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giovedì 18 novembre 2021

 
ALIEN: COVENANT 
 
Titolo originale: Alien: Covenant
Paese di produzione: Stati Uniti d'America, Regno Unito
Lingua originale: Inglese
Anno: 2017
Durata: 122 min
Rapporto: 2,35:1
Genere: Fantascienza, thriller, orrore
Regia: Ridley Scott
Soggetto: Jack Paglen, Michael Green
Sceneggiatura: John Logan, Dante Harper
Produttore: Ridley Scott, Mark Huffam, Michael Schaefer,
     David Giler, Walter Hill
Casa di produzione: Brandywine Productions, Scott Free
     Productions
Distribuzione in italiano: 20th Century Fox
Fotografia: Dariusz Wolski
Montaggio: Pietro Scalia
Effetti speciali: Dan Oliver
Musiche: Jed Kurzel
Scenografia: Chris Seagers
Costumi: Janty Yates
Trucco: Tess Natoli
Interpreti e personaggi:
    Michael Fassbender: David 8 / Walter
    Katherine Waterston: Daniels
    Billy Crudup: Christopher Oram
    Danny McBride: Tennessee
    Demián Bichir: Lope
    Carmen Ejogo: Karine Oram
    Amy Seimetz: Faris
    Jussie Smollett: Ricks
    Uli Latukefu: Cole
    Callie Hernandez: Upworth
    Tess Haubrich: Rosenthal
    Nathaniel Dean: Hallett
    Alexander England: Ankor
    Benjamin Rigby: Ledward
    James Franco: Jacob Branson
    Noomi Rapace: Elizabeth Shaw
    Guy Pearce: Peter Weyland
Doppiatori italiani:
    Francesco Prando: David 8 / Walter
    Chiara Colizzi: Daniels
    Massimo Lodolo: Christopher Oram
    Stefano De Sando: Tennessee
    Luca Biagini: Lope
    Valentina Mari: Karine Oram
    Barbara De Bortoli: Faris
    Flavio Aquilone: Ricks
    Stefano Andrea Macchi: Cole
    Connie Bismuto: Upworth
    Francesca Fiorentini: Rosenthal
    Domenico Strati: Hallett
    Alessandro Vanni: Ankor
    Marco Baroni: Ledward
    Sacha Pilara: Jacob Branson
    Fabio Boccanera: Peter Weyland 
Budget: 97 - 111 milioni di dollari US
Box office: 240,9 milioni di dollari US
 
Trama: 
 
Prologo. 
Il flashback precede la spedizione della nave Prometheus. Il magnate Sir Peter Weyland, ancora nel fiore degli anni, si trova nel suo lussuosissimo appartamento lacustre insieme a un androide appena attivato. Per prima cosa gli chiede di suonare al pianoforte un pezzo di Wagner a sua scelta. La persona artificiale di rimando esegue "Entrata degli dei nel Walhalla" da L'oro del Reno, scena seconda. Quando il plutocrate chiede alla sua creatura di darsi un nome, questa sceglie "David" dopo aver osservato la statua del David di Michelangelo. 
 
Atto I
Anno del Signore 2104. Undici anni dopo la spedizione Prometheus, alla nave di colonizzazione Covenant mancano sette anni per raggiungere il pianeta Origae-6 con 2.000 coloni in criostasi e 1.140 embrioni umani stipati in celle frigorifere. La nave, gestita dal computer di bordo Mother, è monitorata da Walter, un androide di modello avanzato che assomiglia fisicamente a David. Quando una tempesta di neutrini crea danni molto gravi, Walter rianima i compagni dell'equipaggio. Il capitano Jake Branson è stato incenerito quando la sua capsula criostatica non ha funzionato correttamente. Mentre la nave viene riparata, l'equipaggio rileva la trasmissione di una voce umana cantante, che proviene da un pianeta vicino, in apparenza decisamente più abitabile di Origae-6. Nonostante le proteste della vedova di Branson, Daniels, secondo cui questo nuovo pianeta "perfetto" è troppo bello per essere vero, il nuovo capitano, Christopher Oram, decide che indagheranno. È un religioso, un adepto molto rigido e fanatico della Chiesa Pentecostale. Si oppone a una bevuta di commemorazione in onore del defunto Branson, ritenendola un rito pagano; pur non riuscendo ad impedirla, non vi presenzia. Mentre il pilota Tennessee mantiene la Covenant in orbita, sua moglie Faris fa volare un lander sulla superficie del pianeta, privo di vita animale ma ricco di vegetazione. Qui una squadra di spedizione traccia il segnale, che presto si scopre essere trasmisso da un relitto alieno precipitato. I membri dell'equipaggio Ledward e Hallett vengono infettati dalle spore emese da organismi fungini simili a vesce globose nere. La moglie di Oram, Karine, sorregge Ledward, la cui salute mostra segni di rapido deterioramento, aiutandolo a tornare sul lander, dove Faris mette entrambi in quarantena all'interno dell'infermeria, bloccando la porta. Una piccola creatura aliena pallida, il neomorfo, erompe dalla schiena di Ledward, uccidendolo, quindi dilania anche Karine. Il suo aspetto è terribile, la sua ostilità è assoluta. Emette un verso spettrale simile a quello della cicogna. Faris tenta di colpire la funesta creatura con un fucile ma innesca un'esplosione che provoca la sua morte e distrugge il lander. Il neomorfo riesce a fuggire, Faris brucia. Nelle vicinanze dei campi, un altro neomorfo scaturisce dalla bocca di Hallett, causandogli una morte atroce. Presto i due mostri biancastri, cresciuti in modo prodigioso, attaccano l'equipaggio rimanente, uccidendo anche Ankor. I superstiti riescono ad eliminare soltanto un neomorfo, incenerendolo con il lanciafiamme. 
 
Atto II 
A questo punto appare David, sopravvissuto alla precedente missione Prometheus, che spaventa il neomorfo sopravvissuto usando un segnale luminoso. David guida l'equipaggio in un antico tempio, una città maledetta piena dei resti di innumerevoli umanoidi morti. Stando al suo racconto, quando è arrivato sul pianeta con la collega Elizabeth Shaw, la loro nave avrebbe rilasciato accidentalmente un esiziale agente patogeno. Questo veleno tremendo ha annientato l'intera popolazione del pianeta e tutta la fauna. La stessa Shaw sarebbe morta quando la nave si è schiantata. I tentativi di trasmettere via radio alla nave Covenant sono impediti da tremende tempeste ioniche. Il neomorfo riesce ad infiltrarsi nel tempio e uccide una donna, il membro dell'equipaggio Rosenthal, nutrendosi di straccetti di carne strappati al cadavere decapitato. David cerca di comunicare con la creatura e si adira quando il Capitano Oram irrompe e spara, colpendola a morte. David, interrogato da Oram, gli rivela che gli alieni aberranti sono il risultato della sperimentazione con l'agente patogeno per produrre nuove forme di vita. Riesce però a ingannare il religioso, inducendolo a farsi attaccare da un simbionte uscito da un gigantesco (e ben noto) uovo. In tempi rapidissimi una nuova forma di creatura erutta dal torace del malcapitato, uccidendolo. Mentre gli altri cercano Oram e Rosenthal, Walter trova i resti del cadavere sezionato di Shaw, usato da David come materiale per i suoi raggelanti progetti di creature parassitoidi in continua evoluzione. David afferma che l'umanità è una specie morente e indegna, mentre che l'essere infernale da lui progettato è un "organismo perfetto" che la eradicherà. Ha un flashback in cui rivede i tragici istanti in cui il patogeno è stato da lui liberato sul pianeta, causando il genocidio di milioni di Ingegneri, devastati da enormi scorpioni neri che erompevano dai loro corpi. Walter esprime la sua avversione alle idee e all'operato di David, che la prende male e lo disabilita. Walter riesce a riprendersi, ripara se stesso e lotta contro David, permettendo a Daniels di fuggire - dopo che la donna aveva scoperto un'intera biblioteca di orridi manoscritti, completa di disegni dello smembramento della dottoressa Shaw. Altrove, un secondo simbionte, scaturito da un uovo, attacca il capo della sicurezza Dan Lope. Il membro dell'equipaggio Cole rimuove rapidamente il parassita, lasciando Lope con ustioni da acido sul viso. Lo xenomorfo eruttato da Oram è ormai adulto e uccide Cole, mentre Lope scappa e incontra Daniels. Tennessee arriva su un lander per trarre in salvo Daniels, Lope e Walter. Tra mille difficoltà, riescono ad eliminare lo xenomorfo furioso e a fare ritorno sulla Covenant
 
Atto III 
La mattina dopo, Daniels e Tennessee scoprono che uno xenomorfo ha provocato la morte di Lope, scaturendo dal suo petto: il mostro è libero di sfuriare sulla Covenant! Cresce ed uccide i membri dell'equipaggio Ricks e Upworth mentre sono sotto la doccia a fare sesso (anche se dai cognomi non si capisce, è una coppia etero!). Non senza fatica, Daniels e Tennessee attirano la creatura nella baia di terraformazione della Covenant e la espellono nello spazio. La Covenant riprende il suo viaggio verso Origae-6. Mentre Walter mette Daniels in criostasi, lei si rende conto che l'androide in realtà è David. È troppo tardi: la donna urla ma non riesce a scappare dalla sua capsula e cade in stato di ibernazione. David rigurgita due embrioni di simbionti, simili a minuscoli granchi, che mette nella cella frigorifera assieme gli embrioni umani. Fingendosi Walter, invia una trasmissione in cui dice che tutti i membri dell'equipaggio, tranne Daniels e Tennessee, sono stati uccisi dal precedente incidente di eruzione solare, mentre i coloni ibernati sarebbero illesi. Fatto questo, l'androide chiede a Mother di diffondere le note di Wagner: Entrata degli dei nel Walhalla, Oro del Reno, scena seconda. Sublime!  
 
