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mercoledì 10 agosto 2022


QUILLER MEMORANDUM

Titolo originale: The Quiller Memorandum
Paese di produzione: Regno Unito
Lingua: Inglese
Anno: 1966
Durata: 100 min
Genere: Drammatico, spionaggio
Sottogenere: Neonazismo, fantapolitica  
Regia: Michael Anderson
Soggetto: Elleston Trevor (romanzo)
Sceneggiatura: Harold Pinter
Produttore: Ivan Foxwell
Fotografia: Erwin Hillier
Montaggio: Frederick Wilson
Musiche: John Barry 
Effetti speciali: Arthur Beavis, Les Bowie 
Trucco: W.T. Partleton, Stella Rivers 
Costumi e guardaroba: Ernie Farrer, Dulcie Midwinter 
Continuità: Joan Kirk 
Pubblicista: Derek Coyte
Interpreti e personaggi: 
    George Segal: Quiller
    Alec Guinness: Pol
    Max von Sydow: Oktober
    Senta Berger: Inge Lindt
    George Sanders: Gibbs
    Robert Helpmann: Weng
    Robert Flemyng: Rushington
    Peter Carsten: Hengel 
    Ernst Walder: Grauber 
    Edith Schneider: Direttrice della scuola 
    Günter Meisner: Hassler 
    Philip Madoc: Uomo di Oktober (coi pantaloni bruni)  
    John Rees: Uomo di Oktober (con gli occhiali dai
        bordi neri) 
    Harry Brooks Jr.: Uomo di Oktober (alto e biondiccio) 
    Herbert Fux: Uomo di Oktober (con la pipa) 
    Victor Beaumont: Weiss 
    Bernard Barnsley: Mister F. 
    Otto Friese: Cameriere 
    Paul Hansard: Dottor Loewe 
    Philo Hauser: Portiere di notte 
    John Moulder-Brown: Bambino indottrinato da Inge 
    Hans Schwarz Jr.: Barista 
    Herbert Stass: Kenneth Lindsay Jones 
    Konrad Thoms: Portiere scolastico 
    Claus Tinneu: Hughes
Doppiatori italiani: 
    Luciano Melani: Quiller
    Stefano Sibaldi: Pol
    Emilio Cigoli: Gibbs
    Gigi Proietti: Oktober 
Doppiatori tedeschi: 
   Gert Günther Hoffmann: Quiller 
   Friedrich Schoenfelder: Pol 
   Heinz Petruo: Oktober 
   Senta Berger: Inge Lindt 
   Curt Ackermann: Gibbs 
   Wolfgang Amerbacher: Weng 
   Peter Carsten: Hengel 
   Edith Schneider: Direttrice della scuola 
   Günter Meisner: Hassler 
   Karlheinz Brunnemann: Rushington  
Titoli in altre lingue: 
   Tedesco: Das Quiller-Memorandum – Gefahr aus dem
       Dunkel 
   Francese: Le Secret du rapport Quiller 
   Spagnolo: Conspiración en Berlín 
   Russo: Меморандум Квиллера 


Trama: 
Un uomo cammina di notte lungo una strada deserta di Berlino ed entra in una cabina telefonica illuminata internamente. Viene ucciso da un invisibile esecutore, con colpi di arma da fuoco nella schiena. Il defunto era l'agente segreto britannico Kenneth Lindsay Jones. 
A pranzo in un esclusivo club di Londra, vicino a Buckingham Palace, i direttori di un'agenzia anonima (si chiama Secret Intelligence Service!), Gibbs e Rushington, decidono di inviare l'agente americano Quiller a continuare l'incarico che ha ormai portato alla morte di ben due agenti. Quiller incontra il suo responsabile della missione, Pol, allo Stadio Olympia di Berlino, scoprendo così che deve trovare il quartier generale della Phoenix, un'organizzazione neonazista.
Quiller lascia il Konigshof Hotel sul Kurfurstendamm di Berlino Ovest e affronta un uomo che lo ha seguito, apprendendo che si tratta del suo ottuso badante, il biondiccio e rubusto Hengel. Hengel dà a Quiller i pochi oggetti trovati sull'estinto Jones: un biglietto per una sala da bowling, un biglietto per la piscina e un articolo di giornale su un criminale di guerra nazista scoperto mentre insegnava in una scuola e morto suicida. Quiller chiede di Jones alla sala da bowling, senza successo. Giunto alla piscina, il gestore Hassler gli dice che non è consentito assistere alle attività di nuoto. 
Fingendo di essere un giornalista molesto come un tafano, Quiller visita la scuola descritta nell'articolo. L'austera preside lo presenta a un'insegnante che parla inglese, la rossiccia Inge Lindt. Dopo l'intervista, lui le dà un passaggio fino al suo appartamento e si ferma a bere qualcosa con lei. 
Quiller affronta un uomo che sembra seguirlo; quando torna al suo hotel, un portiere gli urta la gamba con una valigia sui gradini. Quiller se ne va, riuscendo a scuotere Hengel, poi nota che gli uomini in un'altra macchina lo seguono. A questo punto ha sonnolenza a causa di un farmaco che gli è stato iniettato dal portiere all'ingresso dell'hotel. Quando sviene a un posto di blocco del traffico, l'altra macchina si accosta e lo rapisce. Quiller si risveglia in una villa fatiscente, circondato da molti dei precedenti personaggi incontrati soltanto in apparenza per puro caso. Sono tutti membri dell'organ izzazione Phoenix, guidati da un aristocratico tedesco il cui nome in codice è Oktober. Quiller evita di rispondere alle domande di Oktober sulla propria agenzia, finché un medico non gli inietta un siero della verità, dopo di che rivela alcuni piccoli indizi. Nel tentativo di vedere se il prigioniero rivelerà di più per svista, Oktober decide di risparmiargli la vita. 
Quiller si sveglia accanto al fiume Spree a Berlino. Ruba un taxi, sfugge a un veicolo che lo insegue e prenota una stanza in uno squallido albergo. Chiama Inge e organizza un incontro con lei. Prima però incontra Pol, il quale gli spiega che ciascuna parte sta cercando di scoprire e annientare la base dell'altra. 
Quiller ammette a Inge di essere un "investigatore" sulle tracce dei neonazisti. Dopo aver fatto sesso, la donna rivela inaspettatamente che un amico era precedentemente coinvolto con i neonazisti, essendosi poi "pentito". La speranza è che questo supposto apostata possa conoscere l'ubicazione del quartier generale di Phoenix. Ecco, egli risulta essere Hassler, che ora è molto più amichevole. Così Hassler li accompagna a incontrare un vecchio contatto che dice di sapere molto di più, che si scopre essere proprio la preside austera di Inge. L'attempata signora afferma di aver denunciato l'insegnante dell'articolo e indica la fatiscente villa di Phoenix. Quando Quiller decide di indagare sull'edificio, Inge dice che lo aspetterà, mentre Hassler e la preside prestano una delle loro macchine. Inge gli dice che lo ama e lui le dà un numero di telefono da chiamare se non torna entro 20 minuti. Quiller entra nella villa, ingenuo come uno stronzo di pollo. Cade nella trappola e si confronta con i neonazisti di Phoenix. Oktober rivela che si trasferiranno in una nuova base il giorno successivo e che hanno catturato Inge. Quindi chiede a Quiller di rivelare la base del Secret Intelligence Service entro l'alba, altrimenti la ragazza verrà uccisa. Dopo un dialogo ai limiti del surreale, Quiller viene prontamente rilasciato. Cammina lungo la stessa strada dove è stato colpito Jones, ma scopre di essere seguito dagli uomini di Oktober. Dopo che gli è stato impedito di usare il telefono, Quiller corre verso un treno sopraelevato e, pensando di essere riuscito a scrollarsi di dosso gli inseguitori, esce dall'altra parte della stazione sopraelevata solo per incontrarli di nuovo. 
Quiller torna quindi al suo albergo (quello fatiscente), seguito dagli uomini che rimangono fuori. Nota che il portiere è seduto dove può vedere chiunque esca. Quiller sguscia fuori da una porta laterale che conduce al piccolo garage dove è tenuta la sua macchina. Scopre che una bomba è stata legata sotto e la posiziona sul cofano dell'auto in modo che scivoli lentamente e cada a causa delle vibrazioni del motore acceso. Riesce a superare il muro del suo garage e di quello adiacente e poi fuori a lato dell'edificio prima della detonazione. È protetto dietro l'edificio quando la bomba esplode. I neonazisti lo credono morto quando vedono i rottami in fiamme. 
L'agente raggiunge l'ufficio segreto di Pol a Berlino, uno degli ultimi piani dell'Europa-Center di recente costruzione, il palazzo più alto della città, fornendo loro l'ubicazione dell'edificio dove ha incontrato Oktober. Pol invia una squadra al quartier generale di Phoenix, che cattura con successo tutti i suoi adepti. Quiller è sorpreso di apprendere che non è stata trovata alcuna donna. 
Tornato a scuola, l'agente affronta Inge nella sua classe. Lei afferma che ha avuto fortuna, e che è stata lasciata libera. Sostiene quindi di aver chiamato il numero di telefono, che però non ha funzionato. Quiller dice a Inge che hanno catturato la maggior parte dei neonazisti, ma chiaramente non tutti. Continua le sue sottili accuse e Inge. Lei nega di aver mai incontrato Jones. L'uomo se ne va, sorprendendo la preside mentre esce. Resta agghiacciato, certo che è stata neutralizzata soltanto una delle tante cellule dell'organizzazione. 

Citazioni: 

Quiller: "Ma che razza di bar è questo, si può sapere?"
Oktober: "Io non sono un barman, Mister Quiller. Sono un gentiluomo tedesco." 


Recensione: 
Questo film, che tutto sommato è godibile, è la prova che un cast stellare non basta a produrre un capolavoro. Certo, non si può dire che sia una ciofeca. Contiene elementi di estremo interesse. Manca tuttavia la coerenza anche soltanto a livello elementare. Che senso ha mandare a Berlino un agente che non capisce una parola di tedesco? Tutti i personaggi agiscono in modo incredibilmente stupido. Perché i neonazisti ronzano attorno a quello scemo di Quiller e lo rapiscono? La stessa uccisione del predecessore dell'agente cafone è stata a dir poco insensata: chi uccide un inglese, si mette contro l'intero Regno Unito. Facendo queste cose folli, i neonazisti si sono esposti inutilmente. Se non avessero agito così, nessuno si sarebbe accorto della loro esistenza e avrebbero potuto andare avanti nella loro opera senza essere minimamente disturbati. Certo, il film non sarebbe esistito, ma forse non sarebbe stato poi un gran male.  


Superlativa l'interpretazione dell'augusto Max Von Sydow nel ruolo del capo neonazista fulvo. Purtroppo non basta a risollevare le sorti della pellicola. Alec Guiness non perde mai il suo aplomb di Sir britannico e a colazione si ingozza di tramezzini imbottiti di fegato di maiale. È sussiegoso. I suoi superiori invece iniziano la giornata con un lauto pasto a base di fagiano, purè di patate e vino rosso. La rossiccia e prosperosa Senta Berger interpreta alla perfezione il ruolo della pollastrella sensuale che fa la finta tonta, finendo per calcolo tra le braccia del grossolano Quiller. In realtà è una propagandista che diffonde senza sosta le dottrine hitleriane tra i giovani, con fanatico fervore! È una missionaria della Svastica! Mentre quel coglione del suo spasimante brancola nel buio, lei ha già trasformato una decina di bambini in adoratori del Führer! Fa marciare gli alunni in ranghi serrati, preparando il giorno in cui saranno cresciuti come soldati e mostreranno al mondo il Cancelliere Federale Olaf Scholz in catene! 


I Reichsbürger e il IV Reich

Nella pellicola di Anderson si allude al fatto che i cospiratori non si chiamano più "Nazisti", pur non menzionando il nome che si danno. Supplirò volentieri a questa mancanza: essi chiamano se stessi Reichsbürger, ossia "Cittadini del Reich". Fin dall'epoca della fine della Seconda guerra mondiale, sono esistiti in Germania nuclei di resistenti, che non hanno mai riconosciuto la Repubblica Federale, rimanendo legati alle idee di Adolf Hitler. Allo scopo di restaurare il Reich Millenario, hanno formato comunità impermeabili al mondo moderno, pur dimostrandosi capaci di infiltrare le istituzioni, soprattutto il sistema scolastico, la Pubblica Amministrazione e l'Esercito. Non si deve pensare che questi Reichsbürger siano frutto della mia fantasia delirante. Esistono realmente! Prima o poi riusciranno nel loro scopo, per via del naturale processo di usura e di consunzione della democrazia. Anche in questo, il film di Anderson è assolutamente profetico. In un punto della pellicola si dice che i cospiratori capeggiati dal fulvo Oktober non hanno una particolare fretta. Hanno ragione. Sarà il tempo a lavorare per loro. Mi sembra invece molto stupida l'idea andersoniana che questi infiltrati neonazisti ostentino un linguaggio e un atteggiamento spionistico tipico dei film di James Bond (nomi in codice banali, basi in casolari abbandonati che sarebbero individuate anche da un cieco, etc.).  

