martedì 21 ottobre 2014

PROVE INTERNE DELLA PRONUNCIA RESTITUTA DEL LATINO: FACILIS E FACUL

I fautori della pronuncia ecclesiastica ab aeterno pronunciano la parola facilis con un suono palatale, e credono che questa consonante non sia mai mutata per quanto indietro nei secoli si possa risalire. Tuttavia vediamo che non soltanto dall'aggettivo facilis si forma facultas, con suono ovviamente velare, ma che esisteva anche l'avverbio facul

Questo dimostra che il suono della -c- di facilis era velare. Le forme più antiche avevano la -u-, perché la -l finale di parola o seguito da altra consonante aveva un suono particolare, simile alla /l/ dura della lingua russa: per questo motivo la -i- atona si è oscurata e mutata in -u-. Questo suono è descritto dai grammatici ancora in epoca tarda. Prisciano di Cesarea (V. sec.) ci tramanda questo: 

"L triplicem, ut Plinio videtur, sonum habet: exilem quando geminatur secundo loco posita, ut il-le, Metel-lus; plenum, quando finit nomina vel syllabas et quando aliquam habet ante se in eadem sullaba consonantem, ut sol, silva, flavus, clarus; medium in aliis, ut lectus, lectum".
(Institutiones grammaticae, lib. I, 38) 

Consenzio (V sec.) scrive: 

"Romana lingua emendationem habet in hoc quoque distinctione. nam alicubi pinguius, alicubi exilius debet proferri. pinguius, cum uel b sequitur ut in balbo, uel c ut in pulchro, uel f ut in adelfis, uel g ut in alga, uel m ut in pulmone, uel p ut in Calpe. exilius autem proferenda est, ubicumque ab ea uerbum incipit, ut in lepore, lana, lupo, uel ubi in eodem uerbo et prior syllaba in hac finitur et sequens ab ea incipit, ut ille et Allia. haec sunt exempla de his tribus litteris, quas quasi praecipuas praeceptores notauerunt."
(Ars de barbarismis et metaplasmis)

Servio Mario Onorato (IV sec.) condanna altresì l'uso del suono tenue di -l- al posto di quello duro, chiamando questo vizio labdacismo:  

"Labdacismi fiunt, si aut unum <l> tenuius dicis, ut Lucius, aut geminum pinguius, ut Metellus." (Commentarius in artem Donati, De barbarismo)

Le vocali anteriori in facilis e forme flesse (facilem, facili, faciles, facilium, etc.) hanno fatto sì che la -l- non fosse dura, e che la vocale -i- fosse conservata. A questo si deve l'alternanza, che può spiegarsi soltanto ammettendo la correttezza della pronuncia restituta. Se fosse esistito un suono palatale fin dall'inizio, forme come facul e facultas non sarebbero mai esistite, e questo confuta le tesi dei nostri avversari. 

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