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mercoledì 15 marzo 2023


IL PROFUMO

Titolo originale: Das Parfum. Die Geschichte eines Mörders
Autore: Patrick Süskind
1a ed. originale: 1985 
1a ed. italiana: 1988
Paese di pubblicazione: Germania 
Tipologia narrativa: Romanzo
Genere: Horror, mistero 
Tematiche: Cannibalismo, serial killer  
Lingua originale: Tedesco
Ambientazione: Francia, XVIII secolo (1738 - 1767):  
  Parigi,
  Montpellier,
  Grasse,  
  Plomb du Cantal    
Protagonisti: Jean-Baptiste Grenouille 
Altri personaggi: Giuseppe Baldini, Madame Gaillard,
    Marchese de la Taillade-Espinasse, Antoine Richis,
    Laure Richis, Madame Arnulfi, Dominique Druot 
Editore italiano: TEA, TEADUE, Longanesi 
Traduttore: Giovanna Agabio 
Codice ISBN (1988): 9788850213979
Codice ISBN (1992): 8878193526 
Codice ISBN (2007): 9788850215157
Titoli in altre lingue: 
   Francese: Le Parfum: histoire d'un meurtrier
   Inglese: Perfume: The Story of a Murderer 
   Olandese: Het parfum 
   Svedese: Parfymen – berättelsen om en mördare 
   Basco: Perfumea. Hiltzaile baten historia 
   Spagnolo: El perfume: historia de un asesino 
   Catalano: El perfum: Història d'un assassí 
   Portoghese: O Perfume 
   Polacco: Pachnidło: Historia pewnego mordercy 
   Russo: Парфюмер 
   Lituano: Kvepalai: vieno žudiko istorija 
   Greco: Το άρωμα 
   Turco: Koku 
   Cinese: 香水 
   Giapponese: 香水 ある人殺しの物語

Incipit: 

"Nel diciottesimo secolo visse in Francia un uomo, tra le figure più geniali e scellerate di quell'epoca non povera di geniali e scellerate figure. Qui sarà raccontata la sua storia. Si chiamava Jean-Baptiste Grenouille, e se il suo nome, contrariamente al nome di altri mostri geniali quali de Sade, Saint-Just, Fouché, Bonaparte ecc., oggi è caduto nell'oblio non è certo perché Grenouille stesse indietro a questi più noti figli delle tenebre per spavalderia, disprezzo degli altri, immoralità, empietà insomma, bensì perché il suo genio e unica ambizione rimase in un territorio della storia che non lascia traccia: nel fugace regno degli odori."

Trama: 

Prima parte:

Parigi. Anno del Signore 1738. Un bambino appena nato viene abbandonato. Sua madre subisce processo per un precedente infanticidio ed è condannata a morte. L'orfano viene chiamato Jean-Baptiste Grenouille ("grenouille" significa "rana"). Dato in affido, si rivela un bambino difficile, tetro e solitario. Viene quindi mandato come apprendista presso un conciatore locale. All'insaputa degli altri, Grenouille ha un olfatto straordinario, che gli conferisce un'incredibile capacità di distinguere gli odori più sottili da complesse miscele, anche a grandi distanze.
Un giorno, dopo aver memorizzato quasi tutti gli odori della città, Grenouille viene sorpreso da una traccia unica. Ne scopre la fonte: una giovane vergine. Affascinato dal suo profumo e convinto di doverlo possedere solo lui, la strangola. Rimane con il suo corpo finché l'odore non lo abbandona. 
Volendo approfondire le sue conoscenze olfattive, diventa apprendista di uno dei migliori profumieri della città, l'anziano Giuseppe Baldini, che ha gestito un'attività di successo grazie a due profumi: uno regalatogli da un parente e uno acquistato da un agente di viaggio. Baldini alla fine si ritrova sempre più surclassato dai profumieri rivali e pensa di tornare a vivere in Italia con la moglie. Tuttavia, Grenouille si dimostra un prodigio copiando e migliorando il profumo di un rivale nel laboratorio di Baldini. Il profumiere gli offre un apprendistato e gli insegna le tecniche di base della profumeria. Vende al contempo le nuove magistrali formule di Grenouille come proprie, risollevando la sua reputazione in declino. Baldini alla fine rivela a Grenouille che esistono tecniche diverse dalla distillazione, che possono essere utilizzate per preservare una gamma più ampia di odori, tecniche che si possono apprendere solo nel cuore dell'arte profumiera, nella regione di Grasse, in Costa Azzurra. Poco dopo, Grenouille decide di lasciare Parigi e Baldini muore nel crollo del suo negozio nella Senna.