Una bizzarra censura 

In Germania Ovest il film è stato sottoposto a un'opera di adattamento strana, a quanto ne so mai vista prima. In pratica la trama è stata riplasmata e snaturata completamente. Per un tabù fortissimo non poteva essere mostrato alcun riferimento all'esistenza stessa di fermenti neonazisti, che dovevano essere negati alla radice. Così si è avuta la trasformazione dell'organizzazione di Oktober in una cellula comunista, senza badare troppo alle incongruenze prodotte nella trama. L'unico pericolo possibile doveva essere per necessità quello comunista, nel quadro della Guerra Fredda. A imporre le modifiche fu l'Ufficio per l'autocontrollo volontario dell'industria cinematografica tedesca (Freiwillige Selbstkontrolle der Filmwirtschaft, FSK), in pratica una moderna forma di Inquisizione. L'uso del termine "Freiwillige", ossia "volontario", è puramente orwelliano e continua la famosa tradizione della scritta Arbeit macht frei "Il lavoro rende liberi". Se la Germania Est era l'Inferno, non è che la Germania Ovest dovesse essere il Paradiso. 

Riporto in questa sede quanto ho potuto reperire delle parole di Ernst Krüger, all'epoca direttore dell'Inquisizione "volontaria": 

"Riteniamo che presentare un gruppo segreto terroristico di estrema destra a Berlino ai giorni nostri, come fa il film, sia poco realistico; e anche inopportuno, per l'immagine della Germania occidentale che mostra ai paesi comunisti europei, i quali ci accusano di neonazismo. Non abbiamo chiesto tagli alla pellicola, ma solo alcuni cambiamenti al testo. [...] Sembrerà più comunista che neonazista." 

Ancora oggi, non si riesce a trovare il testo originale in tedesco. A questo proposito, il 3 marzo 1967 era comparso sulle pagine de l'Unità un articolo: "Quiller, snaturato dalla censura di Bonn". Non sono riuscito a trovare il testo nel Web, c'è soltanto la sua menzione su Wikipedia. 
A quanto si vede sul sito di Amazon, sembra che la questione non sussista più, dato che è riportata la trama in tedesco, senza distorsioni: 

"Westberlin in den 60er Jahren. Der Top-Agent Quiller, bekannt für seine unkonventionellen Methoden, erhält den Auftrag, eine gefährliche Organisation der Neo-Nazis zu entlarven. Ein spektakulärer Selbstmord eines führenden Top-Nazi führt Quiller zu einer Schule. Dort trifft der attraktive Geheimagent auf die Lehrerin Inge. Kurz nachdem er sie kennengelernt hat, wird Qiller gekidnappt. Mit bestialischen Foltermethoden versuchen die Neo-Nazis, aus ihm alle Informationen herauszupressen. Der agent schweigt und wird zum Tode verurteilt. Mehr tot als lebendig gelingt ihm die Flucht..." 


Curiosità

La Germania in cui è ambientata l'opera di Anderson era molto diversa da quella che noi tutto conosciamo oggi: c'era il Mudo li Merlino!! Anche se questo film è stato realizzato più di vent'anni dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, la devastazione di Berlino era così vasta che agli scenografi non fu richiesto di "ricreare" le aree esterne per le riprese, ma solo gli interni. 

Il regista voleva che fosse Charlton Heston ad interpretare Quiller. Dal canto suo, l'attore  desiderava lavorare con una sceneggiatura di Harold Pinter, ma purtroppo la cosa per qualche motivo ormai insondabile non ha funzionato. George Seagal, che a quanto pare aveva l'indole del cow boy rozzo e testardo, ha costretto lo sceneggiatore a cambiare la nazionalità del protagonista, rendendolo americano: non avrebbe mai per nessun motivo interpretato la parte di un inglese. Questo anche a costo di creare qualche difficoltà nella trama. Perché diamine i Servizi Segreti del Regno Uniti si sarebbero serviti di un agente venuto dagli States? 

Adattando il romanzo di Adam Hall (nom de plume di Elleston Trevor), The Berlin Memorandum, lo sceneggiatore Harold Pinter ha modificato l'enfasi del libro rendendolo meno un thriller di spionaggio e più una meditazione sulla condizione umana e sulla la natura ambigua dell'identità. L'opera di Trevor ha vinto il Premio Edgar Allan Poe per il miglior romanzo (Edgar Allan Poe Award for Best Novel) nel 1966. Ha vinto anche il Grand Prix de Littérature Policière

La BBC ha prodotto una serie televisiva, Quiller (1975), in 13 episodi. L'agente segreto è interpretato da Michael Jayston. 
I registi accreditati sono i seguenti:    
   Michael Ferguson (3 episodi) 
   Raymond Menmuir (2 episodi)
   David Sullivan Proudfoot (2 episodi)
   Viktors Ritelis (2 episodi) 
   Peter Graham Scott (1 episodio)
   John Frankau (1 episodio)
   Gerald Blake (2 episodi)
Gli sceneggiatori accreditati sono i seguenti: 
   Adam Hall (alias Elleston Trevor, 1 eposodio) 
   Trevor Dudley Smith (13 episodi) 
   Brian Clemens (3 episodi)  
   Michael J. Bird (2 episodi) 

Il ritaglio di giornale che Hengel dà a Quiller, nel bar in cui si incontrano per la prima volta, mostra che un insegnante di nome Hans Heinrich Steiner è stato arrestato per crimini di guerra commessi durante la Seconda guerra mondiale. La foto mostra un uomo in uniforme della Luftwaffe (Aeronautica). Solo 3 ufficiali della Luftwaffe furono accusati di crimini di guerra: due prestarono servizio come governatori militari di Creta, uno era un capitano di un sottomarino e ordinò l'uccisione dei sopravvissuti di una nave mercantile affondata. I crimini di guerra commessi dal personale della Luftwaffe, per quanto non implausibili di per sé, erano molto rari. 

Colonna sonora 

La colonna sonora principalmente orchestrale composta da John Barry fu pubblicata dalla Columbia nel 1966. Eseguita da Matt Monro, il brano "Wednesday's Child" fu pubblicato anche come singolo.

1. Wednesday's Child (strumentale)
2. Quiller Caught – The Fight
3. The Barrel Organ
4. Oktober – Walk from the River
5. Downtown (composta da Tony Hatch)
6. Main Title Theme
7. Wednesday's Child – versione vocale
     (Mack David/Matt Monro)
8. The Love Scene – The Old House
9. Autobahn March
10. He Knows The Way Out
11. Night Walk in Berlin
12. Quiller and the Bomb
13. Have You Heard of a Man Called Jones?

Critica 

Ai BAFTA Awards del 1967 il film ha avuto nomination nelle migliori categorie Direzione artistica, Montaggio e Sceneggiatura, ma non ha vinto. Harold Pinter è stato nominato per un Edgar Award nella categoria Miglior film, ma non ha vinto neppure lui. 

Le reazioni della critica cinematografica non sembrano essere state molto eulogistiche. Ecco alcuni segmenti, spesso contraddittori, estratti dal Web grazie a un'operazione di cut-up: 

"Allucinata parabola fantapolitica" 
"Allucinante parabola fantapolitica"
"Modesto film di spionaggio" 
"Film di spionaggio dalle premesse promettenti ma in ultima analisi sostanzialmente deludente" 
"Cattivi molto stereotipati" 
"Snodi della trama piuttosto farraginosi" 
"Tensione praticamente assente" 
"La trama e' banale e il finale molto peggio" 
"Il film scade a videogioco ante litteram, dove le due squadre devono scovare e distruggere la base avversaria" 
"Si assapora la sensazione di un'occasione non completamente sfruttata" 
"Recitazione professionale" 
"Regia non del tutto all'altezza" 
"Peccato perché il cast aveva buone carte" 
"Finale ambiguo" 
"Poco sfruttati invece Berger relegata ad un ruolo banale e Sanders in un paio di apparizioni-lampo"  
"Ma di sicuro valore è la performance di George Segal nei panni di Quiller e Max von Sydow in quelli del luciferino capo del gruppo criminale"

Bosley Crowther, del New York Times, ha scritto: 

"Chiaramente, The Quiller Memorandum è una sciocchezza confezionata in uno stile e con una colonna sonora di John Barry che potrebbe farvi pensare che si tratti di arte. Ma non lasciatevi ingannare nemmeno per un minuto, né dal signor Segal, né da Senta Berger nel ruolo della ragazza. L'intera opera, compresi questi due attori, è vuota come una conchiglia."
(testo originale: "Clearly, 'The Quiller Memorandum' is claptrap done up in a style and with a musical score by John Barry that might lead you to think it is Art. But don't let it fool you for one minute–nor Mr. Segal, nor Senta Berger as the girl. The whole thing, including these two actors, is as hollow as a shell."

Lo scrittore e critico cinematografico Leo Pestelli ha scritto (citazione frammentaria causa difficoltà di accesso alle fonti): 

"[il film] si stacca per più cose dai soliti film di spionaggio: per la qualità della regia prima di tutto, che permea la vicenda d'una sottile perfidia, facendo prendere sul serio lo spettro del neonazismo; per la suggestiva ambientazione nella Berlino-Ovest dei nostri giorni; per il complesso e la bravura degli interpreti, dal protagonista George Segal [...] ad Alec Guinness, [...] da Max von Sydow [...] alla tenera Senta Berger [...]. La trama, scritta dal commediografo Harold Pinter, è serrata, e pur seguendo la falsariga delle consuete vicende spionistiche e mettendo anch'essa in campo il suo bravo agente segreto, regolarmente americano, non è del tutto epidermica, ma in qualche tratto di maggior incisione, ricorda le ambizioni psicologiche della «Spia che venne dal freddo». [...]"

venerdì 29 luglio 2022


ALIEN 2 - SULLA TERRA

Titolo originale: Alien 2 - Sulla Terra 
Titolo in inglese: Alien 2: On Earth 
Paese di produzione: Italia 
Lingua: Italiano 
Anno: 1980 
Data di uscita (Italia): 11 aprile 1980 
Durata: 92 min
Rapporto: 1,85:1
Genere: Fantascienza, orrore 
Sottogenere: Pseudo-Alien 
Regia: Ciro Ippolito (come Sam Cromwell), Biagio Proietti
    (non accreditato)
Sceneggiatura: Ciro Ippolito
Produttore: Ciro Ippolito, Angiolo Stella 
Direttore di produzione: Nino Milano 
Supervisore della produzione: Naldo Nibbi (come Aldo 
    Nibbi) 
Casa di produzione: GPS
Distribuzione in italiano: Impegno Cinematografico
Fotografia: Silvio Fraschetti
Montaggio: Carlo Broglio
Effetti speciali: Ciro Ippolito (come Donald Patterly);
    Mario Bava (non accreditato)
Musiche: Oliver Onions
Scenografia: Angelo Mattei, Mario Molli 
Trucco: Lamberto Marini 
Dipartimento costumi e guardaroba: Maura Zuccherofino 
    (come Maria Zuccherofino) 
Consulente speleologo: Simone Pinto 
Interpreti e personaggi:
    Belinda Mayne: Thelma Joyce
    Mark Bodin: Roy
    Robert Barrese: Speleologo
    Benedetta Fantoli (come Benny Aldrich): Maurine
    Michele Soavi (come Mychael Shaw): Burt
    Valeria Perilli (come Judy Perrin): Jill
    Donald Hodson: Mr. Raymond
    Ciro Ippolito: Joe, direttore TV 
    Danilo Micheli (come Don Parkinson): Bill 
    Peter Shepherd: Peter 
    Claudio Falanga 
Doppiatori originali: 
    Fabrizia Castagnoli: Thelma Joyce
    Luigi Diberti: Roy 
Titoli in altre lingue: 
    Tedesco: Alien, die Saat des Grauens kehrt zurück 
    Francese: Le monstre attaque 
    Spagnolo: Alien 2 - Sobre la tierra 
    Russo: Чужой 2: На Земле 
Location: Grotte di Castellana (Puglia) 

Trama: 
Mentre il mondo attende il ritorno di un equipaggio di astronauti da una missione nello spazio profondo, una giovane donna biondiccia di nome Thelma Joyce appare in un talk show televisivo per parlare delle caverne e della loro esplorazione. Subito dopo l'inizio della sua intervista, Thelma ha un'orribile visione psichica. Dopo che la navicella spaziale ritorna sulla Terra senza i suoi occupanti, una bambina su una spiaggia scopre una strana roccia blu e pulsante. Sua madre la trova presto con la faccia strappata e ridotta in poltiglia. 
Thelma e suo marito Roy si incontrano con i loro amici per un viaggio alla scoperta di una grotta. Il gruppo si ferma in un bar lungo la strada per comprare cibo e indossare l'attrezzatura da speleologia. L'amico di Thelma, l'erotomane Burt, scopre un gran numero di rocce blu proprio mentre sta pisciando sullo stipite dell'edificio, avendo trovato il bagno occupato. Colpito dalla stranezza di quelle rocce, decide di raccoglierne una e di metterla nel suo zaino. Il gruppo arriva alla grotta e si cala rapidamente sul fondo per accamparsi per la notte. Prima di addormentarsi, Thelma dice a Roy che sente che sta per accadere qualcosa di orribile, ma Roy riesce a calmarla. 
Il giorno successivo, l'amica di Thelma, Jill, scopre che la roccia blu trovata da Burt sembra pulsare. La roccia si apre e una creatura informe le attacca il viso. Thelma è testimone dell'attacco e va nel panico. Roy la calma, poi decide di andare a cercare il corpo di Jill. Roy si cala in un buco e trova Jill, viva e con la faccia intatta. Anche il resto del gruppo si cala giù dal buco e lega Jill a un sollevatore in modo che possa essere sollevata fuori dal buco. Jill viene messa da parte, da sola, ancora priva di sensi. Mentre il gruppo si prepara a uscire dal buco, la creatura fatta di trippa molliccia esce dalla faccia di Jill e attacca il collo di Ron. Ron viene trascinato a testa in giù mentre la creatura gli taglia ripetutamente il collo fino a fargli cadere la testa: il suo cervello ormai è fatto di intestini. 
Il gruppo si ritira dopo essere stato costretto a tornare indietro per recuperare l'attrezzatura. Si divide in squadre per cercare una via d'uscita, ma senza successo: è una strategia scema come la merda di un bue. Durante la ricerca Thelma riflette su quanto sta accadendo e si chiede se abbia un collegamento con la scomparsa degli astronauti. Maurine si imbatte in quello che sembra un muro vivente, fatto di gelatina, che la trascina dentro e successivamente uccide sia lei che Burt. Roy si lesiona la caviglia ed è costretto a sedersi. Cliff decide di andare a localizzare Burt e Maurine mentre gli altri riposano. Thelma avverte telepaticamente Cliff della presenza di un alieno vicino dopo che la loro radio si è interrotta. Nonostante ciò, Cliff viene ucciso dall'alieno. Thelma e gli altri lo trovano e si accorgono che in realtà è trippa aliena travestita da umano. Thelma usa le sue abilità per far esplodere la testa dell'impostore rivelando il suo vero essere ripugnante. La creatura schifosa attacca l'altro membro del gruppo mentre Thelma e Roy fuggono dalle caverne. Sulla via del ritorno in città, scoprono un'auto della polizia, ma non ci sono agenti in vista. Si fermano di nuovo al bar lungo la strada, ma non c'è nessuno. Roy cerca di chiedere aiuto su un telefono pubblico, ma nessun operatore è disponibile. Risalgono in macchina e continuano il viaggio verso la città. 
Thelma e Roy finalmente arrivano in città, ma stranamente non riescono a trovare nessuno. Si fermano alla sala da bowling vista in precedenza nel film, solo per scoprire che anche quella è vuota. Roy va sul retro, solo per essere ucciso da un alieno carnoso che aspetta lì. Questo essere immondo insegue Thelma attraverso la sala da bowling, finché lei non schiva l'attacco e scappa. La donna, ultima superstite, corre per le strade deserte della città, chiedendo aiuto ma senza ottenere risposta. Alla fine smette di urlare e si siede a un incrocio. All'improvviso, sullo schermo viene sparato un messaggio che avverte il pubblico "... Ora può colpire anche te!", suggerendo che gli alieni hanno preso il controllo della Terra e spazzato via ogni traccia della specie umana. 


