Era il 16 gennaio 2019. Il carissimo amico Lukha B. Kremo disquisiva su un cruciale argomento, che ha sempre attratto la mia curiosità: il rinvenimento di materiale genetico nel retto della Mummia del Similaun, eccezionale reperto chiamato affettuosamente Ötzi (varianti ortografiche Oetzi, Otzi). Riporto in questa sede il thread iniziato dal Kremo:
Lukha B. Kremo:
comunque l'argomento del giorno non è che 10 anni fa avevamo 10 anni di meno, ma che Otzi è il primo omicidio documentato causato da omofobia, ca. anno 3200 a.C.
Luigi Straneo:
non credo sia un caso di omofobia, gli hanno trovato del liquido seminale nel retto, dev'essere un gioco erotico finito male
Lukha B. Kremo:
no,
gli hanno trovato ferite compatibili con frecce alla scapola, inoltre
era in un ghiacciaio; molto più probabile che sia stato colto in
flagrante che abbiano ammazzato l'altro e che lui sia riuscito a
scappare ma sia stato colpito lo stesso, poi ha cercato di superare le
montagne per non farsi trovare più e lì è caduto.
Lukha B. Kremo:
mi
pare che si conferma che le idee che abbiamo noi delle società
neolitiche sono da rivedere, che abbiamo una concezione di primitivismo e
che invece già nel 3200 ac in italia del nord c'erano comunità con
leggi proprie. Di poco è la scoperta di una battaglia epocale del IV
millennio ac in un remoto paese della germania settentrionale che indica
come non fossero in lizza due tribù, ma due fazioni multietniche e
quindi un esercito di un vero e proprio regno, di cui ovviamente non
sappiamo nulla.
Lukha B. Kremo:
in fondo circa 100 anni dopo Otzi regnava il primo faraone in egitto
ALex CutWay:
Vi
sono stati non rari eventi di fallace marcatura del DNA tramite
datazione al carbonio. In realtà, un'altra teoria avvicente che i
ricercatori stanno seguendo , sono voci di corridoio, è un successivo
atto di necrofilia verso una mummia, avvenuto molti secoli dopo, anche
se l'esatta datazione temporale è ancora piu' complicata. Sarebbe
inoltre il primo caso della storia umana.
A distanza di tempo sono tornato sul thread e con mia grande sorpresa ho trovato che il link condiviso dal Kremo era stato nascosto da un minaccioso avvertimento. Infatti la notizia sulla morte violenta del nostro uomo preistorico preferito, apparsa a suo tempo su Le Cronache Lucane, è stata bollata da Zuckerborg come "fake news". La mannaia di una censura occhiuta si è abbattuta sul contenuto eterodosso, implacabile come un androide, inquietante e temibile come lo swibble di dickiana memoria. Ecco la documentazione:
Facta - Fact-Check
Independent fact-checkers say this information has no basis in fact.
Il 16 gennaio il sito Le Cronache lucane ha pubblicato un articolo dal titolo “La conferma dei ricercatori di Bolzano: sperma nel retto di Ötzi”.
Nel testo si legge che una biopsia che sarebbe stata effettuata dal team di Archeologia Biomolecolare di Bolzano avrebbe confermato un dettaglio inedito sul ritrovamento, avvenuto nel 1991, della mummia neolitica denominata Ötzi: la presenza di sperma nel canale rettale.
Questa è una notizia priva di fondamento, probabilmente nata come pesce di aprile e poi continuata a girare per oltre 25 anni. Ma andiamo con ordine. Partiamo dalla fonte. Le Cronache Lucane ha ripreso interamente (senza specificarlo) un articolo pubblicato dal sito CTRL ALT WRITE il 9 febbraio 2016.
Passiamo alla vicenda. Il 19 settembre del 1991, sulle Alpi Venoste al confine tra Italia e Austria, durante un'escursione viene ritrovata da due coniugi tedeschi una mummia di oltre 5 mila anni fa. Alla mummia viene dato il nome di Ötzi.
Nel 1992 il sito The Straight Dope aveva spiegato che, poco tempo dopo la scoperta di Ötzi, si era diffusa la notizia secondo cui tracce di sperma erano state trovate nell'ano della mummia ma che questa storia era in realtà comparsa sul numero del primo aprile di una rivista austriaca ed era quindi probabilmente uno scherzo.
Questa notizia inventata ha comunque continuato a girare ma, come scrive il sito di fact-checking Butac.it, non ha mai trovato conferma. Nel 2012, anzi, riguardo le voci di corridoio che sostenevano che dello sperma fosse stato trovato nel canale anale di Ötzi, Angela Graefen, ricercatrice di genetica umana all'Istituto Eurac a Bolzano, aveva chiarito all'agenzia di stampa Reuters, che la voce era priva di fondamento e che poteva derivare «dal fatto che dei semi sono stati trovati nel suo intestino. I termini per i semi di piante e lo sperma sono, in effetti, gli stessi in tedesco».
