martedì 1 giugno 2021

 
OMNOS 
 
Titolo originale: Omnos 
Gruppo: Eluveitie 
Album: Evocation I - The Archane Dominion
Anno: 2009 
Genere: Heavy metal, musica celtica 
Sottogenere: Folk metal, Celtic metal
Paese: Svizzera
Lingua: Gallico
Etichetta: Nuclear Blast
Formato: CD
Formazione Eluveitie (2009):
   Päde Kistler – cornamusa, flauto, fischio
   Merlin Sutter – batteria
   Siméon Koch – chitarra
   Chrigel Glanzmann – voce, mandolino, flauto traverso, 
        fischio, cornamusa, gaita, chitarra acustica, bodhràn
   Meri Tadic – violino, voce
   Kay Brem – basso
   Ivo Henzi – chitarra
   Anna Murphy – ghironda, voce
Etimologia del nome del gruppo: dall'antroponimo etrusco Eluveitie, adattamento del nome celtico degli Elvezi. 
Link: 
 
Testo in gallico: 
 
OMNOS

Immi daga uimpi geneta,
lana beððos et' iouintutos.
Blatus ceti, cantla carami.
Aia gnata uimpi iouinca,
pid in cete tu toue suoine,
pid uregisi peli doniobi?
Aia gnata uimpi iouinca,
pid in cete tu toue suoine

Aia mape coime, adrete!
In blatugabagli uorete,
cante snon celiIui in cete!

Vrit- me lindos dubnon -piseti
Vrit- me lindos dubnon -piseti 
Vrit- me lindos dubnon -piseti
 
N'immi mapos, immi drucocu.
In cetobi selgin agumi,
selgin blatos tou' iouintutos.
Nu, uoregon, cu, uorigamos,
lamman, cu, suuercin lingamos,
indui uelui cantla canamos!
N'immi mapos, immi drucocu.
In cetobi selgin agumi,

Ne moi iantus gnaton uorega,
iantus drucocunos uoregon,
cante toi in medie cete.

Vrit- me lindos dubnon -piseti
Vrit- me lindos dubnon -piseti 
Vrit- me lindos dubnon -piseti

Cu allate, papon sod urege,
eððiIo de iantu in cridie.
VediIumi: cante moi uosta!

Ne, a gnata, cante t' usstami,
ne uostami, ne te carami.
Ne carami, nec carasumi.

Boua daga uimpi geneta.
Immi trouga, lana nariIas.

Vrit- me lindos dubnon -piseti.
Vrit- me lindos dubnon -piseti. 
 
Testo in inglese: 
 
FEAR

I am a fair, pretty girl
Full of virtue and youthfulness
The forest's flowers and songs I love
Hey, pretty young girl
What are you doing in the forest alone
So far from all beings?
  Hey, pretty young girl
  What are you doing in the forest alone?

Hey, handsome boy, come here!
Let us pick some flowers
in this forest together!

Now only the deep pond awaits me 
Now only the deep pond awaits me 
Now only the deep pond awaits me
 
  I am not a boy, I am the bad wolf
  In the woods I hunt
  Hunt for the flower of your youth
Well, wolf, let us play a game
Let us dance a joyful dance
Let us sing decent songs!
  I am not a boy, I am the bad wolf
  In the woods I hunt

  I don't like children's games
  I like playing sinister wolf games
  In the depths of the forest, with you

Now only the deep pond awaits me 
Now only the deep pond awaits me 
Now only the deep pond awaits me
 
Wild wolf, do whatever your heart longs for
But I beg you: Stay with me!
  No, girl, I'm not staying with you and don't love you!
  Never loved you! 

I was a fair and pretty girl 
Now I'm poor and overcome with shame
 
Now only the deep pond awaits me 
Now only the deep pond awaits me

Traduzione in italiano:
 
PAURA 
 
Sono una pura, bella ragazza,
Piena di virtù e giovinezza.
I fiori della foresta e le canzoni io amo.
  Ehi, giovane bella ragazza,
  Cosa fai nella foresta da sola,
  Così lontana da tutte le creature? 

Ehi, gentile ragazzo, avvicinati!
Raccogliamo dei fiori  
Insieme in questa foresta!
 
  Non sono un ragazzo, sono il lupo cattivo.
  Nei boschi io vado a caccia,
  Vado a caccia del fiore della tua gioventù.
Allora, lupo, giochiamo ad un gioco, 
Danziamo un ballo gioioso,
Cantiamo buone canzoni!
  Non mi piacciono i giochi da bambini,
  Mi piacciono i sinistri giochi da lupo
  Nelle profondità delle foreste, con te.
Lupo selvaggio, fa ciò che il tuo cuore desidera,
Ma ti supplico: Resta con me!
  No, ragazza, non mi fermerò con te 
  Non starò con te e non ti amo.
  Non ti ho mai amata.
 
Ero una pura e bella ragazza.
Ora sono povera e coperta di vergogna. 

Ora solo il profondo stagno mi attende 
Ora solo il profondo stagno mi attende. 
 