Recensione:  
Questo film a dir poco scadente, che incredibilmente può contare su un nucleo di fan abbastanza agguerriti, è stato co(pro)-scritto, diretto, e interpretato da Ciro Ippolito, artefice anche degli effetti speciali. È stato pensato e pubblicizzato come seguito del celeberrimo Alien di Ridley Scott (1979), dato che le leggi italiane di quei tempi lo permettevano. Visto che Lucio Fulci aveva girato Zombi 2 (1979), che era creduto dal pubblico un seguito di Zombi (Dawn of the Dead, 1978) di George A. Romero, ecco che Ciro Ippolito ha pensato di poter fare la stessa cosa. In realtà il titolo e le uova venute dallo spazio sembrano gli unici elementi in comune con Alien; si comprende che le motivazioni di questa scelta dello pseudo-sequel erano puramente commerciali.   
Bisogna tuttavia riconoscere che alcune idee sono senza dubbio originali e degne di nota: 

1) Le uova azzurrognole mascherate da pietre; 
2) L'ambientazione in un esteso sistema di grotte;
3) La bambina con il volto spappolato;
4) L'Apocalisse, definitiva e irreversibile. 

Nonostante ciò, le potenzialità presenti non sono state sfruttate. Certo, ne sarebbe potuta venir fuori tutt'altra pellicola. La prima bozza della sceneggiatura era molto più ambiziosa e costosa di quella che alla fine è stata in effetti messa in pratica. La storia avrebbe dovuto narrare di frammenti di un'astronave e di un alieno che cadevano sulla Terra. L'implicazione è abbastanza ovvia: quelli dovevano essere proprio i resti dell'astronave Nostromo e dello xenomorfo del film di Scott. Questi frammenti della creatura aliena avrebbero infettato le persone, causando il caos in città. Al regista è stato concesso un buon budget, ma gran parte del denaro è stato sperperato in vari beni di lusso (il sito IMDb.com riporta i seguenti: un'auto nuova, visite ai casinò, una vacanza a Cannes e i servizi di escort). Con solo una piccola percentuale del budget residuo e gli investitori che si rifiutavano di dare più soldi, la sceneggiatura è stata giocoforza ridimensionata in modo drastico. Il risultato più eclatante è l'assenza di un vero e proprio alieno presente sulla telecamera, oltre alla sceneggiatura involuta. Questo è un film in cui manca in pratica la trama stessa. Eppure, per la stranezza e l'anomalia delle circostanze legate alla sua origine e ad ogni passo della sua produzione, è entrato nella mitologia. 

Produzione e antefatti

Dopo aver ottenuto il cast, la regia venne affidata a Biagio Proietti, ma dopo una settimana di incomprensioni varie, questi venne estromesso dal progetto. Ciro Ippolito propose il film a Mario Bava, che però era già impegnato con un altro progetto. Fu così che Bava consigliò allo stesso Ippolito di assumere il ruolo di regista di Alien 2 - Sulla Terra. Sostituito Proietti pochi giorni dopo, il nuovo regista utilizzò lo stravagante pseudonimo di Sam Cromwell. Fu questo l'esordio di Ippolito alla regia. Come sceneggiatore e produttore era noto per i seguenti film, ambientati a Napoli e di argomento tipicamente camorristico/mafioso, quasi tutti interpretati da Mario Merola: 

1) L'ultimo guappo (Alfonso Brescia, 1978)
2) Napoli... serenata calibro 9 (Alfonso Brescia, 1978)
3) Il mammasantissima (Alfonso Brescia, 1979)
4) Lo scugnizzo (Alfonso Brescia, 1979)
5) I contrabbandieri di Santa Lucia (Alfonso Brescia, 1979)
6) Napoli... la camorra sfida, la città risponde (Alfonso Brescia, 1979)  

Come attore, si segnala che Ippolito interpretò la parte di Terenzio nella miniserie TV in tre episodi Agostino d'Ippona (1972), diretta da Bernardo Rossellini. La parte di Agostino è stata interpretata dall'algerino Dary Berkani, nato a Draa El Mizan nel 1937 e praticamente sconosciuto in Italia. 
Dati questi antefatti, stupisce quindi non poco un film di fantascienza horror come Alien 2 - Sulla Terra, che non ci azzecca molto col resto. 


Alien di trippa! 

Fu Mario Bava a suggerire a Ciro Ippolito di utilizzare la trippa come sistema economico per realizzare la creatura aliena. Lottando con problemi di budget all'inizio delle riprese, il regista ha subito incaricato un certo Bombardone, produttore di utensili, di acquistare un immane quantità di trippa e di posizionarla attorno all'obiettivo per creare l'illusione che la telecamera fosse l'occhio del mostro. Per rendere questo grezzo effetto più realistico, grazie a pompe mediche la massa gelatinosa di intestini è stata fatta tremolare come se fosse effettivamente parte di un organismo vivente. Così facendo è stato creato il mostro “soggettivo”. Nella mitologia ippolitiana di Alien 2, spicca il seguente aneddoto: la massa di trippa, contenuta in un gigantesco bidone, sarebbe andata presto in putrefazione, esalando lezzi pestilenziali. Quel materiale biologico era manipolato nello scantinato di un palazzo, se la memoria non m'inganna, così i condòmini hanno allertato le Forze dell'Ordine, pensando che l'insopportabile fetore provenisse da un cadavere. E che dire poi dell'osceno verso emesso dal mostro gelatinoso? È stato simulato dal fragoroso russare di un tecnico, certo Tinebra! Quando dormiva, costui emetteva rantoli terrificanti, tanto da sembrare un moribondo in procinto di trapassare! C'è qualcosa di affascinante in questi risvolti grotteschi e nella capacità di improvvisare soluzioni con mezzi quasi assenti. In fondo è italico genio anche questo! Non dimentichiamoci che Mario Bava è stato capace di disegnare un mondo alieno con le caramelle ciucciate! 


Controversie

La 20th Century Fox fece causa a Ciro Ippolito, pretendendo il pagamento di 10 milioni di dollari US per aver utilizzato la parola "Alien" nel titolo. Tuttavia, un avvocato inglese fece notare che esisteva un romanzo degli anni '30 intitolato proprio Alien (seppur privo di connessioni con lo xenomorfo). Per questo motivo, il titolo doveva essere considerato libero da copyright, dal momento che non era un'invenzione di Ridley Scott e della Fox. Dato che nessuno poteva dirsi titolare della parola "Alien", Ippolito riuscì a vincere la causa. Mi sarebbe interessato riportare almeno il nome dell'autore del romanzo degli anni '30, ma non sono riuscito a trovarne traccia: è andato perso nell'oceano dell'entropia cognitiva del Web. 
Ippolito ha tentato una causa contro i produttori di The Descent - Discesa nelle tenebre (The Descent, Neil Marshall, 2005) per via di una trama solo vagamente simile (l'unica cosa in comune è l'ambientazione in un sistema di grotte). A quanto pare, i suoi soci non vollero seguirlo nell'impresa, così non poté averla vinta. A quanto ho potuto leggere nel Web, i fan di Alien 2 considerano The Descent addirittura un remake, facendo notare che persino la macchina degli speleologi, una Wagoneer, è la stessa nei due film. Sembra che in un'occasione Ippolito abbia detto: "Se mi avessero chiesto i diritti io glieli avrei dati"
Mi sembrava di ricordare un'altra controversia a proposito di un film di fantascienza in cui si mostravano uova del tutto simili a quelle di Alien 2 - Sulla Terra. Era un film recente, fatto in questo secolo, in cui venivano portate su un'astronave claustrofobica le uova aliene simili a pietre (forse erano verdi anziché azzurre, ma poco cambia). Quando ho cercato informazioni su Google, per un po' non sono riuscito a venire a capo di nulla. I motori di ricerca hanno questa mirabile proprietà: per pura serendipità ti mettono sotto il naso cose interessanti, ma se non le salvi subito, poi rischi di non riuscire più a trovarle! Alla fine ho potuto reperire la menzione nel posto più ovvio: la pagina del film di Ippolito su Wikipedia: era annidata in un angolo recondito, che proprio non saltava all'occhio. Il film è Apollo 18, un "mockumentary" (ossia un documentario farlocco) diretto dallo spagnolo Gonzalo Lopez-Gallego nel 2011. Ho potuto appurare che le uova sono proprio bluastre, non verdi come rammentavo in modo distorto. In realtà non risulta che ci siano state azioni legali in questo caso. 


Conseguenze impreviste su Alien! 

Se la parola "Alien" non può essere di per sé soggetta a diritti d'autore, per il titolo "Alien 2" e per il concetto di "Alien sulla Terra" le cose vanno in modo molto diverso! La Fox non è riuscita a sanzionare Ippolito per il titolo del suo film. Ippolito, dal canto suo, ha potuto bloccare la Fox sugli sviluppi del film di Ridley Scott. Nessuno se lo aspettava. Per poter fare dei sequel di Alien, si è imposta la necessità cogente, assoluta, di pensare a qualcosa di nuovo. Qualcosa che può soltanto essere complesso, quindi potenzialmente incomprensibile al grande pubblico. Gli spettatori vogliono trame concettualmente semplici: è buio, si porta un oggetto sconosciuto a bordo, esce il mostro, ammazza un sacco di gente, alla fine resta solo un superstite che lo espelle nello spazio. Il seguito naturale può essere uno solo: l'oggetto sconosciuto arriva sulla Terra e ammazza tutti. Introducendo trame complesse, il rischio è sempre in agguato. Si rischiano contraddizioni ad ogni passo, non si riesce a controllare tutto e il pubblico se ne accorge, diventa inquieto, tumultua. I fan diventano rabbiosi, il loro malcontento esplode. I fan, l'eterno problema della Settima Arte!  

Una distorsione mnestica 

Ho il nitidissimo ricordo che alla fine del film una voce narrante dicesse, con forte accento romanesco, "Ora può colpire anche tté". Evidentemente è un falso pacchetto mnemonico rigurgitato da qualche dendrite impazzito e fatto vivere nella mia materia grigia da una rete sinaptica disfunzionale. Quando ho voluto verificare ciò che era emerso dai miei banchi di memoria stagnante, ho visto che non c'era alcuna voce nel finale, né tanto meno con accento romanesco: c'era soltanto la scritta in caratteri bianchi. Nella versione in inglese la scritta è stata tradotta come "You could be next"


Il mondo nuovo

In questi tempi di deliri e di convulsioni woke, questo film non potrebbe più essere girato per via di alcune parole che lo stesso Ippolito, truccato con baffi e pizzetto fino ad apparire irriconoscibile, rivolge alla bella e biondiccia Thelma durante una breve intervista TV: 

"Abbiamo qui con noi una nota speleologa, una giovane nostra concittadina, e molto graziosa, anche. Thelma Joyce!" 

E ancora: 

"Senta, ci racconti: perché una bella ragazza come lei anziché andarsene in giro per vetrine se ne va a spasso per caverne?"  

Ebbene, queste parole sarebbero attualmente considerate "sessiste" e provocherebbero un putiferio! Cercando di imporre opinioni dementi politically correct, le femministe radicali sempre tumultuanti pretendono che una ragazza debba essere brutta, racchia, sciatta, sporca, repellente, e che faccia lavori come scaricare le scorie di una stalla o estrarre minerali in una miniera di uranio! Vogliono costringere le donne a usare makeup a base di merda di cane, ma nessuno potrà dire "bella ragazza": sarà considerato un insulto! 