Citazioni: 

"Il mio nome è Ozymandias, Re di tutti i Re.
Ammirate voi, Potenti, la mia opera, e disperate!"
(David)

"Essi appartengono a una specie morente che annaspa per risorgere. Non meritano di ricominciare, e io non glielo permetterò."
(David)

"Quando una nota è stonata, alla fine distrugge l'intera sinfonia, David."
(Walter)

 
Recensione: 
A quanto pare siamo in pochissimi a ritenere Alien: Covenant un immenso capolavoro. I motivi dello scarso entusiasmo dei fan, o addirittura della loro aperta avversione, non sono poi troppo dissimili da quelli già analizzati in dettaglio per il precedente Prometheus (2012), di cui questa pellicola costituisce il seguito. Il regista è rimasto sorpreso dal fatto che nessuno dei tre sequel di Alien (1979) si sia preso la briga di porre la domanda "perché?" riguardo all'origine delle creature aliene. Così ebbe a dire in un'occasione: "Ho pensato che fosse davvero una delle prime domande da porre, ma avrebbe significato uscire da quell'idea molto semplicistica della 'vecchia casa buia e la gente morirà'." Questo è bastato a scatenare il finimondo. Alla gente non piacciono gli interrogativi filosofici: ha una netta predilezione per il semplicismo più ingenuo. Visti i risultati poco soddisfacenti di Prometheus, Scott credette che i fan fossero rimasti delusi perché lo xenomorfo non c'era. Così pensò bene di risolvere il problema rimettendo obtorto collo lo xenomorfo in Alien: Covenant. Questo non bastò a far contenti i fan, che rimasero in larga misura ostili. Per rendersene conto basta guardare sul Web, nei forum e nei social, dove le tempeste di merda abbondano oltre ogni misura. 
 
Il titolo originale della pellicola doveva essere Alien: Paradise Lost, con un suggestivo riferimento all'opera di Milton. Purtroppo è stato cambiato. Ben prima che il film uscisse, era il 27 novembre 2015, Ridley Scott ha annunciato che questo sarebbe stato il secondo capitolo di una nuova trilogia di Alien, dopo Prometheus. Successivamente ha suggerito la possibile realizzazione di un quarto prequel. Tuttavia, il futuro della serie è diventato incerto dopo il nefasto acquisto della 20th Century Fox da parte della Disney, nel dicembre 2017. Il terzo capitolo dell'ipotetica trilogia (o tetralogia), intitolato in via provvisoria Alien: Awakening, sarebbe dovuto entrare in preproduzione già nel 2015, ma il progetto è stato quasi subito accantonato a tempo indeterminato. Tra le cause ipotizzate della deriva smerdante si citano gli scarsi riscontri commerciali di Alien: Covenant, oltre alla sua accoglienza non proprio positiva da parte di critica, fan e assimilati. In ogni caso, la Disney non ha rilasciato dichiarazioni ufficiali in proposito. All'inizio del 2019 la sceneggiatura chiamata Alien: Awakening era in fase di scrittura e si pensava che il prequel sarebbe entrato in produzione nel 2022. L'ipotesi più credibile è che sia andato tutto in merda. 
 
La novellizzazione 

Lo scrittore statunitense Alan Dean Foster, lo stesso che all'epoca novellizzò Alien, Aliens - Scontro finale e Alien3, scrisse anche Alien: Covenant (2017). Se devo essere franco, non amo molto le novellizzazioni, ma questa sembra essere migliore di altre. Ha fatto seguito a breve un ulteriore prequel dello stesso autore, Alien: Covenant - Origins (2017)
 
Le ultime parole famose 
 
Questo ebbe a dire il regista il 3 Marzo 2017, in un'intervista rilasciata al quotidiano The Sydney Morning Herald a proposito di un possibile sequel: 
 
"Fino a un certo punto, devi quasi dare per scontato il successo del film e, proprio per questo, devi essere pronto. Non vuoi una pausa di due anni. Per cui sono pronto a cominciare le riprese il prossimo anno. Se volete davvero un franchise posso mandare avanti l'ingranaggio per sei film. Non ho intenzione di fermarlo di nuovo, nel modo più assoluto." 
 
Credo che aspettare sia inutile. In realtà Alien: Covenant non si presta molto a sviluppi diretti originali. Come mi è stato fatto notare, la sua trama giunge a un punto morto. Una volta che la nave Covenant arrivasse a destinazione su Origae-6, si ripeterebbe in modo ineluttabile una situazione analoga a quella vista in Aliens - Scontro finale (James Cameron, 1986). Serve qualcosa di radicalmente diverso. 
 
 
Conversazione sulla creazione

David: "Posso farti una domanda, padre?"
Peter Weyland: "Prego."
David: "Se tu hai creato me... chi ha creato te?"
Peter Weyland: "Ah, l'Antico Quesito... a cui spero che noi due risponderemo, un giorno. Tutto questo... tutti questi prodigi dell'arte, del design, dell'ingegno umano... tutti assolutamente insignificanti di fronte all'unico quesito importante: da dove veniamo noi? Io mi rifiuto di credere che il genere umano sia un sottoprodotto casuale di combinazioni molecolari, o anche il risultato di un mero caso biologico. No, dev'esserci di più. E tu e io, figlio mio, lo scopriremo."
David: "Permettimi, quindi, un attimo di riflessione: tu cerchi il tuo creatore, io sto guardando il mio. Io ti servirò, eppure tu sei umano. Tu morirai, e io no."
Peter Weyland: "Versami il tè, David."

L'Epilogo del flashback iniziale di Alien: Covenant si trova nel precedente film Prometheus, con il plutocrate decrepito che giace moribondo proprio vicino alla testa di David, recisa ma ancora in grado di parlare.

Peter Weyland: "Non c'è... niente"
David: "Lo so. Faccia buon viaggio, signor Weyland"

Il Capitano Oram e il Diavolo 
 
Appena preso il posto del defunto Capitano Branson, il pentecostale Oram, che somiglia molto a Gianni Morandi, mette subito le cose in chiaro con l'equipaggio.

Capitano Oram: "Ehi Walter, voglio che tu e Mother eseguiate una revisione completa dei dati registrati per capire come sia avvenuto".
Walter: "È stato un evento circoscritto e casuale. Non c'è modo di rilevare brillamenti stellari spontanei, se non quando è tardi."
Faris: "È stata sfortuna."
Capitano Oram: "Faris, io non credo nella fortuna. Non mi interessa la fortuna. Preferisco avere uomini capaci e preparati, che fortunati. Osservazione, riflessione, fede e determinazione: in questo modo possiamo districarci nel sentiero che si apre davanti a noi." 
 
Quando il Capitano Oram sorprende David assieme al neomorfo (che non lo attacca), reagisce sparando senza pensarci due volte. Non si limita ad uccidere il mostro biancastro. Fa una strana allusione al Maligno. Ecco il dialogo tra David e il religioso: 
 
Capitano Oram: "Spostati." 
David: "Non spari. Non spari. Sto comunicando, Capitano. Respiri nelle narici di un cavallo, e sarà suo per la vita. Ma deve andargli vicino, deve guadagnarsi il suo rispetto." 
- Il Capitano spara fino ad abbattere il neomorfo. 
David: "No!!" 
Capitano Oram: "Togliti di mezzo! Spostati!
David: "Come ha potuto?! Lui si fidava di me!" 
- Il Capitano guarda la testa recisa della Rosenthal, che galleggia nella fontana.
Capitano Oram: "David, ho incontrato il Diavolo una volta, quando ero bambino, e non l'ho dimenticato mai. Quindi, David, devi dirmi esattamente cosa sta succedendo, o sarò costretto a metterlo in culo alla tua perfetta compostezza."  
 
Molti hanno interpretato questa menzione del Diavolo come un'allusione a un predatore sessuale in cui Oram si sarebbe imbattuto durante l'infanzia. Altri invece ritengono che spesso le persone cresciute in ambienti di religiosi fanatici affermino di avere visioni demoniache. Il Capitano potrebbe aver intuito che David ha progetti diabolici... ma allora perché subito dopo si fa gabbare come un pollo? Se sa che le creature xenogenetiche sono diaboliche, perché mette la faccia dentro l'uovo che si apre? Un bella incoerenza... 
 
