domenica 28 novembre 2021

 
ZOMBI 
 
Titolo originale: Dawn of the Dead
Paese di produzione: Stati Uniti d'America, Italia 
Lingua: Inglese
Anno: 1978
Durata: 118 min (versione cinematografica internazionale 
         di Argento)
      128 min (versione cinematografica americana di Romero)
      139 min (director's cut - versione estesa)
      156 min PAL (final cut - non ufficiale)
Rapporto: 1,33:1
Genere: Orrore 
Sottogenere: Zombesco
Regia: George A. Romero
Soggetto: George A. Romero
Sceneggiatura: George A. Romero, Dario Argento
Produttore: Claudio Argento, Alfredo Cuomo, Richard 
       P. Rubinstein, Donna Siegel
Coproduttore: Dario Argento 
Produttore esecutivo: Billy "Silver Dollar" Baxter
     (non accreditato)
Fotografia: Michael Gornick
Montaggio: George A. Romero, Dario Argento
Effetti speciali: Tom Savini, Don Barry, Gary Zeller
Musiche: Dario Argento, Goblin
Scenografia: Barbara Lifsher
Fonico: Tony Buba, Rick Dior
Trucco: Nancy Allen, Jean Ann Boshoven 
Stuntmen: Leonard DeStefans, John Konter, Tom Savini,
    Carl Scott, Taso N. Stavrakis
Reparto fotografico ed elettrico: Carl Augenstein, Dan
    Bertha, Bradley Drumheller, Tom Dubensky, Cliff Forrest,
    Katherine Kolbert, Leonard Lies, Nicholas Mastrandera  
Interpreti e personaggi
    Ken Foree: Peter Washington
    Scott H. Reiniger: Roger "Trooper" DeMarco
    David Emge: Stephen "Flyboy" Andrews
    Gaylen Ross: Francine "Fran" Parker (1)
    David Crawford: Dottor Foster
    David Early: Mister Berman
    Richard France: Dottor Millard Rausch
    Howard Smith: Commentatore TV
    Daniel Dietrich: Givens
    Fred Baker: Comandante della polizia
    James A. Baffico: Wooley
    Rod Stouffer: Roy Tucker
    Joseph Pilato: Ufficiale di polizia al molo
    Randy Kovitz: Ufficiale di polizia al molo
    Patrick McCloskey: Ufficiale di polizia al molo
    Pasquale Buba: Motociclista #1
    Tony Buba: Motociclista #2
    Butchie: Motociclista #3
    Dave Hawkins: Motociclista #4
    Tom Kapusta: Motociclista #5
    Tom Savini: Motociclista #6 / zombie
    Rudy Ricci: Capo dei motociclisti
    Marty Schiff: Motociclista #7 (Moonbaby)
    Joe Shelby: Motociclista #8
    Taso N. Stavrakis: Motociclista #9 / zombie
    Nick Tallo: Motociclista #10
    Larry Vaira: Motociclista #11 (Mousey)
    Jesse Del Gre: Vecchio prete
    Richard France: Scienziato
    Pam Chatfield: Zombie
    Mike Christopher: Zombie
    Clayton Hill: Zombie
    Sharon Hill: Zombie
    Jay Stover: Zombie
  (1) Riportata come Jane nella versione in italiano 
    Non accreditati:
    Joe Abeln: Fuciliere Redneck che fallisce il colpo
    John Amplas: Martinez 
    Bob Aquaviva: Zombie in giacca militare sul tetto 
         del centro commerciale

