sabato 5 dicembre 2015

SULLA NATURA IRREVERSIBILE DEL FLUSSO TEMPORALE

Un esperimento svoltosi al CNR ha dimostrato la natura irreversibile del flusso temporale non soltanto nel mondo macroscopico, ma anche in quello microscopico. Un grave problema della fisica quantistica è stato finalmente risolto. In estrema sintesi, non si può riformare una particella una volta che è decaduta. Per maggiori approfondimenti rimando al testo pubblicato sul sito del CNR:


Questo è lo studio di Claudio Conti, Physical realization of the Glauber quantum oscillator, pubblicato su Scientific Reports


Tutto ciò ha conseguenze severe, specie sulla letteratura fantascientifica che descrive viaggi nel tempo verso il passato. Per la verità, sono anni che vado sostenendo che il flusso temporale è irreversibile sia a livello macroscopico che microscopico, e che l'impossibilità di procedere dal presente al passato è deducibile già utilizzando i soli princìpi della Logica. Ovviamente non fanno testo i tachioni, particelle postulate da Einstein e dotate della proprietà di muoversi verso il passato in un mondo, il Tachiverso, in cui l'effetto precede la causa. Questi tachioni si muovono a velocità superiore a quella della luce nel vuoto e non possono interagire con i nostri strumenti. Infatti il Tachiverso è eternamente separato dall'Universo Tardionico, le cui particelle si muovono a velocità inferiore a quella della luce e in cui l'effetto segue la causa.

Se tuttavia, per assurdo, fosse in certe condizioni possibile viaggiare dal presente al passato, invertendo il flusso temporale, si può mostrare con ottimi argomenti che il fenomeno non gioverebbe in nessun modo alla fantascienza, vanificando tutte le trame che fino a oggi sono state concepite a partire da questo controverso argomento.  

Immaginiamo, fissato un tempo A (ad esempio, ore 0:00 del 01/01/2000), che un ipotetico crononauta si trovi in un tempo B, successivo ad A (ad esempio, ore 0:00 del 01/01/3000). La situazione del crononauta nel suo punto di partenza è frutto dell'evoluzione dal tempo A al tempo B attraverso tutta una serie di eventi che si sono verificati. In questo lasso di tempo, della durata di un millennio, sono compresi tutti gli eventi che vanno dalla nascita del crononauta al suo stato al tempo B, e tutti gli eventi che hanno reso possibile l'esistenza del crononauta stesso (ad esempio le vite dei suoi genitori, dei suoi nonni, e via discorrendo). Se il crononauta si trovasse a viaggiare dal tempo B verso il tempo A, dovrebbe giungere in un'epoca in cui il suo corpo non era definito: soltanto una catena di accoppiamenti avrebbe reso possibile la sua formazione secoli dopo. 

A questo punto, la fantasia degli scrittori di fantascienza si è scatenata portando alle situazioni più imbarazzanti. Questo perché esiste una ben precisa tendenza: quella che porta a considerare il viaggio nel tempo ad opera del crononauta come un viaggio fisico che parte da un soggetto situato nel tempo B e ne trasferisce il corpo nel tempo A. Il corpo e tutte le conoscenze che sono stoccate nel cervello. Così ecco che il crononauta può incontrare un proprio antenato, passeggiare allegramente nel passato, interferire liberamente con atti di ogni tipo. Può persino sedurre una propria antenata commettendo un ben bizzarro incesto e ingravidarla. Ecco allora nascere nella mente dei fantascientisti deboli segnali di paradosso. Ragionamenti appena abbozzati del tipo: "Cosa succederebbe se uno tornasse indietro nel tempo e uccidesse il proprio trisavolo?"

In realtà le cose stanno diversamente. Il viaggio dal tempo B a un tempo A precedente, se anche fosse davvero possibile, non potrebbe portare nel passato nemmeno una particella subatomica, nemmeno un barlume di informazione. Nulla di utilizzabile ai fini di uno scritto di fantascienza. Il tragitto che da A porta a B deve essere immaginato come un video in formato mp3 che viene visionato da un utente. Il viaggio nel tempo da B a A corrisponderebbe dunque all'azione dell'utente che, mosso il cursore del computer, riporta il video dalla fine all'inizio per guardarlo un'altra volta - tal quale la prima e senza alcun cambiamento. 

A un ipotetico crononauta è fatto assoluto divieto, pena la violazione delle leggi stesse della Logica - prima che della fisica quantistica - di muoversi verso un passato in cui il suo corpo non era definito. Questa è soltanto la prima importante conclusione.

Adesso immaginiamo, fissato un tempo A (ad esempio, ore 0:00 del 01/01/2980), che un ipotetico crononauta si trovi in un tempo B, successivo ad A (ad esempio, ore 0:00 del 01/01/3000). Come si vede, il tempo A dista vent'anni dal tempo B. Così se il crononauta ha 40 anni al tempo B, il suo viaggio nel tempo da B verso A, lo riporterebbe all'epoca in cui aveva 20 anni. La differenza rispetto alla prima situazione che abbiamo esaminato è che al tempo A il crononauta aveva la sua esistenza fisica definita. Come nel primo caso, la situazione del crononauta nel suo punto di partenza è frutto dell'evoluzione dal tempo A al tempo B attraverso tutta una serie di eventi che si sono verificati lungo il percorso. In questo lasso di tempo, della durata di vent'anni, sono comprese tutti gli eventi che hanno contribuito alla formazione del crononauta, rendendo possibile la sua stessa identità di quarantenne. Tutte le esperienze vissute e i ricordi della sua esistenza dai vent'anni in poi. Se il crononauta si trovasse a viaggiare dal tempo B verso il tempo A, tutto questo sarebbe vanificato, perché si verrebbe a trovare in un tempo in cui la sua definizione era diversa.

Anche in questo caso la fantasia umana ha immaginato un gran numero di trame assurde, in cui un viaggiatore nel tempo si trova di fronte a se stesso più giovane. In altri casi invece per evitare l'insorgere di paradossi temporali, deve far salti mortali. Grottesco è il film Ricomincio da capo (Il Giorno della Marmotta), il cui protagonista si ritrova a vivere la stessa giornata un gran numero di volte, come se fosse finito in un anello temporale, ma conservando ogni volta la propria consapevolezza integra e ricordandosi di ogni cosa. Un crononauta non solo non potrebbe presentarsi nel passato come persona distinta dal proprio sé più giovane, ma non conserverebbe nessuna memoria del proprio tempo d'origine. Se anche dovesse verificarsi una situazione tipo quella descritta ne Il Giorno della Marmotta, il crononauta non potrebbe rendersene conto, perché nessun ricordo di un dato tempo potrebbe in alcun modo essere contrabbandato in un tempo precedente. 

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