Con infinito paternalismo, Zuckerborg ha quindi impresso il suo sigillo:
Learn more about how Facebook works with independent fact-checkers to stop the spread of false information.
A questo punto tutto sembra chiaro. In un commento poi aggiunto al thread, lo stesso Kremo ha ammesso di essere stato tratto in inganno dai media.
Lukha B. Kremo:
ok, qualche giornalista del cazzo ha tradotto semen (sic) con sperma. Erano semi, non sperma
Benissimo! Tutto sembra essere a posto. Il pacchetto memetico fatto di informazione degenerata è stato identificato e neutralizzato. I Sommi Sacerdoti dell'Antibufalismo hanno sentenziato e il loro giudizio è reperibile con grande facilità nel Web. Davanti al loro magistero si prosternano le masse, cadendo in adorazione! Ecco i link agli articoli di fact-checking:
In ultima analisi, le fonti addotte sono due:
1) Reuters;
2) The Straight Dope.
Come vedremo nel seguito, le tesi riportate dalle due fonti sono tra loro incompatibili e si escludono a vicenda. Procediamo con ordine, ripercorrendo le tappe della ricerca.
L'ipotesi dell'errore di traduzione
Cominciamo dall'analisi delle informazioni diffuse dall'agenzia britannica Reuters, alla cui parola è attribuito un valore pari a quello del Vangelo, se non addirittura superiore. Questo è il testo fondante:
One sticky rumor was that semen had been found in his anal canal, prompting headlines about his supposed homosexuality. But Graefen set the record straight.
“This comes from the fact that seeds have been found in his intestine. The words for plant seeds and semen are actually the same in German,” she laughed.
A quanto pare possiamo stare tutti più tranquilli: l'ennesimo rigurgito di entropia cognitiva è stato rintuzzato. Ma è davvero così? Diabole Domine, direi proprio di no. La questione è un tantino più complessa di come la si dipinge. Sintetizzo i miei dubbi:
1) Possibile che tutto sia nato da uno studio in cui la parola Samen indicava i semi, senza che nessuno si sia preso la briga di specificare la specie vegetale di appartenenza?
2) Possibile che non si faccia la minima menzione a come questi benedetti semi sarebbero giunti nel canale rettale del defunto? Sono passati indenni per tutto l'intestino o sono stati introdotti in un improbabile gioco erotico?
3) Possibile che nessuno menzioni in modo esplicito la fonte da cui Reuters avrebbe attinto? Perché cercando stringhe come "Angela Graefen Samen Ötzi" non si trova un bel nulla di utile? Qual è lo studio in cui la parola Samen avrebbe generato l'equivoco? Chi sono i suoi autori? Dove reperirlo nel Web? Non è dato sapere.
4) Possibile che con chiavi di ricerca non contenenti il nominativo della Graefen, come ad esempio "Ötzi Samen hintern", "Ötzi Samen Darm" e via discorrendo, Google si ostini a mostrare soltanto siti in italiano? Faccio notare che nelle impostazioni di Google ho selezionato "Qualsiasi lingua" e non "Pagine in italiano".
Questa è una menzione di "Samen" in relazione alla Mummia del Similaun (il neretto è mio), da Die Urgeschichte Europas, di Reinhard Pohanka (2016):
Der Pilz hat eine desinfizierende Wirkung und wird außerdem als Aufguss gegen Würmer und Magenbeschwerden verwendet (in der Gegenwart zum Beispiel bei den Samen).
"Il fungo ha un effetto disinfettante e viene utilizzato anche come infuso contro vermi e problemi di stomaco (in presenza di semi, ad esempio)."
Begleitfunde sind Überreste von Tierknochen, Muschelschalen und Fischgräten sowie pflanzliche Funde wie Getreidekörner, Nüsse und Samen, die bei Siedlungs- und Bestattungsausgrabungen freigelegt werden.
"I reperti di accompagnamento sono resti di ossa di animali, gusci di cozze e lische di pesce, nonché reperti vegetali come cereali, noci e semi che vengono scoperti durante gli scavi di insediamenti e sepolture."
Come si vede, non si ha alcuna ambiguità che possa giustificare la genesi del mito memetico dello sperma nel retto di Ötzi. Certo, districarsi in un mare di disinformazione non è facile, ma con un po' di buona volontà si dovrebbe trovare il bandolo della matassa. Invece non si viene a capo di nulla. Cosa molto sospetta. Possibile che l'intervista alla Graefen non abbia avuto alcuna eco nel Web in lingua tedesca?