    Liz Augenstein: Ragazza in onda su WGON-TV
    Joey Baffico: Zombie che conficca le unghie nella
         gamba ferita di Roger
    Jim Balawajeder: Zombie morto con camicia gialla
         sdraiato sulla scala mobile
    Donnie Ballein: Motociclista barbuto con gli occhiali, 
         su una Harley-Davidson blu
    Kathie Ballein: Ragazza bionda del motociclista barbuto
         su Harley-Davidson blu
    Renee Banks: Zombie con capelli incolti e camicia
         scozzese
    Ben Barenholtz: Zombie con cappello da cowboy
    Debbie Beatty: Giovane signora Redneck bionda con
        faccia sorridente
    Jean Ann Boshoven: Zombie bionda che attacca Roger
        nel camion
    Roy Brown: Zombie con la barba rossa, ucciso da Roger
    David W. Butler: Motociclista in ascensore
    Adolph Caesar: Voce narrante del trailer teatrale
    John Cosgrove: Zombie segaligno barbuto
    Josephine Cuccaro: Donna riccia della WGON-TV in
        dolcevita color lavanda
    Lee Cummings: Zombie in costume da bagno
    Bobby Dauk: Motociclista
    Dusty Davis: Motociclista
    Diane Donati: Zombie donna decapitata col machete
    Christian Dryden: Ragazzo zombie
    Tom Dubensky: Giovane uomo della WGON-TV
    Melissa Savini Dunlap: Ragazza zombie
    Jim Edmondson: Cameraman della WGON-TV
    Charlie Edwards: Zombie corvino occhialuto
    Jimmy "Killer" Evans: Motociclista baffuto
    Brendan Faulkner: Zombie preso a torte in faccia 
    Kathleen Feeney: Suora zombie
    Dan "Ratso" Ferraton: Motociclista barbuto corvino con 
        giacca nera di cuoio e camicia gialla
    Chet Flippo: Zombie cowboy
    J. Clifford Forrest Jr.: Zombie anziano
    Christine Forrest: Produttrice TV / ragazza motociclista /
        annunciatrice del centro commerciale
    Ingeborg Forrest: Donna zombie con gonna blu 
    Nancy Friedman: Ragazza zombie con la bandana
    Roy Frumkes: Zombie
    Michael Gornick: Radioreporter
    Trudy Gray: Ragazza motociclista con la bandana rossa
    Chris Griffith: Zombie in camicia scozzese blu
    Lori Griffith: Donna zombie in maglione blu
    Scott Griffith: Zombie dai capelli ricci
    George Haeck: Motociclista in sidecar bianco
    Gary Hartman: Motociclista biondo con casco nero e
       giacca olivastra
    Jon Hayden: Zombie
    "Sidecar" John Helbing: Motociclista con barba lunga
       e occhiali da sole
    Karen Hildebrand: Zombie in costume da bagno
    C. Courtney Joyner: Zombie occhialuto
    Evan Karelitz: Pompiere con elmetto nero e occhiali
    Patti Kohl: Zombie bionda in maglione verde colpita
        da una slitta
    Kathrine Kolbert: Ragazza motociclista bruna che
        lancia torte
    Walter Krayvo: Zombie barbuto
    "Will Bill" Laczko: Redneck con la testa fasciata
    Tommy Lafitte: Miguel, lo zombie
