venerdì 12 aprile 2019


SCANNERS

Titolo originale: Scanners
Lingua originale:
Inglese
Paese di produzione: Canada
Anno: 1981
Durata: 103 min
Rapporto: 1,78:1
Genere: Orrore, fantascienza, thriller
Regia: David Cronenberg
Sceneggiatura: David Cronenberg
Produttore: Claude Héroux
Produttore esecutivo: Pierre David, Victor Solnicki
Casa di produzione: Filmplan International
Distribuzione in italiano: Italian International Film
Fotografia: Mark Irwin
Montaggio: Ronald Sanders
Effetti speciali: Gary Zeller
Musiche: Howard Shore
Scenografia: Carol Spier
Costumi: Delphine White
Trucco: Brigitte McCaughry
Interpreti e personaggi
    Jennifer O'Neill: Kim Obrist
    Stephen Lack: Cameron Vale
    Patrick McGoohan: Paul Ruth
    Lawrence Dane: Braedon Keller
    Michael Ironside: Darryl Revok
    Robert Silverman: Benjamin Pierce
    Mavor Moore: Curtis Trevellyan
    Anthony Sheerwod: Aiden
    Fred Doederlein: Dieder Tautz
    Victor Désy: Dottor Gatineau
    Louis Del Grande: Scanner della ConSec 
    Alex Stevens: Programmatore ConSec
    Murray Cruchley: Progammatore ConSec
    William Hope: Impiegato Bicarbon Amalgamate
    Christopher Britton: Impiegato Bicarbon Amalgamate
    Leon Herbert: Impiegato Bicarbon Amalgamate
    Neil Affleck: Studente di medicina 
    Jerome Tiberghien: Killer nell'attico
    Sony Forbes: Killer nell'attico
    Denis Lacroix: Killer nel granaio
    Adam Ludwig: Arno Crostic
Doppiatori italiani
    Melina Martello: Kim Obrist
    Dario Penne: Cameron Vale
    Marcello Tusco: Paul Ruth
    Oreste Rizzini: Darryl Revok
Didascalie: 
   There are 4 billion people on earth. 237 are Scanners.
   They have the most terrifying powers ever created...
   and they are winning.
   ... Their thoughts can kill.
   10 seconds: The Pain Begins
   15 seconds: You Can't Breathe
   20 seconds: You Explode.
Budget: 3,5 milioni di dollari USA
Box office: 41,2 milioni di dollari USA

Trama: 

