martedì 8 dicembre 2020

I DOPPIONI NELLA LINGUA ITALIANA

In linguistica l'allotropia (o fenomeno allòtropo) è un insieme di parole che si sono originate dalla stessa matrice, come ad esempio la lingua latina, seguendo però vie diverse. Le allotropie più interessanti sono quelle in cui si ha l'opposizione tra la trafila popolare e la trafila dotta. Nel primo caso una parola è giunta fino a noi dalla lingua d'origine tramite la genuina usura fonetica ad opera del volgo, spesso subendo anche notevoli slittamenti semantici (ossia cambiamenti di significato), mentre nel secondo caso la stessa parola è stata introdotta artificialmente nella lingua viva per intervento dei letterati, degli accademici, degli ecclesiastici, delle istituzioni politiche e via discorrendo. Una parola passata per la trafila popolare è detta anche voce ereditaria o voce patrimoniale. Una parola passata per la trafila dotta è detta anche voce colta o cultismo. Non sempre le cose sono così semplici. Se una parola è stata presa a prestito da un'altra lingua imparentata, come ad esempio il francese, è voce ereditaria di tale lingua: la trafila popolare è avvenuta nella lingua donatrice. Spesso le allotropie sono chiamate doppioni o doppietti, consistendo delle due forme sopra descritte. Si insiste sul fatto che una voce ereditaria debba essere stata trasmessa tramite tradizione ininterrotta, senza aver subito discontinuità e successivi ripristini. Nel caso dell'italiano, questo percorso non si è svolto necessariamente sempre in Toscana, ma anche in altre regioni della Penisola, con diverse tradizioni linguistiche (è questo il caso di alcune parole di origine genovese o veneziana).
  
Riporto alcuni notevoli doppioni che si trovano nella lingua italiana. Non amando parlare di "triploni" o di "quadruploni", quando ci sono più di due forme derivate dalla stessa voce latina, in genere le risolvo in più doppioni. Molte voci, sia ereditarie che colte, sono oggi estinte: in questo caso le marchiamo con una croce (). In un'epoca in cui l'Idiozia Artificiale impera, si fa una fatica enorme a trovare nel Web un elenco completo di questo tipo di allotropi. Cerco per quanto possibile di sopperire alla mancanza, pur non avendo la presunzione di trattare in modo esauriente l'argomento.
 

Forma volgare

Forma dotta

Origine latina

abate

†abbate

abba:te(m)

acquaio

acquario

aqua:riu(m)

†adoltero, †adoltro

adultero

adulteru(m)

agevole

agibile

agibile(m)

Agosto

Augusto

Augustu(m)

agro

acre

acre(m)

†agumine

acume

acu:men

aia

area

a:rea(m)

aitante

aiutante

adiu:tante(m)

†aitare

aiutare

adiu:tare

aiuola

areola

a:reola(m)

†Alemagna,
†Lamagna

Alemannia

Alemannia(m)

allegro

alacre

alacre(m)

alloro

lauro

lauru(m)

†alma

anima

anima(m)

angoscia

angustia

angustia(m)

annale

annuale

annua:le(m)

†ànsima

asma

asthma

aria

àere

aëra, aëre(m)

†asciolvere

assolvere

absolvere

ascoltare

auscultare

ausculta:re

†assempio

esempio

exe:mplu(m)

attimo

atomo

atomu(m)

baccello

bacillo

bacillu(m)

bacìo

opaco

*opa:ci:vu(m),
opa:cu(m)

badia

abbazia

abba:tia(m)

befana

Epifania

epiphania(m)

Benito

benedetto

benedictu(m)

bestemmia

blasfemia

blasphe:mia(m)

biasimo

blasfemo

blasphe:mu(m)

bieco

obliquo

obli:quu(m)

biscia

bestia

be:stia(m)

Borgogna

Burgundia

Burgundia(m)

borgognone

burgundo

burgundio:ne(m), burgundu(m)

bottega

apoteca

apothe:ca(m)

bravo

pravo

pra:vu(m)

brutto

bruto

bru:tu(m)

Bucintoro

bucentauro

bu:centauru(m)

cagione

occasione

occa:sio:ne(m)

caglio, †quaglio

coagulo

coa:gulu(m)

caldo

†calido

calidu(m)