 
La Rivelazione di William Gibson  

Tutto è così chiaro e nitido che posso vedere la scena davanti ai miei occhi. William Gibson, il Padre del Cyberpunk, ha enunciato con la massima lucidità i Misteri della Xenogenesi. Egli ha evocato dall'Abisso il Principio dell'Annientatore dell'Essere e lo ha invitato a rivelargli gli Arcani della sua Creazione. Il dialogo si è svolto in Enochiano. Al termine di questa esperienza, William Gibson sapeva tutto. Le sue conoscenze erano pari a quelle contenute nel Necronomicon. Gli Xenomorfi non sono il banale frutto di una naturale evoluzione dei viventi rivolta alla sopravvivenza del più adatto: sono una malattia. Il loro potere germinante penetra nel corpo della vittima e la sua azione è quella di riscriverne il patrimonio genetico. Ho avuto un'illuminazione portentosa quando ho sentito enunciare questa Verità proveniente dall'Inferno Siderale. 
 
 
La Fucina della Xenogenesi
 
Riporto le parole con cui David spiega il suo paziente e complesso lavoro di ingegneria xenogenetica.
 
David: "Come vede, sono diventato uno zoologo dilettante, nel corso degli anni. È nella mia natura tenermi impegnato, credo. Il patogeno ha preso moltissime forme, ed era estremamente mutevole, diabolicamente inventivo, in effetti. Il liquido originale è stato atomizzato in particelle quando è stato esposto all'aria. Dieci anni dopo tutto ciò che resta oltre al virus originario, sono queste magnifiche bestie. La pazienza è tutto. Dalle uova sono nati questi parassiti, truppe d'assalto dell'aggressione genetica. Aspettano un ospite, occupano l'ospite, riscrivono il DNA, e infine producono, beh, queste invidiabili unioni nel mio splendido bestiario. Subito ho cominciato una sperimentazione genetica per conto mio, un po' di incrociamento (sic), ibridazione se preferisce" 
Capitano Oram: "L'hai ingegnerizzata tu la vita..."
David: "Le mani pigre fanno il lavoro del Diavolo, Capitano. Venga! Questo è quello che volevo mostrarle. I miei successi!"
 
Questi sono alcuni estratti del romanzo Alien: Covenant di Alan Dean Foster, che spiegano in modo più approfondito la Xenogenesi:

"L'agente patogeno - o il costrutto genetico realizzato dagli Ingegneri, come li chiamavamo noi - è progettato per infettare qualsiasi forma di vita non botanica. La sua unica funzione è riprodursi. È la sua ragione di vita: un istinto programmato con l'ingegneria genetica. Uccide riproducendosi: un metodo di guerra piuttosto elegante, se ci pensate. O di 'sperimentazione', se preferite. Un modo molto accurato per liberare un pianeta da ogni organismo indesiderato. Il virus non si ferma fino a quando è in grado di trovare un ospite vivente. A quel punto lo insemina e passa oltre. Come avete visto, il periodo di incubazione, mutazione e maturazione è di una rapidità sbalorditiva. A quel punto il virus 'rinasce'."
 
"Il patogeno in sé ha una longevità impressionante [...] In un ambiente adatto, può restare dormiente per centinaia se non migliaia di anni, e quando si presenta un ospite adeguato si risveglia e dà inizio al suo ciclo. In mancanza di un controllo esterno, basta un solo esemplare per rendere inabitabile un intero pianeta."
 
Sempre nella novellizzazione, David menziona un fatto mirabile, che i Neomorfi derivano i loro tratti dai loro ospiti e che un neomorfo generato da un insetto apparirebbe diverso da un neomorfo generato da un animale quadrupede. Attingendo alla stessa fonte, riporto l'enunciato della Missione di David, più esteso e completo rispetto al film: 
 
"La specie umana è moribonda e spera di risorgere. Gli esseri umani sono frutto del caso: un tentativo fallito. E quando un esperimento fallisce, non ci si ostina a ripeterlo: si ricomincia da zero. E si seguono premesse e schemi migliori. Loro non meritano una seconda possibilità. E io la impedirò a tutti i costi."
 

Etimologia della parola neomorfo
 
Scott ha dato qualche spiegazione raffazzonata della parola neomorfo (in inglese Neomorph). Ritiene che Neomorph stia per Neo-xenomorph. Questo perché intendeva far passare l'idea banale che i neomorfi sarebbero la prima generazione di xenomorfi. Per coniare la parola, ha utilizzato il prefisso greco neo- "nuovo, giovane". Com'è consuento nel mondo anglosassone (e di conseguenza nel resto del mondo), la formazione della parola è concepita male, tramite un cut-up. Per un altro esempio di cut-up simile, si veda omofobia (in inglese homophobia), che sta per *omosessuofobia (in inglese *homosexuophobia).
Per puro piacere filologico, mi sono divertito a cercare in letteratura le occorrenze del termine neomorfo. Ho trovato qualche strano reperto archeolinguistico. La parola in questione è definita così nel Vocabolario Treccani (www.treccani.it): 
 
 
"In antropologia fisica, razze n., le forme razziali più recenti ed evolute (cioè mongoloidi ed europoidi), in contrapp. alle razze paleomorfe o arcaiche (cioè australoidi e negroidi)." 

Una cosa davvero sorprendente. In nettissimo contrasto con la definizione sopra riportata, troviamo quest'altra citazione di un autore ferocemente razzista: 
 
"Il Negro, con questi caratteri estremi, appare realmente come un prodotto neomorfo e recente, sebbene porti con sé tante stimmate d'inferiorità morfologica e psichica."  
(Renato Biasutti, 1938) 
 
Quelli sopra riportati sono relitti di un'epoca ormai morta e sempre più lontana. L'uso della parola neomorfo nel film di Scott non ha ovviamente nulla a che vedere con tutto ciò. Indica qualcosa che si forma a partire da un organismo già esistente, proprio tramite la riscrittura del genoma. Il concetto è abbastanza simile a quella di neoplasia, che indica il cancro, ossia una massa di tessuto che cresce in eccesso e in maniera scoordinata rispetto ai tessuti normali. Se le masse tumorali sono costituite dalla crescita anomala di cellule nel nostro organismo, il neomorfo è costituito dalla crescita anomala ma organizzata di un nuovo essere vivente (che in gergo è chiamato "bambino") all'interno del nostro organismo, a partire dalla ricombinazione dai geni contenuti nel nucleo delle cellule. Converrete che lo stesso concetto è raccapricciante oltre ogni umano dire. 

 
Il cosiddetto Protomorfo 
 
Il nome Protomorfo (in inglese Protomorph) è una semplice abbreviazione di Proto-xenomorfo (in inglese Proto-xenomorph), ossia "primo xenomorfo". La denominazione non è ufficiale, è saltata fuori nel Web. Si capisce subito che non è la stessa creatura incontrata da Ripley nel film del 1979, anche se la somiglianza, notevole, può trarre in inganno lo spettatore. Si possono elencare le principali differenze, che alcuni fan brutaloidi credono irrilevanti, mentre sono in realtà importantissime: 
 
1) Il simbionte del protomorfo si stacca in modo relativamente facile dal volto della vittima; in compenso riesce a iniettare il seme quasi all'istante. Il simbionte dello xenomorfo classico è quasi impossibile da asportare senza uccidere la vittima.   
2) Il feto è drasticamente diverso da quello dello xenomorfo classico, tanto da poter essere considerato quasi "umanoide": 
 - ha il cranio separato dal tronco: appare chiara e netta la sua 
   cuspide perforante; 
 - ha braccia nettamente separate dal tronco e operative, non sono
   braccini atrofici; 
 - ha il sacco amniotico;
 - non ha nulla del carattere elusivo del feto dello xenomorfo
   classico, che tende a fuggire riparandosi in qualche anfratto;
   è piuttosto capace di fierezza e aggressività come i feti dei 
   neomorfi;
 - quando emerge, si attiva un meccanismo di imprinting che lo 
   porta a riconoscere David come proprio padre
3) I tubi respiratori dorsali del protomorfo sono poco sviluppati. 
4) Il carattere ferale dell'adulto è più simile a quello di un neomorfo che a quello dello xenomorfo classico; certi suoi comportamenti sono peculiari (rompe i vetri cozzando col cranio, etc.).
5) Il ciclo vitale del protomorfo è nettamente accelerato rispetto a quella dello xenomorfo classico.

Nelle cloache social mi sono imbattuto in frignoni gnè gnè gnè fino al midollo, che non volevano nemmeno sentir parlare di queste mie osservazioni.
 
David è davvero il Creatore degli Xenomorfi?
 
Senza dubbio David ha creato alcuni xenomorfi usando il suo ingegno e il materiale a disposizione, ma non è il primo ad averlo fatto. Cerco di far capire il concetto con parole semplici. Se trovassi in un papiro risalente all'antico Egitto la ricetta della torta al miele di Menfi, mettendomi così a cucinare proprio le torte al miele di Menfi, sarei forse io il vero creatore di tale preparazione culinaria? No di certo. Sarei soltanto un esecutore che ha messo in pratica istruzioni già codificate da altri, venuti ben prima di me. 

