domenica 7 giugno 2015

LE PAROLE MACEDONIA: SEGNALI DI DEGENERAZIONE COGNITIVA DEI POPOLI

Tutti sono stati esposti nel corso della loro vita agli orrori delle parole macedonia. Uno dei canali di diffusione di queste abominazioni è la pubblicità, che ne produce ogni anno in gran copia. Innocui giochi di parole o aberrazioni mediatiche? Sono dell'idea che si tratti di pericolosi memi, pacchetti compatti di informazioni degradate.

Andiamo con ordine. Elenco alcuni esempi di parole macedonia pubblicitarie che di certo non suoneranno estranei alla maggior parte dei lettori:

arredottori
carcioghiotti
competecnici
digestimola
gengidentifricio
morbistenza 
 

La formazione di questi borborigmi rimanda direttamente alla neolingua orwelliana di 1984. Si può così sintetizzare la loro origine: 

dottori in arredamento > arredottori
carciofi ghiotti > carcioghiotti
tecnici competenti > competecnici
digestivo che stimola > digestimola
dentifricio per gengive > gengidentifricio
morbidezza e resistenza > morbistenza 
 

Il punto è che non esiste in italiano, e nemmeno nel latino dei dotti che tante parole ha dato alla nostra lingua, alcun prefisso come ad esempio *gengi- "gengiva", *compe- "competente" o *arre- "arredare". Non c'è nulla che autorizzi a estrarre simili sillabe e a usarle per formare neologismi.

Una simile procedura oscura l'etimologia e contribuisce ad aumentare la dissociatività della lingua.

Il verbo competere ha come radice compet-, non *compe-, e in latino era un verbo composto, formato a partire da petere "dirigersi, andare verso; assalire, etc.". Formando un prefisso *compe- si crea un frammento geroglifico, una specie di prione linguistico che sfugge a ogni ulteriore analisi.

Le parole macedonia sono molto insidiose e se ne trovano diverse di origine non pubblicitaria, ormai entrate nella lingua comune:

cantautore
cartolibreria
furgonoleggio
musicassetta
videofonino 

In un'avventura di Paperino, Zio Paperone si imbatteva in un fantomatico personaggio detto Pirapoeta, perché era un pirata che si dilettava di poesia e aveva composto versi enigmatici che una volta decrittati avrebbero condotto a un tesoro sepolto. 
Il Potleta - questo il commento dell'amico Totz - non era né un poeta né un atleta. Siccome però si vantava di essere entrambe le cose, si era guadagnato questo nomignolo.

Altre parole aberranti provengono dal mondo scientifico, es. i termini che indicano ibridi tra animali. La lingua italiana ha preso questa costumanza sconcia dall'inglese, dove il processo di corruzione linguistica è più avanzato:

pizzly o orso grolare: ibrido tra grizzly e orso polare

ligre: ibrido con padre leone e madre tigre
tigone: ibrido con padre tigre e madre leone

Potrebbe salvarsi invece lo scimpanzuomo, il cui nome italiano potrebbe essere semplicemente il risultato di una contrazione di un precedente *scimpanzé-uomo, senza alcun collage delle radici da cui il singolare vocabolo è stato formato.

La politica ha dato Eurasia < Europa + Asia, e più recentemente Eurabia < Europa + Arabia, da cui è  persino derivato euràbo < europeo + arabo (che tuttavia non si pronuncia *aràbo).

Il linguaggio colloquiale ha preso italiano e idiota, formando italiota, parola mostruosa che insulta Pitagora, tra le altre cose.

Alcune creazioni infami sono pertinenti al mondo trendy e alle infinite mode di questo secolo. Si distinguono per la loro demenza, perché spesso non hanno senso alcuno. Esempi giungono dal campo dell'alimentazione:

dieta pescetariana
reducetariano
< ingl. reducetarian
< reduce + vegetarian 

Se possiamo capire che pescetariano sta per *pesce-vegetariano, il termine reducetariano è assolutamente incoerente, è stato formato tramite regole che non vengono più capite. Il significato sarebbe infatti quello di ridurre-carne + semi-vegetariano, ossia un semi-vegetariano che riduce la carne. Troppi passaggi logici sono stati saltati per arrivare a un ridicolo reducetariano.

La radice di questi orrori è ovviamente la lingua inglese, dove si trovano nomi di bevande che sono spacciati per italiani, anche se in Italia non si sono mai sentiti:

latté < latte + caffè
frappuccino < frappé + cappuccino  

Tanto avanti è andato il processo, che la parola latté, che indica una specie di caffellatte, ma talvolta un latte macchiato con espresso, ha assunto negli USA la pronuncia ortografica /'læri/ e spesso si scrive senza accento, come l'italiano latte.

Che dire del famosissimo prequel? Meglio sarebbe stato dire *pre-sequel, ma evidentemente gli americani sono convinti di poter scorporare nella parola sequel un fantomatico prefisso *se-, che pur senza avere un preciso significato, può essere sostituito impunemente da pre- (estratto da altre parole).

Il costume non è necessariamente recentissimo. Già nel tardo XIX secolo troviamo alcune parole macedonia in inglese:

brunch < break(fast) + lunch (attestato nel 1896)

L'origine ultima di questa pratica potrebbe trovarsi nel libro Alice nel Paese delle Meraviglie (1871), di Lewis Carroll. In quel volume, l'uovo semovente Humpty Dumpty spiega ad Alice il conio di parole inusuali in Jabberwocky, dove "slithy" è formato da "lithe and slimy" e "mimsy" è da "flimsy and miserable". Humpty Dumpty spiega così ad Alice la tecnica di combinare le parole:

"Vedi che è come un portmanteau — ci sono due significati impacchettati in una singola parola."  

Nella sua introduzione a The Hunting of the Snark, Carroll usa la parola "portmanteau" quando discute delle scelte lessicali:

Humpty Dumpty's theory, of two meanings packed into one word like a portmanteau, seems to me the right explanation for all. For instance, take the two words "fuming" and "furious." Make up your mind that you will say both words, but leave it unsettled which you will say first ... if you have the rarest of gifts, a perfectly balanced mind, you will say "frumious." 

Nell'inglese dell'epoca, il vocabolo portmanteau indicava una valigia che si apriva in due sezioni eguali. L'etimologia della parola è il francese portemanteau, da porter e manteau (dal francese antico mantel, a sua volta dal latino mantellum). Nel francese moderno, un porte-manteau è un appendiabiti o un simile accessorio per appendere giacche, cappelli, ombrelli e via discorrendo.

Parole macedonia divertenti si trovano nei fumetti di Jacovitti:

GIRAFFA + BUE = GIRABUE
NAPOLI + LEONE = NAPOLEONE
 
OROLOGIO + VECCHIO = ORECCHIO 
SPADA + ALVARO = SPARO 

Ricordo ancora le figure grottesche e comiche che riportavano queste didascalie: l'Orecchio era un orologio a cucù da cui sporgeva una faccia grinzosa e barbuta, con gambe e un braccino che reggeva un bastone nodoso. Lo scopo di Jacovitti era quello di allietare gli animi, non di riformare il linguaggio quotidiano. 

Per finire questo trattatello, va fatto notare che le preposizioni articolate e altre simili forme frutto di contrazione non sono parole macedonia. ma risultati naturali dell'usura fonetica. Non si può quindi affermare, come fanno i Wikipediani, che in italiano la preposizione al sia una parola macedonia di a + il: si tratta del risultato di un processo naturale, del tutto inassimilabile ad orrori come gengidentifricio

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