sabato 24 dicembre 2016

LA LINGUA FRANCO-NORRENA

 

Molti anni fa - ero ancora uno studente universitario - mi giunse da un fraterno amico la notizia di un fatto che ritenni portentoso e mirabile. Ne fui semplicemente galvanizzato. Nel Nord della Francia, in Normandia, un villaggio voleva tornare all'uso della lingua norrena e agli antichi culti di Odino e di Thor. All'epoca il Web non esisteva. Non era facile trovare informazioni. Non sono riuscito a risalire alla fonte e a confermare queste voci, che ancora oggi restano misteriose, anche perché sono altissime le probabilità che l'iniziativa sia stata soppressa dal regime tirannico vigente in Francia. Sono tuttavia riuscito a trovare un blog molto interessante:


Il titolo è "Actualité de la recréation du Norrois en France / News about Norse language recreation in France". L'anonimo autore del portale si propone di plasmare una conlang a partire dal norreno, adattandone il sistema fonetico a quello dell'attuale francese. L'operazione non è concettualmente difficile: di fatto si tratta di semplificare il sistema fonetico. Pur essendo stato costruito a partire da un semplice diario della piattaforma Blogger aka Blogspot, il lavoro mi pare riuscito bene ed è descritto con ordine in diverse sezioni. Peccato che quest'opera tanto singolare e interessante sia alla deriva nel nulla blogosferico e che non siano disponibili approfondimenti. Noto per esempio che manca del tutto ogni riferimento ai dittonghi, cosa che rende difficile molte cose. 

Il progetto "Franconorrois" (Franco-norreno) ha fatto seguito al precedente progetto "Néonormand" (Neonormanno), nato nel 2006, distinguendosi però nella sua metodologia. Così ci viene spiegato che il protocollo di restaurazione si fonda sui seguenti princìpi, che mi trovano molto critico quando non apertamente avverso: 

1) La lingua materna influenza sistematicamente la lingua obiettivo (Bentahila & Davies, 1993)
2) Il purismo linguistico è un freno alla rivitalizzazione delle lingue (Dorian, 1994)
3) Il compromesso facilita la riuscita di un programma di rivitalizzazione (Thieberger, 2002)

In altri termini, la conlang franco-norrena è opposta nei suoi princìpi costituitivi sia alla Lingua Islandese Alta (Háfrónska) che al Norreno Alto da me ideato. Pure conserva un suo fascino e ha qualche valore scientifico, dato che in parte è stata plasmata sulla base di toponimi che documentano una sopravvivenza della lingua norrena come vernacolo in epoca medievale. In alcuni casi il franco-norreno ricostruito invece si distacca dalle testimonianze del norreno locale. Ad esempio, nel dialetto romanzo di Normandia sopravvive la parola hougue "collinetta", la cui pronuncia mostra una forte aspirazione: /χu:g/. L'origine è dal norreno haugr /hauγr/ "collinetta". Gli esiti dell'aspirata iniziale e del dittongo non possono essere spiegati con la filologia romanza: l'evoluzione di /au/ in /u:/ deve essere avvenuta nella lingua norrena d'uso vernaccolare. Il franco-norreno non mostra aspirazione iniziale: hestr /hɛstr/ "cavallo" > hest /ɛst/. Anche se non riportato nel blog, l'esito del dittongo /au/ dovrebbe essere /o/. Così si avrebbe un franco-norreno *hog /og/ "collinetta" in contrasto a hougue /χu:g/. Approfondiremo l'argomento in altra occasione.

Ho ripreso alcuni esempi dal blog, tuttavia ho usato una diversa trascrizione fonetica dei lemmi norreni. Ho riportato anche gli esempi di toponomastica della Normandia contenuti nel blog con tanto di datazione.  

Norreno: bók /bo:k/ "faggio"
Franco-norreno: bok /bok/
Toponomastica: Bocolunda silva "Bosco di Faggi" (1032) 

Norreno: dalr /dalr/ "valle"
Franco-norreno: dal /dal/
Toponomastica: Tordal "Valle di Thor" (1295)
 

Norreno: hólmr /ho:lmr/ "isolotto"
Franco-norreno: holm /olm/
Toponomastica: Corhulma (1032)

Norreno: holt /holt/ "boschetto"
Franco-norreno: holt /olt/
Toponomastica: Bulcolt "Boschetto del Toro" (1060 circa)
 

Norreno: hús /hu:s/ "casa"
Franco-norreno: hus /us/
Toponomastica: Salhus "Stanza" (1024)

Norreno: hvítr /ʍi:tr, χwi:tr/ "bianco"
Franco-norreno: hwit /wit/
Toponomastica: Witeflue "Flusso Bianco" (1130)