    Maxine Lapiduss: Zombie coi capelli rossi
    Barbara Lifsher: Ragazza motociclista bionda che
       guida un van
    Paul Macaluso: Gangster portoricano sul tetto 
    Frank Maimone: Motociclista
    Mike Marchich: Motociclista con cappello da cowboy
    Teddy Marchich: Motociclista
    Gary Marlatt: Zombie in giacca di cuoio rosso
    Nicholas Mastrandera: Zombie
    Doug Mertz: Zombie "preppy"
    Bob Michelucci: Zombie barbuto
    Jack Pappalardo: Zombie
    Tom Passavant: Zombie colpito da una slitta
    Jeff Paul: Motociclista che spara a Stephen
    John Paul: Zombie calvo
    Donald Pollock: Zombie nel parcheggio
    Sukey Raphael: Donna zombie con la gonna rossa
    Doris Rees: Zombie in caftano arancione
    Evelyn Reynolds: Zombie
    Rosemary Rixey: Ragazza zombie bruna con vestito
       blu chiaro
    Cindy Roman: Ragazza motociclista con la bandana blu
    George A. Romero: Regista televisivo
    Donald Rubinstein: Zombie che attacca Roger
         nel parcheggio
    Carey Sampson: Motociclista
    Robert "Banjo" Saunders: Zombie che morde Roger
        nel parcheggio
    Mike Savini: Ragazzo zombie
    Frank Serrao: Zombie grasso vestito di grigio
    Gina Sestak: Donna zombie occhialuta coi capelli lunghi
    Daniel Silk: Zombie biondo in tuta di jeans che attacca
        Roger sul camion 
    Stephen M. Silverman: Zombie
    Chris Singer: Zombie
    Chris Steinbrunner: Zombie
    Billy Swick: Zombie ucciso da un redneck
    Ralph Tallo: Zombie in tuta gricia che attacca Stephen
       all'aeroporto
    Milt Thompson: Zombie con la camicia a scacchi che
       attacca Stephen in ascensore
    Jeanette Lansel Vaira: Ragazza di un motociclista
    Bobbi Van Eman: Bella ragazza riccia di WGON-TV
    Sara Venable: Zombie colpita da una slitta
    Susan Vermazen: Zombie dai capelli scuri e ricci
    Billy "Weezer" Wickerham: Motociclista barbuto con
        gli occhiali da sole
    Robert Williams: Soldato
    Laura Ziemba: Zombie che pattina sul ghiaccio 
Doppiatori italiani
    Glauco Onorato: Peter
    Manlio De Angelis: Roger
    Cesare Barbetti: Stephen
    Vittoria Febbi: Fran
    Renato Mori: Wooley/Millard Rausch
    Sergio Fiorentini: Capo dei motociclisti
    Piero Tiberi: Moonbaby/Sledge
    Claudio Sorrentino: Mousey
    Giorgio Piazza: Vecchio prete 
Titoli in altre lingue: 
  Francese: Zombie : Le crépuscule des morts-vivants 
  Francese (Canada): L'aube des mortes
  Spagnolo (Messico): El amanecer de los muertos vivientes
  Tedesco (Germania Ovest): Zombies im Kaufhaus
  Polacco: Świt żywych trupów
  Ucraino: Світанок мерців
  Lituano: Numireliu ausra
  Greco: Ζόμπι, το ξύπνημα των νεκρών
  Giapponese: ゾンビ (Zonbi)
Budget: 640.000 dollari US
Box office: 66 milioni di dollari US  

