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lunedì 20 dicembre 2021

 
PSYCO

Titolo originale: Psycho
Paese di produzione: Stati Uniti d'America
Lingua: Inglese
Anno: 1960
Durata: 109 min
Dati tecnici: B/N
Rapporto: Widescreen
Genere: Giallo, orrore, thriller
Regia: Alfred Hitchcock
Soggetto: Robert Bloch (romanzo omonimo)
Sceneggiatura: Joseph Stefano
Produttore: Alfred Hitchcock
Casa di produzione: Shamley Productions
Distribuzione in italiano: Paramount
Fotografia: John L. Russell
Montaggio: George Tomasini
Effetti speciali: Clarence Champagne
Musiche: Bernard Herrmann
Scenografia: Robert Clatworthy, Joseph Hurley e George Milo
Interpreti e personaggi:
    Anthony Perkins: Norman Bates
    Janet Leigh: Marion Crane
    Vera Miles: Lila Crane
    John Gavin: Sam Loomis
    Martin Balsam: Milton Arbogast
    John McIntire: Sceriffo Al Chambers
    Simon Oakland: Dottor Fred Richmond
    Vaughn Taylor: George Lowery
    Frank Albertson: Tom Cassidy
    Lurene Tuttle: Eliza Chambers, moglie dello sceriffo
    Patricia Hitchcock: Caroline, la collega di Marion
    John Anderson: Charlie
    Mort Mills: Poliziotto di pattuglia
    Fletcher Allen: Poliziotto sul marciapiede
    Alfred Hitchcock: Uomo con cappello texano
    Ted Knight: Guardia
Doppiatori originali:
    Virginia Gregg: Voce di Norma Bates
Doppiatori italiani:
    Pino Locchi: Norman Bates
    Rosetta Calavetta: Marion Crane
    Lydia Simoneschi: Lila Crane
    Giuseppe Rinaldi: Sam Loomis
    Nando Gazzolo: Milton Arbogast
    Giorgio Capecchi: Sceriffo Al Chambers
    Emilio Cigoli: Dottor Fred Richmond
    Manlio Busoni: George Lowery
    Luigi Pavese: Tom Cassidy
    Franca Dominici: Signora Chambers
    Flaminia Jandolo: Caroline, collega di Marion
    Cesare Barbetti: Charlie
    Renato Turi: Poliziotto di pattuglia
    Wanda Tettoni: Voce di Norma Bates
Titoli in altre lingue: 
   Francese: Psychose
   Spagnolo: Psicosis
   Catalano: Psicosi
   Greco: Ψυχώ
   Polacco: Psychoza
   Turco: Sapık
   Quechua: Waq'akay 
Budget: 806.947 dollari US
Box office: 50 milioni di dollari US 

Trama: 
La segretaria immobiliare di Phoenix, Marion Crane, ruba 40.000 dollari in contanti al suo datore di lavoro dopo aver sentito il suo ragazzo, Sam Loomis, lamentarsi dei debiti e del loro potere ritardante sui progetti matrimoniali. Marion parte per recarsi a casa di Sam a Fairvale, in California, poi cambia auto dopo aver incrociato un poliziotto sospettoso. Un forte temporale costringe Marion a fermarsi al Bates Motel, un edificio cadente a poche miglia da Fairvale. Norman Bates, il proprietario, la cui casa in stile Secondo Impero si affaccia sul motel, registra Marion (che usa uno pseudonimo) e la invita a consumare un pasto leggero con lui nell'ufficio del motel. Quando Norman torna a casa per recuperare il cibo, Marion lo sente discutere animatamente con sua madre, un'arpia isterica, che non vorrebbe permettergli quella cena. Norman torna da Marion e le parla della sua passione per la tassidermia, della "malattia" di sua madre e di come le persone hanno una "trappola privata" da cui vogliono scappare. Tuttavia, quando la donna suggerisce a Norman di ricoverare sua madre, lui si offende molto. Presa da paura e sensi di colpa, Marion decide di tornare a Phoenix la mattina seguente per restituire il denaro rubato. Mentre fa la doccia, una figura oscura entra nel bagno e la pugnala a morte. Poco dopo, Norman viene a controllare l'ospite, solo per scoprire il suo cadavere. Inorridito, ripulisce in fretta e furia la scena del delitto, quindi mette nella macchina della donna il cadavere, gli oggetti e il denaro nascosto. Completato il carico, affonda l'auto in una palude, come offerta ai Demoni. La sorella di Marion, Lila, arriva a Fairvale una settimana dopo e racconta a Sam Loomis del furto. Chiede con insistenza dove si trova Marion. Lui nega di sapere alcunché della sua scomparsa. L'investigatore privato Arbogast, il cui cognome ha origine dal nome di un eroe dei Franchi, si avvicina ai due, dicendo loro che è stato assunto per recuperare i soldi. Si ferma quindi al Bates Motel e interroga lo squallido Norman, che suscita i suoi sospetti a causa del comportamento nervoso e delle risposte incoerenti. Arbogast procede ad esaminare il registro degli ospiti e scopre dalla calligrafia che Marion ha trascorso una notte nel motel. Quando ne deduce che Marion aveva parlato con la madre di Norman. Chiede di parlare alla vecchiarda folle, ma Norman non glielo permette. Decide di entrare comunque nella casa fatiscente per per cercare la convulsionaria, ma emerge dalla camera da letto una figura oscura che lo pugnala a morte. Quando Sam e Lila non ricevono notizie dal detective, si dirigono al motel a cercarlo. Sam intravede una sagoma spettrale in casa e presume sia proprio la madre di Norman. I due allertano lo sceriffo locale, che dice loro una cosa inattesa quanto inquietante: la madre di Norman è morta in un omicidio-suicidio per avvelenamento da stricnina, ben dieci anni prima. Lo sceriffo suggerisce che Arbogast abbia mentito in modo da poter inseguire Marion e i soldi. Convinti che sia successo qualcosa all'investigatore, Lila e Sam ritornano al decadente motel. Sam distrae Norman in ufficio mentre Lila si intrufola in casa. Insospettito, Norman si agita e fa perdere i sensi a Sam. Mentre si reca nella dimora, Lila si nasconde nella fruttaia, dove scopre il corpo mummificato della vecchia megera: urla inorridita e Norman, indossando abiti da donna e una parrucca, entra nella cantina per cercare di pugnalarla. Giunge Sam e lo sconfigge. Alla stazione di polizia, uno psichiatra spiega che Norman ha ucciso sua madre e il suo amante dieci anni prima, mosso dalla gelosia. Incapace di sopportare il senso di colpa, ha mummificato il cadavere della madre, iniziando a trattarlo come se lei fosse ancora viva. Ha ricreato sua madre come una personalità alternativa, insopportabile, gelosa e possessiva nei suoi confronti. Ogni volta che Norman è attratto da una donna, lo spettro della madre prende il sopravvento e si impossessa del suo corpo. È una larva diabolica. Prima di Marion e Arbogast, aveva già ucciso due donne. Lo psichiatra conclude che la personalità demoniaca della madre ha ormai pervaso completamente quella di Norman, al punto che non si può più parlare di due esseri separati. Il folle si trova in una cella di prigione e sente nel suo cranio la voce della madre che gli attribuisce tutta la colpa degli omicidi, cercando di dilaniarlo col rimorso. Nel frattempo l'auto di Marion, che contiene i suoi resti e il denaro rubato, viene recuperata dalla palude. 