†carrobbio

quadrivio

quadriviu(m)

cavo “fune”

capo

caput

ceppo

cippo

cippu(m)

cerchio

circolo

circulu(m)

cerusico

chirurgo

chi:ru:rgu(m)

Chiara

Clara

Cla:ra(m)

chiavica

cloaca

cloa:ca(m)

chierico

clerico

cle:ricu(m)

chiosa

glossa

glo:ssa(m)

chiostro

claustro

claustru(m)

chiusura

clausura

clausu:ra(m)

civaia

cibaria

ciba:ria

cinghiale

singolare

singula:re(m)

cirnèco “tipo di
cane”

cirenaico

cy:re:naicu(m)

còllera

coléra

cholera(m)

colto

culto

cultu(m)

coltura

cultura

cultu:ra(m)

comprare,
comperare

comparare

compara:re

conio

cuneo

cuneu(m)

contado

comitato

comita:tu(m)

contare

computare

computa:re

conte

†còmito

comite(m)

coppia

copula

co:pula(m)

corazza

coriacea

coria:cea(m)

coricare

collocare

colloca:re

cosa

causa

causa(m)

costare

constare

co:nsta:re

†credevole

credibile

cre:dibile(m)

cresima

crisma

chri:sma

desco

disco

discu(m)

†desiare, †desirare

desiderare

desi:dera:re

†desìo, †desìro

desiderio

desi:deriu(m)

ditale

digitale

digita:le(m)

doge

duce

duce(m)

dritto, diritto

diretto

di:rectu(m)

ergere

erigere

e:rigere

†ermo

eremo

ere:mu(m)

†etterno

eterno

aeternu(m)

favola, fiaba, fola

†fabula

fa:bula(m)

feccia

feci

*faecea, feaece:s

fermare

firmare

firma:re

fiaccola

facola, facula

facula(m)

fiato

flato

fla:tu(m)

fievole

flebile

fle:bile(m)

fiotto

flutto

fluctu(m)

foce

fauci

fauce(m), fauce:s

foga

fuga

fuga(m)

foia

furia

furia(m)

frazzo

fracido

fracidu(m)

†frale

fragile

fra:gile(m)

frode

†fraude

fraude(m)

freddo

frigido

fri:gidu(m)

gabbia

cavea

cavea(m)

gallinaccio

gallinaceo

galli:na:ceu(m)

ghianda

glande

*glanda(m), glande(m)

†giacchio “tipo di
rete”

†iaculo “dardo; tipo di serpente”

iaculu(m)

giaggiolo

gladiolo

gladiolu(m)

giogante

gigante

gigante(m)

giorno

diurno

diurnu(m)

giuoco

gioco

iocu(m)

giustezza

giustizia

iu:stitia(m)

gomito

cubito

cubitu(m)

granchio

cancro

cancru(m)

grasso

crasso

crassu(m)

grotta

cripta

crypta(m)

guaina

vagina

vagi:na(m)

inchiostro

encausto

encaustu(m)

†inchiudere

includere

inclu:dere

intero

integro

integru(m)

†inveggia

invidia

invidia(m)

iscrivere

inscrivere

inscri:bere

ladino

latino

lati:nu(m)

†lattovaro “tipo di farmaco”

elettuario

e:lectua:riu(m)

lavezzo “pietra ollare”

lapideo

lapideu(m)

leggenda

legenda

le:genda

†liofante, †lionfante

elefante

elephante(m)

lode

†lauda, †laude

laude(m)

†lòico

logico

logicu(m)

Lombardia

Longobardia, Langobardia

Longobardia(m),
Langobardia(m)

lombardo

longobardo

longobardu(m),
langobardu(m)

†lonza “tipo di belva”

lince

*luncea(m), lynce(m)

lordo

lurido

lu:ridu(m)

lulla “lunetta di una botte”

lunula

lu:nula(m)

macchia

†macola, macula

macula(m)

macchiato

†macolato, maculato

macula:tu(m)

†macìa

macerie

ma:cerie(m)

macina

macchina

ma:china(m)

macinare

macchinare

ma:china:ri:

magione

mansione

ma:nsio:ne(m)

malinconia

†melancolia, melanconia

melancholia(m)

manfruito

ermafrodito

hermaphrodi:tu(m)