Citazioni: 

"... Quando non ci sarà più posto all'Inferno, i morti camminerano sulla Terra..." 
 
Sequenze memorabili:  

Il raid delle forze dell'ordine nelle case popolari dei portoricani! 
 
Il monaco buddhista zombificato! 

La violenta irruzione dei motociclisti nel centro commerciale, con colpi di machete a destra e a manca, i fragili crani degli zombie spaccati dalle lame!
 
Trama: 
Gli Stati Uniti sono devastati da una misteriosa pestilenza che rianima gli esseri umani recentemente morti, trasformandoli in zombie carnivori. Agli inizi della crisi, è stato riferito che milioni di persone sono morte e si sono rianimate. Nonostante i migliori sforzi del governo, l’ordine sociale sta crollando. Nelle comunità rurali dotate di barriere naturali, come Johnstown, le milizie spontanee e la Guardia Nazionale hanno combattuto con successo le orde di zombie in aperta campagna, ma i centri urbani sono sprofondati nel caos. Alla WGON-TV, uno studio televisivo di Filadelfia, il giornalista Stephen Andrews e la sua ragazza bionda incinta, la produttrice Fran Parker, stanno progettando di rubare l'elicottero della stazione per fuggire dalla città. Dall'altra parte dell'area urbana, Roger DeMarco, ufficiale SWAT del Dipartimento di Polizia di Filadelfia, fa irruzione con la sua squadra in un edificio residenziale di infima condizone, i cui inquilini per lo più mandingo e latinos che stanno sfidando la legge marziale, negando la consegna dei loro morti alla Guardia Nazionale. Si scatena una sparatoria: gli inquilini e gli agenti si scambiano colpi di arma da fuoco, mentre gli attacchi indiscriminati da parte di razzisti e di zombie aggravano il caos che ne risulta. Roger incontra un ufficiale di un'altra unità, Peter Washington. Mentre la squadra SWAT elimina con successo gli zombie, un Roger disilluso suggerisce che lui e Peter disertino per fuggire dalla città. Roger e Peter si uniscono quindi a Fran e Stephen, riuscendo a lasciare Filadelfia a bordo di un elicottero rubato per i notiziari della WGON-TV. Dopo alcune soste ravvicinate durante la sosta per fare rifornimento, il gruppo si imbatte in un centro commerciale e decide di rimanere lì poiché c'è abbondanza di cibo, medicine e tutti i tipi di materiali di consumo. Roger, Peter e Stephen camuffano l'ingresso della tromba delle scale che conduce alla loro stanza sicura e bloccano gli ingressi del centro commerciale con i camion per impedire ai cadaveri rianimati di penetrare. Questa operazione comporta la guida attraverso folle di zombie, che attaccano i camion. Roger diventa spericolato e presto viene morso dagli zombie. Dopo aver ripulito l'interno del centro commerciale dagli morti viventi, i quattro si godono uno stile di vita edonistico con tutti i beni a loro disposizione. Roger si ammala e alla fine soccombe alle ferite zombesche; quando si rianima, Peter gli spara nel cranio e seppellisce il suo corpo nel centro commerciale. Qualche tempo dopo, tutte le trasmissioni di emergenza cessano, suggerendo che ogni struttura governativa è crollata. Completamente isolati, i tre superstiti caricano delle provviste sull'elicottero, nel caso in cui fossero costretti partire all'improvviso. Fran convince Stephen a insegnarle a volare, nel caso in cui lui venga ucciso o reso invalido. Una banda di motociclisti nomadi vede l'elicottero in volo e irrompe nel centro commerciale, distruggendo le barriere e permettendo alle orde degli zombie di rientrare. Stephen, consumato da un primitivo istinto di territorialità, spara sui saccheggiatori, dando inizio a una lunga e furiosa battaglia. Mentre si ritirano, i motociclisti in difficoltà vengono sopraffatti e divorati dagli zombie. Stephen cerca di nascondersi nel pozzo dell'ascensore, ma viene colpito e successivamente sbranato da alcuni zombie vaganti. Quando Stephen si rianima, ritorna istintivamente nella stanza sicura e conduce i morti viventi da Fran e Peter. Peter uccide Stephen, mentre Fran riesce a scappare sul tetto. Peter non vorrebbe andarsene, così si chiude in una stanza e pensa al suicidio. Quando gli zombie irrompono, è preso dall'istinto di sopravvivenza, così cambia idea e combatte strenuamente fino a salire sul tetto, dove si unisce a Fran. Dopo essere fuggiti di stretta misura e a corto di carburante, i due volano via in elicottero, verso un futuro incerto. 
 

Recensione:  
Subito i lezzi pestilenziali del contagio ammorbano gli animi. La Morte è una presenza immanente, fisica. Questo terrore incubico è in buona sostanza acausale, ossia privo di causa, così come manca qualsiasi possibilità di soluzione. La speranza non appartiene all'universo degli zombie, che sono in tutto e per tutto creature dell'Inferno! Una componente importante è quella religiosa. Non a caso è proprio un prete a tenere gli zombie nascosti, adducendo come motivo etico l'inveterata dottrina cattolica della "sacralità della vita", che si sovrappone al rispetto verso i Defunti, spettri maligni dotati del potere di giudizio nei confronti dei viventi.
Per Romero gli zombie sono un argomento eminentemente politico e sociale. Nel primo capitolo della serie, La notte dei morti viventi (Night of the Living Dead, 19), il regista ha affrontato il tema del razzismo. Il protagonista, un afroamericano, si batteva con estremo coraggio per difendere una donna dall'assalto delle orde, finendo però ucciso dagli uomini di uno sceriffo affiliato al Ku Klux Klan, che esibivano il suo cadavere come un trofeo, come se fosse il corpo di un immenso gorilla selvaggio. Un razzismo viscerale, diverso da quello del Reich Millenario, essendo privo di ogni tentativo di farsi passare per "razionalità" e persino per "teoria scientifica". Nel secondo capitolo della serie, Zombi (Dawn of the Dead, 1978) si comprende la vera natura della società dei consumi. Il morto vivente, privo di consapevolezza e portato a divorare in modo compulsivo la carne dei viventi, rappresenta il consumatore omologato. L'estrema opulenza non ha soltanto cancellato il bisogno, che caratterizzava le precedenti generazioni: ha avuto un effetto collaterale ben poco piacevole. Annebbiando i cervelli, il boom economico ha annientato il senso critico e la capacità di pensiero delle masse, finendo per produrre esseri che sono come bruchi: semplici sacchi mangianti.  

