domenica 3 dicembre 2023


LA PROSTITUZIONE TRA I COLIBRÌ 

Il colibrì dei Caraibi dalla gola purpurea (Eulampis jugularis) è una specie appartenente alla famigia dei Trochilidi. La sua area di diffusione comprende Antigua, Guadalupe, Martinica, Montserrat, Saba, Santis Kitts e Nevis, Santa Lucia, Saint Vincent e Sint Eustatius. È stato osservato anche a Barbados, Barbuda, Grenada e nelle Isole Vergini. Il suo habitat naturale sono le foreste umide tropicali o subtropicali di bassa quota e i terreni altamente degradati derivati da precedenti foreste. Si adatta bene alle alterazioni del suo ambiente naturale, come ad esempio la trasformazione delle foreste in piantagioni di banani. 

L'Eulampis jugularis ha un piumaggio scuro, con gola e petto di color porpora, coda verde-blu, ali color smerando e becco ricurvo verso il basso. Questi minuscoli uccelli, che pesano all'incirca otto grammi, sono territoriali. Il maschio difende i territori ricchi di nettare floreale; la femmina fa questo soltanto durante la stagione riproduttiva. Studi conditti sull'isola di Dominica (Temeles e Kress, 2000) hanno dimostrato che la femmina preferisce accoppiarsi con maschi nei cui territori il nettare è più abbondante. La capacità del maschio di mantenere un ricco raccolto di nettare nel suo territorio non dipende soltanto dal numero di fiori presenti sul territorio, ma anche dalla sua capacità di prevenire furti da parte di intrusi. I maschi difendono riserve di nettare superiori più del doppio al loro fabbisogno energetico, fornendo al contempo qualche risorsa per attrarre intrusi di sesso femminile con cui potersi accoppiare. Così il comportamento territoriale dei maschi consta nella difesa di alcuni fiori come riserve di cibo e altri fiori come cibo per femmine estranee. Le possibilità di successo nell'accoppiamento variano in funzione della qualità del territorio, dalla bellicosità del maschio e dalle sue dimensioni. 

Sarebbe un grave errore proiettare sui colibrì un'emotività viscerale umana, lasciandosi ingannare dal loro aspetto grazioso. Gli antenati degli Aztechi avevano di certo notato la combattività di questi uccelli, da cui hanno tratto il nome della loro divinità della guerra, Huitzilopochtli, che deriva dalle parole huitzilin "colibrì" e opochtli "sinistra". 

Eppure già anni prima degli studi di Temeles e Kress, l'ornitologo Larry L. Wolf dell'Università di Syracuse (New York) ha fatto una scoperta ancor più interessante. Osservando il comportamento delle femmine dell'Eulampis jugularis, ha potuto constatare che esso è in tutto e per tutto assimilabile alla prostituzione: le femmine offrono sesso in cambio di cibo, e questo nel periodo dell'anno in cui non si riproducono. L'articolo di Wolf si intitola per l'appunto "Prostitution" behavior in a tropical hummingbird, e la sua pubblicazione risale al 1975. 
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Le femmine dei colibrì della maggior parte delle specie sono chiaramente le sole responsabili per lo sforzo di nidificazione e non c'è alcun legame di coppia (Wagner, 1954; Wolf, 1964; Lack, 1968), anche se i maschi di alcune specie forniscono un aiuto indiretto (Wolf e Stiles, 1970; Snow e Snow, 1973). Questo significa che persino durante la stagione riproduttiva, le femmine della maggior parte delle specie non sono in grado di convivere o di utilizzare regolarmente un'area difesa dal maschio. In molte specie le femmine che nidificano non mantengono e probabilmente non possono mantenere territori intorno ai fiori (Wolf e Wolf, 1071; Stiles, 1973) e sono costrette a nutrirsi in territori incustoditi ed energeticamente poveri. Le femmine il cui comportamento permette loro di sfruttare cibo difeso dai maschi sembrano avere un vantaggio selettivo sia nella stagione riproduttiva che in quella non riproduttiva. Questo rapporto descrive aspetti del comportamento di accoppiamento nella stagione non riproduttiva della femmina del colibrì dei Caraibi dalla gola rossa (Eulampis jugularis) per assicurarsi l'accesso alle riserve di nettare dei territori dei maschi. Siccome il comportamento sessuale in questi casi è utilizzato per un beneficio energetico per la femmina, chiamo questo comportamento "prostituzione".  