†manicare, †manucare

†manducare

manduca:re

manovale

manuale

manua:le(m)

marcio

marcido

marcidu(m)

Maremma

marittima

maritima(m)

†martòro, †martìro

martirio

martyriu(m)

mattino

mattutino

matu:ti:nu(m)

matto

madido

madidu(m)

†menomo

minimo

minimu(m)

meraviglia, †maraviglia

mirabilia

mi:ra:bilia

mestiere

ministero

ministeriu(m)

mezzano

mediano

media:nu(m)

mezzo

medio

mediu(m)

micragna “miseria”

emicrania

he:micrania(m)

milanese

mediolanense

mediola:ne:nse(m)

†minugia “budello”

minuzia

minu:tia(m)

moggio

modio

modiu(m)

netto

nitido

nitidu(m)

†notomìa

anatomia

anatomia(m)

novero

numero

numeru(m)

†nodrire

nutrire

nu:tri:re

nuvola

nube

nu:bila, nu:be(m)

oliato

oleato

olea:tu(m)

†olifante “corno da caccia”

elefante

elephante(m)

onorevole

onorabile

hono:ra:bile(m)

†orrevole

onorabile

hono:ra:bile(m)

ospedale

ospitale

hospita:le(m)

oste

ospite

hospite(m)

†ozìaco “funesto”

egizìaco

aegyptiacu(m)

pabbio “tipo di graminacea”

pabulo

pa:bulu(m)

padrone

patrono

patro:nu(m)

pagare

†pacare

pa:ca:re

†palagio

palazzo

pala:tiu(m)

pania

pagina

pa:gina(m)

†parlesìa

paralisi

paralysi(m)

†parletico

paralitico

paralyticu(m)

parmigiano

parmense

*parme:nsia:nu(m), parme:nse(m)

parola

parabola

parabola(m)

pazzo

paziente

patie:ns, patiente(m)

pellegrino

peregrino

peregri:nus

pesare

pensare

pe:nsa:re

pidocchio

pediculo

*pe:duculu(m) pe:diculu(m)

piega

plica

plica(m)

pieve

plebe

ple:be(m)

pigione

pensione

pe:nsio:ne(m)

†piuvico

pubblico

pu:blicu(m)

piva

pipa

pi:pa(m)

podere

potere

*pote:re

podestà

potestà

potesta:te(m)

poggio

podio

podiu(m)

pollo

pullo

pullu(m)

posa

pausa

pausa(m)

posare

pausare

pausa:re

pregio

prezzo

pretiu(m)

†prence, †prince

principe

princeps, principe(m)

prete

presbitero

presbyteru(m)

Provenza

provincia

pro:vincia(m)

provenzale

provinciale

pro:vincia:le(m)

†quadroppio

quadruplo

quadruplu(m)

ratto “veloce”

rapido

rapidu(m)

razza “tipo di
pesce”

raia

raia(m)

razzo, raggio

radio

radiu(m)

reale

regale

re:ga:le(m)

†reddenza

redenzione

redemptio:, redemptio:ne(m)

reggia

regia (agg.)

re:gia(m)

Reggio

regio

re:giu(m)

†reina

regina

re:gi:na(m)

ressa

rissa

rixa(m)

ricoverare

recuperare

recupera:re

rio “fiume”

†rivo, rivolo

ri:vu(m), ri:vulu(m)

†rio “malvagio”

reo

reu(m)

ristorare

restaurare

restaura:re

ristoratore

restauratore

restaura:to:re(m)

ristorazione

restaurazione

restaura:tio:ne(m)

rione

regione

regio:ne(m)

†rocchio

rotolo

rotulu(m)

roco

rauco

raucu(m)

†romita

eremita

ere:mi:ta(m)

rovesciare

riversare

reversa:re

rovescio

riverso

reversu(m)

†ruga “bruco”

eruca

eru:ca(m)

Romagna

Romània

Ro:ma:nia(m)

saetta

†sagitta

sagitta(m)

†sagrifizio

sacrificio

sacrificiu(m)

sanguigno

sanguineo

sanguineu(m)

†sceda

scheda

scheda(m)

scempio
“atto crudele”

esempio

exe:mplu(m)

scempio
“non doppio”

semplice

simplex,
simplice(m)

scialare

esalare

ex(h)a:la:re

sciame

esame

exa:men

scrivano

scriba

scri:ba(m)

secchia, secchio

situla

situla(m)