Mychael Shaw - Michele Soavi 

In questa pellicola vediamo una delle prime interpretazioni come attore di Michele Soavi, accreditato come Mychael Shaw, secondo la moda anglicizzante di quei tempi. Direi che è tra i pochissimi volti noti dell'opera di Ippolito. Forse l'unico, a parte il regista stesso. In seguito, Soavi divenne un importante regista di film horror. Ha esordito alla regia con Deliria (1987), per poi proseguire con La chiesa (1989), La setta (1991) e Dellamorte Dellamore (1994). La sua carriera successiva mi appare meno comprensibile.   

Un progetto abortito: Alien 3

Dopo l'uscita del film, circolò brevemente l'idea di realizzare un seguito intitolato Alien 3, che avrebbe dovuto essere diretto da Bruno Mattei, con effetti speciali realizzati dai fratelli Gaetano e Francesco Paolocci. Il produttore era interessato a vedere se ci fosse interesse da parte del mercato, ma dopo un'attenta analisi decise di non procedere con la realizzazione del film. Sebbene il deleterio progetto non sia mai stato realizzato, per grandissima fortuna del genere umano, ne resta purtroppo una traccia: esiste un primo poster. 
Bruno Mattei non girerà mai il fantomatico Alien 3, ma nel 1989 si dedicò a questo tipo di film trash pseudo-Alien, dirigendo l'atroce Terminator 2, che a dispetto del titolo scopiazza a mani basse Aliens - Scontro finale (Aliens, 1983) di James Cameron. 


Critica 

Il film di Ippolito è stato giudicato in modo negativo dalla critica in Italia. Negli Stati Uniti, nella migliore delle ipotesi è stato giudicato mediocre. Abbastanza raramente si riscontra qualche barlume di ammirazione. 
Maurizio Porro del Corriere della Sera ha scritto: "[...] il fanta-horror è ingenuo e scalcinato, soprattutto sfiora la parodia nella sceneggiatura [...] ed è assolutamente insufficiente per quanto riguarda le prestazioni degli attori." 
Marcello Garofalo in un suo contributo apparso sulla rivista Ciak ha inserito il film in una singolare classifica: "I 100 film più dementi della storia"
Daryl Loomis di DVD Verdict ha detto: "Alcune persone diranno che Alien 2 - Sulla Terra è una palese fregatura e alcuni diranno che è un film terribile. Tutte queste persone hanno ragione, ma dato il mio curriculum, nessuno dovrebbe essere sorpreso che io lo adori" ("Some people will say that Alien 2: On Earth is a blatant ripoff and some will say that it's a terrible movie. All of those people are right, but given my track record, nobody should be surprised that I love it"). 
Come sempre, si trova qualcosa di utile sul sito Il Davinotti, che è una preziosa fonte di conoscenza. 


Riporto in questa sede giusto un paio di opinioni con tanto di refusi originali.

Puppigallo ha scritto:

"Abbastanza ridicolo, offre più noia che suspence, anche se qualche scena in grotta è passabile. Purtroppo, la creatura in sè (sembra un verdurone vermiforme carnoso con bocca a fiore) fa cascare le braccia. Gli attori sono passabili, mentre i dialoghi, di quasi nessun interesse, sono presto dimenticati (più che altro il gruppetto pensa giustamente a salvare la pellaccia). E' però piuttosto splatter (scoppia una testa, un'altra viene staccata e partono arti); ed è questo che, alla fine, magari non lo rende comunque vedibile, ma almeno riesce a dare un po' di soddisfazione al povero spettatore." 

Caesars ha scritto: 

"Fa una certa tenerezza vedere oggi certi prodotti italiani, perché una volta non si contavano le pellicole che i nostri registi correvano a girare, cercando di sfruttare il successo di film stranieri. Il risultato spesso e volentieri lasciava parecchio a desiderare e il caso in oggetto non si discosta dalla regola. Per arrivare al minutaggio dovuto Ippolito ricorre a movimenti di macchina lentissimi ed estenuanti donando alla pellicola un ritmo soporifero che non aiuta un soggetto di pr sè risibile. Vedibile per gli amanti del genere."

Censura stupidissima

Il potere della censura è molto insidioso. La versione che ho potuto visionare dura 82 minuti, ma la lunghezza indicata nei siti in genere è di 92 minuti. I fan giurano e spergiurano che la il film completo dura 82 minuti. Eppure in IMDb.com ho trovato menzione del fatto che la versione di 92 minuti, non tagliata, esiste effettivamente: contiene persino una scena di nudo che non ricordo affatto (ho visto soltanto una mezza tetta subito nascosta). Non ho potuto trovare la documentazione dei tagli effettuati. 
Il film fu approvato dalla censura italiana il 2 aprile 1980, con il visto n. 75007. Venne vietato ai minori di 16 anni in Francia, ai minori di 18 anni in Germania Ovest e nel Regno Unito, ai minori di 17 anni non accompagnati negli Stati Uniti (Rating R). A Singapore invece il film è stato vietato ai minori di 16 anni non accompagnati. Ma se non si vede neanche un cazzone! 

Incassi nel mondo

Nonostante non sia mai riuscito a diventare un pilastro portante della Settima Arte, questo film ebbe un certo successo nel mondo, riuscendo anche a recuperare i costi di produzione (Zio Paperone direbbe: "quasi interamente dilapidati in bagordi orgiastici"; l'eroico Paperino aggiungerebbe: "... e in disgustose ostentazioni di plutocratica sicumera"). Si tratta di una somma di circa 400 milioni di lire italiane. L'incasso in Italia fu di circa 148 milioni di lire. Comunque la pellicola ippolitiana non si inserì nella classifica dei 100 maggiori incassi della stagione 1980/1981. In Spagna ebbe circa 211.000 spettatori e riuscì ad incassare circa 32.433 pesetas. Al termine di tutte queste traiettorie bizzarre, Alien 2 - Sulla Terra è... diventato un film cult

martedì 19 luglio 2022

 
IL PIANETA PROIBITO 

Titolo originale: Forbidden Planet 
Lingua: Inglese 
Paese di produzione: Stati Uniti d'America
Anno: 1956
Durata: 98 min
Genere: Fantascienza, avventura 
Sottogenere: Esplorazione spaziale, civiltà scomparse,
    robot 
Regia: Fred M. Wilcox
Soggetto: da una storia di Irving Block e Allen Adler
Sceneggiatura: Cyril Hume
Produttore: Nicholas Nayfack
Casa di produzione: Metro-Goldwyn-Mayer
Distribuzione in italiano: Metro-Goldwyn-Mayer
Fotografia: George J. Folsey
Montaggio: Ferris Webster
Effetti speciali: A. Arnold Gillespie, Joshua Meador,
     Warren Newcombe, Irving G. Ries
Musiche: Bebe Barron, Louis Barron
Scenografia: Cedric Gibbons, Arthur Lonergan,
    Hugh Hunt, Edwin B. Willis
Costumi: Walter Plunkett, Helen Rose
Trucco: William Tuttle, John Truwe
Interpreti e personaggi:
    Walter Pidgeon: Dott. Edward Morbius
    Anne Francis: Altaira "Alta" Morbius
    Leslie Nielsen: Comandante John J. Adams
    Warren Stevens: Tenente "Doc" Ostrow
    Jack Kelly: Tenente Jerry Farman
    Richard Anderson: Ingegnere Capo Quinn
    Earl Holliman: Cuoco di bordo
    George D. Wallace: Nostromo
    Robert Dix: Marinaio Grey
    Jimmy Thompson: Marinaio Youngerford
    James Drury: Marinaio Strong
    Harry Harvey Jr.: Marinaio Randall
    Roger McGee: Marinaio Lindstrom
    Peter Miller: Marinaio Moran
    Frank Darro: Robby il robot (Robby the Robot)
    Les Tremayne: Voce narrante
Doppiatori italiani:
    Roldano Lupi: Dott. Edward Morbius
    Luisella Visconti: Altaira "Alta" Morbius
    Carlo D'Angelo: Comandante John J. Adams
    Riccardo Cucciolla: Tenente "Doc" Ostrow
    Paolo Ferrari: Tenente Jerry Farman
    Nino Dal Fabbro: Ingegnere Capo Quinn
    Nino Manfredi: Cuoco di bordo
    Carlo Hintermann: Nostromo
    Alberto Lupo: Robby il robot (Robby the Robot)
    Guido Notari: Voce narrante
Titoli in altre lingue:
   Tedesco: Alarm im Weltall
   Francese: Planète interdite
   Spagnolo: Planeta prohibido
   Rumeno: Planeta interzisă
   Polacco: Zakazana planeta
   Russo: Запретная планета
   Svedese: Förbjuden värld
   Finlandese: Kielletty planeetta
   Turco: Meçhul Dünya
Budget: 1.968.000 dollari US
Box office: 2.765.000 dollari US

Trama:
XXIII secolo. Dopo un viaggio durato più di un anno, l'astronave dei Pianeti Uniti (United Planets) C-57D giunge sul lontano pianeta Altair IV. Il compito assegnato al suo equipaggio è chiarire il destino dell'astronave Bellerophon, inviata un ventennio prima. Il Dottor Edward Morbius, uno degli scienziati della spedizione originale, avverte il Comandante John J. Adams della C-57D di non atterrare, per ragioni di sicurezza. L'avvertimento viene ignorato e l'atterraggio ha luogo. Il Comandante Adams, il Tenente Jerry Farman e il Tenente "Doc" Ostrow vengono accolti dal robot Robby, che li trasporta alla residenza del Dottor Morbius. Lo scienziato espone i fatti, dicendo che tutti gli altri membri della sua spedizione finirono uccisi, uno per uno, da una "forza planetaria" invisibile, con l'astronave Bellerophon vaporizzata mentre gli ultimi sopravvissuti cercavano di scappare. Solo il Dottor Morbius, sua moglie (poi morta per cause naturali) e la loro figlia Altaira erano in qualche modo immuni a questa disgrazia, così simile a quella che aveva colpito Sodoma. Il Dottor Morbius si offre di aiutare l'astronave a tornare a casa, ma il Comandante Adams, ammiratore della macchina burocratica e di mente molto ristretta, dice che deve ricevere ulteriori istruzioni dalla Terra. Il giorno successivo, il Comandante Adams trova il Tenente Farman che bacia Altaira alla francese, una vera e propria battaglia di lingue libidinose! Furioso a causa del suo puritanesimo, rimprovera il Tenente Farman e critica Altaira per aver indossato abiti succinti e per essersi comportata in modo lascivo. Quella stessa notte, un intruso invisibile sabota le apparecchiature di comunicazione a bordo dell'astronave. La mattina successiva, il Comandante Adams e il Tenente Ostrow si recano alla residenza del Dottor Morbius per discutere dell'intrusione. Durante l'attesa, il Comandante Adams si imbatte nella seducente Altaira che nuota, non facendo nulla per nascondere la propria assenza di inibizioni. Dopo che lei ha indossato un vestito nuovo e meno attillato, il Comandante Adams si scusa per il suo comportamento nei suoi confronti. I due si baciano lingua in bocca. Vengono improvvisamente attaccati dalla tigre domestica di Altaira e il Comandante Adams è costretto a disintegrarla con il suo folgoratore.
Il Dottor Morbius appare e rivela al Capitano Adams e al Tenente Ostrow che ha studiato gli artefatti dei Krell, una razza altamente avanzata che si estinse misteriosamente in una sola notte 200.000 anni prima. Uno di questi dispositivi migliora l'intelletto ed è stato utilizzato dallo scienziato, che sopravvisse a malapena all'esperienza, ottenendone però il raddoppiamento della sua capacità intellettuale. Un'altra meraviglia è una vasta macchina sotterranea grande 8.000 miglia cubiche (circa 33.000 km3), ancora funzionante, alimentata da 9.200 reattori termonucleari. Il Comandante Adams dice al Dottor Morbius che deve condividere queste scoperte con la Terra. Tuttavia lo scienziato rifiuta, dicendo che "l'Umanità non è ancora pronta a ricevere un potere così illimitato".
Il Comandante Adams erige campo di forza attorno all'astronave, come barriera impenetrabile, ma l'intruso invisibile passa facilmente attraverso e uccide brutalmente l'Ingegnere Capo Quinn, che stava riparando l'attrezzatura di comunicazione danneggiata. Il Dottor Morbius avverte il Comandate Adams della sua premonizione di ulteriori attacchi mortali. Quella notte, l'intruso viene rilevato mentre si avvicina. Il suo profilo e le sue caratteristiche diventano visibili quando entra nel campo di forza e gli vengono sparati ripetuti colpi dei folgoratori, con scarsi risultati. La cosa aliena uccide il Tenente Farman e altri due membri dell'equipaggio. Quando il Dottor Morbius viene svegliato dalle urla di Altaira, la creatura svanisce improvvisamente.
Il Comandante Adams cerca di convincere Altaira ad andarsene. Il Tenente Ostrow si allontana di soppiatto e usa il potenziatore dell'intelletto Krell, venendone ferito a morte. Prima di spirare, informa il suo Comandante che lo scopo della macchina sotterranea era creare qualsiasi cosa con il semplice pensiero, ovunque sul pianeta. Tuttavia, dice anche che i Krell hanno dimenticato una cosa: la formazione dei "Mostri dall'Id". La macchina ha dato libero sfogo ai desideri subconsci dei Krell con un potere illimitato, provocandone infine l'estinzione. Il Comandante Adams deduce che il subconscio del Dottor Morbius ha creato la cosa aliena che ha ucciso i membri della spedizione originale e ha attaccato il suo equipaggio; lo scienziato si rifiuta però di credergli.
Altaira dice al Dottor Morbius che lascerà Altair IV con il Comandante Adams, che ha un cazzone grosso, durissimo e duraturo. Il robot Robby rileva la creatura che si avvicina; il Dottor Morbius le ordina di ucciderlo, ma il robot sa che il mostro è Morbius stesso, così si spegne, essendo programmato per non uccidere mai un essere umano (sono le Leggi della Robotica Asimoviana!). Il Comandante Adams, Altaira e il Dottor Morbius si nascondono nel laboratorio dei Krell, ma la creatura riesce a dissolvere le robuste porte di acciaio. Lo scienziato finalmente accetta la verità, affrontando e rinnegando il suo altro sé: viene ferito a morte dalla creatura prima che questa svanisca. Prima di trapassare, fa attivare al Comandante Adams un sistema di autodistruzione planetaria, avvertendo che tutti devono allontanarsi all'istante nello spazio profondo. Finalmente a distanza di sicurezza, il Comandante Adams, la libidinosa Altaira, il robot Robby e l'equipaggio sopravvissuto assistono alla distruzione di Altair IV. Il Comandante rassicura Altaira dicendole che tra circa un milione di anni la razza umana si troverà al livello di progresso tecnologico in cui stavano gli estinti Krell. Si abbracciano mentre l'astronave C-57D torna sulla Terra. 