Seconda parte: 

Durante il suo viaggio verso Grasse, Grenouille attraversa la campagna e prova sempre più disgusto per l'odore umano. Evitando la civiltà, si trasferisce in una grotta all'interno del Plomb du Cantal, sopravvivendo grazie alla scarsa vegetazione e alla fauna selvatica della montagna. Tuttavia, la sua pace finisce quando, dopo sette anni, si rende conto di non possedere alcun odore. Viaggiando a Montpellier, inventata di essere stato rapito e segregato in una grotta per giustificare il suo aspetto emaciato. Crea un finto odore corporeo con materiali di uso quotidiano, scoprendo che il suo nuovo "travestimento olfattivo" inganna le persone, fruttandogli l'accettazione da parte della società che prima lo emarginava. 
A Montpellier, ottiene il patrocinio del Marchese de la Taillade-Espinasse, Signore di Pierrefort, che lo usa per pubblicizzare la sua teoria pseudoscientifica sull'influenza delle "energie fluidiche" sulla vitalità umana. Grenouille produce profumi che distorcono con successo la propria percezione pubblica, trasformandolo da un miserabile cavernicolo in un patrizio pulito e colto, contribuendo a far guadagnare un'enorme popolarità alla teoria del Marchese. Vedendo quanto facilmente l'umanità possa essere ingannata da un semplice profumo, l'odio di Grenouille si trasforma in disprezzo. Si rende conto che è nella sua capacità di creare profumi descritti come "sovrumani" e "angelici" che influenzeranno in modo senza precedenti il ​​modo in cui gli altri lo percepiscono.

Terza parte: 

A Grasse, Grenouille scopre una giovane donna di nome Laure il cui profumo ha lo stesso fascino della ragazza che ha ucciso in precedenza. Determinato a preservarlo, Grenouille inizia a lavorare come apprendista in un laboratorio e inizia a imparare a conservare gli odori tramite l'enfleurage, determinato a uccidere Laure ed estrarne l'odore. Nel frattempo, uccide altre 24 giovani donne, per esercitarsi a conservare gli odori umani e usarli come base per il profumo che creerà con l'odore di Laure. 
Il padre di Laure, temendo che la figlia venga uccisa, cerca di farla fuggire. Tuttavia Grenouille li segue e uccide anche Laure. Nonostante la sua attenta cura dei dettagli, la polizia riesce a risalire fino a lui. A questo punto i capelli e gli abiti delle sue precedenti vittime vengono tutti rinvenuti nella sua baita vicino a Grasse. Catturato in breve tempo, viene condannato a morte.
Durante il tragitto verso l'esecuzione nella piazza del paese, Grenouille indossa il nuovo profumo che ha creato con le sue vittime. Gli effluvi suscitano immediatamente ammirazione e adorazione tra la folla di spettatori: sebbene le prove della sua colpevolezza siano schiaccianti, gli abitanti del paese gli si affezionano a tal punto da essere convinti dell'innocenza che ora trasuda. Così il magistrato ribalta il verdetto del tribunale e  libera il condannato; persino il padre di Laure è incantato dal nuovo profumo e vorrebbe addirittura adottare l'assassino come suo figlio. Presto la folla è così sopraffatta dalla lussuria e dall'emozione che l'intera città partecipa a un'orgia di massa di cui nessuno parla in seguito e che pochi riescono a ricordare chiaramente. Il magistrato riapre le indagini sugli omicidi, attribuendoli al collega di Grenouille, il corriere Dominique Druot, che viene torturato per ottenere una falsa confessione e impiccato senza cerimonia. In seguito all'esecuzione, la vita torna alla normalità a Grasse. 

Quarta parte: 

L'effetto del profumo conferma a Grenouille l'odio verso le persone, soprattutto perché si rende conto che ora lo adorano. Nemmeno questo controllo assoluto gli dà soddisfazione. Decide di tornare a Parigi, con l'intenzione di morire lì, e dopo un lungo viaggio finisce al mercato del pesce dove è nato. Si versa addosso la bottiglia di profumo che ha creato: le persone sono così attratte da lui che sono costrette a impossessarsi del suo corpo, finendo per farlo a pezzi e mangiarlo. La folla, imbarazzata dalle proprie azioni cannibaliche, che ammette di aver compiuto un "atto d'amore".

