lunedì 13 novembre 2017

PROVE INTERNE DELLA PRONUNCIA RESTITUTA DEL LATINO: IL VERBO ONOMATOPEICO VAGIRE

La più comune e ovvia sillaba onomatopeica che descrive il verso del neonato è WA, con la variante WE. Ci si può attendere che in diverse lingue le parole per indicare questo concetto siano derivate da questo suono. Evidentemente per un antico romano il neonato faceva WAG, così da questo ideofono si formò il verbo vagio /'wa:gio:/ "vagisco" (paradigma vagis /'wa:gi:s/, vagii /'wa:gii:/ o vagivi /wa'gi:wi:/, vagitum /wa:'gi:tum/, vagire /wa:'gi:re/), dove il carattere IPA /g/ è la velare sonora, quella che i popolani chiamerebbero "g di gatto". Sappiamo che la vocale -a- della radice verbale è lunga. Nella lingua classica, lo stesso verbo indicava anche il verso della capra e del maiale. Questo è il link al lemma nel dizionario online Olivetti:


Coloro che postulano la pronuncia ecclesiastica ab aeterno, realizzano invece il verbo latino come /'vadʒ(i)o/, /'vadʒis/, /'vadʒii/ o /va'dʒivi/, /va'dʒitum/, /va'dʒire/, con un suono postalveolare o palatale /dʒ/, quello che i popolani chiamerebbero "g di getto". Il punto è che la presenza di questo suono è incompatibile con l'origine onomatopeica della parola, che risulta evidente e innegabile. 

Si deduce così che il verbo latino vagio, vagis, vagire ha alterato il suo suono nel corso dei secoli, perdendo il suo carattere onomatopeico. Un po' come è successo a pipio /'pi:pio:/ "colombo, piccione", dalla cui forma accusativa pipionem /pi:pi'o:nem/ (> /pi:'pjo:nem/) è derivato l'italiano piccione. In realtà vagire è un verbo dotto, che non è giunto in italiano dalla genuina e naturale usura popolare di un termine ereditato: è stato introdotto dal latino dei letterati in epoca abbastanza tarda, come è accaduto per tantissimi altri lemmi. Una lingua è un dialetto con un esercito e una marina, disse qualcuno. Non soltanto: una lingua è un dialetto con un esercito, una marina e uno stuolo di topi di biblioteca detti "grammatici" e "letterati", che costantemente importano voci morte da secoli, donando loro una vita artificiale.

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