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domenica 5 novembre 2017


V PER VENDETTA

Titolo originale: V for Vendetta
Lingua originale: Inglese
Paese di produzione: Stati Uniti d'America, Regno
     Unito, Germania
Anno: 2005
Date di rilascio: 
   11 dic. 2005 (BNAT)
   16 mar. 2006 (Germania)
   17 mar. 2006 (USA)
Durata: 132 min
Colore: Colore
Rapporto: 2,35:1
Genere: Azione, thriller, drammatico, fantascienza,
     avventura 
Sottogeneri: Fantapolitica, propaganda anarchica,
    propaganda liberal, distopia
Regia: James McTeigue
Soggetto: Alan Moore (non accreditato) e David
    Lloyd (graphic novel)
Sceneggiatura: The Wachowski Brothers
Produttore: Larry Wachowski, Andy Wachowski,
     Grant Hill, Joel Silver
Produttore esecutivo: Benjamin Waisbren
Distribuzione (Italia): Warner Bros. Pictures
Fotografia: Adrian Biddle
Montaggio: Martin Walsh
Effetti speciali: Till Hertrich, Michael Luppino, Uli
     Nefzer, Paul Corbould, Herbert Blank, Norman
     Ernst, Wolfgang Higler
Musiche: Dario Marianelli
Scenografia: Owen Paterson
Costumi: Sammy Sheldon
Interpreti e personaggi   
    Hugo Weaving: V
    Natalie Portman: Evey Hammond
    Stephen Rea: Eric Finch
    Tim Pigott-Smith: Peter Creedy
    John Hurt: Adam Sutler
    Stephen Fry: Gordon Deitrich
    Rupert Graves: Dominic Stone
    Roger Allam: Lewis Prothero
    Ben Miles: Roger Dascombe
    Sinéad Cusack: Delia Surridge
    Natasha Wightman: Valerie Page
    Imogen Poots: Valerie Page (giovane)
    John Standing: Il vescovo pedofilo Anthony
         James Lilliman
    Eddie Marsan: Brian Etheridge
    Clive Ashborn: Guy Fawkes
Doppiatori italiani   
    Gabriele Lavia: V
    Connie Bismuto: Evey Hammond
    Marco Mete: Eric Finch
    Stefano De Sando: Gordon Deitrich
    Omero Antonutti: Adam Sutler
    Luciano De Ambrosis: Peter Creedy
    Massimo Lodolo: Dominic Stone
    Oreste Rizzini: Lewis Prothero
    Christian Iansante: Roger Dascombe
    Maria Pia Di Meo: Delia Surridge
    Chiara Muti: Valerie Page
    Bruno Alessandro: Il vescovo pedofilo Anthony
        James Lilliman
    Franco Mannella: Brian Etheridge
    Tonino Accolla: Sosia di Adam Sutler/Generale
Budget: 54 milioni di $
Incassi al botteghino (USA): 70,5 milioni di $
Incassi al botteghino (mondo): 132,5 milioni di $

Trama:

La notte del 4 novembre 2027. Un'epoca non troppo lontana alla nostra, ma in un mondo molto diverso che ha conosciuto una serie di catastrofi. Siamo in un'Inghilterra incubica e perennemente notturna, su cui regna con pugno di ferro il dittatore Adam Sutler, una via di mezzo tra una grottesca caricatura di Hitler e il Grande Fratello di orwelliana memoria. La giovane Evey Hammond esce sfidando il coprifuoco e in un angiporto si imbatte in tre trucibaldi appartenenti alla polizia religiosa, che vogliono abusare di lei e costringerla a inghiottire lo sperma. All'improvviso fa la sua comparsa V, un vendicatore mascherato da Guy Fawkes, che affronta i malfattori e li uccide. Poco dopo aver tratto in salvo la ragazza, allo scoccare del 5 novembre, V attiva una serie di cariche esplosive e fa esplodere l'Old Bailey, il vecchio tribunale penale di Londra, ormai fatiscente. Mentre avviene la deflagrazione, gli altoparlanti cittadini diffondono la musica: si tratta dell'Overture 1812 di Čajkovskij. Poche ore dopo, l'emittente televisiva governativa BTN (British Television Network) cerca di far passare l'attentato per una "demolizione d'emergenza". A questo punto V fa irruzione nella sede della BTN e prende il controllo delle trasmissioni, parlando in diretta all'intero popolo britannico e invitandolo a insorgere contro il regime. Subito scatta l'allarme terrorismo. Evey, che lavora alla BTN, rimane ferita durante l'irruzione della polizia, così viene portata da V nel suo nascondiglio: è la Galleria delle Ombre (Shadow Gallery), un sotterraneo pieno di opere d'arte e di altri cimeli di tempi più felici. La ragazza apprende che dovrà restare insieme al suo ospite nel covo per un anno, senza mai poter uscire, per non comprometterne la sicurezza. Nel frattempo l'ispettore capo Eric Finch viene incaricato di catturare il rivoluzionario mascherato, che si fa sempre più audace, arrivando a uccidere il propagandista Lewis Prothero. La successiva vittima di V è un vescovo pedofilo, Lilliman, che viene intrappolato usando come esca Evey truccata in modo da sembrare più giovane. Durante l'irruzione dell'eroe mascherato, la ragazza fugge e si rifugia da Gordon Deitrich, che era il suo capo alla BTN. Il conduttore televisivo la accoglie in casa propria e le mostra una stanza nascosta piena di matriale proibito, rivelandogli cose che potrebbero costargli la vita solo per il fatto di sussistere. Intanto V raggiunge la dottoressa Delia Surridge, che ha condotto raccapriccianti esperimenti su di lui quando era imprigionato nel campo di concentramento di Larkhill. Rendendosi conto del pentimento della donna, la uccide in modo indolore con un'iniezione. Quando Gordon Deitrich ha l'audace idea di mandare in onda uno spettacolo non censurato, in cui Adam Sutler viene messo alla berlina e satirizzato nel modo più feroce, il braccio armato del regime lo annienta. Evey viene catturata, gettata nelle segrete e sottoposta a tortura affinché riveli l'identità di V. L'ispettore Eric Finch, pur leale membro del partito di Sutler, nel corso delle sue indagini scopre cose terribili su Larkhill e sui mezzi utilizzati dal dittatore per prendere il potere. In un vortice di colpi di scena e di sequenze adrenaliniche, tutto precipita come in un densissimo sogno in cui diverse realtà si sovrappongono, procedendo come un dardo di balestra verso l'esplosiva rivelazione finale...

