martedì 15 novembre 2016


IL VILLAGGIO DEI DANNATI

Titolo originale: Village of the Damned
Lingua originale: Inglese
Paese di produzione: Gran Bretagna, USA
Anno: 1960
Durata: 77 min
Colore: B/N
Audio: sonoro
Genere: fantascienza, orrore
Regia: Wolf Rilla

Soggetto:
 I figli dell'Invasione, di John Wyndham
Sceneggiatura: Stirling Silliphant
Produttore: Ronald Kinnoch
Fotografia: Geoffrey Faithfull
Montaggio: Gordon Hales
Musiche: Ron Goodwin
Interpreti e personaggi:
    George Sanders: Gordon Zellaby
    Barbara Shelley: Anthea Zellaby
    Martin Stephens: David Zellaby
    Michael Gwynn: Mag. Alan Bernard
    Laurence Naismith: Dott. Willers
    Richard Warner: Harrington
    Jenny Laird: Sig.ra Harrington
    Sarah Long: Evelyn Harrington
    Rosamund Greenwood: Miss Ogle
    Thomas Heathcote: James Pawle
    Charlotte Mitchell: Janet Pawle
    Pamela Buck: Milly Hughes
    John Phillips: Generale Leighton
    Keith Pyott: Dott. Carlisle
Doppiatori italiani:
    Emilio Cigoli: Gordon Zellaby
    Dhia Cristiani: Anthea Zellaby
    Sergio Graziani: Mag. Alan Bernard
    Manlio Busoni: Dott. Willers
    Nino Bonanni: Sig. Harrington
    Wanda Tettoni: Miss Ogle
    Nino Bonanni: James Pawle
    Nino Pavese: Generale Leighton
    Amilcare Pettinelli: Dott. Carlisle 

Trama: 

In una cittadina inglese, Midwich, si manifesta uno strano fenomeno. Gli abitanti sono colpiti dal deliquio, finendo in uno stato di completa incoscienza. Allo stesso modo tutti coloro che entrano nel territorio del borgo perdono i sensi. Dopo alcune ore la gente collassata si riprende e l'evento portentoso si risolve da sé senza mostrare danni di sorta. Due mesi dopo accade qualcosa di veramente strano: tutte le donne dell'abitato sono incinte. Non soltanto quelle sposate, ma anche quelle che non hanno una vita sessuale attiva e persino le vergini. Tutte le donne partoriscono nello stesso giorno. I bambini nati da queste gravidanze hanno le stesse caratteristiche, come se fossero tutti gemelli omozigoti: hanno i capelli color biondo platino e strani occhi dallo sguardo ipnotico. Si sviluppano rapidamente e presto diviene chiaro che sono dotati di poteri telepatici. Comunicano tra loro servendosi del pensiero, hanno una forte coesione di gruppo ed evitano la compagnia degli altri bambini. Gli stessi concetti di empatia e di amore sono loro estranei. Tre anni dopo il professor Gordon Zellaby, la cui moglie Anthea è madre di uno degli bambini telepatici, apprende dalle autorità governative e militari che i portenti di Midwich non sono isolati. Anche in altre parti del mondo si sono verificate nascite dello stesso tipo: tra gli Eschimesi del Canada, tra gli aborigeni australiani e in due diversi luoghi dell'Unione Sovietica, uno in Siberia e l'altro ai confini con la Mongolia. Gli Inuit, le genti native dell'Australia e i Mongoli hanno prontamente sterminato la progenie albina, ritenendola opera di spiriti maligni. Soltanto in Inghilterra e in Siberia ai bambini anomali è stato permesso di sopravvivere. Tuttavia il villaggio siberiano a un certo punto è stato distrutto dai militari con un'arma atomica e l'accaduto è stato fatto passare per un incidente. Le autorità sono giunte a questa risoluzione drastica, dal momento che un precedente tentativo di occupare l'abitato era fallito a causa dell'azione telepatica degli infanti mostruosi, che avevano fatto sì che i soldati si uccidessero a vicenda. L'unica conclusione possibile è che si tratti di alieni. Zellaby, compresa la terribile minaccia, riuscirà a trovare il modo di schermare i propri pensieri alla lettura da parte dei giovani invasori, li radunerà in una scuola e si farà saltare in aria, distruggendoli. Il film si conclude con l'immagine piuttosto grottesca di un grande sciame di occhi luminosi che, liberi dai corpi che avevano generato e occupato, si dirigono verso lo spazio esterno. 

