mercoledì 12 dicembre 2018

UN CICLO DI TRASMISSIONI DEDICATE AL MANICHEISMO NEL 2005

Spesso ci si accorge di qualche perla di grande splendore soltanto quando del suo brillare rimane una fievole traccia. Eppure anche così ci si rende conto che il barlume luminoso può servire a indicare la Via ai Navigatori.
Nel 2005 su Radio 3 andò in onda una serie di interessantissime letture sul Manicheismo. Tale meritoria trasmissione è stata una delle rarissime occasioni in cui i media hanno parlato delle religioni appartenenti al ceppo del Dualismo Anticosmico, e tra l'altro con parole di elogio. La cosa è senza dubbio sorprendente e dimostra che, seppur molto raramente, qualche raggio di Luce riesce ad arrivare in questa Estrema Palude.
Queste letture sono state in tutto quattro, e hanno approfondito l'Insegnamento di Mani, dicendo qualcosa anche sul rapporto tra il Manicheismo e le Chiese Dualiste del Medioevo: Bogomili, Pauliciani e Catari. Molto interessanti anche le considerazioni su Zoroastrismo e Buddhismo. 


Riporto in questa sede ciò che resta nel Web a documentare le trasmissioni in questione. Della quarta ed ultima puntata rimaneva ancora nel 2012 il podcast scaricabile e ascoltabile liberamente, per poter ottenere il file bastava cliccare su questo link:  


Ora il link è rotto e purtroppo non è più possibile scaricare il file.
Queste sono le sintesi delle letture, un tempo riportate nelle pagine del sito web di Rai 3 e ora presenti in quello di Rainews: 


13-03-2005  Letture. 'Mani. L'apostolo della luce'. con Gherardo Gnoli. 1a puntata 

'Scaturito dalla terra di Babilonia'

Quante sono le parole che si sono perse nei grandi fiumi della storia? Di quanti esseri umani non vi è più traccia né memoria. E quante tradizioni sono scomparse, quante civiltà, quante religioni? Perché una sopravvive e l'altra no? Le ragioni storiche sono ricostruibili, certamente. Ma sempre qualcosa di misterioso rimane, di ingiustificato, di oscuro. Da oggi guarderemo alla storia di Mani, e al movimento che da lui è nato, di cui pare essere rimasta solo questa parola "manicheo", usata per lo più con una certa imprecisione. Mani, vissuto nell'impero persiano nel III secolo e.v., come ci spiega Gherardo Gnoli, presidente dell'Isiao, con una consapevolezza profonda del male patito dalle creature e dall'intera creazione, tenta una soluzione che in parte è debitrice di dottrina al buddhismo, allo zoroastrismo, al cristianesimo, in parte è di grandissima originalità. Inviso al potere per il suo universalismo e per lo spirito di missione, fu ucciso dopo supplizi atroci. In questa prima puntata ne ripercorriamo la vita. 

Segnalazioni: 

Gherardo Gnoli (a cura di), Il Manicheismo vol I. Mani e il manicheismo, Fondazione Lorenzo Valla/Arnoldo Mondadori editore

Aldo Magris (a cura di), Il Manicheismo. Antologia dei testi, Morcelliana, 2000

Amin Maalouf, Giardini di luce, Bompiani

Giuseppe Vadalà, SYZYGOS. Il Doppio, da Compagno Divino a Immagine del Sé, Moretti e Vitali 

Dei libri di Mani, oggetti d'arte e di fervore, della sua fede generosa, della ricerca appassionata del suo messaggio d'armonia tra gli uomini non resta nulla.
D
ella sua religione della bellezza, della sua sottile religione del chiaroscuro, abbiamo conservato soltanto le parole "manicheo", "manicheismo" che nella nostra bocca sono diventate un insulto. Infatti, tutti gli inquisitori di Roma e della Persia si sono coalizzati per sfigurare Mani, per spegnerlo. In cosa era tanto pericoloso da rendere necessario scacciarlo persino nella nostra memoria? "Sono giunto dal paese di Babele", diceva, "per far risuonare un grido attraverso il mondo".
Il suo grido fu udito per mille anni. In Egitto lo chiamavano "l'apostolo di Gesu`",
in Cina lo soprannominavano "il Buddha di Luce"; la sua speranza fiorì sulle rive dei tre oceani. Ma ben presto si cambiò in odio e accanimento. I principi del mondo lo maledirono; per loro egli divenne "il demone mentitore", "il recipiente ricolmo di Male " e, nella loro rabbia, "il maniaco"; la sua voce "il perfido incantesimo"; il suo messaggio "ignobile superstizione", "eresia pestilenziale", Poi i roghi compirono la loro opera, consumando nello stesso fuoco tenebroso i suoi scritti, le sue icone, i suoi discepoli migliori, e quelle donne altere che rifiutarono di sputare sul suo nome.
(da Amin Malouf, Giardini di luce)  
 

