domenica 15 ottobre 2017


LA MOSCA

Titolo originale: The Fly
Paese di produzione: Stati Uniti d'America
Anno: 1986
Durata: 92 min
Genere: Orrore, fantascienza
Regia: David Cronenberg
Soggetto: George Langelaan
Sceneggiatura: Charles Edward Pogue, David
    Cronenberg
Produttore: Stuart Cornfeld
Casa di produzione: Brooksfilm
Fotografia: Mark Irwin
Montaggio: Ronald Sanders
Effetti speciali: Chris Walas, Jon Berg, Louis Craig,
    Hoyt Yeatman
Musiche: Howard Shore
Scenografia: Carol Spier
Interpreti e personaggi   
    Jeff Goldblum: Seth Brundle/il Brundlemosca
    Geena Davis: Veronica Quaife
    John Getz: Stathis Borans
    Joy Boushe: Tawny
    Leslie Carlson: Dr. Brent Cheevers
    George Chuvalo: Marky
    David Cronenberg: ginecologo
    Carol Lazare: infermiera
    Shawn Hewitt: impiegato
Doppiatori italiani   
    Romano Malaspina: Jeff Goldblum
    Pinella Dragani: Veronica Quaife
    Renato Cortesi: Stathis Borans
    Massimo Foschi: Dr. Brent Cheevers
    Stefano De Sando: ginecologo

Trama: 

Veronica "Ronnie" Quaife è una giornalista, futile e annoiata, che lavora per un'importante rivista scientifica. A un party incontra un bizzarro scienziato, Seth Brundle. Dovendo scrivere un servizio ma non sapendo bene su che argomento farlo, Ronnie finisce con l'intervistare lo studioso. Introverso e problematico, questi è molto lusingato dall'interesse della donna bellissima e le rivela di aver fatto una scoperta scientifica che cambierà il mondo. Si tratta del prototipo di una macchina del teletrasporto, che ha costruito sfruttando i fondi che gli arrivano dall'ente per cui lavorava. L'uomo vive in una specie di scantinato, dove ha assemblato un computer collegato a due grosse capsule metalliche: una è il trasmettitore, in cui entra l'oggetto da teletrasportare, l'altra è il recettore, dove l'oggetto teletrasportato si materializza. Convinta di aver messo le mani sullo scoop del secolo, Ronnie convince lo scienziato a permetterle di seguire e di documentare ogni fase della sperimentazione, mantenendo però il segreto fino a che non sarà raggiunto il risultato definitivo: il teletrasporto di un essere umano. Infatti la macchina è in grado di trasferire da una capsula all'altra soltanto oggetti inanimati. Se si cerca di teletrasportare materia vivente, si ha un'inversione di simmetria. Un babbuino usato per la sperimentazione finisce rovesciato come un guanto e trasformato in un orribile ammasso di carne pulsante. Ronnie spera di ottenere dal suo capo ed ex-amante Stathis Borans la pubblicazione del materiale raccolto, anche se questi si dimostra scettico. A questo punto nella vita di Seth Brundle accade un piacevole imprevisto, i cui frutti saranno tuttavia luttuosi. La sensuale giornalista, allo scopo di assicurarsi ogni esclusiva e di motivare il ricercatore, gli si concede. Ispirato dallo stato di beatitudine trasmessogli dal sesso, all'improvviso Seth ha un'intuizione geniale e riesce a capire come rimediare all'inconveniente della sua macchina. L'esperimento di teletrasporto di un secondo babbuino riesce alla perfezione. L'intenzione è di festeggiare, ma proprio sul più bello Ronnie dice al suo amante che deve chiudere alcuni conti con il passato, e allo scopo si reca da Borans. Seth si sente abbandonato e tradito. Dopo aver consumato uno squallido pasto cinese e aver bevuto molto spumante, è roso dalla gelosia e teme che la sua Ronnie si sia messa sotto la scrivania di Borans a fellarlo. Così si accende in lui la determinazione a compiere un atto spaventoso, che avrà conseguenze assolutamente funeste: decide di sperimentare le capsule del teletrasporto su se stesso. Si verifica infatti una fatalità, che forse sarebbe stata evitata se Seth non si fosse lasciato traviare da una donna: una mosca si infila con lui nella capsula un istante prima che la macchina si attivi. Il computer, ottuso come tutte le macchine, non sapendo come risolvere il problema, opta per la fusione a livello genetico e molecolare dell'uomo con l'insetto... 


Recensione:

Come ormai sanno anche i sassi, al centro del pensiero di Cronenberg sta il corpo umano con tutte le sue possibili trasformazioni, specie se teratogene. L'origine di questo film è il racconto La mosca (The Fly) di Georg Langelaan, risalente al 1957 e pubblicato per la prima volta su Playboy. Prima che se ne occupasse l'illustre regista di Toronto, il racconto di Langelaan era già stato tradotto in pellicola da Kurt Neumann nel 1958. Il film in questione, interpretato da Vincent Price, è anch'esso intitolato The Fly, che in Italia è stato reso come L'esperimento del Dottor K. per via della sua indebita associazione con Kafka. Va detto che tra l'opera di Neumann e quella di Cronenberg sussistono differenze abissali. Il film del 1958 ci mostra il tragico fallimento di uno scienziato positivista e prometeico la cui personalità è del tutto priva di spessore. Per contro, il film del 1986 ruota attorno a Seth Brundle, una figura tenebrosa e conflittuale, di cui ci viene mostrata la caduta agli Inferi. L'universo di Cronenberg è un abisso di tenebra assoluta in cui non filtra nemmeno un raggio del sole dell'illusione. Incomunicabilità totale e disperazione. I personaggi sono come fantasmi alla deriva nel vuoto intergalattico mentre ogni struttura del cosmo collassa, sono mere fluttuazioni di nulla quantistico sommerse dal rumore di fondo della morte ontologica.


