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lunedì 5 dicembre 2022

ALCUNE CONSIDERAZIONI SUL TENENTE COLOMBO E SUL SUO OPERATO

Colombo (nella versione originale Columbo) è una popolarissima serie televisiva statunitense di genere giallo-poliziesco, prodotta dal 1968 al 2003. L'indiscusso protagonista, il Tenente Colombo, è interpretato dal robusto Peter Falk (New York, 1987 - Beverly Hills, 2011), che in realtà non era di discendenza italiana, come spesso si crede: era ashkenazita sia da parte di padre (origini polacche e russe) che di madre (origini ungheresi e ceche). Il padre si chiamava Michael Peter Falk, mentre la madre si chiamava Madeline Hochhauser. 


Il Tenente Colombo è un personaggio a dir poco inverosimile, un poliziotto zelante e coscienzioso che però non ha mai fatto carriera. Non è riuscito ad accedere all'ascensore sociale. Le sue argomentazioni sono cervellotiche, le prove esili e spesso addirittura fabbricate. Nella realtà, 9 imputati su 10 sarebbero assolti. Infatti è innegabile che nel mondo in cui viviamo, molti imputati accusati sulla base di prove simili a quelle raccolte da Colombo sarebbero assolti senza troppe difficoltà! Il sistema giudiziario prevede regole precise e standard di prova molto elevati per garantire un processo equo. Ottenere una confessione è molto più difficile di quanto possa accadere in un poliziesco. Inoltre bisogna considerare un dato di fatto incontrovertibile: nella Terra dei Coraggiosi, le confessioni estorte con l'inganno non sono ammesse in tribunale

Colombo opera incessantemente in ambienti altolocati, tra ricchi imprenditori, artisti famosi, medici di successo e altre figure di spicco della società. Il sistema giudiziario americano tende piuttosto ad infierire su gente di bassa condizione sociale. Quanti colletti bianchi ci sono in carcere? Ben pochi. I membri dell'élite, dotati di cospicue risorse, hanno possibilità per difendersi quasi illimitate, anche quando sono clamorosamente colpevoli. Esiste la concreta possibilità che nella realtà un personaggio come Colombo sarebbe ritenuto comunista. Con la sua insistenza nel perseguire i ricchi e potenti, rappresenta una sorta di vendicatore di questa disparità, un detective che non si lascia intimidire dal loro status sociale e che li inchioda alle loro responsabilità. L'esito più plausibile di questo modo di procedere potrebbe risolversi in due alternative: essere mandato a dirigere il traffico o essere sepolto vivo tra le scartoffie in un archivio sotterraneo dimenticato da Dio.  

Negli anni '70, periodo in cui la serie era più popolare, il clima politico e sociale negli Stati Uniti era ancora segnato dalla Guerra Fredda e dal terrore del Comunismo. Un personaggio come Colombo, che metteva in discussione lo strapotere e i privilegi dell'élite, avrebbe potuto facilmente essere etichettato come sovversivo o addirittura comunista, soprattutto se le sue indagini avessero toccato interessi economici o politici importanti, come quelli dei militari - solo per fare un esempio. 

Il Tenente Colombo, pur non essendo esplicitamente un personaggio politico, incarna senza dubbio una certa visione di Giustizia e Uguaglianza che, in un contesto reale, potrebbe suscitare violente reazioni negative e feroce ostilità. Possiamo definirlo un personaggio cripto-politico. La sua stessa figura, quella di un detective umile e trasandato, quasi sudicio (Houellebecq direbbe: "Puzza un po'."), che mette sotto scacco personaggi ricchi e potenti, tutta gente profumata di lavanda persino nelle parti intime, rappresenta una sfida  eclatante all'ordine sociale consolidato! Non si vedeva nulla di simile dai tempi dell'eroico Florian Geyer! Indubbiamente la serie TV può essere letta come una critica nemmeno troppo velata all'aberrante sistema giudiziario e alla società americana del suo tempo. La sua sostanziale inverosimiglianza risiede anche in questo: in un mondo reale, un detective come lui incontrerebbe molte più difficoltà e resistenze nel perseguire i suoi bersagli altolocati

Ecco la più tipica struttura narrativa, che tende a ricorrere da un episodio all'altro: 

- Intuizione e deduzione. Colombo si affida molto all'intuito e alla sua capacità di osservazione. Sa già fin dall'inizio se qualcuno è colpevole, per una sorta di dono paranormale. Nella realtà, le indagini dovrebbero basarsi su prove concrete e riscontri oggettivi.
- Prove circostanziali. Spesso le prove che Colombo presenta in tribunale sono indiziarie e basate su circostanze. Nella realtà, prove di questo tipo non sarebbero sufficienti per una condanna. Se un tribunale le accogliesse, nessuno di noi sarebbe al sicuro. 
- Confessione finale. Molto spesso, Colombo riesce a ottenere una confessione dal colpevole, inducendogli uno stato di confusione e provocando il crollo psicologico. Cosa faticosa e or della fine vana, dal momento che l'ammissione della colpa è stata estorta con la persecuzione e con molteplici artifici. 

La serie TV ha in ogni caso un grande merito: presenta un eroe che non si arrende a una società in cui i privilegiati si considerano una razza di semidei. La Legge deve essere uguale per tutti, non possono esistere tirannelli per cui l'omicidio di una persona scomoda viene ad essere visto come un insetticidio. Vediamo ancora una volta l'assurdità del sistema democratico americano, in cui queste stridenti contraddizioni sono sotto la luce del sole! 

Curiosità

Gli ideatori del personaggio, Richard Levinson e William Link, erano appassionati dei romanzi di Ellery Queen e artefici della serie omonima per gli studi televisivi Universal, in California. L'ispirazione è stata da loro presa dal bizzarrissimo personaggio del giudice istruttore Porfirij Petrovič, presente nel romanzo Delitto e castigo (Преступление и наказание, Prestuplénie i nakazànie) dello scrittore e filosofo russo Fëdor Dostoevskij (1821 - 1881). Ebbene, questo Petrovič era famoso per la sua abilità quasi diabolica di utilizzare la logica per incastrare i colpevoli.

Alcune note sul cognome 

In origine il personaggio doveva chiamarsi Tenente Fisher. Poi il cognome fu cambiato in Columbo. In seguito, Columbo è stato adattato in Colombo nella versione in italiano. Si noterà che il cognome Colombo è comunissimo nell'Italia settentrionale, con massima diffusione in Lombardia, anche se si trova dovunque nel territorio nazionale. In ogni caso Columbo esiste, anche se abbastanza raro. Si trova soprattutto in Sicilia (Agrigento) e in Puglia (Bari). 

