domenica 15 marzo 2015

I SUBDOLI INGANNI DEL MARKETING

Al supermercato mi è capitato di imbattermi in una grande pila di panettoni venduti a prezzi molto bassi. L'etichetta riportava "panettone senza uvetta e arancia candita a cubetti". Non so come sia potuto accadere, ma sono stato vittima di un'illusione cognitiva. In pratica ho inteso "panettone senza uvetta e con arancia candita a cubetti", aggiungendo una preposizione "con". Il mio cervello l'ha aggiunta senza pensarci troppo, forse perché trovava ambigua la descrizione del dolciume. Fatto sta che quando si è trattato di farci colazione, mi sono accorto che di canditi non ce n'era nemmeno l'ombra: la pasta era quella di un pandoro scialbo. Allora ho capito l'arcano. Sono stato ingannato in modo molto ingegnoso, e senza dubbio la stessa cosa è accaduta a molti altri acquirenti. La frase in effetti è di una grande ambiguità. Se i produttori del panettone avessero scritto "panettone senza uvetta e senza canditi", non ci sarebbe stata possibilità d'errore. Anche "panettone senza uvetta e canditi" sarebbe stato accettabile e sufficientemente chiaro. Ma perché mai dare attributi a qualcosa che non c'è? Non tutti i canditi sono per necessità a cubetti, e non esistono soltanto canditi ottenuti da scorza di arance. Ci sono anche canditi di cedro, per esempio, e spesso nei panettoni se ne trovano. Perché dunque parlare di un'arancia candita a cubetti che non c'è? Semplice, quasi lapalissiano: tutto ciò è stato progettato al preciso scopo di spingere persone distratte a comprare il prodotto. I panettoni senza canditi sono nati a causa delle proteste di consumatori particolarmente schifiltosi, a cui non piaceva la frutta candita. Sembra che ai tempi Mike Bongiorno facesse pubblicità di panettoni senza canditi, e anche questo deve aver contribuito ad aumentarne la richiesta e la diffusione. Anche le uvette danno problemi a non poche persone. Ricordo ancora un vegliardo stizzoso che trattava ogni fetta di panettone togliendone uvette e canditi con grande cura, con movimenti simili a quelli che usava per scaccolarsi le narici. Nel farlo contraeva il volto in espressioni di schifo, come se stesse togliendo dal panettone concrezioni di merda. Come gli ho chiesto perché facesse così, quello ha risposto ringhiando in dialetto: "Me piasen no" (ossia "non mi piacciono"). Davvero notevole, se si pensa che l'anziano signore che storceva il naso aveva fatto la guerra. Ecco, un tempo c'era un panettone di un solo tipo, adesso ogni fisima diventa richiesta e ogni richiesta attiva il mercato, che la deve soddisfare. Tuttavia, per una persona che non ama canditi e uvette ce ne sono molte di più a cui piacciono. Così un'azienda dolciaria può sbagliare i conti e produrre più panettoni scialbi del dovuto, faticando poi a venderli. Ecco spiegato l'arcano. 

2 commenti:

  1.  Errore da rumeni. Bisognava mettere "ne' canditi"
    Ma se il panettone non vi piace com'è compratevi i mostaccioli !
     

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  2. A dire il vero la forma corretta è "né" con l'accento, non con l'apostrofo, ma è inutile aspettarsi tanto dall'italiano pubblicitario.  
    Il panettone originale era finito, restavano solo quelle porcherie. 

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