Edgar Rice Burroughs (Chicago, 1875 - Encino, 1950) è stato un prolifico scrittore statunitense, autore tra le altre cose di un ciclo di ben 24 romanzi incentrati sulla figura di Tarzan - alcuni dei quali inediti in italiano. In queste opere sono presenti i Mangani, grandi scimmie antropomorfe simili ai gorilla, che camminano in posizione eretta e sono dotate di parola. Si esprimono in una lingua articolata peculiare, denominata anch'essa Mangani, di cui l'autore fornisce un abbozzo di vocabolario e diverse frasi. È indistinguibile nei fonemi dalle lingue umane. Questi inquietanti primati hanno allevato Tarzan, dandogli il suo nome, che significa "Pelle Bianca". L'umano orfano è un tarmangani, ossia una "scimmia bianca". I Mangani riconoscono la propria affinità agli esseri umani, da loro chiamati con lo stesso nome etnico.
ala "salire"
amba "cadere"
arad "lancia"
argo "fuoco"
aro "gettare"
atan "maschio"
bal "oro", "dorato"
balana "ape"
balu "germoglio"; "bambino"
balu-den "ramo" ("albero bambino")
band "gomito"
bar "battaglia"
bara "cervo; antilope"
bo "suolo"
bolgani "gorilla"
b'tho "lingua"
bu- "maschio" (in composti)
bu-balu "figlio"
buk "movimento"
bukah "evento inaspettato"
bund "morto"
bundolo "uccidere"
bur "freddo"
busso "mosca"
buto "rinoceronte"
b'wang "mano"
b'yat "testa"
b'zan "peli, capelli"
b'zee "piede"
dak "grasso"
dak-lul "lago"
dako "spesso", "denso"
dako-zan "carne"
dan "pietra"
dan-do "fermarsi"
dango "iena"
dan-lul "ghiaccio"
dano "osso"
dan-sopu "noce"
den "albero"
der "richiesta"
derah "esigenza"
dum-dum "tamburo"
duro "ippopotamo"
eho "molto"
eho-dan "duro"
eho-kut "cavità"
eho-lul "umido"
eho-nala "sommità", "cima"
eta "poco", "piccolo"; "quasi"
etagani "scimpanzé"
etagomangani "pigmeo"
etarad "freccia"
ga "rosso"
gabo "argilla"
galul "sangue" ("acqua rossa")
gando "vincere"
gash "zanna"
gimla "coccodrillo"
go "nero"
gogo "parlare"
gom "correre"
gomangani "uomo nero, mandingo"
gom-lul "fiume" ("acqua corrente")
gorgo "bufalo"
goro "luna"
gree "amare"
greeah "adorazione"
gu "ventre"
gugu "davanti"
gumado "malato"
gund "capo (della tribù)"
gund-bar "guerra"
guram "lucertola"
guru "terribile"
histah "serpente"
ho "molti"
ho-den "foresta" ("molti alberi")
hohotan "tribù"
honda "termite"
hondo "calabrone"
horta "cinghiale"
hoseno "lepre"
hotan "clan", "tribù"
ho-wala "villaggio" ("molte case")
howangani "gibbone"
hul "stella"
jabo "scudo"; "riparo"
kagoda "arrendersi"
kal "latte"
kalan "femmina"
kalo "vacca"
kalu "madre"
kambo "giungla, foresta"
kambu "zucca"
kamo "liana"
kando "formica"
klu-kal "uovo"
kob "colpire"
koho "caldo"
kolana "pesce spinoso o zannuto"
kor "camminare"
korak "uccisore"
kordo "danza"
kota "tartaruga"
kreegah "pericolo", "attenzione!"
