IL VIAGGIO DI PETRACCIO
E LA DISGREGAZIONE
DELLA CHIESA DI LOMBARDIA
E LA DISGREGAZIONE
DELLA CHIESA DI LOMBARDIA
Con il viaggio di Niceta di Dragovitsa tutto sembrava avviarsi alla pacifica affermazione del Catarismo Radicale dovunque, in Linguadoca come in Italia. Ma non passò molto tempo senza che i demoni ci mettessero lo zampino. Verso il 1180 un certo Petraccio (in latino Petracius, dal greco Petrakios), delegato dell'Ordo Bulgariae, fece la sua comparsa in Lombardia per recare una notizia ferale. Le fonti discordano molto sui dettagli. Esistono due versioni tra loro incompatibili, ma eguale è la carica devastante dei contenuti.
La prima versione afferma che Petraccio giunse a Concorezzo quando il Vescovo Marco di Lombardia era già morto, riferendo al suo successore Giovanni Giudeo che il Consolamentum di Niceta non era valido, perché lo aveva ricevuto dal suo predecessore Simone di Dragovitsa. Orbene, questo Simone era stato sorpreso in stato di corruzione carnale insieme a una fornicatrice, ed era anche stato riconosciuto colpevole di altre gravi mancanze - con ogni probabilità alimentari. Si riferisce così che il panico divampò tra i Catari, e in molti si convinsero che Marco di Lombardia non avesse fatto una Buona Fine.
La seconda versione afferma invece che Petraccio giunse in Italia quando Marco di Lombardia era ancora in vita e gli riferì che Niceta di Dragovitsa non aveva fatto una Buona Fine perché era stato trovato colpevole di fornicazione con una femmina. Il Vescovo Marco avrebbe allora rifiutato l'Ordo Drugunthiae conferitogli da Niceta, in quanto il suo peccato carnale lo aveva reso vano. Si dice che fu fatta una colletta tra i Credenti per finanziare un viaggio di Marco nella regione dei Balcani per riottenere l'Ordo Bulgariae. Tuttavia Marco non riuscì a portare a termine il suo compito, e a sua volta fu accusato aver peccato con una femmina durante il tragitto. Fu imprigionato e con grande difficoltà poté far ritorno in Lombardia, malato e senza la possibilità di ottenere il Battesimo di Spirito.
Quello che è certo e su cui tutte le fonti concordano è che avvenne uno scisma: non tutti i Catari prestarono fede alle dichiarazioni di Petraccio. Nacque così la Chiesa di Desenzano sul Lago di Garda, che mantenne l'Ordo Drugunthiae. Questa Chiesa, detta anche Chiesa Albanista, sviluppò una grande inimicizia con la Chiesa di Concorezzo, che ripristinò invece il Dualismo Mitigato. Le altre Chiese che nacquero si mantennero neutrali. I Catari di Bagnolo San Vito sono classificati in genere come Moderati, ma per certe posizioni convergevano con gli Albanisti. Le Chiese di Firenze e di Spoleto dovevano annoverare sia Radicali che Moderati. Su queste due Chiese dell'Italia Centrale persistono molte incertezze: mentre sappiamo che Farinata degli Uberti aderiva al Dualismo Mitigato, altre testimonianze ci indicano invece la Chiesa di Firenze come Radicale. Radicale era infatti il suo fondatore Pietro di Lombardia.
Il contrasto teologico tra Concorezzo e Desenzano doveva in qualche modo essere ricomposto, ma nonostante siano stati organizzati allo scopo diversi concili, tutti diedero esito fallimentare. Nessuna ricomposizione delle dottrine fu ritenuta soddisfacente da tutti, e ogni parte voleva prevalere sull'altra. I Credenti vivevano la situazione come un gravissimo scandalo. Finché i Buoni Uomini poterono, tennero nascosto lo scisma ai Credenti, ma poi un rinnegato rivelò tutto ai Domenicani e la cosa divenne di pubblico dominio.
La causa di questo disastro è insita nella natura del Consolamentum, che è un Sacramento del tutto diverso da quelli delle religioni cristiane a cui il pubblico attuale è abituato. Se un cattolico viene battezzato, non perde il battesimo se commette un peccato per quanto grave. Invece quando a un credente cataro viene amministrato il Consolamentum, questi non può più peccare o il suo Sacramento decade all'istante. Le conseguenze di ciò sono innumerevoli ed importanti. Se un cattolico riceve il battesimo da un prete che risulta poi frequentare fellatrici e spargere il seme nelle loro bocche, il battesimo resta in ogni caso valido. Per un credente cataro, la cattiva condotta del ministro che lo ha consolato comporta la nullità del Sacramento. Anche se il credente non sa nulla dei peccati del suo consolatore. Anche se il consolatore ha commesso il peccato dopo aver consolato una persona, la nullità è retroattiva. Chi cade è perché non è mai stato degno del Consolamentum.
Date queste premesse, poco importava che il peccato fosse stato di Niceta o di Simone: se un peccato esisteva davvero, tutti coloro che avevano accettato la successione apostolica di Niceta avrebbero dovuto essere riconsolati. È significativo a questo punto notare come Petraccio appartenesse a una Chiesa che nutriva animosità nei confronti di quella di Niceta. Piuttosto che credere a un peccato carnale di un ministro di Dragovitsa, sarebbe meglio credere a un peccato di invidia da parte di Petraccio. Non è escluso addirittura che Petraccio fosse una spia della maligna Chiesa Bizantina e che agisse con malizia al solo scopo di distruggere le Chiese Catare Occidentali. Molti interrogativi restano. Per fortuna l'apportatore di discordia non continuò il suo viaggio fino in Linguadoca per seminare confusione anche là.