Recensione: 
Senza dubbio Il profumo è tra i più grandi capolavori della letteratura tedesca del XX secolo. Il suo successo è stato mondiale. Tradotto in 40 lingue, è diventato un bestseller da 20 milioni di copie.  
Lo stile del romanzo fonde fantasia e finzione con informazioni fattuali. Si sovrappongono due linee narrative distinguibili: l'elemento fantastico, quasi fiabesco, è veicolato dall'olfatto soprannaturale di Grenouille, mentre le circostanze socio-storiche della trama costituiscono l'elemento realistico, con le loro descrizioni naturalistiche dell'ambiente, della produzione di profumi e degli omicidi. Il linguaggio evoca immagini sensoriali vivide, quasi febbrili: collega tutte le attività cognitive con il senso dell'olfatto, ingigantito, rappresentato dal modo in cui il protagonista percepisce il mondo esterno. 
Grenouille è un personaggio monomaniacale. La mania che lo domina è dovuta al suo genio. Il suo genio, a sua volta, è di natura maniacale. Grenouille non può fare a meno di "seguire sempre il suo naso". Sembra che il suo innato e preponderante senso dell'olfatto abbia ostacolato lo sviluppo di tutti gli altri sensi, rendendoli addirittura superflui, fino a provocarne l'atrofia.
Jean-Baptiste Grenouille è autistico. Da un lato, il linguaggio comune non gli basta più per ciò che egli percepisce olfattivamente, dall’altro, il mondo al di là di esso, caratterizzato da astrazioni "soprattutto di natura etica e morale", gli è e gli rimane estraneo per tutta la vita, dal punto di vista concettuale e di conseguenza anche da quello linguistico. 
Jean-Baptiste Grenouille è uno psicopatico. Non possiede la benché minima traccia di empatia. Per lui sopprimere una ragazza è un atto irrilevante, come se fosse una lucertola o un insetto. Tutto questo ricorda in qualche modo l'allucinante storia di un santo che da giovane aveva ucciso e sventrato una donna incinta soltanto per la curiosità di vedere cosa ci fosse dentro (se la memoria non mi fallisce, tale perla dell'agiografia è stata riportata da Emil Cioran). 
Chiunque sia giunto fin qui nella lettura di queste mie note, è pronto ad immergersi in un mondo che ai moderni parrebbe allucinante, in cui tutto puzza, in cui tutti puzzano. Persino il Re puzza, come un animale selvaggio. Persino la Regina puzza, come una capra vecchia. Detto questo, auguro a tutti buona immersione nelle feci e nella sozzura del XVIII secolo! 

Una Bibbia cannibalica! 

Armin Meiwes, il Cannibale di Rotenburg, era particolarmente fissato con il romanzo di Süskind, che considerava un vero e proprio testo sacro dell'antropofagia. Aveva tratto proprio da questa fonte l'ossessione del cannibalismo come "atto d'amore", che viveva in modo assoluto, totalizzante. Riporto a questo punto una sintesi dell'accaduto, da me redatta anni fa. 

"L'uomo di Rotenburg ha agito in modo singolare, adescando un passivo masochista in sommo grado che si eccitava alla sola idea di essere stuprato, macellato e mangiato. Descritto come omosessuale coprofago, proclive ai piaceri della prostituzione, afflitto da turbe psichiche ed avvezzo all'automacerazione fisica (fonte: Wikipedia), questo infelice si chiamava Bernd Jürgen Brandes ed era entrato in contatto con il cannibale rispondendo ad un annuncio pubblicato su una bacheca virtuale. “Spero che mi troverai gustoso”, aveva scritto Brandes a Meiwes, o almeno, questo è stato riportato in seguito dai mass media. Il carnefice ha avuto così l'occasione, incontrata la sua vittima ad un appuntamento, di soddisfare al contempo tutte le sue pulsioni, sessuali, sadiche e culinarie: ha fatto sesso sfrenato con lui, quindi lo ha evirato mentre era in erezione e gli ha messo in bocca i genitali recisi dopo averli fatti saltare in padella nell'olio incandescente, facendoglieli mangiare in quella che può essere descritta soltanto come celebrazione di un'eucarestia satanica. Poi gli ha portato una manciata di barbiturici e una bottiglia di whisky, mentre il sangue colava dalla ferita uranica che era stata aperta in mezzo alle gambe. Il passivo aveva ingoiato senza indugio i sonniferi bevendo il distillato fino a perdere conoscenza. Constatata la sua morte in seguito a quest'ultimo rito di un'occulta religione demoniaca, Meiwes aveva iniziato a macellare il corpo, ottenendo così l'occorrente per una serie di banchetti tiestei. Quando infine è stato scoperto ed arrestato, è sorto un grave problema per le autorità: un reato specifico di cannibalismo non era compreso nel codice penale, al massimo chi si cibava di un morto avrebbe potuto essere imputato di vilipendio a cadavere. Condannato in primo grado ad otto anni per omicidio preterintenzionale, il cannibale di Rotenburg in seguito è stato destinato all'ergastolo, l'accusa essendogli stata commutata in omicidio volontario."  