La ConSec è una compagnia militare privata che vuole presentare una nuova terribile arma. Si tratta degli scanners, individui dotati di poteri paranormali devastanti, come la percezione extrasensoriale, la telepatia, la telecinesi e la psicocinesi. Accade però qualcosa di imprevisto e di spaventoso: quando la ConSec si accinge a dare la dimostrazione pratica dei poteri di un suo agente, il volontario scelto per l'esperimento, Darryl Revok, dimostra di essere uno scanner molto più dotato. Non appena lo scanner della ConSec cerca di sondargli la mente, questi gli oppone una fiera resistenza, lo manda in crisi e infine gli fa esplodere il cranio. Gli ufficiali della compagnia cercano di catturare Revok, ma lui riesce a sfuggire loro in modo rocambolesco e ad ucciderli tutti. Il capo della Sicurezza, Braedon Keller, è talmente traumatizzato dall'accaduto da decidere di terminare il programma di ricerca sugli scanners. Come prevedibile, la decisione di Keller incontra la fiera opposizione del dottor Paul Ruth, che è proprio a capo del programma messo in discussione: secondo lui gli omicidi e la fuga sarebbero proprio una chiara dimostrazione del grande potenziale bellico dei telepati. Altra ossessione del subdolo Ruth è l'esistenza - mai dimostrata - di una rete clandestina di scanners ostili alla ConSec. Stando a questi deliri paranoici, Revok farebbe parte proprio di tale organizzazione e il rimedio consisterebbe nel reclutare nuovi scanners per infiltrarla. Il piano viene approvato e la ricerca ha inizio. Un candidato viene presto riconosciuto in uno squallido fast food. Si tratta di un vagabondo in condizioni terminali, coperto di stracci e sudicio, che sopravvive ingerendo avanzi di hamburger. Alcune ragazze altezzose della classe media lo guardano con disprezzo estremo, come solo le Figlie di Venere sanno fare. "Ma come fa un uomo a ridursi in quelle condizioni? Non mi fa pena, mi fa solo schifo!", questa è la sentenza che una di queste giovani pronuncia nei confronti del derelitto, colpevole ai suoi occhi di essere un perdente genetico, un aborto, un rifiuto dell'Evoluzione. L'uomo concentra la sua attenzione sulla sua detrattrice, che cade vittima di un attacco epilettico provocato dal suo potere telepatico. Si mostra ancora generoso: al suo posto avrei provocato in quella fallofora il cedimento di un'arteria nel cranio. Il peggio è evitato dagli agenti della ConSec, che catturano il telepate, il cui nome è Cameron Vale. Il malcapitato viene sottoposto a sedazione profonda: il farmaco utilizzato allo scopo è conosciuto come ephemerol, e ha il potere di inibire temporaneamente ogni facoltà telepatica. Vale si risveglia sul lettino di contenzione dopo molte ore di sonno. Quando è riuscito a schiarirsi il cervello, Ruth gli spega la situazione e inizia un addestramento per aiutarlo a controllare i propri poteri. Il problema è che il capo della sicurezza, Keller, all'insaputa di tutti lavora per conto di Revok, facendo la spia. I frutti di questo tradimento non tardano a manifestarsi: Revok viene a conoscenza del piano di infiltrazione e manda alcuni assassini a uccidere Vale quando questi prende contatto con Benjamin Pierce, un artista scanner privo di affiliazioni. Pierce viene colpito a morte, mentre Vale fugge e riesce ad uccidere alcuni sicari. Nella mente del bohémien morente, capta il nome di una donna, Kim Obrist, indizio che gli permette di risalire a una nuova organizzazione clandestina di scanners, questa volta opposti al gruppo di Revok e alle sue mire malvage. Quando Vale si mette in contatto con la Obrist, i sicari di Revok colpiscono ancora, facendo un massacro alla riunione del gruppo. Soltanto Vale e la Obrist sopravvivono. Il canovaccio si ripete: Vale capta nella mente di uno degli assassini il nome di una società farmaceutica e la infiltra - cosa che ormai gli riesce del tutto naturale. Finalmente il piano di Revok si staglia in tutta la sua natura aberrante sullo sfondo già tenebroso. L'ephemerol, somministrato anni prima a un certo numero di donne gravide, aveva avuto come effetto collaterale la nascita degli scanners. Non soltanto si scopre che Revok e Vale sono in realtà fratelli: il loro padre segreto è proprio il dottor Ruth. L'interesse della congrega di telepati revokiani nella multinazionale ha il suo preciso motivo, perché tramite i suoi impianti chimici vengono prodotte tonnellate di ephemerol allo scopo di dar vita a una nuova generazione di persone telepatiche tramite cui dominare il mondo. Al termine di una convulsa e adrenalinica girandola di eventi, è inevitabile il duello all'ultimo sangue tra Vale e Revok, il cui esito si dimostrerà davvero sorprendente!

Recensione: 

Un thriller di tutto rispetto, capace di lasciare la sua sacrosanta traccia mnestica in un encefalo in formazione. Così mi è capitato di rimanere fulminato da alcune sue sequenze quando è stato trasmesso in televisione - ero appena un moccioso - e posso assicurare che si tratta di lampi indelebili! Ricordo ancora il faccione dello scanner della ConSec in tremenda tensione, mentre le forze psichiche di Revok mandavano il cranio in risonanza! Il risultato, simile a un'improvvisa eruzione, è il vero colpo di genio: un torrente di poltiglia encefalica mista a coaguli di sangue, che esplode inondando ogni cosa nel raggio di alcuni metri! Consiglio vivamente a tutti la visione di questa gloriosa pellicola! Al giorno d'oggi non si trovano più molti prodotti paragonabili.  