†secchio “cinque anni”

secolo

saeculu(m)

segare

†secare “tagliare”

seca:re

sego, †sevo

sebo

se:bu(m)

selce

silice

silice(m)

senza

assenza

absentia:, absentia(m)

serpe

serpente

serpe:ns, serpente(m)

servigio

servizio

servitiu(m)

sodo, saldo

solido

solidu(m)

soldo

solido

solidu(m)

spada

spata “tipo di foglia”

spatha(m)

spasimo

spasmo

spasmu(m)

spazzare

spaziare

spatia:re

spazzo “suolo”

spazio

spatiu(m)

specchio

specolo

speculu(m)

spicchio, spigolo

†spiculo

spi:culu(m)

†spirto

spirito

spi:ritu(m)

spremere

esprimere

exprimere

†staggio, stazza

stadio

stadiu(m), stadia

stagione, †stazzone

stazione

statio:ne(m)

stelo

stilo

stilu(m)

†sterpare, strappare

estirpare

extirpa:re

sterpo

stirpe

*stirpu(m), stirpe(m)

†stoggio “lusinga”

studio

studiu(m)

stra-

extra-

extra:-

strano

estraneo

extra:neu(m)

stremo

estremo

extre:mu(m)

†strolomìa, †storlomìa

astronomia

astronomia(m)

teglia, tegghia

tegola

te:gula(m)

topo

talpa

*talpu(m), talpa(m)

torchio

tòrcolo

torculu(m)

†tòsco “veleno”

tossico

toxicu(m)

†trebbio “incrocio di
tre vie”

trivio

triviu(m)

†tremuoto, tremòto

terromoto

terrae mo:tu(m)

udire

†aldire, †audire

audi:re

ufficio, uffizio

opificio

opificiu(m)

uopo

opera

opus, opera

urlare

ululare

ulula:re

uscio

ostio “orifizio”

o:stium

†utonno

autunno

autumnu(m)

†vagellare

vacillare

vacilla:re

vaio

vario

variu(m)

vangelo

evangelo, evangelio

evangeliu(m)

vergogna

verecondia

verecundia(m)

vernaccia “tipo di vino”

vernacola (agg.)

verna:cula(m)

vescovado

episcopato

episcopatu(m)

vescovo

†episcopo

episcopu(m)

vezzo

vizio

vitiu(m)

vezzoso

vizioso

vitio:su(m)

vogare

†vocare

vo:ca:re

zampogna

sinfonia

symphonia(m)

zimbello

cembalo

cymbalu(m)

zotico

idiotico

idio:ticu(m)

 
 
A volte una forma dotta non è genuina, bensì il risultato di analogia o ipercorrettismo: avrà l'aspetto di una forma più fondata e nobile di quella popolare, pur non essendolo. 
 
Forma volgare: dugento                   
Forma artificiosa: duecento                    
 
Forma volgare: secento
Forma artificiosa: seicento  
 
Le forme dugento e secento sono tuttora usate in Toscana. L'aggettivo secentesco è presente anche nella lingua standard.
Per contro, le forme duecento e seicento sono ricostruzioni fondate sull'analogia, da due + cento e sei + cento: non provengono direttamente dalla lingua latina, che ha rispettivamente ducenti e sescenti
 
Una forma popolare può essere un prestito da altre lingue romanze, soprattutto dal provenzale e dal francese, la cui influenza sull'italiano fu considerevole in epoca medievale. Così provengono dalla lingua provenzale le parole artiglio, periglio, viaggio, etc., mentre provengono dalla lingua d'oïl le parole ceffo, ostello, etc. Si noterà che ostello è usato già da Dante, come ognuno ben sa (Ahi serva Italia, di dolore ostello, Purgatorio, canto VI). 

