domenica 22 marzo 2015

UNA SINGOLARE TEORIA DI VARG VIKERNES SULLA DIFFUSIONE DELLE LINGUE INDOEUROPEE


Un video davvero interessante, in cui Varg Vikernes espone il proprio punto di vista sulla diffusione delle lingue indoeuropee, ipotizzando che la loro adozione su vasti territori sia stata promossa da matrimoni esogamici. Secondo il noto cantante, quando un popolo non indoeuropeo sposava donne di una tribù indoeuropea, queste insegnavano la loro lingua d'origine ai figli, facendola quindi prevalere. 

Va fatto notare che se si ammettesse questa teoria, oggi dovremmo avere in Europa una situazione linguistica di una complessità estrema, come quella degli aborigeni dell'Australia. Questo perché si sarebbe trattato di un processo imperfetto, in cui non si sarebbe giunti a una sostituzione completa delle lingue precedenti, ma alla produzione di un gran numero di lingue creole. Nel contesto australiano, in cui le dinamiche di espansione delle lingue tramite matrimoni hanno giocato davvero un ruolo fondamentale, le radici si sono rimescolate fino all'oscuraramento della loro origine. In uno scenario di questo tipo, ricostruire con accuratezza le protolingue sarebbe sostanzialmente impossibile.

Per capire meglio il concetto allego il link a un articolo di Ilia Peiros del Santa Fe Institute, in cui si parla di alcune lingue australiane che condividono parte del vocabolario. Tradizionalmente raggruppate in una famiglia chiamata Gunwinyguan, a un'analisi approfondita non si riesce assolutamente a capire se siano diversi output di una stessa protolingua o lingue non imparentate che hanno scambiato consistenti porzioni di lessico. 


Le lingue prese in considerazione sono le seguenti: Jawoyn, Mayali, Ngandi, Ngalakan e Rembarrnga. Sono stati fatti confronti tra diverse coppie di queste lingue.

1) Jawoyn e Mayali:
270 radici in comune.
Tra queste, 174
 sono radici monosillabiche, di cui circa 65 sono radici verbali.
96 sono invece radici bisillabiche, tra cui molti nomi relativi alla flora, alla fauna e a concetti culturali, facilmente presi a prestito.

2) Ngalakan e Ngandi:
218 radici monosillabiche, bisillabiche e trisillabiche. Le radici trisillabiche sono principalmente relative a flora, fauna e a concetti culturali, facilmente presi a prestito.

3) Jawoyn/Mayali e Ngalakan/Ngandi/ (Rembarrnga):  
67 radici in comune, di cui una quarantina monosillabiche e le altre bisillabiche, con l'unica eccezione di un
 trisillabo. 

4) Jawoyn/Mayali e Rembarrnga: 
11 radici in comune, monosillabiche con l'unica eccezione di un bisillabo.

5) Jawoyn/Mayali e Ngandi:
17 radici in comune. 

6) Jawoyn/Mayali e Nagalakan:  
26 r
adici in comune. 

7) Jawoyn e Ngandi/Ngalakan:  
19 radici in comune.

8) Jawoyn e Rembarrnga:  
Un'unica radice in comune, relativa al concetto di "mano; braccio"
.

9) Jawoyn e Ngandi: 
Due radici in comune.  

10) Jawoyn e Ngalakan: 
23 radici in comune. 

11) Mayali e Ngalakan/Ngandi/(Rembarrnga):
34 radici in comune. 

12) Mayali e Rembarrnga:
5 radici in comune.

13) Mayali e Ngandi:
13 radici in comune.

14) Mayali e Ngalakan:
13 radici in comune.
 

Non è possibile a partire da queste corrispondenze stabilire quali siano i reali rapporti tra le cinque lingue analizzate, e va notato che alcune delle radici catalogate da Peiros si trovano anche in altre lingue, il che rende la situazione ancor più aggrovigliata. 

Se la teoria di Vikernes non spiega la distribuzione e la natura delle lingue indoeuropee note, potrebbe in ogni caso essere di qualche aiuto per capire meglio come si è formata la protolingua indoeuropea, a monte di ogni processo di diffusione. 

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