sabato 13 febbraio 2016

PROVE INTERNE DELLA PRONUNCIA RESTITUTA DEL LATINO: MASCILLA PER MAXILLA

La parola latina maxilla ha numerosi parenti in altre lingue indoeuropee, che possono essere consultati agevolmente nel database The Tower of Babel di Sergei Starostin: 

Proto-IE: *smakr- (IndoIr. -k'-)
Meaning: beard, chin
Hittite: zamangur, zamakur n. 'Bart' (Friedrich 259),
     samankurwant- 'bärtig' (180)
Old Indian: śmáśru n. `beard, moustache'
Armenian: maurukh, mōrukh `Bart'
Baltic: *smakr-a-, -ia- c., -ā̂ f.
       Meaning: chin
       Lithuanian: smakr̀a-s `Kinn', dial. smakrà `id.'
       Lettish: smakrs, smakre, smakris, smakars
           `Kinn, Gaumen'
Germanic: *smáxr-ia- m.
       Meaning: lip
       Old English: smǟre, -es m. `lip'
Latin: māla f. `Kinnbacke, Kinnlade; Wange; Bart', dem.
      maxilla
`Kinnbacke; Kinn'
Celtic: Ir smech `Kinn'
Albanian: mjekrɛ Kinn, Bart 

Come già visto nel caso di axilla, diventato ascilla e quindi italiano ascella, anche in questo caso si è avuta una metatesi. La forma maxilla, che è un diminutivo di ma:la < *maksla, ha prodotto la variante mascilla semplicemente invertendo /k/ e /s/. Solo in epoca tarda ha subito palatalizzazione, sviluppandosi poi nell'esito italiano. Coloro che postulano i suoni palatali (postalveolari) della pronuncia ecclesiastica ab aeterno, sono assolutamente incapaci di spiegare l'accaduto. 

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