IL SONNO NERO DEL DOTTOR SATANA
Titolo originale: The Black Sleep
Paese di produzione: Stati Uniti d'America
Anno: 1956
Durata: 82 min
Dati tecnici: B/N
Genere: Orrore, fantascienza
Regia: Reginald Le Borg
Soggetto: Gerald Drayson Adams (storia)
Anno: 1956
Durata: 82 min
Dati tecnici: B/N
Genere: Orrore, fantascienza
Regia: Reginald Le Borg
Soggetto: Gerald Drayson Adams (storia)
Sceneggiatura: John C. Higgins
Produttore: Howard W. Koch
Produttore esecutivo: Aubrey Schenck
Fotografia: Gordon Avil
Montaggio: John F. Schreyer
Musiche: Les Baxter
Fotografia: Gordon Avil
Montaggio: John F. Schreyer
Musiche: Les Baxter
Interpreti e personaggi:
Basil Rathbone: Sir Joel Cadman
Akim Tamiroff: Odo, lo zingaro
Herbert Rudley: Dottor Gordon Ramsey
Lon Chaney Jr.: Mungo
John Carradine: Borg, l'uomo che si crede Boemondo
Bela Lugosi: Casimiro (Casimir)
Patricia Blair: Laura Munroe
Phyllis Stanley: Daphnae
Tor Johnson: Curry
Sally Yarnell: Mostro femmina
George Sawaya: Marinaio
Claire Carleton: Carmoda Daily
Peter Gordon: Sergente Steele
John Sheffield: Detective Redford
Clive Morgan: Agente Blevins
Louanna Gardner: Angelina Cadman
Aubrey Schenck: Aiutante coroner della prigione
Doppiatori italiani:
Emilio Cigoli: Sir Joel Cadman
Luigi Pavese: Odo, lo zingaro
Gualtiero De Angelis: Dottor Gordon Ramsey
Renato Turi: Borg, l'uomo che si crede Boemondo
Rita Savagnone: Laura Munroe
Wanda Tettoni: Daphnae
Renata Marini: Carmoda Daily
Manlio Busoni: Sergente Steele
Basil Rathbone: Sir Joel Cadman
Akim Tamiroff: Odo, lo zingaro
Herbert Rudley: Dottor Gordon Ramsey
Lon Chaney Jr.: Mungo
John Carradine: Borg, l'uomo che si crede Boemondo
Bela Lugosi: Casimiro (Casimir)
Patricia Blair: Laura Munroe
Phyllis Stanley: Daphnae
Tor Johnson: Curry
Sally Yarnell: Mostro femmina
George Sawaya: Marinaio
Claire Carleton: Carmoda Daily
Peter Gordon: Sergente Steele
John Sheffield: Detective Redford
Clive Morgan: Agente Blevins
Louanna Gardner: Angelina Cadman
Aubrey Schenck: Aiutante coroner della prigione
Doppiatori italiani:
Emilio Cigoli: Sir Joel Cadman
Luigi Pavese: Odo, lo zingaro
Gualtiero De Angelis: Dottor Gordon Ramsey
Renato Turi: Borg, l'uomo che si crede Boemondo
Rita Savagnone: Laura Munroe
Wanda Tettoni: Daphnae
Renata Marini: Carmoda Daily
Manlio Busoni: Sergente Steele
Titoli in altre lingue:
Tedesco: Die Schreckenskammer des Dr. Thosti
Francese: Les monstres se révoltent
Spagnolo (Spagna): El sueño negro
Spagnolo (Messico): Sueño negro
Portoghese: A Torre dos Monstros
Rumeno: Somnul negru
Russo: Черное бездействие
Greco: Η κατάρα της Ανατολής
Greco (traslitterato): I katara tis Anatolis
Turco: Kâbuslar Şatosu
Arabo: النوم الأسود
Trama:
Inghilterra vittoriana, Anno del Signore 1872. Il giovane dottor Gordon Angus Ramsey è in cella per un omicidio che non ha commesso. La notte prima dell'impiccagione riceve l'inattesa visita dell'anziano dottor Sir Joel Cadman, che è un chirurgo eminente. La conversazione è sorprendente. Il luminare offre al prigioniero un'opportunità insperata per sfuggire al suo destino: gli somministra una pozione che simula la morte provocando un coma profondo. Così il condannato viene dichiarato morto e sfugge all'esecuzione. Recuperato il corpo, fatto passare per un cadavere, il dottor Cadman lo trasferisce in un antico maniero di sua proprietà con l'aiuto