Recensione:

Senza dubbio Forbidden Planet è considerato una pietra miliare della filmografia fantascientifica. Diciamo che non mi è dispiaciuto, ma non è neppure tra i miei preferiti. In generale, non vado matto per i robot: la mia immaginazione tende a vedere tali manufatti come barattoli, non certo come cose in grado di far sognare. 
L'ambientazione è abbastanza ragionevole. La stella Altair dista solo 17 anni luce dalla Terra, ed è una delle stelle più vicine a noi. La sua massa è 1,8 volte quella del Sole e 11 volte più luminosa. È la dodicesima stella più luminosa nel cielo notturno. Tuttavia, allo stato delle conoscenze aggiornato al 2021, non ha pianeti conosciuti. Il futuro ci potrebbe comunque riservare interessanti sorprese, visto che di pianeti inattesi e stranissimi ne vengono scoperti ogni giorno che passa. Potrebbe darsi che con nuove tecniche, qualcosa salti fuori anche intorno ad Altair.   
Questo film ha segnato una sorta di spartiacque: è stato uno dei primi progetti di fantascienza ad aver ricevuto un budget elevato. Il genere era stato raramente preso sul serio dai dirigenti degli studi cinematografici, tanto che per inveterata tradizione i film di fantascienza in genere ricevevano budget a dir poco striminziti, spesso quasi assenti. Il successo di critica di questa pellicola convinse molti produttori che il finanziamento adeguato fosse la chiave per assicurare successo alla fantascienza. Lo storico del cinema Ben Mankiewicz ha affermato che il successo di Fordibben Planet ha reso possibili futuri film di fantascienza ad alto budget. 
Si segnala un Leslie Nielsen non ancora canuto, che fa faville nella parte del Comandante Adams. Questo è stata la sua prima interpretazione come protagonista.

Promozione

Il famoso poster del film mostra un robot minaccioso che trasporta una bella ragazza in difficoltà: un punto fermo dei manifesti dei film di mostri degli anni '50. In realtà, nessuna scena del genere si verifica nel film stesso e il robot ritratto nel poster è Robby the Robot, che il pubblico ha trovato "simpaticissimo". 
La copertina avvolgente dell'edizione speciale a due dischi del 50° Anniversario presenta invece Robby che trasporta una figura maschile in uniforme verde, "Doc" Ostrow, che muore dopo aver rivelato la sua scoperta dei segreti dei Krell. 

Dotti riferimenti mitologici

La nave dei coloni Bellerophon prende il nome da un eroe greco. Secondo la mitologia greca, il Re Proteo mandò Bellerofonte dal re Iobate per consegnare un messaggio sigillato e lui non sapeva cosa dicesse. Il messaggio ordinava al Re Iobate di uccidere il portatore del messaggio, anche se alla fine ciò non accadde. L'astronave Bellerophon trasportava il Dottor Morbius che, senza saperlo, era destinato a provocare la morte dei coloni e la distruzione del veicolo spaziale. Pertanto, come l'eroe, la spedizione portava con sé lo strumento stesso del proprio annientamento. 

Il Pianeta Proibito, Shakespeare e i deliri gender

Riferendosi a Robby the Robot, il cuoco a un certo punto chiede: "Ehi, dottore, è un maschio o una femmina?" Sebbene questa frase sia intesa soltanto un'amena curiosità ("Ha il pistolino o la fessurina?"), viene da molti considerata come riferimento alla storia del materiale originale di questo film, ossia l'opera teatrale di William Shakespeare La Tempesta (1611). Robby the Robot è un analogo del personaggio di Ariel. Orbene, secondo le convulsionarie radical-femministe politically correct woke autorazziste, Ariel sarebbe uno dei primi esempi di casting senza distinzione di genere nella storia del teatro occidentale. Non curandosi del fatto che Shakespeare descrive Ariel come un maschio ("to thy strong bidding / task Ariel and all his quality"), lo ritengono un transessuale intersessuale gender-fluid e strepitano vanamente sulla sessualità di un robot. Possa Belzebù gettarle nel più profondo pozzo dell'Inferno, al di sotto di Giuda Iscariota!

Psicoanalisi a tambur battente

Le sequenze sono pervase da una fede assoluta nel potere dell'Inconscio, che influirebbe sull'Universo arrivando a materializzare oggetti e creature. Cos'è l'Id di cui parla tanto spesso il Dottor Morbius? È il cosiddetto Es. L'etimologia di questi termini non è difficile: id è il pronome latino che significa "esso" e che corrisponde al pronome tedesco es. Secondo la contorta teoria psicoanalitica di Sigmund Freud, l'Es è quella istanza intrapsichica che "rappresenta la voce della natura nell'animo dell'uomo", ossia "un insieme di desideri istintivi non coordinati". Si suppone che l'Es sia la fonte dei bisogni e dei desideri corporei, degli impulsi e dei desideri emotivi, in particolare dell'aggressività e della libido (desiderio sessuale). Quindi anche il desiderio di leccare orifizi vi è incluso. Secondo il Dottor Morbius, il Mostro dell'Id si riferisce ai pensieri irrazionali e subconsci di qualsiasi essere sensibile e intelligente, come un ricordo lontano ma ancora latente della bestia primitiva da cui sono emerse tutte le razze, che vive nella mente razionale per essere una figurazione dello scatenato e incontrollato istinto dove mancano valori morali e ideali. 
Un risvolto incredibilmente comico: il ruggito del Mostro dell'Id è identico al ruggito del Ciclope ne Il 7° viaggio di Sinbad (The 7th Voyage of Sinbad, 1958), diretto da Nathan Juran (nato Naftuli Hertz Juran). 


Le Tre Leggi della Robotica

Questo film di Wilcox è la prima trasposizione cinematografica delle famose Leggi della Robotica enunciate da Isaac Asimov. Le enunciamo brevemente in questa sede:

1. Un robot non può recare danno a un essere umano né può permettere che, a causa del suo mancato intervento, un essere umano riceva danno.
2. Un robot deve obbedire agli ordini impartiti dagli esseri umani, purché tali ordini non vadano in contrasto alla Prima Legge.
3. Un robot deve proteggere la propria esistenza, purché la salvaguardia di essa non contrasti con la Prima o con la Seconda Legge.

Questa è la versione originale:

1. A robot may not injure a human being or, through inaction, allow a human being to come to harm.
2. A robot must obey any orders given to it by human beings, except where such orders would conflict with the First Law.
3. A robot must protect its own existence as long as such protection does not conflict with the First or Second Law. 


Quando Asimov enunciò queste leggi, era convinto che il termine "robotica" esistesse già. Invece lo aveva coniato lui. Certo, il celebre divulgatore scientifico doveva essere abbastanza disattento: non si è accorto nemmeno che suo figlio David gli aveva installato in casa un'industria di produzione e processamento di materiale pedopornografico! 

Una contraddizione legata alla Robotica 

Veniamo ora a una singolare contraddizione che ha a che fare con i postulati asimoviani. Quando il Dottor Morbius ordina a Robby di sparare con il folgoratore contro il Comandante Adams, il robot inizia a cortocircuitare. Il Dottor Morbius dice che se gli fosse permesso di continuare, ciò "farebbe saltare ogni circuito del suo corpo". Robby sperimenta la stessa inibizione proprio questo quando gli viene ordinato di uccidere il Mostro dell'Id, che crede essere lo stesso Dottor Morbius. Eppure alla fine è proprio il robot l'astronauta ai comandi della nave in fuga. Non è chiaro come sia stato ricostruito Robby, dal momento che il Dottor Morbius è morto e che l'equipaggio chiaramente non ha la capacità di ricostruire i suoi circuiti. In realtà il Mostro dell'Id non era lo stesso Morbius. Se era un costrutto del suo subconscio, non poteva essere una trasformazione fisica del suo corpo. Il Mostro era come una pistola o un altro tipo di arma e poteva essere distrutto da Robby come qualsiasi altro artefatto umano.

L'Oblio come destino universale 

Il tristissimo fato della civiltà scomparsa dei Krell offre molti spunti per annichilenti meditazioni sulla natura labile dell'Informazione. Questo possiamo dire per certo: non c'è architettura edificata dall'Intelligenza, sia essa umana o meno, che non sia destinata a dissolversi nel rumore di fondo di questo Universo in sfacelo. La Morte Termodinamica inghiottirà ogni cosa. Il Comandante Adams è incapace di afferrare questi concetti. La sua mentalità è positivista, fondata sulla fede indefettibile nel progresso illimitato del genere umano. Questo lo porta a minimizzare la perdita del patrimonio scientifico e culturale dei Krell, credendo che tanto la specie Homo sapiens riuscirà col tempo a raggiungere gli stessi livelli. Il militare non riesce nemmeno a capire che non sarebbe la stessa cosa, che non si tratta di due realtà intercambiabili. Ciò che è andato perduto non è più recuperabile. Ciò che prima era organizzato, adesso è attrito, è calore disperso, è disordine, è diventato privo di qualsiasi significato riconoscibile.    

La Nave di Teseo

Una macchina a forma di culo, pardon, di cubo, che è centrale nella trama del film, è l'incarnazione di un esperimento concettuale denominato "La Nave di Teseo". Questa macchina Krell, che da 2.000 secoli si mette a punto, si lubrifica e sostituisce da sé le parti usurate, solleva la domanda filosofica rivolta inizialmente alla nave di Teseo, le cui parti furono completamente sostituite durante le sue peregrinazioni: "È ancora lo stesso oggetto di quello originale dopo tutte le modifiche che sono state apportate?" Lo stesso discorso vale per ogni corpo umano o animale. In un corpo umano, il tasso di ricambio è tale che si formano 4 milioni di cellule nuove ogni secondo. Anche se la maggior parte dei neuroni e altri tipi di cellule (come quelle del cristallino dell'occhio) non subiscono un simile ricambio, la domanda resta. Sono ancora lo stesso individuo che ero vent'anni fa, se gran parte delle mie cellule nel frattempo sono state sostituite?  


Un riferimento criptico 

Quando il Dottor Morbius sta dimostrando le capacità di Robby, gli fa sparare con un folgoratore contro un fiore chiamato Althea frutex (Hibiscus syriacus). Questa pianta è un arbusto deciduo i cui fiori sono spesso di colore rosa. È il fiore nazionale della Corea del Sud e in coreano si chiama mugungwha. Questa parola è basata sulla parola coreana mugung che significa "eternità" o "abbondanza inesauribile", l'ultima delle quali è un tema del film. Non bisogna mai sottovalutare l'ingegno dei cineasti. 

Il Pianeta proibito e Star Trek

Il creatore di Star Trek, Gene Roddenberry, ha dichiarato che il film di Wilcox è stato una grande ispirazione per la sua serie. Forse non a caso, Warren Stevens, che qui interpreta il Tenente "Doc" Ostrow, sarebbe poi stato una guest star nell'episodio Con qualsiasi nome (By Any Other Name, 1968), dove gli alieni Kelvan, proprio come i Krell di Forbidden Planet, erano immaginati con una forma estremamente diversa da quella umanoide, anche se non sono mai stati mostrati con le loro vere sembianze. 1701, che è il numero di serie della Starship Enterprise, deriva presumibilmente dalle ore 17:01 mostrate dall'orologio quando l'astronave C-57D entra in orbita attorno al pianeta Altair IV. 
Possiamo dire che Il Pianeta Proibito è stato fonte di ispirazione per Star Trek sotto molti aspetti: il giovane equipaggio con un comandante molto giovane, la nave rotonda come una ghiotta torta, il capitano che porta la ragazza su altri pianeti sperando di poterle strusciare il mazzone sulle morbide tette, i comunicatori wireless (tanto strombazzati come antesignani del telefono cellulare, pur essendo soltanto walkie-talkie), le armi elettroniche portatili e le rigide regole per i viaggi spaziali (bisogna pisciare in un sacchetto, etc.). 

Il Pianeta Proibito e Lost in Space 

Robert Kinoshita (pron. Kinoshta), a cui è attribuita la costruzione di Robby the Robot, è stato anche direttore artistico della serie TV Lost in Space (1965). Molte delle caratteristiche del robot di Lost in Space sono simili a quelle di Robby: testa di vetro con elementi animati; orecchie dell'antenna rotanti (sebbene le orecchie del robot di Lost in Space si muovessero raramente dopo l'episodio pilota); bocca lampeggiante; pannello sul petto con più elementi animati. Del resto, gran parte della disposizione dell'astronave di Forbidden Planet è rispecchiata da Jupiter 2 di Lost in Space: forma a disco; carrello di atterraggio/scale di ingresso integrali; cupola esterna inferiore con luci animate; stazione di navigazione centrale con cupola in plexiglas; ibernacoli verticali disposti lungo il perimetro. Inoltre, Robby e il robot di Lost in Space hanno avuto un paio di "riunioni di famiglia" in due episodi della serie di Kinoshita: War of the Robots (1966) e Condemned of Space (1967). Detto questo, non ho mai visto un solo episodio di Lost in Space e non mi attira nemmeno.