Qualcuno commenta questa testimonianza di meretricio tra i colibrì affermando che "Si tratta di rapporti sessuali estemporanei, il cui vero significato non è stato tuttavia ancora chiarito dal punto di vista etologico." 

In realtà i farfugliamenti degli etologi non spiegano proprio nulla: partono dal presupposto che ogni comportamento sia una "strategia riproduttiva", e quando hanno davanti agli occhi qualcosa che contraddice la loro idea di "Natura meravigliosa", ecco che ne rimangono straniti a tal punto da perdere ogni barlume di facoltà razionale, finendo poi col passare sotto silenzio l'evidenza scomoda. L'idea materialista non è in grado di nascondere le molteplici evidenze della malvagità della Natura, che cerca di ridurre a tutti costi a codici evoluzionistici incapaci di render conto del perché certi orrori avvengano. 

Per la Fede dei Buoni Uomini, questa realtà miserabile della biologia è oltremodo chiara, sondabile fino alla sua radice ultima e spiegabile in termini comprensibili a tutti. Il Creatore Malvagio di questo universo ha imposto ogni sorta di comando deleterio nei corpi che ha tratto dal fango, non soltanto umani ma anche animali. Molte sette diffuse negli USA parlano al giorno d'oggi di Disegno Intelligente. In realtà, dimenticano di apporre a questa locuzione gli aggettivi Maligno e Satanico

(Il Volto Oscuro della Storia, 18 novembre 2012)

venerdì 1 dicembre 2023

UNA MOSCA BELLA QUANTO LETALE


Navigando ho trovato per serendipità qualcosa che mi ha colpito. La specie di mosca di cui ho scoperto l'esistenza ha un aspetto leggiadro e singolare. Il suo nome scientifico è Sicus ferrugineus. La sua livrea è gialla e bruna, spesso con sfumature rossicce. Ha antenne corte e una specie di protuberanza sulla sommità del capo, occhi grandi e castani. Il suo nutrimento è costituito dal nettare dei fiori. A tale inusitata bellezza si accompagna tuttavia qualcosa di sinistro. Le larve di qusto dittero sono infatti endoparassiti dei bombi, si impupano e svernano nei corpi delle loro vittime.  

I bombi sono insetti innocui, che producono un miele liquido. Non sono infestanti, anzi sono utilissimi per l'impollinazione. Se la Natura fosse opera di un'Intelligenza buona, dovrebbe favorirli e rispettarli. Invece sono perseguitati da una quantità indescrivibile di crudelissimi parassiti. Ogni autunno, gli insetti adulti muoiono nei loro nidi, divorati vivi dagli acari che finiscono col pullulare sui loro corpi fino a sommergerli completamente. 

Le deduzioni che si possono fare a partire da tutto questo sono sconfortanti quanto ineluttabili. Siccome un codice genetico non può essere il prodotto della mancanza di qualcosa, si vede come la sua stessa esistenza, in tutta la sua minuziosa complessità, dimostra le nostre tesi dualiste. L'osservazione del Sicus ferrugineus e della sua vita riproduttiva è quindi parte del Perpendiculum, ossia dell'applicazione della ragione a sostegno della teologia che diffondiamo. A chi sostiene che non possiamo provare quanto andiamo sostenendo da anni, noi mostriamo il libro stesso della Natura, ove ogni evidenza è mostrata in un modo tanto chiaro da non poter essere confutato. 
 
Mi è stato chiesto una volta se non salto a conclusioni affrettate. La risposta è sotto gli occhi di tutti. Infatti l'idea di una Natura buona è una menzogna diffusa in modo capillare tra le genti. Per sfatarla è sufficiente giungere da quanto ho scritto finora alle sole conclusioni possibili.
Le larve del Sicus ferrugineus esistono al solo scopo di divorare dall'interno i tessuti dei loro ospiti, i bombi. Non potrebbero vivere ed accrescersi in altro modo. Quindi la loro esistenza è possibile unicamente grazie allo strazio di altri viventi. Colui che ha progettato questo è il Creatore Malvagio. 

(Il Volto Oscuro della Storia, 25 novembre 2012)