dello zingaro Odo, suo subdolo servitore. In quel tetro luogo si conducono esperimenti perigliosi di rianimazione, ben oltre il limite del sacrilegio. La pozione imitatrice della morte, chiamata Nind Andhera (ossia "Sonno Nero"), ha infatti un antidoto che può annullarne l'effetto - a patto che sia somministrata in tempo. Quando il dottor Ramsay viene rianimato nella castello del dottor Cadman, viene spaventato dalle urla di una giovane donna di nome Laurie, subito attaccata da un energumeno. L'unica persona che può controllare questo folle deforme, dileggiato col nomignolo "Mungo", è l'infermiera del dottor Cadman, Daphnae, che lo calma e lo porta via (immagino che sia stato sedato con stimolazioni lubriche degli organi genitali e dell'ano, ma tutto ciò è rigorosamente off camera!). Più tardi, il dottor Cadman e Daphnae visitano la camera da letto di Angelina. Costei è la moglie del luminare ed è in coma a causa di un tumore inoperabile al cervello. Questo è il punto cruciale. Il dottor Cadman giura che troverà un modo per operare Angelina, di cui è follemente innamorato, riuscendo così a salvarle la vita. Tuttavia, quando incontra il dottor Ramsay, il dottor Cadman gli dice che sta conducendo esperimenti sul cervello umano per aiutare a riportare in condizioni normali creature come Mungo e il suo servo muto Casimiro. Si scopre così che Mungo era in realtà il dottor Munroe, uno degli ex insegnanti del dottor Ramsay, che il dottor Cadman vorrebbe aiutare tramite la sua ricerca. Lo capite anche voi che tutto questo è la merda, vero? Bisogna però capire che all'epoca della narrazione c'erano conoscenze molto rudimentali sul sistema nervoso. In una sala operatoria nascosta nel maniero, il dottor Ramsay osserva l'esperimento del dottor Cadman sul cervello di un uomo, con Lucy e Daphnae che lo aiutano, pieni di angoscia. Il giovane medico è colto alla sprovvista quando vede fuoriuscire il fluido cefalorachidiano dalla materia cerebrale esposta del soggetto, prova che quel corpo è ancora vivo. Il dottor Cadman considera la potenziale lesione all'encefalo come un rischio necessario per il bene superiore dell'Umanità, evocato con una formula tipicamente massonica. La necessità impellente è testare diverse regioni del cervello per mapparne le funzioni. Quella notte Laurie dice al dottor Ramsay che pensa di potersi fidare di lui. Gli confida di essere la figlia del dottor Munroe. Lo stato attuale del suo povero padre, ridotto a una larva, è stato causato da un'improvvida operazione del mefistofelico dottor Cadman. Quando si confronta con il suo protetto, il dottor Cadman ammette di essere responsabile del funesto accaduto e gli dice che sta lavorando duramente per invertire le conseguenze indesiderate espiando i suoi errori - ma non menziona sua moglie Angelina e le sue terribili condizioni. Di ritorno a Londra, il felpato e sornione zingaro Odo ha somministrato il Nind Andhera a una donna che conosceva, una pingue fellatrice pubblica. Odo è un uomo molto simpatico, anche se più ossessivo e avido di una badante ucraina. Quando la polizia arriva a cercare la meretrice scomparsa, Odo afferma di non sapere dove si trova e si sbarazza dell'antidoto che potrebbe rianimarla. Così la donna è morta, per sempre. Al maniero del dottor Cadman, il dottor Ramsay e Laurie trovano