mercoledì 22 ottobre 2014

PROVE INTERNE DELLA PRONUNCIA RESTITUTA DEL LATINO: SICILIA E SICULUS

Un'alternanza simile a quella vista in facilis - facul, facultas, ricorre anche nel toponimo Sicilia rispetto all'etnonimo Siculus, pl. Siculi. In questo caso possiamo però dire qualcosa di più, visto che nella lingua greca questi nomi ricorrono rispettivamente come Σικελία (Sikelia) e Σικελός (Sikelos), pl. Σικελοί (Sikeloi). A parte la posizione dell'accento, le forme riportate in greco possono ben essere state identiche alle protoforme da cui le parole latine in questione derivano:  

Sikelos > Siculus
Sikeloi > Siculi

L'origine della radice *sik- è sconosciuta e non indoeuropea. Si trova non soltanto nel nome dei Siculi, ma anche in quello dei Sicani, l'originaria popolazione della Sicilia. Questo pone gravi problemi che ancora oggi non sono risolti. I Siculi parlavano una lingua indoeuropea affine al latino, documentata in modo frammentario non soltanto da alcune glosse, ma anche da poche iscrizioni. Già Varrone aveva notato questa somiglianza con il latino. Era risaputo che i Siculi erano migrati dalla penisola e si pensava che avessero tratto il nome da un loro re, mentre i Sicani erano ritenuti i precedenti abitatori dell'isola. La loro origine è sconosciuta, e già nell'antichità regnava la confusione. Dionigi di Alicarnasso attribuiva ai Sicani una provenienza iberica sulla labile base di un idronimo ispanico. A quanto pare non era affatto diffusa l'idea che Siculi e Sicani fossero in qualche modo imparentati, in altre parole la somiglianza dei loro nomi era creduta frutto di una mera coincidenza.

Le soluzioni possibili sono diverse:

1) Sicani e Siculi erano in origine lo stesso popolo, poi i Siculi hanno adottato una lingua indoeuropea italica; 

2) Sicani e Siculi erano popoli diversi, ma la loro denominazione traeva origine da una stessa fonte (come gli Italioti e gli Italici);

3) Sicani e Siculi erano popoli diversi e l'assonanza dei loro nomi era una pura e semplice coincidenza. 

Purtroppo non c'è modo di fare chiarezza. In ogni caso, l'antichità della radice *sik- è indubitabile. Questo prova che in latino la palatalizzazione nel toponimo Sicilia è secondaria e tarda, dato che la sua forma d'origine aveva una consonante velare (dura). Ancora una volta i fautori della pronuncia palatale ecclesiastica ab aeterno non sono capaci di spiegare i dati di fatto. 

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