Recensione: 
Sicuramente tra i massimi capolavori del Maestro Hitchcock, questo film costituisce una sorta di "punto di svolta" per l'intero genere thriller, avendo portato ad altissime vette il personaggio dello psicolabile seviziatore. A partire da Norman Bates, è stato fondato il prototipo dell'Alienato nella Settima Arte! L'architettura narrativa di Psyco è di un'originalità molto spinta, direi quasi ardita. Tutto si fonda sul rapporto innaturale, morboso, aberrante tra un figlio non svezzato e una madre-carnefice che lo vede come una parte non scissa del proprio ventre. Simili atrocità non mancano affatto nel mondo reale: anzi, sono più comuni di quanto non si creda, soprattutto in una società patogena come quella americana. Riguardare a distanza di anni questo gioiello è una vera e propria boccata d'ossigeno, considerato che si soffoca in un oceano di banalità e di inutili stronzate perennemente ripetute! 


Il romanzo di Bloch e i fatti 

La pellicola di Hitchcock è basata sul romanzo Psycho, opera dello scrittore americano Robert Bloch (1917 - 1994) e pubblicato per la prima volta nel 1959. Nel novembre del 1957, due anni prima che Psycho fosse pubblicato, un certo Edward Theodore "Ed" Gein fu arrestato a Plainfield, in Wisconsin, per l'assassinio di due donne (la pronuncia del cognome è /gi:n/). La polizia, perquisita l'abitazione dell'omicida, trovò mobili, posate e persino abiti fatti usando parti di cadaveri, soprattutto la pelle. Gli psichiatri, esaminati i macabri reperti, giunsero alla conclusione che il mostro intendeva ricreare un costume femminile da indossare per impersonare ritualmente la madre morta, descritta dai vicini come un'odiosa donna puritana che lo dominava completamente. Al momento dell'arresto di Gein, che era anche un necrofilo e un profanatore di tombe, Bloch viveva a 35 miglia (56 km) da Plainfield, in un luogo chiamato Weyauwega. Sebbene lo scrittore non fosse a conoscenza del caso Gein in quel momento, né tantomeno immaginava che quell'individuo funesto penetrasse l'ano dei morti, ebbe come un presentimento e iniziò a stendere la sua opera con "l'idea che l'uomo della porta accanto potrebbe essere un mostro insospettabile anche nel microcosmo pieno di pettegolezzi della vita di una piccola città". Il romanzo, uno dei tanti scritti da Bloch su assassini pazzi, era quasi completato quando Gein e le sue attività furono rivelate, in modo del tutto insperato. A questo punto Bloch inserì una riga che alludeva a Gein in uno dei capitoli finali. L'autore rimase sorpreso anni dopo quando venne alla sua attenzione la notizia che Gein viveva in isolamento con una madre fanatica religiosa. Così, tutto d'un tratto, "ha scoperto quanto il personaggio immaginario che avevo creato somigliasse al vero Ed Gein, sia nell'atto palese che nella motivazione apparente" (Paula Guran, 1999). Nel romanzo, il personaggio di Marion era Mary Crane. Il nome è stato cambiato perché l'ufficio legale dello studio ha scoperto che due persone reali il cui nominatovo era Mary Crane vivevano a Phoenix, in Arizona. Inoltre, sempre nell'opera di Bloch, Norman Bates è basso, grasso, di mezza età e decisamente odioso. Fu Hitchcock a decidere di presentarlo giovane, bello e simpatico. Norman è molto più di un personaggio principale nelle intenzioni dello scrittore. Infatti la storia si apre con Norman e la madre che litigano, anziché seguire Mary dall'inizio. Il personaggio di Ed Gein ha avuto molta fortuna nella Settima Arte, ispirando altre tre pellicole:
 
1) Non aprite quella porta (The Texas Chain Saw Massacre, 1974), diretto da Tobe Hooper: Gein è rappresentato dal personaggio Leatherface, interpretato da Gunnar Hansen;
2) Deranged - Il folle (Deranged, 1974), diretto da Jeff Gillen e Alan Ormsby: Gein è rappresentato dal personaggio Ezra Cobb, detto Macellaio di Woodside, interpretato da Robert Blossom;
3) Il silenzio degli innocenti (The Silence of the Lambs, 1991), diretto da Jonathan Demme: Gein è rappresentato dal personaggio di Jame Gumb, detto Buffalo Bill, interpretato da Ted Levine.

Origine del cognome Gein

Il cognome del killer deriva dallo yiddish kheyn "grazia, fascino", a sua volta dall'ebraico חֵן khen "grazia, fascino, piacevolezza". Il termine yiddish è passato in olandese informale come gein "piacere, divertimento", "scherzo" (pronuncia /ɣɛɪn/), da cui si è formato il cognome in questione. 


Pronuncia di Psycho e adattamento ortografico 
 
In italiano il titolo originale del film ha subìto lievi modifiche, diventando Psyco, per evitare che qualcuno pronunciasse il digramma -ch- come un suono palatale. La pronuncia prescritta era /'psaiko/. Bastava vedere ch in una qualsiasi parola anglosassone, ed ecco che c'era chi la pronunciava come una fricativa postalveolare (detta dal volgo "c di cena"), proprio a causa dell'insegnamento scolastico pedantesco. Un altro fatto piuttosto bizzarro è il restauro nella pronuncia del gruppo consonantico /ps/, soltanto grafico nella parola inglese, la cui pronuncia è /'saɪkoʊ/, /'saɪkəʊ/. La mentalità italiana crede che la lingua scritta preceda quella parlata e parte sempre dalla forma scritta, assegnandole una pronuncia. Nel Bel Paese quasi nessuno riesce a capire che la lingua parlata è la sola vera e che la lingua scritta è un puro e semplice artificio. Così, a causa dell'inaccettabilità delle "lettere mute", si è prodotta la pronuncia semiortografica /'psaiko/.

Il glorioso nome Arbogast 

Flavio Arbogaste (Flavius Arbogastes) era un militare franco naturalizzato romano. Esercitò il potere effettivo nel corso del regno del debolissimo Imperatore Valentiniano II, opponendosi con vigore alla cristianizzazione. Finì suicida in seguito alla disfatta nella battaglia del Frigido (tra il 5 e il 6 settembre del 394 d.C.), che segnò il trionfo dell'Imperatore romano d'Oriente Teodosio I sull'Augusto d'Occidente Flavio Eugenio. Il nome Arbogast significa "Ospite dell'Eredità" (protogermanico *arbijan "eredità", *gastiz "ospite"). Non è chiaro come abbia fatto in concreto il Maestro a prendere ispirazione da un militare germanico vissuto nel IV secolo d.C., proprio allo scopo di dare questo cognome al personaggio del film. Converrete che è una cosa davvero molto strana e a prima vista sorprendente. In realtà non sembra necessario presupporre che Hitchcock fosse un appassionato di filologia germanica come il sottoscritto. Da ulteriori indagini da me condotte, risulta infatti che un cognome Arbogast esista realmente in Francia e negli Stati Uniti d'America. Ecco alcuni personaggi insigni che lo hanno portato o lo portano tuttora: 

i) Antoine Arbogast, matematico francese
ii) Carl Arbogast, federale statunitense ideatore di un metodo per il taglio selettivo (selection cutting) in silvicoltura (detto Metodo Arbogast)
iii) Luc Arbogast, cantautore francese
iv) Roy Arbogast, effettista statunitense
v) Thierry Arbogast, direttore della fotografia francese
vi) Todd Arbogast, matematico statunitense noto per i suoi lavori sulla modellazione sottosuperficiale. 

