venerdì 7 maggio 2021

ETIMOLOGIA DI PINGUINO

Molti anni fa mi imbattei in un robusto e giovane bergamasco che sosteneva a spada tratta l'origine della parola pinguino dall'aggettivo pingue, sinonimo dotto di "grasso", "abbondante". Questa ingenua spiegazione costituiva per lui un dogma. "I pinguini si chiamano così perché sono pingui, pòta!", continuava a ripetere. Se provavo ad esporre i miei dubbi, ripeteva la frase tal quale, ma la caratteristica interiezione "pòta!" diventava un più violento "òstia!". Era permalosissimo e non voleva sentire ragioni. Ovviamente quella da lui escogitata è una falsa etimologia, come sempre accade ogni volta che una persona cerca di spiegare Omero con Omero. Essendo quel bergamasco collerico e attaccabrighe, mi astenni dall'insistere e dall'enunciare ulteriori critiche. In casi simili, lasciar cadere il discorso è sempre la strategia migliore. Purtroppo ho potuto constatare che ci sono stati e ci sono tuttora dotti sostenitori della derivazione di pinguino da pingue, come se fosse una parola italiana tratta in qualche modo dal latino dei letterati. In realtà l'italiano pinguino viene dal francese pingouin, a sua volta preso a prestito dall'inglese penguin (secondo altri dall'olandese pinguin). Il medico e naturalista inglese John Latham (1740 - 1837) fu il primo a difendere espressamente l'origine di penguin dal latino pinguis (1785). La latinizzazione forzata di ciò che appariva inspiegabile era una strategia molto ben considerata e prestigiosa nei secoli passati - anche quando non conduceva a risultati plausibili. 
 
 
Il pinguino e l'alca impenne 
 
Lo strano ornitonimo pinguino diventa immediatamente analizzabile quando si considera la sua vera origine dal bretone pennguenn, il cui significato letterale è "testa bianca" (penn "testa", guenn "bianco"). Anche in gallese si ha pen gwyn "testa bianca" (pen "testa", gwyn "bianco"). Mi sembra un'etimologia molto ragionevole, eppure non ha convinto tutti gli studiosi. La questione è tuttora molto dibattuta, credo per motivi semantici che ora analizzeremo. A questo punto molti si saranno posti una domanda. Perché il pinguino dovrebbe chiamarsi "testa bianca" se ha la testa nera? Perché avrebbe un nome celtico se vive in Antartide? Semplice: in origine la parola "pinguino" designava un uccello diverso da quello che conosciamo con questo nome. Si tratta dell'alca impenne (Pinguinus impennis), un uccello inabile al volo ed estinto verso la metà del XIX secolo, che viveva nelle regioni artiche e che aveva una grande macchia bianca sulla testa. I pinguini dell'Antartide appartengono a una famiglia completamente diversa, denominata Sfeniscidi (Spheniscidae, Bonaparte 1831). Gli esploratori europei notarono subito la somiglianza che i pinguini dell'emisfero australe avevano con l'alca impenne e lo designarono così col suo nome, senza curarsi affatto dei problemi tassonomici. L'alca impenne può essere definita pinguino boreale, in opposizione al pinguino australe della famiglia degli Sfeniscidi. 
 
Un tentativo di ricostruzione 
 
La forma gallica e britannica ricostruibile a partire da questi dati è senza dubbio *pennon windon "testa bianca", da *pennon "testa" e da *windon, forma neutra di *windos "bianco". Almeno nella lingua di una parte dei Celti sarebbe stata chiamata l'alca impenne ai tempi di Vercingetorige e di Cesare. La forma ibernica ricostruibile per "testa bianca" è *kwennon windon, ma non si trova nelle lingue goideliche alcuna denominazione simile dell'alca impenne. Dovrebbe essere *ceann find. In irlandese moderno l'uccello è chiamato falcóg mhór, ossia "grande uccello marino". Il termine falcóg bheag, ossia "piccolo uccello marino" indica invece la gazza marina (Alca torda, Linnaeus 1758), che tra l'altro è la specie vivente più vicina geneticamente all'alca impenne. Sembra che falcóg sia un prestito dal norreno alka (vedi nel seguito) con l'aggiunta del tipico suffisso -óg, anche se la consonante iniziale f- è al momento poco chiara. Forse questa denominazione medievale ha sostituito un precedente *ceann find.
 
Riscontri su alcuni dizionari  
 
Il vocabolario Treccani (www.treccani.it) riporta quanto segue, senza citare i dati dalle lingue celtiche (l'appartenenza dell'istituzione al filone dei romanisti è notoria): 
 
 
pinguino s. m. [dal fr. pingouin, e questo dall’oland. pinguin, di origine oscura]
 
Fustigo e stigmatizzo questo atteggiamento di negazione di tutto ciò che è al di fuori di un dizionario di latino ad uso delle scuole superiori. Quell'assurda etichetta "di etimologia oscura" è pensata apposta per negare l'esistenza di interi mondi. Va comunque riportato il fatto che in tedesco il pinguino era un tempo chiamato Fettgans, ossia "oca grassa". In olandese è stato formato il calco vetgans /ˈvɛt.xɑns/, di identico significato. Potrebbe trattarsi del calco di una falsa etimologia, a dimostrazione di quanto siano complessi questi percorsi. 

