venerdì 24 luglio 2015


MOEBIUS

Titolo originale: Moebius
Lingua originale: Spagnolo
Paese di produzione: Argentina
Anno: 1996
Durata: 88 min
Colore: colore
Audio: sonoro
Genere: Fantascienza, Thriller
Regia: Gustavo Mosquera
Sceneggiatura:
   Gustavo Mosquera,
   Pedro Cristiani,
   Gabriel Lifschitz,
   Arturo Oñatavia,
   Natalia Urruty,
   María Ángeles Mira
Soggetto: Armin Joseph Deutsch
Fotografia: Abel Peñalba
Montaggio:
   Alejandro Brodersohn,
   Pablo Georgelli
Musiche: Mariano Nuñez West
Scenografia: María Ángeles Mira
Interpreti e personaggi:
   Guillermo Angelelli: Daniel Pratt
   Roberto Carnaghi: Marcos Biasi
   Annabella Levy: Abril
   Jorge Petraglia: Mistein
   Miguel Ángel Paludi: Aguirre
   Fernando Llosa: Nazar
   Daniel Di Biase: Kenn
   Jean Pierre Reguerraz: Deckes
   Martín Adjemián: Canotti
   Felipe Méndez: Capo dei trasbordi
   Martín Pavlovsky: Conducente 101
   Fernando Cia: Figas
   Osvaldo Santoro: Vega
   Horacio Roca: Edmundo
   Nora Zinsly: Professoressa
   Sammy Lerner: Vecchietto dell'Archivio
   Rodolfo Franghi: Mussio
   Ricardo Merkin: Maloni
   Samuel Lankes: Guardia finale
   Aldo Niebur: Suonatore di bandoneon
   Alejandro Viola: Assistente di Biasi
   Javier García: Aiutante di Vega
   Jorge Noya: Chofer Unimog
   Luis Sturla: Impiegato Stazione Parque
   John Bolster: Ascensorista
   Jorge Vilela: Aiutante di Maloni
   Néstor Somma: Impiegato Stazione Bolivar
   Paolo Tamarasco: Alunno Città Universitaria
   Sergio Ríos: Passeggero Stazione Dock Sud
   Gabriel Maldonado: Passeggero Staz. Dock Sud

   Diego Ullua: Passeggero Stazione Dock Sud
   Ignacio Spiaggiari: Passeggero Stazione Dock Sud
   Julio López: Passeggero Stazione Dock Sud
   Fabi
an Kogan: Operaio Garage
   Héctor Fern
ández: Operaio Garage
   Gustavo Machado: Operaio Garage
   Alejandro Yasinski: Yuppie, passeggero dell'86
   Mabel Necol: Maestra, passeggero dell'86
   Adri
án Méndez: Ragazzino, passeggero dell'86
   Rodrigo Fern
ández: Marinaio, passeggero dell'86
   Viviana Necol: Ballerina, passeggero dell'86
   Alfredo Andino: Lettore, passeggero dell'86
   Cynthia Att: Donna incinta, passeggero dell'86
   Fernando Necol: Passeggero dell'86
   Silvia Italiano: Passeggero dell'86 
   Maria Teresa Abad: Impiegata, passeggero dell'86
   Paula del Real: Passeggero dell'86
   Edy Lerner: Passeggero dell'86
   Yamila Kar: Punk, passeggero dell'86
   Moisés Galacovsky: Passeggero dell'86
   Mirta Landini: Passeggero dell'86
   Pablo Messiez: Suicida   
   Natalia Nava: Segretaria
   Fabi
án Bril: Assassino
   Déborah Vidret: Prostituta
   Juan Carrasco: Yuppie col cellulare
   Paulina Montenegro: Scolara
   Manuel Kaselman: Cieco
   Claudio Pardini: Provinciale
   Sebastián Goñi: Ubriacone
   Guillermo El
ías: Operaio Autostrada
   Hector Bordoni: Operaio Autostrada
   Juan Jose Gatt: Operaio Autostrada
   Jose Luis Gratti: Operaio Autostrada
   Raul Colombo: Operaio Autostrada
   Cesar Carlino: Operaio Autostrada
   Claudia Brun: Impiegata Città Universitaria
   Pablo Farina: Voce nelle gallerie (voce)
   Karina Necol: Voce nelle piattaforme (voce)
Società di produzione: Universidad del Cine
Distribuzione: Fama Films
Budget:
250.000 $  
Premi:
   Festival de Cine de La Habana 1996
   Festival de Cine de Bangkok 1998
   Festival de Cine de Puerto Rico 1997
   Festival de Cine Latinoamericano de Huelva 1996
   Festival de Cine Hispano de Miami de 1997
   Viennale 1997

