mercoledì 27 settembre 2017

LONGOBARDO RICOSTRUITO: UN INCANTESIMO PER LE FERITE

Testo in longobardo (ricostruito): 

IN THEMO NAMON THES FADER ANDI THES SUNIES ANDI THES AILAGON CAISTES. AMEN. THRI GODE PRODER GENGUN AINAN GUECH: THAR PIQUAM IN UNSER FRAO IESUS CHRIST ANDI SPRACH: «GUANNA FARET IR THRI GODE PRODER?». «FRAO, GUIR FAREN ZO AINEMO PERGHE ANDI SOCHIEN AIN CHRUT THERO CAUALDES THAZ IZ GOD SI ZO ALLERU SLACTU UNDONO, SIU SI CASLAGAN EDO CASTOCHAN EDO SUA GUARI FONA SIU SI».
THAU SPRACH UNSER FRAO IESUS CHRIST:
«QUEMET ZO MIR, IR THRI GODE PRODER, ANDI SUARIET MIR PI THEMO CRUCE GODON, ANDI PI THERU MILUCH THERO MAGADI SANCTE MARION, THAZ IR IZ NI ELET NOH LAUN ANTPHAHET, ANDI FARET INNA ZO THEMO MONTE OLIVETO ANDI NEMET OLEO THES OLEOPAUMES ANDI SCAPHULLA ANDI LAHIET THIU OBER THEA UNDA ANDI SPRECHET: "AL SUA THER IUDEO LONGINUS THER UNSERAN FRAON IESUM CHRISTUM STACH IN THEN SIDON MIT THEMO GAIRE, THAZ NI AITRIDA NIGUECT, NOH CAUAN ITTZA, NOH NI SUAR, NOH NI PLOTIDA ZO FILE, NOH NI FULIDA; AL SUA TO THIUS UNDA, THIU NI PLOTI NIGUECT NOH NI FULI, THIU IH CASEHINDA. IN THEMO NAMON THES FADER ANDI THES SUNIES ANDI THES AILAGON CAISTES. AMEN. SPRICH THAZ SEHIN THRISTUND ANDI AL SUA MANAGON PATERNOSTER, ANDI TO NIGUECT MAIR ALLAZ ER CASCRIBAN SI"».    

Trascrizione fonologica (semplificata): 

/in 'θεmo 'namon θεs 'fader andi θεs 'sunies andi θεs 'ailagon 'kaistes. 'a:men. 'θri: 'go:de 'pro:der 'ge:ngun 'ainan 'gwεkh : 'θar pi'khwam 'i:n 'unser 'frao 'je:sus 'krist andi 'spraχ : «'gwanna 'faret ir 'θri: 'go:de 'pro:der?». «'frao gwir 'fare:n tso: 'ainemo 'pεrge andi 'so:xje:n ain 'khru:t θεro ka'waldes θats its 'go:d 'si: tso: 'alleru 'slaktu 'undo:no, siu 'si: ka'slagan εdo ka'stɔχan εdo swa: 'gwa:ri 'fɔna siu 'si:». θau 'spraχ 'unser 'frao 'je:sus 'krist : «'khwεmet tso: 'mir, ir 'θri: 'go:de 'pro:der, andi 'swarjet 'mir pi θεmo 'kru:tse 'go:don, andi pi θεru 'miluχ θεro 'magadi 'sankte ma'ri:o:n, θats 'irits ni 'εlet noχ 'laun ant'pha:het, andi 'faret 'inna tso: θεmo 'monte oli've:to andi 'nεmet 'oleo 'oleopaumes andi 'ska:φulla andi 'laxjet θiu ɔber θea 'unda andi 'sprεççet: "'al swa: θεr 'iu:deo lon'gi:nus 'θεr 'unseran 'fraon 'je:sum 'kristum 'staχ in θe:n 'si:do:n mit θεmo 'gaire, θats ni 'aitrida 'nigwεkt, nɔχ ka'wan 'itstsa, nɔχ ni 'swar, nɔχ ni 'plo:tida tso: 'file, nɔχ ni 'fu:lida; 'al swa: 'to: θius 'unda, θiu ni 'plo:ti 'nigwεkt nɔχ ni 'fu:li, θiu iç ka'sexinda. In θεmo 'namon θεs 'fader andi θεs 'sunies andi θεs 'ailagon 'kaistes. 'a:men. 'spriç θats 'sεxin 'θri:stund andi 'al swa: 'managon pater'nɔster, andi 'to: 'nigwεkt 'mair 'allats 'e:r ka'skriban 'si:/   

Traduzione: 

Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Tre pii fratelli camminavano su una strada, allora li incontrò nostro Signore Gesù Cristo e disse: “Dove andate, voi tre fratelli pii?”, “Signore, noi andiamo su una montagna e cerchiamo un’erba che sia potente e buona per tutti i tipi di ferite, siano esse colpite o di punta o di qualunque genere esse siano”.
Allora disse il nostro Signore Gesù Cristo: “Venite da me, voi tre pii fratelli e giuratemi sulla santa croce e per il latte della vergine Santa Maria che voi non lo terrete nascosto per voi, né prenderete ricompensa e andate lì al monte Uliveto e prendete olio di olivo e lana di pecora e metteteli sopra la ferita e dite così: così come l’ebreo Longino che colpì il nostro Signore Gesù Cristo nel fianco con una lancia, che non fece pus, non si infiammò, non dolse, non sanguinò molto e non imputridì, così fa’ anche che questa ferita che io ho benedetto non sanguini né marcisca.”
Nel nome del padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Di’ questa benedizione tre volte e altrettanti Padre Nostro e non fare mai più quanto è stato scritto qui.

Testo di partenza in medio alto tedesco (bavarese, XII sec.): 

In dem namen des vater und des suns und des hailigen gaistes. âmen. Drî guot pruoder giengen ainen wech: dâ bechom in unser hêrre Jhêsus Christus und sprach “wanne vart ir dri guot pruoder?” Herre wir varn zainem perge und suochen ain chrût der gewaltes daz iz guot sî zaller slath wnden, si sî geslagen oder gestochen oder swâ von si si”. dô sprach unser hêrre Jhêsus Christ “chomet zuo mir, ir drî guot pruoder, und swert mir bî dem crûce guoten, und bi der milch der maide sanct marien, daz irz enhelt noch lôn emphâhet, und vart hinz zuo dem mont olivêt unde nemt ole des olepoumes und scâphwolle und leget die uber die wndin und sprechet “alsô de Jud longinus der unsern hêrren Jhêsum Christum staech in die sîten mit dem sper, daz eneitert nith, noch gewan hitze, noch enswar, noch enbluotet zevil, noch enfuelt: alsô tuo disiu wnde, diu enbluot nith noch enfuoel, die ich gesent hab. In dem namen des vaters und des suns und des hailigen gaist. âmen”.
sprich den segen drîstunt und alsô manigen pâternoster, und tuo nith mêr, wan als hie gescriben sî.

Per maggiori informazioni cfr. Eleonora Cianci, Incantesimi e benedizioni nella letteratura tedesca medievale (IX-XIII sec.), Kümmerle Verlag, Göppingen, 2004. 

Commenti: 

A parer mio la traduzione corretta del brano è “Signore, noi andiamo su una montagna e cerchiamo un’erba che sia potente e buona per tutti i tipi di ferite”. La Cianci traduce erroneamente con “Signore, noi andiamo su una montagna e cerchiamo un’erba che è potente e buona per tutti i tipi di ferite”. Sembra una cosa da nulla, ma non è così. Infatti il testo bavarese implica che i tre fratelli non conoscano l'erba miracolosa e che la stiano cercando. Scondo la traduzione della Cianci, sembra invece che essi sappiano bene di che erba si tratta e che la cerchino con cognizione di causa, venendo quindi dissuasi da Cristo, che li guida verso un altro rimedio, più gradito a Dio. 

Si noti il divieto di reiterare il rituale una volta eseguito, caratteristica che ricorre anche in altri casi. La cosa suona strana ai moderni, ma ha una sua logica. Per i Germani cristiani, quando un rimedio era creduto opera diretta di Dio e proveniente dalle sue stesse parole, ripeterlo implicava mancanza di fede. Si credeva quindi che la violazione provocasse l'ira divina. Occorre sempre astenersi dall'attribuire al passato categorie moderne. Cristo era visto dai popoli germanici come un guerriero, non come lo immagina Bergoglio. 

Mentre diversi testi magici del XI-XII sec. mostrano ancora le caratteristiche dell'antico alto tedesco, qui abbiamo un esempio di una fase successiva della lingua. Il medio alto tedesco è molto evolutivo nella fonetica ed è pieno di contrazioni. Così la forma swâ viene da un precedente svâr, che è a sua volta da sô wâr e non corrisponde quindi al longobardo ricostruito SUA /swa:/, a dispetto della sua omofonia, ma a SUA GUARI, letteralmente "così invero". Occorre fare molta attenzione o si può giungere a conclusioni fuorvianti. La lingua tedesca moderna è cambiata molto rispetto al medio alto tedesco, eliminando un grandissimo numero di forme contratte e assumendo un aspetto più rigido. Il linguaggio dei cantori medievali era più libero e poetico, ma anche più difficile. Non è improbabile che a causare questo mutamento nella fase del tedesco moderno sia stata la necessità di porre rimedio alle ambiguità che pullulavano a causa dell'usura fonetica.

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