giovedì 8 ottobre 2020

ETIMOLOGIA DI MILKOM

Gli Ammoniti (ebraico בּטֵי עִמּוֹן Benē-ʽAmmōn "Figli di Ammone") erano una delle più cospicue tribù di origine amorrea stanziate in Palestina. Fierissimi nemici di Israele, adoravano come principale divinità Milkom (ebraico מִלְכֹּם Milkōm). In italiano, in inglese e in francese si trova scritto anche Milcom.
 
Il Re Salomone era avidissimo di piaceri sessuali e fu molto influenzato dalle donne a cui si era consegnato in tutta la sua fragilità durante l'orgasmo. Accadde così che fu convinto ad adorare divinità straniere, i cui culti erano sanguinari. Nel Primo Libro dei Re (capitolo 11, versetto 5) è riportato quanto segue:  
 
.וַיֵּלֶךְ שְׁלֹמֹה--אַחֲרֵי עַשְׁתֹּרֶת, אֱלֹהֵי צִדֹנִים; וְאַחֲרֵי מִלְכֹּם, שִׁקֻּץ עַמֹּנִים
 
"Salomone seguì Astarte, divinità dei Sidoni, e Milcom, l'abominevole divinità degli Ammoniti." 
 
Ovviamente il Dio di Israele non ne è stato felice (versetto 6):  
 
.וַיַּעַשׂ שְׁלֹמֹה הָרַע, בְּעֵינֵי יְהוָה; וְלֹא מִלֵּא אַחֲרֵי יְהוָה, כְּדָוִד אָבִיו

"Cosí Salomone fece ciò che è male agli occhi dell'Eterno e non seguí pienamente l'Eterno, come aveva fatto Davide suo padre." 

Eppure il sovrano libidinosissimo non si è lasciato persuadere (versetto 7): 
 
.אָז יִבְנֶה שְׁלֹמֹה בָּמָה, לִכְמוֹשׁ שִׁקֻּץ מוֹאָב, בָּהָר, אֲשֶׁר עַל-פְּנֵי יְרוּשָׁלִָם; וּלְמֹלֶךְ, שִׁקֻּץ בְּנֵי עַמּוֹן

"Allora Salomone costruí sul monte di fronte a Gerusalemme un alto luogo per Kemosh, l'abominazione di Moab, e per Molek, l'abominazione dei figli di Ammon."
 
In questo versetto si rimarca la totale confusione tra i teonimi Milkōm e Mōlekh. Un lettore potrebbe pensare che l'abominazione dei Figli di Ammon sia proprio Moloch e che questo sia soltanto un'altro modo di chiamare Milkom. Di Moloch e della sua natura si è già parlato diffusamente: 
 
 
Questa incapacità di operare una distinzione tra due nomi assonanti, nonostante la diversità formale e morfologica, a quanto pare ha radici assai profonde: potremmo dirla connaturata alla stessa tradizione biblica. Probabilmente ciò si deve al fatto che i sacrifici offerti dagli Ammoniti a Milkom dovevano essere simili al sacrificio molk che i Fenici celebravano in onore di Baal: uccisione e combustione di bambini. Se questo fosse provato, dovremmo assumere che la condotta di Salomone in vecchiaia non fosse poi così innocua. Dubito molto che le offerte bruciate fossero petali di fiori. Eppure il Dio di Israele, sdegnato da questi fatti, si mostrò abbastanza clemente nei confronti di Salomone, dicendogli che non gli avrebbe strappato il regno mentre era in vita, riservandosi di mandarlo in rovina soltanto dopo la sua morte. In pratica le colpe di Salomone ricaddero sul suo successore. Sappiamo del resto che per YHWH ci sono figli e figliastri. 

Per quanto riguarda il tempio di Milkom fatto edificare da Salomone (circa 1100 a.C. - circa 931 a.C.) sul Monte degli Ulivi, non ebbe comunque una durata così effimera. Fu infatti distrutto da Giosia (648 a.C. - 609 a.C.), diciassettesimo Re di Giuda e riformatore religioso, che proibì i culti stranieri. 

La teoria della mimazione 
 
La mimazione è definita come un procedimento morfologico che consiste nell'aggiungere una -m alla desinenza dei sostantivi, con valore indeterminativo, ma in molti casi indistinguibile da quello della forma semplice. Si trova in accadico e in altre lingue semitiche. Facciamo alcuni esempi concreti proprio dall'accadico: da šarru "re" si ha šarrum "un re", "il re"; da šarratu "regina" si ha šarratum "una regina", "la regina". La mimazione sussiste in tutte le forme declinate del singolare: da šarri "del re" si ha šarrim "di un re", "del re"; da šarrati "della regina" si ha šarratim "di una regina", "della regina"; da šarra "re" (acc.) si ha šarram "un re", "il re"; da šarrata "regina" (acc.) si ha šarratam "una regina", "la regina" (acc.) e via discorrendo. Nei nomi maschili non si usa la mimazione al plurale: šarrū "re" (pl.); šarrī "dei re"; "re" (acc.). Nei nomi femminili la mimazione si ha invece anche al plurale: šarrātum "le regine", šarrātim "delle regine"; "le regine" (acc.). Nella lingua antica la mimazione è prevalente. Nelle fasi più recenti della lingua la mimazione scompare per via dell'usura fonetica, tranne che in alcuni casi in cui si è fossilizzata, soprattutto nella formazione di avverbi. 
 