Recensione: 

L'idea portante della progenie aliena parassitaria è geniale e trae la sua origine dall'attenta osservazione della Natura. Non a caso il romanzo da cui Wolf Rilla ha tratto il film, ossia I figli dell'Invasione, di John Wyndham (1957), ha il titolo originale The Midwich Cuckoos, ossia I cuculi di Midwich. Si tratta di una forma di parassitismo sociale. Il cuculo, come tutti ben sanno, depone le proprie uova in nidi di uccelli di altre specie, a cui è lasciato l'onere di allevare la molesta prole. Il pulcino del cuculo si rivela voracissimo, cresce più di quelli degli uccelli che gli danno ospitalità, tanto che a un certo punto li scalza dal nido, provocandone la morte. Anche il mondo degli insetti ha i suoi parassiti sociali, ancor più simili a quelli immaginati da Wyndham. Esiste una vespa della carta, Polistes semenowi, che si insinua nei nidi di altre specie di vespe della carta, come Polistes dominula, soggiogandone la regina e usando il nido per far crescere la propria covata, che è interamente femminile. Questa vespa parassitaria si distingue per gli occhi di un diverso colore, ma ha feromoni simili a quelli degli individui della specie parassitata - il che rende l'inganno perfetto. Allo stesso modo gli alieni del film hanno trovato il modo di far concepire alle donne della cittadina inglese, assumendo così un corpo fisico e crescendo a spese della popolazione locale. L'idea è tanto piaciuta che il film di Wolf Rilla ha avuto un seguito, La stirpe dei dannati (Children of the Damned, 1963), diretto da Anton Leader, e ne è stato fatto anche un remake: Villaggio dei dannati di John Carpenter (John Carpenter's Village of the Damned, 1990). 


I Figli di Savile

Il film si è dimostrato profetico, proprio come il romanzo fantascientifico da cui è stato tratto, I figli dell'Invasione. Infatti Il villaggio dei dannati preconizza la più grande sciagura che abbia colpito l'Inghilterra nel corso dei secoli: l'opera luttuosa del demoniaco Jimmy Savile, il più efferato predatore sessuale vissuto in quella nazione infelice. Egli commise innumerevoli violenze carnali e seminò figli illegittimi fino a riempire il Regno Unito del suo genoma. Anche se prediligeva il vaso escrementizio, lo sperma che colava sui genitali femminili dopo l'atto fu spesso fecondo. I bastardi che ne nacquero nel corso degli anni hanno ereditato l'abominevole genetica di quel figlio di Grendel. Sono riconoscibili dal loro laido sembiante, dagli occhi spiritati e dai capelli chiari, spesso di color biondo platino. Dai pur approssimativi calcoli che ho fatto, risulta possibile che Jimmy Savile abbia procreato almeno un migliaio di figli. La sua mostruosa eredità di Figlio di Caino vive dunque in Albione nei cromosomi di questi rampolli e non si spegnerà di certo. Come non pensare a Wyndham e al film di Wolf Rilla? La cosa non è sfuggita ai malfattori della BBC, che dopo aver coperto per decenni le scelleratezze del DJ, misero in giro la voce che questi si era fatto vasectomizzare e che quindi le sue violenze sessuali dovevano per necessità essere sterili. Non bisogna credere a simili grossolane manipolazioni: è chiaro che hanno il solo intento di insabbiare un grave scandalo. Una cosa è certa. Se dirigessi un remake de Il villaggio dei dannati, lo intitolerei I Figli di Savile.


Partenogenesi e censura religiosa 

Il primo progetto di un film tratto dal romanzo di Wyndham fu portato avanti in America da Ronald Colman nel 1957. La Metro Goldwyn Mayer ha accantonato la produzione perché temeva le ire dei gruppi fondamentalisti cristiani, che avrebbero reagito con furia all'immagine inquietante e negativa della partenogenesi. La cosa è di una tale assurdità da far rimanere di sasso. Se vi sono cristiani che non sanno distinguere tra la nascita di Gesù Cristo e quella di un demonio, significa che a regnare tra loro è un'ignoranza così spaventosa da non avere confini, dal momento che non conoscono neppure la religione che dicono di professare. Non mi risulta che in Inghilterra si siano segnalati simili problemi con una qualsiasi comunità religiosa: sono convinto che l'accantonamento del progetto fosse dovuto in realtà a motivi di diversa natura. Forse gli ashkenaziti della MGM avevano trovato irritante qualcosa nella trama, oppure Colman in qualche occasione aveva detto qualcosa che essi avevano ritenuto degno di vendetta. La cosa non potrà mai essere chiarita. Ronald Colman morì nel 1958 e dopo un anno la sua vedova, Benita Hume, sposò l'attore George Sanders, a cui per mera coincidenza fu assegnato il ruolo del professor Zellaby nel film diretto da Wolf Rilla, di cui pure si menziona l'origine ashkenazita (la sua famiglia fuggì dalla Germania all'ascesa della NSDAP). 