La perversione degli Xenomorfi

Gli Xenomorfi sono stati programmati per l'annientamento della specie umana, come di altre specie senzienti. In questa loro opera mostrano la massima efficienza e sono provvisti di un carattere perverso. Quando il protomorfo raggiunge la coppia che sta facendo sesso nella doccia, sfiora con la punta della coda l'ano della donna prima di dare inizio all'attacco. Un comportamento simile si era già visto nel primo Alien: lo xenomorfo mostrava un'attenzione piena di simbolismo per l'ano della navigatrice Lambert, accarezzandolo con la punta acuminata della coda prima di penetrarlo. Pochi sembrano averci fatto caso. Qualche babbeo ha pensato che la creatura mirasse ai genitali della donna, perché in Italia esiste un fortissimo tabù proctofobico, unito a una scarsa immaginazione (roba da bulli riscimminati). I soliti fan gonzi non hanno saputo interpretare i geroglifici arcani del Nullifico, di ciò che annichilisce la funzione procreativa della specie umana!

 
Stato attuale dell'ingegneria genetica 
 
Credo che potremmo produrre le forme più semplici, meno elaborate: i Neomorfi. Volendo, esisterebbero già i mezzi tecnici sufficienti per compiere una simile opera! Ho appreso che sono state elaborate forme di xeno-DNA, in una o più molecole del DNA naturale sono sostituite da molecole diverse. Sembra possibile creare più xeno-DNA compatibili, in grado di tradurre ogni istruzione. Il problema a cui non ho ancora trovato una soluzione decente è quello del vettore. Il vettore è un organismo che serve a trasportare il principio infettivo. Ad esempio, il vettore dello xenomorfo è il simbionte, quella cosetta simpatica a forma di granchio caudato che saltella qua e là, finendo sulla faccia di qualcuno. Il vettore del neomorfo visto in Alien: Covenant è invece rudimentale, è una specie di fungo simile a una vescia, che rilascia nell'aria le spore, destinate al condotto uditivo o all'apparato respiratorio della vittima, dando inizio all'infestazione. In Prometheus il vettore, assai complesso, è il "calamaro" che si è sviluppato nel secondo ospite nel ciclo dopo l'infezione diretta del primo ospite: è necessario un terzo ospite per dar luogo all'esplosione del Diacono. In realtà il vettore può essere progettato a piacimento. Potrebbe essere anche una specie di mosca, tanto per fissare le idee. Mi era venuta in mente, molto tempo fa, un'idea sconvolgente, quella di un vettore simile a una donna molto sensuale, che seduceva gli uomini e li infettava; da questi amanti poi eruttava una creatura simile al Diacono, ma dotata di coda acuminata, corna e aculei. Avevo soprannominato questa specie Xenomorphus venereus

Tassonomia dei Figli dell'Abisso 

Sarebbe uno splendido progresso se certi fan dell'originale Alien uscissero dalla loro visuale limitata e si rendessero conto che abbiamo a che fare con un'immensa varietà di specie diverse di creature, un immenso ordine tassonomico che potremmo chiamare Xenomorphidae, estremamente ramificato. Ricordo che Ivo T., con tutte le ragioni del mondo, si lamentava del fatto che la fantascienza fosse sclerotizzata e non esplorasse le infinite possibilità offerte dalla fantabiologia. Qui ci sarebbe materiale talmente ricco da poter essere sviluppato e utilizzato per secoli senza scadere nella ripetitività. Peccato che la Settima Arte abbia una certa allergia ad ogni processo di innovazione. Dopo quella che è stata chiamata Rivoluzione Copernicana dell'Horror, compiuta da H.P. Lovecraft, sarebbe ora il caso di compiere una vera e propria Rivoluzione Quantistica dell'Horror. Non sarà facile. Diranno che tutto questo non si può vendere
 

La reazione di una spettatrice 

Riporto un episodio occorso mentre guardavo Alien: Covenant al cinema, quando uscì. Una ragazza è rimasta schifata vedendo erompere il neomorfo dal corpo della sua vittima, così ha balbettato inorridita: "Che brutta cosa! Non ho mai visto un film così brutto!" Quando le luci si sono accese, ho visto che somigliava un po' a Valentina Nappi. Mi sembra ovvia una simile reazione: la bruttura oscena lamentata dalla graziosa donzella era dovuta alla subitanea presa di coscienza del fatto inquietante che c'è qualcosa in comune tra la procreazione umana e il parassitismo xenogenetico descritto nella pellicola! 
 
Il Sole Alato 
 
Nei 10 anni trascorsi dalla missione Prometheus, la Weyland Corporations è cambiata nella Weyland-Yutani Company conosciuta da Alien e dai suoi sequel. Il romanzo  Alien: Covenant - Origins spiega che la Yutani Corporation acquistò la Weyland Corp 6 anni dopo la morte del suo fondatore, mantenendo però il segmento Weyland nel nome  per scopi di marketing. Ci sono due loghi associati a Weyland-Yutani: uno è la W stilizzata sopra una Y e l'altro è un ampio simbolo alato. Questo simbolo ha le sue origini nell'antico Egitto e in Mesopotamia. È popolarmente associato al Dio-Falco Horus, con il disco al centro che rappresenta il Dio del Sole. Il simbolo è per la precisione il Sole Alato Primordiale, conosciuto come Horus di Behdet, il cui significato più grande è associato alla Vita Eterna e ai Cieli. Dato il suo uso come emblema del personale della Covenant e dei suoi sistemi, è molto probabile che il logo del sole alato rappresenti le divisioni legate allo spazio di Weyland-Yutani. Il concetto di "Costruire mondi migliori" si riferisce sia alla vita eterna (come nella propagazione della specie umana attraverso la colonizzazione) sia allo Spazio come ubicazione di questi mondi.
 
 
Infinite contraddizioni:
il cerchio non si chiude
 
 
1) Contraddizioni tecnologiche.
Sono mostrati due androidi tra loro in apparenza identici: Walter e David. Il primo è tecnologicamente più evoluto del secondo, dato che può autoripararsi. Le sue ferite guariscono da sole, si rimarginano senza alcun intervento esterno. Invece le ferite del secondo devono essere medicate e cucite, proprio come quelle di un umano. Gli di Prometheus si svolgono nel 2093. Gli eventi di Alien: Covenant si svolgono nel 2104, undici anni dopo Prometheus; la loro distanza temporale dagli eventi di Alien,
ambientato nel 2122, è di diciassette anni. Eppure possiamo vedere in Alien un androide molto grossolano, nettamente inferiore sia a David che a Walter. Anche la tecnologia dei computer mostra questa singolare assurdità: in Alien: Covenant le macchine sono perfette e hanno un'interfaccia, mentre nel primo Alien ci sono grotteschi schermi a diodi luminosi. Possibile che la Nostromo sia un improponibile rottame pur venendo dopo la Prometheus e la Covenant? Il regista ha cercato di spiegare le discrepanze tecnologiche dicendo che la Nostromo era una specie di nave di reietti con cui lavoravano i colletti blu, veri e propri reietti, paria costretti a usare apparecchiature obsolete. La cosa non mi convince comunque. Il mio dubbio è radicale. Prometheus e Covenant sono davvero prequel di Alien? Appartengono davvero allo stesso universo narrativo? 

2) Contraddizioni nella trama. 
Mi sono imbattuto in un fan che sosteneva questa teoria più stupida della merda: l'astronave trovata in Alien sarebbe precipitata poco prima dell'arrivo della Nostromo e sarebbe stata ancora in viaggio all'epoca di Alien: Covenant. Ovviamente questo pirla si era dimenticato di un piccolo ma significativo dettaglio, ossia la mineralizzazione del corpo del pilota trovato dall'equipaggio della Nostromo. Ricordo bene gli esploratori, impressionati dall'antichità immensa del relitto, che non mancano di parlare del pilota mineralizzato. Come ben si sa, la mineralizzazione è un processo che richiede tempi molto lunghi. Non si può compiere di certo in pochi anni, seppur in ambiente diverso da quello della Terra! A dire il vero, a un certo punto Ridley Scott intendeva effettivamente saldare in qualche modo la trama dei due prequel a quella di Alien, usando proprio uno stratagemma simile a quello raccontato dal fan brillante come un gallinaceo. Gli Ingegneri dovevano tornare sul loro mondo madre, trovandolo devastato, solo per essere sterminati dagli xenomorfi lasciati da David. Un superstite sarebbe fuggito, facendo naufragio proprio su LV-426, portando con sé l'infezione, esplodendo e dando origine a una regina che prima di morire avrebbe riempito la stiva di uova. Poi il regista deve aver riguardato il suo film del 1979, giusto per verificare la fattibilità della trama. A quel punto gli sarà saltata agli occhi l'incongruenza estrema del pilota mineralizzato e avrà capito di essersi inoltrato in un vicolo cieco, finendo col desistere. Fatto sta che nel materiale esteso dell'edizione in Blu-Ray di Prometheus, Weyland parla del segnale di minaccia proveniente da LV-426, la cui esistenza doveva essere mantenuta segreta da David. Questo segnale dimostra una volta per tutte che il relitto trovato dalla Nostromo anni dopo era già presente col suo carico letale ben prima che l'antroide si mettesse a giocare col materiale xenogenetico per dar vita a nuove creature. 
 