Questi invece sono personaggi immaginari che portano il cognome Arbogast

i) Detective Milton Arbogast, investigatore privato interpretato da Martin Balsam nel film Psyco (1960) di Alfred Hitchcock;
ii) Carl Arbogast, personaggio interpretato da River Phoenix nel film I signori della truffa (Sneakers, 1992) di Phil Alden Robinson - se ben ricordo era il matematico la cui amante scopava come una matta ma non gli faceva i pompini;
iii) Dr. Larry Arbogast, personaggio interpretato da Danny DeVito nel film Junior (1994) di Ivan Reitman;
iv) Finn Arbogast, fondatore della Chaos Terrain nel romanzo Armada (2015) di Ernest Cline. 

Resta ora il problema di come abbia fatto l'antroponimo Argobast a diventare un cognome. A parer mio non è necessario pensare che si tratti di famiglie discendenti da Flavio Arbogaste - nonostante si sia individuato un suo nipote (o pronipote), anch'esso chiamato Arbogaste (seconda metà del V secolo). È poi esistito un vescovo e santo di nome Arbogaste (morto nel 678 d.C.), fondatore della cattedrale di Strasburgo, inviato in Alsazia dai Merovingi. Il fatto che si sia conservata integra la fonetica del nome nel cognome Arbogast sopravvissuto in epoca contemporanea, senza alcuna forma di usura genuina del volgo, potrebbe far pensare a una reintroduzione dotta. Le alternative sono due:
1) Qualche uomo a un certo punto deve essersi fatto notare per indole anticristiana, venendo soprannominato Arbogast da un chierico antiquario. 
2) Qualche uomo doveva essere particolarmente devoto a Sant'Arbogaste di Strasburgo (in latino Sanctus Arbogastus), ricevendone quindi il nome.
L'ipotesi più credibile sembra essere la seconda. 
 
 
Elementi autobiografici

Secondo i biografi, Alfred Hitchcock aveva un rapporto travagliato con la propria madre, che era molto prepotente, quasi come la signora Bates: lo costringeva a stare ai piedi del suo letto e a raccontarle tutto quello che gli era successo durante la giornata. Era una dominatrice severissima, che schiacciava il suo figlio-schiavo, lo annichiliva. Si riporta che il rapporto di Hitchcock con la madre non fosse comunque così malsano e disturbato come quello visto nel film; si converrà che è difficile ormai accertare i fatti con la massima precisione. Sarebbe considerato scandaloso affermare che la madre del regista fosse folle come la Signora Bates, così si tende a sorvolare sull'argomento. Resta soltanto una cosa certa: Hitchcock non è mai diventato un serial killer, anche se questo si deve forse alla sua grande forza morale, che gli ha permesso di resistere a condizioni spaventose.

Curiosità 

Hitchcock acquistò i diritti del romanzo di Robert Bloch in forma anonima per soli 9.000 dollari. Quindi acquistò quante più copie cartacee gli fosse possibile, cercando con ogni mezzo di mantenere segreto il finale.
 
Dopo l'uscita di Psyco, il Maestro del Brivido ha ricevuto una lettera furiosa dal padre di una ragazza che si era rifiutata di fare il bagno dopo aver visto I diabolici (Les Diaboliques) di Henri-Georges Clouzot (1955), e ora si rifiutava di fare la doccia dopo aver visto questo film. Rischiava di emanare lezzi pestilenziali di formaggio rancido! Il geniale cineasta ha risposto con un messaggio lapidario, senza scomporsi: "La mandi in una lavanderia a secco"

Nella scena iniziale, Marion Crane indossa un reggiseno e una sottoveste di colore bianco, prima di vestirsi con un abito tutto bianco completo di borsetta bianca. Hitchcock ha fatto quella scelta di guardaroba per dimostrare che Marion era buona e pura. Dopo che la donna ha rubato i soldi al suo capo, nella scena seguente compare mentre fa le valigie ed è semivestita con un reggiseno e una sottoveste di colore nero. Si veste con un abito più scuro ed è passata dalla borsa bianca a una nera. Il cambiamento da un guardaroba tutto bianco a uno nero serve simbolicamente a dimostrare che Marion è passata dall'angelico al malvagio. Questo codice dei colori è tipicamente cattolico ed è stato scelto per questo dal regista. Per quanto mi riguarda, sono invece legato al codice Harkonnen, per cui il nero rappresenta la purezza e il bianco rappresenta il veleno. 

Uno dei motivi per cui Hitchcock ha girato il film in bianco e nero era tutt'altro che banale: pensava che sarebbe stato troppo cruento a colori. Ma la ragione principale era che voleva realizzare il film al prezzo più basso possibile, meno di un milione di dollari. Visto che così tanti "B movies" in bianco e nero, brutti e realizzati a buon mercato, erano andati così bene al botteghino, il cineasta si domandava cosa sarebbe successo se fosse stato realizzato un film in bianco e nero davvero buono, anche se a buon mercato. 

Quando Hitchcock era assente per malattia, la troupe ha girato la sequenza di Arbogast all'interno della casa mentre sale le scale. Quando il regista ha visto il filmato, si è complimentato con i responsabili ma ha deciso che la sequenza doveva essere girata di nuovo. La versione girata in sua assenza faceva sembrare che Arbogast stesse salendo le scale per commettere un omicidio. Nonostante fosse un capolavoro, non andava bene.  
 
Esistevano forti pregiudizi nei confronti di qualsiasi cosa riguardasse anche lontanamente soggetti psichiatrici. Quelli della Paramount Pictures hanno dato a Hitchcock un budget molto ridotto con cui lavorare, a causa della loro avversione per il materiale originale. Hanno anche rinviato la maggior parte degli incassi al botteghino dovuti al regista, pensando che tanto il film sarebbe stato un fallimento. Quando Psyco divenne un "successo dormiente" (qualcosa che ha scarso successo nell'immediato ma che viene rivalutato nel tempo), Hitchcock fece fortuna.
 
Walt Disney rifiutò di permettere a Hitchcock di girare a Disneyland all'inizio degli anni '60 perché non gli perdonava di aver realizzato "quel film disgustoso", ossia Psyco

Questo fu il primo film nella storia del cinema a mostrare la tazza del cesso, proprio quella che chiamiamo affettuosamente "tazza di Gianni", dal nome del nostro coprofago preferito! Ovviamente non ricordo un simile dettaglio: dovrà visionare di nuovo la pellicola per scovare l'impoirtantissimo dettaglio! 
 
La dimora dei Bates è stata in gran parte ispirata a un dipinto ad olio conservato al Museum of Modern Art di New York City. La tela si chiama "House by the Railroad" ed è stata dipinta nel 1925 dal geniale artista americano Edward Hopper (1882 - 1967). Il dipinto fu il primo acquisito dal Museum of Modern Art di New York, nel 1930. I dettagli architettonici, il punto di vista e il cielo austero sono quasi identici alla casa di questo film.

