domenica 1 settembre 2019


THE FALL

Titolo originale: The Fall
Lingua originale: Inglese, rumeno, latino
Paese di produzione: Stati Uniti d'America, India
Anno: 2006
Durata: 117 min
Rapporto: 1,85:1
Genere: Fantastico, avventura, drammatico
Regia: Tarsem Singh
Soggetto: Valeri Petrov
Sceneggiatura: Tarsem Singh, Dan Gilroy, Nico Soultanakis
Produttore: Tarsem Singh, Roberto Bakker, Laurette Marais
Produttore esecutivo: Tommy Turtlee, Ajit Singh
Casa di produzione: Absolute Entertainment, Deep Films,
    Googly Films, Kas Movie Maker, M.I.A. Features, Radical 
    Media, Tree Top Films Inc.
Distribuzione in italiano: Eagle Pictures
Fotografia: Colin Watkinson
Montaggio: Robert Duffy
Musiche: Krishna Levy
Scenografia: Ged Clarke
Costumi: Eiko Ishioka
Interpreti e personaggi 
    Catinca Untaru: Alessandria
    Lee Pace: Roy Walker / Bandito Mascherato
    Justine Waddell: Infermiera Evelyn / Sorella Evelyn
    Marcus Wesley: Uomo del ghiaccio / Otta Benga
    Michael Huff: Dr. Whitaker
    Robin Smith: Collega di Roy / Luigi
    Jeetu Verma: Uomo delle arance / Indiano
    Kim Uylenbroek: Dottore / Alessandro il Grande
    Leo Bill: Infermiere / Charles Darwin
    Daniel Caltagirone: Sinclair / Governatore Odious
    Emil Hostina: Padre di Alessandria / Bandito Blu
    Julian Bleach: Paziente anziano / Mistico
Doppiatori italiani 
    Stefano Valli: Dr. Whitaker
    Luigi Ferraro: Charles Darwin
    Alessandro Ballico: Otta Benga
Box office (mondo intero): 3,67 milioni di dollari US 


Trama: 
Una bambina romena di stirpe zigana, chiamata Alessandria in onore di Alessandro il Grande, è caduta da un albero mentre raccoglieva arance su ordine dei suoi genitori. Così è stata portata in un ospedale gestito dalle suore, dove il braccio rotto le è stato ingessato. Qui conosce un giovane artista morfinomane, Roy Walker, paralizzato in seguito a una ben più grave caduta che gli ha spappolato le gambe (la caduta che dà il titolo al film). Roy ha una mente fantasiosa e ama raccontarle ad Alessandria storie mirabolanti. Favole variopinte. Nulla di più consistente di una bolla di sapone, ma la piccola ne viene rapita e vive le parole create dal tossicomane come se fossero la realtà di veglia, quella che le genti chiamano "realtà vera". Sprofonda così in un'avventura onirica molto intensa. 

Il governatore spagnolo Odious è Satana sulla Terra. La sua è un'essenza di puro ed assoluto sadismo. Si illustrano in modo succinto le caratteristiche dei personaggi coinvolti nella vicenda: 

Il Bandito Mascherato e il Bandito Blu
Sono due fratelli gemelli con una sola missione nella vita: uccidere il governatore Odious. Per sfuggire alla condanna a morte che grava su di loro sono costretti a separarsi. In seguito il Bandito Blu viene attirato in un'imboscata dall'esecrabile tiranno, torturato e ucciso. Il Bandito Mascherato, arrivato troppo tardi, urla il suo dolore al cielo e giura vendetta.  

Il Mistico 
È un uomo che viveva in una dimensione soprannaturale, separato dal tumulto del mondo. La sua casa era una foresta sacra, che a un certo punto il governatore Odious ha fatto distruggere fino all'ultimo albero. Distrutto dal dolore per aver assistito alla trasformazione di quel paradiso incantato in un deserto senza un filo d'erba, il guru si unisce alla compagnia del Bandito Mascherato.

Luigi il Bombarolo  
È un uomo eccellente che tiene alto l'onore dell'Italia, esportando nella lontana India le sue utili arti di esperto in esplosivi. Proprio questo italico genio desta la stizza e l'invidia del governatore Odious, che decide di mettere in atto una singolare strategia. Non può bloccare Luigi servendosi dei militari, perché quello farebbe saltare in aria tutto. Così lo paralizza inducendo il prete cattolico da cui si confessa abitualmente a non somministrargli più alcun sacramento. Per Tarsem Singh, come per ogni suddito di Sua Maestà Jimmy Savile, noi italiani saremmo tutti cattolici e mummy boys pieni di complessi. Non immaginerebbe mai che proprio in Italia allignino feroci nichilisti. 

