mercoledì 25 maggio 2016


BRAVEHEART - CUORE IMPAVIDO

Titolo originale: Braveheart
Paese di produzione: Stati Uniti d'America
Anno: 1995
Durata: 170 min
Colore: colore
Audio: sonoro
Genere: epico, drammatico, azione, storico
Regia: Mel Gibson
Soggetto: Randall Wallace
Sceneggiatura: Randall Wallace
Produttore: Mel Gibson, Alan Ladd, Jr., Bruce
    Davey, Stephen McEveety
Casa di produzione: Icon Productions
    The Ladd Company
Fotografia: John Toll
Montaggio: Steven Rosenblum
Effetti speciali: Michael L. Fink, John Frazier
Musiche: James Horner
Scenografia:
Peter Howitt
Trucco: Peter Frampton, Paul Pattison, Lois
    Burwell 

Interpreti e personaggi: 
   Mel Gibson: William Wallace
   Brendan Gleeson: Hamish Campbell
   James Cosmo: senior Campbell
   Sean McGinley: MacClannough
   Catherine McCormack: Murron
   Sophie Marceau: Principessa Isabella di Francia
   Patrick McGoohan: Re Edoardo I d'Inghilterra
   David O'Hara: Stephen, l'irlandese
   Angus Macfadyen: Robert Bruce / voce narrante
   Ian Bannen: Padre di Robert Bruce, il lebbroso
   Tommy Flanagan: Morrison
   Peter Hanly: Edoardo Principe di Galles
   Brian Cox: Argyle Wallace
   Tam White: MacGregor
   Alun Armstrong: Mornay
   Rupert Vansittart: Lord Bottoms
   James Robinson: giovane William
   Mhairi Calvey: giovane Murron
Doppiatori italiani:
    Claudio Sorrentino: William Wallace
    Roberto Pedicini: Hamish Campbell
    Angelo Nicotra: Campbell senior
    Alessandra Korompay: Murron
    Laura Boccanera: Principessa Isabella
    Sergio Fiorentini: Re Edoardo Plantageneto
    Massimo Lodolo: Stephen
    Tonino Accolla: Robert Bruce / voce narrante
    Giorgio Lopez: Padre di Robert Bruce, il lebbroso
    Loris Loddi: Edoardo Principe di Galles

Trama (da Comingsoon.it):
Sul finire del XIII secolo, sul trono di Scozia siede l'usurpatore Edoardo I Plantageneto, re d'Inghilterra. Lo scozzese William Wallace, la cui famiglia era stata massacrata dagli inglesi, diventato un uomo colto, ma legato alle tradizioni rurali della terra natia, torna dopo molti anni nel suo villaggio, dove vorrebbe creare una famiglia con la bella Murron che, per eludere lo "jus primae noctis" imposto dal feudatario inglese, sposa in segreto. Poi deve difenderla da un tentativo di stupro, ma catturata, la giovane viene barbaramente uccisa. Adirato William suscita una rivolta che estromette gli inglesi dal territorio dopo averli sconfitti a Stirling. Poi con la sua armata, formata da volontari provenienti da tutta la Scozia, Wallace conquista York. Edoardo I, preoccupato, invia a negoziare con lui la principessa Isabella di Francia, moglie dell'inetto principe Edoardo, suo figlio. Il furbo tiranno pensa di sfruttare l'avvenenza e l'intelligenza della giovane Isabella per ammansire Wallace.

Recensione:
Il film è esaltante e godibile anche a distanza di anni, nonostante sia ben lungi dall'essere una rappresentazione credibile o anche lontanamente somigliante alla realtà storica. Se il vero William Wallace potesse assistere a una proiezione, rimarrebbe di certo basito. Sarebbe già un ottimo risultato se potesse riconoscere un vaghissimo nucleo di attinenza alla propria vicenda personale e al contesto in cui visse. In realtà capire qualcosa nel guazzabuglio delle vicende della Scozia di quell'epoca è un'impresa ardua e sfido chiunque ad affermare il contrario. Solo per fare un esempio, pochi sanno che esisteva in Scozia un re fantoccio chiamato John Balliol, di cui in Braveheart non si fa la benché minima menzione.   

Il cognome di William Wallace

Per quanto la forma gaelica del cognome Wallace sia riportata come Uallas, questa non è che una traduzione del genuino Breathnach, che alla lettera significa "Gallese". La radice è quella della Britannia. La protoforma di Breathnach è ricostruibile con chiarezza come *britannikos, formazione che corrisponde al latino britannicus. Questo perché gli antenati dell'eroe provenivano dal Cumberland, che era un tempo conosciuto come Galles del Nord. Vi era infatti parlato una varietà dell'antico gallese, il cumbrico, che in seguito si è estinta. Il cognome Breathnach è tradotto in inglese in diversi modi: Brannagh, Brunnock, Brannick, ma anche Walsh, Wallace, Wallis.

