lunedì 31 luglio 2017


IL PRINCIPE DELLE MAREE

Titolo originale: The Prince of Tides
Paese di produzione: Stati Uniti
Lingua: Inglese
Anno: 1991
Durata: 132 min
Colore: Colore
Audio: Sonoro
Genere: Drammatico, melodramma
Sottogeneri: Introspezione psicologica; apologia
   di stupro; apologia di pedofilia;
propaganda
   antitedesca

Regia: Barbra Streisand
Soggetto: Pat Conroy (romanzo)
Sceneggiatura: Pat Conroy, Becky Johnston
Fotografia: Stephen Goldblatt
Montaggio: Don Zimmerman
Musiche: James Newton Howard
Interpreti e personaggi   
    Nick Nolte: Tom Wingo
    Barbra Streisand: Dr. Susan Lowenstein
    Blythe Danner: Sallie Wingo
    Kate Nelligan: Lila Wingo Newbury
    Jeroen Krabbé: Herbert Woodruff
    Melinda Dillon: Savannah Wingo
    George Carlin: Eddie Detreville
    Jason Gould: Bernard Woodruff
Doppiatori italiani   
    Luciano De Ambrosis: Tom Wingo
    Maria Pia Di Meo: Dr. Susan Lowenstein
    Isabella Pasanisi: Sallie Wingo
    Vittoria Febbi: Lila Wingo Newbury
    Sergio Di Stefano: Herbert Wooddruff
    Cristina Boraschi: Savannah Wingo
    Manlio De Angelis: Eddie Detreville
    Corrado Conforti: Bernard Woodruff
    Sandro Sardone: Henry Ringo
    Eleonora De Angelis: Jenny Wingo
    Marco Mete: Cittadino
    Claudio Fattoretto: Cittadino

Trama:

I ricordi che ho di questo film sono tutti brutti. Essi si amalgamano in un pastone incubico, come visioni grottesche a cui sarebbero preferibili le tenebre assolute dell'Erebo.

Un uomo robusto di nome Tom Wingo, devastato dagli atroci ricordi di un'infanzia vissuta nelle paludi, si reca dalla strizzacervelli Susan Lowenstein per lenire il suo dolore. Ogni volta che si scoperchia il vaso di Pandora della sua memoria, ne emerge un tanfo mortifero. Calarsi in un simile personaggio significa pentirsi di esistere. Un rozzo padre padrone ha una moglie che gli cucina dei gamberetti con una ricetta francese. Lei spera di fare cosa gradita, ma lui fa il diavolo a quattro perché a suo dire quello non sarebbe cibo degno di un essere umano. Così tra urla disumane lo dà al cane e vede che l'animale si rifiuta di mangiarlo. Allora la moglie gli propina del cibo per cani e lui, ignorandone la provenienza, lo trangugia avidamente facendo versi da ghiottone, lodandolo come "sano e americano". Mastica tra i rutti, come Crono che divora i suoi figli. Uno schifo violento in ogni suo istante. Chi potrebbe vivere con questi flash nella mente?

Quanto descritto non è tuttavia ancora il peggio. A un certo punto emerge uno spaventoso ricordo dell'infanzia di Tom. Tre temibili evasi percorrono la palude di notte, giungendo proprio nella dimora della famiglia del protagonista. Sono energumeni mostruosi, le cui braccia sono vere e proprie zampe anteriori. Uno di loro stupra la madre di Tom, Lila, mentre l'altro brutalizza sua sorella minore Savannah. Il terzo, come vede che non c'è a disposizione nessuna vittima di sesso femminile, non si perde d'animo. Prende il bambino, lo mette a novanta gradi e senza esitare lo sodomizza, chiamandolo "carne cruda". Tom non ha il coraggio di ribellarsi e si presta a soddisfare le pulsioni bestiali del suo carnefice. Le laide sequenze del film mostrano questi atti di stupro e di pedofilia senza lasciar nulla all'immaginazione. Anche se solo per pochi istanti, il tempo è sufficiente per impressionare la retina. 

