lunedì 17 settembre 2018


MAIMO LO SCIMPANZUOMO 

Riporto a pubblica edificazione un brano molto significativo tratto dall'opera di San Pier Damiani (1007 - 1072), che tratta di un argomento della massima importanza: l'esistenza di accoppiamenti fecondi tra esseri umani e scimmie. L'opera omnia di questo interessante autore è consultabile sul Web, basta fare qualche ricerca in Google Books. Questo è il testo originale in latino: 

Sed et illud nunc subsequenter occurrit, quod mihi domnus Alexander papa necdum emenso, ut ita loquar, mense narravit. Ait enim quia nuper comes Gulielmus in Liguriæ partibus habitans marem habebat simiæ, qui vulgo maimo dicitur, cum quo et uxor ejus, ut erat impudica prorsus ac petulans, lascivius jocabatur. Nam et ego duos ejus filios vidi, quos de episcopo quodam plectibilis lupa pepererat; cujus episcopi nos exprimere nomen omittimus, quia notare quemlibet infamia non gaudemus. Cum igitur petulanti feræ mulier sæpe colluderet, ulnis astringeret, amplexibus demulceret, sed et ille nihilominus quædam libidinis signa prætenderet atque ad nudam illius carnem pertingere quibusdam gestibus anhelaret, dixit ei cubicularia sua: Permitte, si placet, quidquid vult agere, ut liquido pateat quid nititur attentare. Quid plura? permisit, et quod turpe dictu est, cum femina fera concubuit; deinde consuetudo tenuit, et commercium inauditi sceleris inolevit. Quadam vero dum se comes uxori conjugali more misceret, maimo protinus, tanquam zelotypo concitatus spiritu, super utrumque prosiliit; virum velut rivalem brachiis et acutis unguibus arpaxavit, mordicus apprehendit et irrecuperabiliter laceravit. Sic itaque comes exstinctus est. Innocens igitur homo dum fidem thalami servat uxori, dum animal suum quotidianis alit impendiis, nil ab utroque suspicatur adversi, nimirum qui clementiam præbebat officii. Sed, ah scelus! et femina turpiter jus conjugalii violat, et bestia in jugulum domini gladium vibrat.
Enimvero nuper allatus est præfato papæ, et simul et nobis grandiusculus quidam puer; et si jam, ut dicitur, vicennalis, tamen prorsus elinguis et maimoni forma consimilis, ita ut eodem vocabulo nincupetur. Unde sinistra posset oriri suspicio, si hujusmodo, non jam dicam ferinus, sed ferale portentum paterna tunc aleretur in domo.

(Petrus Damianus, De bono religiosi status, et variorum animantium tropologia, Caput XXVIII).

Il testo originale riporta a margine dei brevi titoli che sintetizzano la turpe vicenda nel suo progredire:

1) De Maimone ex Alex. II P.P.
2) Gulielmus Comes in Liguria
3) Execrandum mulieris facinus
4) Gulielmi Comitis mors
5) De puero, qui Maimoni similis erat

Questa è la traduzione in italiano:

