martedì 29 agosto 2017

LA MEMORIA DELLE MACCHINE NON È ASSOCIATIVA

Richiamo l'attenzione su un interessante articolo di Riza C. Berkan, apparso su linkedin.com, che tratta di Elon Musk e dei suoi progetti di impiantare chip nel cranio della gente per potenziarne le facoltà mentali.


Ne riporto un estratto significativo.

Many things are unknown about the inner workings of the human brain. However, one thing is quite sure that the memory is associative, distributed to a large number of neurons (like billions of them). In other words, memory is not like mailboxes each filled with a number, word, or image. Even if you could miraculously hook up a chip to billions of neurons in the brain, you will not access to any meaningful data. All you will see is weak electrical signals traversing through massive number of connections. So, what has been chased here is a mystery. It would be utterly shortsided if this simple fact has not been communicated to the investors of this project. But, we can only speculate at this point.

Quello che Berkan ci tiene a puntualizzare, mostrandosi molto critico sulle idee di Musk, è un dato di fatto innegabile: la memoria umana è associativa e distribuita su un numero molto grande di neuroni.

Se voi udiste un extraterrestre pronunciare nella sua lingua la parola MILANU /mi'la:nu/, pur non capendo cosa vuole dire, sicuramente la assocereste al nome della città lombarda, MILANO /mi'la:no/. Se anche poi voi apprendeste in seguito che nella lingua aliena MILANU significa "immaginazione", voi continuereste ad associarla a Milano ogni volta che il suo suono giungesse alle vostre orecchie. Pur sapendo che non esiste alcun nesso tra le due stringhe si suoni, pur così simili. Ora immaginiamo che in un dialetto italiano la città di Milano sia chiamata MILANU, e che la prosodia sia identica a quella usata dall'extraterrestre nel pronunciare l'omonima parola della sua lingua col senso di "immaginazione". Avremmo così un insieme di tre parole, di cui due identiche nel suono e una molto simile ad esse. Il quadro è il seguente: 

1) Italiano: MILANO (nome di città)
2) Dialetto italiano: MILANU (= MILANO,
    vedi sopra)
3) Lingua di Altair: MILANU = immaginazione

Noi comprendiamo all'istante che MILANU nel dialetto italiano indica proprio la città di Milano. Noi possiamo anche ricordare la parola MILANU della lingua di Altair, che significa "immaginazione", associandola al nome di Milano come promemoria. Questi processi ci vengono naturali, perché è così che funzionano i nostri neuroni e le nostre sinapsi. Elon Musk queste cose non le vuole capire, sembra che non ne sia in grado, neppure se messo di fronte all'evidenza. 

Ricordiamo infine che non esiste nessun modo di far capire a una macchina che MILANU - che sia la parola dialettale o quella aliena - assomiglia in qualche modo all'italiano MILANO, a parte fabbricare un programma specifico di associazione per emulare e rendere operativo un concetto estraneo all'universo cibernetico.

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