sabato 2 luglio 2016


SULLA NATURA DEI CONNETTORI

Un universo casuale non ammette i connettori. Se la società umana fosse una rete casuale, nel modesto campione di 400 persone esaminate da Gladwell - con la sua media di circa 39 contatti sociali - anche l'individuo più connesso non raggiungerebbe i 118 contatti. E se il Web fosse una rete casuale, le probabilità che esista una pagina con 500 link dall'esterno sarebbero 10-99, ossia praticamente zero, a indicare che una rete casuale non contempla gli hub. L'ultima rivelazione del Web, invece, considerando un campione pari a quasi un quinto dell'intera rete, trovò 400 pagine con quelle caratteristiche, nonché un documento che aveva addirittura due milioni di link dall'esterno. Trovare un nodo di questo genere in una rete casuale è più difficile che localizzare un certo atomo in tutto l'universo. Se Holliwood fosse una rete casuale, Rod Steiger non esisterebbe, perché la probabilità che esista un attore con un così alto numero di collegamenti è all'incirca 10-120, una cifra talmente bassa che non ci sono metafore per renderla. Si spiega allora la nostra sorpresa quando, nelle nostre prime ricerche sulle reti del mondo reale, individuammo per la prima volta gli hub nel Web e nella rete di Holliwood. Non eravamo preparati a una scoperta del genere, perché nodi così connessi non rientravano né nel modello Erdõs-Rényi né in quello Watts-Strogatz. Semplicemente, la loro esistenza non era mai stata contemplata.
La scoperta che, sul Web, pochi hub si annettono la maggior parte dei link, inaugurò una ricerca frenetica in varie aree. I risultati furono stupefacenti: scoprimmo che Hollywood, il Web e la società umana non sono casi isolati. Come ora sappiamo, gli hub sono presenti anche nelle reti d'interazioni chimiche fra le molecole all'interno della cellula vivente.
Alcune molecole, come quelle dell'acqua o l'adenosintrifosfato (ATP), sono i Rod Steiger della cellula: partecipano a un numero enorme di reazioni chimiche. Su Internet, la rete che connette materialmente i computer di tutto il mondo, pochi hub svolgono un ruolo cruciale nel garantire il funzionamento della rete in caso di malfunzionamenti. Erdõs è il più grande hub della matematica, con ben 507 colleghi dotati d'un numero di Erdõs pari a uno. Secondo uno studio condotto dalla AT&T, una piccolissima parte dei numeri telefonici è responsabile di una frazione straordinariamente alta di chiamate inviate o ricevute. Chi ha un adolescente in casa potrebbe nutrire seri sospetti sulla reale identità di alcuni di questi hub telefonici, ma i veri colpevoli sono probabilmente le aziende di telemarketing e i numeri del servizio consumatori. Gli hub sono presenti in quasi tutte le grandi reti complesse studiate finora. Compaiono ovunque e sono uno dei mattoni fondamentali del nostro mondo complesso e intrecciato. 

Albert-László Barabási - Link, la nuova scienza delle reti
(Esilio a Mordor, 30/06/2007)

Si capisce bene come i connettori sono lo strumento dell'Artefice di questo universo maligno. I connettori pongono le subdole e inique basi della competizione, e la competizione è inseparabile dalla natura assassina della materia. Anche i più elementari meccanismi cellulari alla base dell'esistenza biologica riflettono questo esiziale orrore, questa turpitudine innominabile. Chi comprende a fondo i princìpi e le conseguenze dalla cibernetica non può che scorgervi la prova irrefutabile della realtà della Colpa Ontologica. È inutile che lo neghiamo: in ogni nostra cellula si celano manipoli di spietati killer, ogni nostra determinazione non può che soggiacere allo spietato, mortifero dominio delle Cose Composte. Finché non troveremo il modo di liberarci dal corpo, saremo soltanto onde quantistiche di delirio intrappolate in una buca di potenziale simile a un pozzo nero senza fondo.  

(Esilio a Mordor, 30/06/2007)

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