trovano in alcune celle di una prigione nascosta alcune cavie degli esperimenti del dottor Cadman. Sono tutti individui pazzi e sfigurati. Il dottor Cadman, Daphnae, Mungo e Casimiro catturano il dottor Ramsay e Laurie ma lasciano cadere le chiavi mentre se ne vanno. Il dottor Cadman rivela le condizioni di Angelina al dottor Ramsay. Si aspettava di condurre un'operazione che richiedeva un secondo soggetto donna, ma quando scopre che Odo aveva lasciato morire la vittima designata, decide di usare Laurie al suo posto. Il dottor Cadman viene però interrotto dall'arrivo di investigatori della polizia alla ricerca dello zingaro Odo. Nel frattempo, Il dottor Ramsay cerca di far rivivere Laurie anestetizzata e riesce a drogare Mungo mentre Daphnae è fuori dalla stanza. L'infermiera stessa si confronta con le vittime del dottor Cadman, che sono fuggite dalla prigione con le chiavi abbandonate. Guidati da un predicatore fanatico di nome Borg, che crede di essere il crociato Boemondo di Taranto, gettano Daphnae nel camino. Lei fugge, urlando in fiamme. Il dottor Ramsay fa allora rivivere Laurie, ma Mungo si sveglia e la attacca. Viene fermato da Borg-Boemondo e dalle altre vittime, che poi si rivoltano contro il dottor Cadman proprio mentre entra nella stanza con la moglie in coma. Indietreggiando, lo scienziato pazzo cade sulla ringhiera delle scale e precipita verso la morte assieme ad Angelina. La polizia finalmente arriva con Odo e Casimiro. Il dottor Ramsay e Laurie partono all'alba del nuovo giorno. E questo schifo di affare è finito. Non se ne poteva più di un simile trambusto.
Recensione:
Un bianco e nero intriso di un'oscurità densa come il petrolio. I contrasti tra luce fioca e tenebra fitta sono magici, trasmettono una grande angoscia. Il bianco e nero dovrebbe essere obbligatorio nella produzione di film horror. Non si vedono molte pellicole di una tale bellezza tecnica in questi tempi degenerati. Peccato che la narrazione sia molto più prosaica dell'ambientazione gotica, contenendo moltissime inconsistenze! Certo, non è il peggio della produzione di Le Borg. Almeno non si trovano i suoi terribili "effetti speciali", di cui ha fatto uso e abuso in Horla - diario segreto di un pazzo (1963). Una nota triste: Il sonno nero del dottor Satana è stato l'ultimo film interpretato da Bela Lugosi, nel ruolo inglorioso di un servitore muto. Si segnala un bravissimo Akim Tamiroff nei panni dello zingaro Odo. Questo attore, che era un armeno nato a Tbilisi (Georgia), è comparso in un numero impressionante di film. Notevole anche Jonh Carradine nei panni di Borg (curiosa l'assonanza col cognome d'arte del regista), che aveva in sé lo spirito visionario, guerriero ed esagitato di Boemondo di Taranto. La sua tempra è assolutamente eroica, dai suoi occhi si sprigiona una violenta luce di fanatismo.
Alcuni commenti sui titoli in varie lingue
1) Italiano
L'epiteto "dottor Satana" che compare nel titolo del film in italiano non ha corrispondenza alcuna nell'opera originale di Reginald Le Borg: è una delle solite "traduzioni" fantasiose così tipiche del mondo della Settima Arte. In ogni caso nel corso del film non si fa mai alcun riferimento al Principe delle Tenebre. Sono però riuscito a trovare le cause di questa scelta solo apparentemente incongrua (vedi nel seguito).