 
Pasolinismo puro e applicato  

Notevole è la somiglianza tra il pensiero di Romero e quello di Pier Paolo Pasolini (1922 - 1975); anche se entrambi hanno le loro radici nella filosofia di Karl Marx, dimostrano una profonda capacità di rielaborazione e di adattamento ai tempi. Non è improbabile che proprio Romero sia stato influenzato da un articolo di Pasolini sulla civiltà dei consumi, apparso nel 1973 e poi confluito negli Scritti corsari. Eccone un estratto: 

"Nessun centralismo fascista è riuscito a fare ciò che ha fatto il centralismo della civiltà dei consumi. Il fascismo proponeva un modello, reazionario e monumentale, che però restava lettera morta. Le varie culture particolari (contadine, sottoproletarie, operaie) continuavano imperturbabili a uniformarsi ai loro antichi modelli: la repressione si limitava ad ottenere la loro adesione a parole. Oggi, al contrario, l’adesione ai modelli imposti dal Centro, è totale e incondizionata. I modelli culturali reali sono rinnegati. L’abiura è compiuta. Si può dunque affermare che la “tolleranza” della ideologia edonistica voluta dal nuovo potere, è la peggiore delle repressioni della storia umana."
(Pier Paolo Pasolini, Corriere della Sera, 9 dicembre 1973) 
 
E ancora, da un contributo apparso l'anno successivo: 
 
"Il fascismo è durato al potere vent'anni. Sono trent'anni che è caduto. Dovrebbe dunque essere già dimenticato, o almeno sbiadito, passato di moda, impopolare. In sostanza è così. Un Fascismo come quello 1922-1944 non potrebbe più andare al potere in Italia: a meno che la sua illogica ideologia non si limitasse a puntare sull'“Ordine” come concetto del tutto autonomo, o addirittura tecnico: un “Ordine”, cioè, non più al servizio di “Dio”, della “Patria” e della “Famiglia”, cose in cui nessuno crede più, soprattutto perché sono indissolubilmente legate all'idea di “povertà” (non dico “ingiustizia”). L'“edonismo” del potere della società consumistica ha disabituato di colpo, in neanche un decennio, gli italiani alla rassegnazione, all'idea del sacrificio ecc.: gli italiani non son più disposti - e radicalmente - ad abbandonare quel tanto di comodità e di benessere (sia pur miserabile) che hanno in qualche modo raggiunto. Ciò che potrebbe promettere un nuovo Fascismo, dovrebbero essere appunto, dunque, “comodità e benessere”: che è una contraddizione in termini."
(Pier Paolo Pasolini, Corriere della Sera, 28 marzo 1974) 

Gli Scritti corsari sono tuttora largamente citati nel Web, tuttavia non sembrano essere compresi. Mi sorprende che non sia ancora sorto qualcuno ad accusare Pasolini di aver ridotto il fenomeno fascista a qualcosa di bagatellare, che scompare al confronto della dittatura del consumismo - da lui considerata addirittura genocidaria. Si capisce quanto la sensibilità odierna sia abissalmente diversa da quella degli anni '70 dello scorso secolo. 


Vivere e morire in un centro commerciale 

Questa è la tesi di Romero, che sembra tratta da Pasolini: la società dei consumi snatura l'essere umano e lo rende indifferente. Perdendo la sua umanità e ogni traccia di empatia, ecco che si completa il processo di trasformazione del consumatore in morto vivente: la sua esistenza è ridotta a un mero insieme di riflessi pavloviani. Le reminiscenze comportamentali zombesche rappresentano proprio questo degrado ontologico. Il centro commerciale diventa, nella pellicola di Romero, il simbolo per eccellenza del Moloch economico che ha permesso la formazione di questa massa acefala di esseri regrediti a larve. Questo processo di produzione dei morti viventi può essere assimilato al genocidio, nell'accezione pasoliniana del termine ("anche senza carneficine e fucilazioni di massa").
 