Una gran copia di errori 

Innumerevoli sono gli errori contenuti nel film. Una vasta collezione è riportata nel sito Bloopers.it, a cui rimando per un approfondimento. Ne esistono talmente tanti che sarebbero necessarie molte pagine per elencarli tutti. Alcuni sono così insignificanti da meritare a stento una menzione, mentre altri necessiterebbero di lunghe e articolate trattazioni.

Errori tecnici

Chi scorre una lista anche sommaria di errori tecnici rimane di certo stupefatto dal loro grande numero, anche se va detto che essi non sono certo un'esclusiva dell'opera di Mel Gibson. Sono ripetitivi e noiosi. Di per sé irrilevanti e privi di qualsiasi significato, possono essere notati soltanto da occhi molto allenati ed esperti. Alcuni sarebbero esilaranti, se non fosse che hanno lo stesso spessore del famoso unicorno rosa invisibile e che la maggior parte degli spettatori non potrà mai verificarne l'esistenza effettiva. Mi limiterò a riportarne alcuni soltanto allo scopo di rendere l'idea:  

- Bavero della regina che varia di posizione;
- Spada di Wallace che diventa un'ascia;
- Spada di gomma impugnata da Wallace;
- Mano ferita di Wallace che guarisce da sé;
- Spade dei soldati che non si insanguinano;
- Cavallo drogato che cade nel lago;
- Arco armato da cui non scocca alcuna freccia, armato di nuovo;
- Wallace mancino da bambino, destrimane da adulto;
- Fiore in mano alla bambina Marron
(sic) anche dopo che Wallace l'ha preso;
- Wallace senza spada quando fugge nel bosco, poi la spada compare dal nulla;
- Genitori della bambina Marron
(sic) scambiati di posto durante la scena del funerale;
- Picca di Wallace che si tramuta in spada nel corso della prima battaglia contro gli Inglesi;
- Scena che si ripete identica nella battaglia di Stirling;
- Sfondo di cartone con alberi disegnati dietro ai suonatori di cornamusa;
- Inquadratura con le lunghe lance già puntate, prima dell'ordine di Wallace di puntarle:
- Il torace del padre morto di Wallace che si abbassa e si alza nella respirazione;
- Comparsa che ride mentre Wallace viene torturato;
- Ciuffo dell'irlandese nel bosco che si sposta in su e in giù mentre cambia la scena;
- Sangue di un inglese decapitato che schizza sulla telecamera;
- Lance che compaiono dal nulla a Stirling, senza essere posizionate a terra prima dell'ordine di impugnarle;
- Scozzesi a Falkirk con le lance già in mano, che le raccolgono da terra nell'inquadratura successiva
- Mani di Wallace che finge di arrendersi passsano dalla nuca alla testa, poi di nuovo sulla nuca nell'inquadratura successiva;
- Sangue che schizza sulla telecamera quando gli Inglesi vengono infilzati dalle lance; 
- Sangue che non schizza da Wallace decapitato.
- Sangue che schizza sulla telecamera.
- Scarpe marroni del boia, con suole di gomma rossa; 
- Mutande rosse di Wallace quando salta da cavallo per gettarsi in uno stagno;
- Furgoncino in bella vista durante una battaglia;
- Slip neri indossati da Wallace sotto il kilt visibili mentre salta;
- Ambulanza visibile in fondo alla scena di una battaglia;

etc.

Dopo un po' ci si stanca a tal punto che è inutile proseguire. Sono convinto che questi errori si riproducano come per generazione spontanea e che presto ci vorranno centinaia di pagine web per contenere i continui aggiornamenti.   

Errori storici e anacronismi

Una prima serie di errori riguarda le usanze degli Scozzesi e degli Inglesi. In diversi casi non è stata compiuta un'indagine meticolosa sulle vesti, i costumi e la musica, ma è stata semplicemente proiettata nel passato la conoscenza della realtà a cui siamo abituati. Prevale lo stereotipo. Questa è una lista di punti critici: 

1) Il costume dei Picti di dipingersi la faccia di blu era estinto da tempo all'epoca di Wallace. Attribuito generalmente all'antichità preromana, il popolo dei Picti in realtà mantenne la sua identità fino ad epoca abbastanza tarda (X secolo). 
2) Il kilt non era ancora usato dagli Scozzesi all'epoca dei fatti narrati nel film: sarebbe comparso soltanto nel XVIII secolo. Anche se gli abiti mostrati nel film sono diversi da quelli a noi ben noti, tanto che si potrebbe parlare di proto-kilt, sono ugualmente anacronistici. A quanto si è potuto accertare si usava invece una lunga veste dalla foggia alquanto singolare e per ottenere una colorazione gialla era usato un prodotto ottenuto dalla lavorazione dell'orina di cavallo.
3) La cornamusa all'epoca di Wallace non esisteva, almeno non nella forma che conosciamo e che è mostrata nel film. Per quanto il termine gaelico per indicare lo strumento, píob, sia di origine antica e derivi dal latino pipa /'pi:pa/ (donde anche l'italiano piva), doveva riferirsi a una realtà rudimentale in confronto a quella a cui siamo abituati. Le prime attestazioni della cornamusa risalgono al XV secolo. Inoltre risulta che tale strumento fu vietato soltanto in seguito alla battaglia di Culloden (1746), e per giunta soltanto per un breve periodo. Un'inesattezza non da poco.
4) Lo spadone a due mani non era usato nel XIII secolo: fece la sua apparizione molto più tardi.