Questo è quanto riporta il dizionario etimologico Etymonline:  
 

penguin (n.)

1570s, originally used of the great auk of Newfoundland (now extinct; the last two known birds were killed in 1844); the shift in meaning to the Antarctic swimming bird (which looks something like it, observed by Drake in Magellan's Straits in 1578) is from 1580s. The word itself is of unknown origin, though it often is asserted to be from Welsh pen "head" (see pen-) + gwyn "white" (see Gwendolyn). The great auk had a large white patch between its bill and eye. The French and Breton versions of the word ultimately are from English. A similarity to Latin pinguis "fat (adj.), juicy," figuratively "dull, gross, heavy," has been noted.
 
Traduzione: 
 
Anni '70 del Cinquecento, usato in origine per la grande alca di Terranova (ora estinta; gli ultimi due esemplari sono stati uccisi nel 1844); lo slittamento semantico all'uccello nuotatore antartico (che in qualche modo gli somiglia, come osservò Drake nello Stretto di Magellano in 1578) è degli anni '80 del Cinquecento. La parola stessa è di incerta origine, nonostante sia spesso sostenuto che derivi dal gallese pen "testa" (vedi pen-) + gwyn "bianco" (vedi Gwendolyn). La grande alca aveva una grossa macchia bianca tra il becco e gli occhi. Le versioni francesi e bretoni della parola sono in ultima analisi dall'inglese. Una somiglianza col latino pinguis "grasso (agg.), succoso", in senso figurato "ottuso, grossolano, pesante", è stata notata. 
 
Dissento in modo netto dall'opinione dei compilatori di Etymonline, che sostengono l'origine inglese del bretone pennguenn. Tale proposta di derivazione non ha senso alcuno: si comprende benissimo la comune origine celtica del bretone pennguenn e del gallese pen gwyn. Forse questo sproposito si deve a un errore. Per il resto, Etymonline contiene molte informazioni interessanti sulla cronologia e sulle attestazioni. 
 
L'alca impenne in altre lingue  
 
In norreno l'alca impenne era chiamata geirfugl (gen. geirfugls, n. pl. geirfuglar), alla lettera "uccello-giavellotto" (da geirr "giavellotto", fugl "uccello"). In inglese esiste gerfowl "alca impenne", che deriva dal norreno: se in inglese vi fosse una corrispondente parola anglosassone genuina, questa suonerebbe *goarfowl. In norreno era invece chiamata alka (gen. ǫlku, n. pl. ǫlkur) la gazza marina. Anche la parola inglese auk (varianti: awk, alk) "uccello del genere degli alcidi" è giunta dal norreno, ma il percorso è poco documentato, essendo attestata per la prima volta negli anni '70 del Seicento. Secondo altri il prestito sarebbe avvenuto in epoca abbastanza recente dall'islandese moderno. In particolare notiamo che l'alca impenne è detta great auk. La protoforma germanica ricostruibile per l'ornitonimo norreno alka è *alkōn con ogni probabilità della stessa radice indoeuropea del latino olor "cigno".  
 
In basco l'alca impenne era chiamata arponaz. A quanto risulta, il vocabolo è oggi del tutto estinto, come la specie animale a cui si riferisce. Le fonti riportano che il suo significato letterale è "becco a lancia". Le attestazioni sono scarse. Nonostante questa scarsità di dati, vediamo subito che arponaz non può essere una parola non può essere genuinamente basca. Deriva senza dubbio da arpoi "arpione", prestito dal francese harpon, da confrontarsi col latino harpagōne(m) - anche se non è esclusa un'origine germanica. Il secondo elemento, -naz, dovrebbe essere dal latino nāsus "naso, becco". Teniamo conto del fatto che il Web è avarissimo di informazioni, nonostante le masse acefale ne decantino l'onniscienza e l'onnipotenza. Dal basco il vocabolo arponaz sarebbe poi giunto in francese antico per effetto boomerang, divenendo apponatz. La voce in questione è oggi scomparsa, ma si nota l'esistenza di un vocabolo simile, apponat /apo'na/, il cui significato è però "pulcinella di mare" (Fratercula arctica, Linnaeus 1758).  

Conclusioni 
 
Sono e resto convinto che l'ornitonimo pinguino sia puramente celtico, che non abbia nulla a che vedere con l'aggettivo pingue e che un'importante memoria storica di un passato dimenticato.

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