Censura 

L'abito succinto indossato da Anne Francis è considerato il primo ad essere mostrato in un film di Hollywood. Questo fece sì che il film fosse bandito in Spagna, dove non venne proiettato fino al 1967. La causa del bando è stata la dittatura iper-puritana del Generale  Francisco Franco, fissato con la repressione di ogni manifestazione di sessualità: secondo il suo pensiero era "sporco e osceno" che una donna indossasse un miniabito per mettere in mostra le gambe. Quando il Caudillo morì, i costumi in Spagna subirono drastici e rapidissimi mutamenti: nacque la movida, con donne che invitavano in casa qualunque uomo capitasse loro a tiro, facendosi penetrare nel retto e lasciare lo sperma tra le feci! Pochi si rendono conto che proprio a causa della reazione al regime franchista, la Spagna ha smesso di essere un paese cristiano. 


Curiosità

Oltre ad animare il mostro che invade il campo, l'artista dei Walt Disney Studios Joshua Meador ha fornito circa altri 29 effetti di animazione raffiguranti raggi laser e altre forme di energia visiva. 

Il cielo verde ha reso omaggio al romanzo Quando i mondi si scontrano (When Worls Collide, 1933) di Philip Wylie e Edwin Balmer. In esso, il cielo del pianeta alieno primario era verde. Una specie di alghe verdi utilizzava la luce solare per scindere l’acqua in idrogeno e ossigeno e immagazzinava l'idrogeno in sacche, cosa che gli permetteva di galleggiare nell'aria. 

Mentre in molti film di fantascienza precedenti i terrestri esploravano altri mondi, questo è stato il primo film ad essere ambientato interamente su un pianeta alieno. Sebbene siano presenti numerose sequenze all'aperto, tutte sono state girate all'interno di un palcoscenico in studio, mentre molte riprese di paesaggi esterni sono costituite da dipinti opachi colorati e dettagliati. 

Anne Francis, quella che mostrando le gambe mandò su tutte le furie il Generale Franco, non è mai stata sul set contemporaneamente alla tigre. Se si guarda attentamente, al minuto 27:04 del film, si può vedere la linea di divisione verticale dove due inquadrature separate, una di Altaira e una della tigre, sono unite insieme in un'unica inquadratura. La giunzione viene spostata più volte mentre l'esuberante ragazza attraversa l'inquadratura e la tigre esce dall'inquadratura. 

Utilizzando idee e procedure tratte dal libro La cibernetica: Controllo e comunicazione nell'animale e nella macchina (Cybernetics: Or, Control and Communication in the Animal and the Machine, 1948) del matematico e ingegnere elettrico Norbert Wiener, Louis Barron costruì i propri circuiti elettronici che usò per generare i "bip", sussulti, ronzii, gemiti, pulsazioni, mormorii e strilli. La maggior parte di questi suoni sono stati generati utilizzando un circuito elettronico chiamato "modulatore ad anello". Dopo aver registrato i suoni di base, i due Barron, Louis e Bebe, manipolarono ulteriormente gli impulsi sonori aggiungendo altri effetti, come il riverbero e il ritardo. Per ottenere questi bizzarri risultati, invertirono o modificarono la velocità di determinati suoni. 

Il Pianeta Proibito e il Tenente Colombo 

Quattro membri del cast apparvero successivamente in episodi della serie TV Colombo (Columbo, 1971-1978): Richard Anderson e Leslie Nielsen erano entrambi in Incidente premeditato (Lady in Waiting, 1971) e Nielsen fece anche Doppio gioco (Identity Crisis, 1975); Anne Francis è stata a Colombo: Il filo del delitto (A Stitch in Crime, 1973) e Mio caro nipote (Short Fuse, 1972); Robby the Robot è apparso in Mind Over Mayhem (1974).

venerdì 10 dicembre 2021

 
BALLE SPAZIALI

Titolo originale: Spaceballs
Paese di produzione: Stati Uniti d'America
Anno: 1987
Durata: 96 minuti
Rapporto: 1,85:1
Lingua: Inglese
Genere: Azione, fantascienza, commedia, avventura,
   parodia, satira
Sottogenere: Demenziale
Regia: Mel Brooks
Soggetto: Mel Brooks, Thomas Meehan, Ronny Graham
Sceneggiatura: Mel Brooks, Thomas Meehan,
    Ronny Graham
Produttore: Mel Brooks
Coproduttore: Ezra Swerdlow
Fotografia: Nick McLean
Montaggio: Conrad Buff IV
Effetti speciali: Industrial Light & Magic
Musiche: John Morris
Scenografia: John Franco Jr.
Direttore artistico: Harold Michelson
Trucco: Ken Diaz, Melanie Levitt
Effetti sonori: Sandina Bailo-Lape
Supervisore dei dialoghi: Michael John Bateman
Interpreti e personaggi:
    Mel Brooks: Presidente Scrocco/Yogurt
    Rick Moranis: Lord Casco Nero 
    Bill Pullman: Stella Solitaria  
    Daphne Zuniga: Principessa Vespa 
    John Candy: Ruttolomeo, il Canuomo 
    George Wyner: Colonnello Nunziatella 
    Dick Van Patten: Re Rolando 
    Lorene Yarnell: Dorothy
    Jim J. Bullock: Principe Valium 
    Leslie Bevis: Comandantessa Zircon
    Bubba Smith: Soldato
    Dom DeLuise: Pizza Margherita 
    Michael Winslow: Tecnico radar
    John Hurt: Kane
    Tim Russ: Soldato
    Jeff MacGregor: Snotty
    Sandy Herberg: Dott. Schlotkin (chirurgo plastico)
    Brenda Strong: Assistente del Dott. Schlotkin
    Jim Jackman: Maggiore Stronzo 
    Sal Viscuso: Operatore radio
    Mitchell Bock: Operatore video
    Ronny Graham: Ministro di culto di Druidia
    Stephen Tobolowsky: Capitano della Guardia
    Henry Kaiser: Operatore del raggio magnetico
    Denise Gallup: Charlene (gemella bionda)
    Dian Gallup: Marlene (gemella bionda)
    Tony Griffin: Guardia carceraria
    Rick Ducommun: Guardia carceraria
    Bryan O'Byrne: Organista
    Rhonda Shear: Donna nel ristorante
    Tommy Swerdlow: Capo dei soldati
    Earl Finn: Guardia col capitano
    Tom Dreesen: Guardia del transformer
    Ken Olfson: Usciere capo
    Ed Gale: Dink
    Antonio Hoyos: Dink
    Felix Silla: Dink
    Arturo Gil: Dink
    Tony Cox: Dink
    John Kennedy Hayden: Dink
    Dee Booher: Donna barbuta
    Johnny Silver: Caddy
Doppiatori originali:
    Joan Rivers: Dorothy
Doppiatori italiani:
    Sergio Fiorentini: Presidente Scrocco/Yogurt
    Vittorio Stagni: Lord Casco Nero
    Sandro Acerbo: Stella Solitaria
    Emanuela Rossi: Principessa Vespa
    Massimo Giuliani: Ruttolomeo
    Michele Gammino: Colonnello Nunziatella
    Manlio De Angelis: Re Rolando
    Emanuela Rossi: Dorothy
    Anna Rita Pasanisi: Comandantessa Zircon
    Vittorio De Angelis: Soldato
    Pino Ammendola: Pizza Margherita
    Nino Prester: Snotty
    Roberto Chevalier: Caporale
Nomi originali dei personaggi:
   Captain Lone Starr: Stella Solitaria
   Barfolomew (Barf): Ruttolomeo (aka Rutto, Rigurgita)
   Princess Vespa: Principessa Vespa
   Dot Matrix: Dorothy
   President Skroob: Presidente Scrocco
   Yogurt: Yogurt
   Lord Dark Helmet: Lord Casco Nero
   Pizza the Hutt: Pizza Margherita
   Vinnie:  Vincenzino
   King Roland: Re Rolando
   Colonel Sandurz: Colonnello Nunziatella
   Commanderette Zircon: Comandantessa Zircon
   Prince Valium: Principe Valium 
   Major Asshole: Maggiore Stronzo 
Titoli in altre lingue:
   Tedesco: Spaceballs - Mel Brooks' verrückte Raumfahrt
   Francese: La Folle Histoire de l'espace
   Spagnolo: La loca historia de las galaxias
   Polacco: Kosmiczne jaja
   Russo: Космические яйца
   Turco: Uzay Topları
   Giapponese: スペースボール
Colonna sonora:
    "Spaceballs Main Title Theme" – John Morris
    "My Heart Has a Mind of Its Own" – Jeffrey Osborne and
       Kim Carnes
    "Heartstrings" – Berlin
    "Spaceballs Love Theme" (Instrumental) – John Morris
    "The Winnebago Crashes"/"The Spaceballs Build Mega-
       Maid" – John Morris
    "Spaceballs" – The Spinners
    "Hot Together" – The Pointer Sisters
    "Good Enough" – Van Halen
    "Wanna Be Loved by You" – Ladyfire
    "Raise Your Hands" (hidden track) – Bon Jovi
Budget: 22,7 milioni di dollari US
Box office: 38,1 milioni di dollari US

Trama: 
Il pianeta Spaceball è guidato dal Presidente Scrocco, scemo come la merda e ai limiti della demenza. La sua ecosfera ha un problema non da poco: nel corso dei secoli è stata dissipata quasi tutta la sua aria respirabile. Il perfido Scrocco progetta quindi di sottrarre l'atmosfera al vicino pianeta Druidia, costringendo il suo sovrano, Re Rolando, a dargli il codice dello scudo protettivo che lo circonda. La figlia di Re Rolando, la Principessa Vespa, fugge da Druidia per evitare un matrimonio combinato con il principe narcolettico Valium, a cui non sta in piedi il nerbo. La nave Spaceball One, comandata dal Colonnello Nunziatella, che trasporta il terribile Lord Casco Nero, viene inviata a rapire Vespa e la sua servitrice dall'accento napoletano, il droide di latta dorata Dorothy. Il mercenario Stella solitaria e il suo compagno Rutto, un Canuomo (metà uomo e metà cane), sono in viaggio sul loro camper-astronave Winnebago Eagle 5, quando vengono contattati e minacciati dal boss mafioso Pizza Margherita, intenzionato a recuperare un credito con la massima urgenza, con interessi astronomici. Anche Re Rolando contatta Stella Solitaria e Rutto, offrendo loro una grande ricompensa se riportano Vespa a Druidia. La strana coppia recupera Vespa e Dorothy, scappando alla velocità della luce giusto in tempo per evitare la cattura e la doportazione a bordo di Spaceball One. Lord Casco Nero e un riluttante Colonnello Nunziatella usano la massima velocità iperluce, ma superano gravemente il gruppo quando cercano di seguirlo. Il camper rimane senza carburante e Stella Solitaria è costretto a fare un atterraggio di fortuna su una luna deserta. I quattro fuggitivi viaggiano a piedi per un po', ma alla fine svengono per il caldo implacabile. Vengono trovati dai Dink-Dink, un gruppo di minuscoli alieni rimbambiti in abiti scintillanti, che li portano nella grotta occulta del saggio Yogurt. Questi, un umanoide dorato, pubblicizza il merchandising correlato al film, quindi inizia a istruire Stella Solitaria sulle vie di un potere misterioso noto come Sforzo (che anche Casco Nero può controllare). Stella Solitaria e Vespa sviluppano una reciproca passione romantica. Questo nonostante l'insistenza di Vespa sul fatto che può sposare solo un principe (glielo ha detto il Babau!). A un certo punto Stella Solitaria mostra a Yogurt un medaglione con un messaggio indecifrabile che è stato trovato con lui quando è stato abbandonato da bambino. Gli Spaceballs rompono il quarto muro esaminando una videocassetta VHS del film nel disperato tentativo di localizzare Stella Solitaria e i suoi amici. Casco Nero si traveste da Re Rolando per attirare Vespa e la droide napoletana fuori dalla grotta. Mentre Stella Solitaria si prepara a inseguire il rapitore, riceve in dono da Yogurt un anello che può essere usato per incanalare lo Sforzo. Casco Nero estorce il codice dello scudo d'aria a Re Rolando (era un puerile 12345), minacciando di incaricare un chirurgo plastico di ridare a Vespa il nasone gigantesco che aveva prima di subire un intervento estetico, poi la imprigiona assieme alla sua servitrice. Stella Solitaria e Rutto si infiltrano nella prigione e fanno evadere tutti, scappando sul camper e lasciando catturare le loro grottesche controfigure. Spaceball One si riconfigura come un transformer in una titanica cameriera, apre lo scudo che circonda il pianeta Druidia e usa un aspirapolvere per aspirarne l'aria. Stella Solitaria attinge allo Sforzo per invertire il flusso e restituire l'aria, salvando appena in tempo Re Rolando e i Druidiani, quindi pilota il camper nella testa del transformer. Stella Solitaria trova per caso un pulsante di autodistruzione, ma Casco Nero lo interrompe: i due si impegnano in un furioso duello usando armi simili a spade laser che si estendono dai loro anelli dello Sforzo. Casco Nero ruba l'anello di Stella Solitaria e lo lascia cadere attraverso una grata del pavimento. Grazie a un messaggio telepatico da parte di Yogurt, Stella Solitaria capisce che il potere risiede dentro di lui e non nella materialità fisica dell'anello, così fa levitare uno specchio e riflette il raggio del suo avversario, facendolo cadere sul pulsante di autodistruzione. Stella Solitaria ritorna sul camper e lo pilota in salvo; Scrocco, Casco Nero e Nunziatella non riescono a raggiungere nessuna capsula di salvataggio in tempo e scoprono che l'annullamento dell'autodistruzione è fuori servizio, mentre il transformer esplode. I superstiti precipitano su un pianeta abitato da scimmie senzienti. Dopo essere stati spaventati da uno xenomorfo che canta in una tavola calda, Stella Solitaria e Rutto trovano un messaggio finale di Yogurt, nascosto in un biscotto della fortuna. Questa è la rivelazione: il medaglione di Stella Solitaria significa che egli è un principe e può quindi sposare Vespa. I due tornano a Druidia giusto in tempo per interrompere il matrimonio con quella merda impotente di Valium. Stella Solitaria proclama la sua stirpe reale e sposa Vespa. Segue la partenza per il viaggio di nozze in camper col Canuomo arrapato! 