Charles Darwin  
È proprio il famoso naturalista inglese, da giovane. Veste abiti di piume sgargianti, che lo fanno somigliare a un gigantesco pavone dalla livrea in parte albina e in parte purpurea. Si trovava in India assieme alla sua scimmietta Wallace per cercare una farfalla rarissima, non riuscendo a trovarla da nessuna parte. Il governatore Odious gli ha inviato una missiva in cui c'era proprio un cadavere dell'inestimabile lepidottero, seviziato con uno spillo. 

Otta Benga 
È un mandingo colossale, con muscolatura poderosa (e ovviamente una terza gamba). Sconvolto dal dolore per la morte del fratello aggiogato assieme a lui e distrutto dalle fatiche in una piantagione del governatore Odious, si è liberato dalle catene e si è dato alla fuga. Ha giurato vendetta e odio eterno. Indossa un elmo nuragico con grandi corna ed è un arciere provetto.


L'Indiano  Silenzioso  
È un principe che teneva la moglie segregata nel suo palazzo, impedendo a chiunque di vederla. Il governatore Odious è riuscito comunque a incontrarla, vestito da lebbroso, ed è stato preso da bramosia. Così l'ha rapita, ma siccome lei non voleva concedersi, l'ha gettata nel Labirinto della Disperazione, spingendola quindi al suicidio.  Per questo l'Indiano ha giurato di non guardare mai più un'altra donna e di ottenere vendetta.  

La Principessa 
 È una dama sofisticata dalle lussuose vesti di porpora, che viaggia in una grande carrozza rossiccia trainata da schiavi. La accompagna un altezzoso nipote che sembra un Dalai Lama bambino. All'inizio la nobildonna ammalia il Pirata Mascherato. Poi si scopre che è la fidanzata del governatore Odious... 

Il Grande Giuramento
A un certo punto, il Bandito Mascherato e i suoi compagni giurano il loro odio eterno e la loro volontà di distruzione non soltanto verso il Governatore, ma contro tutto ciò che è spagnolo.

Presto si svela l'arcano: il callido Roy ha attratto a sé la bambina gitana e l'ha affascinata con un secondo fine, per procurarsi il prezioso oppiaceo che inibisce il dolore e che rende l'esistenza sopportabile come per incanto. All'inizio ho pensato che il giovane anglosassone fosse un pedofilo, che bramasse la giovinetta. Poco dopo ho capito cosa voleva veramente. Desiderava porre fine a quell'orrore che la sopravvivenza quotidiana ineluttabilmente comporta! 


https://i.postimg.cc/XJ9N54W9/Tarsem-Singh-The-Fall-1.jpg

Recensione: 
Il film è stato proiettato al mitico Cineforum Fantafilm dell'amico Andrea "Jarok" Vaccaro il 20/12/2010. Purtroppo non mi è stato possibile assistere allo spettacolo. The Fall è il secondo film del regista indiano Tarsem Dhandwar Singh, che ha esordito nel mondo cinematografico con lo spettacolare The Cell

Questi sono i luoghi dove il film è stato girato: 
1) Il complesso Jantar Mantar di Jaipur;
2) L'area del Sossusvlei nel deserto del Namib;
3) L'hotel Jag Niwas sul lago Pichola di Udaipur;
4) Lo stagno all'interno dell'hotel Jag Niwas;
5) Il lago Pangong sulla catena dell'Himalaya;
6) Buland Darwaza di Fatehpur Sikri;
7) Le abitazioni blu di Jodhpur;
8) Il Forte Mehrangarh a Jodhpur;
9) Villa Adriana a Tivoli;
10) Chand Baori vicino a Jaipur;
11) Il Taj Mahal ad Agra;
12) La Isla del Pescado del Salar de Uyuni;
13) Il ponte Carlo di Praga;
14) Il Palazzo Umaid Bhawan a Jodhpur. 


Pensate, la pellicola è stata girata in ventotto paesi in un periodo di ben quattro anni!