Il remake del 1998 

Psycho (1998) è stato diretto da Gus Green Van Sant Jr. ed è un remake shot-for-shot (identico o quasi all'originale ma con diversi interpreti) del film di Hitchcock del 1960. Marion Crane è stata interpretata dalla bionda Anne Heche, mentre Norman Bates è stato interpretato da Vincent Anthony Vaughn. Si segnalano poi Viggo Mortensen nella parte di Samuel Loomis, Julianne Moore nella parte di Lila Crane e William H. Macy nella parte del detective Milton Arbogast. Alcuni contenuti sono sessualmente sepliciti: Norman spia Marion che si masturba mentre si spoglia; Sam è a letto con Marion e si capisce che ha svuotato gli zebedei, eiettando almeno un litro di spermatozzi! Detto questo, non posso fare a meno di pormi una domanda. Che bisogno c'era di fare questo rifacimento? Non si potevano investire le risorse per qualcosa di più proficuo e innovativo? Dove arriveremo? Faranno un remake di Psycho di Gus Van Sant? E poi? Un remake del remake? Un remake del remake del remake? E cosi via ad infinitum?

venerdì 10 dicembre 2021

 
BALLE SPAZIALI

Titolo originale: Spaceballs
Paese di produzione: Stati Uniti d'America
Anno: 1987
Durata: 96 minuti
Rapporto: 1,85:1
Lingua: Inglese
Genere: Azione, fantascienza, commedia, avventura,
   parodia, satira
Sottogenere: Demenziale
Regia: Mel Brooks
Soggetto: Mel Brooks, Thomas Meehan, Ronny Graham
Sceneggiatura: Mel Brooks, Thomas Meehan,
    Ronny Graham
Produttore: Mel Brooks
Coproduttore: Ezra Swerdlow
Fotografia: Nick McLean
Montaggio: Conrad Buff IV
Effetti speciali: Industrial Light & Magic
Musiche: John Morris
Scenografia: John Franco Jr.
Direttore artistico: Harold Michelson
Trucco: Ken Diaz, Melanie Levitt
Effetti sonori: Sandina Bailo-Lape
Supervisore dei dialoghi: Michael John Bateman
Interpreti e personaggi:
    Mel Brooks: Presidente Scrocco/Yogurt
    Rick Moranis: Lord Casco Nero 
    Bill Pullman: Stella Solitaria  
    Daphne Zuniga: Principessa Vespa 
    John Candy: Ruttolomeo, il Canuomo 
    George Wyner: Colonnello Nunziatella 
    Dick Van Patten: Re Rolando 
    Lorene Yarnell: Dorothy
    Jim J. Bullock: Principe Valium 
    Leslie Bevis: Comandantessa Zircon
    Bubba Smith: Soldato
    Dom DeLuise: Pizza Margherita 
    Michael Winslow: Tecnico radar
    John Hurt: Kane
    Tim Russ: Soldato
    Jeff MacGregor: Snotty
    Sandy Herberg: Dott. Schlotkin (chirurgo plastico)
    Brenda Strong: Assistente del Dott. Schlotkin
    Jim Jackman: Maggiore Stronzo 
    Sal Viscuso: Operatore radio
    Mitchell Bock: Operatore video
    Ronny Graham: Ministro di culto di Druidia
    Stephen Tobolowsky: Capitano della Guardia
    Henry Kaiser: Operatore del raggio magnetico
    Denise Gallup: Charlene (gemella bionda)
    Dian Gallup: Marlene (gemella bionda)
    Tony Griffin: Guardia carceraria
    Rick Ducommun: Guardia carceraria
    Bryan O'Byrne: Organista
    Rhonda Shear: Donna nel ristorante
    Tommy Swerdlow: Capo dei soldati
    Earl Finn: Guardia col capitano
    Tom Dreesen: Guardia del transformer
    Ken Olfson: Usciere capo
    Ed Gale: Dink
    Antonio Hoyos: Dink
    Felix Silla: Dink
    Arturo Gil: Dink
    Tony Cox: Dink
    John Kennedy Hayden: Dink
    Dee Booher: Donna barbuta
    Johnny Silver: Caddy
Doppiatori originali:
    Joan Rivers: Dorothy
Doppiatori italiani:
    Sergio Fiorentini: Presidente Scrocco/Yogurt
    Vittorio Stagni: Lord Casco Nero
    Sandro Acerbo: Stella Solitaria
    Emanuela Rossi: Principessa Vespa
    Massimo Giuliani: Ruttolomeo
    Michele Gammino: Colonnello Nunziatella
    Manlio De Angelis: Re Rolando
    Emanuela Rossi: Dorothy
    Anna Rita Pasanisi: Comandantessa Zircon
    Vittorio De Angelis: Soldato
    Pino Ammendola: Pizza Margherita
    Nino Prester: Snotty
    Roberto Chevalier: Caporale
Nomi originali dei personaggi:
   Captain Lone Starr: Stella Solitaria
   Barfolomew (Barf): Ruttolomeo (aka Rutto, Rigurgita)
   Princess Vespa: Principessa Vespa
   Dot Matrix: Dorothy
   President Skroob: Presidente Scrocco
   Yogurt: Yogurt
   Lord Dark Helmet: Lord Casco Nero
   Pizza the Hutt: Pizza Margherita
   Vinnie:  Vincenzino
   King Roland: Re Rolando
   Colonel Sandurz: Colonnello Nunziatella
   Commanderette Zircon: Comandantessa Zircon
   Prince Valium: Principe Valium 
   Major Asshole: Maggiore Stronzo 
Titoli in altre lingue:
   Tedesco: Spaceballs - Mel Brooks' verrückte Raumfahrt
   Francese: La Folle Histoire de l'espace
   Spagnolo: La loca historia de las galaxias
   Polacco: Kosmiczne jaja
   Russo: Космические яйца
   Turco: Uzay Topları
   Giapponese: スペースボール
Colonna sonora:
    "Spaceballs Main Title Theme" – John Morris
    "My Heart Has a Mind of Its Own" – Jeffrey Osborne and
       Kim Carnes
    "Heartstrings" – Berlin
    "Spaceballs Love Theme" (Instrumental) – John Morris
    "The Winnebago Crashes"/"The Spaceballs Build Mega-
       Maid" – John Morris
    "Spaceballs" – The Spinners
    "Hot Together" – The Pointer Sisters
    "Good Enough" – Van Halen
    "Wanna Be Loved by You" – Ladyfire
    "Raise Your Hands" (hidden track) – Bon Jovi
Budget: 22,7 milioni di dollari US
Box office: 38,1 milioni di dollari US