Duello telepatico e trasmigrazione 

Il finale comporta un certo numero di riflessioni. Cameron Vale e Darryl Revok si affrontano servendosi dei loro spaventosi poteri, scatenando l'inferno. Il maligno Revok sembra prevalere e riesce addirittura ad incendiare il cranio dell'avversario, ma a causa dello sforzo ha un tracollo fisiologico che lo fa incontro alla morte subitanea. Vale, il cui corpo ha cessato di vivere, è tuttavia vivo nel suo Spirito, nella sua più pura essenza immateriale, che riesce ad utilizzare la fortunata circostanza per prendere possesso del cadavere di Revok - evidentemente privo di danni tali da renderlo inidoneo al sostentamento della vita. In pratica Vale continua a vivere indossando la veste di carne e di ossa lasciata dal telepate defunto. Questo implica il presupposto filosofico del più puro platonismo, in netto contrasto col materialismo che Cronenberg ha sempre affermato di professare. Le domande sono molte. Se Vale vive in Spirito, entrando nel corpo inanimato che ha davanti a sé, cosa ne è dell'essenza di Revok, che occupava proprio quel corpo fino a pochi istanti prima? Forse che c'è stata una battaglia tra i due spiriti - due pacchetti di autocoscienza - in cui solo uno ha avuto la meglio? Ritengo che sia alquanto probabile. Una cosa di una logica semplice quanto gravida di conseguenze filosofiche. Infatti alla fine, si osserva il movimento delle labbra del corpo di Revok animato dall'essenza di Vale, che articolano le seguenti parole: "Sono io, Kim, Cameron. Abbiamo vinto. Abbiamo vinto..." (nell'originale "We've won"). Le brevi frasi sono pronunciate con la voce di Vale, come se la stessa intonazione non fosse in sé un fatto puramente fisico. Adesso mi piacerebbe sapere una cosa. Perché Cronenberg nel 1993 si è rifiutato di prendere in considerazione il finale di Videodrome in cui il protagonista si ritrova in una trasmissione televisiva dopo essersi sparato nel cranio? In quell'occasione il regista canadese aveva dichiarato di non voler dare l'impressione di credere in una sopravvivenza ultraterrena dell'autocoscienza umana. Come mai invece nel 1981, non si era posto il problema? Tra l'altro, la sua obiezione si dimostra incoerente. Non è necessario immaginare una sopravvivenza dello Spirito alla morte in Videodrome: il protagonista si spara, ma la sua morte può ben essere un'illusione, un dettaglio della sua vicenda allucinatoria. Invece in Scanners questo non è plausibile. Qui si mostra nel modo più chiaro che lo Spirito di Vale esce dal corpo in fiamme, combatte contro lo Spirito di Revoke, lo scaccia e quindi entra nel corpo che aveva indossato. In pratica Vale sfugge al pungiglione di Thanatos. Azrael non ha potuto prendere la sua preda, perché questa si è infilata in un corpo che ha potuto sostenerla, che è diventato il suo nuovo tempio. In eXistenZ vediamo che si è avuta un'evoluzione ulteriore: questa volta la morte stessa diventa un concetto illusorio.
Ricapitolando: 
1981: Cronenberg afferma la trasmigrazione delle anime
1993: Cronenberg afferma la mortalità delle anime.
1999: Cronenberg rimuove la Morte e afferma l'eternità dei corpi.

Trovo tutto questo decisamente bizzarro. Mi piacerebbe sapere qualche dettaglio in più sui sommovimenti magmatici che dovevano regnare nel calderone cerebrale dell'uomo di Toronto. A volte l'apparente irrazionalità di una visione dell'universo è dovuta soltanto all'insufficienza delle parole, al voler a tutti costi proiettare negli asfittici confini di uno spazio tridimensionale qualcosa che ha un numero di dimensioni più elevato. 

