In romancio esiste la parola dischöl "folletto", "spirito maligno" (variante döschel; la grafia -sch- trascrive la fricativa /ʃ/, come in tedesco e come -sh- in inglese). L'origine è chiaramente celtica.
Proto-celtico: *dus(s)ijos "spirito immondo"
Ricostruzioni alternative: *dūsijos, *doussijos
Possibili esiti in gallico:
*dusijos, *dūsijos, *duđđijos, *dūđđijos,
*douđđijos
Forma latinizzata: dusios (acc. pl.) (1),(2)
*dusijos, *dūsijos, *duđđijos, *dūđđijos,
*douđđijos
Forma latinizzata: dusios (acc. pl.) (1),(2)
Forma latinizzata diminutiva: *du(s)siolus
Bretone: Diz "diavolo"
Cornico: Dus "diavolo"
Cornico: Dus "diavolo"
(1) Et quoniam creberrima fama est multique se expertos vel ab eis, qui experti essent, de quorum fide dubitandum non esset, audisse confirmant, Silvanos et Panes, quos vulgo incubos vocant, improbos saepe extitisse mulieribus et earum appetisse ad peregisse concubitum; et quosdam daemones, quos Dusios Galli nuncupant, adsidue hanc immunditiam et temptare et efficere, plures talesque adseverant, ut hoc negare impudentiae videatur. ("Ed è notizia assai diffusa e molti confermano di averlo sperimentato o di avere udito chi l'aveva sperimentato che i Silvani e i Fauni, i quali comunemente sono denominati "incubi", spesso sono stati sfacciati con le donne e che hanno bramato e compiuto l'accoppiamento con loro; che certi demoni, denominati "Dusii" dai Galli, continuamente tentano e compiono questa porcheria lo affermano parecchi e sono di tale prestigio che negarlo sembrerebbe mancanza di rispetto.")
Sant'Agostino, De civitate Dei, XV, 23
(2) Pilosi, qui Graece Panitae, Latine Incubi appellantur, sive Inui ab ineundo passim cum animalibus. Unde et Incubi dicuntur ab incumbendo, hoc est stuprando. Saepe enim inprobi existunt etiam mulieribus, et earum peragunt concubitum: quos daemones Galli Dusios vocant, quia adsidue hanc peragunt immunditiam. ("I Pelosi sono chiamati in greco Paniti, in latino Incubi, o Inui, perché si insinuano ovunque con gli animali. Da qui anche il nome Incubi, da forzare, ossia stuprare. Spesso, infatti, i malvagi si presentano anche alle donne e riescono a giacere con loro. I Galli chiamano questi demoni Dusii, perché compiono senza sosta questa impurità.")
Isidoro di Siviglia, Etymologiae, VIII, 11, 103
A partire dai dati disponibili, la ricostruzione esatta della protoforma appare molto incerta. Gli esiti passati dal sostrato celtico al protoromanzo e all'antico tedesco sono numerosi e confermano l'incertezza, dovuta con ogni probabilità all'esistenza di diverse varianti, sia per quanto riguarda il vocalismo che il consonantismo. La radice celtica in questione ha una lunga storia: appartiene all'Europa che andava delineandosi prima che Roma iniziasse la sua espansione, in modo del tutto inatteso.
Esiti romanzi (oltre a quelli del romancio):
Piemontese: dosseul (pron. /du'söl/) "diavolo"
Vallone: dûhon, dûhin "folletto" (-h- < -ss-)*
Ardennese: dusion "incubo"
Lorenese: dusien "incubo"
*Il mutamento è analogo a quello avvenuto in bergamasco e in bresciano, ma si verifica solo in posizione intervocalica.
Esiti di sostrato celtico in germanico occidentale:
Basso tedesco (Westfalia): Düs "diavolo"
Alto tedesco (Svizzera): Dusl "sfortuna"
Toponomastica tedesca:
Duisburg "Fortezza dei Demoni"
Mi ero già occupato della questione anni fa, nella trattazione dell'etimologia del toponimo Desio:
La radice da cui è derivato questo nome antico, pertinente alla demonologia, è di eminente origine indoeuropea - ed è anche tra le più produttive. Estremamente varia negli esiti in molte lingue, ha prodotto alcune delle parole a noi più familiari, come fumo, fosco, furia, etc. Si presenta varia e differenziata già nella protolingua indoeuropea.