Pseudoscienza del XVIII secolo

La pseudoscienza non è una cosa moderna come in genere si crede: esisteva già secoli addietro. In estrema sintesi, il Marchese de la Taillade-Espinasse crede che il suolo sia la sorgente della morte. Ogni malattia e decadenza, così come l'esito finale dell'esistenza, secondo la sua teoria ha come causa proprio la vicinanza fisica con la terra. Per contro, allontanandosi dalla terra e vivendo in alta quota, ad esempio sulla sommità di una montagna, si previene la malattia e si ritarda la morte. Anche la dieta ha grande importanza per il Marchese: se i tartufi sono pestilenziali, visto che crescono nel terriccio, mentre la carne dei piccioni ha l'effetto di un elisir di lunga vita! A tal punto arriva il delirio da attribuire particolari virtù al ragù ottenuto da anatre catturate in volo e al grano coltivato in alta quota. Volendo sperimentare in prima persona la validità della sua architettura pseudoscientifica, il Marchese de la Taillade-Espinasse, poco dopo la scomparsa di Grenouille, si inoltra in una regione impervia per vivere da eremita sul Pic du Canigou. Il progetto del nobiluomo si scontra con la durezza estrema della realtà, così la morte giunge rapidamente a ghermirlo. 

Etimologia del cognome Grenouille

L'origine ultima del cognome Grenouille è dal latino rānucula "ranocchia", "piccola rana", diventato in francese antico renoillegrenoille, quindi in francese medio renouille, grenouille. La consonante iniziale g- è di origine espressiva, non etimologica. Si noti il cambiamento della pronuncia nel corso dei secoli. Il francese antico (g)renoille rima con l'italiano moglie. La pronuncia moderna del francese grenouille è /gʁe'nuj/.
La parola originale latina rāna "rana" ha dato invece origine al francese raine, ormai obsoleto e usato soltanto in Louisiana. 

Possibile ispirazione del nome 

Il nome del protagonista potrebbe essere stato ispirato al profumiere francese Paul Grenouille. Nel 1879, in seguito all'apertura di una profumeria di lusso, cambiò il suo cognome in Grenoville, probabilmente per evitare il pubblico dileggio: all'epoca esistevano moltissimi bulli pestilenziali che si attaccavano anche a queste cose. 

Possibile ispirazione del modus operandi 

Secondo alcuni, la storia vera del serial killer spagnolo Manuel Blanco Romasanta (Esgos, 1809 - Ceuta, 1863), noto anche come "Uomo del Sego" o "Uomo-lupo di Allariz che uccise una decina di donne e bambini, vendette i loro vestiti ed estrasse il loro grasso corporeo per produrre sapone, assomiglierebbe per certi versi ai metodi usati da Grenouille. Se devo essere sincero, non ci vedo molto in comune. Profondamente diverso era il movente: mentre il protagonista del romanzo di Süskind è mosso dal desiderio di eternare il profumo di certe donne, Rosamanta era convinto di essere colpito da una maledizione che lo condannava alla licantropia e lo spingeva a uccidere. Questo dichiarò al giudice: "La prima volta che mi trasformai fu sui monti di Couso. Mi imbattei in due lupi dall'aspetto feroce. Caddi improvvisamente a terra e iniziai ad avere convulsioni, mi girai tre volte e pochi secondi dopo ero un lupo. Fui in giro a fare prede con gli altri due per cinque giorni, finché non tornai nel mio corpo, quello che vedete oggi davanti a voi, Vostro Onore. Gli altri due lupi vennero con me, e io li credevo anch'essi lupi, trasformati in forma umana. Erano di Valencia. Uno si chiamava Antonio e l'altro Don Genaro. Anche loro erano maledetti... attaccammo e mangiammo diverse persone perché eravamo affamati." Si è poi scoperto cosa ha innescato la monomania licantropica in Rosamanta: da giovane era stato perseguitato ferocemente dai bulli, che lo ritenevano "effeminato". Gratta un serial killer e troverai un adolescente fragile perseguitato dai bulli! 