Tutto splendido, variopinto e sgargiante. Onirico. Certe sequenze colpiscono, come quella di Alessandro il Grande che versa la poca acqua contenuta in un elmo, la sola riserva idrica in uno spietato deserto. La morale di Alessandro è questa: "Se nessuno può avere abbastanza acqua, me ne privo io stesso!" Non dobbiamo fissarci troppo sull'esattezza storica, ad esempio sul fatto che in India fossero i Portoghesi a dare fastidio, non gli Spagnoli. In fondo chi potrebbe esigere che una favola per bambini sia verosimile? Purtroppo in un secondo tempo sono venuto a conoscenza di un dettaglio non proprio edificante: il film è un remake fabbricato a partire da una (semi)sconosciuta pellicola bulgara, intitolata Yo ho ho (Zako Heskiya, 1981). Certo, il regista Sikh ha apportato non pochi cambiamenti nell'ambientazione: a quanto ho potuto apprendere, Yo ho ho è un film bucanieresco, che si svolge tra pirati dei Caraibi. Non sembra facile poter reperire questa pellicola prodotta da un contesto così isolato e remoto dal nostro. Ho potuto soltanto raccogliere qualche dato tecnico, che riporto volentieri. 


Titolo originale: Yo Ho Ho (Йо-хо-хо)
Regista:
Zako Heskiya
Anno: 1981
Produttore:
Nikola Vulchev
Scenografia: Stefan Trifonov
Costumi: Elka Todorova
Effetti speciali: Atanas Mitzev, Dimo Pavlov
Decorazione del set: Pancho Atanasov
Editing del film: Ventzeslava Karanasheva
Design di produzione: Aysidora Zaydner

Interpreti e personaggi:  
   Kiril Variyski: Attore; Pirata Nero
   Viktor Chouchkov: Leonid
   Iliya Penev: Governatore
   Anani Anev: Gogo; Toro Seduto 
   Sonya Djulgerova: Sorella Tzetzi, Tzitziliya
   Kirill Kavadarkov: Van Lun
   Georgi Bakhchevanov: Rosko
   Trifon Dzhonev: Luidzhi
   Boris Lukanov: Professore
   Rut Spasova: Madre di Leonid 
   Vasil Stoychev: Collega dell'attore
   Boyka Velkova: Ex moglie dell'attore
   Yordanka Lyubenova: Figlia del Governatore
   Rumen Dimitrov: Genero del Governatore
   Vladimir Yochev: Scaricatore


Il titolo Yo ho ho trae origine da una canzone piratesca. Se i ricordi d'infanzia non m'ingannano, è quella resa in italiano con Quindici uomini nella cassa da morto, o qualcosa del genere. Si noterà che Luidzhi è una trascrizione slava dell'italiano Luigi. Se non ho capito male, mentre il regista Sikh si è rifatto alla figura di Alessandro il Grande, Heskiya aveva tratto ispirazione dal glorioso condottiero spartano Leonida (Leonid in bulgaro). Duole constatare che ormai non ci sia praticamente più nulla di originale a questo mondo. "Nihil sub sole novum" (cit.)

Curiosità varie

La scimmietta di Charles Darwin prende il nome da Alfred Russel Wallace, naturalista che sviluppò l'idea di evoluzione in modo indipendente. A un certo punto, sull'Isola della Farfalla, Darwin chiude la sua scimmietta in un sacco e borbotta: "Noi... Io ho un'idea". Ecco, questo è sottile umorismo Sikh. Allude al fatto l'evoluzionismo è accreditato al solo Darwin, non essendo Wallace conosciuto quasi da nessuno.  

Il nome del governatore spagnolo Odious, pronunciato Odius nella versione in italiano, è semplicemente l'aggettivo inglese odious "repellente, ripugnante" - pronunciato /'ɔdɪəs/ nella lingua della Regina - senza nemmeno un adattamento ortografico. La lingua di Shakespeare è fortemente dissociativa: una delle sue principali caratteristiche è quella di sfoggiare un immenso numero di aggettivi le cui radici non si trovano nel linguaggio comune di origine germanica, bensì nel latino e nel greco. La lingua italiana ha un certo grado di dissociatività, ma molto minore di quello dell'inglese. Così deriviamo odioso da odio, che è parola del linguaggio corrente. In inglese odious non punta ad alcun sostantivo del lessico di base, pur avendo un chiaro suffisso aggettivale -ous; oltretutto vi esiste il quasi sinonimo hateful "odioso; detestabile", costruito con genuini ingredienti anglosassoni. Domanda: perché Tarsem Singh non ha scelto un nome spagnolo per un governatore spagnolo?

Mi rendo conto che si tratta di un particolare di scarsa rilevanza, ma lo riporto per gli amanti dell'ippica. Quasi tutti i cavalli usati nel film appartenevano a Jeetu Verma, l'attore che ha recitato la parte dell'Indiano Silenzioso. 

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