kreegor "urlo"
kudu "sole"
kut "buco"
lan "destra" (direzione)
lana "pungiglione"
lano "zanzara"
lat "naso"
litu "acuto"
lot "faccia"
lu "feroce"
lufo "fianco", "a fianco", "vicino"
lul "acqua"
lul-kor "nuotare"
lus "lingua"
mado "zoppo"
mal "giallo"
man "grande"
mangani "scimmia (antropomorfa)"; "umano"
manu "scimmia (non antropomorfa)"
meeta "pioggia"
mu- "femmina" (in composti)
mu-balu "figlia"
m'wa "blu"
nala "su", "in alto"; "arrampicarsi", "salire"
neeta "uccello"
nene "scarabeo"
nesen "cavalletta"
numa "leone"
nur "mentire"
olo "lottare"
om "lungo"
omtag "giraffa"
pacco "zebra"
pal "paese"
pamba "ratto"
pan "molle"
pand "tuono"
panda "rumore"
pand-balu-den "fucile" ("albero figlio del tuono")
pan-lul "piangere"
pan-vo "debole"
pastar "padre"
pisah "pesce"
po "affamato"
popo "mangiare"
por "compagno"
por-atan "marito"
por-kalan "moglie"
ramba "giacere"
rand "indietro", "nel passato"
rea "parola"
rem "prendere"
rep "verità"
ro "fiore"
rota "ridere"
ry "curvo"
ry-balu-den "arco" (arma)
sabor "leonessa"
sen "saltare"
ska "avvoltoio"
skree "gatto selvatico"
sone "letame"
sopu "frutta"
sord "cattivo"
sheeta "leopardo", "pantera"
ta "alto"
tag "collo"
tan "guerriero"
tand- "non"
tanda "scuro"
tand-ho "poco", "pochi"
tand-lan "sinistra" ("non destra")
tand-litu "ottuso", "stupido" ("non acuto")
tand-lul "secco" ("non acqua")
tand-nala "giù", "in basso" ("non su")
tand-panda "silenzio"; "zitto" ("non rumore")
tand-nala "giù", "in basso" ("non su")
tand-panda "silenzio"; "zitto" ("non rumore")
tand-popo "morire di fame" ("non mangiare")
tand-ramba "alzarsi" ("non giacere")
tand-unk "restare" ("non andare")
tand-utor "coraggioso" ("non paura")
tand-vulp "vuoto" ("non pieno")
tan-klu "gallo"
tantor "elefante" ("animale guerriero")
ta-pal "collina" ("luogo alto")
tar "bianco"
tar-bur "neve" ("freddo bianco")
tarmangani "uomo bianco"
taro "vaso", "recipiente"
tarzan "pelle bianca"
tongani "babbuino"
tor "bestia", "animale"
torda "elefantessa"
tormangani "fantasma", "spirito"
tho "bocca"
thub "cuore"
ubor "assetato"
ud "bere"
ug "fondo"
ugla "lottare"; "sfidare"; "odiare"
umpa "bruco"
ungo "sciacallo"
unk "andare"
unk-nala "arrampicarsi" ("andarte su")
Usen "Dio"
usha "vento"
ut "grano", "cereale"
utor "paura"
van "bene"
vando "buono"
ved "montagna"
voo-dum "danza", "danzare"
voo-voo "cantare"
vulp "pieno"
wa "verde"
wala "casa"; "nido"
wang "braccio"
wappi "antilope"
wa-usha "foglia"
whuff "fumo"
wo "questo" ("cose che sono qui")
wob "quello" ("cose che sono là")
yad "orecchio"
yang "oscillare"
yango "pipistrello"
yat "occhio", "vedere"
yato "guardare"
yel "qui"
yeland "là"
yo "amico"
yud "venire"
yuk "corno"
yut "tagliare"; "insanguinare"
yuto "ferita", "ferire"
za "giovane femmina" (tradotto con "ragazza")
za-balu "sorella"
zan "pelle"
zanzi "ragno"
zee "gamba"
zor "in"
zu "grande"
zu-dak-lul "oceano" ("grande acqua spessa")
zu-gogo "storia", "racconto"; "raccontare una storia"
zugor "remo"
zu-kut "caverna" ("grande buco")
zut "fuori"
zu-tho "grande bocca"
zuvo "forte"
Si trovano nel Web numerose raccolte di questo materiale lessicale, basta fare una semplice ricerca per trovarli. Riporto in questa sede qualche link utile:
1) vocali come in italiano, con le possibili eccezioni di -ee-, che in qualche parola suonerebbe /i:/, e di -oo-, che sonerebbe /u:/, come in inglese;
2) consonanti come in inglese.