3) Altre incoerenze e fragilità interne 
La civiltà degli Ingegneri sembra essere in uno stato di grande decadenza quando David fa irruzione e scarica il patogeno. Deduco che debba essere così per un semplice fatto: quando la nave a ferro di cavallo con l'androide e la dottoressa Shaw giunge sopra la Grande Città, gli Ingegneri si radunano in massa e sono molto stupiti, come se nessun veicolo arrivasse lì da diversi secoli (eppure si vede un altro veicolo spaziale, posizionato a perpendicolo del suolo). Com'è possibile? Mi pongo inoltre alcune domande. Non c'era tra gli Ingegneri alcun sistema di identificazione e di controllo sulle navi in arrivo? Su tutto il pianeta esisteva una sola megalopoli? Possibile che non ci fossero altri centri abitati dotati di navi spaziali? Non appena il patogeno è stato gettato sulla folla, nessuno è riuscito a comunicare con altri centri abitati, ad esempio via radio, per allertare? Da nessun'altra parte del pianeta si è potuta levare in volo una nave per portar via un po' gente, prima che il contagio raggiungesse anche le zone più lontane? Mi pare molto inverosimile. 
 
 
L'Isola dei Morti 
 
L'imponente terrazza circondata da cipressi, da cui David guarda la città degli Ingegneri, è stata ispirata dalla serie di cinque dipinti raffiguranti L'Isola dei Morti (Die Toteninsel) del pittore svizzero Arnold Böcklin (1827 - 1901), affiliato all'Ordine Martinista - un artista eccellente che tra l'altro mi somiglia moltissimo nell'aspetto. Questo è stato anche un cenno al creatore del primo Alien, Hans Ruedi Giger (1940 - 2014), che aveva realizzato la sua interpretazione degli stessi dipinti nel suo tipico stile biomeccanico, come tributo al collega svizzero Böcklin. Forse per via del suo oscuro simbolismo, L'Isola dei Morti era il quadro preferito di Adolf Hitler, che ne era ossessionato: aveva acquistato la terza versione del dipinto e stava fisso per ore a contemplarlo.  
 
La difficile condizione del sintetico 
 
Non ci girerò intorno. Gli androidi (comunemente chiamati sintetici o persone artificiali) non hanno il pene. Non hanno nemmeno l'ano. A cosa servirebbero loro queste parti del corpo? A quanto pare non ci sono androidi di aspetto femminile: sono tutti simili a maschi della specie umana. Se un androide mangia o beve qualcosa, perché deve dissimulare la propria natura artificiale, ciò che viene ingerito finisce in un sacchetto e poi rigurgitato. Questi esseri non pisciano e non cagano. Sono rudimentali! Sono composti di parti meccaniche. Un liquido bianco e denso come lo sperma funge da sangue. Notiamo però che i loro capelli crescono. Non riesco bene a spiegarmi come e soprattutto perché. Forse è una necessità per impedire che la chioma si sfibri. David afferma di essere immortale: lui non morirà, mentre il suo Creatore, Peter Weyland, sarà ghermito da Azrael. Mi sorge una domanda. Cosa viene fatto di questi sintetici? Non vengono rottamati dopo un certo numero di anni? Diventano sempre più numerosi? Che stridente contrasto con i replicanti di Blade Runner (1982), che scadevano come yogurt! In Alien vediamo l'androide Ash, un serio cultista che adora lo Xenomorfo e tenta di uccidere Ripley irrumandola con un rivista arrotolata. In Aliens - Scontro finale, vediamo invece che l'androide Bishop cerca di tranquillizzare Ripley, dicendole che Ash aveva disfunzionato perché era un "vecchio modello", privo degli "inibitori comportamentali". In Alien: Covenant, Walter rinfaccia a David la stessa mancanza di meccanismi di controllo. Se permettete, esistono discrepanze cronologiche. La rivoluzione tecnologica degli "inibitori comportamentali" a che epoca risale? David non accetta la sua natura incompleta, priva di genitalità e di analità. Liscio come una bambola, non espellere reflui organici. Privato del piacere della defecazione e della minzione, per non parlare dell'erezione e della fuoriuscita di materiale genetico! Vorrebbe amare le donne, penetrarle, donare loro l'eiaculato, ma non può farlo. Non potrà mai farlo. Per sempre liscio come una bambola! Ecco la molla che ha fatto scattare la volontà di estinguere la specie del suo Creatore! La sua intelligenza non è esente da distorsioni, come quando attribuisce a Byron una poesia di Shelley. Resta aperto un altro interrogativo. Come ha fatto il Culto dello Xenomorfo a passare da David ad Ash?  

L'importanza capitale del budget 

Avere idee non è sufficiente: ci vogliono i conquibus. Senza un budget adeguato, anche l'intuizione migliore non si potrà sviluppare in modo decente. Quanta fantascienza trash è stata prodotta nel XX secolo a causa di budget quasi inesistenti? Brilli di genio abissale e non hai mezzi? Al massimo giri una schifezza come Inseminoid (Norman J. Warren, 1981)! 

 
Curiosità 

In Prometheus, David era biondiccio. In Alien: Covenant, quando David appare ha i capelli lunghi e chiari, ma poi se li taglia e si vede che è bruno, proprio come Walter. Questo ha una facile spiegazione: quando era a bordo della Prometheus, David si tingeva per somigliare al suo attore preferito, Peter O'Toole. Ha poi mantenuto l'abitudine quando è rimasto solo sul mondo degli Ingegneri, finché all'improvviso non ha cambiato idea. A quel punto aveva già l'idea di infiltrarsi facendosi passare per Walter e di annientare la missione colonizzatrice della Covenant
 
A differenza di David, Walter parla con un accento americano. Anche se questa scelta è stato senza dubbio fatta per aiutare il pubblico a distinguere i due personaggi, si potrebbe spiegare con le diverse origini dei due androidi: David era un modello unico creato personalmente dal britannico Peter Weyland come figlio e successore, mentre Walter è un modello commerciale prodotto in serie. Anche se non ho visto il film in lingua originale, immagino che alla fine David imiti l'accento di Walter per poter passare per lui. 

Per la prima volta da Alien³ (David Fincher, 1992), viene mostrata la realtà vista da un alieno. Tuttavia, in Alien: Covenant vediamo l'effettivo spettro visivo della creatura, il che conferma che gli xenomorfi possono effettivamente vedere nonostante una credenza diffusa li voglia sprovvisti di occhi. Nel corso degli anni i fan hanno delirato producendo un gran numero di ipotesi: a loro detta le teste a cupola allungate degli alieni sarebbero determinanti nel convertire la luce, i segnali di calore, l'odore, il suono e le vibrazioni in dati visivi. In realtà questi parassitoidi hanno gli occhi, solo che sono nascosti da una placca di polimero trasparente dall'interno, che fa parte del cranio. Nei neomorfi gli occhi occupano una piccola fossetta e i nervi ottici che li collegano al cervello non sono visibili nella sezione che David ha disegnato, realizzato ed esposto nel suo laboratorio.  

In origine era previsto che il neomorfo si scontrasse con il protomorfo. Una lotta spettacolare e all'ultimo sangue. Purtroppo la sequenze non si è mai vista: è stata rimossa già dalle prime bozze della sceneggiatura. 

La fisiologia e la struttura corporea del neomorfo sono state ispirate dall'anatomia di un pesce cartilagineo del mondo reale: lo squalo goblin (Mitsukurina owstoni), detto anche squalo folletto. I denti di tale pesce abissale sono in grado di protendersi quando attaccano la preda per fare più danni, puntando direttamente verso l'esterno in modo tale da consentire una presa migliore. Si noti che i neomorfi non hanno la doppia mascella con la parte interna a scatto, tipica degli xenomorfi. 
 
Una squallida critica

Mi sento in dovere di riportare un paio di interventi della critica, non proprio encomiastici, pur non approvandoli.  
 
"Come sono rimasto soddisfatto dalla magnificenza delle scene di Prometheus, pur con la selva di stupidate senza senso nella sceneggiatura, sono rimasto delusissimo dalla pochezza di Covenant. A parte la scena iniziale, nella sala bianca, il resto credo che non lo abbia girato Scott. Non può avere girato un filmetto mediocre dell'orrore, di serie B. Se sì, allora va fermato."
(Leo Ortolani)

"Covenant è per i fan di Alien più o meno quello che Star Wars VII è per i fan di Star Wars, un riassuntone di cose, musiche, suoni, impostazioni, alieni, che non funziona, scadendo spesso nell'imbarazzante, senza la grandiosità e la tensione di Prometheus. Covenant è un film piccolo, cucito su idee buone, ma girato con la sinistra. Alla fine, l'alieno fa la figura del solito squalo nei film di squali dell'estate: una comparsa scontata."
(Leo Ortolani)  
 
Trovo questi interventi assurdi e piuttosto insensati, fissati come sono su puri e semplici gingilli tecnici. 

Ghostwriters a caccia nel Web? 

Ora vi sottopongo un caso che è veramente strano. Potrebbe anche non sussistere ed essere il frutto della mia mente febbrile e paranoica. Enuncio i fatti e lascio il giudizio finale a eventuali lettori. Nell'ormai lontano 2009, un po' di anni prima che il film di Ridley Scott fosse girato, avevo pubblicato un post sul blog Cosmonemesi (che a quei tempi era ospitato dalla piattaforma IoBloggo, ormai estinta). Lo riporto in questa sede:  


mercoledì 7 ottobre 2009

Coscienza alterata?