Dopo un harakiri spirituale ininterrotto, con una sorella di Tom Wingo che si finge sopravvissuta dell'Olocausto, gli eventi hanno una svolta che potremmo definire "romantica". La psicologa attira l'uomo nel proprio letto, lo fella e gli svuota i testicoli. Così ridotto, senza più ferro nella sua pistola, ecco che lui torna dalla moglie. Un uomo con un minimo di dignità non riuscirebbe a fissare la consorte negli occhi, ma Wingo ci riesce - forse perché anche lei non è da meno. Tutto procede verso un finale banale: a quanto pare, grazie alle arti della strizzacervelli, vissero tutti cornuti e contenti, ogni ricordo vomitevole cacciato a viva forza nel cesso dell'Oblio. 

Recensione:

Un orrendo verminaio. Se finissi catturato dagli xenomorfi e fossi usato come incubatrice per un chestburster, riterrei il mio fato di gran lunga preferibile all'infanzia di Tom Wingo e ai quadretti della sua aberrante vita familiare. La Streisand ci ha messo tutte le sue sinistre doti e ha ottenuto il risultato cercato: ha raggiunto le somme vette dell'oscenità e dello squallore. 

Il film contiene scene agghiaccianti. Non si può passarle sotto silenzio. A mio avviso la Streisand, che di questa pellicola è stata regista, potrebbe anche essere accusata di apologia di pedofilia e di stupro. In un paese civile dovrebbe essere processata e condannata. Oppure dobbiamo ammettere che una donna, solo per il fatto di avere due cromosomi X, debba poter escogitare qualsiasi enormità, qualsiasi scelleratezza, ricevendo in cambio un encomio? Diamine no! A tutto questo schifo mi opporrò sempre, finché avrò fiato in corpo.

Vediamo all'opera la mens pornographica della Streisand. Grande e orrenda è la sua compiacenza al Male. Al confronto de Il principe delle maree, si capisce che Orgasmo e motocicli era innocente. Persino lo stag giovanile interpretato dall'attrice era come Biancaneve e i Sette Nani: una bazzecola, una bagatella.

Un film di propaganda antitedesca

In America si assiste impotenti all'atroce trasformazione dei cognomi in -stein in -stin, come Frankenstin in un famoso film di Mel Brooks, che almeno aveva la scusante di essere un film comico. Così il cognome Lowenstein, che a rigor di logica dovrebbe scriversi Löwenstein con l'Umlaut e suonare /'lø:vənʃtaɪn/ (significa "Pietra del Leone"), viene oscurato nell'etimologia e ridotto a un ridicolo /'lowənsti:n/ (o addirittura /'lowənstɪn/) - adattato in /'lovenstin/ nella versione italiana, quasi a suggerire una derivazione da "love". In modo simile il dottor Frankenstein di Mel Brooks intendeva rimuovere ogni traccia di lingua tedesca pronunciando il suo cognome /'frankenstin/ (adattamento italiano). Mentre il protagonista di Frankenstein Junior a un certo punto ritrova il suo orgoglio, restaurando la corretta pronuncia tedesca del suo nome, vediamo che Il principe delle maree afferma la pronuncia aberrante come se fosse naturale. Quindi può esserre descritto tout court come un film di propaganda antitedesca. Persino il ricordo della fonetica della lingua tedesca, pur in un cognome ebraico, deve essere negato ed eliminato. Non mi si dica che la pronuncia in questione è ebraica, dato che in Yiddish la parola per dire "pietra" si pronuncia /ʃteɪn/, non */sti:n/ - e non mancano dialetti in cui è /ʃtaɪn/ come in tedesco. Dunque la Streisand vorrebbe imporci di pronunciare Einstein come /'eɪnsti:n/, /'eɪnstɪn/ e simili anziché come /'aɪnʃtaɪn/?! Diabole, non sia mai! 

Un pendio scivoloso 

Una cosa molto importante va rimarcata. Individui come la Streisand nuocciono innanzitutto al loro stesso popolo. Gli creano danni immensi che non possono essere rimediati, accrescendo l'odio e i pregiudizi. Si capisce infatti che se un popolo è odiato e perseguitato, ogni aberrazione di un suo singolo individuo sarà in automatico attribuita a tutti i suoi membri. Se poi chi commette l'aberrazione avrà solidarietà dai membri del suo popolo, la reazione d'odio degli avversari sarà accresciuta in modo enorme. Per questo motivo, se fossi un israelita, non esiterei a denunciare all'autorità rabbinica la Streisand per i suoi molti scandali, cercando con ogni mezzo di farla condannare. Se poi non ne sortisse alcuna condanna, pagherei un cabalista per scagliare contro di lei la Pulsa de Nura.