Trama: 
Il pianeta Spaceball è guidato dal Presidente Scrocco, scemo come la merda e ai limiti della demenza. La sua ecosfera ha un problema non da poco: nel corso dei secoli è stata dissipata quasi tutta la sua aria respirabile. Il perfido Scrocco progetta quindi di sottrarre l'atmosfera al vicino pianeta Druidia, costringendo il suo sovrano, Re Rolando, a dargli il codice dello scudo protettivo che lo circonda. La figlia di Re Rolando, la Principessa Vespa, fugge da Druidia per evitare un matrimonio combinato con il principe narcolettico Valium, a cui non sta in piedi il nerbo. La nave Spaceball One, comandata dal Colonnello Nunziatella, che trasporta il terribile Lord Casco Nero, viene inviata a rapire Vespa e la sua servitrice dall'accento napoletano, il droide di latta dorata Dorothy. Il mercenario Stella solitaria e il suo compagno Rutto, un Canuomo (metà uomo e metà cane), sono in viaggio sul loro camper-astronave Winnebago Eagle 5, quando vengono contattati e minacciati dal boss mafioso Pizza Margherita, intenzionato a recuperare un credito con la massima urgenza, con interessi astronomici. Anche Re Rolando contatta Stella Solitaria e Rutto, offrendo loro una grande ricompensa se riportano Vespa a Druidia. La strana coppia recupera Vespa e Dorothy, scappando alla velocità della luce giusto in tempo per evitare la cattura e la doportazione a bordo di Spaceball One. Lord Casco Nero e un riluttante Colonnello Nunziatella usano la massima velocità iperluce, ma superano gravemente il gruppo quando cercano di seguirlo. Il camper rimane senza carburante e Stella Solitaria è costretto a fare un atterraggio di fortuna su una luna deserta. I quattro fuggitivi viaggiano a piedi per un po', ma alla fine svengono per il caldo implacabile. Vengono trovati dai Dink-Dink, un gruppo di minuscoli alieni rimbambiti in abiti scintillanti, che li portano nella grotta occulta del saggio Yogurt. Questi, un umanoide dorato, pubblicizza il merchandising correlato al film, quindi inizia a istruire Stella Solitaria sulle vie di un potere misterioso noto come Sforzo (che anche Casco Nero può controllare). Stella Solitaria e Vespa sviluppano una reciproca passione romantica. Questo nonostante l'insistenza di Vespa sul fatto che può sposare solo un principe (glielo ha detto il Babau!). A un certo punto Stella Solitaria mostra a Yogurt un medaglione con un messaggio indecifrabile che è stato trovato con lui quando è stato abbandonato da bambino. Gli Spaceballs rompono il quarto muro esaminando una videocassetta VHS del film nel disperato tentativo di localizzare Stella Solitaria e i suoi amici. Casco Nero si traveste da Re Rolando per attirare Vespa e la droide napoletana fuori dalla grotta. Mentre Stella Solitaria si prepara a inseguire il rapitore, riceve in dono da Yogurt un anello che può essere usato per incanalare lo Sforzo. Casco Nero estorce il codice dello scudo d'aria a Re Rolando (era un puerile 12345), minacciando di incaricare un chirurgo plastico di ridare a Vespa il nasone gigantesco che aveva prima di subire un intervento estetico, poi la imprigiona assieme alla sua servitrice. Stella Solitaria e Rutto si infiltrano nella prigione e fanno evadere tutti, scappando sul camper e lasciando catturare le loro grottesche controfigure. Spaceball One si riconfigura come un transformer in una titanica cameriera, apre lo scudo che circonda il pianeta Druidia e usa un aspirapolvere per aspirarne l'aria. Stella Solitaria attinge allo Sforzo per invertire il flusso e restituire l'aria, salvando appena in tempo Re Rolando e i Druidiani, quindi pilota il camper nella testa del transformer. Stella Solitaria trova per caso un pulsante di autodistruzione, ma Casco Nero lo interrompe: i due si impegnano in un furioso duello usando armi simili a spade laser che si estendono dai loro anelli dello Sforzo. Casco Nero ruba l'anello di Stella Solitaria e lo lascia cadere attraverso una grata del pavimento. Grazie a un messaggio telepatico da parte di Yogurt, Stella Solitaria capisce che il potere risiede dentro di lui e non nella materialità fisica dell'anello, così fa levitare uno specchio e riflette il raggio del suo avversario, facendolo cadere sul pulsante di autodistruzione. Stella Solitaria ritorna sul camper e lo pilota in salvo; Scrocco, Casco Nero e Nunziatella non riescono a raggiungere nessuna capsula di salvataggio in tempo e scoprono che l'annullamento dell'autodistruzione è fuori servizio, mentre il transformer esplode. I superstiti precipitano su un pianeta abitato da scimmie senzienti. Dopo essere stati spaventati da uno xenomorfo che canta in una tavola calda, Stella Solitaria e Rutto trovano un messaggio finale di Yogurt, nascosto in un biscotto della fortuna. Questa è la rivelazione: il medaglione di Stella Solitaria significa che egli è un principe e può quindi sposare Vespa. I due tornano a Druidia giusto in tempo per interrompere il matrimonio con quella merda impotente di Valium. Stella Solitaria proclama la sua stirpe reale e sposa Vespa. Segue la partenza per il viaggio di nozze in camper col Canuomo arrapato! 


Recensione: 
Senza dubbio questo è in assoluto uno dei film che ho visto più volte, tanto che ogni singola battuta si è impressa nella mia memoria. Dopo un'attenta analisi, sono giunto alla conclusione che è addirittura meglio di Guerre Stellari! Diciamocela tutta: col passar del tempo avvizzisce ogni entusiasmo per l'universo di Star Wars, che ha finito col diventare troppo complicato, contorto, arzigogolato, ripetitivo e privo di senso. Mi è capitato sotto gli occhi un trattato enciclopedico sulle spade laser e sui codici dei colori delle lame di energia, in cui si disquisiva dei cazzuti cristalli kyber e delle loro interazioni col carattere del proprietario. Mi sono sentito mortalmente annioiato e schifato, come se un genio malefico di colpo mi avesse caricato del fardello di vent'anni d'invecchiamento. Alla perversa degenerazione dei fan e al loro futile furore esiste un solo rimedio: il potere della Farsa! Certo, non ci sono grandi contenuti morali o filosofici in questa pellicola dell'ashkenazita Melvin James Kaminsky, in arte Mel Brooks. Tuttavia si possono notare molte cose interessanti sotto il profilo filologico ed antropologico. Tra geniali guizzi di metacinema e infinite trovate grottesche, ci si diverte molto.
 
La mente esplosa degli Americani 
 
Alla base della comicità demenziale c'è una caratteristica tipica della sottospecie Homo americanus: un universo mnemonico composto da milioni di dettagli tra loro del tutto privi di connessione. L'americano medio ricorda a menadito innumerevoli nominativi di personaggi pubblici (attori, sportivi, politici, etc.), eventi nazionali e locali, risultati di elezioni e di partite di diversi sport (baseball, rugby, football, hockey, etc.), marche di prodotti alimentari e non, catene di distribuzione, battute di film, show e altri stupidi programmi, una foresta immensa di sigle, acronimi e via discorrendo, fino alla completa saturazione delle capacità dei neuroni e delle sinapsi. Si capisce che in queste condizioni resta ben poco spazio per pensare. La comicità demenziale sfrutta proprio l'immenso patrimonio delle informazioni stoccate nei cervelli di milioni di spettatori. C'è un piccolo problema: si tratta di un patrimonio completamente inutile. È una montagna di spazzatura alta come l'Everest. Tuttavia, in mezzo all'immondizia, capita di trovare qualche gemma, se si dispone del tempo e della determinazione di frugare. 

Parodie seriali
 
Questo è un elenco di film e serie TV oggetto di parodie in Balle Spaziali:  
 
Guerre Stellari (Star Wars, George Lucas, 1977)
L'Impero colpisce ancora (The Empire Strikes Back,
    Irvin Keshner, 1980)
Il ritorno dello Jedi (Return of the Jedi, Richard
    Marquand, 1983)
Alien (Ridley Scott, 1979)
Il pianeta delle scimmie (Planet of the Apes, Frankin
     J. Schaffner, 1968)
Star Trek (serie TV, Gene Roddenberry, 1966-1969)
2001: Odissea nello spazio (2001: A Space Odissey,
    Stanley Kubrick, 1968)
Lawrence d'Arabia (Lawrence of Arabia, David Lean,
    1969)
Il Mago di Oz (The Wizard of Oz, Victor Fleming, 1939)
Rocky (John G. Avildsen, 1976)
Venerdì 13 (Friday the 13th, Sean S. Cunningham, 1980)
Rambo (First Blood, Ted Kotcheff, 1982)
The Transformers (serie TV, Kōzō Morishita, 1984-1987)
Biancaneve e i sette nani (Snow White and the Seven
     Dwarfs
, David Hand et al., 1937)
Il principe coraggioso (Prince Valiant, Henry Hathaway,
    1954)

Un'ardua opera di traduzione 
 
Data la natura autoreferenziale ed effimera della cultura americana, che reputa di essere l'intero Universo, riesce particolarmente difficile ogni adattamento in altre lingue. La trasposizione in italiano del film di Mel Brooks è quasi sempre molto superiore all'originale. 