5) All'epoca dei Plantageneti il famoso ius primae noctis non era in vigore in Scozia, né in Inghilterra, né altrove: si tratta di un meme moderno. In ogni caso, quando anche documentato, il cosiddetto diritto del signore feudale non consisteva affatto nel deflorare la sposa di un suo suddito, ma in una tassa che il suddito stesso doveva pagare per potersi sposare. 
6) Il francese era
la lingua ufficiale della corte dei Plantageneti e più in generale tra i nobili d'Inghilterra. Così non c'è alcuna utilità nella conversazione in francese, dal momento che quello era il naturale modo di esprimersi del Re e dei suoi cortigiani. Per maggiori informazioni si rimanda al seguito.

Non pochi errori riguardano la vita di William Wallace e degli altri personaggi storici, oltre che al modo in cui le battaglie si sono svolte. In pratica non c'è nulla di accurato, non un solo dettaglio. 

1) William Wallace non è rimasto orfano quando era ancora bambino, ma intorno ai venti anni.
2) William Wallace aveva due fratelli, Malcolm e John. Nel film c'è soltanto John.
3) William Wallace non ha potuto avere una relazione con Isabella di Francia, dato che questa aveva soltanto dieci anni all'epoca in cui l'eroe scozzese morì. Dubito fortemente che la pedofilia fosse un'opzione.
4) L'esecuzione di Wallace non avvenne tramite decapitazione, ma tramite impiccagione seguita come da tradizione dallo squartamento (come menzionato nel film, i pezzi del cadavere venivano esposti come monito nelle principali città del Regno).
5) Edoardo II è descritto come un omosessuale effeminato e completamente passivo. In realtà sembra che la sua vita sessuale fosse piuttosto movimentata, avendo egli relazioni sia con uomini che con donne.
6) La battaglia di Stirling non si è svolta nel modo spettacolare mostrato nel film: non è stata combattuta in campo aperto ma sul ponte della città. La cavalleria corazzata inglese causò con il suo peso il crollo del ponte. 7) Il Re Edoardo I non morì nello stesso momento dell'esecuzione di Wallace, ma due anni più tardi, nel 1307. 

Cosa davvero notevole, sembra che Mel Gibson abbia affermato che gli errori storici sono stati inseriti a bella posta nel film per renderlo più spettacolare. Come in altri simili casi, il condizionale è d'obbligo, dato che la documentazione precisa non è facile ad ottenersi e le fonti dei dati possono essere a loro volta contaminate dalla peste memetica.  

Il più grave errore: la pronuncia della lingua francese

Tuttavia l'errore più marchiano finora non sembra essere stato rilevato da nessuno. Chi non rammenta le svenevoli conversazioni in lingua francese tra la moglie del rampollo dei Plantageneti e la sua ancella? La giovane sovrana rimane senza fiato quando la sua inserviente le confessa di aver praticato la fellatio a un ufficiale inglese per ottenere un favore: "Questi inglesi non sanno a cosa serve la lingua". Date le costumanze igieniche a dir poco precarie dell'epoca, la cosa appare di per sé piuttosto improbabile, sempre che l'ancella non fosse un'appassionata di formaggio in decomposizione o una necrofila. In un'altra scena del film, William Wallace stupisce la sua amata parlandole in francese. Cosa c'è che non va? Semplice: il francese usato nel film è francese moderno, con tanto di "erre moscia". Il francese all'epoca di William Wallace era molto diverso.

Francese antico                            Francese moderno

chevaus /tʃe'vaus/ "cavallo"         cheval /ʃə'val/
reis, rois /reis, rois/ "re"               roi /Rwa/
voiage /vo'jadʒə/ "vaggio"           voiage /vwa'jaʒ/

Nell'inglese moderno, nei prestiti dal francese assunti in epoca medievale resta una pronuncia derivata da quella della lingua d'oïl, e non da quella del francese moderno. Così il dittongo /oi/ è tuttora realizzato come [ɔɪ] e non ha subito mutamenti avvenuti nel continente, che hanno dato infine /wa/ dopo secoli di cambiamenti. Così abbiamo: 

royal ['rɔjəl] "regale"
voyage [vɔɪd
ʒ] "viaggio"  

Interessanti sono i cognomi scozzesi formati con il prefisso Fitz-, che è dall'antico francese fils "figlio", con la sibilante finale conservata (un residuo della desinenza latina -us di filius).

Tutto questo ci fa riflettere sulla natura fallace dell'intelletto umano, che tende a proiettare il presente nel passato (e nel futuro). Quello stesso bug che fa credere a milioni di persone che la pensione sia il dono messianico di una nuova vita beata di decenni - a dispetto del fatto che in giro non si vedono persone di 200 anni - fa anche sì che milioni di persone trovino naturale credere che le lingue parlate nel presente non abbiano mai subìto nemmeno un singolo mutamento nel corso dei secoli. 

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