domenica 10 luglio 2016

L'ETIMOLOGIA GENUINA DI ULM E ALCUNI FALSI TENTATIVI DI SPIEGAZIONE

Mi sono imbattuto, sempre negli angiporti del Web, in qualcosa di veramente insensato. Si tratta di un tentativo ridicolo di interpretare il nome della città tedesca di Ulm, che diede i natali ad Albert Einstein e che visitai molti anni fa, ritenendolo un acronimo della locuzione latina ultra limites militiae, ossia "oltre i confini della milizia". Ulm si trova nel Baden-Württemberg ai confini con la Baviera, e in effetti in epoca antica doveva essere un villaggio danubiano proprio poco oltre i limiti dell'Impero Romano. Questo però non significa che il suo nome avesse traesse da ciò la sua origine. Nel corso dei secolo sono state proposte altre simili fanfaluche fondate su fantomatiche sigle latine, come ad esempio l'abbreviazione di V Legionis Mansio o di V Legio Manlii. Quest'assurda e puerile moda di interpretare per mezzo di acronimi tutto ciò che non si conosce dovrebbe finire una volta per tutte: è una figlia indecorosa dell'ignoranza più crassa e belluina del volgo.

Il toponimo Ulm in realtà ha un'origine che non è davvero molto elevata: in protogermanico la radice *ulm- significava "fango, sozzura". Questi sono i dati riportati da Sergei Starostin nel benemerito sito The Tower of Babel (starling.rinet.ru):

Proto-Germanic: *ulm=
    Meaning: mould
    Norwegian: dial. ulma `schimmeln'
    East Frisian: olm, ulm `Fäulnis, bes. im Holz',
       ulmen `verfaulen',
    Middle Low German: ulmich `von Fäulnis
       angefressen'
    Middle High German: ulmic 'faulig, von fäulnis
       angegriffen'

Nelle lingue baltiche esistono paralleli coi significati di "percolato cadaverico", "acqua insanguinata", "siero sanguigno" e "pus"

Lithuanian: al̃mēs, dial. el̃mēs `aus dem Körper
     fliessende Materie, Blutserum, Blutwasser';
     almuõ `Eiter'

Esiste anche la proposta di derivare Ulm dal nome tedesco dell'olmo, che attualmente suona Ulme (f.), ed è riportato che tale pianta è comune nella zona (come in molte altre). Va però fatto notare che le forme più antiche per indicare l'olmo in alto tedesco avevano un diverso vocalismo, il che fa pensare che da un antico elm- (ben attestato) si sia dapprima formata una variante *olm- per arrotondamento della vocale, e che in seguito da questa si sua prodotta la forma Ulme, che si è poi generalizzata soltanto dopo l'epoca del medio tedesco. Una variante protogermanica *ulmo:(n) è ricostruita su basi abbastanza fragili. La radice ha la stessa origine indoeuropea del latino ulmus. Questo è quanto riporta Starostin:

Proto-Germanic: *ilma-z, *alma-z, *ulmō(n)
    Meaning: elm
    Old Norse: alm-r m. `Ulme; Bogen'
       Norwegian: alm
       Swedish: alm
       Danish: elm
    Old English: elm (ellm), -es m. `elm, elm-tree',
       ulm-trēow n. `id.'
    Middle Dutch: olme
       Dutch: olm m.
    Middle Low German: elm
    Old High German: elmo (um 800), elm (Hs.
        12.Jh.), ëlmboum (10.Jh.), ilma (Hs. 12.Jh.);
        ulm-boum (Hs. 12.Jh.)
    Middle High German: ëlm(e) st. f. 'ulme'
       German: Ulme f., frünhd. Ulme, Olme

L'estrema instabilità fonetica del fitonimo, unitamente all'assenza di suffissi (chiamare "Olmo" un luogo in cui gli olmi abbondano mi sembra poco soddisfacente), mi spingono a respingere questa etimologia.

La più antica attestazione della città di Ulm in un documento di Ludovico II il Germanico (854 d.C.) riporta la forma Hulma, con una h- spuria dovuta a ipercorrettismo, sicuramente da espungere. Ulma è la forma corretta, ben documentata, da cui l'attuale nome della città discende direttamente.

Esistono poi due toponimi formati dalla stessa radice *ulm- "putredine": Ulmach (antico Ulmaha) e Ulmau (antico Ulmauua), entrambi riportati nello Schwäbisches Wörterbuch mit etymologischen und historischen Anmerkungen di Johann Christoph Schmid, risalente al 1844. Ulmach significa "Fiume di Putredine", mentre Ulmau significa "Isola di Putredine" (il termine "isola" poteva anche indicare un campo interamente circondato da corsi d'aqua). La stessa fonte riporta le voci olm, olmig, olmerig, glossate faul, ossia "putrido", e il verbo olmen, glossato faulen, ossia "imputridire".

Il secondo membro del composto Ulmaha è l'equivalente alto tedesco del gotico ahva "fiume", che corrisponde al norreno ǫ́ "fiume" (scritto á dopo che la vocale /a:/ si è labializzata e confusa con /ɔ:/). Fuori dal mondo germanico, la parola ha il suo chiaro parallelo nel latino aqua.

Il secondo membro del composto Ulmauua è l'equivalente alto tedesco del norreno ey "isola". La forma gotica è *auja /'ɔ:ja/, gen. *aujos, n. pl. *aujos /'ɔ:jo:s/. Non è attestata nei brani della traduzione scritturale di Wulfila a noi giunti, ma è documentata da Iordanes nella sua opera De origine actibusque Getarum. Due sono i toponimi riportati da quell'autore che contengono questa radice: 

1) Oium (nome gotico del paese degli Sciti), sta per
     *Aujom /'ɔ:jo:m/ "Alle Terre Fluviali" (dat. pl.)
2) Gepidoios (isole alla foce della Vistola), sta per
    *Gaipidaujos
/'gɛpiðɔ:jo:s/ "Le Isole dei Gepidi".

La forma Oium documenta l'uso di forme al dativo in toponomastica ed è davvero notevole. È un vero peccato che finora i filologi non abbiano dedicato neppure un attimo di riflessione alle possibili consequenze di questo fatto.

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