Recensione:   

Ho visto per la prima volta in vita mia questo film nelle prime ore del 5 novembre 2017, avendo solo una vaga idea del suo soggetto. L'ho scelto come se una forza misteriosa mi spingesse e sono rimasto molto sorpreso quando la mattina, dopo un sonno tormentato, mi sono reso conto che era proprio il 5 novembre! Dato che non credo affatto nelle coincidenze, devo ammettere che la cosa mi ha sorpreso non poco. I temi trattati da quest'opera distopica sono di grande attualità: lo stato di sorveglianza generalizzata che trasforma la vita dei cittadini in una dimora di vetro trasparente; l'ipocrisia e la corruzione delle istituzioni religiose; i problemi legati alle minoranze, alla convivenza tra religioni diverse, all'odio e alle tensioni sociali, con sempre più marcata diffusione di forme di estremismo. Spesso si fa riferimento a fatti concreti e a fenomeni ben identificabili: il Patriot Act e la limitazione della libertà in nome della sicurezza, l'uso della tortura nel carcere di Abu Ghraib, la pandemia di influenza aviaria, i timori dell'uso di armi biologiche da parte di terroristi, la crescita esponenziale degli scandali provocati dalla pedofilia dei preti. Il film risulta comprensibile soltanto alla luce degli schemi ideologici e politici contemporanei, innervati dall'inquietudine e dalla paura di nuovi totalitarismi

Il problema della datazione

I siti in lingua italiana sembrano quasi tutti dell'idea che l'incontro tra V e Evey sia datato 4 novembre 2019. I siti in lingua inglese propendono invece per il 4 novembre 2027. Qual è la causa di questa discrepanza? Lo ignoro. In ogni caso, in un punto del film è menzionato l'attacco terroristico virale alla scuola St. Mary come un fatto accaduto 14 anni prima. Subito dopo, gli investigatori discutono di due agenti in incognito che sono morti il giorno dopo l'attacco, e sullo schermo del computer si legge la data 06 maggio 2014. Quindi il film è ambientato nel 2027: la datazione alternativa al 2019 non è sostenuta da prove altrettanto valide e pare soltanto un'inconsistente invenzione nata da un equivoco.   


Le origini di Adam Sutler

Quando mi sono imbattuto nel personaggio dell'Alto Cancelliere, ho subito capito che si trattava di un'alterazione di Adolf Hitler. Il creatore della storia doveva aver agito dapprima scomponendo in sillabe Adolf Hitler: 

Ad-olf Hit-ler

Quindi ha rimpiazzato la seconda sillaba del nome e la prima sillaba del cognome:

Ad-am Sut-ler

Facendo ricerche in Google, ho scoperto che la vera procedura di taglia e incolla è stata in realtà molto diversa, passando attraverso il meccanismo di formazione delle parole macedonia. Infatti il personaggio originale della graphic novel si chiamava Adam Susan. Essendo il suo cognome ben poco virile, anzi, pienamente femmineo, ecco che nella trasposizione in film si prese l'originale Adam Susan e si procedette a ibridarlo con Hitler:

Adam Susan + Hitler => Adam Sutler 

Si converrà che un dittatore il cui cognome è Susanna non può essere granché convincente. In realtà la sua identificazione con Hitler proviene dalla diffusa costumanza di astrarre il Cancelliere di Germania dalla sua epoca storica per farne una categoria metafisica a cui ridurre di riffa o di raffa qualsiasi malvagio dei tempi presenti e futuri. L'Alto Cancelliere d'Inghilterra per quasi tutto il film appare come un gigantesco faccione che urla e sbraita da uno schermo immane, come un incombente Mago di Oz che spia ventiquattr'ore su ventiquattro i suoi servitori e li terrorizza con la sua voce tonante. Soltanto sul finire della narrazione, egli viene mostrato come uomo in carne ed ossa, proprio quando incontra la sua nemesi. I mezzi della tecnologia lo hanno reso simile al Grande Fratello descritto da George Orwell in 1984, ma ha un pathos che manca al leader dell'Ingsoc, figura impersonale costruita a tavolino dal Partito e del tutto priva di realtà fisica. Mentre Hitler mantenne il potere arringando le folle ipnotizzate che gli tributavano un culto divino, Sutler sembra ridotto a un gallinaccio che teme sopra ogni cosa il contatto diretto con qualsiasi essere umano: i suoi tonanti e isterici discorsi al pubblico compaiono come flashback del passato, più che altro per spiegare la sua ascesa. Quando il dittatore si ritrova tremante davanti a V, ha perso tutto il suo posticcio gigantismo per mostrarsi come un assoluto pigmeo morale. 