Un surreale fraintendimento

Il film fu proiettato nel Cineforum Fantafilm dell'amico Andrea "Jarok" Vaccaro il primo marzo del 2010, come ricordato da questa pagina: 


Ero presente alla proiezione e sono riuscito a seguire bene il film, pur trovandomi in uno stato di torpore indotto non soltanto dalla stanchezza, ma anche da libagioni di whisky. Come di costume, alla visione è seguita una discussione. In genere non intervenivo, anche perché tra i presenti erano molto popolari idee radical shit che detesto vivamente e non avevo nessuna intenzione di litigare. Del resto, nessuno sospettava nemmeno lontanamente la mia avversione per il concetto di democrazia e il fatto che tra i miei referenti politici ci sia Ezzelino III da Romano. Ricordo ancora che tra le spettatrici se ne levò una a porre una domanda stupidissima. Costei aveva poppato le baggianate di Gad Lerner che ulula alla luna vedendo nazisti dovunque, così chiese se i bambini dai capelli albini del film di Rilla fossero "una manifestazione dell'arianesimo". Pur tra i fumi dell'alcol, trasecolai. "Cosa intende questa gallina?", furono le parole che mi balenarono nel cranio. Intanto la donna provò a spiegarsi farfugliando. Secondo lei quei bambini, tutti uguali e chiari di capelli, avrebbero rappresentato l'ideale genetico della razza eletta teorizzata da Adolf Hitler. Incredibile dictu, col nome di "arianesimo" questa intendeva le dottrine razziali del Nazionalsocialismo tedesco. In realtà Arianesimo è il nome di una confessione religiosa cristiana che afferma la creaturalità di Cristo e la sua non consustanzialità a Dio Padre: il suo nome viene dal prete alessandrino Ario (Arius), che l'affermò per primo. Nulla a che vedere con Hitler! Del resto, sappiamo che i radical shit riducono il Nazionalsocialismo a "quella roba là dei brutti e cattivi che non vogliono l'amico negretto in classe". Dato il bianco e nero del film, la buonista politically correct credeva che i bambini alieni fossero "biondi con gli occhi azzurri", mentre in realtà erano dotati di chiome del color del platino e di occhi abbastanza scuri, che diventavano color ghiaccio quando esercitavano la telepatia. Forse non realizzava un paio di cose molto semplici:

1) In Inghilterra di persone bionde con gli occhi azzurri ce n'è a bizzeffe;
2) L'eugenetica non era tipica soltanto del III Reich, ma anche degli anglosassoni: tuttora ha molti seguaci in America.

Davvero singolare che più tempo passa dalla caduta del Reich più aumenti a dismisura questo strepitare delirante. Dovunque getti lo sguardo si vede propaganda memetica in totale assenza di cognizione di causa.

Una storia anticomunista? 

Appurato che il romanzo di Wyndham non ha nulla a che fare con la Germania di Hitler, dobbiamo riportare una diversa interpretazione ritrovata nel Web nella seguente interessante recensione: 


Secondo l'autore del blog, sarebbe piuttosto evidente che si tratta di una storia tipica della Guerra Fredda, concepita in funzione anticomunista. All'epoca era comune il terrore della minaccia stalinista, con il suo modello di società costituita da atomi privi di personalità individuale, simili a ingranaggi in un meccanismo cartesiano privo di spirito. Di certo è più logico pensare che un romanzo sia ispirato dalla paura del futuro incombente, piuttosto che dalla necessità di stigmatizzare un passato finito da un pezzo. La condanna moralistica di un regime dissolto non insinua quel brivido che solo può provenire da un orizzonte denso di nubi nerissime. Il dubbio tuttavia resta. Anzi, l'idea della fiaba anticomunista non mi convince affatto. Non dimentichiamo che quando si manifesta la progenie aliena nel territorio dell'Unione Sovietica, viene prontamente riconosciuta come una gravissima minaccia e annientata, ricorrendo persino all'arma atomica. A mio avviso questo fatto deve intendersi come un eloquente prova che l'opera di Wyndham non aveva alcuna finalità politica. 

Alcune note su Midwich

A quanto risulta dalle ricerche compiute, non sembra che il villaggio di Midwich esista realmente. Il nome deve essere stato coniato dallo stesso Wyndham con ingredienti tipicamente anglosassoni: il prefisso mid- che sta per middle "medio, di mezzo" come in Midsummer "solstizio d'estate"  (lett. "mezza estate") e l'elemento -wich, che si trova anche in Greenwich e che risale all'antico inglese wīċ "villaggio (fortificato)", prestito dal latino vicus /'wi:kus/ "centro abitato, villaggio". Si noterà che esiste Middlewich nella Contea di Cheshire, il cui nome potrebbe essere servito da ispirazione all'autore. A scanso di equivoci, questi toponimi in -wich non hanno nulla a che vedere con la parola witch "strega": si tratta di un'omofonia fortuita. Così Greenwich è il Villaggio Verde, non la Strega Verde, come invece qualcuno si ostina a credere a dispetto di ogni evidenza.

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