Etimologia del cognome Arnulfi 

Dei cognomi che ricorrono nel romanzo, ho trovato particolarmente interessante Arnulfi, portato dalla datrice di lavoro di Grenouille. Deriva dal nome del capostipite, Arnulf (il suffisso -i è un genitivo latino fossilizzato). Ecco l'etimologia: 

Protogermanico: *Arnuwulfaz 
Significato: Lupo-Aquila 
   *arnuz "aquila" + *wulfaz "lupo" 

Duole vedere tante rovine dell'antico mondo germanico, abbandonate e prive di qualsiasi comprensione del significato da parte della popolazione di lingua romanza! 

L'adattamento cinematografico 

Tom Tykwer ha diretto Profumo - Storia di un assassino, uscito nel settembre 2006. Tra gli interpreti segnaliamo Ben Whishaw nel ruolo di Jean-Baptiste Grenouille, Dustin Hoffman nel ruolo di Giuseppe Baldini e Alan Rickman nel ruolo del sindaco Richis. Si erano interessati al soggetto anche registi del calibro di Martin Scorsese, Stanley Kubrick, Ridley Scott e Miloš Forman. Tuttavia Süskind concesse la liberatoria solo nel 2001 e nel frattempo tutti questi progetti erano già andati a monte. Si riporta un fatto notevole: nel 2006 Patrick Süskind non si presentò neanche alla prima del film di Tykwer, che provvederemo a recensire in un'altra occasione.

lunedì 20 febbraio 2023


PROUD BLACK TEMPLAR

Gruppo: Ostara 
Album: Ultima Thule 
Anno: 2003 
Paese: Regno Unito, Australia     
Paese di produzione: Germania 
Lingua: Inglese 
Genere: Neofolk 
Formato: CD
Etichetta: Eis und Licht - Eis034 
Produttore: Richard Leviathan 
Formazione: 
   Richard Leviathan - voce, chitarra  
   Stu Mason - chitarra 
   Tim Desmond - batteria
   Dave Renwick - basso 
Etimologia del nome del gruppo: dall'antico alto tedesco Ôstara, nome della dea della fertilità e della primavera (anglosassone Ēostre), che al plurale è passato a indicare la Pasqua (tedesco Ostern). 
Link: 


Testo: 

The Knight: 

The world I love is the world I lost
Broken, plundered and wasted
The memory burnt
From the Soil and the Sun
A black epitaph of the ages

The Rose: 

The world you curse
Is the one I love
The Virgin a Whore
In the Garden
Crowned upon the Earth's ordure
I bear no wounds
And I bring no cure 

The Cross: 

Pain is where this world begins
And pain is the heart of all endings
Every pilgrim that bears
This burden of truth
Only the few have learnt to lose 

The Knight of the Rosy Cross:

I curse the Father
And I scourge the Son
I burn down the Holy of Holies
The One in Three
And the Three in None
The march of the proud Black Templar 

Traduzione: 

Il Cavaliere: 

Il mondo che amo è il mondo che ho perduto 
Rovinato, saccheggiato e desolato 
La memoria bruciata dal suolo e dal sole 
Un epitaffio nero delle epoche 

La Rosa: 

Il mondo che maledici 
È quello che amo 
La Vergine una Prostituta 
Nel Giardino 
Incoronata sulla sozzura della Terra 
Non ho su di me ferite 
E non porto cura 

La Croce:  

Dolore è dove questo mondo inizia 
E dolore è la radice di ogni fine 
Il pellegrino che porta questo fardello di verità 
Solo in pochi hanno imparato a lasciarlo perdere 

Il Cavaliere della Rosacroce:  

Maledico il Padre 
E fustigo il Figlio 
Brucio il Sancta Sanctorum
L'Uno in Tre 
E i Tre in Nessuno
La marcia del fiero Templare Nero

Alcune parole ricercate: 

ordure "sozzura" 
plundered "saccheggiato", da 
   to plunder "saccheggiare" 
to scourge "fustigare"

Etimologia di ordure
Dal medio inglese ordure, chiaro prestito dal medio francese ordure (anglo-normanno ordure, ordeure, ordeur, ordore, ordor, ordour), a sua volta dall'antico francese ordure "sporcizia, sozzura, rifiuto, sterco, letame, escremento; sudiciume morale (francese moderno ordure). La formazione è dall'antico francese ord "sudicio" + -ure (suffisso che forma sostantivi). Questo aggettivo ord deriva direttamente dal latino horridus ("spaventoso", "terrificante", "orrido"). 