Nelle lingue di Canaan la mimazione scomparve presto, tuttavia si possono trovare alcuni casi in cui è documentata. In amorreo abbiamo ḪAB-DU-MA-DA-GAN accanto a ḪAB-DU-DA-GAN "Servo di Dagon". In ugaritico abbiamo bnm 'il /binum 'ˀili/ accanto a bn 'il /binu 'ˀili/ "figlio di El" (vedi Lipiński). Non è quindi difficile immaginare che Milkom altro non sia che una forma mimata di mlk /'milku/ "re". Il teonimo dunque significherebbe "Il Re". Resta però un problema non irrilevante. In accadico le forme mimate non spostano l'accento sulla desinenza, che finisce per scomparire del tutto in neobabilonese. Lo stesso dovrebbe essere nelle fasi più antiche delle lingue semitiche nordoccidentali. Dall'ugaritico mlk /'milku/ si otterrà la forma mimata /'milkum/, non /mil'kum/. Per contro, la forma documentata in ebraico biblico, Milkōm, ha l'accento sulla vocale lunga /o:/. Il mutamento nell'accento potrebbe comunque essere uno sviluppo successivo. Secondo alcuni studiosi, la mimazione in ebraico si sarebbe conservata in forme come יוֹמָם yōmām "di giorno" (da יוֹם yōm "giorno"), חִנָּם khinnām "gratuitamente", רֵיקָם reqām "vanamente, invano", אָמְנָם 'omnām "veramente", שִׁלְשׁוֹם shilshōm "l'altroieri", פִּתְאוֹם pith'ōm "improvvisamente". Le ultime due riportate hanno proprio una terminazione in -ōm come quella di Milkōm, che potrebbe essersi sviluppata da un precedente /-um/

Una forma possessiva fossilizzata 

A parer mio andrebbe favorita una spiegazione diversa da quella della mimazione. In fenicio e in altre lingue del Paese di Canaan suffisso -ōm è il possessivo di terza persona plurale maschile, che traduce "loro". In ebraico il corrispondente suffisso è -ām. La corrispondenza fonetica è perfettamente regolare. Nella lingua biblica da מֶלֶךְ melekh "re" si forma il possessivo di terza persona plurale maschile מַלְכָּם malkām /mal'ka:m/ "il loro re". Dal fenicio mlk /milk/ "re" si forma il possessivo di terza persona plurale maschile mlkm /mil'ko:m/. Ecco spiegato l'arcano, senza bisogno di postulare un cambiamento nella posizione dell'accento. 
 
MILKŌM = IL LORO RE (in fenicio)
MALKĀM = IL LORO RE (in ebraico biblico) 
 
Il teonimo doveva in origine essere una forma reverenziale, in seguito sclerotizzata, come spesso accade nelle cose della religione. 
 
Milkom e l'archeologia 
 
Nel 1961 furono eseguiti scavi ad Amman, in Giordania, scoprendo un'importante iscrizione risalente al IX-VIII secolo d.C. Data la scarsità dei miei mezzi (non sono un affiliato alle inique baronie universitarie del globo terracqueo) non ho potuto visionare il testo. Trovato nella cittadella dell'Età del Ferro, riporta il nome di Milkom, ovviamente nel suo puro e semplice scheletro consonantico MLKM. Evidente è la sua connessione col concetto di regalità e la sua separazione concettuale dal fenicio mlk /molk/ "sacrificio per olocausto". La divinità degli Ammoniti ordina al sovrano del suo popolo di edificare un'elaborata costruzione con portici e stanze, garantendo protezione e sostegno all'opera. Milkom è attestato in questo contesto come deità della dinastia ammonita; sono anche trovati anche ostraka riportanti antroponimi formati sulla radice del teonimo in questione. Mi piacerebbe molto analizzare questi nomi di persona e pubblicarne la lista completa. Purtroppo ciò mi è impossibile, perché il mondo accademico ha il pessimo costume di nascondere quante più informazioni può. Che dobbiamo farci? La Bibbia è sopravvissuta, mentre i testi dei Cananei pagani sono andati smarriti, perché la Storia dà voce soltanto ai vincitori, sopprimendo i vinti e facendone cadere la memoria nell'Oblio.  

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