martedì 12 maggio 2020


CONTAGION
 
 
Titolo originale: Contagion
Lingua originale: Inglese, mandarino, cantonese, italiano
Paese di produzione: Stati Uniti d'America
Anno: 2011
Durata: 106 min
Rapporto: 1,85:1
Genere: Fantascienza, drammatico
Sottogenere: Apocalittico
Regia: Steven Soderbergh
Soggetto: Scott Z. Burns
Sceneggiatura: Scott Z. Burns
Produttore: Michael Shamberg, Stacey Sher, Gregory Jacobs
Produttore esecutivo: Jeff Skoll, Michael Polaire, Jonathan
     King, Ricky Strauss
Casa di produzione: Double Feature Films, Participant
    Media, Warner Bros. Pictures, Imagenation Abu Dhabi
Distribuzione in italiano: Warner Bros. Pictures
Fotografia: Peter Andrews
Montaggio: Stephen Mirrione
Effetti speciali: Michael Ahasay
Musiche: Cliff Martinez
Scenografia: Howard Cummings
Costumi: Louise Frogley
Trucco: Kate Biscoe
Interpreti e personaggi:
    Marion Cotillard: dottoressa Leonora Orantes
    Matt Damon: Mitch Emhoff
    Laurence Fishburne: dottor Ellis Cheever
    Jude Law: Alan Krumwiede
    Gwyneth Paltrow: Beth Emhoff
    Kate Winslet: dottoressa Erin Mears
    Bryan Cranston: Lyle Haggerty
    Jennifer Ehle: dottoressa Ally Hextall
    Elliott Gould: dottor Ian Sussman
    Chin Han: Sun Feng
    John Hawkes: Roger
    Anna Jacoby-Heron: Jory Emhoff
    Josie Ho: sorella di Li Fai
    Sanaa Lathan: Aubrey Cheever
    Demetri Martin: dottor David Eisenberg
    Armin Rohde: Damian Leopold
    Enrico Colantoni: Dennis French
    Larry Clarke: Dave
    Monique Gabriela Curnen: Lorraine Vasquez
Doppiatori italiani:
    Claudia Catani: dottoressa Leonora Orantes
    Massimiliano Manfredi: Mitch Emhoff
    Massimo Corvo: dottor Ellis Cheever
    Niseem Riccardo Onorato: Alan Krumwiede
    Francesca Fiorentini: Beth Emhoff
    Chiara Colizzi: dottoressa Erin Mears
    Stefano De Sando: Lyle Haggerty
    Barbara De Bortoli: dottoressa Ally Hextall
    Gianni Giuliano: dottor Ian Sussman
    Oreste Baldini: Sun Feng
    Stefano Benassi: Roger
    Lilian Caputo: Jory Emhoff
    Alessandra Cassioli: Aubrey Cheever
    Francesco Venditti: dottor David Eisenberg
    Stefano Mondini: Damian Leopold
    Carlo Cosolo: Dennis French
    Dario Oppido: Dave
    Laura Cosenza: Lorraine Vasquez
Luoghi delle riprese: Atlanta, Chicago, Minneapolis,
   San Francisco, Dubai, Giappone, Svizzera, Regno
   Unito, Brasile, Russia, Malaysia, Hong Kong
Budget: 60 milioni di dollari US
Box office: 136,5 milioni di dollari US
 