Etimologia di to plunder
Attestato in Inghilterra dai tempi della Guerra Civile di Cromwell, questa parola deriva dal tedesco plündern "saccheggiare", dal medio-alto tedesco e medio-basso tedesco plunderen, a sua volta da un sostantivo che originariamente significava "beni per la casa, biancheria da letto, vestiario". L'origine ultima è oscura. Con buona pace di Gijsseling, lo considero un residuo di un antico sostrato pre-germanico, come molte altre parole che iniziano con l'occlusiva sorda /p/.

Etimologia di to scourge
Dall'inglese medio scourgen "frustare, flagellare; affliggere; punire", a sua volta dall'anglo-normanno escorger, francese antico escorgier "frustare, flagellare", a sua volta dal latino volgare excoriāre "levare la pelle (a frustate)", formato ex- "(via) da" + corium "cuoio", "pelle".

Recensione: 
Espressione dell'uomo del Medioevo, scisso e conteso tra Bene e Male, questo dialogo tra personaggi densi di simbolismi esoterici rappresenta una specie di dialettica di Hegel, in cui il Cavaliere e la Croce sono la Tesi, la Rosa è l'Antitesi, dalla cui  contrapposizione segue la Sintesi: il Cavaliere della Rosacroce. Questo nuovo eroe balza fuori con violenza, pieno di furia iconoclasta, distruggendo tutto ciò che è sacro per quella costruzione culturale e ideologica che era la Cristianità. L'intero processo dialettico è piuttosto sorprendente, proprio per via della natura sovvertitrice e apocalittica di ciò che ne erompe, simile a uno xenomorfo! Sembra quasi di sentirlo sgusciare fuori dal guscio spaccato del vecchio mondo e dalle sue scorie, come un guerriero protetto da un'invincibile corazza nera e lucente! 


Il mito dei Rosacroce 

Certamente è chiarissimo il riferimento alla figura di Christian Rosenkreutz (1378 - 1484), occultista e mistico tedesco, che il mondo accademico tende a considerare immaginario o addirittura allegorico. Il suo cognome, che potrebbe anche essere un puro e semplice epiteto, presenta diverse varianti dovute all'incertezza dell'ortografia dell'epoca (Rosenkreuz, Rosencreutz, RosencreützRosencreuz). In italiano era diffuso l'adattamento Cristiano Rosacroce. Questo si narra, che era un aristocratico rimasto orfano all'età di 4 anni e che studiò per 12 anni in un monastero, divenendo dottissimo. Poi girò il mondo, recandosi in Terra Santa, in Africa, in Persia e in India, raccogliendo le più svariate conoscenze esoteriche. Tornato in Germania, fondò la Fraternità della Rosa Croce. Era a capo di un gruppo di 8 persone. Morto a 106 anni, la sua tomba fu trovata dopo 120 anni in una cripta da un membro della Fraternità, che vi lesse la seguente iscrizione: POST CXX ANNOS PATEBO, ossia "TRA 120 ANNI MI APRIRÒ". Questa scoperta convinse l'associazione a palesare al mondo i propri insegnamenti, pubblicando un Manifesto (Fama Fraternitatis) nel 1614, nella città di Kassel. Gli ingredienti di questa tradizione iniziatica sono i seguenti: ermetismo, cabala, alchimia, misticismo cristiano, elementi gnostici. Lo scrittore, poeta e drammaturgo francese Maurice Magre notò analogie tra la descrizione della morte di Christian Rosenkreutz e l'Endura Catara, suggerendo una connessione con la Linguadoca. Tuttavia, i dettagli della sua ricostruzione presentano alcuni anacronismi. Resta un fatto l'enorme confusione imperante.  