Limiti intrinseci del pasolinismo 
 
Si ravvisa nel pensiero di Pasolini un'incessante idealizzazione del mondo pre-consumista, persino nei suoi aspetti più abietti, come la bigotteria e l'onnipresente ignoranza. Non posso credere che si tratti di pura e semplice ingenuità. Piuttosto si potrebbe intravedere la vaga ombra di un nucleo occulto di disonestà intellettuale. In ogni caso, Romero in questo si distingue nettamente da Pasolini. Nei film zombeschi del radicale americano non viene mitizzato in alcun modo il vecchio mondo, di cui si evidenzia in più occasioni la natura grezza e ostile. Si può parlare di pessimismo antropologico romeriano, in netto e singolare contrasto con l'ottimismo marxista, che considera l'essere umano "buono per natura".
 
Il gene economo 

Nel DNA della specie umana esiste un gene che presiede all'accumulo di riserve energetiche sotto forma di grassi. È il cosiddetto gene economo. La sua utilità è indiscussa, perché permette di superare con maggior facilità i periodi di carenza alimentare. Porta ad ingurgitare un quantitativo esagerato di risorse quando disponibili, massimizzando le possibilità di sopravvivenza. Tuttavia, quando il cibo diventa abbondante per lunghi periodi, questo gene dà origine a problemi molto gravi, come l'obesità e il diabete 2. Lo stesso gene spinge all'avidità e al possesso anche di beni non commestibili. Il consumismo non sarebbe quindi un puro e semplice prodotto di una perversione politica, economica e sociale, in quanto ha le sue radici anche e soprattutto nella genetica. Lo si può descrivere come il punto d'arrivo di un'umanità che ha lottato per secoli per affrancarsi dalla cronica penuria e dalla tirannia degli elementi. Un affrancamento che è stato perseguito pagando un prezzo esorbitante, anche sacrificando l'intelligenza. Non credo che Pasolini e Romero fossero a conoscenza di questi dettagli. Il gene economo si sta dimostrando un grave difetto, che porterà al tracollo di Homo sapiens

 
L'annosa questione del colore degli zombie 
 
Il truccatore Tom Savini ha scelto il colore grigio per la pelle degli zombie, perché La notte dei morti viventi era in bianco e nero e la tonalità della pelle degli zombie non vi era raffigurata. In seguito disse che era stato un errore, perché molti dei morti viventi finivano per sembrare piuttosto bluastri nella pellicola. Va detto che nel primo film zombesco di Romero, la protagonista non capiva subito di avere a che fare con un morto vivente quando vedeva il fratello resuscitato, cosa piuttosto improbabile se il colore della pelle fosse stato troppo malsano. Come al solito il problema è costituito dai fan aggressivi, che esercitano pressioni, spingendo registi e sceneggiatori ad adattarsi a ogni tipo di pregiudizio e di banalità, limitando de facto la piena libertà espressiva. 

 
Una trasposizione del Vietnam
 
Il regista avrebbe già voluto assumere Tom Savini per realizzare gli effetti speciali di trucco per La notte dei morti viventi. Savini, che stava prestando servizio come fotografo di combattimento nell'Esercito Americano, non poteva però assumere l'impegno, dato che doveva fare un tour in Vietnam. Fortunatamente è stato disponibile per partecipare al secondo film zombesco; la sua esperienza in Vietnam, ancora fresca, ha giocato un ruolo enorme nella sua visualizzazione degli effetti grafici e cruenti, perché in pratica stava semplicemente ricreando ciò che aveva visto nella vita reale.
 