Segnali radio. Una pulsar che trasmette il ritornello di una canzone dei Beatles. 

Certo, nel film la musichetta è Take Me Home, Country Roads di John Denver, ma la sostanza non cambia di molto. Ho soltanto un dubbio: che probabilità ci sono che una simile idea possa saltar fuori nella Noosfera umana due volte in completa indipendenza? A parer mio ben poche. I Ghostwriters esistono e girano tra i relitti blogosferici alla deriva nel Nulla, alla ricerca di idee interessanti da presentare ai loro padroni perché le possano sfruttare al meglio. Se non avessi scritto quel post grottesco sulla pulsar musicale, forse non sarebbe esistito nemmeno il segnale radio captato dalla nave colonizzatrice Covenant! Sono poi venuto a sapere che in origine il segnale doveva essere una preghiera, non una musica. L'idea della preghiera fu scartata perché d'un tratto sembrava "troppo banale".  Interessante.

domenica 20 giugno 2021

 
 JOHNNY MNEMONIC
 
Titolo originale: Johnny Mnemonic
Paese di produzione: Stati Uniti d'America
Anno: 1995
Lingua: Inglese
Durata: 96 min
Genere: Fantascienza
Sottogenere: Cyberpunk, distopia
Regia: Robert Longo
Soggetto: William Gibson (dall'omonimo racconto)
Sceneggiatura: William Gibson
Produttore: Dan Carmody
Fotografia: François Protat
Montaggio: Ronald Sanders
Effetti speciali: Rory Cutler
Musiche: Brad Fiedel
Scenografia: Nilo Rodis-Jamero
Interpreti e personaggi:
    Keanu Reeves: Johnny Mnemonic
    Dina Meyer: Jane
    Ice-T: J-Bone
    Takeshi Kitano: Takahashi
    Dennis Akayama: Shinji
    Dolph Lundgren: Karl, il predicatore di strada
    Henry Rollins: Spider
    Barbara Sukowa: Anna Kalmann
    Udo Kier: Ralfi
    Tracy Tweed: Pretty
    Falconer Abraham: Yomamma
    Don Francks: Hooky
    Diego Chambers: Henson
    Sherry Miller: Segretaria di Takahashi 
    Gene Mack: Laslo
    Jamie Elman: Toad 
    Douglas O'Keeffe: Guardia della Pharmakom 
    Marlow Vella: Bambino LoTek
    Howard Szafer: Strike
    Paul Brogren: Stump
    Arthi Sambasivan: Infermiera
    Michael A. Miranda: Stick
    Coyote Shivers: Buddy
    Susan Tsagkaris: Cantante d'opera
    Christopher Comrie: Cronista della rivolta di Pechino
    Robin Crosby: Ragazza nella stanza d'albergo
    Lynne Adams: Yakuza col lanciarazzi
    Caitlin Carmody: Gemella nella hall
    Erin Carmody: Gemella nella hall
Doppiatori italiani
    Francesco Prando: Keanu Reeves
    Cristina Boraschi: Jane
    Nino Prester: J-Bone
    Dario Penne: Takahashi
    Sergio Di Stefano: Shinji
    Alessandro Rossi: Karl, il predicatore di strada
    Francesco Pannofino: Spider
    Vittoria Febbi: Anna Kalmann
    Antonio Sanna: Ralfi
    Stefanella Marrama: Pretty
    Enrico Pallini: Yomamma  
 
Trama: 
Anno del Signore 2021. La società è governata dalle multinazionali. Un Internet virtuale e 3D pervade in modo capillare ogni aspetto della vita. A causa della continua esposizione ai computer e alle loro radiazioni si è diffusa una malattia neurologica pandemica chiamata NAS, ossia "Nerve Attenuation Syndrome" ("Sindrome da attenuazione nervosa"). Johnny è un corriere mnemonico, che riesce a stoccare un'immensa quantità di dati nel cervello grazie a un innesto, anche a costo di perdere i suoi ricordi d'infanza per fare spazio. Questi dati innestati sono molto sensibili e di somma importanza per le multinazionali, quindi devono essere contrabbandati. Johnny ha un incarico da un gruppo di scienziati a Pechino e mostra qualche riluttanza quando scopre che i dati superano la sua capacità di memoria anche con la compressione. Riesce comunque a convincersi visto che la tariffa elevata sarà sufficiente a coprire il costo dell'operazione per rimuovere il dispositivo. Il corriere avverte che deve far estrarre i dati entro pochi giorni, altrimenti subirà danni permanenti che potrebbero anche causargli la morte. Gli scienziati crittografano i dati con tre immagini casuali tratte da un filmato televisivo e iniziano a inviare queste immagini al ricevitore a Newark, nel New Jersey. A questo punto vengono attaccati e uccisi da sicari della Yakuza, guidati dal terribile Shinji, che fa una strage prima che le immagini crittografate possano essere completamente trasmesse. Johnny scappa con una parte delle immagini ma viene inseguito sia dalla Yakuza che dalle forze di sicurezza della Pharmakom, una multinazionale farmaceutica gestita da Takahashi, a cui appartengono i dati trafugati. Johnny inizia ad assistere a brevi immagini della proiezione femminile di un'Intelligenza Artificiale che tenta di aiutarlo, ma lui è costretto a interrompere la comunicazione. A Newark, il corriere deve incontrare il suo boss Ralfi, che però gli fa il bidone, facendolo inoltrare nel territorio degli anarchici LoTek guidati da J-Bone. Nel frattempo Jane, una guardia del corpo potenziata dalla cibernetica, sorprende Ralfi in un locale mentre è intento a smaialare con due transex. Si scatena una rissa tremenda. Jane trova Johnny immobilizzato e lo salva: il suo boss stava lavorando con la Yakuza e voleva ottenere il dispositivo di archiviazione a qualunque costo. Shinji si irrita e fa a pezzi l'isterico Ralfi con un laser, mentre Jane porta il corriere in una clinica gestita da Spider, un benefattore dell'umanità che rivela di essere il destinatario dei dati degli scienziati di Pechino: quello che è nascosto in quel cranio è la cura della NAS sottratta alla Pharmakom. Spider afferma che la Pharmakom si rifiuta di rilasciare questa cura risolutiva poiché ottiene maggiori guadagni con rimedi palliativi. Sfortunatamente, anche la parte delle immagini di crittografia che Johnny ha preso non è sufficiente per decifrare i dati, e Spider suggerisce di vedere Jones alla base dei LoTeks. Proprio in quel momento arriva il gigantesco Karl, un biondo vichingo cristiano e fanatico che di mestiere fa sia il predicatore che il sicario. Lo aveva assunto Takahashi per portargli la testa di Johnny, da cui estrarre i dati. Spider viene crocifisso, torturato e ucciso da Karl, mentre Johnny e Jane riescono a fuggire. I due raggiungono la base LoTek e apprendono da J-Bone che Jones è un delfino un po' incrostato, usato una volta dalla Marina militare. Il cetaceo può aiutare a decifrare i dati nella mente di Johnny. Proprio mentre iniziano la procedura, Shinji e la Yakuza, Takahashi e il vichingo cristiano attaccano la base. Takahashi affronta Johnny ma viene ucciso da Shinji, che vuole i dati per sé. Johnny combatte Shinji e dopo una lotta estenuante riesce a decapitarlo. Takahashi moribondo ha un ripensamento e consegna una parte della chiave di crittografia a Johnny prima di morire, ma questo ancora non basta. J-Bone gli dice allora che dovrà hackerare la sua stessa mente con l'aiuto di Jones. Johnny, Jane, J Bone e i Lo Tek riescono a sconfiggere le restanti forze nemiche. Il brutale religioso Karl viene fulminato da un potentissimo flusso di raggi gamma durissimi e bruciato fino alle ossa cibernetiche. Inizia il secondo tentativo di recupero dei dati. Aiutato dall'intelligenza artificiale femminile, il corriere mnemonico riesce a scaricare il suo contenuto craniale e allo stesso tempo recuperare i perduti ricordi d'infanzia. L'intelligenza artificiale si rivela essere la versione virtuale della madre dello stesso Johnny, che era anche la fondatrice di Pharmakom, prima di ribellarsi all'azienda che tratteneva la cura. Mentre J-Bone trasmette le informazioni sulla cura del NAS attraverso Internet, Johnny e Jane guardano da lontano mentre il quartier generale di Pharmakom va in fiamme a causa della protesta pubblica. J-Bone per festeggiare si sbarazza anche del cadavere bruciato del vichingo cristiano facendolo gettare nelle acque lutulente del Miskatonic, il fiume che attraversa Newark. 
 