La questione del rating 

Alcune note sulla questione del rating. A quanto ho appreso dopo ricerche, il film ha un rating R, ossia "Restricted" (minori di 17 anni accompagnati dai genitori o da un tutore). All'informazione non viene data grande pubblicità, come se fosse un film adatto a tutti. Si noterà che lo stesso rating R è stato dato a Covenant di Ridley Scott, mentre The Mothman Prophecies di Mark Pellington ha un rating PG-13, ossia "Parents Strongly Cautioned" (materiale non adatto ai minori di 13 anni). Non solo: il divieto ai minori per il film di Scott è stato strombazzato a mezzo mondo. Si paragona quindi il film della Streisand ai capolavori di Scott e di Pellington. Questo nonostante la cruda, abominevole scena di pedofilia che dovrebbe farlo valutare con un rating ben più restrittivo. La formazione di neomorfi nel corpo di persone parassitate o un mostro spettrale che profetizza una catastrofe: queste per i censori sarebbero cose traumatizzanti e violente. Invece gli stupratori che infilano il fallo su per il retto dei bambini, chissà per quale motivo fanno meno scalpore. Strana morale ha l'America! 

Una pletora di riconoscimenti  

La cosa più scandalosa: il grande numero di riconoscimenti ricevuti da questa porcata psicologica.

Premi:   
  Golden Globe Award for Best Actor - Motion Picture Drama -
       Nick Nolte
  Boston Society of Film Critics Award for Best Actor -
       Nick Nolte
  Los Angeles Film Critics Association Award for Best Actor -
       Nick Nolte 


Nominations:
    Academy Award for Best Picture
    Academy Award for Best Actor - Nick Nolte
    Academy Award for Best Supporting Actress -
         Kate Nelligan
    Academy Award for Writing Adapted Screenplay -
         Becky Johnston and Pat Conroy
    Academy Award for Best Art Direction - Set Decoration -
         Paul Sylbert and Caryl Heller
    Academy Award for Best Cinematography -
          Stephen Goldblatt
    Academy Award for Original Music Score -
         James Newton Howard
    Golden Globe Award for Best Director -
         Barbra Streisand
    Golden Globe Award for Best Motion Picture - Drama Directors
         Guild of America 
         Award for Outstanding Directorial Achievement in Motion Pictures -
         Barbra Streisand
    WGA Award for Best Screenplay Based on Material
        from Another Medium -
        Becky Johnston and Pat Conroy
    American Society of Cinematographers Award for Outstanding
       Achievement in Cinematography in Theatrical Releases -
       Stephen Goldblatt

Ancora un po' e sarà tra i film più premiati della storia della Settima Arte! Trovo che sia una cosa spaventosa. Vedete, i laveyani delle orge mostrate in Eyes Wide Shut sono innocenti al confronto di chi ha promosso questo orrore! 

Un romanzo turpissimo

Nel romanzo di Pat Conroy, da cui è stato tratto il film, si trovano alcuni passi che permettono considerazioni, a quanto ne so mai fatte finora. Prima il bandito si accerta che Tom non abbia mai conosciuto carnalmente un uomo:

“You ever had a man before, Tommy?” Randy said, and I heard Savannah weeping in the bedroom. “No, of course not, Tommy. I’ll be your first, Tommy. I’ll fuck you nice, Tommy, before I cut your throat.”

Poi avviene l'azione abominevole:

When he entered me I tried to scream but could not. I could give no voice nor utterance to such degradation, to such profuse shame. His cock was enormous and he damaged me as he forced his way inside. I felt a fluid running down my thigh and thought he had come, but it was my own blood running down my thighs. He writhed and forced it deeper inside me as I listened to my mother and sister calling out my name, begging for my intercession.

Domanda. Come faceva Tom a sapere che l'uomo sarebbe "venuto"? Eppure dice "I felt a fluid running down my thigh and thought he had come". Quindi non era vero che era ignaro di simili violenze! Questo perché la sua era una famiglia incestuosa come il Clan di Sawney Bean, ed evidentemente il padre padrone aveva già abusato di lui in passato, o aveva comunque assistito ad accoppiamenti. Roba davvero indigesta, da far rimpiangere la prosa del Marchese de Sade.

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