20-03-2005  'Mani. L'apostolo della luce' con Gherardo Gnoli. 2a puntata 

'Lo spirito e la materia'

Tante volte, parlando delle diverse fedi, ci siamo affaticati sul problema del male, della inconciliabilità tra il Dio che ci viene incontro dalle sacre Scritture e il male che continua a sussistere nel mondo. E tante volte abbiamo detto che ammettere due principi, forse, uno del Bene e uno del Male, risolverebbe tanti problemi, almeno dottrinali. Il manicheismo, in fondo, lo si può leggere come un tentativo di trovare soluzione al bene e al male, che sulla terra e nelle vite individuali sono mischiati, ma all'origine, e nel tempo definitivo, sono ben distinti. Scopo della vita umana è quello di sconfiggere le tenebre attraverso una vita di luce, e Mani, l'"illuminatore", il "medico dell'anima", è venuto a mostrare la via. 

Con l'orientalista Gerardo Gnoli e con lo storico del Cristianesimo Alberto Camplani parleremo anche delle fonti che ci hanno permesso di ricostruire la complessa dottrina manichea. 

Segnalazioni:

Gherardo Gnoli (a cura di), Il Manicheismo vol I. Mani e il manicheismo, Fondazione Lorenzo Valla/Arnoldo Mondadori editore 

Aldo Magris (a cura di), Il Manicheismo. Antologia dei testi, Morcelliana, 2000

Amin Maalouf, Giardini di luce, Bompiani

Epoca dopo epoca, gli inviati di Dio non hanno mai cessato di rivelare la saggezza e i comportamenti. Cosi, in una certa epoca un inviato di nome Buddha li ha portati in India, in un'altra epoca Zoroastro li ha portati in Persia e in un altra ancora Gesù li ha portati nelle terre d'Occidente; in quest'epoca ultima, quella rivelazione e quella profezia sono giunte a me, Mani, inviato del Dio di verità per la terra di Babilonia
(da G.Gnoli, Il Manicheismo vol I) 

  
27-03-2005  Letture. Mani. 'L'apostolo della luce' con Gherardo Gnoli. 3a puntata. 

'La chiesa della speranza: Eletti e Uditori'

Nel tentativo di liberare gli esseri umani dal peso della materia e dalle tenebre che offuscano la luce, Mani dà origine anche a una chiesa, chiamata anche la "chiesa della giustizia", in cui una sofisticata struttura vede gli Eletti (i religiosi) impegnati in una missione salvifica che prevede rigidissime regole di condotta, e gli Uditori (che sono i catecumeni, laici) che li accompagnano nella loro opera. Ne segue, com'è ovvio, una liturgia, un corpus di preghiere, di riti e di inni, di straordinaria ricchezza. Ma anche regole di condotta governate da cinque comandamenti fondamentali per gli eletti e da dieci per gli uditori, in una sorta di "doppia morale". 

Con Gherardo Gnoli esploriamo la struttura della vita e della liturgia manichea.
  