The Schwartz : lo Sforzo
 
Il riferimento è al mitico Arnold Schwartzenegger, irriso per il suo impegno politico a favore dell'ambiente. Un americano non riuscirà mai a pronunciare in modo decente una sola parola in tedesco: anche per motivi ideologici userà sempre obbrobriose pronunce ortografiche. Così il cognome del povero Schwartzenegger, anziché /ʃvaɐ̯tsṇ'ɛgɐ/ sarà pronunciato /ʃwɔ:ɹtsən'ɛgə(ɹ)/ - in forma sintetica /ʃwɔ:ɹts/. L'adattamento in italiano di Schwartz come Sforzo è sì fonetico, ma ha anche un'allusione scatologica alla spinta defecatoria, ossia alla contrazione con cui si aiuta la fuoriuscita delle feci da un retto troppo pigro. In pratica la brutta sensazione che colpisce quando una massa di merda si trova a metà strada e fatica ad uscire. 
 
Memorabile: L'imitazione delle spade laser, posizionate in modo da ricordare peni eretti! Poi si attorcigliano, chiara allusione alla pratica del frotting!

 
Lone Starr : Stella Solitaria 
 
Si vede subito che Lone Starr è una chiara parodia di Han Solo, scelta probabilmente per il suo suono, più scattante di quello che avrebbe avuto Solitary Starr. In ogni caso sembra che Solitary Starr, pur non essendo attestato, sia l'antenato diretto della forma italiana Stella Solitaria. Non si capisce bene perché abbia scelto di fare il mercenario: avrebbe avuto un grande avvenire come proctologo!
 

Barfolomew (Barf) : Rutto 
 
In inglese barf significa "rutto". Il nome proprio maschile Bartholomew "Bartolomeo", che in inglese britannico era un tempo pronunciato /'ba:tɔlmɪ/, ha poi acquisito la pronuncia ortografica /bɑː'θɔləmjuː/, in inglese americano /bɑɹ'θɑləmju/. La pronuncia dei blesi e degli ubriachi fa sì che il suono interdentale /θ/ venga realizzato come /f/. Credo che anche tra i Goti ci fosse questo problema. In italiano il  gioco di parole non ha potuto essere conservato. Così Barf è stato reso in modo letterale con Rutto; quando è stato necessario menzionare la forma estesa del nominativo del Canuomo, ne è nato un incongruo Ruttolomeo
 
Memorabile: Rutto che si prepara il pastone e lo ingurgita avidamente mentre la musica suona a tutto volume; sbatte il codone in faccia a Stella Solitaria e cerca di ingozzarlo di savoiardi vitaminizzati! Le scarpe da ginnastica rotte da cui fuoriescono zampe pelose e abnormi! La "Zona Plaid", satira dei viaggi iperspaziali! Il codone che si infila tra le gambe delle donne!

Mawg : Canuomo 
 
Nell'originale in inglese, la spiegazione che Barf dà della natura della propria specie è questa: "I'm a Mawg: half man, half dog". Mawg /mɔ:g/ è una parola macedonia (in inglese portmanteau). Simili formazioni sono oltremodo comuni nell'inglese d'America. In italiano, Mawg è stato reso naturalmente con Canuomo. Per ovvi motivi non poteva diventare Cuomo.
 

Pizza the Hutt : Pizza Margherita 
 
Tutti conosciamo Jabba the Hutt, il laido criminale simile a un gigantesco rospo sireniforme reso familiare dal terzo film della prima trilogia di Star Wars, Il ritorno dello Jedi. Hutt è il nome della specie, divisa in un gran numero di clan estesi. Coinvolto nel contrabbando, nell'omicidio su commissione, nel traffico di droga e nella pornografia interspecie (umani che fanno sesso con alieni), Jabba è ormai da decenni entrato nell'immaginario collettivo. Mel Brooks lo satirizzò tramutandolo in Pizza the Hutt. L'ispirazione gli è venuta dalla famosa catena di ristorazione Pizza Hut, che ha come punti vendita innumerevoli locali a forma di capanna col caratteristico tetto rosso. In Italia questa catena non ha alcun punto di vendita e non è conosciuta. Così Pizza the Hutt è stato adattato in Pizza Margherita - anche se sembra più che altro una pizza capricciosa con l'aggiunta di würstel! 
 
 
Gangsterismo spaziale! 
 
Nella versione originale in inglese, Pizza the Hutt e il suo tirapiedi Vinnie (adattato in Vincenzino) non hanno alcun accento particolare. Nella versione in italiano, questi criminali parlano con tipici accenti meridionali molto marcati: Vincenzino parla siciliano e Pizza parla napoletano. Com'è giusto che sia!
 
Memorabile: il teatrino pizzesco.  
 
Stella Solitaria: "Ciao, Vincenzino. Che vuoi?"
Vincenzino: "No, no, no, no, no. Non è quello che vogghiu io. È quello che vuole... lui!"
Pizza Margherita: "Ah ah ah ah ah!"
Stella Solitaria e Rutto: "Pizza Margherita!!"
Pizza Margherita: "Uarda uarda, Stella Solitaria e il suo shcagnozzo Rigurgita!"
Rutto: "No, Rutto."
Pizza Margherita: "Rutto, Rigurgita, è 'a shtessa cosa!"
Pizza Margherita: "Ma 'ro stanno i solda mia?" 
Stella Solitaria: "Non ti preoccupare, Pizza. Li avrai entro la prossima settimana." 
Pizza Margherita: "No, no! Li voglio entro domana, amico!"
Stella Solitaria: "Cosa?! Centomila dollari spaziali entro domani, hai detto?!"
Pizza Margherita: "Cendomila? Ah ah! Ti shbagli! Hai dimendicato gli interessi, e questo li porta a... un milione di dollari shpaziali!" 
Stella Solitaria: "Un milione?! Ma è scorretto!"
Pizza Margherita: "È shcorretto per chi paaga, ma no' per chi ingassa! Ah ah ah ah ah ah! Comungue pagherai, o altrimendi..." 
Rutto: "Altrimenti cosa?"
Pizza Margherita: "Diccillo, Vincenzì!" 
Vincenzino: "Altrimenti Pizza ci va in puzza e te fa a pezzi!" 
 
Tutto ciò è nettamente superiore all'originale!


Yogurt! 
 
Il Maestro Yoda, quello che continuava a contrarre lo scolo, è diventato un irresistibile Yogurt. Rispetto all'originale, il simpatico esserino dorato ha un finissimo fiuto per gli affari. Ci mostra come il film farà i veri soldi: collezioni di gadget che vanno dai cereali per la prima colazione a giocattoli pericolosi, ossia lanciafiamme che sarebbero in grado di incenerire gli xenomorfi. C'è anche la carta igienica con impressa l'immagine di Casco Nero, in modo che sia smerdata quotidianamente da migliaia di culi. Quella della carta igienica stampigliata con l'effigie del malnato è una fissazione del cineasta, che compare anche in Robin Hood - Un uomo in calzamaglia (Robin Hood: Men in Tights, 1993).  


Skroob : Scrocco

Il Presidente del pianeta Spaceball, incompetente, ridicolo e corrotto fino al midollo, ha come nome un semplice anagramma dello pseudonimo del regista ashkenazita: Brooks /bɹu:ks/ è diventato Skroob /skɹu:b/. In italiano ci si sarebbe aspettato l'adattamento in Scrubbo, che però non ha il benché minimo senso. Così è stato utilizzato Scrocco, dal termine tipico dell'italiano lombardo, che significa "furbo" - anche se il Presidente di Spaceballs, come si direbbe in Brianza, l'è minga tant scrocch
 
Memorabile: Il teletrasporto che ricompone il Presidente Scrocco invertendo la parte inferiore del corpo!  
 
