martedì 15 dicembre 2020

I MISTERI DELLA LINGUA INGLESE: LA GATTINA, LA FICA E IL PUS

Tutte le persone che hanno un minimo di dimestichezza con la pornografia diffusa sul Web conoscono il significato gergale della parola pussy "fica". Quanti però ne conoscono l'origine e la corretta pronuncia? Senza dubbio non molti. 
 
La radice originale 
 
 
puss (n.1)
 
"cat," 1520s, but probably much older than the record, perhaps imitative of the hissing sound commonly used to get a cat's attention or the noise made by the cat in hissing. The same or similar sound is a conventional name for a cat in Germanic languages and as far off as Afghanistan; it is the root of the principal word for "cat" in Rumanian (pisica) and secondary words in Lithuanian (puž, word used for calling a cat), Low German (puus), Swedish dialect katte-pus, Irish puisin "a kitten," etc.

Applied to a girl or woman from c. 1600, originally in a negative sense, implying unpleasant cat-like qualities, but by mid-19c. in affectionate use.

    The little puss seems already to have airs enough to make a husband as miserable as it's a law of nature for a quiet man to be when he marries a beauty. ["George Eliot," "Adam Bede," 1859]

Children's game
puss-in-the-corner is attested by that name by 17-9.
 
Traduzione: 
 
"gatto", anni '20 del XVI secolo, ma probabilmente molto più antico delle attestazioni, forse imitativo del suono sibilante usato comunemente  per ricevere l'attenzione di un gatto, o il rumore prodotto dal gatto che sibila. Lo stesso o un simile suono è il nome convenzionale del gatto nelle lingue germaniche e fino in Afghanistan; è la radice della principale parola per "gatto" in rumeno (pisica) e di parole secondarie in lituano (puž, parola usata per chiamare un gatto), basso tedesco (puus), svedese dialettale katte-pus, irlandese puisin "gattina", etc.

Applicato a ragazze o a donne dal 1600 circa, in origine in senso negativo connesso con qualità spiacevoli dei gatti, ma verso la metà del XX secolo nell'uso affettuoso.

        Esempio: "The little puss seems already to have airs enough to make a husband as miserable as it's a law of nature for a quiet man to be when he marries a beauty."
[George Eliot, "Adam Bede", 1859]

Il nome del gioco infantile puss-in-the-corner è attestato dal 17-9. 
 
Un omofono
 
Esiste anche il termine gergale puss "faccia", che non ha nulla a che fare con puss "gatto" (si tratta di una semplice omofonia). 

puss (n.2)

"the face" (but sometimes, especially in pugilism slang, "the mouth"), especially when sour-looking or ugly, 1890, slang, from Irish
pus "lip, mouth."
 
Traduzione: 
 
"la faccia" ma talvolta, specialmente nel gergo dei pugili, "la bocca"), specie quando brutta o dall'aspetto aspro, 1890, gergale, dall'irlandese pus "labbro, bocca". 
 
Il fatidico diminutivo
 
Veniamo ora a pussy, diminutivo di puss "gatto". 
 
 
pussy (n.1)

"cat," by 1690s, a diminutive of puss (n.1), also used of a rabbit (1715). As a term of endearment for a girl or woman, from 1580s (also used of effeminate men), and applied childishly to anything soft and furry. To play pussy was World War II RAF slang for "take advantage of cloud cover, jumping from cloud to cloud to shadow a potential victim or avoid recognition." 
 