Segnalazioni:

H. C. Puech, "Sul manicheismo e altri saggi" Ed. Einaudi, 1995

Aldo Magris "Il manicheismo. Antologia dei testi" a cura di, Morcelliana

Ordunque, [e' un dato di fatto che] io tormento e maltratto continuamente i cinque Elementi e la Luce imprigionata che sta nella terra riarsa e nella terra umida: il corpo pesante, l'affliggente mia identità, della quale sono permanentemente rivestito, sale, scende, si muove veloce, lento, ora a piedi ora a cavallo, colpisce, fende la terra riarsa, battuta e spaccata, schiacciata e calpestata; scava, demolisce, costruisce, disfa, si immerge nelle acque , cammina nella melma, nella neve, nella pioggia o nella rugiada del sentiero; taglia, fa a pezzi, uccide, dilania le cinque specie di Esseri della flora e le cinque specie di Esseri della carne, umide o secche. Nel caso che sia stato io ad operare [in modo peccaminoso], ovvero che io abbia spinto altri a cio', nel caso che delle persone siano state percosse o incatenate, abbiano subito ingiurie e sofferenze per causa mia; nel caso che io abbia esercitato violenza su quadrupedi, nel montare e dismontare, con sferza, con sprone; nel caso che nei riguardi di animali selvatici, volatili, acquatici o di insetti striscianti per terra, io abbia malignamente pensato di togliere la vita; [...] nel caso che io abbia tratto piacere da uno scontro di eserciti, abbia goduto della morte e dell'eliminazione di peccatori e, per empietà, [abbia goduto] del danno altrui; nel caso che io [pur] avversando l'arte dello scrivere, e [non sopportando] la precisa attenzione [che quest'arte richiede] abbia preso in mano un calamo, una tavoletta [scrittoria], un pezzo di seta o carta, combinando [di conseguenza] danni e guasti in quantità, nel caso io da una caraffa d'acqua abbia versato seppure un goccio, si da mandarla persa inutilmente; per tutto questo: perdono!
(tratto da "Il manicheismo. Antologia dei testi" a cura di Aldo Magris, Morcelliana) 


31-03-2005  Letture. 'Mani. L'apostolo della luce'. con Gherardo Gnoli. 4a puntata. 

'Il destino del manicheismo'. 

Si chiude con oggi la serie di Letture dedicate ai testi manichei, unica sopravvivenza della storia di Mani e della sua chiesa. Che conobbe una diffusione vastissima - dall'Occidente, all'India, alla Cina - ma che ben presto si inabissò, sotto i colpi delle persecuzioni e della dimenticanza. Ma perché il manicheismo fu perseguitato? Che cosa disturbava, oltre al fatto che era, inevitabilmente, un movimento "antinomista" e cioè che non rispettava le leggi e l'ordine del mondo? Morto come chiesa, in quanto potente suscitatore di una lotta contro il male e la salvezza dell'umanità, il manicheismo sopravvisse però nel cristianesimo all'interno di alcune eresie (pauliciani, catari, bogomili), ma anche all'interno del buddhismo, con il quale si fuse in un singolare sincretismo.
E oggi? C'è ancora qualche elemento di questa "religione della luce" che sopravvive nel desiderio di salvezza dell'umanità? 

Ne parliamo con Gherardo Gnoli e con Aldo Magris.

[...]Il diciassettesimo giorno la fine parve imminente e le guardie lasciarono avvicinare i discepoli. Soprattutto una domanda doveva essere fatta, ma il cuore di Mani batteva sul labbro inferiore, e i suoi fedeli rinunciarono a farlo parlare per non farlo ansimare ancora di più . Quasi avesse sentito la loro angoscia inespressa, egli aprì gli occhi e mormorò, come se pronunciasse un'ovvietà: Dopo? Quello che in me era Tenebre ritornerà alle Tenebre, quello che in me era luce rimarrà Luce[...]
(da Amin Maalouf, Giardini di Luce, Bompiani)

Segnalazioni:

Gherardo Gnoli (a cura di), Il Manicheismo vol I. Mani e il manicheismo, Fondazione Lorenzo Valla/Arnoldo Mondadori editore 

H. C. Puech, "Sul manicheismo e altri saggi" Ed. Einaudi, 1995

Aldo Magris "Il manicheismo. Antologia dei testi" a cura di, Morcelliana

Amin Maalouf, Giardini di Luce, Bompiani, Milano 2001 (vedi la nostra piccola biblioteca)  

L'ultima puntata della serie è stata segnalata anche su Adnkronos: 

http://www.adnkronos.com/
Archivio/AdnAgenzia/2005/04/09/
Spettacolo/Televisione/RADIO


Il link, non più funzionante, rimanda all'homepage del sito della famosa agenzia.

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