 
Lord Dark Helmet : Lord Casco Nero
(= Lord Glande Sporco
)

Alla base della denominazione del malvagio di turno, evidente parodia di Darth Vader, c'è un osceno gioco di parole gergali. Il termine helmet sta sia per "casco" che per "glande" o "membro circonciso"; in slang lo smegma è chiamato anche soot, ossia "fuliggine". La trasposizione in italiano, Casco Nero, è abbastanza naturale, anche perché non si poteva certo chiamarlo Glande Sporco! In questo modo è stata persa l'assonanza tra Dark e Darth
 
Memorabile: Casco Nero infantile che gioca con i pupazzetti, fantasticando di impressionare la Principessa Vespa con le dimensioni del proprio... cazzco!

 
Colonel Sandurz : Colonnello Nunziatella

Il Colonnello Nunziatella è un grottesco adattamento del nome di Sandurz, che secondo alcuni sarebbe un'allusione alla celebre accademia militare britannica di Sandhurst (dove fu formato l'ex primo ministro Winston Churchill), ma in realtà è un semplice accostamento goliardico a Colonel Sanders, nome del fondatore della catena americana di fast food Kentucky Fried Chicken (KFC). È il colonnello dei polli! Per rendere chiaro il riferimento, Lord Casco Nero chiede al militare: "What's the matter, Colonel Sandurz? Chicken?" In italiano la domanda è stata resa così: "Qual è il problema, colonnello Nunziatella? Cacarella?"  
Questa è una traduzione in broccolino, tipico gergo italoamericano: "Guazzamara, Cornello Sandurso, cicche?" (in pratica è inglese americano italianizzato foneticamente). 
La parola gergale chicken "paura" è un'abbreviazione di chickenshit "paura", alla lettera "merda di pollo". Questo è un tipico uso idiomatico della parola shit "merda". Si immagina che una persona impaurita si defechi addosso una massa di escrementi mollicci, la cui consistenza ricorda quella degli stronzi dei polli! In italiano Nunziatella è stato costruito all'unico scopo di ottenere una rima con cacarella, visto che Colonel Sanders nel Bel Paese è poco conosciuto (anche se ho potuto verificare che attualmente ci sono 80 punti vendita di KFC, il primo aprì a Napoli nel 1975).

 
Asshole : Stronzo

In Italia lo stronzo è un bastardo o comunque una persona sgradevole (es. "è una stronza", "quanto sei stronzo", etc.). Per gli Anglosassoni il buco del culo, asshole, è invece un idiota (es. "you're a fucking asshole", etc.). Quindi la "traduzione" in italiano non è perfettamente sovrapponibile all'originale. Casco Nero a un certo punto sbotta: "Lo sapevo! Sono circondato da stronzi!" In realtà intendeva dire: "Lo sapevo! Sono circondato da idioti!" 
 
 
Princess Vespa : Principessa Vespa 
 
Non è stato facile capisce da dove il regista abbia tratto ispirazione per questo nome. In realtà è partito da una traduzione in italiano della parola inglese wasp, intendendola in senso etnico:

WASP (White Anglo-Saxon Protestant) => wasp "vespa" 

Questo nome fuorviante, Vespa, era stato attribuito alla figlia da Re Rolando nel disperato tentativo di nascondere alla Galassia le sue vere origini non goy, come si può dimostrare con solidissimi argomenti. 

Memorabile: L'attacco di rambite acuta!


King Roland : Re Rolando 

L'adattamento dell'antroponimo regale in italiano non ha comportato grosse difficoltà. Il castello sul pianeta Druidia è riconoscibile all'istante: è il castello di Neuschwanstein di Re Ludovico II in Baviera. Lo splendido maniero è stato modificato tramite verniciatura opaca con rampe aggiuntive. Apparso in molti film, è l'ispirazione originale per tutti i castelli dei parchi a tema Disney. 
 
 
Il sacro vincolo del Maiale!

Il Ministro di culto di Druidia erompe in un'imprecazione blasfema quando la cerimonia viene interrotta dal rumore fatto dal camper di Stella Solitaria. Il "sacro vincolo del matrimonio" diventa il "sacro vincolo del Maiale"! Non ci sono dubbi: quel Vescovo dei Druidi Riformati è di origine veneta! Suo nonno migrò su Druidia dal centro di Padova, dove passava il suo tempo a bestemmiare e a gorgogliare, proprio come fa Azathoth nel centro dell'Universo! Poi, guardando il film in lingua originale, si rimane sommamente delusi. Non c'è alcuna traccia di bestemmia. La parola più violenta pronunciata dal Ministro è "Holy!" Interessante notare come da "Holy!" si sia passati al "Maiale!" Si segnala l'ottima interpretazione dell'attore, l'espressivo Ronny Graham, che ci mette un impegno immenso.  


Una canzone satirica militare 
 
Vi ricordate il film di David Lean Il ponte sul fiume Kwai (The Bridge on the River Kwai, 1957)? Sì, quello con Alec Guinness che interpretava il colonnello britannico preso prigioniero dai Giapponesi. Quell'irritante e fastidiosissimo motivetto fischiettato incessantemente dagli inglesi, senza parole, in realtà era un canto satirico militare. Perché le parole sono state omesse? Semplice: per via della loro natura problematica, dato che contenevano menzione degli organi genitali. Mi occupo di riportarle in questa sede, tali e quali erano:
 
Hitler Has Only Got One Ball 
 
Hitler has only got one ball,
Göring has two but very small,
Himmler is rather sim'lar,
But poor old Goebbels has no balls at all. 

Questa è la spiegazione: 

- Adolf Hitler: voci di monorchidismo
   (una sola palla) 
- Göring e Himmler: voci di microorchidismo
   (palle piccolissime)
- Goebbels: voci di anorchidismo
   (assenza di palle) 
 
Ebbene, erano tutte voci insensate, propagandistiche. Ad esempio, Hitler non sarebbe stato arruolato e non avrebbe mai combattuto la Grande Guerra se avesse avuto un solo testicolo. Spesso le leggende hanno una concretezza che supera quella di un blocco di cemento, che permette loro di entrare a far parte dell'immaginario collettivo. Così Mel Brooks ha preso questo canto di scherno usato dalle truppe alleate e lo ha fatto fischiettare ai Dink-Dink, creature ispirate ai Jawa di Tatooine, che tutti abbiamo visto in Guerre Stellari. Con questa operazione, è stata ancora una volta esorcizzata la resurrezione di Hitler e dei suoi gerarchi: non torneranno come zombie.  
 
