mercoledì 28 dicembre 2016



UN VIAGGIO A QUILMES 

Google Maps insegna molte cose. Oggi ho visitato Quilmes, nella provincia di Buenos Aires, il luogo dove sono stati deportati i Diaghiti Quilmes e Calianos (KILMI nella lingua Kakán significa "tra i monti", QALIÁN significa “eroe”). Di loro è rimasto soltanto il nome attribuito all’abitato: un secolo dopo la deportazione si erano estinti. Oggi Quilmes è un luogo orrendo, come gran parte dell'Argentina, mi sia consentito dire. Casupole in cartongesso e in nudi mattoni, molte strade sterrate e angiporti, bassifondi che sembrano immensi campi rom, anzi ancor peggio: lande spettrali piene di immondizia in cui vagano branchi di bambini inselvatichiti e di cani rognosi. Ho percorso calle Avenida Otamendi e calle Avenida Italia. La seconda non è nemmeno asfaltata. C'è anche un "club nautico" in quel vicolo squallido: alcune barche sfondate che a stento galleggiano in un braccio morto di acqua marina. Non si trova la benché minima traccia della Chiesa di Roma, mentre è pervasiva la presenza di un gran numero di Chiese evangeliche, pentecostali e simili. “Es tiempo de volverse a Dios”, è scritto su un muro di calle French. Non lontano campeggia un grande manifesto che pubblicizza una congrega chiamata Iglesia Tiempo de Salvación y Milagros
 
Marco "Antares666" Moretti, novembre 2016

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