Trama:
Beth Emhoff, una bionda milf libidinosa, è di ritorno da un viaggio di affari a Hong Kong. Tutto sembra andar bene, a parte un po' di tosse stizzosa. Durante uno scalo a Chicago incontra un amante, quindi fa ritorno a casa, nella periferia di Minneapolis. Due giorni dopo, mentre è in cucina, ha un violento attacco epilettico e crolla sul pavimento. Il grossolano marito, Mitch Emhoff, la porta subito in ospedale. In breve tempo la donna muore e lì per lì non è possibile identificare le cause del suo subitaneo decesso. Tornato a casa, Mitch è sconvolto da un'altra tragedia: suo figlio adottivo Clark è morto nel suo letto. Dall'autopsia della donna, si scopre che è morta a causa di un virus sconosiuto che le ha devastato la materia cerebrale. L'uomo viene così sottoposto a isolamento, ma presto viene constatata la sua immunità. Al suo rilascio dall'ospedale, decide di proteggere la figlia adolescente Jory, costringendola a una clausura monacale tra le mura di casa. Nel frattempo ad Atlanta i rappresentanti del Department of Homeland Security si incontrano con il dottor Ellis Cheever dei Centers for Disease Control and Prevention (CDC). C'è grande preoccupazione perché esiste la possibilità che il nuovo virus sia un'arma biologica. Cheever manda a Minneapolis la dottoressa Erin Mears per tracciare tutti i contatti di Beth, che è il paziente zero. Dopo aver cercato di convincere i burocrati a stanziare risorse per contrastare la diffusione del patogeno, viene infettata e muore. Il morbo si diffonde in modo inarrestabile. Si scatena il panico nelle città, con episodi di violenza, razzia e sciacallaggio. La dottoressa Ally Hextall dei CDC scopre che il virus, battezzato MEV-1, mostra una combinazione di materiale genetico di virus del maiale e dei pipistrelli. L'infezione si propaga per via aerea tramite goccioline (droplets) e fomiti. Si prevede che 1 persona su 12 nel mondo sarà colpita; la letalità è del 25-30%. In questo contesto apocalittico sorge un blogger maligno, Alan Krumwiede, che spalanca il Vaso di Pandora diffondendo tesi complottiste e facendo propaganda di un preteso rimedio omeopatico a base di estratto di forsizia, a cui attribuisce la propria guarigione. La gente impazzisce e assalta le farmacie per procurarsi la pozione del complottista. La situazione precipita e le violenze urbane si esacerbano. Krumwiede viene arrestato per cospirazione e frode. Quando viene prodotto un vaccino dal virus attenuato, negli USA le vittime della pandemia sono già 2,5 milioni e nel mondo intero sono 26 milioni. Ha inizio una lotteria dei vaccini, basata sulla data di nascita delle persone. Mitch Emhoff, che cercava di allontanare un fidanzatino della figlia, cambia idea una volta che questi esibisce la prova dell'avvenuta vaccinazione. Così Mitch arriva a fare da paraninfo, organizzando una serata romantica e favorendo la deflorazione della figlia. Dopo molte peripezie, la dottoressa Leonora Orantes riesce a tracciare la genesi della pandemia, recuperando un filmato che mostra Beth Emhoff darsi alla pazza gioia nel Casinò di Macao. Intanto il blogger diabolico, Krumwiede, viene rilasciato, non prima di essere stato sottoposto a un esame del sangue: si dimostra così che non ha alcun antigene e che la forsizia è una menzogna. Le sequenze finali mostrano un pipistrello che rigurgita un pezzo di banana nel pastone di un porco grufolante, destinato ad essere macellato nella cucina della bisca in cui la milf bionda concedeva a tutti la propria intimità orale.  

 
Recensione: 
Per permettere allo spettatore di seguire diverse trame in parallelo, il regista ha scelto di utilizzare la tecnica dello stile multi-narrativo detto hyperlink. La pellicola ha avuto un grande successo e riscontri molto positivi da parte della critica; in particolare è stata molto apprezzata dal mondo scientifico per la sua accuratezza. Lo sceneggiatore, Scott Z. Burns, si è consultato con esperti dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, oltre che con luminari come W. Ian Lipkin (professore in epidemiologia e in neurologia) e Lawrence "Larry" Brilliant (epidemiologo, tecnologo, rinomato per il suo lavoro di eradicazione del vaiolo). Ferris Jabr di New Scientist ha approvato Contagion per la sua descrizione del meccanismo del progresso scientifico, che passa attraverso una luna serie di frustrazioni e successi. Non meno importante degli aspetti scientifici è la dimensione psicologica, che ricopre un ruolo di primo piano.   
 