Con un po' di pazienza, sono riuscito a trovare una menzione più pertinente, su una rivista online tedesca di area LGBT, Queer.de (ancora una volta i neretti sono miei):
Manche Geschichten sind wirklich lustig, und die erzähle ich auch gerne
selbst, beispielsweise, dass Ötzi schwul war. Das war lediglich ein
Übersetzungsfehler: Da hat man aus dem deutschen Wort Samen den
englischen semen gemacht, was im Deutschen so viel bedeutet wie Sperma.
Deswegen wurde das sozusagen in die falsche Richtung interpretiert. Es
wurden keine Spermien in seinem Darm gefunden, sondern Pflanzensamen.
"Alcune
storie sono davvero divertenti e mi piace raccontarle io stesso, ad
esempio che Ötzi era gay. È stato solo un errore di traduzione: la
parola tedesca "Samen" è stata trasformata nell'inglese "semen", che in
tedesco significa "sperma". Ecco perché è stato interpretato nella
direzione sbagliata, per così dire. Nessuno spermatozoo è stato trovato nel
suo intestino, solo semi di piante."
Nemmeno questa è la menzione che cerco: è ancora un aneddoto simile a quello riportato da Angela Graefen di Bolzano, privo di riferimenti validi. Potrebbe addirittura essere stato preso da fonti italiane ed essere entrato nel mondo germanico come un boomerang. Perché se io racconto un aneddoto finisco linciato, mentre gli altri possono fondare i loro giudizi sugli aneddoti? Sono il solo a non essere esonerato dal riportare le fonti? Il Kremo allude a un giornalista del cazzo che ha sbagliato la traduzione. Ebbene, voglio sapere nome e cognome di questo giornalista del cazzo. Voglio sapere la sua testata di appartenenza e il titolo dell'articolo da cui l'errore ha avuto inizio. Di che nazionalità è il giornalista del cazzo? Questo giornalista del cazzo è italiano o anglosassone? Si converrà che tutto è molto vago.
Totale: le confutazioni fatte dagli Antibufalisti del Web non soddisfano i criteri minimi di trasparenza e di tracciabilità. Per gli attivisti italiani la lingua tedesca è tabù, dato che le attribuiscono il potere di evocare lo spettro del III Reich. Quindi nessuno di loro la conosce davvero. A nessuno di loro interessa scandagliare fonti in tedesco. Citano qualche parola tedesca solo se indispensabile, lo fanno male e mostrando di esserne schifati, a dir poco inorriditi. Per i canoni della loro religione civica sarei considerato un pagano. Ho così licenza di conoscere la lingua tedesca e non ho alcun problema ad usarla, facendo notare che non è stata inventata da Hitler!
L'ipotesi del Pesce di Aprile
Passiamo ora ad analizzare i contenuti del post apparso su The Straight Dope. Vero è che Bufale.net ne riporta il
link e che anche il disclaimer apposto da Zuckerborg menziona questa fonte, ma nessuno sembra essere stato in grado di trarne le debite conclusioni, molto diverse da
quelle fornite da Reuters. Invito tutti alla lettura:
Gli italici Antibufalisti si sono fissati sulla traduzione errata del tedesco Samen "seme; sperma", ma hanno anche menzionato una possibilità più attendibile, quella di un Pesce di Aprile. Tutto sarebbe nato da uno scherzo, ossia da una articolo diffuso a bella posta da un'associazione LGBT austriaca, il cui organo di stampa è la rivista LAMBDA-Nachrichten. Tra l'altro giova notare che nei siti Web in lingua tedesca in cui la cosa viene menzionata, non compare mai la parola Samen, bensì un termine più scientifico: Sperma.
"“Otztal Valley, Italy — The mainstream media reported widely on ‘Otzi,’ the 5,477-year-old Stone Age man found mummified in a melting glacier high in the Italian Tyrolean Alps. The U.S. media did not, however, share a gripping detail that was reported in Italy, Austria, Switzerland, and elsewhere: there was sperm in Otzi’s anal canal. ‘The Tyrolean scholars have not given this little detail any special significance,’ according to Lambda Nachrichten, the magazine of Homosexual Initiative Vienna, Austria’s leading gay organization, ‘but there can only be one explanation: Otzi had sex with another man in the Alps!"
L'argomento devastante riportato su The Straight Dope è però un altro. Non può essere stato trovato sperma nel buco del culo di Ötzi. Questo per un fatto molto semplice: Ötzi non ha un buco del culo. Le parti intime del corpo mummificato sono andate perdute, forse divorate dai vermi o da qualche animale carognaro. Comunque sia, niente ano, niente sperma nell'ano.