Il colombre 

Il colombre e altri cinquanta racconti è una raccolta di racconti di Dino Buzzati del 1966. La trama si sviluppa intorno all'idea di un terribile pesce persecutore, una specie di squalo che caccia la vittima designata, inseguendola anche per decenni, fino allo sfinimento e alla morte. Nel testo sono indicati vari altri nomi del colombrekolomber, kahloubrha, kalonga, kalu-balu, chalung-gra. Sono convinto che il cognome del Tenente Colombo sia stato in qualche modo ispirato dalla creatura del racconto di Buzzati, anche considerando il parallelismo con l'originale Fisher, costruito su una parola che rimanda a un catturatore di creature acquatiche. Così dal "Pescatore" si è giunti allo "Squalo Persecutore". A quanto mi risulta, nessuno finora ha mai notato questo possibile parallelismo. 

sabato 3 dicembre 2022

L'AMERICANIZZAZIONE FORZATA DEI COGNOMI TEDESCHI

Mi accingo ad esporre in questa sede un fatto che può essere soltanto definito con una parola: etnocidio. L'intera società degli Stati Uniti d'America è fondata su un principio sommamente oppressivo: per quanto varia e molteplice possa essere l'origine delle genti che risiedono nel territorio, essi devono a tutti i costi avere una sola ed unica lingua, dato che sono incorporati in un unico popolo, quello Americano. Non è sufficiente che la totalità dei cittadini conosca alla perfezione ed usi la lingua inglese americana: è ostacolata la conservazione della conoscenza della lingua di origine. Dove ne sussista qualche memoria, essa deve essere cancellata. Ovviamente non esiste una legge scritta che sancisca questo (non esiste una lingua ufficiale), tuttavia è un principio vivo ed operante. 


Già ai tempi della Grande Guerra, fu condotta una campagna di odio mortale nei confronti della Germania, della sua lingua e della sua cultura. Ricordo un manifesto pubblicitario, che mostrava un gigantesco scimmione col tipico elmo prussiano ornato dalla punta di una lancia e una clava poderosa con sopra scritto "KULTUR". L'allusione era ovviamente al cosiddetto Kulturkampf, alla lettera "Lotta per la Cultura", condotta dal Cancelliere Otto von Bismarck (1815 - 1898). Nel manifesto, la scimmia colossale e aggressiva, che rappresentava il Kaiser, afferrava una sensuale donna bionda, chiaro simbolo dell'America. Una scritta campeggiava in alto, a mo' di imperativo bellico, istigando il lettore: "DESTROY THIS MAD BRUTE", ossia "Distruggete questo folle bruto". L'autore accreditato di questo orrore è l'artista visivo Harry Ryle Hopps (1869 - 1937), ma in realtà sono convinto che l'idea ispiratrice sia da attribuire in toto al maligno Edward Louis Bernays (1891 - 1991), cugino di Sigmund Freud e maestro di manipolazione delle masse. Da queste opere oltremodo perniciose nacque un clima di persecuzione tale che moltissime persone di ascendenza tedesca cercarono scampo cambiando il proprio cognome di origine, facendo del loro meglio per offuscare  o nascondere qualsiasi connessione con la Germania. Spesso la conservazione della lingua tedesca nell'uso comune, ad esempio in famiglia, era vista come una prova di tradimento e trattata di conseguenza. La stampa in lingua tedesca fu abolita. Furono dati alle fiamme mucchi di libri in lingua tedesca. Furono chiuse le scuole parrocchiali che insegnavano in lingua tedesca. Come conseguenza di queste politiche, la lingua tedesca si ridusse in condizioni catacombali, scomparendo dalla vita pubblica. 


Si segnala il caso di Robert Paul Prager (1888 - 1918), un immigrante nato a Dresda, che finì linciato in Illinois a causa della dilagante isteria anti-germanica. Mentre il clima di paranoia bellica raggiungeva il suo acme, Prager fu accusato di essere una spia e di avere idee socialiste. Così alcune centinaia di uomini e ragazzi lo prelevarono nella sua abitazione. Prima lo umiliarono, lo massacrarono di bastonate e lo costrinsero a camminare scalzo sui cocci di vetro, poi lo impiccarono. Il linciaggio destò la condanna dal Presidente Woodrow Wilson. Attualmente nessuno si ricorda di questi fatti, dato che l'Illinois esiste nella fantasia popolare soltanto come un luogo pieno zeppo di nazisti. 


Una rinnovata ondata persecutoria colpì i cittadini americani di origine tedesca nel corso della Seconda Guerra Mondiale, portando a un'altra ondata di cambiamenti di cognome. Negli anni '40 comparvero manifesti in cui si invitava a non parlare la lingua del Nemico, perché nel suo vocabolario non vi era traccia delle Quattro Libertà. Dunque la "libertà" doveva essere la costrizione ad abbandonare l'eredità dei propri antenati. Ecco uno dei più stridenti e odiosi paradossi della democrazia! Non dobbiamo dimenticare che nel Texas moltissimi furono accusati di essere spie di Hitler, internati in campi di prigionia e costretti ad abiurare la loro stessa identità, tanto che la lingua tedesca da allora non fu più trasmessa alle nuove generazioni. Paradosso su paradosso: negli anni '20  il Ku Klux Klan aveva perseguitato e cercato di eliminare dal Texas quel gruppo etnico! Persino uno degli Stati con una delle più consistenti comunità storiche di parlanti germanofoni, la Pennsylvania, vide diminuire drasticamente l'apprendimento da parte dei più giovani, da una generazione all'altra. Oggi solo una minoranza dei discendenti è in grado di parlare in modo fluente la varietà locale della lingua tedesca, il Pennsylvania Dutch. Le politiche nocive fanno più danni dell'amianto! 

I cognomi adattati

In alcuni casi, l'adattamento dal tedesco all'inglese è soltanto ortografico, in altri è stata applicata una traduzione. In qualche caso la traduzione è errata. Se il cognome mimetizzato era già diffuso e genuinamente anglosassone, il risultato era ritenuto desiderabile in massimo grado. Ecco un elenco di cognomi adattati: 