Proto-indoeuropeo: *dhwes- "respirare"; "spirito";
"essere animato", "animale"
Variante: *dhews-
"essere animato", "animale"
Variante: *dhews-
Proto-indoeuropeo: *dhewh2- "respiro"; "nebbia", "foschia"
Proto-indoeuropeo: *dhuh2mós "fumo"
Riporto un assortimento di forme derivate, senza la pretesa di essere esaustivo:
Proto-germanico: *deuzan "animale"
Gotico: dius "animale" (pl. diuza "animali")
Norreno: dýr, djór "animale"
Proto-germanico: *dunstan "nebbia", "foschia";
"evaporazione"; "polvere"
Proto-germanico: *dunstan "nebbia", "foschia";
"evaporazione"; "polvere"
Antico inglese: dūst "polvere"
Antico alto tedesco: tunist, dunist, dunst "foschia"
Proto-albanese: *dauša "ariete"
Albanese: dash "ariete"
Proto-albanese: *dauša "ariete"
Albanese: dash "ariete"
Proto-balto-slavo: *dauṣas "soffio", "anima", "spirito";
"aria"; "cielo"
Lituano: daũsos (pl.) "aria"; "cielo"
Proto-slavo: *dȗxъ "soffio"; "anima", "spirito"
"aria"; "cielo"
Lituano: daũsos (pl.) "aria"; "cielo"
Proto-slavo: *dȗxъ "soffio"; "anima", "spirito"
Proto-slavo: *duti "soffiare"; *duxati "soffiare"
Proto-balto-slavo: *dwas- / *dwes- "respirare"
Lituano: dvasia "anima"; dvėselė "anima"
Lettone: dvasa "respiro"; dvesele "anima"
Proto-indoiranico: *dhwas- "spirare"; "volare"
Sanscrito: ध्वंसति dhvaṁsati "egli cade nella polvere"
Proto-indoiranico: *dhwas- "spirare"; "volare"
Sanscrito: ध्वंसति dhvaṁsati "egli cade nella polvere"
(< "cadere esanime")
Avestico: dvaṣ- "volare"
Proto-italico: *fuskos "di colore scuro"
Latino: fuscus "scuro"
Proto-italico: *fuswos "di colore scuro"
Latino: furvu s "scuro", "nerastro", "marrone"
Proto-celtico: *dusnos, *dwosnos "bruno"
Gallico: donno- "bruno"
Proto-germanico: *duskaz "scuro"
Antico inglese: dox "scuro"
Inglese moderno: dusk "crepuscolo"
Proto-germanico: *dusnaz "bruno"
Proto-germanico: *dusnaz "bruno"
Antico inglese: dunn "scuro", "marrone", "nerastro"
Inglese moderno: dun "bruno"
(prestito dal celtico)
Proto-indoiranico: *dhūs- "grigio"
Proto-indoiranico: *dhūs- "grigio"
Sanscrito: धूसर dhūsara "grigio"
Proto-celtico: *dwosijos "essere umano"
Antico irlandese: doé, dae "essere umano"
Proto-germanico: *dwǣsaz "stupido" (agg. e sost.)
(< "reso scemo dai demoni")
Proto-germanico: *dwǣsaz "stupido" (agg. e sost.)
(< "reso scemo dai demoni")
Antico inglese: dwǣs "stupido", "persona stupida"
Olandese moderno: dwaas "persona stupida"
Proto-celtico: *dwās- "infuriarsi"
Olandese moderno: dwaas "persona stupida"
Proto-celtico: *dwās- "infuriarsi"
Antico irlandese: dásacht "furia" (< *dwāđđaχtā);
dáistir immum "mi sto infuriando"
Proto-italico: *fus- "adirarsi" (< "essere indemoniato")
Latino: furō "io mi adiro", furere "adirarsi",
furēns "adirato", furibundus "furibondo",
furia "furia", etc.
furēns "adirato", furibundus "furibondo",
furia "furia", etc.
Nota:
Il diverso trattamento dell'indoeuropeo dh- e il rotacismo di -s- hanno oscurato l'intima somiglianza della radice latina con quella gallica.
Il diverso trattamento dell'indoeuropeo dh- e il rotacismo di -s- hanno oscurato l'intima somiglianza della radice latina con quella gallica.
Proto-balto-slavo: *dūʔmas "fumo"
Antico prussiano: dumis "fumo"
Lituano: dūmas "fumo"
Lituano: dūmas "fumo"
Proto-slavo: *dymъ "fumo", *dymati "fumare"
Proto-ellenico: *thūmós "fumo"
Proto-ellenico: *thūmós "fumo"
Greco classico: θῡμός (thȳmós) "fumo"
Proto-indoiranico: *dhuHmás "fumo", "vapore"
Proto-indoiranico: *dhuHmás "fumo", "vapore"
Sanscrito: dhūma "fumo", "vapore", "foschia"
Proto-italico: *fūmos "fumo"
Proto-italico: *fūmos "fumo"
Latino: fūmus "fumo"
Nessun commento:
Posta un commento