Recensione: 
Senza dubbio questo è in assoluto uno dei film che ho visto più volte, tanto che ogni singola battuta si è impressa nella mia memoria. Dopo un'attenta analisi, sono giunto alla conclusione che è addirittura meglio di Guerre Stellari! Diciamocela tutta: col passar del tempo avvizzisce ogni entusiasmo per l'universo di Star Wars, che ha finito col diventare troppo complicato, contorto, arzigogolato, ripetitivo e privo di senso. Mi è capitato sotto gli occhi un trattato enciclopedico sulle spade laser e sui codici dei colori delle lame di energia, in cui si disquisiva dei cazzuti cristalli kyber e delle loro interazioni col carattere del proprietario. Mi sono sentito mortalmente annioiato e schifato, come se un genio malefico di colpo mi avesse caricato del fardello di vent'anni d'invecchiamento. Alla perversa degenerazione dei fan e al loro futile furore esiste un solo rimedio: il potere della Farsa! Certo, non ci sono grandi contenuti morali o filosofici in questa pellicola dell'ashkenazita Melvin James Kaminsky, in arte Mel Brooks. Tuttavia si possono notare molte cose interessanti sotto il profilo filologico ed antropologico. Tra geniali guizzi di metacinema e infinite trovate grottesche, ci si diverte molto.
 
La mente esplosa degli Americani 
 
Alla base della comicità demenziale c'è una caratteristica tipica della sottospecie Homo americanus: un universo mnemonico composto da milioni di dettagli tra loro del tutto privi di connessione. L'americano medio ricorda a menadito innumerevoli nominativi di personaggi pubblici (attori, sportivi, politici, etc.), eventi nazionali e locali, risultati di elezioni e di partite di diversi sport (baseball, rugby, football, hockey, etc.), marche di prodotti alimentari e non, catene di distribuzione, battute di film, show e altri stupidi programmi, una foresta immensa di sigle, acronimi e via discorrendo, fino alla completa saturazione delle capacità dei neuroni e delle sinapsi. Si capisce che in queste condizioni resta ben poco spazio per pensare. La comicità demenziale sfrutta proprio l'immenso patrimonio delle informazioni stoccate nei cervelli di milioni di spettatori. C'è un piccolo problema: si tratta di un patrimonio completamente inutile. È una montagna di spazzatura alta come l'Everest. Tuttavia, in mezzo all'immondizia, capita di trovare qualche gemma, se si dispone del tempo e della determinazione di frugare. 

Parodie seriali
 
Questo è un elenco di film e serie TV oggetto di parodie in Balle Spaziali:  
 
Guerre Stellari (Star Wars, George Lucas, 1977)
L'Impero colpisce ancora (The Empire Strikes Back,
    Irvin Keshner, 1980)
Il ritorno dello Jedi (Return of the Jedi, Richard
    Marquand, 1983)
Alien (Ridley Scott, 1979)
Il pianeta delle scimmie (Planet of the Apes, Frankin
     J. Schaffner, 1968)
Star Trek (serie TV, Gene Roddenberry, 1966-1969)
2001: Odissea nello spazio (2001: A Space Odissey,
    Stanley Kubrick, 1968)
Lawrence d'Arabia (Lawrence of Arabia, David Lean,
    1969)
Il Mago di Oz (The Wizard of Oz, Victor Fleming, 1939)
Rocky (John G. Avildsen, 1976)
Venerdì 13 (Friday the 13th, Sean S. Cunningham, 1980)
Rambo (First Blood, Ted Kotcheff, 1982)
The Transformers (serie TV, Kōzō Morishita, 1984-1987)
Biancaneve e i sette nani (Snow White and the Seven
     Dwarfs
, David Hand et al., 1937)
Il principe coraggioso (Prince Valiant, Henry Hathaway,
    1954)

Un'ardua opera di traduzione 
 
Data la natura autoreferenziale ed effimera della cultura americana, che reputa di essere l'intero Universo, riesce particolarmente difficile ogni adattamento in altre lingue. La trasposizione in italiano del film di Mel Brooks è quasi sempre molto superiore all'originale. 


The Schwartz : lo Sforzo
 
Il riferimento è al mitico Arnold Schwartzenegger, irriso per il suo impegno politico a favore dell'ambiente. Un americano non riuscirà mai a pronunciare in modo decente una sola parola in tedesco: anche per motivi ideologici userà sempre obbrobriose pronunce ortografiche. Così il cognome del povero Schwartzenegger, anziché /ʃvaɐ̯tsṇ'ɛgɐ/ sarà pronunciato /ʃwɔ:ɹtsən'ɛgə(ɹ)/ - in forma sintetica /ʃwɔ:ɹts/. L'adattamento in italiano di Schwartz come Sforzo è sì fonetico, ma ha anche un'allusione scatologica alla spinta defecatoria, ossia alla contrazione con cui si aiuta la fuoriuscita delle feci da un retto troppo pigro. In pratica la brutta sensazione che colpisce quando una massa di merda si trova a metà strada e fatica ad uscire. 
 
Memorabile: L'imitazione delle spade laser, posizionate in modo da ricordare peni eretti! Poi si attorcigliano, chiara allusione alla pratica del frotting!

 
Lone Starr : Stella Solitaria 
 
Si vede subito che Lone Starr è una chiara parodia di Han Solo, scelta probabilmente per il suo suono, più scattante di quello che avrebbe avuto Solitary Starr. In ogni caso sembra che Solitary Starr, pur non essendo attestato, sia l'antenato diretto della forma italiana Stella Solitaria. Non si capisce bene perché abbia scelto di fare il mercenario: avrebbe avuto un grande avvenire come proctologo!
 

Barfolomew (Barf) : Rutto 
 
In inglese barf significa "rutto". Il nome proprio maschile Bartholomew "Bartolomeo", che in inglese britannico era un tempo pronunciato /'ba:tɔlmɪ/, ha poi acquisito la pronuncia ortografica /bɑː'θɔləmjuː/, in inglese americano /bɑɹ'θɑləmju/. La pronuncia dei blesi e degli ubriachi fa sì che il suono interdentale /θ/ venga realizzato come /f/. Credo che anche tra i Goti ci fosse questo problema. In italiano il  gioco di parole non ha potuto essere conservato. Così Barf è stato reso in modo letterale con Rutto; quando è stato necessario menzionare la forma estesa del nominativo del Canuomo, ne è nato un incongruo Ruttolomeo
 
Memorabile: Rutto che si prepara il pastone e lo ingurgita avidamente mentre la musica suona a tutto volume; sbatte il codone in faccia a Stella Solitaria e cerca di ingozzarlo di savoiardi vitaminizzati! Le scarpe da ginnastica rotte da cui fuoriescono zampe pelose e abnormi! La "Zona Plaid", satira dei viaggi iperspaziali! Il codone che si infila tra le gambe delle donne!

Mawg : Canuomo 
 
Nell'originale in inglese, la spiegazione che Barf dà della natura della propria specie è questa: "I'm a Mawg: half man, half dog". Mawg /mɔ:g/ è una parola macedonia (in inglese portmanteau). Simili formazioni sono oltremodo comuni nell'inglese d'America. In italiano, Mawg è stato reso naturalmente con Canuomo. Per ovvi motivi non poteva diventare Cuomo.
 

Pizza the Hutt : Pizza Margherita 
 
Tutti conosciamo Jabba the Hutt, il laido criminale simile a un gigantesco rospo sireniforme reso familiare dal terzo film della prima trilogia di Star Wars, Il ritorno dello Jedi. Hutt è il nome della specie, divisa in un gran numero di clan estesi. Coinvolto nel contrabbando, nell'omicidio su commissione, nel traffico di droga e nella pornografia interspecie (umani che fanno sesso con alieni), Jabba è ormai da decenni entrato nell'immaginario collettivo. Mel Brooks lo satirizzò tramutandolo in Pizza the Hutt. L'ispirazione gli è venuta dalla famosa catena di ristorazione Pizza Hut, che ha come punti vendita innumerevoli locali a forma di capanna col caratteristico tetto rosso. In Italia questa catena non ha alcun punto di vendita e non è conosciuta. Così Pizza the Hutt è stato adattato in Pizza Margherita - anche se sembra più che altro una pizza capricciosa con l'aggiunta di würstel! 
 
 
Gangsterismo spaziale! 
 
Nella versione originale in inglese, Pizza the Hutt e il suo tirapiedi Vinnie (adattato in Vincenzino) non hanno alcun accento particolare. Nella versione in italiano, questi criminali parlano con tipici accenti meridionali molto marcati: Vincenzino parla siciliano e Pizza parla napoletano. Com'è giusto che sia!
 
Memorabile: il teatrino pizzesco.  
 
Stella Solitaria: "Ciao, Vincenzino. Che vuoi?"
Vincenzino: "No, no, no, no, no. Non è quello che vogghiu io. È quello che vuole... lui!"
Pizza Margherita: "Ah ah ah ah ah!"
Stella Solitaria e Rutto: "Pizza Margherita!!"
Pizza Margherita: "Uarda uarda, Stella Solitaria e il suo shcagnozzo Rigurgita!"
Rutto: "No, Rutto."
Pizza Margherita: "Rutto, Rigurgita, è 'a shtessa cosa!"
Pizza Margherita: "Ma 'ro stanno i solda mia?" 
Stella Solitaria: "Non ti preoccupare, Pizza. Li avrai entro la prossima settimana." 
Pizza Margherita: "No, no! Li voglio entro domana, amico!"
Stella Solitaria: "Cosa?! Centomila dollari spaziali entro domani, hai detto?!"
Pizza Margherita: "Cendomila? Ah ah! Ti shbagli! Hai dimendicato gli interessi, e questo li porta a... un milione di dollari shpaziali!" 
Stella Solitaria: "Un milione?! Ma è scorretto!"
Pizza Margherita: "È shcorretto per chi paaga, ma no' per chi ingassa! Ah ah ah ah ah ah! Comungue pagherai, o altrimendi..." 
Rutto: "Altrimenti cosa?"
Pizza Margherita: "Diccillo, Vincenzì!" 
Vincenzino: "Altrimenti Pizza ci va in puzza e te fa a pezzi!" 
 
Tutto ciò è nettamente superiore all'originale!


Yogurt! 
 
Il Maestro Yoda, quello che continuava a contrarre lo scolo, è diventato un irresistibile Yogurt. Rispetto all'originale, il simpatico esserino dorato ha un finissimo fiuto per gli affari. Ci mostra come il film farà i veri soldi: collezioni di gadget che vanno dai cereali per la prima colazione a giocattoli pericolosi, ossia lanciafiamme che sarebbero in grado di incenerire gli xenomorfi. C'è anche la carta igienica con impressa l'immagine di Casco Nero, in modo che sia smerdata quotidianamente da migliaia di culi. Quella della carta igienica stampigliata con l'effigie del malnato è una fissazione del cineasta, che compare anche in Robin Hood - Un uomo in calzamaglia (Robin Hood: Men in Tights, 1993).  


Skroob : Scrocco

Il Presidente del pianeta Spaceball, incompetente, ridicolo e corrotto fino al midollo, ha come nome un semplice anagramma dello pseudonimo del regista ashkenazita: Brooks /bɹu:ks/ è diventato Skroob /skɹu:b/. In italiano ci si sarebbe aspettato l'adattamento in Scrubbo, che però non ha il benché minimo senso. Così è stato utilizzato Scrocco, dal termine tipico dell'italiano lombardo, che significa "furbo" - anche se il Presidente di Spaceballs, come si direbbe in Brianza, l'è minga tant scrocch
 
Memorabile: Il teletrasporto che ricompone il Presidente Scrocco invertendo la parte inferiore del corpo!  
 
 
Lord Dark Helmet : Lord Casco Nero
(= Lord Glande Sporco
)

Alla base della denominazione del malvagio di turno, evidente parodia di Darth Vader, c'è un osceno gioco di parole gergali. Il termine helmet sta sia per "casco" che per "glande" o "membro circonciso"; in slang lo smegma è chiamato anche soot, ossia "fuliggine". La trasposizione in italiano, Casco Nero, è abbastanza naturale, anche perché non si poteva certo chiamarlo Glande Sporco! In questo modo è stata persa l'assonanza tra Dark e Darth
 
Memorabile: Casco Nero infantile che gioca con i pupazzetti, fantasticando di impressionare la Principessa Vespa con le dimensioni del proprio... cazzco!