Fuoco Norreno 

Il partito di Adam Sutler porta un nome ben singolare: Fuoco Norreno, che nell'originale inglese suona Norsefire. La traduzione è immaginifica, per quanto ambigua. Si noterà che in italiano il termine "norreno" (da norrœnn "nordico") dovrebbe essere usato soprattutto per riferirsi all'antica lingua nordica e alla connessa cultura vichinga che fiorì in Scandinavia e quindi in Islanda, anche se non mancano casi in cui è usato per indicare l'etnia. Non è comunque un generico sinonimo di "bianco", di "germanico", né tantomeno un equivalente di "ariano". In inglese questa problema assume sfumature diverse, in quanto Norse significa "norvegese": la lingua norrena è chiamata Old Norse. Il punto è che un partito ultranazionalista britannico che si dà nome di "Fuoco Norvegese" è come minimo una stranezza storica e un gran paradosso. Tuttavia, siccome Fuoco Norreno suona bene, si accoglierà senz'altro la locuzione, che pure è formata in modo perfetto: di certo in italiano essa ha una sonorità e una capacità evocativa che manca alla forma inglese. Dall'analisi delle dottrine e della Weltanschauung di Fuoco Norreno, si capisce subito che è un'evoluzione dell'Unione Britannica dei Fascisti (British Union of Fascists, BUF). Sua caratteristica è l'odio verso chiunque non sia bianco, cristiano ed eterosessuale, come ci si può aspettare. Si scopre però che c'è dell'altro: Fuoco Norreno è giunto al punto di provocare la morte di quasi 100.000 persone innocenti, attribuendola ai terroristi e creando così il marasma necessario per assumere il potere. Trovo insidioso ridurre a un pugno di parole stereotipate ogni manifestazione di un complesso fenomeno che affonda le sue radici nelle dottrine hegeliane. Una semplificazione che piace molto alle masse, ma che equivale a confondere i sintomi di una patologia con la sua causa, ossia il patogeno.


Un linguaggio molto creativo

Quando Evey incontra gli agenti della polizia religiosa che si presentano come Castigatori, uno di loro afferma di necessitare cure per una "pallite turgida", ossia per uno stato di furiosa erezione e di surplus spermatico che gli ha congestionato i testicoli. Il propagandista Lewis Prothero, detto The Voice of London, è un veemente oratore antiamericano che si scaglia a più riprese contro quello che chiama Ulcerato Sfintere d'Amerdica. Nella versione originale in inglese il termine usato è invece un meno assonante Arse-erica (Ass-erica), derivato da arse "culo, ano" (variante ass): del resto, l'assenza nel vocabolario anglosassone di un derivato di merda è un dato di fatto a cui difficilmente si può pensare di porre rimedio.


L'abolizione della monarchia

Nella serie a fumetti il Regno Unito rimaneva almeno formalmente una cariatide dell'antica monarchia, retta da una regina-fantoccio chiamata Zara. Nel film invece si mostra una Gran Bretagna che non è più una monarchia: la massima carica è l'Alto Cancelliere e non si fa menzione di alcuna figura regale, per quanto ridotta a una mera ombra. Nelle case dei britannici c'è il ritratto di Adam Sutler, proprio come nelle case dei tedeschi c'era il ritratto di Adolf Hitler. Se la monarchia fosse sopravvissuta, per quanto in forma di istituzione posticcia e residuale, ci sarebbe stato anche un ritratto della regina (o del re). Quando Gordon Deitrich manda in onda una trasmissione satirica che schernisce ferocemente Adam Sutler, non appena l'uomo truccato come il dittatore fa il suo ingresso, viene accolto dalle note di God Save the Queen (o God Save the King), cosa che può essere interpretata in due modi. Primo: Adam Sutler si è impadronito dell'inno britannico, trasferendolo alla sua figura essendo la monarchia ormai decaduta ed estinta. Secondo: Gordon Deitrich ha utilizzato l'ex-inno britannico come scherno. Quando lo stesso Deitrich accoglie Evey nella sua dimora, le mostra un recesso segreto in cui si trovano molte cose interessanti, per quanto eterogenee e tra loro difficilmente compatibili: materiale omosessuale, un'antica copia del Corano, una bandiera anglo-americana con lo Hakenkreuz in mezzo e soprattutto una caricatura di Adam Sutler nei panni della regina d'Inghilterra, con sotto scritto God Save the Queen. Sembra una prova del fatto che la monarchia fosse già decaduta quando il presentatore ha tesaurizzato quel materiale compromettente, con ogni probabilità agli inizi dell'epoca del Caos.

Natura onirica della narrazione 

Sul sito Filmtv.it, l'utente mm40 scrive una recensione e fa notare la presenza di alcune interessanti inconsistenze: "rimangono domande irrisolte ed irrisolvibili come il dubbio su chi si sia preso la briga di stampare centomila maschere e parrucche per conto di mr. V, ma le falle logiche sono di ordinanza nel fumetto e nel genere fantasy, percui, chiudendo un occhio, tutto si può sopportare". Già. Chi ha prodotto le maschere e le parrucche? Chi ha messo in piedi, in un regime come quello di Sutler, la catena logistica necessaria alla loro distribuzione? Queste cose sono del tutto normali... nei sogni! Accadono soltanto nei meandri labirintici dell'universo onirico.