"But the real problem is this: judging from the photos, Otzi has no anus. His entire crotch, including penis and testicles, is gone, presumably having been eaten by scavengers shortly after his demise."
Diventa superfluo notare che lo sperma non sarebbe in ogni caso rilevabile dopo tanto tempo.
Quanto appena esposto mette in serio dubbio le dichiarazioni attribuite da Reuters ad Angela Graefen. Ecco le conclusioni:
1) Non c'è stato nessun equivoco, nessuna confusione semantica tra il materiale genetico e i semi delle piante: siamo invece di fronte a un vero e proprio pacchetto memetico diffuso cum dolo;
2) A quanto pare la Graefen ignorava che il canale anale del corpo mummificato è andato perduto. Cosa a dir poco sorprendente, essendo una studiosa che si è occupata proprio di Ötzi;
3) I gestori dei siti antibufala hanno citato The Straight Dope ma non sembrano aver letto la fonte con la dovuta attenzione. La storia del culo mancante avrebbe vanificato all'istante la necessità di supporre la cattiva traduzione di una parola tedesca!
I fact checkers devono essere a loro volta sottoposti a fact-checking! Le bufale somigliano ai virus e sono caratterizzate da un corredo memetico che può subire mutazioni. Così da una bufala ne possono nascere altre, ancora più devastanti.
Alcune note
L'uomo del Similaun visse nel Calcolitico, il periodo che ha segnato la transizione tra l'industria litica del Neolitico e la metallurgia dell'Età del Bronzo. Nel Neolitico fece la sua comparsa l'agricoltura, che portò un nuovo modo di intendere l'Uomo e l'Universo. Assieme all'agricoltura e al culto della fecondità comparve la consapevolezza dell'associazione tra l'atto sessuale e la procreazione. Oggi sembra un concetto scontato. Eppure gli Aborigeni dell'Australia, che sono rimasti nel Paleolitico fino a tempi recenti (attrezzi di pietra scheggiata erano usati ancora negli anni '60 del XX secolo), non erano consci del fatto che il concepimento fosse la naturale conseguenza dell'atto sessuale: attribuivano la gravidanza agli spiriti delle acque o delle pietre. Nel Paleolitico imperava la credenza in una divinità uranica non interessata all'ordine morale del mondo. Un Essere Supremo simile a quello che in Australia era chiamato Nurrendere. Nel Neolitico si è avuto il passaggio cruciale alla credenza in una divinità uranica interessata all'ordine morale del mondo. Una divinità iraconda che considera offensive determinate azioni dei suoi adoratori. Nelle società agricole si diffuse l'idea che lo sperma fosse una sostanza preziosa e che il suo contatto con le feci fosse un sacrilegio. Nacque così l'avversione verso il sesso anale e in particolar modo verso il rapporto sodomitico tra uomini. Qualcuno a questo punto si chiederà: "E i Greci? E i Romani? E il dissoluto politeismo?" Ebbene, nel corso dell'Età del Bronzo c'è stata una radicale trasformazione, non solo tecnologica ma anche e soprattutto culturale. Le società neolitiche in Europa furono travolte dall'invasione di genti indoeuropee giunte a più ondate dalle steppe orientali. Questi invasori avevano sentimenti del tutto dissimili da quelli dei popoli su cui si erano abbattuti come una tempesta: erano bellicosissimi e vivevano di predazione. Consideravano l'agricoltura un'occupazione degna soltanto degli schiavi. Dovunque arrivassero uccidevano gli uomini e stupravano le donne, costringendole a consumare le loro vite macinando cereali. L'omosessualità virile era altamente considerata. Ancora ai tempi di Cesare, i Celti della Gallia Transalpina continuavano questo modo di vivere: disprezzavano l'agricoltura, ritenuta un'occupazione servile, e praticavano la sodomia, anche violenta. Si
comprende a questo punto che le religioni monoteiste abramitiche hanno
la loro origine in una sopravvivenza della religiosità del Neolitico. Si sono formate da un vero e proprio rigurgito di un'epoca precedente a quella in cui si sono imposte le religioni politeiste. È
un gravissimo errore proiettare indietro nel tempo categorie postmoderne
come quelle di "omofobia" (analizzeremo in altra sede la natura contraddittoria di questa parola), fondate su una specie di mistica della "paura della diversità": le motivazioni dell'avversione
antisodomitica erano di natura religiosa, avevano la loro radice nel tabù e non possono essere lette alla luce delle ideologie femministe e politically correct. Mi opporrò sempre con tutte le forze alla riscrittura del passato a partire dalle storture concettuali del presente!