Una terribile rivelazione

Cronenberg descrive magistralmente la catabasi di Seth Brundle, il suo passare dalle tenebre dell'ignoranza alla terribile Luce Nera dell'Annientamento man mano che si manifestano gli effetti della sua contaminazione genetica e molecolare. All'inizio, appena operato il proprio teletrasporto, l'uomo di scienza è convinto di aver subito una catarsi totale. Si sente forte e brillante, ogni sua naturale capacità fisica e mentale è enormemente accresciuta. Egli attribuisce questo prodigioso effetto a una sorta di palingenesi compiuta dal processo di riaggregazione del corpo disintegrato: è come un filtro che agisce su ogni singolo atomo eliminando ogni scoria, permettendo a tutti gli organi di funzionare al massimo delle proprie possibilità. A smentire queste rosee razionalizzazioni, presto fanno la loro comparsa sintomi subdoli, chiari soltanto allo spettatore. Alcuni peli neri e setosi crescono sulla ferita dove l'insetto ha fatto il suo ingresso. La pelle comincia ad alterarsi, coprendosi di foruncoli. Gli appetiti si esasperano e si fanno ben strani: l'uomo comincia a mangiare quantità industriali di dolci, arrivando al punto di affogare il caffè nello zucchero. Copula con l'amante in modo instancabile, sfinendola e facendola sudare come in un bagno turco: presto la donna non riesce a fornirgli prestazioni sufficienti, così lui va a cercare la compagnia di una prostituta. L'odore della pelle comincia a diventare nauseabondo, come il sentore delle mosche, in cui al dolciastro si mescola lo sterco. Subentrano segni di rigetto, dalla perdita dei padiglioni auricolari alla caduta dei denti. Anche le modalità dell'alimentazone cambiano: l'uomo-mosca rigurgita una poltiglia acida biancastra sulle merendine, sciogliendole, quindi si sorbisce il tutto. Due genomi incompatibili, uno umano e uno di dittero, lottano tra loro in ogni cellula, plasmando il corpo secondo un progetto incoerente a cui si può soltanto dare il nome di cancro


Punti deboli nella narrazione 

A parer mio viene meno troppo rapidamente l'impossibilità di teletrasportare esseri viventi o loro parti. Non si capisce affatto quale fosse il problema e ancor meno quale sia stata l'intuizione che ha portato Seth Brundle a risolverlo, riuscendo così nei propri intenti. Questa improvvisa accelerazione narrativa nuoce un po' alla comprensione. Forse il regista avrebbe potuto giocare meglio sul thriller filosofico, con tutte le sue implicazioni, magari enucleando qualche terribile segreto della fisica subatomica. Una grave omissione è invece riscontrabile nelle pulsioni della mosca che emerge sempre più nel Seth ibridato: Cronenberg non ci mostra quella che è la caratteristica principale di quell'insetto, la coprofagia! A mio avviso il ricercatore mutato avrebbe dovuto cercare gli escrementi di Ronnie e poi quelli della prostituta per ingurgitarli avidamente, anche a costo di sfidare radicati tabù, come aveva invece osato in un altro suo film: Shivers - Il demone sotto la pelle.   

Difficoltà ontologiche

Al momento la Scienza è in grado di teletrasportare soltanto particelle subatomiche, per l'esattezza fotoni (quanti di luce). Se anche il teletrasporto esistesse e fosse operativo per esseri umani, non mi azzarderei mai e poi mai a sperimentarlo. Nessuno può dare la certezza che l'essere che arriva sia lo stesso di quello che parte. In altre parole, l'individualità della persona scompasta e quella della persona riassemblata potrebbero benissimo essere due cose diverse. Chi entrasse nella capsula potrebbe morire all'istante come la macchina entra in funzione, e potrebbe comparire altrove un essere differente, dotato di tutti i ricordi e di tutte le emozioni della persona appena scomparsa nel niente - ma con una storia interamente fittizia. Il problema è che non può esistere alcun esperimento capace di risolvere la questione. Questa indeterminazione è talmente tremenda, che penso sia meglio non sperimentare mai una simile tecnologia su esseri viventi - posto che si arriverà mai a portarla a compimento. 

Contraddizioni insanabili

Ovviamente questo splendido film va preso per quello che è, senza elucubrare troppo su ciò che è possibile e su ciò che è impossibile. Tuttava non posso fare a meno di pormi domande e di cercare risposte. In realtà non sarebbe necessaria una mosca per innescare la catastrofe: il rudimentale computer con interfaccia primitiva avrebbe incontrato lo stesso problema con i moltissimi acari demodex che infestano la cute dell'uomo, annidandosi nei follicoli sebacei. Sono presenti su tutti gli esseri umano. Anche le modelle ne hanno, anche se in piccolo numero e senza segni visibili - mentre io ne ho un allevamento che mi provoca irritazioni, punti neri e foruncoli purulenti. Per non parlare dei batteri. Come potrebbe fare il computer a teletrasportare la flora batterica mantenendone la coerenza? Se la macchina fosse stata capace di farlo, a maggior ragione avrebbe teletrasportato anche la mosca tenendola separata dall'uomo. O dobbiamo forse pensare che il processo di teletrasporto presenti difficoltà soltanto con esseri al di sopra di certe dimensioni? Se così fosse, quale ne sarebbe mai il motivo?

Altre recensioni:

Segnalo un interessantissimo articolo sul film, apparso su Sentieriselvaggi.it

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