Spiegazione: 
La canzone è un dialogo tra una giovane fanciulla e un lupo in forma umana, che ha l'aspetto di un ragazzo prestante. Lei è molto ingenua, vorrebbe giocare con lui, cantando e raccogliendo fiori. Lui è un predatore sessuale: vorrebbe condurla nelle profondità del bosco per abusare di lei - e forse anche ucciderla. Quando lei gli dice di fare ciò che desidera, lui è preso da un moto di avversione e rinuncia di colpo ai suoi infami propositi. I pedofili sono sempre esistiti nel genere umano. All'epoca però non si usavano parole artificiose per definirli. Per i Celti un predatore sessuale era semplicemente un lupo (cu o drucocu nel testo in gallico delgli Eluveitie).   
 
Recensione:  
Grandissimo è il mio entusiasmo nei confronti degli Eluveitie per la loro meritoria opera filologica. Ricostruire poesie in gallico e cantarle è un'impresa notevole. La lingua si basa su attestazioni in iscrizioni di epoca imperiale, soprattutto defixiones su lamine di piombo, che documentano come si parlava nelle Gallie e che hanno molto migliorato la nostra conoscenza sull'argomento. Oltre a parole attestate, si notano parole ricostruite a partire dalle lingue celtiche medievali, in particolare dall'antico irlandese. Tutto questo sforzo, di grande valore scientifico, sfugge ovviamente ai metallari. Leggo nel Web recensioni non proprio positive su questo brano, ma non me ne curo affatto. Non mi interessa se una canzone rientra o non rientra nei canoni di qualche comunità di stupidissimi snob tutti presi dall'adorazione di qualche feticcio tecnico. Basta che ci sia qualcosa di melodico, ed ecco che si scatenano branchi di fiere rabbiose. Le recensioni tecniche fanno soltanto danno all'Arte. Sarebbe ora di abolirle. 
P.S. 
La bambina che compare nel video in vesti bianche e viola somiglia in modo impressionante a Greta Thunberg! Tiene in una gabbia bianca un giovane falco pellegrino e a un certo punto lo libera. 

Il problema della musica celtica 

Le lingue sono documentate tramite la scrittura. Per quanto riguarda la musica, il discorso è molto diverso: se non c'è alcuna notazione in grado di trascriverla, è perduta per sempre. Non lascia traccia, non si fossilizza. La musica degli antichi Celti non può essere al momento ricostruita, a meno che non siano fatte nuove scoperte, anche se ci sono stati alcuni tentativi. Quella che per convenzione conosciamo come musica celtica è qualcosa di molto più recente: si è formata nel XVII secolo. Il più antico brano attestato è la marcia di Brian Boru, che risale all'Irlanda del X secolo, pur avendo subìto qualche rimaneggiamento nel XIII secolo (Fonte: Tuatha Dé Danann, 1997). Nella melodia sono già presenti tutte le caratteristiche della musica celtica che conosciamo. Resta il fatto che non è detto che esistesse un unico prototipo antico per tutti i Celti europei. Il problema è ben lungi dall'essere risolto.   

Glossario gallico: 
 
adrete "avvicinati" (imperativo, lett. "corri verso")
beððos "di virtù" (genitivo) 
blatos "del fiore" (genitivo)
blatus ceti "fiori del bosco": 
    blatus "fiori" (accusativo) 
    ceti "del bosco" (genitivo) 
boua "io ero" 
cante moi uosta "resta con me" 
cante toi "con te" 
cantla "canzoni" (neutro plurale) 
cantla canamos "cantiamo canzoni" 
carami "io amo" 
coime "bello, carino" (vocativo) 
cu "cane; lupo" 
cu allate "lupo selvaggio" (vocativo) 
daga "buona" (femminile)
drucocu "lupo" (lett. "cane cattivo") 
drucocunos uoregon "gioco del lupo": 
    drucocunos "del lupo" (genitivo) 
    uoregon "gioco"  
eððiIo de iantu in cridie "che è dal desiderio nel cuore": 
    eððiIo "che è" (-I- sta per -ii-: eððiiio
    de iantu "dal desiderio" 
    in cridie "nel cuore"  
et' "e" (abbreviazione di etic)
geneta "ragazza" 
gnata "ragazza", 
   a gnata "o ragazza" (vocativo) 
gnaton uorega "giochi dei bambini": 
   gnaton "dei bambini" (genitivo plurale)
   uorega "giochi" (neutro plurale)
immi "io sono", 
   n'immi "non sono"  
in blatugabagli "nel cogliere i fiori" 
in cetobi "nei boschi" 
in medie cete "dentro al bosco"  
iouinca "giovane" (femminile)
iouintutos "di gioventù" (genitivo)
   tou' iouintutos "della tua gioventù" 
lamman "salto" 
lana nariIas "piena di vergogna", 
    lana "piena" (femminile) 
    nariIas "di vergogna" (genitivo, -I- sta per -ii-: nariiias)   
lindos dubnon "stagno profondo": 
   lindos "stagno" (neutro) 
   dubnon "profondo" 
lingamos "saltiamo", "danziamo"  
mapos "ragazzo": 
   mape "o ragazzo" (vocativo) 
ne, gnata, cante t' usstami "non resto con te, ragazza" 
   usstami "io resto" 
ne te carami "io non ti amo",
ne carami, nec carasumi "non amo e non amerò"
   ne "non" 
   nec "e non" 
   carami "io amo" 
   carasumi "amerò" 
   te "te, ti" (accusativo) 
ne moi iantus "non mi piace": 
   ne "non" 
   moi "a me, mi" (dativo) 
   iantus "desiderio, libidine"
nu "ora" 
omnos "paura"  
papon sod urege "fa' tutto ciò" 
   papon "tutto" (neutro) 
   sod "questo, ciò" 
   urege "fa'" (imperativo)    
peli doniobi "lontano dagli esseri umani" 
   peli "lontano" 
   doniobi "agli esseri umani" (dativo) 
pid "che cosa" 
pid uregisi "cosa fai"   
selgin agumi "vado a caccia": 
   selgin "caccia" (accusativo, moto a luogo)
   agumi "io vado"
trouga "povera" (femminile) 
tu toue suoine "tu da sola"
uimpi "bella" (femminile) 
uorete "accorri" (imperativo, lett. "soccorri")
uorigamos "giochiamo" 
uostami "io resto" 
   ne uostami "io non resto" 
vediIumi "io chiedo" (-I- sta per -ii-: vediiiumi)  
vrit- me ... - piseti "mi aspetta" 
   vrit- "contro, verso" 
   me "me" 
   piseti "vede"