Adler => Eagle 
Alscher => Aleshire 
Baer
=> Bear 
Baumann
=> Bowman, Baughman  
Bäumeler
=> Bimeler 
Becker, B
äcker => Baker, Beck 
Beier => Byer, Byers 
Beiler => Baylor 
Berger => Barger 
Bethke => Bethkey 
Betz => Bates 
Bieler
=> Beeler 
Birckenbeuel => Perkapeal, Pirkeypile, Porcabile 
Blume
=> Bloom 
Bode
=> Bodey 
Boscher
=> Bosher 
Böhm => Bame, Beam 
Brann => Brown 
Brauer => Brewer 
Braun => Brown 
Brändle => Brantley 
Breitkopf
=> Broadhead 
Bresler, Bressler => Presley 
Bruckner => Brookner 
Buehring
=> Bouhring 
Bürger
=> Burger  
Busch
=> Bush 
Christmann
=> Chrisman 
Clemenz
=> Clements, Clemons 
Dunkelberger
=> Dunkleberger 
Eichhoff
=> Eickoff 
Eisenhauer => Ironcutter 
Engel
=> Angle, Angel  
Erhardt
=> Airheard 
Fassbinder
=> Cooper 
Feuerstein => Firestone
Fischer => Fisher 
Flemming => Fleming 
Förster => Foster 
Frei, Frey => Fry 
Freimann => Freeman 
Freund => Friend 
Frohmann => Froman 
Fröbel => Fravel 
Fuchs => Fox 
Fuhrmann => Furman 
Fuss => Foos 
Fürst => Furst 
Gärtner => Gardner 
Geier => Kyer 
Gerber => Garber; Tanner 
Gerth => Garth 
Goethe => Goethie 
Goetz
=> Gates, Yates 
Goldschmidt => Goldsmith 
Gottlieb
=> Cudlipp 
Göbel, Goebel => Gable 
Graf => Grove 
Gruen => Green 
Gruenebaum => Greentree 
Guengerich => Gingerich, Gingrich 
Gute, Gude => Goode 
Gutmann => Goodman 
Hafer => Haver 
Harbach => Harbough 
Hartenstein => Hartenstine 
Hausmann => Houseman 
Heid => Hite 
Heide => Hidy 
Heilmann => Hileman 
Heiner => Hiner 
Heinz => Hines 
Heiss => Hayes 
Hermann => Harman 
Herr => Harr 
Herschi => Hershey 
Herzog
=> Duke 
Hirschberger
=> Harshbarger 
Hoffmann => HoffmanHuffman 
Hofheinz => Huffines 
Huber => Hoover, OubreOuvre 
Huth
=> Hood 
Jahraus
=> Yahraus 
J
ägerJaeger => Yeager, Yager, Yaeger; Hunter   
Joder
=> Yoder 
John
=> Jone, Jones 
Jundt => Yount 
Jung
=> Young 
Jungfleisch
=> Yungfleisch 
Jungwirth
=> Yungvirt 
Jüngling
=> Yuengling, Yingling 
Jüngst
=> Yingst 
Kade
=> Kadey, Kadie 
Kaiser
=> Kizer, Keyser 
Keil => Kyle 
Kieffer
, Kiefer => Pine 
Kirchmann => Churchman 
Kirchwall => Kercheval 
Klein => KlineClineClyne; Small   
Koch => Cook 
Kohl => Cole 
Kohlmann => Coleman 
Koppel => Copple 
KönigKoenig => King 
Krause = Krouse, Grouse 
Krämer, Kraemer => Kremer, Creamer 
Kreutzer = Crozer 
Kuester = Custer 
Kugler => Coogler 
Kuhn => Coon 
Kuntz => Coons, Coontz, Kountz  
Kurz => Short 
Kühlbach => Coolbaugh 
Kühn, Kuehn => KeehnKiihn 
Kühne => Keehney   
Lang => Long 
Lange => LongLangey, Langie 
Lauter
=> Lowther 
Lehmann
=> Layman 
Leibrock => Lybrock 
Lentz => Lantz 
Lewerenz => Leverenz 
Lieber
=> Liewer 
Lorenz
=> Lawrence 
Löwe
=> Lyon, Lyons 
Löwenstein
=> Livingstone 
Luckenbach
=> Lookabaugh 
Ludwig
=> Lewis 
Manz
=> Mounce 
Marschall
=> Marshall 
Merkle
=> Merkley 
Mertz
=> Martz 
Meyer, Meier => Myers, Moyer 
Moeschl
=> Mitchell 
Moritz
=> Morris 
Müller, Mueller => Miller 
Nagel => Nagle 
Neibert => Nighbart 
Neuhaus => Newhouse 
Neuhäuser => Nihizer 
Neumann, Neuman => Newman 
Oehm => Ames 
Oppenheimer
=> Oppenhimer 
Pfalzgraf, Pfaltzgraf
=> Palsgraf, Falsgraf 
Pfeffer
=> Peffer, Feffer 
Pfersching
=> Pershing, Fershing 
Pfister
=> Pister, Fister 
Presler, Pressler => Presley 
Puttmann => Putman 
Reiher => Ryer 
Reimann => Rayman 
Reiner => Riner 
Reiss => Rice 
Richenbacher => Rickenbacker 
Ried => Reed 
Rieple => Rippley 
Riese
=> Rees, Reese 
Roemer
=> Romer 
Rothmann
=> Redman 
Rübsam, R
übsamen => Turnipseed 
Sauer => Sower 
Sauter
=> Southers 
Schaf => Chauffe
Schanz
=> Chance 
Scharf
=> Sharp 
Schäfer => Shaffer, Shepherd 
Schenk
=> Shank 
Scheuner
=> Shewner 
Schild, Schildt => Shield 
Schimmelpfennig => Shimmelpennig, Shimmelfennig 
Schmal => Small 
Schmidt, Schmid, SchmiedSchmitz => Smith 
Schneider => Taylor; Snyder, Snyder 
Schoeplein
=> Chapline 
Schreiber
=> Shriver 
Schuermann
=> Shurman, Sherman 
Schuessler
=> Chisler 
Schuetz => Sheetz 
Schumacher => Shoemaker 
Schumann => Shuman, Choohman 
Schwaiger => Shepherd 
Schwangau => Swango
Schwartz, Schwarz => Black; Swartz 
Schwartzenbach
=> Swartzenbaugh 
Schweinfurt => Swineford 
Schweitzer => Switzer 
Seidenstricker => Silknitter 
Seilers
=> Siler 
Siegel
=> Siegle, Seagles, Syele, Siele
Spannagel
=> Sponaugle 
Spengler
=> Spangler 
Stahl => Steel 
Staufer => Stover 
Stein => Stone 
Steiner => Stiner, Stoner 
Steinmetz => Stinemetz 
Steuer, Steuert, Steier, Steiert => Stewart, Stuart 
Storch
=> Stork 
Taucher
=> Taugher 
Tempel
=> Temple 
Thalheimer
=> Thalhimer 
Tiefert
, Tiffert, Differt => Teaford 
Traut
=> Trout 
Treuer
=> Troyer 
Uhl
=> Ewel 
Vierlaender
=> Verlander 
Vogel
=> Bogle 
Wachter
=> Walker 
Wagner
=> Wagoner, Waggoner 
Wassermann
=> Waterman 
Weber => Weaver 
Weimar => Wymar 
WeißWeiss => White  
Welker, Welcker => Walker 
Werner
=> Warner 
Wieden
=> Weedon 
Wiegand
=> Wehunt 
Wieland
=> Wyland 
Wier
=> Wyer 
Wilhelm => Williams 
Willcke
=> Willkie 
Winkler
=> Vinkler 
Zimmermann => Carpenter 
Zug => Zook
Zürn => Zern 

Numerosi sono i casi di cognomi composti con traduzioni o adattamenti parziali. In altre parole, soltanto un membro è stato anglicizzato. A volte si ha l'impressione che ciò indichi un certo declino nella capacità di intendere la lingua tedesca. In qualche caso la traduzione del membro adattato del composto è falsa. Ecco un sintetico elenco di cognomi di questo tipo: 