Traduzione: 
 
"gatto", verso gli anni '90 del XVII secolo, diminutivo di puss (n.1), usato anche per indicare un coniglio (1715). Come termine di affetto per una ragazza o una donna, dagli anni '80 del XVI secolo (usato anche per uomini effeminati) e applicato in modo infantile a qualsiasi cosa morbida e pelosa. Nel gergo della RAF durante la Seconda Guerra Mondiale to play pussy significava "sfruttare la copertura nuvolosa, saltare da una nuvola all'altra per mettere in ombra una potenziale vittima o evitare la ricognizione."
 
pussy (n.2)

slang for "female pudenda," by 1879, but probably older; perhaps from Old Norse puss "pocket, pouch" (compare Low German puse "vulva"), or perhaps instead from the cat word (see pussy (n.1)) on the notion of "soft, warm, furry thing;" compare French le chat, which also has a double meaning, feline and genital. Earlier uses are difficult to distinguish from pussy (n.1), e.g.:

    The word pussie is now used of a woman [Philip Stubbes, "The Anatomie of Abuses," 1583]

And songs such as "Puss in a Corner" (1690, attributed to D'Urfey) clearly play on the double sense of the word for ribald effect. But the absence of
pussy in Grose and other early slang works argues against the vaginal sense being generally known before late 19c., as does its frequent use as a term of endearment in mainstream literature, as in:

    "What do you think, pussy?" said her father to Eva. [Harriet Beecher Stowe, "Uncle Tom's Cabin," 1852]

Pussy-whipped "hen-pecked" is attested by 1956 (Middle English had cunt-beaten "impotent," in reference to a man, mid-15c.).
 
Traduzione: 
 
gergale per "genitali femminili", verso il 1879, ma probabilmente più antoco; forse dal norreno puss "tasca, borsa" (confronta il basso tedesco puse "vulva"), o forse invece dalla parola per "gatto" (vedi pussy (n.1)) che esprime la nozione di "cosa morbida, calda e pelosa"; confronta il francese le chat, che pure ha un doppio significato, di felino e di genitali femminili. Gli usi più antichi sono difficili da distinguere da quelli di pussy (n.1).

        Esempio: "The word pussie is now used of a woman."
[Philip Stubbes, "The Anatomie of Abuses," 1583]

Canzoni come "Puss in a Corner" (1690, attribuita a D'Urfey) chiaramente giocano sul doppio senso della parola per un effetto lascivo. Tuttavia l'assenza di pussy in Grose e nei primi lavori sugli slang è un'argomentazione contro la generale conoscenza del senso vaginale prima del tardo XIX secolo, così come il suo uso frequente come termine di affetto nella letteratura tradizionale.

        Esempio: "What do you think, pussy?" said her father to Eva.
[Harriet Beecher Stowe, "Uncle Tom's Cabin," 1852]

Pussy-whipped "dominato dalla moglie" è attestato dal 1956 (il medio inglese aveva cunt-beaten "impotente", riferito a uomo, metà del XV secolo). 
 
Onomatopea o prestito dal norreno? 
 
Sono incline a ritenere che pussy "fica" abbia avuto origine da uno slittamento semantico di pussy "gatto, gattina". Non convince l'ipotesi di una derivazione dal norreno puss "tasca, borsa" che, avendo una consonante /p/ iniziale, difficilmente sarà un vocabolo nativo. 
 
Un'interessante questione fonetica 

La pronuncia di puss "gatto" è /pʊs/. La pronuncia di pussy "gattina; fica" è /'pʊsɪ/. Nell'inglese scolastico italiano l'approssimazione è /pus/, /'pus(s)i/. Si nota che in altre parole di uso molto frequente si ha una simile pronuncia, quando la vocale u è preceduta da un'occlusiva labiale p o b
 
bush /bʊʃ/ "bosco"
to push /pʊʃ/ "spingere"
to put /pʊt/ "mettere"  
 
Non è una regola senza eccezioni, e in altre parole in contesti simili la vocale u trascrive invece il suono /ʌ/, che nell'inglese scolastico italiano è approssimato a una chiara /a/
 
but /bʌt/ "ma"   
pronuncia scolastica italiana: /bat/ 

bus /bʌs/ "autobus"   
pronuncia scolastica italiana: /bas/.

pus /pʌs/ "pus"   
pronuncia scolastica italiana: /pas/
 
Proprio quest'ultima parola, pus, è particolarmente interessante, in quanto forma con puss "gatto" una coppia minima: 
 
pus /pʌs/ "pus" : puss /pʊs/ "gatto" 
pronuncia scolastica italiana: /pas/ "pus" : /pus/ "gatto".