2) Tedesco
Il titolo Der Schreckenskammer des Dr. Thosti significa "La camera degli orrori del dottor Thosti". Non si sa bene per quale dannato motivo il dottor Cadman sia diventato il dottor Thosti nella versione in tedesco. Tra l'altro non è affatto chiara l'etimologia del cognome Thosti. Non si capisce il motivo di una scelta tanto stravagante e arbitraria. Sarò sempre grato a chi saprà darmi lumi.
3) Francese
Il responsabile del titolo Les monstres se révoltent, ossia "I mostri si ribellano", meriterebbe di spararsi accidentalmente una revolverata in un piede.
4) Russo
Il titolo Черное бездействие (Čórnoje bezdéjstvije) significa "Inazione nera". Non sarebbe stato possibile trovare qualcosa di tanto squallido e inefficace nemmeno per caso! Il termine russo bezdéjstvije è un calco dal francese ination, formato usando il prefisso negativo bez- e il sostantivo déjstvije "azione". Il neologismo è attestato per la prima volta nel 1778. Con buona pace di Dugin e di Putin.
5) Rumeno
Il titolo Somnul negru è una traduzione letterale dell'originale, assolutamente perfetta. Molto bene! Tutto ciò è lodevole! Non dobbiamo mai dimenticarci che il rumeno, lingua dell'eroico Vlad Tepes, è una bizzarra eredità dell'Impero Romano.
6) Greco
Il titolo Η κατάρα της Ανατολής (I katara tis Anatolis) significa "La maledizione dell'Est". La parola κατάρα "maledizione" deriva dal greco antico: κατά "contro", ἀρά "invocazione". La scelta è piuttosto fantasiosa, anche se tutto sommato di scarso effetto. Credo che la lingua greca abbia risorse in grado di produrre titoli ben migliori!
7) Turco
Il titolo Kâbuslar Şatosu significa "Il castello degli incubi". Sembra più passabile del titolo greco, anche se comunque è piatto e insoddisfacente. La parola kâbus "incubo" deriva dall'arabo kābūs (َابُوس) "incubo", mentre şatosu è la forma possessiva di terza persona singolare di şato "castello", dal francese château.
8) Arabo
Il titolo النوم الأسود (Al-Nawm al-aswad) si spiega facilmente: nawm (نَوْم) significa "sonno" e aswad (أَسْوَد) significa "nero". È una traduzione assolutamente letterale. La più riuscita di tutte! Sa di Necronomicon, come se fosse il frutto dell'ingegno di Abdul Alazred!
Il vero Dottor Satana
L'origine del titolo italiano del film di Le Borg è in realtà molto chiara. Il personaggio noto l'epiteto "Dottor Satana" è il serial killer francese Marcel André Henri Félix Petiot (1897 - 1946). Nacque ad Auxerre (dipartimento dell'Yonne), a soli 11 anni sparò in classe con la pistola del padre e propose a una compagna di fare sesso. Si divertiva a seviziare animali, straziandoli, ustionandoli e soffocandoli. Nell'adolescenza scassinò una cassetta postale, finendo accusato per furto e danneggiamento di proprietà dello Stato. Costretto a sottoporsi a una perizia psichiatrica, gli fu diagnosticata una malattia mentale. Dopo varie squallide vicissitudini si arruolò nell'esercito e combatté nella Grande Guerra, distinguendosi per la sua ferocia. Ferito e gassato in battaglia ad Aisne, mostrò sintomi di un grave esaurimento. Dopo un incessante andirivieni tra il carcere militare e il reparto psichiatrico, fu rimandato al fronte nel 1918. Nuovamente ferito in battaglia, gli furono diagnosticati disturbi psichiatrici e finì riformato. In tre anni riuscì a laurearsi in medicina, grazie a un programma che favoriva l'accesso dei veterani