Apfelbaum => Applebaum 
Armagost => Armacost 
Armstädt
=> Armistead, Armsteed 
Baumgarten => Baumgarden 
Blumenberg => Bloomberg 
Braunstein => Brownstein 
Eisenhauer => Eisenhower 
Erhard => Earhart 
Gruenebaum => Greenbaum 
Grünberg => Greenberg 
Grünspan => Greenspan 
Gutweiler => Goodweiler 
Haudenschild => Haudenshield 
Holzapfle => Holzapple 
Löwenstein => Lovenstine 
Messerschmidt
=> Messersmith 
Neumeyer => Newmeyer 
Ottenbreit => Ottenbrite 
Rothmann
=> Rodman 
Spritznagel => Spritznogle 
Steinbach
=> Stainback 
Steinweg => Steinway 
Weinberg => Wineberg 
Zimmermann
=> Simmerman 

Non mancano etimologie popolari: 

Kirchthaler => Cashdollar
Pfannebecker => Pennypacker 
Rübsam => Reapsome 
Schwartz => Sewards 
Todenackers => Toothatchers 

Si hanno persino alcuni esempi di cognomi mascherati in modo tale da sembrare irlandesi o scozzesi: 

Muckenfuss => McAfoos 
Mückenheimer => McEnheimer 
Ödekoven => O'Dekoven 

Come si può vedere, nemmeno i cognomi di famiglie di origine ebrea ashkenazita sono stati esentati dal processo di assimilazione, come si può vedere: solo per fare un esempio, notiamo Gutmann (varianti: Guttman, Gutman, Guthman) adattato in Goodman. Si noterà che Goodman è anche una forma anglicizzata del cognome ispanico Guzmán, che in origine aveva lo stesso significato, provenendo dalla lingua dei Goti. 

Come si può vedere dalla mole di esempi riportati, spesso i tentativi di occultamento erano goffi, persino grotteschi, al punto da far somigliare l'identità scomoda al famoso segreto di Pulcinella. Alla base di tutto questo si può intravedere una certa ingenuità: anche un mulo capirebbe che cognomi come Yingst e Baumgarden sono tutto fuorché anglosassoni. 

Pronunce ortografiche 

Anche quando i cognomi hanno conservato la loro ortografia originale, sono stati spesso soggetti a pronunce ortografiche nate dalla più belluina ignoranza. Così in cognomi come Thiel, Thiessen, Thode, Bethke, Rothrock, Walther, Jungbluth, Kornbluth, Wirth, gli americani interpretano la sequenza th come grafia del suono interdentale /θ/ come nelle parole inglesi thin, thick, etc. In cognomi come Schultheiss, le consonanti -t--h- sono divise dal confine della sillaba in tedesco, appartenendo a due radici diverse; in inglese americano questo gruppo -th- viene invece pronunciato come la fricativa interdentale /θ/. In modo del tutto simile, in cognomi come Wollersheim, le consonanti -s- e -h- sono divise dal confine della sillaba in tedesco, appartenendo a due radici diverse; in inglese americano questo gruppo -sh- viene invece pronunciato come una fricativa postalveolare /ʃ/.
Curioso è il caso del cognome Koch: dove si è conservato e non è diventato Cook, è andato incontro a pronunce aberranti: /koʊk/, /kak/ e persino /kɔtʃ/. Si dà il caso di Gerhardt, che è pronunciato /'dʒɛɹɪd/, come se fosse scritto Jerrid. Si ha notizia di famiglie Vogel che pronunciano il loro cognome /'voʊʒəl/, come se fosse scritto Vojal. Si capisce che in certi casi anche le pronunce ortografiche più stravaganti potevano servire allo scopo di mascherare la provenienza di una persona. 

Il caso di Trump 

Poi c'è lui, Donald Trump, l'esuberante Ciuffo di Zabaione. Il cognome Trump è senza dubbio tedesco e si è diffuso dal Palatinato Renano. La grafia originale è Drumpf e sono note molte varianti, attestate negli archivi della città di Kallstadt, ove si è formata la stirpe: Drumpft, Trumpf, Trumpff, Drumb, Dromb, Tromb, Tromp, Trum, etc. Il significato originale è "suonatore di) tamburo", dal medio alto tedesco trumpe "tamburo" - non "scorreggia" come alcuni utenti di Quora hanno suggerito per motivazioni bassamente ideologiche. Il mito della "scorreggia" deriva dall'omonimia con il medio inglese trump(e), tromp(e) "corno (strumento musicale)", da cui il significato petomaniaco può ben essere dedotto! Il vero parallelo etimologico inglese di Trump è invece drum "tamburo". Il tedesco moderno ha Trommel "tamburo" (tardo medio alto tedesco trummel), sempre dalla stessa radice. Si noterà che lo stesso Donald Trump ha sostenuto che suo padre Fred aveva nascosto con cura le origini tedesche della famiglia per paura di persecuzioni, affermando di essere di ascendenza svedese. 

Alcuni link utili 


Affermo e ribadisco la necessità di andare contro le perverse dinamiche dell'Oblio linguistico! Se una persona ha un cognome alloglotto, ha il dovere di apprendere e di conservare la lingua che lo ha originato, opponendosi alla tirannia!  

giovedì 1 dicembre 2022

LINGUA ITALOAMERICANA E LINGUA ITALIANA: DUE COSE DIVERSE

Un giornalista - credo che fosse di Milano - durante un suo soggiorno a New York ebbe l'occasione di sfogliare un quotidiano cartaceo redatto in "lingua italiana" e rimase colpito nel leggervi il seguente annuncio a dir poco surreale: "vendesi casa senza genitore con stima". Cosa intendeva dire l'inserzionista? Semplice. Intendeva dire questo: "vendesi casa senza portinaio con caldaia centralizzata". Quando il giornalista cercò di spiegare la cosa ai discendenti di Italiani che vivevano della Grande Mela, tutti restarono attoniti, incapaci di comprendere, come se avessero davanti a sé un folle. Nessuno di loro voleva credere che in italiano la parola "stima" non avesse niente a che fare col riscaldamento degli appartamenti e che "genitore" non avesse niente a che fare con il portinaio.  Alla fine non riuscì a convincere nessuno, tanto radicata era l'idea che l'italoamericano di uso corrente fosse davvero la lingua di Dante Alighieri. 

Un carissimo e fraterno amico, P., molti anni fa fu a Cleveland e visitò un quartiere conosciuto come Little Italy. Si trovò di fronte a una realtà del tutto sconosciuta e ne fu traumatizzato. Mangiò in una pizzeria e non riuscì a capire una sola sillaba di quanto dicevano i discendenti degli emigranti, che gli parvero arretrati e dai modi incredibilmente grossolani. Constatò che il loro aspetto era grottesco, non li riconobbe come membri del suo stesso popolo. Loro ricambiarono l'antipatia dicendo che non poteva essere un italiano, che era senza dubbio irlandese. Ogni tentativo di comunicazione si rivelò fallimentare fin da subito. Le genti della Little Italy non comprendevano nemmeno una parola di quanto P. diceva, tanto che la lingua corrente dell'Italia fu da loro considerata "spagnolo". Per intendersi dovettero parlare in inglese. 