TRAMA:

Ambientato nella labirintica rete metropolitana di Buenos Aires, dove il convoglio UM-86 sparisce misteriosamente nel nulla, portando con sé una trentina di passeggeri. Siccome una simile dematerializzazione appare impossibile alle autorità, ecco che hanno inizio le ricerche per trovarne la vera causa. Daniel Pratt, un giovane topologo (ossia un matematico delle superfici) conduce le indagini partendo dai progetti dell'ultimo ampliamento della rete. Scopre così che il progettista era un suo professore dell'Università, Hugo Mistein, che cerca invano di contattare. Soltanto il fortuito aiuto di una ragazzina permette a Pratt di trovare i primi indizi proprio nella casa deserta del professore, dove saltano fuori una vecchia mappa e alcuni fogli di dati tecnici. La mappa della rete metropolitana si rivela intricatissima e più estesa del previsto, al punto che lo studioso giunge a formulare un'ipotesi surreale per spiegare la sparizione del treno: sarebbe stata proprio la complessità tipologica della rete a generare una discontinuità nella struttura stessa dello spaziotempo, in forma di nastro di Moebius. Il treno sarebbe quindi rimasto intrappolato in un'altra dimensione. Ovviamente le autorità non credono a questa teoria e la coprono di ridicolo, rimuovendo Pratt dal suo posto di investigatore. Guardando un otto volante nel Parque de la Ciudad, il topologo ha un'intuizione e decide di ritornare nel sottosuolo, sicuro che il convoglio scomparso riapparirà presto. Comincia così il suo vagabondaggio attraverso tunnel spettrali e passaggi usati per la manutenzione, quando a un certo punto un treno per poco non lo investe. Scampato all'incidente, prosegue per l'area di manutenzione fino ad arrivare in una stazione chiamata Borges, dove arriva proprio il tremo fantasma UM-86. Stupefatto, Pratt sale sul treno e vi trova i passeggeri in uno stato di trance catatonico, privi di reazioni e con gli occhi fissi nel vuoto. Quando raggiunge la cabina di guida, il matematico delle superfici scopre che al suo interno c'è il professor Mistein. I due si inoltrano in inquietanti discussioni filosofiche, che confermano la validità della teoria del nastro di Moebius. Il giorno seguente, il direttore della Metropolitana di Buenos Aires è convocato nella stazione: il convoglio scomparso è stato ritrovato, completamente vuoto. Nessuna traccia dei passeggeri, a parte il taccuino di Pratt in cui è descritta in dettaglio la sua teoria. Il direttore non fa in tempo a capacitarsi dell'accaduto, quando riceve una chiamata che gli comunica la scomparsa di un altro treno. 

RECENSIONE:

Visto nel 2011 al Cineforum Fantafilm, Moebius mi ha lasciato un profondo senso di inquietudine e di claustrofobia instillata a livello subliminale. La sua visione ha le caratteristiche di una vera e propria discesa agli Inferi, rende l'idea di come furono i viaggi nell'Oltretomba compiuti da Ulisse e da Zamolxis. Il film argentino è stato tratto dal racconto Una metropolitana chiamata Moebius (A Subway Named Möbius), di Armin Joseph Deutsch (1950) - che tuttavia è ambientato a Boston. Scegliendo di ambientare il film a Buenos Aires, Mosquera è stato mosso da un preciso intento politico, che apporta una trasformazione sostanziale alla storia. La sparizione del convoglio nella rete metropolitana della capitale sudamericana rappresenta l'orrido destino dei desaparecidos durante la dittatura. Migliaia di persone di cui non si sono più trovate le tracce: svanite nel nulla. Torturati in modi particolarmente aberranti, alcuni furono soffocati nello sterco, ad altri furono folgorati i genitali e gli orifizi con picanas elettriche. Perché nessuno ritrovasse i corpi, molti prigionieri venivano gettati in stato di stordimento nelle acque del Rio de la Plata o nell'Oceano, dove gli squali ingurgitavano i resti. Erano i famosi vuelos de la muerte. Quando queste cose avvenivano, nel mondo esterno nessuno ne aveva la benché minima idea. Il matematico Daniel Pratt, il cui nome è un chiaro riferimento a Hugo Pratt, è un personaggio atipico, che ricorda più l'investigatore di un noir che il protagonista di un film di fantascienza. Le sue indagini lo portano a un punto di non ritorno in una stazione non a caso intitolata a Jorge Luis Borges. Il fato a cui va incontro è terribile, come quello di Orfeo: una volta che si compie la Catabasi, si appartiene per sempre all'Ade.