 
 L'umorismo del ghetto

Mel Brooks, nato Kaminsky e cresciuto nella rigida osservanza della religione ebraica (era stato avviato a diventare rabbino), è un ashkenazita tedesco da parte di padre e un ashkenazita russo da parte di madre. Da questo contesto ha ereditato un particolare tipo di umorismo caustico, corrosivo e in completa antitesi con lo stesso concetto di politically correct. Philip Roth lo aveva definito "umorismo del ghetto". Nel film in lingua originale ci sono diverse battute incentrate sull'identità ebraica della Diaspora, allusioni che uno spettatore italiano farebbe molta fatica a riconoscere. Eccone un elenco: 
 
1) Si evince che Lord Casco Nero è ebreo dal fatto che utilizza la parola yiddish putz "pene" (scritto putts nella sceneggiatura e nei sottotitoli). 
2) La Principessa Vespa è descritta da Barf come "Druish Princess" anziché come "Druid Princess". Nell'attuale pronuncia americana, Druish è quasi indistinguibile da Jewish. Il Canuomo in qualche modo considera "ebrea" la figlia di Re Rolando, anche se precisa che "She doesn't look Druish" (ossia: non ha il nasone). Il pianeta Druidia viene a contenere la radice di jew "ebreo": è quasi come se fosse Giudia, un segnacolo occulto che con i Druidi delle Gallie non ha nulla a che vedere.
3) La Principessa Vespa da giovane aveva un nasone colossale, proprio come Barbra Streisand, così suo padre Re Rolando le aveva regalato un intervento di chirurgia plastica per il suo compleanno. Allo stesso sovrano di Druidia, che pure ha le chiome intonse come un Merovingio, secondo alcuni sarebbero attribuiti tratti stereotipati del Popolo dei Numeri - anche se pare un semplice inglese dal volto grassoccio. Ecco... i capelli sono arricciati! 
3) La Principessa Vespa è minacciata di una forma di tortura che consiste nell'invertire il suo naso ("nose reversal"). Anche se non ha più un immenso nasone, la nobildonna trema di terrore all'idea di tornare com'era, tanto che capitola di fronte a questo punto sensibile. 
4) La Principessa Vespa afferma che l'asciugacapelli gigante le è "indispensabile per sopravvivere". Reagisce poi come una furia quando un colpo di folgoratore le sfiora la chioma. I capelli sono un argomento molto sensibile, basti pensare ai famosi riccioli, che pure sono tipici dei soli maschi. Evidentemente gli Ashkenaziti ortodossi hanno l'uso di portare sempre con sé un fon per acconciarsi i capelli. 
 
Queste sottili manifestazioni di umorismo yiddish sono talmente aliene alla sensibilità italiana da non essere state notate; le prime due non sono state neppure conservate nella traduzione. 
 
Nota: 
Per colmo dell'ironia, l'attrice Daphne Zuniga è cattolica romana; ha antenati guatemaltechi, polacchi e finlandesi. 
 
 
Non freniamo per nessuno

Sul retro dell'astronave compare la scritta We brake for nobody "Non freniamo per nessuno", memoria degli adesivi umoristici in voga nel Nord America, che dichiaravano l'intenzione di frenare per evitare di investire gli animali (es. I brake for animals, I brake for squirrels, I brake for raccoons, etc.). Nel sistema scolastico italiano il verbo to brake "frenare" non viene insegnato, così viene abitualmente confuso con il suo omofono to break "rompere", che tra l'altro si pronuncia allo stesso modo: /bɹeɪk/
 
 
 
Passione anale! 
 
Sul camper di Stella Solitaria compare un adesivo con la scritta I 💓 URANUS. In realtà è un codice goliardico: Uranus sta per Your Anus "il tuo ano". Così "Io amo Urano" = "Io amo il tuo ano". Cosa vuol farci capire il Signor Kaminsky con questo rebus? Ci comunica una verità subliminale: Stella Solitaria ha un'intensissima passione per l'orifizio anale delle femmine. Ci si può solo augurare che nel corso degli interminabili viaggi spaziali non utilizzasse il Canuomo come surrogato... Ebbene, ci sono alcuni fotogrammi che non lasciano adito a dubbi!
 
 
Curiosità 
 
In un'intervista televisiva del 2013 (poco prima di ricevere l'AFI Lifetime Achievement Award), Mel Brooks ha dichiarato di aver ottenuto personalmente il pieno permesso di George Lucas di parodiare qualsiasi cosa relativa a Star Wars a una condizione: che nessuna merce di alcun genere potesse essere prodotta e messa in vendita a partire dal film. Mel Brooks si è vendicato facendo fare merchandising a Yogurt - anche se nessuno dei prodotti esibiti è mai stato fabbricato in serie o venduto pubblicamente in alcun modo. George Lucas era così consapevole della natura inconsistente di Merde Stellari da temere in modo folle la concorrenza dei personaggi di Balle Spaziali!
 
Mel Brooks ha dovuto sopportare eroicamente sofferenze tremende per interpretare il personaggio di Yogurt. Il trucco color oro gli provocava terribili eruzioni cutanee sul viso e sul collo; siccome doveva camminare in ginocchio, aveva dolori lancinanti, nonostante indissasse le ginocchiere. Tuttavia, a dispetto di tutte queste difficoltà, gli è piaciuto moltissimo interpretare Yogurt e ha affermato che ne è valsa la pena. 
 
John Hurt ha affermato che Mel Brooks lo ha convinto a auto-parodiare il suo ruolo in Alien (1979), traendolo in inganno e facendogli sembrare che sarebbe stato un breve "cameo". Solo quando Hurt arrivò sul set si rese conto che l'intera scena era un'elaborata parodia della scena dell'eruzione toracica del feto alieno. Hurt rimase seccato perché il regista ashkenazita, abbastanza tirchio, non gli corrispose alcun compenso.  
 
Una maschera a pieno facciale simile al muso di un bulldog rugoso è stata originariamente costruita per il personaggio di Rutto, ma l'arguto Mel Brooks ha "scherzato" dicendo: "Se avessero voluto nascondere John Candy dietro una maschera, si sarebbe potuto anche assumere qualcun altro per la metà del prezzo". Successivamente hanno applicato un pezzo di naso posticcio e un labbro superiore di gomma, che Candy ha approvato - ma ancora una volta l'oculato regista ha detto no. Alla fine hanno optato per le orecchie animatroniche collegate a un parrucchino rossiccio, una piccola applicazione sul naso e una benda su un occhio, proprio come il cane Petey dei cortometraggi Our Gang.  

 
Sequel progettati e abortiti 
 
Alla concreta possibilità di un sequel si allude già nel film, quando Yogurt dice: "Ci vedremo tutti in Balle Spaziali 2 se troveremo un produttore disposto a farlo".  Questo è puro genio cinematografico, unito alla dissacrazione assoluta del successo di Guerre Stellari. A un certo punto si è parlato di Spaceballs 2 - The Search for More Money, che non si è mai concretizzato. Secondo Moranis, a questo sequel ne doveva seguire addirittura un altro: Spaceballs III - The Search for Spaceballs II - ma forse era soltanto un equivoco nato da un lazzo goliardico dell'Ashkenazita.
 
Una serie di animazione 
 
Risale al 2009 una serie a cartoni animati per adulti ispirata a Balle Spaziali, intitolata Spaceballs: The Animated Series (2008-2009), copro-dotta dallo stesso Mel Brooks, da Chad Hammes e da Rainer Soehnlein. Una copro-duzione USA-Canada-Germania. Lo stesso Brooks ritornò a doppiare il Presidente Scrocco e Yogurt. Tino Insana ha sostituito John Candy nel doppiaggio del Canuomo, dato che nel frattempo l'attore era deceduto. 

Uno pseudo-sequel  
 
Un film del 1989, diretto da David Odell, Martians Go Home, è stato distribuito in Italia come Balle Spaziali 2 - La vendetta. In realtà è una commedia fantascientifica vagamente ispirata al romanzo Marziani, andate a casa! (Martians, Go Home, 1955) di Fredric Brown (proprio lui, quello di Sentinella!). In buona sostanza è una satira delle storie di invasioni aliene. La pellicola di Odell non ha nulla a che fare con quella di Mel Brooks; ovviamente nel mondo anglosassone nessuno la associa a Balle Spaziali.