Un nome pieno di allusioni

Ostara è il nome (ricostruito) di una divinità femminile della Germania antica. Questo teonimo è utilizzato come nome della festività primaverile di numerose associazioni neopagane, in particolare della Wicca. 
Ostara fu però anche il titolo di una rivista nazionalista austriaca e tedesca, intrisa di idee di supremazia razziale pangermanista e di un violentissimo antisemitismo. Il titolo completo era Ostara, Briefbücherei der Blonden und Mannesrechtler (ossia "Ostara, Biblioteca dei Biondi e del Maschilisti"). Fu fondata a Vienna nel 1905 da Jörg Lanz von Liebenfels, nato Adolf Lanz (1874 - 1954), occultista neopagano ed ex membro dell'Ordine Cistercense, da cui era stato espulso nel 1899. L'impatto che le dottrine veicolate da Ostara ebbero sulla formazione giovanile di Adolf Hitler fu senza dubbio considerevole. 
A questo punto trovo necessario affermare cose sgradite al mondo, che tuttavia corrispondono a verità. L'antisemitismo difficilmente è privo di connessioni con l'oggetto del suo odio. Gratta un antisemita furioso e potrai trovare qualche suo antenato che apparteneva al popolo da lui aborrito. Nella prima metà del XX secolo, questa era la norma. Adolf Lanz era figlio di Johann Lanz, di famiglia aristocratica decaduta, e di Katharina Hoffenreich. Questa era figlia di Josef Hoffenreich, nato Samuel Hoffenreich a Holić (attuale Slovacchia) nel 1815, da famiglia ebrea (divenne cattolico e fu battezzato nel 1842). L'esoterista si attribuì il cognome von Liebenfels affermando di aver scoperto la tomba di un Cavaliere Templare e di aver avuto una "rivelazione" - ma in realtà cercava di distogliere l'attenzione dalle sue vere origini. Parlava di sterminio e di "scimmiette di Sodoma", eppure il padre di sua madre era un israelita. A scuola queste cose non le insegnano, proprio perché tutto ciò che va oltre la banalità è scomodo. E questo è quanto. 

Note biografiche sul fondatore  

Il fondatore del gruppo, Richard Leviathan, è conosciuto al pubblico con un cognome chiaramente fittizio: difficile credere che qualcuno possa davvero chiamarsi Leviathan, nemmeno se lo si vede stampato sulla carta d'identità. Infatti è nato Richard Levy, ad Adelaide, nella remota Australia. Il cognome dimostra chiaramente la sua origine ebraica. Trovo molto interessante una sua intervista, rilasciata nel 2016 o all'inizio del 2017, consultabile a questa pagina del sito compulsion online


Riporto in questa sede le parole dello stesso Levy sulla complessa questione di Israele e della situazione in Medio Oriente (traduzione del sottoscritto). 

Intervistatore: "Tornando a Zion's ode, riesco a leggere tra le righe una critica al neosionismo. Nel tuo ultimo album includi anche un riferimento a Gaza. Puoi spiegare i tuoi sentimenti sul moderno Stato di Israele?" 
Richard Leviathan: "Posso illustrarlo con un esempio personale. Ho un parente con cui non ho più contatti, un fervente colono di Hebron, il cui atteggiamento è condizionato dalla ferma convinzione che Israele sia inviolabile. È singolare come alcuni ebrei possano essere estremamente consapevoli della propria razza, mascherandola con una forma di liberalismo surrogato che sta diventando sempre più conservatore, reazionario e sciovinista. Se una nazione europea professasse l'esclusività etnica come principio fondamentale della propria identità, del proprio patrimonio e del proprio diritto, verrebbe accusata di razzismo, se non addirittura di fascismo. Eppure sono proprio il senso ebraico della storia, la sindrome della persecuzione e l'esperienza passata della catastrofe a rendere l'autoconservazione a tutti i costi un imperativo morale e politico categorico. È una mentalità da assedio che giustifica l'assedio dell'altro, il vicino impotente che viene amplificato fino a diventare la minaccia perpetua al centro della psiche ebraica. Gilad Atzmon la chiama "sindrome da stress pre-traumatico", l'aspettativa che qualcosa di terribile stia sempre per accadere agli ebrei, che si traduce nella draconiana tattica dell'"occhio per occhio" applicata con maggiore frequenza e durezza ai palestinesi. Tutto risale al passato eterno, alla lunga ombra della lunga persecuzione da parte dei Goy. Questo non vuol dire che l'empatia sia estranea al pensiero ebraico. Tutt'altro. Ci sono passi nella Bibbia che esortano gli ebrei ad aprirsi agli altri e la filosofia etica di scrittori come Buber e Lévinas si dilunga ampiamente su questo tema, ma questo tipo di voci proviene ora principalmente dall'opposizione, dai dissidenti laici come Chomsky e la setta ortodossa Neturei Karta, ad esempio, per i quali Israele e l'ebraismo sono opposti assoluti. Questo rende i tempi interessanti, ma non mi rende caro al Paese, soprattutto in questo periodo buio in cui la soluzione dei due Stati sembra svanire rapidamente. Quello che posso dire di Israele è che ci sono voci dissidenti all'interno e all'esterno della diaspora ebraica e scrittori come Finkelstein, Chomsky, Sand e Atzmon stanno cambiando il modo in cui alcuni ebrei vedono se stessi, pur essendo una minoranza significativa."   