Riporto i link a due file pdf di grande interesse su questo capolavoro: 
 
 
CURIOSITÀ:
 
I nomi delle stazioni della metropolitana sono stati cambiati in modo suggestivo. Questa tabella fornisce la corrispondenza tra le stazioni fantomatiche e quelle in cui sono state effettuate le riprese:

Nome nel film                   Location reale
Borges                              Catedral
Ciudad Universitaria        Independencia
Dock Sud                         San José vieja
Parque 1                           Independencia
Parque 2                           San José vieja
Parque 3                           San José
Sur                                   Avenida La Plata
 
INCIPIT:

"La metropolitana è senza dubbio un simbolo dei nostri tempi. Un labirinto dove in silenzio incrociamo i nostri simili senza sapere chi sono e dove vanno. Centinaia di banchine su cui approfittiamo per fare un bilancio, rivedere una situazione e cercare di raggiungere, più che un treno, un cambiamento di vita. È uno strano gioco, ci caliamo in tunnel interminabili, senza renderci conto che ad ogni cambio di treno stiamo cambiando definitivamente il nostro destino." 
 
CITAZIONI: 
 
Dialogo fra Daniel Pratt e il suo professore nella metropolitana che è entrata nel loop:

Dott. Mistein: "Le è costato raggiungermi, vero?"
Pratt: "Dottor Mistein!"
Dott. Mistein: "Calma, lo so! So che ha tante domande da pormi."
Pratt: "Viaggiamo a una velocità impossibile!"
Dott. Mistein: "Un semplice semplice scambio di binari. Il treno incrocia un nodo dopo una curva. La combinazione giusta al momento giusto per applicare le proprietà del nastro di Moebius."
Pratt: "Ha inventato una macchina perfetta..."
Dott. Mistein: "Non bestemmi, figliolo! L'uomo ha inventato un'infinità di macchine, ma dimentica che egli stesso è una macchina molto più complicata di tutte quelle che ha inventato.
Pratt: "Ora non ci saranno limiti..."
Dott. Mistein: "Non ci sono mai stati. L'uomo non conosce i suoi limiti, né le sue possibilità. Non sa nemmeno fino a che punto non si conosce... Ma certo! Siamo talmente occupati a cercare valori esteriori, che non ci rendiamo conto di ciò che realmente ha valore."
Pratt: "Ma questo è importante! Basterebbe dirlo perché tutto cambi!"
Dott. Mistein: "Però lei lo ha detto! Lo ha spiegato perfettamente! Oggi sono passato per la stazione Parque e ho potuto osservarla attentamente mentre era lì che tentava di spiegare la teoria di Moebius. Forse qualcuno le ha creduto!" 
Pratt: "No. Però a le crederebbero."
Dott. Mistein: "No. Io avrei usato le sue stesse parole. Avrei detto le stesse cose. Il fatto è che viviamo in un mondo dove nessuno più ascolta, mio caro Pratt."
Pratt: "Cosa pensa di fare?"
Dott. Mistein: "Niente."
Pratt: "Come niente?"
Dott. Mistein: "Non si preoccupi Pratt. Arriverà il momento."
Pratt: "E loro non capiscono cosa sta succedendo?"
Dott. Mistein: "Loro... non potranno mai svegliarsi prima di essersi resi conto che si sono addormentati..."  
Dott. Mistein: "Di cosa ha paura, Pratt?"
Pratt: "Le vertigini"
Dott. Mistein: "È normale. Nessuno può trovarsi di fronte all'infinito senza provare le vertigini. Nessuno può sperimentarlo senza sentirsi profondamente disorientato."
Dott. Mistein: "Se noi ci stiamo muovendo alla velocità del pensiero... Come si può essere affascinati da questa vita, privata di attrattive, di ingenuità e di spontaneità? Come non preferire di restare qui nell'oscurità, se là fuori un mare di sordità ci sta trascinando ad essere irrimediabilmente disgraziati?"
Pratt: "Tutto questo non deve andare perduto!"
Dott. Mistein: "Né gli uomini né il tempo spariscono senza lasciare traccia. Restano impressi nelle nostre anime." 

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