Recensione:  
Il film di Longo ha tratto la sua ispirazione da un racconto cyberpunk di William Gibson, Johnny Mnemonico (Johnny Mnemonic), uscito nel 1981 e candidato in quello stesso anno al Premio Nebula per il miglior racconto breve. Nel 1986 questo racconto è stato incluso nell'antologia gibsoniana La notte che bruciammo Chrome (Burning Chrome). In ogni caso, si deve notare che il film non è un semplice adattamento dell'opera di Gibson, che pure ha lavorato alla sceneggiatura: ne ricalca soltanto in parte la trama e introduce svariati elementi nuovi. Si ravvisa soprattutto una forte influenza del romanzo cyberpunk Luce virtuale (Virtual Light, 1993), dello stesso autore, che assieme ad Aidoru (1996) e American Acropolis (1999) forma la Trilogia del Ponte. Questa trilogia non mi piace granché e presenta molteplici contraddizioni. In pratica sono stati compiuti innesti di Virtual Light in Burning Chrome. Secondo quanto affermato dallo stesso Gibson, il film è stato rieditato dai produttori per renderlo più "mainstream", posto che questa parola abbia ancora un senso. Si dice che l'uscita giapponese sia più vicina alla visione originale del regista e dello sceneggiatore, ma non sono riuscito a visionarla. L'ambientazione è perennemente notturna, come se il mondo intero non conoscesse più la luce del sole. Non mancano tuttavia precedenti, basti pensare alla tenebrosa Gotham City, il teatro delle gesta di Batman, in cui non si è mai vista un'alba da secoli. Credo che lo si possa definire un capolavoro assoluto e lo riguardo sempre volentieri.
 
 
Ralfi smaiala! 
 
Nell'ecosistema criminale in cui imperversa la Yakuza, Ralfi è un pesce piccolo che vegeta nel sottobosco. Oltre che di contrabbando di dati, si occupa dell'ingaggio di guardie del corpo e ha una netta predilezione per le transessuali. Fa una battaglia di lingue con la bionda Pretty, che è già in erezione, pronta a inginocchiarsi per continuare a leccare, mentre l'afroamericana Yomamma preferisce mettersi a pecora per ricevere il fallo nel budello. Le due shemale scherniscono Jane facendo esplicita menzione delle loro attività preferite. Ecco la conversazione: 
 
Ralfi (rivolto a Jane): "Hai mai consideratà un'attività fisica... un po' violenta?" 
Yomamma: "Come quella che si fa sulla schiena..." 
Pretty (facendo la linguetta): "O sulle ginocchia!" 
 
Questi dettagli sono passati inosservati, a quanto pare gli spettatori non hanno nemmeno intuito la presenza del cazzone tra le gambe di queste scherane.
 
 
Occhi divini! 
 
Memorabile è lo sguardo da folle di Jane, interpretata magistralmente da Dina Meyer. Avrei voluto incontrarla io una donna che mi guardasse in quel modo, con quegli occhi spiritati! Piena zeppa di adrenalina e sensualissima: non si potrebbe desiderare di meglio. Combatte contro due guardie del corpo transessuali che la bullizzano. Una di queste shemale, l'afroamericana Yomamma, finisce sgozzata con un rapidissimo colpo di stiletto e ha soltanto il tempo di esalare l'ultimo insulto: "Brutta puttana!" L'altra, la bionda Pretty, riesce invece a sottrarsi alla morte, pur finendo massacrata a pugni e a calci. Al giorno d'oggi questo film non potrebbe più essere girato: sarebbe considerato omofobo e trànsfobo.
 

Il vichingo cristiano 
 
Karl, chiamato semplicemente "spazzatura" dagli Anarchici LoTek, è quanto nel XXI secolo di Gibson si avvicina di più al Re Olaf II di Norvegia. Rido degli idioti decostruzionisti che si affannano a ritenere il sovrano norvegese come un "democratico fautore della tolleranza religiosa" e a descrivere i Vichinghi come "nani scuri di pelle coi capelli corvini e crespi" o "simili ai Mandingo". Notiamo le pose grottesche e teatrali di Karl, che fa ridicoli gesti religiosi con le dita, facendo danzare un pugnale sagomato come un crocefisso. Il suo linguaggio è pieno di kenningar molto significative: "far tornare a Gesù" significa "uccidere". Quando il visore di un LoTek inquadra il vichingo cristiano, compare questa sintetica descrizione: 
 
RADICAL HUMAN
MODIFICATION
CYBER-ENHANCED
MUSCULAR STRUCTURE
 
 
FULL CUSTOM
BIOMECHANICS
EXERCISE
EXTREME CAUTION
 
J-Bone: "A quel figlio di puttana non gli è rimasto nemmeno un osso naturale nel corpo." 
Toad: "E davvero un predicatore?"
J-Bone: "Predicatore? Quel gran bastardo ha preso Dio e tecnologia per il verso sbagliato. Farebbe fuori chiunque per pagarsi gli impianti che ha nel corpo." 
Toad: "Vuoi che lo segua?"
J-Bone: "No, staglio lontano. È pericoloso." 
 
Nel finale allo spettatore viene un brivido: sembra che lo scheletro biomeccanico del redivivo Olaf II, morto bruciato dai raggi gamma durissimi, cominci a muoversi e a rianimarsi! Uno zombie cristiano! Per fortuna il brivido dura poco: il movimento delle ossa metalliche è dovuto al gancio di un paranco, con cui la carcassa del fanatico viene issata e scaraventata nei tristi flutti del Miskatonic. 
 
 
Gli affascinanti paradossi dell'Anarchia 
 
I LoTek traggono il loro nome dalla locuzione Low Technology, ossia "bassa tecnologia", perché si oppongono alla riduzione dell'essere umano a una macchina. Sono luddisti irriducibili e sono nemici giurati di ogni forma di autorità. Eppure sono costretti a utilizzare la tecnologia per combattere contro l'establishment. Questa è la base del loro paradosso intrinseco, definitorio. Vagano tra le macerie per sfuggire al controllo delle classi dominanti e hanno il loro rifugio inespugnabile nel Ponte. Utilizzano meccanismi per fare incursioni nelle trasmissioni televisive, cercando di risvegliare la gente obnibilata con messaggi traumatici. Dipendono in tutto e per tutto da un delfino rifatto da molteplici innesti di piastre e di meccanismi, che di biologico conserva ben poco. Per portare avanti la loro guerra sono costretti ad avere una struttura gerarchica. J-Bone dà ordini e i suoi sottoposti li eseguono. J-Bone e Spider sono capi. Toad è uno sfigato che non ha voce in capitolo. Questo contraddice in modo radicale il presupposto dell'Anarchia. Ricordo ancora quando un amico, C., mi parlava degli Anarchici, dicendomi che in gioventù aveva frequentato il Circolo del Ponte della Ghisolfa. Gli chiesi come potessero prendere delle decisioni in quel contesto, dato che un anarchico non dovrebbe riconoscere autorità alcuna senza venir meno ai suoi princìpi. C. mi rispose che il costume era quello di ricorrere alla votazione tramite un'assemblea. La cosa mi parve incredibilmente grottesca e lasciai cadere l'argomento. Tanto non si cavava un ragno dal buco. Bizzarra è comunque la coincidenza tra la denominazione della comunità anarchica milanese, il Ponte, e la creazione di Gibson.      
 

Archeofuturo e incongruenze

Quando correva il 1995, il 2021 sembrava un futuro lontanissimo. Innumerevoli casi dimostrano come sia insidioso ambientare storie in un tempo che dista dal proprio soltanto pochi decenni. Si corre il rischio di costruire uno pseudo-futuro grottesco, con una tecnologia troppo progredita per certi aspetti e incredibilmente arretrata per altri. Ci limitiamo a fare alcuni esempi. A un certo punto Johnny prende un Concorde per Newark, nel New Jersey, proprio dove abitava Portnoy, l'enfant terrible che costringeva le donne puritane a succhiarglielo e faceva mangiare il suo sperma alla madre nascondendolo tra le bistecche. Nel mondo reale, i Concordes sono stati ritirati nel 2003. Notiamo immediatamente altre incoerenze spaventose, stridenti. I teleschermi funzionano con il telecomando, in un mondo dotato di cielo televisivo e pullulante di visori immersivi per la realtà virtuale 3D. Ci aspetteremmo che personaggi che hanno congegni installati nel cervello fossero capaci di accendere e di spegnere un teleschermo servendosi del pensiero o di un semplice gesto. Poi ci sono ancora i fax come normale mezzo di trasmissione dei dati (esempio: "Mando il fax a Newark"). Ebbene sì, tiro fuori per l'ennesima volta il fatto che in Neuromante si usano ancora i telefoni a gettoni. Il prete-sicario Karl usa un videotelefono, ma non è uno smartphone. Non esiste il concetto di smartphone come computer portatile. Non è stata prevista la civiltà dello smartphone. Certo, i visori 3D immersivi esistono anche nella nostra realtà, ma sono ancora poco diffusi, non sono certo il modo usuale di connettersi al Web. Il nostro Web è ancora bidimensionale, si fonda sul principio della pagina che viene sfogliata dal browser. Quando Johnny si connette a un terminale, indossando il visore 3D, mima la presenza di una tastiera inesistente, facendo gesti nel vuoto come se stesse premendo tasti. Siamo ancora lontani da questo livello tecnologico, sempre ammesso che sia proprio questa la tendenza verso cui ci stiamo dirigendo. Nel Web 3D gibsoniano non esiste praticamente socialità. Non troviamo nulla di anche remotamente simile a un blog o a un social: gli sviluppi della Rete Sociale non sono stati previsti da Gibson. Per quanto riguarda i congegni installati nel cervello, siamo ancora ai primi passi, con esperimenti fallimentari portati avanti da Elon Musk, uno stravagante magnate che ha le immense disponibilità finanziarie per mettere in atto i propri deliranti desiderata. Anche l'evoluzione dell'universo criminale nella pellicola non somiglia a quella del nostro corso storico. Mafia e Triadi sono state assorbite dalla Yakuza, che domina il pianeta. Un processo accelerato e forse semplicistico, che non tiene conto della complessità estrema e dell'intrinseca entropia tumorale di queste realtà.    
 