Ricordo un paio di tristi fotografie di reliquie della lingua italiana in America, in cui mi sono imbattuto su giornali, a distanza di svariati anni. In una di queste foto, scattata a New York, c'era un uomo che partecipava a una specie di sagra e indossava una maglietta con scritto SUINO D'ORO. Nell'altra si notava un manifestante, ben poco allegro, che reggeva un'insegna religiosa con scritto GLORIA A DIO PADRE. In entrambi i casi sono stato colpito da una sensazione di oblio e di annientamento, conseguenze inevitabili delle migrazioni, il cui risultato presto o tardi è l'etnocidio. 

Tutti coloro che hanno visitato gli States, mi hanno confermato alcuni dati di fatto. Molti sono giunti in America dall'Italia e si sono completamente assimilati in breve tempo, trovando un partner anglosassone e insegnando ai figli soltanto l'inglese americano - cosicché ogni memoria dell'origine è venuta meno in modo irreparabile. Coloro che hanno rifiutato di adattarsi, sono finiti nei ghetti. Per un italoamericano, ogni tentativo di apprendere l'italiano in cui sto formulando i miei pensieri e scrivendo, è puramente velleitario: esistono difficoltà insormontabili. 

L'italoamericano: origini e lessico

Riporto una sintetica scheda tecnica contenente alcuni dati significativi, che illustrano la situazione e che potranno risultare interessanti ad eventuali lettori: 

Lingua: Italoamericano
Altri nomi: Itanglish (*), Italian American Slang
Filogenesi: lingua creola 
Principale uso: domestico; lingua franca   
Numero di locutori domestici: circa 724.000
     (dato 2011, arrotondato) 
Numero di locutori secondari: circa 81.000
     (dato 2009, arrotondato) 
Trend: forte declino 
Nel 2000 i parlanti erano circa 1.000.000 su una popolazione di circa 15,7 milioni di Italoamericani (6,4%). Nel 1990 i parlanti erano circa 1.300.000 su una popolazione di circa 14,7 milioni di Italoamericani (8,8%). Questo significa che dal 1990 al 2011 si è persa quasi la metà dei locutori. 
Motivi del trend: 
Assimilazione, ossia americanizzazione (più o meno forzata); decesso di masse di locutori anziani e mancato passaggio della lingua alle generazioni più giovani. 

(*) Da non confondersi con l'Itanglish o Itanglese inteso come "lingua italiana usata in certi contesti ed ambienti, caratterizzata da un ricorso frequente e arbitrario a termini e locuzioni inglesi" (definizione: dizionario Hoepli) - come ad esempio la lingua del berlusconismo e quella post-berlusconiana, affetta da renzite acuta

Ecco un breve glossario di tipiche voci usate nella parlata delle comunità italoamericane:
 
aisculle "scuola media" (< high school
Alluini "Halloween" (< Halloween)
àusse "a casa" (< house)
baccauso "gabinetto" (< back-house
baisìcolo "bicicletta" (< bicycle
bara "bar" (< bar)
baratenda "barista" (< bartender)
beccheria "panetteria" (< bakery)
becco "dietro" (< back)
   p'o becco "da dietro"  
bentari "piegare" (< to bent
bicci "spiaggia" (< beach)
billo "conto" (< bill)
billi "fatture" (< bills
bisinisse "affare" (< business)
   pl. bisinissi "affari"; "genitali"  
bitte "barbabietola" (< beets
blechiberi "more" (< blackberries)
bòcchise "cassa" (< box
boila "caldaia, boiler" (< boiler)
bosso "capo" (< boss
botti "stivali" (< boots)
botto "barca" (< boat
bricchi "mattoni" (< bricks)
Broccolini "Brooklyn" 
Broccolino "dialetto di Brooklyn"
broscia "pennello", "spazzola" (< brush)
camunì "dai!" (< come on
carapila "trattore" (< caterpiller)
carro "macchina" (< car
ceca, cecco "assegno" (< check
cestenozze "castagne" (< chestnuts)
checca "torta, dolce" (< cake
ciminea "camino" (< chimney)
ciungomma "gomma da masticare" (< chewing gum)
coppesteso "in cima alle scale" (< napoletano ncopp' 
     "in cima" + stairs "scale") 
cricche "ruscello" (< creek)
cuccausse "cucina" (< cookhouse)
Cunailando "Coney Island" 
Danodòcchise "Paperino" (< Donald Duck)
donazzi "frittelle" (< doughnuts, donuts)
draivare "guidare" (< to drive
ezze natingo "non è nulla" (< its' nothing
faiamenne "pompieri" (< firemen
fàitte "lotta" (< fight)
farma "fattoria" (< farm)
fattoria "fabbrica" (< factory
fensa "recinto" (< fence
ferribotte, ferrubottu "traghetto" (< ferry boat)
firma "azienda" (< firm)
fiusa "fusibile" (< fuse)
fornitura "mobili" (< forniture
Forte Giulai "4 Luglio" (< Fourth of July)
frenci bredde "pane francese" (< french bread)
fresciolai "lampadina" (< flash light
frigidea "frigorifero" (< frigidaire
frisa "congelatore" (< freezer)
futteballo "calcio, football" (< football)
genitore "portinaio" (< janitor
germanese "tedesco" (< German)
giobba "lavoro" (< job
goldilòcchisi "biondina" (< goldilocks
gòmitri "eucalipto" (< gum tree)
grosseria "negozio di generi alimentari" (< grossery;
     esempio: teneva 
'na grosseria
guafo "molo" (< wharf
guarramelo, uarramelo "anguria" (< water melon)
guazzamara? "qual è il problema?" (< what's the matter
gunnai "buona notte" (< good night)
gurmoni "buongiorno" (< good morning
Iste "Pasqua" (< Easter)
licenza "patente" (< licence)
loccare "chiudere a chiave" (< to lock
macìna "macchina" (< machine)
mappo "strofinaccio" (< mop)
marchetta "mercato" (< market
merigorau "giostra" (< merry go round)
mecci "fiammiferi" (< matches)
mistecca "sbaglio" (< mistake
morosaico "motocicletta" (< motorcycle)
moscerummi "funghi" (< mushrooms
moscimelo "melone", "popone" (< muskmelon)
mumpiccia "cinema" (< moving picture)
muovere "traslocare" (< to move
nusepepa "giornale" (< newspaper)
orrioppo! "sbrigati!" (< hurry up!
otello "hotel" (< hotel)
parcare "parcheggiare" (< to park)
pènsolo "matita" (< pencil)
pepperoni "salame piccante" (< peppers
pezzo, pezza "dollaro" (< piece)
picce "pesche" (< peaches)
picchinicchio "pic nic" 
piccoppe "furgoncino" (< pick up
pinozze "arachidi" (< peanuts)
pulissemenne "poliziotto" (< policeman
quicche "svelto" (< quick)
quittare "andarsene, dare le dimissioni" (< to quit
rencotto "impermeabile" (< rain coat
rìfolo "fucile" (< rifle)
rotra "macchina rotante" (< rotary
sanguiccio "sandwich, tramezzino" 
Saniclosi "Babbo Natale" (< Santa Claus)
schedulare "programmare" (< to schedule)
schini "magro" (< skinny)
sciaroppe "stai zitto!" (< shut up
sciàvola "pala" (< shovel
sciftare, shiftare "spostare" (< to shift)
scioppa "negozio" (< shop
sciuscià, sciusciàine "lustrascarpe" (< shoe shine)
sciuse "scarpe" (< shoes
sìgoli "gabbiani" (< seagulls
slàida "frana" (< slide
splittare "dividere" (< to split
spràusi "cavolini di Bruxelles" (< sprouts
stecco "bastone" (< stick)
steggio "autobus" (< stage)
stima "caldaia, boiler" (< steamer
stima "vapore" (< steam)
stompo "ceppo" (< stump
stoppasaine "fermata" (< stop sign)
storo "negozio" (< store
strittecarro "tram" (< streetcar
suiccio "interruttore" (< switch)
supportare "sostenere" (< to support)
televigio "televisione" (< television
Tenchisghìvi "Giorno del Ringraziamento"
     (< Thanksgiving
teneria "conceria" (< tannery)
tichetta "biglietto" (< ticket)
tracco, trocco "camion, furgone" (< truck)  
traisìcolo "triciclo" (< tricycle
trette "trattore" (< tractor)
tròbolo "guaio" (< trouble
turco "tacchino" (< turkey)
vachiuma clina "aspirapolvere" (< vacuum cleaner)
vascinga mascina "lavatrice" (< washing machine
zuppa mitte "bollito" (< soup meat)

Il glossario non è del tutto coerente, in quanto include parole di fonti diverse. Del resto, l'italoamericano non è una lingua normata e presenta variazioni anche importanti sia nel tempo che nello spazio, persino a livello familiare o individuale. 


Lingua italoamericana e Anarchia

È risaputo che Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti avevano un tracco, di cui andavano fierissimi. Sono cose che non devono essere dimenticate. Quanto accaduto è tuttora vivissimo nel sapere comune, a dispetto dei molti anni passati. Nel Web sono numerosissime le testimonianze di un trauma indelebile. "Colpevoli solo di essere italiani, furono giustiziati per mere ragioni politiche." (cit.)
Tempo fa mi imbattei su Facebook in una fotografia commemorativa con una didascalia in italoamericano, in cui si precisava che i due anarchici erano vittime dalla "rerealione capitalista". Lì per lì mi sono chiesto: "cosa diavolo sarà mai la rerealione?" Secondo il compianto Giuseppe Lippi (R.I.P.), la parola "rerealione" sarebbe una semplice deformazione di retaliation, ossia "rappresaglia". In effetti è così: il tipico rotacismo americano ha trasformato -t- in -r-, mentre il suffisso -ation è stato assimilato in un più breve e italico -one. Non ci sono difficoltà fonologiche. Sulle prime avevo ipotizzato che la parola d'origine fosse invece reaction, ossia "reazione", poi deformata da un refuso opera del demone Titivillus! Devo ammettere che la mia proposta era scadente e incapace di spiegare la struttura sillabica della parola in analisi. Il defunto curatore di Urania ha quindi contribuito in modo valido al mio studio sulla formazione della lingua italoamericana. 

Alcune note sulle omofonie 

Nel processo lungo e complesso di produzione dell'italoamericano si sono originati numerosi casi di omofonie con parole italiane anche letterarie o arcaiche. Già abbiamo parlato del genitore e della stima. Citiamo giusto qualche altro esempio, tanto per fornire un approfondimento: 

1) bara "bar" è omofono della parola italiana bara, di tutt'altro significato. Pur suonando allo stesso modo, queste due parole non hanno nulla a che fare, dal momento che i rispettivi significati sono diversi, come diverse sono le loro trafile. 

2) checca "torta, dolce" è omofono della parola italiana (regionale) checca "omosessuale, finocchio". Pur suonando allo stesso modo, queste due parole non hanno nulla a che fare, dal momento che i rispettivi significati sono diversi, come diverse sono le loro trafile. 

3) otello "hotel" è omofono dell'antroponimo shakespeariano OtelloPur suonando allo stesso modo, queste due parole non hanno nulla a che fare, dal momento che i rispettivi significati sono diversi, come diverse sono le loro trafile. 

4) sanguiccio "sandwich, tramezzino" è omofono della parola italiana arcaica sanguiccio "sangue pallido perché mischiato a siero". Pur suonando allo stesso modo, queste due parole non hanno nulla a che fare, dal momento che i rispettivi significati sono diversi, come diverse sono le loro trafile. 


Si possono evidenziare anche coppie minime, ossia parole quasi identiche, che differiscono soltanto per un fonema. 

1) mistecca "errore" è quasi omofono della parola italiana (di origine inglese) bistecca. L'unica differenza è il fonema iniziale: /m/ contro /b/

2) pepperoni "salame piccante" è quasi omofono della parola italiana peperoni, che indica invece un vegetale. Nella pronuncia inglese corrente, si perde anche l'opposizione tra la consonante doppia /pp/ e la consonante semplice /p/.

Convergenze evolutive

Alcune parole italoamericane si trovano anche nell'italiano attuale, in cui sono entrate in modo del tutto indipendente. Esempi: supportare, schedulare, shiftare, etc.). Oggi è del tutto normale supportare una politicaschedulare una riunione, rischedulare un appuntamento e via discorrendo. Si tratta di un processo analogo a quello che ha reso i pipistrelli simili agli uccelli, i delfini simili ai pesci e via discorrendo. 

Il mobspeak, gergo dei gangster 

Esiste un complesso e articolato gergo usato dagli affiliati di Cosa Nostra, che include numerosissimi prestiti dall'italiano e da diverse lingue regionali del Meridione: il mobspeak. Queste parole sono generalmente scritte con ortografia anglosassone, a volte alquanto stravagante. Eccone una lista: 

afanabola "vai all'Inferno!" (< vai a fare a Napoli!) 
bash "giù" (< bascia)
bonarm "buonanima" (< buonanima) 
brugad "famiglia mafiosa" (< borgata) 
bubidabetz "donna viziata e sprecona" (< pupa di pezza)
fatti gatti due "fatti gli affari tuoi" (< fatti i cazzi tuoi)
fazool(s) "dollari" (< fasulə "fagioli", vedi sotto)
finook "omosessuale" (< finocchio) 
fongool, fogool "vaffanculo!" (< fanculo)
footit, footitah "vai al diavolo!" (< futtiti
gab "testa" (< capa)
gabbafresh "chiacchierone e pigro" (< capa fresca)
gabbadotz "testa dura" (< capa tosta
gavohn, gavone "grezzo, cafone", "idiota" (< cafone)
gedrool "scemo" (< citrullo) 
gendan "(possa tu vivere) cent'anni!" (< cent'anni)
goombah "amico, compagno" (< cumpà)
goumada, goumadgoomah "donna della malavita"
      (< cummà, cummari
gujans "coglioni" (< coglioni)
mamaluke "idiota" (< mammalucco)
marone! "perbacco" (< Maronna!
mezzamaught, mezzamort "mezzo morto"
       (< mezzo morto) 
mezzamenz "metà e metà" (< mezza mezza)
mooshamoosh "mogio" (< moscio moscio)
mortitavahm "morto di fame" (< morto di fame) 
mully "afroamericano" (< mulignana "melanzana")
skeevy "schifoso" (< schifo!) 
sorda "soldi" (< soldi)
sorda "sorella" (< sòrata)
squistamod "maleducato" (< scustumatə
stendinz "intestini" (< intestini) 
stugots "idiota", "bastardo"; "coglioni"; "stupidata"
      (< stu cazzə
stunod "maldestro, tra le nuvole" (< stunatə
vagaboom "vagabondo" (< vagabondo) 
vangopp "vai su" (< va' in coppa
zoot, zutt "vai giù" (< sotto)