   

Guy Fawkes:
metamorfosi e paradossi

La memoria del 5 novembre è molto presente nel Regno Unito, ma non per celebrare Guy Fawkes. Piuttosto l'idea è quella di festeggiarne l'esecuzione e di gioire per il fallimento della Congiura delle Polveri, che avrebbe dovuto far saltare in aria la Camera dei Lord in occasione della cerimonia di apertura del Parlamento, il 5 novembre 1605, uccidendo il re Giacomo I e tutti i suoi ministri. In netto contrasto con la tradizione britannica, in questo film si introduce al grande pubblico la memoria del 5 novembre come trionfo della Libertà, affermando l'immortalità delle idee, che in quanto immateriali non possono essere distrutte dalla tirannia. Ma chi era in realtà Guy "Guido" Fawkes? Che cosa si prefiggeva progettando l'esplosione del Parlamento? La risposta non è difficile. Il famoso cospiratore e i suoi compagni si proponevano di instaurare in Inghilterra una monarchia assoluta cattolica sul modello della Spagna. Quindi non si può dire che questo personaggio fosse un mentore della Libertà: se il suo piano avesse avuto successo l'Inghilterra sarebbe diventata una tirannia sanguinaria, con nuovi persecutori generati dalle fila dei precedenti perseguitati. È soltanto in epoca moderna, nella seconda metà del XX secolo, che Guy Fawkes è stato associato al pensiero dei liberali e degli anarchici, in quanto aveva pagato con la vita per le idee che professava. Il passaggio doveva essersi compiuto all'epoca in cui la Thatcher governava con pugno di ferro, ed è proprio verso gli inizi degli anni '80 che V fa la sua comparsa. A parer mio, è ben possibile che il tramite di questa mutazione antropologica sia stato un cattolico. Non c'è molto materiale a disposizione sul modo in cui i cattolici hanno vissuto il Guy Fawkes Day nel corso dei secoli: è chiaro comunque che molti di loro dovettero dissimulare i propri veri sentimenti e considerare un eroe quello che per la maggioranza protestante era ed è tuttora un criminale.     

Una nuova parola del lessico di base 

Nell'inglese d'America è diffusissimo il termine guy "uomo, persona, tipo", di solito glossato con "man, person, fellow" nei dizionari e attestato con questa semantica nel corso del XIX secolo. Specialmente al plurale guys vale "persone, individui", senza distinzione di sesso. Nel linguaggio colloquiale questa parola è addirittura giunta a significare "cosa" (glossato con "thing", "unit") o "creatura" (glossato con "creature"). Ebbene, il vocabolo in questione è deonomastico e deriva proprio dal nome di Guy Fawkes. Lo slittamento semantico è stato semplice: "fantoccio di Guy Fawkes" > "fantoccio" > "persona, tipo". Tanta è la popolarità del vocabolo "guy", che ormai fa concorrenza a termini ben più antichi come "man" e "person": comunque la si voglia mettere, è una parola del lessico di base. È proprio vero: in qualche modo misterioso Guy Fawkes è riuscito a entrare molto in profondità nell'anima delle genti anglosassoni, lasciando un segno indelebile, mentre il re Giacomo I e tutta la sua genia sono destinati a scomparire nel Nulla. Il film ha perfettamente ragione, nonostante la sostanziale ambiguità del personaggio: egli è diventato immortale. 


Impatto antropologico di un meme

Oltre ad essere utilizzato in svariate occasioni dalla propaganda politica, il film ha esercitato un'influenza profonda sul mondo degli attivisti hacker. Tutti abbiamo visto le maschere di V indossate dai membri di Anonymous. Le stesse maschere sono state utilizzate anche dal movimento di protesta Occupy Wall Street, che esplose nel 2011. Questo ebbe a dire David Lloyd, illustratore del fumetto: "La maschera di Guy Fawkes ora è diventata un marchio collettivo e un'espressione conveniente da usare nelle proteste contro la tirannia - ed io sono felice che le persone la usino, sembra abbastanza unico che un'icona della cultura popolare sia usata in questa maniera". Cosa notevole, V per Vendetta è stato trasmesso in Cina il 16 dicembre 2012 senza alcun taglio. Non si tratta certo di un caso: è possibile che questa trasmissione del tutto inattesa debba interpretarsi come un significativo segnale di indebolimento della tradizionale censura dei film in quella nazione, ben nota per il suo rigore.

Curiosità

Hugo Waving, che ha interpretato il ruolo di V, era l'agente Smith in The Matrix (1999), diretto dai fratelli Wachowski, poi diventati "sorelle". John Hurt, che ha interpretato il ruolo di Sutler, era Winston Smith in Orwell 1984 (1984), adattamento di 1984 di George Orwell. 
 
Il motto di V, scritto sulla cornice di uno specchio, è Vi Veri Veniversum Vivus Vici, ossia "Con la forza della verità, da vivo ho conquistato l'Universo". Il punto è che Veniversum è una grafia erronea per Universum: questa inconsistenza è dovuta a una persona che ignorava l'uso del carattere V come vocale col valore fonetico di /u/, pensando così di vocalizzare un nesso consonantico improbo inserendo una -e-. La paternità di questa frase, attribuita a torto a Christopher Marlowe, è in realtà di Aleister Crowley.    

Alcune citazioni: 

"Gli uomini muoiono, le idee no. Io non sento la mancanza dell'idea... sento la mancanza dell'uomo."
(Evey)

"I popoli non dovrebbero avere paura dei propri governi, sono i governi che dovrebbero avere paura dei popoli"
(V)

"Siamo spesso da biasimare in questo: è ben provato che con un'aria devota e un'azione pia inzuccheriamo lo stesso diavolo."
(V)

"Gli artisti usano le bugie per dire la verità mentre i politici per coprire la verità."
(Evey)

"C'è molto più della carne dietro questa maschera. C'è un'idea, e le idee sono a prova di proiettile."
(V)

"E così ricopro la mia muta perfidia con antiche espressioni a me estranee rubate ai sacri testi e sembro un santo quando faccio la parte del diavolo!"
(V)