agli studi. Aprì uno studio medico e iniziò a somministrare massicce quantità di oppio ai pazienti, rendendoli dipendenti. Narcotizzava le sue vittime e abusava di loro sessualmente. Quando la Francia fu invasa dalle armate del Terzo Reich, escogità un'attività molto lucrosa: offriva agli ebrei perseguitati passaporti falsi per espatriare, estorceva loro grosse somme di denaro e in cambio somministrava iniezioni di cianuro in endovena. Quando i famigliari di un morto venivano a piangerlo, li gassava con la stricnina, godendo delle loro convulsioni! I cadaveri li faceva sparire cremandoli in un forno che aveva nello scantinato. Scoperto per un caso fortuito, fu condannato a morte e giustiziato nel 1946. Furono accertate 27 vittime, i cui corpi smembrati e decapitati furono trovati nei sotterranei della sua abitazione, anche se il numero reale si potrebbe aggirare intorno alle 150 persone soppresse. Per paradosso tutto ciò fu fatto da un uomo che odiava la Germania e che militava nella Resistenza. Il caso ebbe un'enorme risonanza mediatica: si originò così l'uso di attribuire l'epiteto "Dottor Satana" al personaggio cinematografico tipo di un medico pazzo che compie atrocità di ogni genere su vittime narcotizzate. Jesús Franco diresse Il diabolico dottor Satana (Gritos en la noche, 1962): anche in questo caso la traduzione in italiano si è ispirata a Marcel Petiot per definire il protagonista, il dottor Orlof, che narcotizzava e rapiva donne belle e giovani per tentare di trapiantare la loro pelle sul volto della figlia Melissa, rimasta sfigurata in un incendio.
Etimologia di Nind Andhera
In Hindi la parola nind (नींद) significa "sonno" (glossa inglese: sleep). Nella stessa lingua la parola andherā (अँधेरा) significa "scuro" (glossa inglese: dark). Entrambi i vocabili hanno origine sanscrita: nind deriva dal sanscrito nidrā (निद्रा) "sonno", mentre andherā deriva dal sanscrito andhakāra (अन्धकार) "tenebra". Quindi il nome Nind Andhera è stato tradotto correttamente in inglese con "Black Sleep". Si nota che in Romaní si usa una parola molto diversa per designare la Creazione di Morfeo: suno significa "sonno; sogno". Ricoro ancora la vibrante declamazione di un poeta: amarí čhib, amaró suno "la nostra lingua, il nostro sogno". La parola suno deriva direttamente dal pracrito suvina "sogno", a sua volta dal sanscrito *supna (सुप्न) "sogno" - la cui radice indoeuropea è la stessa delle parole latine sopor, somnus e somnium. In alcuni dialetti l'accento è sulla seconda sillaba (sunó), mentre in altri a quanto pare è sulla prima. La traduzione letterale di Nind Andhera in Romaní è Kaló Suno.
Il nome Romaní del gatto
Lo zingaro Odo sostiene più volte che il suo nome nella sua lingua nativa significa "Gatto". Sembra che ci tenga molto a farlo sapere. L'informazione è affidabile? No, non lo è affatto. In lingua Romaní odo non significa "gatto". La parola per dire "gatto" è mačka. Così si hanno le seguenti frasi:
mačka del goli "il gatto miagola"
mačka rovél "il gatto miagola" (lett. "piange")
mačka pel thud "il gatto beve il latte"
Da dove è giunta l'idea che gli Zingari chiamino odo il gatto? Si tratta di un'invenzione dell'autore del soggetto? Al momento non riesco a tracciare meglio questo pacchetto memetico, che dovrebbe far meditare su come la Settima Arte abbia il potere pervasivo di diffondere dati non fidedigni.