Mentre parole italoamericane come tracco sono adattamenti di parole inglesi alla fonetica italiana, qui si ha invece il processo inverso: parole italiane, siciliane e napoletane che sono state adattate alla fonetica inglese. A volte sembrano quasi irriconoscibili. Uno dei processi fonetici più tipici è il passaggio dalle consonanti occlusive sorde non aspirate a consonanti occlusive sonore - cosa che del resto avviene su vasta scala anche in Italia centro-meridionale, già nell'Urbe. 

Alcune note gastronomiche 

Come dobbiamo riconoscere che la lingua italoamericana non è la stessa cosa della lingua italiana, allo stesso modo dobbiamo riconoscere che la cucina italoamericana non è la stessa cosa della cucina italiana. Molte parole di ambito culinario sono state assimilate alla fonetica anglosassone e trascritte con ortografia anglosassone, in modo analogo a quanto accaduto con i termini del mobspeak sopra riportati. Proprio il mobspeak deve essere stato il tramite della diffusione di questo lessico peculiare, in ambienti che non sono certo separati da comparti stagni: malavita - famiglia - cucina. Ecco un breve elenco di parole di ambito gastronomico: 

aginabeb "chicco di pepe" (< acinə 'e pepə)
balend "polenta" (< polenta) 
basanagol, basinicol "basilico" (< basilico)
brashoot "prosciutto" (< prosciutto) 
busteen "pastina" (< pastina)
calamad "calamari fritti" (< calamari)
fazool "fagioli" (< fasulə "fagioli")
ganool, ganol "cannoli" (< cannoli)
goodageen "cotechino" (< cotechino) 
govadeel "cavatelli" (< cavatelli) 
kookazeel "zucchine" (< cucuzielli "zucchine")
manigot "manicotti" (< manicotti) 
meneste "minestra" (< minestra)
mootzarell "mozzarella" (< muzzarella)
paravaloon "provolone" (< provolone)
pizza gain "pizza ripiena" (< pizza chiena
reegott, rigott "ricotta" (< ricotta)
saseets "salsiccia" (< salsiccia)
sooprasat "soppressata" (< soppressata) 
visgut, bisgott "biscotto" (< biscotto)

Alcuni link utili: 



mercoledì 5 ottobre 2022

ETIMOLOGIA DI BUKKAKE 'EIACULAZIONE MULTIPLA SUL VOLTO DI UNA PERSONA'

La parola bukkake "eiaculazione multipla sul volto di una persona (solitamente di sesso femminile)" è stata resa popolare dalla pornografia nel Web. Non è una parola inglese, bensì giapponese. Non si deve pronunciare in modo ortografico /*bʌ'keɪk/ o qualcosa di simile: la pronuncia giapponese corretta è /buk'kake/; alcune pronunce adattate all'inglese sono /bu'kɑ:ki/, /bu'kæki/, /bu'kɑ:ke/. Eppure esiste in America chi dà alla parola in questione una falsa etimologia, interpretandola come "bake a cake", ossia "cuocere una torta". 
Come funziona? È abbastanza semplice: 

Il bukkake "è una pratica di sesso di gruppo in cui più uomini eiaculano a turno o insieme su una persona, spesso inginocchiata; talvolta può coincidere con l'ingestione di sperma. Questa pratica è prevalentemente in uso in certi generi di nicchia della cinematografia pornografica e talvolta in queste scene sono coinvolti decine di partecipanti di sesso maschile"
(Fonte: Wikipedia) 

In moltissimi casi si tratta di una semplice masturbazione collettiva in cui lo sperma finisce addosso al soggetto ricevente e nella sua bocca. I contatti sono ridotti al minimo: in genere si ha soltanto una sommaria fellatio dopo l'eiaculazione. I masturbatori spesso non si ritraggono il prepuzio mentre eiaculano; talvolta si allontanano una volta espulso il carico, rifiutando il minimo contatto. Ricordo un video in cui una bionda prosperosa, inginocchiata, prendeva lo sperma di una ventina di uomini. Due su tre rifiutavano di farsi succhiare, limitandosi a spruzzarle in faccia o in bocca. Soltanto uno, quello col fallo più esiguo e magro, veniva sottoposto a un avido succhiamento da parte della donna. In altri casi era lei a concedere soltanto una fugace poppata al glande. Ho guardato il morbosissimo video decine di volte, riuscendo ad interpretare le emozioni della bionda osservando i suoi grandi occhi cerulei e le sue espressioni facciali: era pervasa da un misto di bramosia e di masochismo estremo, come se godesse ad essere usata come una latrina. Restavo quasi ipnotizzato nel contemplare le masse di spermi differenti su quella pelle chiara.   

Note etimologiche
 
L'etimologia del bizzarro vocabolo tecnico è presto detta: deriva dal verbo giapponese 打っ掛ける bukkakeru, che significa "bagnare", "colare", "spruzzare", "versare con forza", a sua volta composto da due verbi: il primo è ぶつ butsu "colpire", forma transitiva di 打ち buchi usata per dare enfasi, mentre il secondo è 掛ける kakeru "versare" (-ru è una caratteristica terminazione verbale, molto comune). Da questo verbo composto bukkakeru è derivato per retroformazione il sostantivo ぶっかけ bukkake. Mi rendo conto del fatto che la teoria verbale giapponese è un argomento estremamente ostico! 
Si rileva infine una singolare anfibologia: bukkake è anche il nome di un tipico piatto di spaghetti asiatici (noodles) conditi con brodo; anche il metodo di versare il brodo sugli spaghetti freddi ha questo nome. In genere si tratta di spaghetti di frumento, chiamati 饂飩 udon. Tutta roba lontanissima dagli spaghetti italici che noi amiamo ingurgitare! 

Ne concludiamo che l'etimologia della parola bukkake non ha alcun mistero. Diverso è il discorso, tortuosissimo, sulle origini di questa peculiare forma di sesso di gruppo. 