Forma volgare mediata

Forma dotta

Origine latina

Lingua mediatrice

artiglio

articolo

articulu(m)

provenzale

azienda

faccenda

facienda(m)

castigliano

caviglia

clavicola

cla:vi:cula(m)

provenzale

ceffo

capo

caput

lingua d’oïl

congedo

commiato

commea:tu(m)

lingua d’oïl

coniglio

cunicolo

cuni:culu(m)

provenzale

cretino

cristiano

chre:stia:nu(m), chri:stia:nu(m)

lingua d’oïl

cugino

consobrino

consobri:nu(m)

lingua d’oïl

mangiare

†manducare

manduca:re

lingua d’oïl

ostello

ospitale

hospita:le(m)

lingua d’oïl

paladino

palatino

pala:ti:nu(m)

lingua d’oïl

periglio

pericolo

peri:culu(m)

provenzale

periglioso

pericoloso

peri:culo:su(m)

provenzale

selvaggio

selvatico

silva:ticu(m)

provenzale

sembrare,
sembiare

simulare

simila:re,
simula:re

provenzale

vegliare

vigilare

vigila:re

provenzale

ventriglio

ventricolo

ventriculu(m)

provenzale

viaggio

viatico

via:ticu(m)

provenzale

 
 
Si hanno poi casi di doppioni recenti in cui una forma è genuinamente italiana, esistendone un'altra di identica etimologia ma di provenienza francese, inglese o anglolatina. In altri casi entrambe le forme allotropiche sono prestiti francesi o inglesi, ma uno è recente e non assimilato, mentre l'altro è assimilato. Come c'è da aspettarsi, il significato delle parole che formano un doppione di questo tipo può essere molto divergente (o non si sarebbe avvertita la necessità del prestito). Questi sono alcuni esempi:
 

Prestito
non assimilato

Lingua d’origine

Prestito assimilato o forma ereditaria

austerity

inglese

austerità

beige

francese

bigio “grigiastro”

boutique

francese

bottega

bow-window

inglese

†bovindo

chef

francese

ceffo

computer

inglese

computatore

condom

inglese

goldone

cult

inglese

culto

hobby

inglese

†ubino “pony”

hôtel

francese

ostello

jazz

inglese

†giazzo

jet

inglese

getto

maître

francese

maestro

plus

anglolatino

più

restaurant

francese

ristorante

rosé

francese

rosato

solarium

anglolatino

solaio

sport

inglese

diporto

supportare
“sostenere”

inglese

sopportare


 
A mio avviso l'introduzione del verbo supportare può essere attribuita a Berlusconi: a quanto ricordo - mi si corregga se sbaglio - ha cominciato a comparire dopo la sua entrata in politica. 
 
Come ci ricorda Grandgent, i parlanti del latino volgare non avvertivano il bisogno di avere molti aggettivi a loro disposizione. Quindi accadde che numerosissime formazioni, tipiche del linguaggio aulico, finirono con l'essere dimenticate. Quando furono recuperate, dopo secoli, il loro aspetto fonetico dava testimonianza chiara della discontinuità. Ecco alcuni esempi:  
 

Forma volgare

Aggettivo dotto

Origine latina

albero

arboreo

arboreu(m)

aria

aereo

a:ëreu(m)

avorio

eburneo

eburneu(m)

Bibbia

biblico

biblicu(m)

Campidoglio

capitolino

capito:li:nu(m)

cervello

cerebrale

cerebra:le(m)

diamante

adamantino

adamanti:nu(m)

diavolo

diabolico

diabolicu(m)

fiele

felleo

felleu(m)

fiore

floreale

flo:rea:le(m)

fiume

fluviale

flu:men, fluvia:le(m)

ghiaccio

glaciale

glacia:le(m)

Ivrea

eporediese

epore:die:nse(m)

legge

legale

le:ga:le(m)

luogo

locale

loca:le(m)

madre

materno

ma:ternu(m)

maestro

magistrale

magistra:le(m)

meriggio

meridiano

meri:dia:nu(m)

mese

mensile

me:nsi:le(m)

moglie

muliebre

muliebre(m)

nebbia

nebuloso

nebulo:su(m)

neve

niveo

niveu(m)

nozze

nuziale

nuptia:le(m)

occhio

oculare

ocula:re(m)

orecchio

auricolare

auricula:re(m)

oro

aureo

aureu(m)

orso

ursino

ursi:nu(m)

padre

paterno

paternu(m)

piazza

plateale

platea:le(m)

pioggia

pluviale

pluvia:le(m)

piombo

plumbeo

plumbeu(m)

più

plurale

plu:ra:le(m)

pomeriggio

pomeridiano

postmeri:dia:nu(m)

pontefice

pontificio

pontificiu(m)

re

regale

re:ga:le(m)

saetta

sagittabondo

sagittabundu(m)

smeraldo

smaragdino

smaragdi:nu(m)

specchio

speculare

specula:re(m)

toro

taurino

tauri:nu(m)