"Il distruttore e il costruttore sono le due facce dell'anarchia."
(V)

"Perché mai amare la legge? Lo sanno tutti che è una puttana... le persone virtuose la schivano, i malvagi se la fottono e poi la ignorano."
(V)

"Il palazzo è un simbolo, come lo è l'atto di distruggerlo, sono gli uomini che conferiscono potere ai simboli, ma con un bel numero di persone alle spalle far saltare un palazzo può cambiare il mondo."
(V)

"Il nostro compito è riferire le notizie, non fabbricarle. Quello è compito del governo."
(Dascombe)

"È una cosa che riguarda tutti i governi: i documenti più affidabili sono i documenti delle tasse."
(Finch)

"Se il nostro governo fosse responsabile della morte di quasi 100.000 persone… Davvero vorresti saperlo?"
(Finch)

"Ecco! All'inizio anche io pensavo fosse odio, l'odio era l'unica cosa che conoscevo, l'odio aveva costituito il mio mondo, mi aveva imprigionato, mi aveva insegnato a mangiare, bere, respirare. Pensavo che l'odio che mi scorreva nelle vene mi avrebbe ucciso. Ma poi è successo qualcosa... a me, come è successo a te."
(V)

"Io sono il frutto di quello che mi è stato fatto. È il principio fondamentale dell'universo: a ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria."
(V)

venerdì 15 settembre 2017

NOTE SUL LAVORO DI BARLASSINA-DEL PRETE

Luca Barlassina (Università di Sheffield) e Fabio Del Prete (Università di Tolosa II) sono gli autori del lavoro The puzzle of the changing past, in cui è trattato il problema della mutabilità del passato ("mutability of the past"), a mio avviso in modo assai capzioso e insostanziale. L'articolo è liberamente consultabile e scaricabile al seguente url: 


Questo vanno affermando gli autori in questione: 

"Se voi pronunciate la frase (1) "Obama nacque nel 1961", voi dite qualcosa di vero sul passato. Siccome il passato sarà sempre tale che l'anno 1961 ha la proprietà di essere il tempo in cui Obama è nato, sembra impossibile che tale proposizione potrà mai essere falsa in un contesto futuro. Noi considereremo il caso di una frase sul passato esattamente come (1), ma che era vera quando fu pronunciata qualche anno fa è non è più vera adesso. Su questa base, dobbiamo concludere che il passato è cambiato." 

Come in generale tendono a fare i moderni ontologi temporali, anche Barlassina e Del Prete confondono in modo sistematico i problemi di sostanza con i problemi di forma. Alla base del loro articolo, che ha qualcosa dell'incredibile, sta infatti la confusione tra due concetti: il tempo come insieme ordinato di configurazioni e il tempo grammaticale. Gli anglosassoni e i loro imitatori cosmopoliti credono fermamente che la grammatica inglese equivalga all'ontologia. Confondono quindi questioni puramente lessicali e morfologiche con questioni eminentemente metafisiche.

Il nucleo argomentativo di The puzzle of the changing past è un esempio concreto quanto erroneo, che colgo l'occasione di stigmatizzare. Nel Medioevo, alla Sorbona, uno studente che avesse fatto un ragionamento simile sarebbe stato preso a calci in culo. Questo ci dice il testo di Barlassina-Del Prete:

1) Lance Armstrong ha vinto sette volte il Tour de France dal 1999 al 2005;
2) In seguito, Lance Armstrong è stato squalificato per doping sistematico e i suoi premi sono stati annullati;
3) Ora della fine, Lance Armstrong non ha vinto nessuna edizione del Tour de France

L'accaduto è usato come prova del fatto che il passato sarebbe davvero cambiato. Così ci viene detto, che l'affermazione "Lance Armstrong ha vinto il Tour de France", che era vera il giorno di Natale del 2002, nel giorno di Natale del 2013 non era più vera, essendo intervenuta la squalifica, perché tale provvedimento avrebbe avuto il potere magico di annullare retroattivamente ogni precedente vittoria del ciclista americano. Siccome Lance Armstrong rappresentava gli Stati Uniti d'America nella competizione sportiva su suolo francese, ecco che la frase "gli Americani hanno vinto il Toure de France dal 1999 al 2005" sarebbe diventata in seguito falsa.

In realtà il passato descritto non è assolutamente mutato. L'errata idea di mutamento del passato insorge nei due ricercatori italiani anglizzati perché hanno proiettato nel presente la conoscenza di due eventi passati non contemporanei. Sarebbe come dire che durante un viaggio in India un maharaja mi ha donato un rubino che poi mi è stato rubato. Il fatto che il gioiello mi sia stato sottratto non cambia di un iota il fatto che in precedenza mi è stato donato. Ne consegue che qualsiasi proposizione descrivente un cambiamento nello stato di cose potrebbe essere presa da Barlassina-Del Prete come una prova artificiosa di mutabilità del passato. Consideriamo la seguente serie ordinata di eventi:

Tempo 1: Il Tenente Colombo è noto per il suo acume investigativo;
Tempo 2: Il Tenente Colombo manifesta i primi sintomi di morbo di Alzheimer;
Tempo 3: Il Tenente Colombo viene congedato per malattia;
Tempo 4: L'ex Tenente Colombo viene trovato in stato di confusione mentre vaga nudo per le vie della città, col volto coperto di escrementi;
Tempo 5: L'ex Tenente Colombo viene ricoverato in gravi condizioni di demenza;
Tempo 6: Dopo una lunga agonia nel nosocomio, l'ex Tenente Colombo spira. 