Mi piace Marion Cotillard nel ruolo della dottoressa Leonora Orantes: la trovo una donna molto sensuale e affascinante, distante anni luce dalla volgarità della Paltrow. Kate Winslet mi sembra un po' mascolina, non è il mio ideale. Gli attori di sesso maschile li trovo abbastanza detestabili. Jude Law mi dà l'orticaria e mi desta un'avversione viscerale, il suo ghigno è insopportabile come un'eruzione acida dallo stomaco. L'impressione è che sia un decerebrato, ripugnante come la puzza di smegma rancido, un criminale che si diverte a generare rogne all'infinito a chiunque incontri sulla via. Matt Damon incarna assai bene la più belluina ignoranza, può giusto interpretare la parte di un energumeno tipicamente americano, della tipologia "white trash" e per giunta cornuto.  

 
Una Paltrow molto vorace 
 
Anche se non viene mostrata alcuna scena esplicita, si capisce che Beth Emhoff a Macao si è scatenata in una rovente gangbang spermatica. Ha fellato proprio tutti, dal manager giapponese al cuoco cinese. Era una ninfomane scatenata, che cercava occasioni di contatti carnali ogni giorno, cornificando il marito e irridendolo. Poppava avidamente i bischeri, che fossero grossi e nerboruti o piccoli come mozziconi e mollicci. Inghiottiva il genetico, senza badare al sapore, avviandolo a decomporsi nel suo ventre, ove contribuiva alla formazione delle feci grasse. Tutto questo lo si capisce dai suoi occhi, che splendono di bramosia. Occhi che sembrano quelli di Lilith. Che altro dire? L'interpretazione è molto convincente - anche considerando che l'attrice, a quanto risulta dal suo blog, ha gusti sessuali molto diversi da quelli di Beth: ama soprattutto fare sesso anale vis-à-vis, detestando la posizione more ferarum o doggystyle, e non essendo attratta dall'idea di accogliere il fallo in bocca.  

Problemi con l'audio
 
La mia prima esperienza con il film di Soderbergh è stata a dir poco irritante e negativa. Avevo recuperato un file con l'audio duale in inglese e in spagnolo, senza sapere come fare a selezionare una sola lingua. Così i due idiomi si mescolavano dando origine ad effetti grotteschi quanto esilaranti. A volte le parole prodotte dall'ibridazione sonora sembravano un'irreale specie di spanglish, altre volte entravano in risonanza e giungevano alle orecchie come pernacchie. Ho trovato in Youtube una versione in inglese, ma era resa incomprensibile da un montaggio diffettoso che alterava l'ordine delle sequenze, creando un collage impazzito. Anche la versione in spagnolo aveva qualche criticità. Per fortuna sono poi riuscito ad accedere al film doppiato in italiano. 
 
Genesi del film 
 
Soderbergh stava lavorando con Burns all'idea di un film sulla figura di Leni Riefenstahl. Il progetto non li convinceva affatto, temevano che il film non avrebbe attratto alcuna interesse, a causa del coinvolgimento della Riefenstahl con il III Reich. A un certo punto Burns ebbe un'idea improvvisa che cambiò la storia (ormai terminale) del Cinema. Ecco le parole con cui ricorda l'accaduto:  
 
"C'è una scena in The Informant! dove Matt (Damon) sta guardando il personaggio di Scott Bakula che parla al telefono, e Scott tossisce al telefono, e c'è tutto questo sproloquio con Matt che si rivolge a lui dicendo: "Oh, fantastico, ora che succede? Lui si ammala e poi anch'io me la becco, i miei figli se la beccheranno." Sono sempre stato affascinato dalla trasmissibilità, così ho detto a Steven: "Voglio fare un'interessante versione thriller di un film su una pandemia", e lui ha detto: "Fantastico! Facciamo quello, invece!"  

Così non si ebbe alcun film sulla Riefenstahl e ci è stata invece elargita questa gemma, Contagion!  