2) consonanti come in inglese.
Un breve frasario:
Tarzan lul-kor "Tarzan sta nuotando"
Tarzan tand-unk wala "Tarzan non va a casa"
gugu zu den, lufo gom-lul "davanti al grande albero, vicino al fiume"
wo wala yud zu "questa casa è grande" (lett. "forte")
wob kalo yud lufo ho-wala "quella vacca è vicino al villaggio"
wob sord tarmangani gogo nur "quel cattivo uomo bianco dice il falso"
yato nala! "guarda in alto!"
Evoluzione e formazione del Mangani
In realtà il lessico e la grammatica del Mangani sono in gran parte frutto di complesse rielaborazioni del materiale originale. Nei glossari compaiono spesso parole che sono state estrapolate a partire da congetture più o meno ragionevoli.
Alcuni esempi:
bus "escremento", busan "natiche, ano": sono dedotti da busso "mosca", interpretato come "mangiatore di escrementi";
hist "veleno": è dedotto da histah "serpente" (ma non tutti i serpenti sono velenosi).
Il romanzo burroughsiano Tarzan il Terribile (Tarzan the Terrible, 1921) è ambientato nella terra perduta e inaccessibile di Pal-ul-don, situata nel cuore dell'Africa, dove vivono i dinosauri e abitano popolazioni di pitecantropi. In quest'opera compaiono parole della lingua di Pal-ul-don, che presenta molte somiglianze con quella dei Mangani, pur non essendo identica. Nel corso degli adattamenti delle gesta di Tarzan nei fumetti, numerose parole di Pal-ul-don sarebbero passate nel Mangani, integrandosi profondamente. Questo processo rende difficile identificare il percorso tramite cui un dato vocabolo è giunto a far parte di un glossario nel Web, a meno che ad occuparsi della questione non sia un profondo conoscitore delle opere di Burroughs (cosa che io non sono affatto). Si nota che nella lingua di Pal-ul-don compaiono due elementi che non esistono nel Mangani: la preposizione ul- "di" e l'articolo determinativo jad- "il". Così Pal-ul-don = Luogo dei Pitecantropi (pal "luogo" + don "pitecantropo"); Tarzan-jad-Guru "Tarzan il Terribile" (guru "terribile"). Queste differenze grammaticali tra le due lingue fanno sospettare che le non siano geneticamente imparentate e che le somiglianze lessicali siano dovute a prestiti. In Mangani si direbbe *Donpal anziché Pal-ul-don e *Guru-Tarzan anziché Tarzan-jad-Guru. Non è detto che le idee di Burroughs fossero chiare.
La questione cruciale
Sicuramente Burroughs doveva essere molto interessato al problema delle origini del linguaggio umano. Sicuramente era sua intenzione presentare la lingua dei Mangani come una "lingua primitiva", ossia una pre-lingua o protolingua assoluta. Qualcosa che dovrebbe precedere la "lingua perfetta" di cui parlava Charles Darwin nei suoi scritti.
A questo punto ci si pone una domanda della massima importanza: Burroughs è riuscito a realizzare quanto si proponeva? La risposta è negativa. La lingua Mangani non può essere considerata una pre-lingua o protolingua assoluta. È invece una lingua perfetta come tutte le lingue umane.
Ecco la dimostrazione:
1) Fonetica non rudimentale
Ci sono sillabe chiuse: consonanti finali, semplici gruppi consonantici, talvolta anche all'inizio delle parole. Da una pre-lingua ci aspetteremmo soltanto sillabe aperte.
2) Povertà lessicale solo apparente
Le parole fondamentali sono circa un centinaio, ma includendo i derivati, la consistenza del vocabolario aumenta in modo notevole.