Secondo Barlassina-Del Prete, il fatto che l'uomo noto come Tenente Colombo si sia ammalato di morbo di Alzheimer cambierebbe il passato, annullando l'acume investigativo di cui lo stesso soggetto ha dato prova negli anni in cui era sano. Di più: il fatto che tale uomo sia morto, implicherebbe che non sia mai stato vivo.

A questo punto, messi alle strette, i sostenitori della mutabilità del passato potrebbero pensare a un modo per respingere la mia argomentazione, affermando che la squalifica di Lance Armstrong non sarebbe come la demenza e la morte del Tenente Colombo. In realtà è proprio la stessa cosa: non esiste una proprietà ontologica definita "squalifica reatroattiva per doping" che possa alterare la natura degli eventi passati, vanificando un'altra proprietà ontologica definita "leale vittoria al Tour de France". Quando Lance Armstrong vinse, non esisteva sentore della sua successiva squalifica, quindi la sua vittoria è da considerarsi genuina nel contesto temporale in cui gli fu attribuita - anche se oggi non la consideriamo più tale. Per fare un esempio, l'UCI (Unione Ciclistica Internazionale) ha semplicemente annullato il 22 ottobre 2012 la sua precedente dichiarazione che faceva di Lance Armstrong il vincitore del Tour de France del 2000 - dichiarazione di vittoria che deve quindi essere considerate valide fino all'emissione della squalifica.  

Il fatto che gli autori partano in quarta con una serie fittissima di inutili operatori logici - come accade in numerosissimi articoli sulla natura del tempo - dà la misura del fatto che gli ontologi temporali sono incapaci di maneggiare verità lapalissiane che chiunque dovrebbe essere in grado di comprendere. 

Conclusioni: 

Emerge la natura eminentemente politica e ideologica del dibattito sulla cosiddetta "mutability of the past" - locuzione creata da George Orwell, usata nel suo romanzo 1984 e resa popolare dall'amministrazione di un altro George, questa volta W. Bush, allo scopo di fornire alle masse acefale una base concettuale in grado di far accettare le peggiori ribalderie.

domenica 7 giugno 2015

LE PAROLE MACEDONIA: SEGNALI DI DEGENERAZIONE COGNITIVA DEI POPOLI

Tutti sono stati esposti nel corso della loro vita agli orrori delle parole macedonia. Uno dei canali di diffusione di queste abominazioni è la pubblicità, che ne produce ogni anno in gran copia. Innocui giochi di parole o aberrazioni mediatiche? Sono dell'idea che si tratti di pericolosi memi, pacchetti compatti di informazioni degradate.

Andiamo con ordine. Elenco alcuni esempi di parole macedonia pubblicitarie che di certo non suoneranno estranei alla maggior parte dei lettori:

arredottori
carcioghiotti
competecnici
digestimola
gengidentifricio
morbistenza 
 

La formazione di questi borborigmi rimanda direttamente alla neolingua orwelliana di 1984. Si può così sintetizzare la loro origine: 

dottori in arredamento > arredottori
carciofi ghiotti > carcioghiotti
tecnici competenti > competecnici
digestivo che stimola > digestimola
dentifricio per gengive > gengidentifricio
morbidezza e resistenza > morbistenza 
 

Il punto è che non esiste in italiano, e nemmeno nel latino dei dotti che tante parole ha dato alla nostra lingua, alcun prefisso come ad esempio *gengi- "gengiva", *compe- "competente" o *arre- "arredare". Non c'è nulla che autorizzi a estrarre simili sillabe e a usarle per formare neologismi.

Una simile procedura oscura l'etimologia e contribuisce ad aumentare la dissociatività della lingua.

Il verbo competere ha come radice compet-, non *compe-, e in latino era un verbo composto, formato a partire da petere "dirigersi, andare verso; assalire, etc.". Formando un prefisso *compe- si crea un frammento geroglifico, una specie di prione linguistico che sfugge a ogni ulteriore analisi.

Le parole macedonia sono molto insidiose e se ne trovano diverse di origine non pubblicitaria, ormai entrate nella lingua comune:

cantautore
cartolibreria
furgonoleggio
musicassetta
videofonino 

In un'avventura di Paperino, Zio Paperone si imbatteva in un fantomatico personaggio detto Pirapoeta, perché era un pirata che si dilettava di poesia e aveva composto versi enigmatici che una volta decrittati avrebbero condotto a un tesoro sepolto. 
Il Potleta - questo il commento dell'amico Totz - non era né un poeta né un atleta. Siccome però si vantava di essere entrambe le cose, si era guadagnato questo nomignolo.

Altre parole aberranti provengono dal mondo scientifico, es. i termini che indicano ibridi tra animali. La lingua italiana ha preso questa costumanza sconcia dall'inglese, dove il processo di corruzione linguistica è più avanzato:

pizzly o orso grolare: ibrido tra grizzly e orso polare

ligre: ibrido con padre leone e madre tigre
tigone: ibrido con padre tigre e madre leone

Potrebbe salvarsi invece lo scimpanzuomo, il cui nome italiano potrebbe essere semplicemente il risultato di una contrazione di un precedente *scimpanzé-uomo, senza alcun collage delle radici da cui il singolare vocabolo è stato formato.

La politica ha dato Eurasia < Europa + Asia, e più recentemente Eurabia < Europa + Arabia, da cui è  persino derivato euràbo < europeo + arabo (che tuttavia non si pronuncia *aràbo).

Il linguaggio colloquiale ha preso italiano e idiota, formando italiota, parola mostruosa che insulta Pitagora, tra le altre cose.