Il Potere della Telepatia 

Esiste la telepatia? Senza dubbio sì, risponderei a pelle. Ne sono convinto, dentro di me ritengo la telepatia reale come l'aria che respiro. Oppure questa certezza viscerale è frutto della mia paranoia? Più di una volta sono stato sicuro del fatto che alcuni individui erano davvero in grado di leggermi il pensiero. In altre occasioni ho sentito pulsare nel mio cranio pensieri altrui. Il problema è che non posso dimostrare la realtà di questi fenomeni, né tantomeno sono stato capace di ripetere gli eventi da me sperimentati. Avrò occasione di parlarne diffusamente in altra sede. Se cerco di analizzare il problema dal punto di vista razionale, debbo dirmi piuttosto scettico sul reale fondamento biologico del fenomeno telepatico. Sono però sicuro di un'altra cosa: esiste una telepatia che non è un potere innato dell'essere umano, qualcosa che può emergere in condizioni estreme o in determinati individui particolarmente dotati, bensì il risultato di una tecnologia specifica. In altre parole, esistono macchine in grado di captare il pensiero, scansionando il cervello proprio come farebbe un telepate cronenberghiano. Mark Zuckerberg ha dato ampia prova di questo fatto, facendo comparire ovunque banner e suggerimenti di pagine pertinenti a cose che si sono soltanto pensate, che non sono mai state tradotte neppure nel più esile dei suoni a fior di labbra. Forse un giorno su tutte queste cose sarà fatta chiarezza e risulterà che esistono spiegazioni molto convincenti, soltanto che non sono ovvie. Se esistessero scanners veri e propri, se ci fossero persone in grado di controllare facoltà telepatiche e telecinetiche, si saprebbe. Il vantaggio che tali poteri sono in grado di dare è talmente immenso da non poter passare sotto silenzio. Chi potesse leggere nella mente, provocare malori, spostare oggetti, influenzare gli altri, userebbe di certo tutto ciò a proprio vantaggio, causando danni inauditi al prossimo e all'intero genere umano. Danni che ormai risulterebbero evidenti a tutti. Le dottrine di Darwin permettono al mondo scientifico di giungere alla conclusione che il vantaggio evolutivo dei poteri degli scanners sarebbe troppo grande: se di simili capacità non si ha notizia, è perché la Natura non è riuscita a produrle.     


Scanners e Cyberpunk 

Nel film è contenuto un elemento che sono incline a giudicare ridicolo, pur con tutto il rispetto che nutro per Cronenberg e per le sue opere: a un certo punto il segnale telepatico lanciato dallo scanner Cameron Vale si propaga attraverso una linea telefonica, corre lungo il cavo e giunge a destinazione provocando spaventose deflagrazioni. Come se fosse un banalissimo segnale elettrico, in grado tra l'altro di essere convertito in corrente alternata e quindi spacchettato al punto di destinazione per esplodere in tutta la sua apocalittica potenza. Eppure qualcuno potrebbe rinfacciarmi che ancora una volta sto banalizzando e giudicando poco rilevante il tema della fusione uomo-macchina. Per quanto inverosimili siano i dettagli tecnici, quello che vediamo è il collegamento di Vale a una rete di computer usando il proprio cervello come interfaccia per immergersi in un larvato cyberspazio. Qualcosa di decisamente cyberpunk, qualche anno prima che il genere Cyberpunk giungesse alla sua piena maturazione. Non possiamo dire, come pure mi è capitato di leggere, che Scanners avrebbe anticipato le tematiche cyberpunk di almeno un decennio. Il tema del collegamento tra i cervelli di proto-hackers e computer talmente ingombranti da occupare interi edifici si sarebbe sviluppato nel corso degli anni '80, per poi essere rapidamente surclassato dalla realtà. La tecnologia ha subìto una tale accelerazione da far apparire coeva ai dinosauri non soltanto tutta l'informatica che vediamo in Scanners, ma anche quella descritta in Neuromancer (1984).