3) Abbondanza di mezzi produttivi
La grammatica è abbastanza semplice (mancano modi di distinguere i plurali, etc.), tuttavia abbondano le strutture elaborate, come i composti e i derivati. Basti pensare ai diversi nomi di primati, formati a partire da -gani "scimmia" e dal composto mangani "grande scimmia":
bolgani "gorilla"
< bol "legato alla terra" + gani "scimmia"
etagani "scimpanzé"
< eta "piccolo" + gani "scimmia"
tongani "babbuino"
< ? + gani "scimmia"
tarmangani "uomo bianco"
< tar "bianco" + mangani "grande scimmia"
gomangani "uomo nero"
< go "nero" + mangani "grande scimmia"
etagomangani "pigmeo"
< eta "piccolo" + go "nero" + mangani "grande scimmia"
(lett. "piccolo uomo nero")
< eta "piccolo" + go "nero" + mangani "grande scimmia"
(lett. "piccolo uomo nero")
I composti permettono di formare molte parole a partire da pochi elementi lessicali di base, tuttavia questo processo creativo presuppone un certo ingegno:
dan "pietra" + lul "acqua" =>
dan-lul "ghiaccio", ossia "acqua di pietra"
ga "rosso" + lul " =>
galul "sangue", ossia "acqua rossa"
In Mangani esistono alcuni prefissi produttivi:
eta- "mezzo", "metà", "quasi"
(derivato dalla sclerotizzazione di eta "piccolo")
(derivato dalla sclerotizzazione di eta "piccolo")
arad "lancia" - etarad "freccia"
tand- "non"
nala "su", "in alto" - tand-nala "giù", "in basso"
popo "mangiare" - tand-popo "morire di fame"
vulp "pieno" - tand-vulp "vuoto"
b'-, marcatore di parti del corpo
wang "braccio" - b'wang "mano"
yat "occhio" - b'yat "testa"
zan "pelle" - b'zan "peli, capelli"
zee "gamba" - b'zee "piede"
In Mangani esistono alcuni suffissi produttivi:
kal "latte" forma le seguenti parole:
kalan "femmina" (lett. "che dà latte")
kalu "madre" (lett. "che dà latte")
kalo "vacca" (variante di kalu, lett. "quasi madre")
Kala, nome della madre adottiva di Tarzan
Kala, nome della madre adottiva di Tarzan
Alcuni suffissi sono particolarmente comuni:
-o, formante di sostantivi
honda "termite" - hondo "calabrone"
(la radice è la stessa, "grosso insetto mordace")
dan "pietra" - dano "osso"
(la radice è la stessa, "cosa dura")
lana "pungiglione" - lano "zanzara"
(la radice è la stessa, "cosa aguzza")
-o, formante di verbi / nomi d'azione
yat "occhio", "vedere" - yato "guardare"
yut "tagliare" - yuto "ferita", "ferire"
yut "tagliare" - yuto "ferita", "ferire"
-ah, intensivo
buk "movimento" - bukah "movimento inaspettato"
der "richesta" - derah "esigenza"
gree "amore" - greeah "adorazione"
-ag, comparativo
sord "cattivo" - sordag "peggiore"
zuvo "forte" - zuvoag "più forte"
Esistono tracce di apofonia:
lat "naso" - lot "faccia"
Queste sono le caratteristiche attribuite alla lingua Mangani secondo il sito www.erbzine.com (Edgar Rice Burroughs Web Museum), nella già riportata pagina mag21/2112:
- Uso di intensificatori o diminutivi come affissi.
- Posizione intercambiabile di due parole per costruirne un'altra.
- Espressioni idiomatiche come ben-go-utor "grande paura nera" (in realtà è una locuzione di Pal-ul-don).
- Un interessante modo di costruire parole per mezzo di due eventi od oggetti.
- Capacità di riconoscere la differenza tra qualità e quantità (parole come eho e ho).
- Capacità di riconoscere la differenza tra continuo e discreto (parole come eho e ho).
- Capacità di riconoscere la differenza tra nomi numerabili e non numerabili.
- Capacità di utilizzare comparativi. Non si usano superlativi.
- Grande uso di aggettivi e di qualche avverbio.
- Capacità di distinguere i colori (i ricercatori dicono che le scimmie vedono in scala di grigi, mentre gli umani vedono a colori).
- Verbi e nomi sono la stessa parola.
- Aggettivi e participi passati sono la stessa cosa.