Trento

tridentino

tridenti:nu(m)

Vangelo

evangelico

evangelicu(m)

veleno

venefico

vene:ficu(m)

vescovo

episcopale

episcopa:le(m)

 
 
Come si può ben vedere, l'aggettivo latino non ha dato esiti nella lingua volgare, così è stato ripristinato dai letterati nella forma originaria. Questo processo affina le possibilità di espressione del pensiero, ma presenta il gravissimo svantaggio di oscurare la lingua. I dotti avevano una buona conoscenza della lingua latina letteraria, quindi ai loro occhi non era presente alcuna idiosincrasia. I problemi iniziano quando a parlare italiano sono persone che del latino non hanno la benché minima nozione. Non è una piaga recente. Ne I promessi sposi di Alessandro Manzoni, l'impetuoso Renzo interrompe don Abbondio con queste parole: "Che vuol ch'io faccia del suo latinorum?" Sempre nella stessa opera, Agnese parla di "matrimonio gran destino" anziché "matrimonio clandestino": ha applicato un'etimologia popolare a una parola che le sembrava aliena!

Non dobbiamo mai dimenticare che Dante Alighieri fu un vero e proprio "conlanger". Egli creò una lingua letteraria e poetica tramite interventi del suo genio nella scelta dei vocaboli esistenti e nella produzione di neologismi. Provando allergia per la parola beninanza, di chiara importazione provenzale, decise di sostituirla artificiosamente con benignità, vocabolo da noi tuttora usato. Francamente preferirei dire beninanza, ma se lo facessi finirei in un reparto di psichiatria. Dante introdusse nel linguaggio della Commedia crudi latinismi come audivi "udii", viro "uomo" e appulcrare "abbellire" (altri li definiscono in modo più anodino "latinismi solenni"). Se io li usassi nel parlato quotidiano, sarei considerato un pazzo - con buona pace di quanti dicono che la nostra lingua sarebbe proprio quella dell'Alighieri.  
 
Si può tracciare un quadro abbastanza impietoso della lingua italiana. È simile a un edificio pieno di crepe e di voragini, che nel corso dei secoli sono state riparate tramite la calce del latino. Come sempre accade, c'è chi vorrebbe abolire lo studio del latino, reputandolo inutile e intendendo sostituirlo con l'inglese manageriale. Se non ci fosse la conoscenza del latino, si potrebbero scorgere nell'italiano soltanto vocaboli inspiegabili e alternanze fonetiche capricciose. Si sarebbe privati per sempre di ogni possibilità di comprendere ciò che diciamo. La lingua italiana non è affatto indipendente dal latino. La lingue inglese è messa anche peggio dell'italiano: è ancor più dissociativa. 
 
Pur deprecando le orride innovazioni linguistiche introdotte dal berlusconismo e dal renzismo, devo riconoscere che un certo purismo è qualcosa di sommamente ingenuo e illusorio. Non esiste al mondo una sola lingua che sia priva di prestiti lessicali. Per una finzione di natura ideologica, i latinismi pullulanti in italiano non sono considerati vocaboli d'importazione. Non lo erano nemmeno ai tempi del Ventennio fascista, quando Mussolini mutilava a colpi d'ascia le consonanti finali delle odiate parole straniere per assimilarle, oppure aggiungeva imbarazzanti vocali paragogiche. Se poi facessimo un'analisi approfondita, scopriremmo che diversi vocaboli di origine latina oggi in uso sono in realtà calchi semantici dall'inglese o dal francese (es. depressione, implementare, etc.). Ora, ogni volta che diamo un'occhiata a un qualsiasi dizionario della lingua latina, scopriamo la presenza di numerosissimi prestiti dalla lingua greca. Molti sono evidenti nelle liste di parole che ho riportato in questo mio contributo. Non sembra che ci siano mai state lamentele per questo fiume di atticismi, a quanto mi risulta: l'antica Roma riteneva l'Ellade fonte di ispirazione e di cultura. Non esistono lingue monolitiche. Sarebbe anche ora di porre fine alle oscene pagliacciate retoriche imperanti nel sistema scolastico italiano!

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