sabato 1 marzo 2014

DA LINGUA MORIBONDA A LINGUA GLOBALE

Thus com lo Engelond into Normandies hond. & the Normans ne couthe speke tho bote hor owe speche, & speke French as hii dude atom, & hor children dude also teche. So that heiemen of this lond that of hor blod come. Holde alle thulke speche that hii of hom nome. Vor bote a man conne Frenss, me telth of him lute. Ac lowe men holdeth to Engliss & to hor owe speche gute. Ich wene ther ne beth in al the world contreyes none, that ne holdeth to hor owe speche, bote Engelond one.
 
Così l'Inghilterra cadde in mano alla Normandia, e i Normanni allora sapevano parlare solo la loro propria lingua, e parlavano francese come facevano a casa loro, e l'insegnavano anche ai loro figli, cosicché gli uomini prominenti di questo Paese, che dal loro sangue discendono, conservano tutti quella lingua che da essi ricevettero. Perché, se uno non sa il francese, lo si considera poco. Ma il popolino resta ancora attaccato all'inglese e alla sua propria lingua. Credo che non ci sia in tutto il mondo un Paese che non mantenga la propria lingua, salvo soltanto l'Inghilterra.

Roberto di Gloucester - Cronaca, fine del XIII secolo  
  
Mi domando cosa penserebbe questo cronista medievale se la sua autocoscienza venisse proiettata qui ed ora, e fosse in grado di vedere come non solo l'inglese non si è estinto ma, anche se a prezzo di grandi mutamenti, si va imponendo sull'intero globo terracqueo.

2 commenti:

Lunaria*Lady*Femme*Fatale ha detto...

io mi sono chiesta più volte se Alfieri o Monti, per dire due tra i padri della nostra bella lingua italiana, due che rendevano la nostra lingua il suono stesso della Pura Poesia, a vedere lo scempio culturale che esiste ora, nel 2014, ecco, mi sono chiesta cosa direbbero.

Antares666 ha detto...

Anch'io mi sono posto la stessa domanda. Una cosa è certa: sarebbero stupiti e turbati dall'incredibile impoverimento del lessico e dall'imperante pochezza di concetti. Il destino della lingua italiana è tutto fuorché roseo.