Alcune forme problematiche: 
 
Dovrebbe dirsi canomos anziché canamos. In latino diremmo che la coniugazione è la terza, non la prima. La forma verbale è stata ricostruita a partire dall'irlandese, in cui si ha canaid "egli canta" (< *kana:ti) mentre ci attenderemmo *cainid (< *kaneti). 
Osserviamo la conservazione del gruppo consonantico -st-, in genere risolto in -ðð-, ad esempio in uostami "io resto". Questo può essere considerata un arcaismo. 
Restano al momento difficilmente spiegabili alcune parole e locuzioni, che non ho quindi incluso nel glossario: suuercin e indui uelui.
Va detto in ogni caso che nelle Gallie non regnava un'assoluta compattezza linguistica: c'era una varietà considerevole. 

La posizione dell'accento:
 
Nella lingua gallica dovevano esistere due tipi di accentazione. Nel primo schema, tipico della lingua più colta, l'accento cadeva sulla terzultima sillaba indipendentemente dalla quantità della penultima sillaba (a differenza del latino) e con l'approssimante -i- che fa quasi sempre posizione: 

carásumi "amerò" 
drúcocu "lupo" 
drucócunos "del lupo" 
uóregon "gioco" 
águmi "io vado" 
 
Nel secondo schema, tipico della lingua più popolare, l'accento cadeva come in latino sulla penultima sillaba se lunga, sulla terzultima se la penultima era breve (a parte alcune eccezioni). Avremo modo di approfondire meglio questi argomenti in altra sede. 
La posizione dell'accento in questa canzone cade invece secondo le necessità del ritmo e tende ad essere sull'ultima sillaba: 
 
mapós "ragazzo" anziché mápos
immí "io sono" anziché ímmi  
drucocú "lupo" anziché drúcocu
vrit - me ... pisetí "mi attende" anziché vrit- me ... píseti  

Nelle lingue celtiche antiche esisteva la distinzione fonemica tra vocali brevi e vocali lunghe. Quindi esisteva l'alternanza tra sillabe brevi e sillabe lunghe, esattamente come in latino e in greco. Si ha però ragione di credere che il verso poetico fosse fondato sull'allitterazione, come tra i Germani. Riporto nel seguito alcuni esempi di parole con la quantità vocalica ricostruita: 
 
agūmī /'agu:mi:/ "io vado" 
blātōs /'bla:to:s/ "del fiore" (genitivo) 
blātūs /'bla:tu:s/ "fiori" (accusativo) 
carāsūmī /ka'ra:su:mi:/ "io amerò"
/ku:/ "cane; lupo" 
dagā /'daga:/ "buona" 
drucocū /'drukoku:/ "lupo" 
drucocunos /dru'kokunos/ "del lupo" (genitivo) 
eððiIo /'eθθijo/ "che è" 
gnāton /'gna:ton/ "dei bambini, dei figli" (genitivo) 
iouincā /'jowinka:/ "giovane" (femminile) 
iouintūtos /jo'wintu:tos/ "della gioventù" (genitivo) 
mapos /'mapos/ "ragazzo"
uimpī /'wimpi:/ "bella"  

Le impressioni dei latinisti 

Di fronte ad alcune frasi in gallico da me riportate, l'amico Bruno V. vi notò giustamente notevoli assonanze con le lingue classiche. Gli ho quindi detto che questo si deve alla comune eredità indoeuropea. In altre parole, il gallico dovrebbe essere ritenuta una lingua classica come il latino e il greco. I latinisti hanno l'impressione strana che qualcosa sfugga loro: non sono in grado di comprendere il testo, che pure è loro familiare. Comprendo bene questo stato d'animo. 

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