Si noterà che pus /pʌs/ è un anglolatinismo, ossia una parola giunta in inglese dal latino, la cui pronuncia è quella accademica inglese. Anche bus è un anglolatinismo, anche se il suo percorso di origine è più complesso (è un'insensata abbreviazione di omnibus). Possiamo dire che in linea di massima gli anglolatinismi si distinguono dai vocaboli di origine nativa o francese per il fatto di avere /ʌ/ preceduta da /p/ e /b/, anziché /ʊ/.  
 
Alcune note sul pus 
 
Ho evidenziato una bizzarria meritevole di analisi più approfondita. Esiste un ben poco vocabolo scritto pussy, che non significa però "fica".  


pus (n.)

yellowish-white inflammatory exudation, consisting of white blood cells, etc., produced by suppuration, late 14c., from Latin pus "pus, matter from a sore;" figuratively "bitterness, malice" (related to puter "rotten" and putere "to stink"), from PIE *pu- (2) "to rot, decay" (source also of Sanskrit puyati "rots, stinks," putih "stinking, foul, rotten;" Greek puon "discharge from a sore," pythein "to cause to rot;" Lithuanian pūvu, pūti "to rot;" Gothic fuls, Old English ful "foul"), perhaps originally echoic of a natural exclamation of disgust.

Traduzione: 
 
essudato infiammatorio bianco-giallastro, che consiste di globuli bianchi, etc., prodotto dalla suppurazione, tardo XIV secolo, dal latino pus "pus, materia da una piaga"; in senso figurato "amarezza; malizia" (correlato a puter "marcio" e putere "puzzare"), dal proto-indoeuropeo *pu- (2) "marcire, decomporsi" (da cui anche il sanscrito puyati "marcisce, puzza", putih "fetido, marcio"; greco puon "spurgare da una piaga", pythein "far marcire"; lituano pūvu, pūti "marcire"; gotico fuls, antico inglese ful "marcio"), forse in origine un'onomatopea di una naturale esclamazione di disgusto. 
 

pussy (adj.)

"full of pus," from pus (n.) + -y (2). In this sense Middle English had pushi (mid-15c.), from a variant of pus.
 
Traduzione: 
 
"pieno di pus," da pus (n.) + -y (2). In questo senso l'inglese medio ha pushi (metà XVI secolo), da una variante di pus
 
È certamente notevole l'origine indoeuropea ricostruibile per la parola pus. Questo esempio mostra come un'onomatopea già presente nella protolingua abbia dato origine a numerose parole nelle lingue discendenti, tramite l'aggiunta di vari suffissi. L'antica natura onomatopeica emerge chiaramente dal confronto delle forme documentate. Ancora oggi esistono onomatopee simili, che si sono originate in maniera indipendente nel corso dei secoli: basti pensare all'esclamazione di disgusto pfui /pfʊɪ̯/, /fʊɪ̯/ "che schifo!".

Mortificanti conclusioni 

La pussy è un oggetto del desiderio maschile. Ma come la mettiamo con una pussy pussy, ossia con una fica purulenta? A dispetto della ripetizione, peraltro soltanto grafica, la locuzione pussy pussy /pʌsɪ 'pʊsɪ/ è ineccepibile. È ben formata grammaticalmente e sensata anche dal punto di vista semantico. C'è una forma di vaginite, provocata dal Trichomonas, che provoca fetidissime perdite giallo-verdastre di pus, le cui esalazioni smorzerebbero anche l'ardore del satanasso più incandescente e itifallico! Il Trichomonas è un protozoo, ma esistono anche vaginiti batteriche, che causano la pullulazione della flora anaerobia e spaventosi lezzi. Un test diagnostico permette di individuare i batteri responsabili di questa malattia penosa quanto ripugnante, e ha un nome assai evocativo: è il cosiddetto fishy odour test. La pussy pussy non è una bella cosa. Gli odori purulenti che ne derivano sono addirittura usati per addestrare i cani adibiti alla ricerca dei cadaveri!   

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