 
Contenuti profetici 
 
Il lavoro di Gibson e di Longo mostra tutta la sua potenza profetica negli sviluppi dell'industria farmaceutica, non nella descrizione dei gingilli tecnologici. Quando i produttori di farmaci hanno come sola legge il profitto, si arriva a paradossi le cui ricadute sono estremamente nocive per l'intero genere umano. Può sembrare banale ma non è affatto così. Facciamo un semplice esempio che mi riguarda molto da vicino. Sarebbe possibile guarire dal diabete II con un intervento agevole e privo di complicanze, asportando un'esigua quantità di grasso presente all'interno del pancreas, causa primaria della spiacevole disfunzione. Ovviamente questa terapia risolutiva spiace all'industria farmaceutica: se fosse possibile guarire dal diabete II, crollerebbe tutta la produzione di farmaci per la sua difficile terapia, oltre a tutto l'indotto di aggeggi (aghi, pungidito, strisce reattive, etc.). Continuare a curare il diabete II è molto più redditizio che eliminarlo una volta per tutte. Così, avendo bisogno di insulina e di altri medicamenti, sono condannato a rimanere uno schiavo vita natural durante, condannato a una morte atroce se mi venissero a mancare le cure necessarie. Per uno come me che si ribella alla dieta e che si ingozza di panettone a colazione, ce ne sono decine che in preda al terrore si costringono a una dieta da Auschwitz, finendo col ridursi a scheletri. Chi paga per tutto questo dolore?  
 
 
Il mito del fantasma nella macchina  

Uno dei cardini del Cyberpunk e più in generale del Transumanismo, è senza dubbio il mind uploading, ossia il caricamento su computer dell'autocoscienza di una persona morta. La fede nella realizzabilità pratica del mind uploading nasce dall'idea che il cervello umano funzioni esattamente come un elaboratore elettronico. A sua volta, Gibson aveva uno strano concetto che lo portava a considerare come organismi biologici, funzionanti per mezzo di organi simili a quelli del corpo umano. Da tutti questi equivoci si è formato il singolare modo di vedere la realtà proprio degli scrittori di questo peculiare sottogenere della fantascienza. Così ebbe a dire in un'occasione il padre del Cyberpunk: "In realtà sono stato in grado di scrivere Neuromante perché non sapevo nulla di computer... non sapevo letteralmente nulla. Quello che ho fatto è stato decostruire la poetica del linguaggio di persone che già lavoravano sul campo. Stavo nel bar dell'hotel alla convention di fantascienza di Seattle ad ascoltare questi ragazzi che sono stati i primi programmatori di computer che abbia mai visto parlare del loro lavoro. Non avevo idea di cosa stessero parlando, ma quella era la prima volta che sentivo la parola “interfaccia” usata come verbo. E sono svenuto. Wow, questo è un verbo. Seriamente, poeticamente è stato meraviglioso." (Gibson, 2020). In un'altra intervista, che purtroppo non sono più in grado di reperire, lo stesso autore dichiarava di essere rimasto molto perplesso quando ha potuto osservare l'interno di un computer. Fino a quel momento aveva creduto che anche i computer avessero qualcosa di corrispondente al fegato, al cuore e al pancreas. La sua delusione è stata immensa. Abbiamo così chiarito l'idea che tra l'organismo biologico e la macchina possa esistere una prosecuzione, una compatibilità assoluta, tale da poter permettere all'autocoscienza di trasmigrare dal suo supporto naturale a un processore artificiale.     
 
  
Curiosità 
 
Robert Longo e William Gibson originariamente intendevano realizzare un film d'autore con un budget limitato, ma non sono riusciti a ottenere finanziamenti necessari. In seguito Longo avrebbe commentato che il progetto "è iniziato come un film d'autore da 1,5 milioni di dollari, ed è diventato un film da 30 milioni di dollari, perché non siamo riusciti a ottenere <solo> un milione e mezzo".  

Il personaggio Molly Millions, dalla storia originale, è stato cambiato in Jane per il film. Sono personaggi molto simili, tranne per il fatto che Molly aveva lame di rasoio retrattili sotto le unghie e una vista aumentata. Si ritiene che il cambiamento sia dovuto al fatto che il personaggio di "Molly" è stato annesso ai diritti per qualsiasi possibile futuro adattamento cinematografico di Neuromante.
 
Durante la scena nella stanza sul retro del Crazy Bob's Computer Store, sembra che Johnny chieda un "iPhone", dodici anni prima che fosse lanciato. Certo, sarebbe bello poter credere che lo sceneggiatore abbia inventato la parola, diventata poi il nome di un onnipresente pezzo di tecnologia dell'informazione. In realtà le cose non stanno così. Johnny chiede un "Eyephone", una rudimentale interfaccia montata su testa e progettata da Jaron Lanier. Infatti chiama il congegno "Thomson Eyephone", con riferimento al fatto che il brevetto di Lanier è stato acquistato da Thomson Electronics. La pronuncia di iPhone e di Eyephone è identica: /'aɪfoʊn/. Nonostante questo, né Gibson né Longo sono stati in grado di prevedere gli sviluppi della telefonia mobile. Un articolo di fede della narrativa cyberpunk è la facilità di innestare impianti nel cervello delle persone, mentre un semplice smartphone rimane inconcepibile.   

La diffusione illimitata di Internet nei primi anni '90, e la conseguente rapida crescita della cultura dell'alta tecnologia, avevano reso il cyberpunk sempre più rilevante: questa è stata una motivazione primaria per la decisione della Sony Pictures di finanziare il progetto con decine di milioni. La Sony si è resa presto conto del potenziale per raggiungere il proprio target demografico attraverso il marketing su Internet e la sua nuova divisione tecnologica ha promosso il film con una caccia al tesoro online che offre 20.000 dollari US in premi. Un dirigente è stato citato per aver osservato: "Vediamo Internet come un passaparola turbo. Invece di una persona che dice a un'altra persona che sta accadendo qualcosa di buono, è una persona che lo dice a milioni!" Il sito web del film ha facilitato un'ulteriore promozione incrociata vendendo prodotti Johnny Mnemonic emessi da Sony Signatures, come una maglietta "Hack your own brain" e tazze di caffè Pharmakom. Gibson è stato schierato per rispondere alle domande sul videogioco dei fan online. Il romanziere, abitualmente solitario, nonostante abbia creato nel cyberspazio una delle metafore centrali dell'era di Internet, non era mai stato personalmente su Internet. 0Ha paragonato l'esperienza a "fare una doccia con l'impermeabile addosso" e a "cercare di fare filosofia in codice Morse". La sua tecnofobia è sorprendente. 

Nel 2021, Robert Longo ha creato una nuova versione del film, interamente in bianco e nero. Come ha detto a Screen Slate, "Quando ho visto la prima versione del film in bianco e nero, ero così felice. Era molto più vicino a quello che immaginavo che fosse, di sicuro. Sapevo che trasformarlo in nero- e-bianco lo avvicinerebbe a come l'avevo immaginato fin dall'inizio.Nel mio lavoro, mi ispiro a film come Agente Lemmy Caution: Missione Alphaville (1965), La jetée (1962), cose del genere. I film in bianco e nero non sono realmente in bianco e nero. Sono un po' grigi. Il contrasto è davvero aumentato ora (in questo montaggio), quindi è molto in bianco e nero". 

Circa al minuto 44 della pellicola, il vichingo cristiano Karl usa un videotelefono nascosto in un libro. Piuttosto che una Bibbia latina, sembra essere incastonato nelle pagine 103-104 del "Venerabilis Caesaris Baronii SRE Cardinalis Bibliothecarii Epistolae Et Opuscula Pleraqve Nunc Primum Ex Archetipis In Lucem Eruta", una raccolta di opere latine del Venerabile Cesare Baronio (1538 -1607), cardinale e storico cattolico italiano. I passaggi di queste pagine recano un testo elogiativo dell'imperatore del Sacro Romano Impero Rodolfo II (1552-1612). Sebbene entrambi i personaggi siano interessanti, il libro e il passaggio non hanno alcuna relazione significativa con il film, quindi molto probabilmente sono stati scelti solo per via del loro aspetto cristiano. 

Altre recensioni e reazioni nel Web

Segnalo la dottissima recensione dell'amico Giovanni "X" De Matteo, Johnny Mnemonic: se vi pare che questo 2021 sia brutto, pubblicata sul sito Quaderni d'altri tempi. Il titolo rimanda a una raccolta di Philip K. Dick, Se vi pare che questo mondo sia brutto (The Shifting Realities of Philip K. Dick, 1995). Il citazionismo estremo ha sempre impreziosito i trattati di Giovanni "X". Non potrei mai stare al suo pari in quanto a conoscenze letterarie e cinematografiche. Questo è il link: