sabato 25 novembre 2023

LA GENEROSITÀ DELLA NATURA

Nel 1848, alcuni cercatori d'oro affamati stavano attraversando il deserto del Nevada, quando notarono su un dirupo delle palle luccicanti formate da una sostanza che assomigliava a quella delle caramelle. Leccarono e mangiarono queste pallottole, che erano dolci, e ne rimasero nauseati. Alla fine capirono che si trattava di depositi creati da piccoli roditori, chiamati ratti del deserto, che costruiscono le loro tane accumulando bastoncini, frammenti di piante e letame di mammiferi raccolto nelle vicinanze, insieme a rimanenze di cibo, ossi di scarto e alle loro stesse feci. Non avendo il bagno in casa, questi ratti fanno i loro bisogni sulle tane; lo zucchero e altre sostanze si cristallizzano quando l'urina si asciuga al sole, cementando questo mucchio di materiale vario fino a fargli ottenere la consistenza di un mattone. I minatori avevano dunque gustato urina essiccata di topo, condita con feci e rifiuti vari. 

Jared Diamond, Collasso 
 
Nella Natura non esiste nulla che possa essere chiamato "Madre", non certo nell'accezione che noi diamo usualmente a questo termine - a meno di non intendere le madri degli acari, che scodellano nidiate di neonati già pronti per l'accoppiamento e lasciati alle immonde libidini di un gran numero di maschi bramosi di violarli. Si capisce dunque che non può esistere un Principio Buono alla base della vita biologica che siamo costretti a subire, altrimenti nessun essere vivente subirebbe mai stenti e privazioni, finendo vittima delle situazioni più aberranti. Tutto acquista invece una spiegazione chiara - per quanto tremenda - non appena comprendiamo che il Principio Creatore della Natura è il Male: questo demone accende infatti la scintilla dell'autocoscienza negli involucri carnali solo perché questi siano fonte di ogni maledizione per coloro che vi sono imprigionati. Se analizziamo la situazione descritta da Jared Diamond nel brano sopra riportato, ci rendiamo subito conto che i minatori e i ratti del deserto sono allo stesso identico modo vittime del Boia Cosmico. Così come Esaù vendette la primogenitura per un piatto di lenticchie, allo stesso modo i viventi si prostituiscono tutti nel modo più vile ed abietto, barattando per un attimo di fugace piacere eoni di dolore e di umiliazione. Questo perché i morsi della fame e della smania di accoppiamento sono tremendi e squassano il corpo, creando un'insopportabile tensione: pur di far finire un simile strazio, roditori ed esseri umani sono disposti a tutto. I primi procreano per mandare avanti le loro montagne di escrementi, i secondi finiscono col leccare ed ingurgitare queste concrezioni non appena la sopravvivenza appare anche solo un po' incerta. Si può credere sensato un simile modo di tirare avanti? Si può anche per un attimo ritenerlo un valore degno di essere propagato? Perché mai farlo proseguire nelle generazioni future, coinvolgendo milioni di poveri innocenti caduti, anche quando la sua stessa prospettiva ci appare intollerabile? In fondo cos'è mai un orgasmo se non la liberazione di qualche fiotto di pus ripugnante o il rilassamento della tensione pelvica? E tutto questo vale le eternità di vita nella morte che derivano dalla semplice follia di un istante? Mi sento di proferire una semplice sillaba in risposta a questa angosciosa domanda: NO! Non ne vale la pena. Cerco in tutti i modi di diffondere questa Consapevolezza, questa Conoscenza del Bene, perché per quanto inutili e grottesche siano le nostre vite terrene, non possa da esse nascere alcuna prosecuzione nel corpo fisico. Per quanto il Re del Mondo possa perseguitarci e straziarci, per quanto possa deriderci e renderci impossibile ogni giorno, di certo dal nostro rifiuto del Cosmo si originerà un danno alla sua contabilità usuraia. Rifiutare di mettere a questo mondo nuovi dannati, ecco quel potere grandioso che nessun demonio potrà mai toglierci. Ecco cosa siamo chiamati a lasciare in eredità: il dono più immenso e splendido che sia possibile immaginare, quello dell'Estinzione. 

(Il Volto Oscuro della Storia, 8 luglio 2011)

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