Romero e Argento 
 
Dario Argento era un ammiratore del lavoro di Romero, che ricambiava. Quando Argento seppe che Romero stava contemplando un sequel di La notte dei morti viventi, insistette affinché venisse a Roma per scrivere la sceneggiatura senza distrazioni. Romero riuscì a completare la sceneggiatura in sole tre settimane. Sebbene Argento abbia letto la sceneggiatura appena uscita, non l'ha modificata, lasciando tutta la scrittura a Romero e fornendo anche la maggior parte della colonna sonora del film; in cambio dei diritti di montaggio della versione europea del film, ha contribuito a raccogliere i fondi necessari. Romero sottolineava che la sua collaborazione con Argento e i finanziatori italiani è stata ottima: è stato lasciato solo a realizzare il film che voleva fare. Parte dell'accordo stipulato con Argento prevedeva che il regista italiano potesse tagliare il film come voleva per i mercati esteri. Argento pensava che Dawn of the Dead avesse troppo umorismo e la sua versione del film è priva di molte battute, cosa che ha portato la censura nei mercati esteri ad accanirsi sul film al momento della sua uscita. Romero riteneva che in tutto esistano circa dieci diverse versioni della pellicola.  
 
Antefatti del Capitano Rhodes? 

Joseph Pilato, che ha interpretato magistralmente il paranoico ed esaltato Capitano Rhodes nel terzo film zombesco di Romero, Il giorno dei morti (Day of the Dead, 1985), appare qui di sfuggita come un anonimo agente di polizia, durante la scena al molo. Ebbene, moltissimi fan dell'horror credono fermamente che quell'ufficiale di polizia sia il Capitano Rhodes - nonostante non sussista uno straccio di prova che le cose stiano in effetti così. Penso che questa idea dei fan sia molto implausibile, visto che lo stesso Pilato aveva fatto il provino per ottenere il ruolo di Stephen!  
 
Censura 
 
La MPAA aveva minacciato di imporre il rating X se Romero non avesse effettuato tagli sostanziali alla pellicola. Il regista non voleva apportare alcun taglio e si opponeva in modo irremovibile a questa classificazione, a causa del suo stigma associato alla pornografia hardcore. Alla fine, Romero riuscì a convincere i suoi distributori a far uscire il film senza classificazione, anche se in tutta la pubblicità e sui trailer c'era un disclaimer: nonostante l'assenza di sesso esplicito nelle sequenze, la pellicola era di una natura tanto violenta che non doveva essere ammesso nessuno spettatore sotto i 17 anni. 

Il problema del titolo 

Il titolo provvisorio era Dawn of the Living Dead ("L'alba dei morti viventi"), un nome perfettamente logico per un seguito di Night of the Living Dead. Il motivo alla base del successivo cambiamento in Dawn of the Dead è questo: dopo aver realizzato il primo film zombesco, lo stesso Romero e John A. Russo hanno deciso di prendere strade separate e di farne dei seguiti indipendenti. Mentre Romero ha scritto e diretto Dawn of the Dead, Russo ha scritto un film pacchianissimo intitolato The Return of the Living Dead (Il ritorno dei morti viventi, 1985), vagamente basato sul suo omonimo romanzo "sequel" e diretto da Dan O'Bannon. Si è avuta così una separazione tra l'universo immaginario di Romero (senza la locuzione "Living Dead" nei titoli) e quello di Russo (i cui titoli conservano la locuzione "Living Dead"). 
 
 
Le musiche dei Goblin 
 
Tramite Dario Argento, Romero è stato presentato ai Goblin, la band italiana di rock progressivo, che ha realizzato colonne sonore per numerosi film horror. Dato che Argento aveva il diritto di modificare la colonna sonora di Dawn of the Dead per il rilascio nei mercati esteri, ha chiesto ai Goblin di crearne una apposita. Il regista ha affermato che aveva la possibilità di utilizzare parte o tutto lo spartito dei Goblin, se lo desiderava: così lo ha usato periodicamente nel corso di Dawn of the Dead. È musica robusta e incalzante!   
Questa è la composizione del gruppo:
- Massimo Morante - chitarra, voce
- Claudio Simonetti - tastiere
- Fabio Pignatelli - basso
- Agostino Marangolo - batteria, percussioni
- Antonio Marangolo - sax in "Tirassegno"
- Tino Fornai - violino in "Zombi" e "Oblio" 
Queste sono le tracce dell'album Zombi del 1978:
Lato A
   L'alba dei morti viventi
   Zombi
   Safari
   Torte in faccia
   Ai margini della follia
Lato B
   Zaratozom
   La caccia
   Tirassegno
   Oblio
   Risveglio