False origini della pratica 

A questo punto ci si può chiedere quale sia l'origine di questa pratica. Nel Web imperversa un mito che riporta il bukkake all'epoca dei samurai e del feudalesimo giapponese. Secondo questa idea radicatissima, le adultere sarebbero state punite con l'esposizione a una sorta di gogna spermatica: immobilizzate sulla pubblica piazza e lasciate in balìa di chiunque volesse scaricare su di loro il proprio liquame genetico. La morale era questa: se una donna ha preso lo sperma di un uomo diverso dal marito, allora tanto vale che prenda lo sperma di chiunque. Peccato che si tratti di un mito memetico del tutto infondato, oltre che incredibilmente stupido. Nel Giappone feudale le adultere erano decapitate
 
Il mito di Bataille 

Un'altra leggenda metropolitana attribuisce la prima descrizione del bukkake al filosofo, antropologo e scrittore francese Georges Bataille (Billom, 1897 - Parigi, 1962). Tutto nasce da un equivoco: in una pagina del Web ospitata su Tumblr è menzionato un saggio antropologico intitolato "Bataille and Bukkake: Symbolic Human Sacrifice in Japanese Pornography", sostanzialmente inaccessibile, il cui autore non è menzionato. Come si può constatare, il titolo in sé non sembra davvero attribuire all'opera di Bataille una qualsiasi menzione dell'argomento in questione. Dopo una lunga ricerca, il saggio antropologico è risultato ascrivibile a un certo James Bone. È menzionato in una nota a piè di pagina nella tesina universitaria di Francesca Basso "Il kimbaku tra eros e violenza: una breve analisi antropologica" (anno 2018/2019), dove viene fornito un link che però risulta rotto: 


Vere origini della pratica 

Nulla di medievale. Tutto è nato nell'ambito della Settima Arte, verso la metà degli anni '80 del XX secolo. Ci sono versioni discordanti su quale sia stato il primo film ad includere sequenze di bukkake. Secondo una fonte non tracciabile, questo sarebbe Mascot Note (マスカットノート), realizzato nel dicembre 1986, il cui cast includerebbe l'attrice Aiko Matsuoka (non sono riuscito a recuperare informazioni sul regista). Secondo un'altra fonte poco attendibile (Shiruou, 2023), il film sarebbe invece Jesus Clits Superstar part 1, diretto da Saki Goto nel 1987, che includerebbe dieci eiaculazioni sul volto di un'attrice. Anche cercando in lungo e in largo nel Web, non si trova traccia di un regista rispondente al nominativo Saki Goto; esiste invece un omonimo compositore, oltre all'attrice Saki Gotō (con la vocale finale lunga). In sintesi, questa notizia sul bukkake ha tutta l'aria di essere una ciofeca. Siamo in un nebuloso regno di disinformazione, caratterizzato dal proliferare incontrollato di frammenti infettivi di spazzatura memetica. 
Tutti sembrano però concordare su un punto: a popolarizzare il bukkake sarebbe stato il regista Kazuhiko Matsumoto nel 1998. A questi viene in effetti accreditata l'invenzione del genere bukkake della pornografia giapponese, oltre alla stessa introduzione della parola in contesto sessuale. Fatto sta che lo studio cinematografico Shuttle Japan ha registrato il termine ぶっかけ/BUKKAKE come marchio commerciale (No. 4545137) nel gennaio 2001. Il primo uso della parola bukkake nel titolo di un film pornografico risale al 1995: Bukkake Milky Showers 01, sempre della Shuttle Japan. Shiruou è dell'idea che la diffusione del bukkake negli Stati Uniti d'America sia dovuta alla pubblicazione di contenuto rubato alla Shuttle Japan, a partire dal 1998. 
La formazione del bukkake ha con ogni probabilità le sue origini in una reazione alla rigida censura in vigore nel Paese del Sol Levante, che vieta ogni rappresentazione dei genitali e del pelo pubico, imponendo di nascondere con la pixellizzazione le parti del corpo incriminate. La rappresentazione dello sperma non è invece vietata ed è stata quindi usata come stratagemma per creare sequenze morbose e altamente erotiche. Il bukkake giapponese è tutto fondato sull'umiliazione di ragazze spesso vestite da scolarette, mentre il bukkake importato in Occidente si sforza di presentarsi in un aspetto ludico - anche se in molte sequenze si vede lontano un miglio che le docce spermatiche sono poco gradite.   

I due allupati e le bukkakette

Si deve al mondo dei blog della remota epoca di Splinder l'introduzione in italiano gergale del neologismo bukkaketta (o bukkakette, alla francese) "donna che pratica il bukkake". Sono ormai passati molti anni da quando sul blog denominato Blog Killers comparve un articolo che trattava proprio il bukkake. Si intitolava qualcosa come Bukkakette cercasi, era firmato I due allupati ed esibiva un grosso stemma con la sigla FIGB, glossata "Federazione Italiana Gioco Bukkake" e formata sul modello della calcistica FIGC, che sta per "Federazione Italiana Giuoco Calcio". Con grande stupore ho potuto constatare che esiste tuttora un sito pertinente, vivo e vegeto! 


È molto ben organizzato e ha un'ottima presenza nel Web, non c'è che dire! Vendono persino i gadget: una tazza col Tricolore su cui cola un candido rivolo di liquido seminale e la scritta stilizzata "FIGB"
Nel sito si trovano pruriginose note pseudostoriche sull'origine del bukkake. Ecco alcuni estratti:

"Il bukkake è un'antichissima tradizione giapponese, le cui vere origini si perdono nella nebbia della storia." 

"I primi documenti storicamente rilevanti che ci parlano di questa pratica risalgono alla metà del tredicesimo secolo, ma il bukkake è con tutta probabiltà nato alcuni secoli prima." 

"Secondo una delle teorie più accreditate, il bukkake era un antico rito di fertilità che veniva compiuto dopo un matrimonio, per garantire una lunga a prosperosa discendenza alla coppia." 

"La sposina veniva ricoperta di sperma da tutti i convenuti al matrimonio, che in tal modo dichiaravano di accettare la fanciulla come donna adulta e non più come bambina, con tutti i diritti e i doveri che ne conseguivano." 

Ebbene, si tratta di pure e semplici fantasie goliardiche, concepite non senza ingegno ma del tutto prive di fondamento. In altre parole, appartengono al dominio della memetica! Si nota infine che esiste un'altra FIGB, ben poco erotica: è la Federazione Italiana Gioco Bridge!

  
Una vignetta satirica su Berlusconi 

Nella fantasia di Marok, autore di una famosa vignetta, Berlusconi confonde il seppuku con il bukkake! Riesce sempre a strapparmi una risata!  

Bukkake pre-neolitico!

I Sentinelesi (o Sentinellesi), che vivono sulla minuscola isola chiamata North Sentinel, parte dell'arcipelago delle Andamane, sono la tribù più isolata del mondo. Sono cacciatori-raccoglitori, che mantengono una società di sussistenza, consistente nella caccia, la pesca e nella raccolta di piante selvatiche. Continuano a resistere in modo fierissimo a qualunque contatto con le genti del mondo esterno: attaccano chiunque osi raggiungere la costa, scagliandogli contro nugoli di micidiali frecce. 
Orbene, anni fa mi è capitato di leggere qualcosa che ha colpito la mia immaginazione. Alcuni visitatori che si sono avvicinati incautamente all'isola hanno visto sulla spiaggia una scena incredibile: una donna inginocchiata e due uomini che si masturbavano furiosamente, schizzandole la faccia con fiotti di sperma incandescente! Un autentico bukkake