Norreno: lundr /lundr/ "bosco"
Franco-norreno: lund /lund/
Toponomastica: Bocolunda silva "Bosco di Faggi" (1032)

Norreno: melr /mɛlr/ "duna" 
Franco-norreno: mjel /mjɛl/
Toponomastica: La Mielle d'Agon "La Duna di Agon" (1421)
 

Norreno: mikill /'mikill/ "grande"
Franco-norreno: mikel /mikɛl/
Toponomastica: Miqueltuit "Grande Radura" (1239) 

Norreno: strǫnd /strɔnd/ "costa"
Franco-norreno: strand /stʁãnd/
Toponomastica:  Lestrande "La Costa" (1507)

Norreno: úlfr /u:lvr/ "lupo"
Franco-norreno: ulv /ulv/
Toponomastica: Hulvedala "Valle del Lupo" (1025)
 

Norreno: vík /wi:k/ "baia"
Franco-norreno: wik /wik/
Toponomastica: Kapelwic "Baia della Cappella" (1177)

Norreno: þorn /θorn/ "spina" 
Franco-norreno: torn /toʁn/ 
Toponomastica: Tornebu "Fattoria delle Spine" (1082) 

Si citano altri toponimi normanni, senza tuttavia fornire il corrispondente franco-norreno delle radici:

Norreno: djúp /dju:p/ "profondità"
Toponomastica: Dieppa (1030)

Norreno: kirkja /'kirkja/ "chiesa"
Toponomastica: Kerkeville (XII sec.)

Norreno: lítill /'li:till/ "piccolo"
Toponomastica: Licteltot "Piccolo Terreno" (1055 circa)

Norreno: topt /toϕt/ "fattoria"
Toponomastica: Licteltot "Piccola Fattoria" (1055 circa) 

Norreno: Þormóðr /'θormo:ðr/ "Ira di Thor"
     (n. pers.)
Toponomastica: Tormodi villa (1203)

Norreno: þrep /θrɛp/ "terrazza"
Toponomastica: Tribehou

Posso aggiungere di mia iniziativa altre parole norrene che vivono tuttora nella toponomastica corrente, pur non essendo più intesi dai nativi:

Norreno: apaldr /'apaldr/ "melo"
Toponomastica: Aptot "Fattoria del Melo" 

Norreno: bekkr /bɛkkr/ "ruscello"
Toponomastica: Caudebec "Ruscello Freddo" 

Norreno: breiðr /breiðr/ "largo"
Toponomastica: Brestot "Fattoria Larga" 

Norreno: brekka /'brɛkka/ "pendio"
Toponomastica: Briquebec "Ruscello del Pendio" 

Norreno: búð /bu:ð/ "riparo, capanna"
Toponomastica: Elbeuf "Riparo della Sorgente" 

Norreno: djúpr /dju:pr/ "profondo"
Toponomastica: Dieppedalle "Valle Profonda" 

Norreno: eski /'ɛski/ "legno di frassino"
Toponomastica: Ectot "Fattoria del Legno di Frassino" 

Norreno: fiskr /fiskr/ "pesce"
Toponomastica: Figard "Corte del Pesce" 

Norreno: flóð /flo:ð/ "flusso"
Toponomastica:
Vittefleur "Flusso Bianco"

Norreno: fúll /fu:ll/ "fetido"
Toponomastica: Foulbec "Ruscello Fetido" 

Norreno: garðr /garðr/ "corte"
Toponomastica: Auppegard, Épégard "Corte del Melo"

Norreno: gata /'gata/ "passaggio, cammino"
Toponomastica: Houlgate "Cammino Cavo" 

Norreno: hagi /'haγi/ "recinto"
Toponomastica: Étauhague "Recinto dello Stallone" 

Norreno: hrafn /r̥avn/ "corvo"
Toponomastica: Randal "Valle dei Corvi" 

Norreno: kaldr /kaldr/ "freddo"
Toponomastica: Caudebec "Ruscello Freddo", Caudebronne "Fonte Fredda"

Norreno: langr /laŋgr/ "lungo"
Toponomastica: Lanquetot "Fattoria Lunga" 

Norreno: nes /nɛs/ "promontorio"
Toponomastica: Nez de Jobourg

Norreno: sandr /sandr/ "sabbia"
Toponomastica: Sanvic "Baia di Sabbia" 

Norreno: steinn /steinn/ "pietra"
Toponomastica: Étainhus "Casa di Pietra" 

Norreno: sund /sund/ "stretto"
Toponomastica: Sund de Chausey "Stretto di Chausey"

Norreno: þorp /θorp/ "villaggio"
Toponomastica: Le Torps "Il Villaggio"

Norreno: þveit /θweit/ "radura"
Toponomastica: Braquetuit "Radura del Cespuglio" 