 
Colonel Sandurz : Colonnello Nunziatella

Il Colonnello Nunziatella è un grottesco adattamento del nome di Sandurz, che secondo alcuni sarebbe un'allusione alla celebre accademia militare britannica di Sandhurst (dove fu formato l'ex primo ministro Winston Churchill), ma in realtà è un semplice accostamento goliardico a Colonel Sanders, nome del fondatore della catena americana di fast food Kentucky Fried Chicken (KFC). È il colonnello dei polli! Per rendere chiaro il riferimento, Lord Casco Nero chiede al militare: "What's the matter, Colonel Sandurz? Chicken?" In italiano la domanda è stata resa così: "Qual è il problema, colonnello Nunziatella? Cacarella?"  
Questa è una traduzione in broccolino, tipico gergo italoamericano: "Guazzamara, Cornello Sandurso, cicche?" (in pratica è inglese americano italianizzato foneticamente). 
La parola gergale chicken "paura" è un'abbreviazione di chickenshit "paura", alla lettera "merda di pollo". Questo è un tipico uso idiomatico della parola shit "merda". Si immagina che una persona impaurita si defechi addosso una massa di escrementi mollicci, la cui consistenza ricorda quella degli stronzi dei polli! In italiano Nunziatella è stato costruito all'unico scopo di ottenere una rima con cacarella, visto che Colonel Sanders nel Bel Paese è poco conosciuto (anche se ho potuto verificare che attualmente ci sono 80 punti vendita di KFC, il primo aprì a Napoli nel 1975).

 
Asshole : Stronzo

In Italia lo stronzo è un bastardo o comunque una persona sgradevole (es. "è una stronza", "quanto sei stronzo", etc.). Per gli Anglosassoni il buco del culo, asshole, è invece un idiota (es. "you're a fucking asshole", etc.). Quindi la "traduzione" in italiano non è perfettamente sovrapponibile all'originale. Casco Nero a un certo punto sbotta: "Lo sapevo! Sono circondato da stronzi!" In realtà intendeva dire: "Lo sapevo! Sono circondato da idioti!" 
 
 
Princess Vespa : Principessa Vespa 
 
Non è stato facile capisce da dove il regista abbia tratto ispirazione per questo nome. In realtà è partito da una traduzione in italiano della parola inglese wasp, intendendola in senso etnico:

WASP (White Anglo-Saxon Protestant) => wasp "vespa" 

Questo nome fuorviante, Vespa, era stato attribuito alla figlia da Re Rolando nel disperato tentativo di nascondere alla Galassia le sue vere origini non goy, come si può dimostrare con solidissimi argomenti. 

Memorabile: L'attacco di rambite acuta!


King Roland : Re Rolando 

L'adattamento dell'antroponimo regale in italiano non ha comportato grosse difficoltà. Il castello sul pianeta Druidia è riconoscibile all'istante: è il castello di Neuschwanstein di Re Ludovico II in Baviera. Lo splendido maniero è stato modificato tramite verniciatura opaca con rampe aggiuntive. Apparso in molti film, è l'ispirazione originale per tutti i castelli dei parchi a tema Disney. 
 
 
Il sacro vincolo del Maiale!

Il Ministro di culto di Druidia erompe in un'imprecazione blasfema quando la cerimonia viene interrotta dal rumore fatto dal camper di Stella Solitaria. Il "sacro vincolo del matrimonio" diventa il "sacro vincolo del Maiale"! Non ci sono dubbi: quel Vescovo dei Druidi Riformati è di origine veneta! Suo nonno migrò su Druidia dal centro di Padova, dove passava il suo tempo a bestemmiare e a gorgogliare, proprio come fa Azathoth nel centro dell'Universo! Poi, guardando il film in lingua originale, si rimane sommamente delusi. Non c'è alcuna traccia di bestemmia. La parola più violenta pronunciata dal Ministro è "Holy!" Interessante notare come da "Holy!" si sia passati al "Maiale!" Si segnala l'ottima interpretazione dell'attore, l'espressivo Ronny Graham, che ci mette un impegno immenso.  


Una canzone satirica militare 
 
Vi ricordate il film di David Lean Il ponte sul fiume Kwai (The Bridge on the River Kwai, 1957)? Sì, quello con Alec Guinness che interpretava il colonnello britannico preso prigioniero dai Giapponesi. Quell'irritante e fastidiosissimo motivetto fischiettato incessantemente dagli inglesi, senza parole, in realtà era un canto satirico militare. Perché le parole sono state omesse? Semplice: per via della loro natura problematica, dato che contenevano menzione degli organi genitali. Mi occupo di riportarle in questa sede, tali e quali erano:
 
Hitler Has Only Got One Ball 
 
Hitler has only got one ball,
Göring has two but very small,
Himmler is rather sim'lar,
But poor old Goebbels has no balls at all. 

Questa è la spiegazione: 

- Adolf Hitler: voci di monorchidismo
   (una sola palla) 
- Göring e Himmler: voci di microorchidismo
   (palle piccolissime)
- Goebbels: voci di anorchidismo
   (assenza di palle) 
 
Ebbene, erano tutte voci insensate, propagandistiche. Ad esempio, Hitler non sarebbe stato arruolato e non avrebbe mai combattuto la Grande Guerra se avesse avuto un solo testicolo. Spesso le leggende hanno una concretezza che supera quella di un blocco di cemento, che permette loro di entrare a far parte dell'immaginario collettivo. Così Mel Brooks ha preso questo canto di scherno usato dalle truppe alleate e lo ha fatto fischiettare ai Dink-Dink, creature ispirate ai Jawa di Tatooine, che tutti abbiamo visto in Guerre Stellari. Con questa operazione, è stata ancora una volta esorcizzata la resurrezione di Hitler e dei suoi gerarchi: non torneranno come zombie.  
 
 
 L'umorismo del ghetto

Mel Brooks, nato Kaminsky e cresciuto nella rigida osservanza della religione ebraica (era stato avviato a diventare rabbino), è un ashkenazita tedesco da parte di padre e un ashkenazita russo da parte di madre. Da questo contesto ha ereditato un particolare tipo di umorismo caustico, corrosivo e in completa antitesi con lo stesso concetto di politically correct. Philip Roth lo aveva definito "umorismo del ghetto". Nel film in lingua originale ci sono diverse battute incentrate sull'identità ebraica della Diaspora, allusioni che uno spettatore italiano farebbe molta fatica a riconoscere. Eccone un elenco: 
 
1) Si evince che Lord Casco Nero è ebreo dal fatto che utilizza la parola yiddish putz "pene" (scritto putts nella sceneggiatura e nei sottotitoli). 
2) La Principessa Vespa è descritta da Barf come "Druish Princess" anziché come "Druid Princess". Nell'attuale pronuncia americana, Druish è quasi indistinguibile da Jewish. Il Canuomo in qualche modo considera "ebrea" la figlia di Re Rolando, anche se precisa che "She doesn't look Druish" (ossia: non ha il nasone). Il pianeta Druidia viene a contenere la radice di jew "ebreo": è quasi come se fosse Giudia, un segnacolo occulto che con i Druidi delle Gallie non ha nulla a che vedere.
3) La Principessa Vespa da giovane aveva un nasone colossale, proprio come Barbra Streisand, così suo padre Re Rolando le aveva regalato un intervento di chirurgia plastica per il suo compleanno. Allo stesso sovrano di Druidia, che pure ha le chiome intonse come un Merovingio, secondo alcuni sarebbero attribuiti tratti stereotipati del Popolo dei Numeri - anche se pare un semplice inglese dal volto grassoccio. Ecco... i capelli sono arricciati! 
3) La Principessa Vespa è minacciata di una forma di tortura che consiste nell'invertire il suo naso ("nose reversal"). Anche se non ha più un immenso nasone, la nobildonna trema di terrore all'idea di tornare com'era, tanto che capitola di fronte a questo punto sensibile. 
4) La Principessa Vespa afferma che l'asciugacapelli gigante le è "indispensabile per sopravvivere". Reagisce poi come una furia quando un colpo di folgoratore le sfiora la chioma. I capelli sono un argomento molto sensibile, basti pensare ai famosi riccioli, che pure sono tipici dei soli maschi. Evidentemente gli Ashkenaziti ortodossi hanno l'uso di portare sempre con sé un fon per acconciarsi i capelli. 
 
Queste sottili manifestazioni di umorismo yiddish sono talmente aliene alla sensibilità italiana da non essere state notate; le prime due non sono state neppure conservate nella traduzione. 
 
Nota: 
Per colmo dell'ironia, l'attrice Daphne Zuniga è cattolica romana; ha antenati guatemaltechi, polacchi e finlandesi. 
 
 
Non freniamo per nessuno

Sul retro dell'astronave compare la scritta We brake for nobody "Non freniamo per nessuno", memoria degli adesivi umoristici in voga nel Nord America, che dichiaravano l'intenzione di frenare per evitare di investire gli animali (es. I brake for animals, I brake for squirrels, I brake for raccoons, etc.). Nel sistema scolastico italiano il verbo to brake "frenare" non viene insegnato, così viene abitualmente confuso con il suo omofono to break "rompere", che tra l'altro si pronuncia allo stesso modo: /bɹeɪk/
 
 
 
Passione anale! 
 
Sul camper di Stella Solitaria compare un adesivo con la scritta I 💓 URANUS. In realtà è un codice goliardico: Uranus sta per Your Anus "il tuo ano". Così "Io amo Urano" = "Io amo il tuo ano". Cosa vuol farci capire il Signor Kaminsky con questo rebus? Ci comunica una verità subliminale: Stella Solitaria ha un'intensissima passione per l'orifizio anale delle femmine. Ci si può solo augurare che nel corso degli interminabili viaggi spaziali non utilizzasse il Canuomo come surrogato... Ebbene, ci sono alcuni fotogrammi che non lasciano adito a dubbi!
 
 
Curiosità 
 
In un'intervista televisiva del 2013 (poco prima di ricevere l'AFI Lifetime Achievement Award), Mel Brooks ha dichiarato di aver ottenuto personalmente il pieno permesso di George Lucas di parodiare qualsiasi cosa relativa a Star Wars a una condizione: che nessuna merce di alcun genere potesse essere prodotta e messa in vendita a partire dal film. Mel Brooks si è vendicato facendo fare merchandising a Yogurt - anche se nessuno dei prodotti esibiti è mai stato fabbricato in serie o venduto pubblicamente in alcun modo. George Lucas era così consapevole della natura inconsistente di Merde Stellari da temere in modo folle la concorrenza dei personaggi di Balle Spaziali!
 
Mel Brooks ha dovuto sopportare eroicamente sofferenze tremende per interpretare il personaggio di Yogurt. Il trucco color oro gli provocava terribili eruzioni cutanee sul viso e sul collo; siccome doveva camminare in ginocchio, aveva dolori lancinanti, nonostante indissasse le ginocchiere. Tuttavia, a dispetto di tutte queste difficoltà, gli è piaciuto moltissimo interpretare Yogurt e ha affermato che ne è valsa la pena. 
 
John Hurt ha affermato che Mel Brooks lo ha convinto a auto-parodiare il suo ruolo in Alien (1979), traendolo in inganno e facendogli sembrare che sarebbe stato un breve "cameo". Solo quando Hurt arrivò sul set si rese conto che l'intera scena era un'elaborata parodia della scena dell'eruzione toracica del feto alieno. Hurt rimase seccato perché il regista ashkenazita, abbastanza tirchio, non gli corrispose alcun compenso.  
 
Una maschera a pieno facciale simile al muso di un bulldog rugoso è stata originariamente costruita per il personaggio di Rutto, ma l'arguto Mel Brooks ha "scherzato" dicendo: "Se avessero voluto nascondere John Candy dietro una maschera, si sarebbe potuto anche assumere qualcun altro per la metà del prezzo". Successivamente hanno applicato un pezzo di naso posticcio e un labbro superiore di gomma, che Candy ha approvato - ma ancora una volta l'oculato regista ha detto no. Alla fine hanno optato per le orecchie animatroniche collegate a un parrucchino rossiccio, una piccola applicazione sul naso e una benda su un occhio, proprio come il cane Petey dei cortometraggi Our Gang.  

 
Sequel progettati e abortiti 
 
Alla concreta possibilità di un sequel si allude già nel film, quando Yogurt dice: "Ci vedremo tutti in Balle Spaziali 2 se troveremo un produttore disposto a farlo".  Questo è puro genio cinematografico, unito alla dissacrazione assoluta del successo di Guerre Stellari. A un certo punto si è parlato di Spaceballs 2 - The Search for More Money, che non si è mai concretizzato. Secondo Moranis, a questo sequel ne doveva seguire addirittura un altro: Spaceballs III - The Search for Spaceballs II - ma forse era soltanto un equivoco nato da un lazzo goliardico dell'Ashkenazita.
 
Una serie di animazione 
 
Risale al 2009 una serie a cartoni animati per adulti ispirata a Balle Spaziali, intitolata Spaceballs: The Animated Series (2008-2009), copro-dotta dallo stesso Mel Brooks, da Chad Hammes e da Rainer Soehnlein. Una copro-duzione USA-Canada-Germania. Lo stesso Brooks ritornò a doppiare il Presidente Scrocco e Yogurt. Tino Insana ha sostituito John Candy nel doppiaggio del Canuomo, dato che nel frattempo l'attore era deceduto. 

Uno pseudo-sequel  
 
Un film del 1989, diretto da David Odell, Martians Go Home, è stato distribuito in Italia come Balle Spaziali 2 - La vendetta. In realtà è una commedia fantascientifica vagamente ispirata al romanzo Marziani, andate a casa! (Martians, Go Home, 1955) di Fredric Brown (proprio lui, quello di Sentinella!). In buona sostanza è una satira delle storie di invasioni aliene. La pellicola di Odell non ha nulla a che fare con quella di Mel Brooks; ovviamente nel mondo anglosassone nessuno la associa a Balle Spaziali.