 
Fonti di ispirazione 

Dato che non esiste uno specchio magico in grado di scrutare il futuro, possiamo essere certi che la pandemia provocata dal virus MEV-1 è stata concepita a partire da alcuni episodi occorsi qualche anno prima della produzione del film. Sono i seguenti:  
 
1) L'epidemia di infezione da virus Nipah in Malesia del 1998-99;
2) L'epidemia di SARS (Severe Acute Respiratory Syndrome) del 2002-2004; 
3) La pandemia di influenza suina (virus H1N1) del 2009-2010.

Il virus Nipah (NiV) circola naturalmente tra diverse specie di pipistrelli frugivori. Il suo spillover, ossia il salto al genere umano a partire dai chirotteri, deve aver ispirato Soderbergh e Burns. Anche la sintomatologia provocata dal MEV-1 è molto simile a quella dell'infezione da NiV. 
La pandemia di influenza suina ha fatto meno morti di una normale influenza stagionale, ma quando si è diffusa ha destato serie preoccupazioni. Ne sono stato colpito e ne ho avuto un effetto indesiderato: una lieve insufficienza renale, risoltasi in modo spontaneo nel giro di pochi giorni (ricordo ancora il sorprendente commento del medico: "È normale, se sudi non pisci"). 
Così sono state combinate le caratteristiche più pericolose dei tre virus sopra riportati, in modo tale da ottenere un patogeno in grado di diffondersi in modo pandemico come un'influenza, avendo però una letalità simile a quella della SARS.
 
Contagion e la pandemia di Covid-19 
 
Sono notevoli le analogie tra il virus immaginario MEV-1 e il fin troppo reale virus SARS-CoV-2, responsabile della malattia detta Covid-19. Entrambi attaccano i polmoni e il sistema nervoso. Certo, è vero che l'infezione da MEV-1 è caratterizzato da una letalità molto più elevata rispetto a quella del Covid-19, maggiore dell'ordine di 10 volte. SARS-CoV-2 è però più insidioso, e alla lunga potrebbe anche fare danni peggiori. Ovviamente queste cose le si capisce soltanto con il senno del poi. Difficile credere che nel 2011 qualcuno capisse appieno che una grave pandemia sarebbe sorta e avrebbe terrorizzato il mondo. Eppure lo sceneggiatore ha dichiarato che gli scienziati lo avevano avvertito dell'imminenza della pandemia, della sua inevitabilità. Sembra che in particolare Jude Law sia rimasto atterrito da tali rivelazioni. Quello che il film non menziona è il disastroso impatto economico innescato dall'inarrestabile diffusione del virus. Non si fa alcun cenno al contrasto tra le necessità di tutela della salute pubblica e le altrettanto legittime necessità di tutela delle attività economiche e produttive. Non sono affrontati nemmeno i temi dell'aspra insofferenza della popolazione alle misure di contenimento e dell'incapacità gestionale di cui una classe politica incompetente ha dato prova fin dall'inizio dell'emergenza. 

 
Blogger e pestilenza 
 
Il blogger complottista Alan Krumwiede è odioso già a pelle, già al primo sguardo trasmette un profondo disagio, è disturbante. La sua mente è un calderone ribollente in cui gorgogliano ignoranza, fanatismo e malvagità. In confronto alle sue parole, le bestemmie di Azathoth sono limpide e cristalline nelle loro onestà. All'epoca pochi facevano caso a queste cose. Con la diffusione pandemica del Covid-19, il film di Soderbergh è tornato in auge e ha contribuito a generare una certa ostilità verso i blogger, dipinti come la causa di tutti i mali. Ha polarizzato il pubblico. Eppure questa reazione anti-blogger è fuori tempo massimo, visto che ormai i blog si avviano all'annientamento. La Blogosfera è in uno stato prossimo alla morte termodinamica, eppure c'è ancora chi crede che tutti i blogger, dal primo all'ultimo, siano complottisti, attivisti ambientali e policiti, cronisti d'assalto, in grado di vivere coi proventi delle visualizzazioni dei banner pubblicitari. Gli stessi politici sembrano credere ancora che tutti i blogger, dal primo all'ultimo, abbiano un'influenza spropositata: hanno presente soltanto il caso del blog di Beppe Grillo, che ha coagulato intorno a sé una folta comunità, così lo usano per estendere queste proprietà anche al più oscuro portale che parla della diarrea dei gatti. In realtà il principale veicolo di complottismo all'epoca della pandemia di Covid-19 è Facebook.
 