Cronenberg e i medici: un cattivo rapporto

Così scrive Antonello Sarno ne Il cinema dell'orrore (citazione da www.darkitalia.com):

"Cronenberg odia i medici, portatori di disastro piuttosto che di salute, forse perché egli stesso, dopo lunghi studi biologici, conosce bene i pericoli della scienza e li trasforma nel fil rouge dei suoi incubi<.> i pericoli della medicina moderna, che sembra non fermarsi più davanti a niente e a nessuno travolgendo ogni confine (cavie umane, bioetica, religione), diventano vere e proprie ossessioni per il disastro, incombente sul nostro avvenire." 

Non ci sono dubbi, ognuno dovrebbe meditare su questo spinoso tema, che emerge in modo prepotente in diversi capolavori del regista canadese, come Shivers - il demone sotto la pelle (1975), Rabid - sete di sangue (1977) e Brood - la covata malefica (1979). Se le multinazionali onnipotenti preparano una distopia incubica... per capire che le alternative sono persino peggiori mi basta dare un'occhiata alla putrescente galassia della "controcultura" complottista

Curiosità varie 

L'effetto mirabile dell'esplosione cranica dello scanner della ConSec, è stato realizzato in modo alquanto ingegnoso utilizzando una testa posticcia fatta di lattice e riproducente le fattezze del faccione dell'attore, tutta riempita di un intruglio di cibo per cani, fegati di coniglio, avanzi di pasti e grumi di sangue finto. Una volta preparato questo artefatto, gli è stato sparato un colpo da dietro con un fucile da caccia di calibro 12. Resto sempre basito dall'avversione per le frattaglie mostrata dagli anglosassoni nordamericani. Per quanto mi riguarda, sono un avido divoratore di interiora e non sprecherei mai degli ottimi fegati di coniglio, nemmeno per la causa della Fantascienza. 

In una scena si ha la collisione di un'auto in corsa, che penetra in un negozio di dischi devastando ogni cosa. In un cartellone pubblicitario campeggia la sigla della casa discografica RSO, che sta per Robert Stigwood Organization. Orbene, la RSO esisteva davvero e pagò per questa pubbicità occulta (una pratica all'epoca molto comune). Tuttavia quando il film uscì, l'etichetta discografica in questione era già fallita, quindi abbiamo a che fare con un bizzarro fossile.

Altro ghiotto dettaglio macabro. Mentre brucia, nel finale, gli occhi di Revok escono dalle orbite, senza più né iride né pupilla: sono due bocce bianche, lucide e terrificanti. Ebbene, quegli occhi finti che l'attore Michael Ironside indossava erano proprio quelli usati da Dustin Hoffman nel film Il piccolo grande uomo (Little Big Man, 1970), diretto da Arthur Penn.  

Già nell'ormai remoto 1976 era pronto un soggetto cronenberghiano, intitolato Telepathy 2000, che può essere considerato a tutti gli effetti il precursore di Scanners. L'azione era ambientata agli inizi del XXI secolo, all'epoca percepito come un futuro lontanissimo. Il protagonista si chiamava Harley Quinn e stuprava telepaticamente una donna in metropolitana. In pratica era un proto-Revok. La trama era spionistica, tutta imperniata sulla contrapposizione tra una multinazionale senza scrupoli, la Cytodyne Amalgamated, che addestrava scanners maligni e un gruppo di scanners filogovernativi buoni che cercava di resistere.  

Il cognome Revok, ben documentato in Inghilterra e in Scozia nella seconda metà del XIX secolo, negli USA si trova attualmente in due stati: New York e Pennsylvania. Non è facile risalire alla sua vera etimologia, anche se appare subito chiaro che non ha alcuna connessione col verbo inglese to revoke "revocare". L'origine del cognome in questione potrebbe essere gaelica: forse viene da reabhach "ciarlatano", che è anche un epiteto popolare del Diavolo. L'ortografia è decisamente bizzarra. C'è da domandarsi se Cronenberg fosse al corrente di questa possibilità o se si tratti di una mera coincidenza.