Alcune creazioni infami sono pertinenti al mondo trendy e alle infinite mode di questo secolo. Si distinguono per la loro demenza, perché spesso non hanno senso alcuno. Esempi giungono dal campo dell'alimentazione:

dieta pescetariana
reducetariano
< ingl. reducetarian
< reduce + vegetarian 

Se possiamo capire che pescetariano sta per *pesce-vegetariano, il termine reducetariano è assolutamente incoerente, è stato formato tramite regole che non vengono più capite. Il significato sarebbe infatti quello di ridurre-carne + semi-vegetariano, ossia un semi-vegetariano che riduce la carne. Troppi passaggi logici sono stati saltati per arrivare a un ridicolo reducetariano.

La radice di questi orrori è ovviamente la lingua inglese, dove si trovano nomi di bevande che sono spacciati per italiani, anche se in Italia non si sono mai sentiti:

latté < latte + caffè
frappuccino < frappé + cappuccino  

Tanto avanti è andato il processo, che la parola latté, che indica una specie di caffellatte, ma talvolta un latte macchiato con espresso, ha assunto negli USA la pronuncia ortografica /'læri/ e spesso si scrive senza accento, come l'italiano latte.

Che dire del famosissimo prequel? Meglio sarebbe stato dire *pre-sequel, ma evidentemente gli americani sono convinti di poter scorporare nella parola sequel un fantomatico prefisso *se-, che pur senza avere un preciso significato, può essere sostituito impunemente da pre- (estratto da altre parole).

Il costume non è necessariamente recentissimo. Già nel tardo XIX secolo troviamo alcune parole macedonia in inglese:

brunch < break(fast) + lunch (attestato nel 1896)

L'origine ultima di questa pratica potrebbe trovarsi nel libro Alice nel Paese delle Meraviglie (1871), di Lewis Carroll. In quel volume, l'uovo semovente Humpty Dumpty spiega ad Alice il conio di parole inusuali in Jabberwocky, dove "slithy" è formato da "lithe and slimy" e "mimsy" è da "flimsy and miserable". Humpty Dumpty spiega così ad Alice la tecnica di combinare le parole:

"Vedi che è come un portmanteau — ci sono due significati impacchettati in una singola parola."  

Nella sua introduzione a The Hunting of the Snark, Carroll usa la parola "portmanteau" quando discute delle scelte lessicali:

Humpty Dumpty's theory, of two meanings packed into one word like a portmanteau, seems to me the right explanation for all. For instance, take the two words "fuming" and "furious." Make up your mind that you will say both words, but leave it unsettled which you will say first ... if you have the rarest of gifts, a perfectly balanced mind, you will say "frumious." 

Nell'inglese dell'epoca, il vocabolo portmanteau indicava una valigia che si apriva in due sezioni eguali. L'etimologia della parola è il francese portemanteau, da porter e manteau (dal francese antico mantel, a sua volta dal latino mantellum). Nel francese moderno, un porte-manteau è un appendiabiti o un simile accessorio per appendere giacche, cappelli, ombrelli e via discorrendo.

Parole macedonia divertenti si trovano nei fumetti di Jacovitti:

GIRAFFA + BUE = GIRABUE
NAPOLI + LEONE = NAPOLEONE
 
OROLOGIO + VECCHIO = ORECCHIO 
SPADA + ALVARO = SPARO 

Ricordo ancora le figure grottesche e comiche che riportavano queste didascalie: l'Orecchio era un orologio a cucù da cui sporgeva una faccia grinzosa e barbuta, con gambe e un braccino che reggeva un bastone nodoso. Lo scopo di Jacovitti era quello di allietare gli animi, non di riformare il linguaggio quotidiano. 

Per finire questo trattatello, va fatto notare che le preposizioni articolate e altre simili forme frutto di contrazione non sono parole macedonia. ma risultati naturali dell'usura fonetica. Non si può quindi affermare, come fanno i Wikipediani, che in italiano la preposizione al sia una parola macedonia di a + il: si tratta del risultato di un processo naturale, del tutto inassimilabile ad orrori come gengidentifricio

venerdì 13 marzo 2015


BRAZIL

Anno: 1985
Durata: 132 min (142 min director's cut)
Colore: colore
Audio: sonoro
Genere: fantascienza, grottesco, drammatico
Sottogenere: distopico
Regia: Terry Gilliam
Soggetto: Terry Gilliam
Sceneggiatura: Terry Gilliam, Tom Stoppard,
     Charles McKeown
Produttore: Arnon Milchan
Fotografia: Roger Pratt
Montaggio: Julián Doyle
Effetti speciali: Ron Burton
Musiche: Michael Kamen, Kate Bush, Ray Cooper
Scenografia: Norman Garwood

Interpreti e personaggi:
Jonathan Pryce: Sam Lowry
Kim Greist: Jill Layton
Michael Palin: Jack Lint
Ian Holm: Mr. Kurtzmann
Robert De Niro: Archibald "Harry" Tuttle
Katherine Helmond: Ida Lowry, la madre di Sam
Bob Hoskins: Spoor, il tecnico del Central Service
Ian Richardson: Mr. Warrenn
Peter Vaughan: Mr. Helpmann
Jim Broadbent: Dr. Jaffe
Barbara Hicks: Alma Terrain
Charles McKeown: Harvey Lime
Jack Purvis: Dr. Chapman
Derrick O'Connor: Dowser
Kathryn Pogson: Shirley
Bryan Pringle: Spiro
Brian Miller: Mr. Buttle
Sheila Reid: Mrs. Buttle
John Flanagan: Intervistatore TV / venditore
Ray Cooper: Tecnico

Trama (da MYmovies):
"Ispirato a 1984 di George Orwell e diretto da un membro dei Monty Python, Brazil (che è il titolo della famosa canzone degli anni Quaranta simbolo di evasione) è una bizzarra e straripante metafora contro le dittature in nome della libertà. Il "portavoce" è Sam Lowry, addetto agli archivi del Dipartimento informazioni in un paese del futuro dominato dal potere e dalla burocrazia dove gruppi di terroristi seminano distruzione per reagire all'oppressione. In seguito ad imprevisti e a strani incontri (un idraulico che si oppone al sistema riparando abusivamente nelle case, interpretato da De Niro), Sam si scopre vocazioni di oppositore e di terrorista, ma verrà reso innocuo." 