Spillover o arma biologica? 
 
La pandemia di Covid-19, oltre a riportare in auge Contagion, ha contribuito a un'altra esumazie, questa volta libraria: ha dato un'enorme impulso alle vendite di Spillover - L'evoluzione delle pandemie, di David Quammen (2012; prima edizione italiana: 2014). Nonostante sia un trattato poco scorrevole, a un certo punto quasi tutti ne avevano una copia, salvo usarla come soprammobile (magari vantandosi poi di averla letta in un giorno). Così ha commentato l'autore sul New York Times: "Siamo stati noi a generare l'epidemia di Coronavirus. Potrebbe essere iniziata da un pipistrello in una grotta, ma è stata l'attività umana a scatenarla." Il 96% del genoma del virus SARS-CoV-2 è realmente comune a quello di un coronavirus dei pipistrelli ferro di cavallo. L'idea di Quammen è che il passaggio all'uomo sia stato causato dalla distruzione dell'habitat dei pipistrelli e che l'evoluzione del patogeno sia naturale. Per quel che mi riguarda è stata realmente l'attività umana a scatenare la pandemia, ma non nel senso inteso da Quammen. Nulla potrà mai convincermi che il virus non sia uscito da un laboratorio. È stato manipolato. Uno studio indiano, subito screditato, afferma di aver trovato inserti di materiale genetico del retrovirus HIV nella proteina "spike" del virus SARS-CoV-2, il che è davvero sorprendente. L'articolo, Uncanny similarity of unique inserts in the 2019-nCoV spike protein to HIV-1 gp120 and Gag (Prashant Pradhan et al., gennaio 2020), è stato ritirato in seguito alle reazioni furiose del mondo accademico e a reiterati episodi di bullismo.  
 

Adesso ammettiamo che SARS-CoV-2 sia stato manipolato in laboratorio come arma biologica. Pretendereste che il mondo scientifico lo riconoscesse? Non lo farebbe mai, perché si scatenerebbe il panico. La situazione diverrebbe ingestibile. Così ecco che i virologi malati di divismo usano un argomento a loro dire solidissimo per confutare le idee degli studiosi indiani: coprirli di ridicolo. "Niente si trasmette come la paura" (cit.)    
 
I paradossi del complottismo 
 
Il complottismo ha in sé una natura paradossale. Infatti giova sommamente all'establishment. Se si prende un certo numero di teorie stravaganti, di cui alcune folli, e le si mescola a poche teorie veritiere ma scomode, si getterà grande discredito su queste ultime. La popolazione tenderà ad associare ai peggiori folli tutti coloro che dicono cose vere ma scomode. Osi insinuare che il virus SARS-CoV-2 sia il prodotto di una manipolazione? Ti assoceranno ai terrapiattisti e ai sostenitori della cospirazione rettiliana, a quelli che attribuiscono a una macchinazione dei Rothschild anche il fetore dei peti e le emorroidi! Le pecore devono essere controllate e guidate. 
 
Curiosità 

Attori e attrici hanno guadagnato ben poco dalla loro recitazione. In particolare Gwyneth Paltrow, che ha terminato le riprese in tre giorni, ha lavorato praticamente gratis. 

Marion Cotillard era incinta al sesto mese quando interpretò il film di Soderbergh. 

Per promuovere questo film, la Warner Bros. Pictures Canada ha costruito due gigantesche capsule di Petri trattate con batteri e funghi, collocandole nella vetrina di un negozio di Toronto. Nel corso di diversi giorni, i campioni di batteri e funghi sono cresciuti fino a rendere illeggibile il nome del film, formando simboli di rischio biologico. Un portento funesto.

Nessun commento:

Posta un commento