Un finale troppo tragico
 
Nella sceneggiatura originale, il finale doveva essere tragico: Peter si sparava nel cranio, mentre Fran si suicidava infilando la testa tra le pale dell'elicottero. Queste modalità di suicidio dovevano servire ai protagonisti ad evitare la resurrezione come zombie. Tuttavia il regista si era innamorato dei personaggi nel corso del film e sentiva che, dopo gli orrori che avevano sopportato, questa conclusione sarebbe stata troppo deprimente. Anche su suggerimento della sua futura moglie, Christine Forrest, decise così di dare un po' di speranza a Peter e Fran, ricordando che Savini aveva annunciato durante la produzione che "avrebbero avuto un finale sorprendente". Si segnala una grande controversia sul finale alternativo del film: i truccatori Tom Savini e Taso N. Stavrakis, oltre ad altri membri della troupe, sostengono che sia stato realmente girato. Per contro, Romero era convinto che queste riprese non siano mai state fatte - salvo contraddirsi nel documentario Document of the Dead (1980). Dove sta la verità? Resta il fatto che Gaylen Ross aveva già fatto realizzare un calco della testa per la scena della morte di Fran; Savini non voleva che andasse sprecato, quindi l'ha truccato da uomo di colore barbuto, e quella è la testa che viene fatta saltare da un colpo di fucile all'inizio del film. Per creare l'effetto dell'esplosione cranica, Savini ha ripulito il set e ha sparato con un vero fucile. 

 
Curiosità 

L'idea del film è nata quando Romero è stato invitato dal suo amico Mark Mason a un tour dietro le quinte del Monroeville Mall recentemente completato. Mason ha fatto notare al regista che questo sarebbe stato il posto perfetto in cui rintanarsi durante un'emergenza, piantando il seme di questo film.
 
La scena all'aperto in cui cacciatori, squadre di emergenza e soldati sparano agli zombie è stata girata utilizzando volontari locali. Diversi cacciatori sono arrivati ​​sul posto con le proprie armi, la divisione locale della Guardia Nazionale si è presentata in equipaggiamento completo e hanno partecipato, tutti volontariamente, gli equipaggi di emergenza locali (polizia, vigili del fuoco e ambulanza). 

Gaylen Ross si è rifiutata di urlare durante il film. Sentiva che Fran era un personaggio femminile forte e che la sua forza sarebbe andata perduta se avesse urlato. Lo raccontò una volta a Romero, quando lui le disse di urlare. Non glielo chiese mai più. 

Diversi membri della banda di motociclisti erano interpretati da membri della sezione locale del Pagans Motorcycle Club. Le elaborate motociclette che guidavano erano le loro. 

Alcuni degli attori che interpretavano gli zombie nel film si ubriacavano spesso in un bar chiamato Brown Derby, che era aperto fino a tarda notte. Il locale si trovava nel centro commerciale di Monroeville. Una notte gli attori euforici, annebbiati dai fumi dell'alcol, rubarono un carrello da golf e si schiantarono contro un pilastro di marmo, provocando 7.000 dollari di danni. 

Con un budget così ridotto, il film non poteva permettersi stuntman professionisti al di fuori degli autisti, quindi Tom Savini e il suo assistente-amico Taso Stavrakis si sono offerti volontari per il compito. Sono responsabili di quasi tutte le acrobazie viste nel film, anche se non tutte sono andate perfettamente come previsto. Durante le riprese di un tuffo oltre la ringhiera del centro commerciale, Savini ha quasi mancato la sua pila di scatole di cartone, atterrando con le gambe e la schiena a terra. Ha dovuto lavorare su un carrello da golf per diversi giorni. L'inquadratura in cui Stavrakis cade da uno striscione è stata mal pianificata, tanto che alla fine l'uomo ha continuato e si è schiantato contro il soffitto. 

Il remake 
 
Nel 2004 Zack Snyder ha diretto un rifacimento, intitolato L'alba dei morti viventi (Dawn of the Dead), che non ho ancora visionato. 

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