Torniamo al blog in analisi. Questi sono gli esempi di corrispondenza fonetica tra norreno e franco-norreno (si omette l'indicazione dello stop glottidale nelle parole che iniziano in vocale, non essendo fonemico):

álfr /a:lvr/ "elfo" > /ov/
dags /daxs/ "del giorno" > /daks/
góðr /go:ðr/ "buono" > /go/
harðr /harðr/ "duro" > /aʁd/
hár /ha:r/ "palombo" > /aʁ/
hestr /hɛstr/
 "cavallo" > /ɛst/
hlið /l̥ið/ "fianco" > /li/
hnot /n̥ot/ "noce" > /not/
hol /hol/ "cavità" > /ol/
hringr /r̥iŋgr/ "anello" > /ʁiŋ/
hugr /huγr/ "opinione" > /ug/ 
hvalr /ʍalr, χwalr/ "balena" > /wal/
kaldr /kaldr/
 "freddo" > /kald/
ráð /ra:ð/ "consiglio" > /ʁa/
refr /rɛvr/ "volpe" > /ʁev/ 
topt /toϕt/ "fattoria" > /toft/
vatn /watn/ "acqua" > /watɛn/
þing /θiŋg/ "assemblea" > /tiŋ/

L'autore fornisce molti dettagli che talvolta lasciano perplessi. Sono convinto che la semplificazione fonetica sia eccessiva e si presti a dare origine a non poche ambiguità. Ci sono diversi punti controversi, tra cui i seguenti: 

1) la totale abolizione del contrasto tra vocali brevi e vocali lunghe;
2) la perdita della consonante /ð/ finale di parola se preceduta da vocale (ma a quanto pare non se è preceduta da consonante);
3) la perdita dell'aspirazione /h/.

Se dalla lingua popolare si passasse a rendere nella fonetica franco-norrena la lingua degli Scaldi, piena zeppa di kenningar, non ci si riuscirebbe più a capire. Le omofonie, già frequenti in norreno, in franco-norreno aumenterebbero a dismisura. La parola valr significa "falco", "caduto in battaglia" o "parlante romanzo": è tuttavia ben distinta da hvalr "balena". In franco-norreno tutti questi lemmi si pronuncerebbero /wal/. Così vit "coscienza", vitr "saggio" e hvítr "bianco" collasserebbero in /wit/; allo stesso modo viðr "legno" e víðr "vasto" collasserebbero in /wi/. Non sono certo che l'autore della conlang si sia esercitato a tradurre testi complessi. 

Il progetto precedente, il Neonormanno, mostra una lingua un po' diversa e meno semplificata, anche se comunque abbastanza lontana dall'originale. Questa conlang neonormanna, di cui il franco-norreno può comunque essere ritenuto una variante, è descritta in un'apposita pagina di Wikibooks: 


Questo è l'inizio della favola di Cappuccetto Rosso in lingua neonormanna: 

Dat vas en time ene toorparalige litle stoolke, hine falligaste at wèr connom have seet ; hennar modir elskde mjoc hane, oc amme elskde hane mèr. Dâ gode ginnine gèrde till hane ene litle roode hette ; hon vas swâ laglige mèd at allstadar hon kalldic hine Litle Roodhettine. En dag hennar modir, wèr havde eldad cagar, till hane sagde: “far oc se wèrsoo ammine dine es, for dvi at èc sagdomc at hon vas sike, bèr till hane en cage oc ta desse litle smjorsgritine.” Hine Litle Roodhettine dragde strax oc farde till sine ammesheme, wèr bude i ett annat toorp. Farande i en skog mœtte hon ulvin, wèr havde list till ad ete hane ; en han ecke bellde av dvi at nacgare treskèrarar vare i skogin.

Conclusioni

Non sono affatto sicuro che l'iniziativa del villaggio di cui mi giunse notizia all'epoca degli studi universitari abbia connessione con la creazione del neonormanno e del franco-norreno. Potrebbe trattarsi di qualcosa di completamente diverso. Non metterò mai abbastanza enfasi sul fatto che l'artefice della rivitalizzazione del norreno in forma semplificata non osa mentovare il proprio nominativo e nemmeno utilizza un nick, come se tremasse di paura al solo pensiero di essere identificato. Tutto ciò è molto triste. Cercando nel Web, mi sono imbattuto in questo intervento, pubblicato su un forum in cui si discuteva dell'eredità scandinava in Normandia: 

"I can't believe this is true. Movement Against Racism has a veto on people knowing their origin? Unbelievable. Is this legal in France?"

Ebbene sì, le cose stanno così. Esiste persecuzione della lingua norrena in Francia. Se un normanno osa affermare la sua esistenza subisce ritorsioni legali.

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