Etimologia di Mungo
Quando mi sono imbattuto nel nomignolo Mungo, ho pensato che fosse una semplice abbreviazione di mongoloid "mongoloide, affetto da trisomia 21". Ora credo che si tratti piuttosto di un portmanteau: Munroe + mongoloid => Mungo. Un'altra possibilità è che il nomignolo sia stato tratto dallo Shelta: in quella lingua segreta e misteriosa esiste infatti la parola mong "stupido" (glossa inglese: fool), non connessa con la ben nota anomalia genetica. Al giorno d'oggi l'uso di un simile epiteto sarebbe censurato e proibito dall'imperante tirannia del politically correct. Persino chiamare il personaggio "Down" sarebbe ritenuto irrispettoso e vietato.
Curiosità
Le mani che compiono l'intervento al cervello sono quelle di un vero neurochirurgo, che lavorava al Cedars of Lebanon Hospital di Los Angeles. È stato noleggiato perché l'operazione apparisse verosimile.
In origine il ruolo dello zingaro Odo doveva essere assegnato a Peter Lorre (nato László Löwenstein), ma la sua richiesta di compenso fu giudicata troppo esosa. Così la parte fu data a Akim Tamiroff. Credo proprio che ciò sia stato un gran bene.
Secondo quanto riferito, Bela Lugosi era molto scontento della sua mancanza di dialogo e ha assillato Reginald Le Borg perché gli concedesse alcune battute. Sebbene il regista alla fine abbia acconsentito a girare alcune scene di dialogo extra con l'attore, non sono mai state utilizzate.
L'ineffabile Odo offre a una prostituta un bicchiere di vino di Madera drogato. Questo è probabilmente un riferimento sfacciato all'allora popolare canzone di Flanders & Swann, "Have Some Madeira, M'Dear", una ballata in stile edoardiano che parla di un vecchio libertino intento a stordire una giovane ragazza nella speranza di poter abusare di lei.
Altre recensioni e reazioni nel Web
Riporto alcune brevi recensioni comparse sul sito Il Davinotti, che mi sembrano interessanti.
Homesick ha scritto:
"Gotico ordinario che alla debolezza del materiale narrativo – talora maneggiato con la grossolanità e il ridicolo involontario di un Ed Wood – replica convocando l’aristocrazia del vecchio cinema del terrore: il bestiale Chaney jr., il maggiordomo sordomuto Lugosi e il delirante crociato Carradine seggono con egual dignità accanto a Rathbone, imperturbabile mad doctor, e a Tamiroff, losco zingaro servile e linguacciuto. Avendo chiamato in causa Ed Wood non si può tralasciare il suo bombolone calvo Tor Johnson. Sufficiente."
Giùan ha scritto:
"Per parlarne verrebbe voglia di lasciar da parte ogni griglia di carattere filmico per ricorrere invece a un glossario cinematografico-lombrosiano, considerato il preoccupante materiale antropologico offerto dal cast: dall'incartapecorito Rathbone al catatonico Chaney jr passando per l'ormai belante occhio di Lugosi. È nondimeno però proprio la presenza di queste maschere di cera, mosse da Le Borg con accondiscendente apatia, a render simpaticamente bizzarra questa creatura Frankensteinian-Franjuiana. Straripante Tamiroff, che infonde linfa vitale."
Fauno ha scritto:
"Non solo horror, ma con qualche interessante risvolto giallo, specie per le persone scomparse o dichiarate morte. All'inizio va lento, ma il finale è corposo e in netta crescita. La pozione in grado di dare morte apparente verrà ripresa perfino nel Sandokan nostrano; mi ha colpito di più il vedere l'evoluzione dello studio dei compartimenti cerebrali come deputati a molte funzioni vitali. Da un lato è molto crudele la sperimentazione su condannati o su figli di nessuno, dall'altro intenerisce la disperazione per la morte quasi sicura della donna amata."
Molti recensori lamentano la supposta incomprensibilità del titolo italiano evocante Satana: credo di aver presentato materiale sufficiente e convincente per rispondere ai loro dubbi.
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