Ma ciò che il Signor Alessandro, il Papa, mi ha detto appena un mese fa, se così posso dire, è accaduto in seguito.
Egli ha detto che recentemente, il Conte Gulielmus, che abitava in prossimità del mare nelle regioni della Liguria, possedeva una scimmia che la gente chiamava Maimo, con cui sua moglie giocava lascivamente, poiché ella era sfrenatamente impudica e lasciva. Io stesso ho visto due dei suoi figli che quella prostituta ha generato a un certo riprovevole vescovo, il cui nome ci tratteniamo dal menzionare perché non proviamo alcun piacere nell'evidenziare l'infamia di qualcuno.
Siccome la donna di cui sto parlando spesso usava giocare con quella bestia lussuriosa, abbracciandola e accarezzandola, mentre lei stessa mostrava segni di una lussuria non minore, e persino si eccitava per mezzo di certi gesti, concupendo le sue carni nude, il suo cameriere le disse: "Se ti fa piacere, lasciale fare ciò che vuole, così che stai cercando di fare diverrà chiaro". Serve aggiungere altro? La donna lasciò che la bestia trovasse la sua via e, cosa turpe anche solo a dirsi, una volta che la donna ha copulato con la bestia, ha perseverato in quell'abitudine, e si stabilì in un rapporto senza precedenti nella sua malvagità. Infatti, un giorno, essendosi il Conte unito a sua moglie in un rapporto coniugale, la scimmia immediatamente è balzata addosso all'uomo, perché il suo animo era eccitato dalla gelosia, e sopraffatto il marito con le sue braccia e artigli affilati, come se fosse un rivale, impossessandosi di lui con i denti e facendolo a pezzi, al di là di ogni possibilità di recupero.
Così il Conte è morto. Senza dubbio è irreprensibile colui che offre la gentilezza che è suo dovere offrire, finché egli è un uomo fedele al talamo nuziale della moglie, e nutre il suo animale a proprie quotidiane spese, mentre nessun atto ostile è sospettato da entrambe le parti. Ma - oh fatto orrendo! - la moglie viola oscenamente le leggi degli sposi, mentre la bestia brandisce una spada contro la gola del suo padrone.
Di recente, invero, è stato portato al suddetto Papa, e anche a noi, un ragazzo piuttosto grande che, anche se ha ormai venti anni di età, come si dice, è comunque assolutamente senza favella, e di aspetto simile al Maimo, in modo che egli è chiamato con lo stesso nome. Da ciò può sorgere il sospetto che, se egli è davvero di una tale ascendenza, non voglio più dire che una creatura selvaggia, ma piuttosto un mostro mortale, è attualmente nutrito in quella casa da una sinistra mano paterna.

Wikipedia in italiano cita da anni la storia narrata da Pier Damiani alla voce "Scimpanzuomo", ma ancora nel 2013 la sua versione conteneva un errore marchiano, nato evidentemente da una cattiva comprensione del testo in latino oppure da una traduzione dall'inglese all'italiano in cui il termine "ape", tradotto con "scimmia", è stato pensato in automatico come femminile. Ecco quanto scritto su Wikipedia al 14/10/2013:

"Nell'XI secolo, San Pier Damiani raccontò in De bono religiosi status et variorum animantium tropologia di Conte Gulielmus e di sua moglie, che sarebbe stata una scimmia dalle fattezze così umane tanto da essere considerata una donna. La storia tra i due finì tragicamente, infatti la creatura - che Damiani dice chiamarsi "Maimo" - uccise il marito per gelosia, dopo averlo visto a letto con un'altra donna." 

Questa narrazione era contenuta anche in numerosi altri siti, che hanno forse copiato da Wikipedia ma è di certo errata: come si evince dal testo latino, esistevano due diversi Maimo: il primo era una scimmia di sesso maschile che ha copulato con la moglie di Gulielmus, mentre il secondo era il figlio ibrido del primo e della moglie dello stesso Conte. Analizzando questa narrazione, si arriva alla conclusione che il Maimo padre dovesse per necessità essere uno scimpanzé - la scimmia con una maggior compatibilità genetica con l'essere umano, mentre il Maimo figlio era uno scimpanzuomo. 

Nel 2018 Wikipedia in italiano include la versione corretta dell'accaduto: 

"Nel corso della storia non sono mancati avvistamenti e rapporti sugli scimpanzuomini. Nell'XI secolo, San Pier Damiani raccontò in De bono religiosi status et variorum animantium tropologia di Conte Gulielmus e di sua moglie, che, spinta dalla lussuria, avrebbe copulato con un esemplare maschio di scimmia locale, chiamata "maimo", e partorito da esso un figlio ibrido."

Al 18/09/2018 resta la versione errata in una pagina di Stormfront.org e nel seguente sito: 

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