mercoledì 19 giugno 2019

UN VOCABOLO NORRENO PER INDICARE LA CASACCA: KǪSUNGR

Approfondendo i miei studi di lessico norreno, la mia attenzione è caduta sulla seguente voce, estratta dal dizionario di Zoëga

kǫsungr (m.), giacca senza maniche 

Come di consueto, l'ortografia usata dall'autore è di tipo moderno e il lemma è scritto kösungr

Questi versi sono tratti dalla Haralds saga Sigurðarsonar (Saga di Harald figlio di Sigurd): 

Ferk í vánda verju;
verr nauð of mér snauðum,
kǫsungr fær víst í vási
vǫmm - en þat vas skǫmmu;
endr vas hitt, at hrunði
hringkofl of mik inga,
gǫgl bǫ́rut sik sára
svǫng - en þat vas lǫngu.


"Indosso una giacca grezza;
difende me, misero, contro il pericolo,
la camicia si è certo rovinata nella fatica, 
e ciò è stato di recente;
fu prima, che il cappuccio ad anello
del re cadde intorno a me,
le papere delle ferite* si mossero affamate;
ma ciò fu molto tempo fa."


*kenning per "corvi"

Salta subito agli occhi che si tratta di una voce entrata nell'antica lingua nordica da Oriente. Anche da noi in Italia si una voce del tutto simile: casacca.

La parola italiana casacca è ritenuta una semplice variante di cosacca, significando alla lettera "veste del cosacco" (vedi dizionario Treccani). In russo si avrebbe una forma analoga: казаки́н (kazakin) "veste del cosacco", da каза́к (kazák) "cosacco" (variante коза́к). L'origine ultima del nome dei Cosacchi è dal turco quzzak "nomade, avventuriero" (trascritto anche come kazak). Dalla stessa radice deriva l'etnonimo Kazakh, a sua volta origine del nome della relativa nazione, il Kazakhistan. Resta però un fatto: l'autorevole Treccani non fornisce alcuna chiara informazione sui percorsi culturali che hanno diffuso questa parola da Oriente a Occidente.

In inglese esiste cassock "tonaca", che indica la veste del monaco. A dispetto del singolare slittamento semantico, l'origine è sempre la stessa, dal turco. Con ogni probabilità il vocabolo è giunto alla Perfida Albione attraverso il francese medio casaque (XVI secolo).

Un'altra ipotesi sull'origine di queste famiglie di parole indicanti la tipica veste lunga è quella che le riconduce all'arabo kazagand "giacca soffice" (termine chiaramente non coranico), a sua volta importazione dal persiano kazhagand, analizzabile come un composto di kazh "seta grezza" e agand "ripieno (di stoppa)". Questa etimologia è consultabile su Etymonline.com.

Torniamo ora alla forma norrena e facciamo alcune considerazioni. Non mi pare che kǫsungr possa derivare direttamente dal medio francese casaque, che ha un aspetto fonetico molto diverso. La forma persiana kazhagand sembra a me la sorgente immediata più verosimile. Se la derivazione da me ipotizzata fosse confermata, dovremmo trarne due conclusioni: 

1) Il nome della casacca si deve a una paretimologia già in russo;
2) La parola norrena, di origine persiana, deve essere separata dai corrispondenti nelle lingue romanze, che vengono invece dal russo: è stata importata molto prima, visto che era già usata nel XIII secolo. 


Ormai è molto difficile, se non impossibile, ricostruire i dettagli di prestiti lessicali come quello discusso; in ogni caso si comprende che i portatori di parole orientali in Islanda e in Scandinavia dovettero essere proprio i Variaghi che militavano a Bisanzio come guardie dell'Imperatore.  

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