 
Recensione:

Un film attualissimo e profetico, che descrive molto bene il mostruoso Moloch burocratico che stritola questo paese e il secchio di cagnotti che è la politica. Penso proprio che avrebbero dovuto intitolarlo Italy. È uscito un anno dopo il fatidico 1984, ed è difficile credere che si tratti soltanto di un caso. Guardandolo si viene proiettati in luogo terribile, dove l'essere umano è oppresso da un'infinità di procedure e di formalità inflessibili che soffocano ogni minimo aspetto dell'esistenza, rendendo ogni movimento impossibile, ostacolando ogni singolo pensiero. Per fare qualsiasi cosa si devono produrre quantità impressionanti di scartoffie, al punto che il proprio tempo viene impietosamente divorato da questa macchina di morte. Un atroce labirinto in cui non si può neanche andare al cesso senza avere un protocollo in entrata e un protocollo in uscita e senza compilare un modello 740 per pagare la tassa sugli escrementi. Mentre le sequenze scorrono si è colti da un'angoscia incredibile: ci si rende conto che il mondo descritto da Brazil è proprio quello in cui siamo costretti a vivere nel nostro presente! L'ingranaggio burocratico, che fino a qualche anno fa era soltanto elefantiaco, oggi è leviatanico. Il sangue dei cittadini stritolati serve a nutrire inetti politicanti che si gonfiano come grappoli di zecche, traendo prosperità dalle altrui disgrazie. Quando vidi il film per la prima volta non mi sembrava possibile immaginare che saremmo arrivati a sopravvivere in una realtà tanto degradata, eppure è così, ed ogni giorno che passa è peggio del precedente. L'unica speranza è che l'intero edificio collassi presto, come i tessuti ormai putrescenti di una carampana sottoposta a decine di interventi di chirurgia plastica. 
 
Sequenze memorabili

La bellissima donna dai corti capelli rossi, vestita d'argento e con le ali di un angelo, che vola nei sogni del protagonista e gli porta un barlume di speranza; i chihuahua con l'ano incerottato per impedire la fuoriuscita di escrementi; la grottesca banda militare che intona inni natalizi; la laida vecchiaccia devastata dai lifting, al punto che il suo volto elastico si sfalda fino a diventare un'immonda poltiglia; i meccanici soffocati da una massa di feci umane pompate nelle loro tute di plastica direttamente dal pozzo nero; la battaglia onirica del protagonista contro il colossale mostro corazzato come un samurai; la sala di tortura dentistica con il seviziatore che indossa un'atrocissima maschera infantile. 

Curiosità

All'inizio il titolo di questo film doveva essere 1984 ½, un chiaro riferimento al romanzo distopico di George Orwell, 1984, unito a un omaggio a Federico Fellini e al suo film (1963). Tuttavia quando nello stesso anno uscì Orwell 1984, diretto da Michael Radford, l'idea non poté più essere sostenuta, fu deciso di cambiare titolo per evitare problemi legali.   

Terry Gilliam attribuisce a Tom Stoppard l'idea di uno scarafaggio morto che cade nel computer causando l'errore tipografico che porta alla condanna a morte di un uomo, innescando una catena di grottesche conseguenze alla base della struttura narrativa del film.

Il famigerato modulo 27B/6, senza il quale nessun intervento può essere eseguito dai riparatori del Dipartimento dei Lavori Pubblici, è un riferimento criptico a George Orwell, che visse a Canonbury Square nell'appartamento 27B al sesto piano, durante la scrittura di parti del romanzo 1984.

Le scene oniriche che concludono il film erano inizialmente pensate come una lunga sequenza iniziale. Un'altra scena onirica, già scritta e filmata, prevedeva che il protagonista volasse sopra un campo fatto di occhi che iniziavano a muoversi lentamente per seguire la sua discesa su un pilastro. Questi occhi erano palle da biliardo con false iridi dipinte. Il simbolo dell'occhio si ritrova anche in altri film di Terry Gilliam come L'esercito delle 12 scimmie (1995). Tuttavia, anche se l'idea sembrava buona, fu stabilito che non avrebbe funzionato. Quindi le sequenze oniriche furono ripartite nel corso del film.

Alcuni nomi sono significativi:
- Mr. Kurtzmann: (in tedesco "uomo corto"): di bassa statura e con scarso successo. Fu chiamato così da Harvey Kurtzman, l'editore della rivista Help, ove Gilliam aveva lavorato negli anni '60.
- Mr. Helpmann: aiuta Sam Lowry.  
- Mr. Warrenn: lavora in un palazzo labirintico simile a una tana di conigli (in inglese rabbit warren).  
- Harvey Lime: forse un riferimento a Harry Lime ne Il terzo uomo (1949).

Quasi tutta la colonna sonora è una variazione della canzone principale, Aquarela do Brazil (1939), di Ary Barroso. Il regista ha concepito l'idea di usare questa musichetta allegra e spensierata per via della dissonanza stridente con la realtà infernale rappresentata nel film. Aveva abuto modo di ascoltarla durante una visita alla desolata spiaggia di Port Talbot, in Galles, dove tutto era ricoperto da una nera polvere di acciaio.