La telepate Kim Obrist è stata chiamata così dal nominativo di una assistente del produttore del film, Claude Héroux. Il cognome Obrist ha avuto la sua origine in Svizzera, dove è tuttora portato da circa 2.400 persone. Si trova anche in Italia, in Francia e in Germania. Negli USA ha la sua massima diffusione nello stato dell'Oregon (circa 150 persone). Anche nello stato di New York e in California ci sono alcuni Obrist, una sessantina in tutto. In altri stati l'occorrenza è trascurabile o addirittura nulla. In ultima analisi l'origine del cognome dovrebbe essere dal tedesco Oberst "colonnello".

L'idea di un'organizzazione telepatica ostile sembra essere stata presa dal romanzo di William S. Burroughs Il pasto nudo (1959). In un capitolo di tale è infatti descritta la setta dei Senders (ossia "I Mandanti"), che è il chiaro precedente letterario della rete di telepati creata da Darryl Revok. Cosa abbastanza singolare, dieci anni esatti dopo Scanners lo stesso Cronenberg ha diretto il film Il pasto nudo (1991), tratto dall'omonima opera dello scrittore di St. Louis. 

In una scena del film Kim Obrist viene sondata dal feto telepatico di una donna incinta. Questa idea dello psichismo dei bambini nel grembo materno deve aver traumatizzato l'attrice, Jennifer O'Neill, che in seguito è diventata una convulsionaria, ha scritto un libro di propaganda antiabortista e lavora attualmente come portavoce di un movimento "pro-life". Non mi sono documentato su quale sia questa organizzazione. Mi limito a far notare che in genere si tratta di sètte violente e fanatiche: non sono rari in America casi di talebani "pro-life" che uccidono medici abortisti. 

Il dottor Ruth afferma di aver fondato la Biocarbon Amalgamate nel 1942. Eppure l'attore che lo ha impersonato, l'ottimo Patrick McGoohan, nel 1942 aveva soltanto 14 anni. Un'incoerenza non da poco, mi pare.

Altre recensioni e reazioni nel Web:  

Frugando nel Web ho scovato qualcosa su Filmtv.it. Nulla di eccelso, in ogni caso. Riporto gli interventi come li ho trovati: i refusi di vario genere (es. "deu" per "due") sono degli autori. 

SaintlySinner ha scritto:

Trama intrigante, tematiche fantapolitiche, "Scanners" ha sicuramente un certo fascino. Tuttavia per me non è fra i lavori più riusciti di Cronenberg. Ci sono momenti un pò banali e soprattutto la narrazione risulta troppo spesso lenta e faticosa a scorrere. Michael Ironside è perfetto e inquietante nella parte. Lo scontro finale è davvero uno spettacolo.

Bellahenry ha scritto:

partendo da una buona idea di questi "scanners" capaci di entrare nella testa delle persone per fargli fare tutto ciò che vogliono, il film risulta lo stesso un po noioso!
anche l'ottimo risvolto critico-polito-economico alle multinazionali chimiche e farmaceutiche non rende questo un buon film. la trama a volte è ridicola e il soggetto non rende quanto possa sembrare: dov' c'è emozione se i potagonisti possono liberarsi facilmente di chiunque?
le deu scene degne di nota sono il cervello che esplode e lo scontro finale...tutto il resto sia comestoria che visivamente mi ha lasciato perplesso!
secondo me cronenberg aveva ottime idee in principio ma la sceneggiature non è stata all'altezza...

Michel ha scritto:

LE CAVIE DI PAPÀ
La scienza matrigna ha prodotto altri mostri; chi ci salverà? Forse un novello Abele, sempre che questa volta riesca a sopraffare il fratello cattivo. Alle prese con i consueti corpi mutanti dentro una storia fatta con cascami parapsicologici, questa volta Cronenberg non convince. La messa in scena fredda e claustrofobia non è dozzinale e non manca qualche momento efficace, ma il tentativo di realizzare un incubo cinematografico con tanto di attori che recitano in stato catatonico è vanificato da troppe lungaggini e da qualche scivolone nella comicità involontaria.

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