- Non ci sono parole al passato, al futuro - o rappresentazioni di questi concetti.
- Non ci sono articoli, pronomi (personali), numerali, congiunzioni e plurali.
- Ci sono pronomi dimostrativi.
- Ci sono preposizioni.
- Le frasi sono brevi e concise.
- Non ci sono coniugazioni dei verbi.
- Ci sono pronomi interrogativi.
Riguardo agli esseri:
- Capacità di esprimere concetti di orientazione.
- Una buona conoscenza della struttura geografica, politica e familiare.
- Una buona conoscenza del male e della gentilezza.
- Una buona conoscenza delle armi degli umani.
- Una buona conoscenza dell'intelligenza.
Questo elenco riportato nel sito, tutto sommato dà piena ragione a quanto sostengo.
L'annosa questione dei pronomi personali
I Mangani usano i nomi propri di persona per sostituire i pronomi personali. Se Tarzan deve dire "vado a mangiare", dice "Tarzan unk-popo", ossia "Tarzan va a mangiare". Burroughs, coerentemente con le credenze della sua epoca, era convinto che i pronomi personali fossero cose da popoli "civilizzati". I popoli "selvaggi" erano tenuti a farne a meno, parlando sempre in terza persona. Quante volte nei fumetti abbiamo visto Indiani d'America dire cose come "Castoro Saggio va", o addirittura "Castoro Saggio andare"? Eppure, nelle liste di vocaboli Mangani trovate online compaiono due "pronomi personali":
bu (tradotto in inglese con "he")
mu (tradotto in inglese con "she")
In realtà non sono affatto pronomi personali: corrispondono invece all'uso inglese di he- "maschio" e she- "femmina" in nomi di animali come he-goat "capro" e she-tiger "tigre femmina". Spesso i glossatori riportano pochi dettagli e le loro scarne traduzioni possono indurre in confusione.
Nel vocabolario in formato xls scaricabile liberamente dalla pagina 21/mag2113 di www.erbzine.com compaiono pronomi/aggettivi possessivi di prima e seconda persona:
emo "mio"
ebo "suo" (di lui)
ema "suo" (di lei)
eto "tuo"
ius "tuo", "vostro"
ora "nostro"
eth "loro"
Queste forme hanno tutta l'aria di essere derivate da creazioni posteriori alle opere di Burroughs. Alcune potrebbero essere innovazioni della lingua di Pal-ul-don; due sono certamente prestiti dall'inglese:
ora "nostro" < inglese our
ius "tuo", "vostro" < inglese your(s)
Adattamenti tormentati
Il Tarzan cinematografico a cui siamo abituati non parla alle scimmie in lingua Mangani, e queste non gli rispondono, ovviamente. Le scimmie dei film di Tarzan non sono ominidi in grado di articolare parole e brevi frasi. Sono pure e semplici scimmie. Questo non avviene per caso. Non è dovuto soltanto a difficoltà tecniche. La vera ragione è che i produttori e i registi non volevano recare offesa alla religione cristiana di gran parte degli spettatori. Ricordo una serie di cartoni animati adattata da strisce a fumetti, che faceva eccezione. In quelle animazioni, Tarzan dava ordini agli animali in Mangani. Menzionava i nomi degli animali in Mangani, a volte con qualche alterazione (l'elefante era chiamato tandor anziché tantor). Una volta mia madre (R.I.P.) si adirò perché le capitò di vedere il cartone e di sentire i Mangani che parlavano. Il fastidio dato dalle scimmie parlanti proviene dalla stridente negazione del racconto biblico, secondo cui l'essere umano è il solo creato a immagine e somiglianza di Dio. Già. Però Paperino, Paperone, Topolino e Pippo parlano tranquillamente e non recano offesa o fastidio a nessuno. Perché? Forse c'è dietro qualcosa di diverso: il terrore ancestrale e assoluto nei confronti delle scimmie antropomorfe!
Conclusioni
Come si può vedere, inventare una pre-lingua non è affatto un'impresa facile! Si finisce sempre col dare vita a una lingua che è come una umana fatta e finita!

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