domenica 12 febbraio 2023


TOVTATIS 

Titolo originale: Tovtatis (Toutatis) 
Gruppo: Eluveite 
Album: Evocation II - Pantheon 
Anno: 2017 
Genere: Heavy metal, musica celtica 
Sottogenere: Folk metal, Celtic metal
Paese: Svizzera 
Lingua: Gallico 
Etichetta: Nuclear Blast 
Formato: CD 
Formazione Eluveitie (2017):
    Fabienne Erni – voce, arpa celtica, mandola
    Chrigel Glanzmann – voce, mandolino, flauto traverso, 
        fischio, cornamusa, gaita, chitarra acustica, bodhràn
    Rafael Salzmann – chitarra
    Jonas Wolf – chitarra
    Kay Brem – basso
    Alain Ackermann – batteria
    Matteo Sisti – cornamusa, flauto, fischio
    Nicole Ansperger – violino
    Michalina Malisz – ghironda 
Etimologia del nome del gruppo: dall'antroponimo etrusco Eluveitie, adattamento del nome celtico degli Elvezi.
Link: 


Testo in gallico: 

TOVTATIS 

Sondei sistamos 
Toexrexti au noxti
Sepomor ateras seni in cridiiobi
Auii in menuanbi uer oinon sistamos
In ueniia
In touta
In cenetlei
Dlixomos snis
Ne snis dibrogíator
Enepon toutateis toaidíat uer snis
Beramos uolugatun
Silon antumni sexetor
Toutatis toexrexet etic rata buont uer
Snis buont rata esous iccatis dagos suuispe uer snis
Taranis nertacos aresnisueððet 

Testo in inglese (reperibile nel Web, presenta alcune distorsioni): 

Here we stand
Arisen from the night 
Following our ancestors, our forebears in our hearts,
our descendants in our minds
Side by side we stand
In our family
In our tribe
In our nation
May we be found worthy
May we not be banished
May Toutatis lift his face and shine upon us
We will carry the torch
The offspring of Antumnos will follow
May Toutatis arise and bless us
May Esus, the good, wise and panacean bless us
May Taranis, the strong guide us 

Testo in italiano (tradotto dal gallico): 

Qui stiamo, 
Risorti dalla notte 
Seguiamo i Padri, antenati nei cuori, 
Discendenti nelle menti, uniti stiamo  
Nella famiglia 
Nella tribù 
Nella Nazione 
Possiamo noi essere degni 
Possa su di noi non essere bando  
Possa il volto di Toutatis stendersi e splendere su di noi 
Noi porteremo la torcia 
Il seme dell'Ade sarà seminato 
Possa Toutatis sorgere e siano su di noi benedizioni  
Siano su di noi le benedizioni di Esus, il Guaritore, buono e saggio 
Possa Taranis, il Forte, guidarci  

Recensione: 
Il nome della divinità celtica Toutatis, adorata nelle Gallie, in Britannia e in Galizia, è conosciuto al grande pubblico per via dei fumetti di Asterix, personaggio creato da René Goscinny e Albert Uderzo. Il minuscolo eroe gallico, il cui nome è derivato da "Asterisco", è solito esclamare "Per Toutatis" (pronunciato Tutatìs). Era ora che si andasse oltre questi stereotipi per recuperare una dimensione autenticamente storica e mitologica, rendendo giustizia a una cultura che nulla aveva da invidiare a quella di Roma e della Grecia antica. I meriti degli Eluveitie sono incommensurabili!  

Glossario gallico: 

aresnisueððet "possa guidarci" 
ateras "padri" (accusativo plurale) 
au noxti "dalla notte" 
auii "discendenti" 
beramos "che portiamo" (congiuntivo) 
buont "siano" 
buonti "saranno" 
dagos suuispe "buono e saggio" 
   dagos "buono" 
   suuið "saggio" 
   -pe "e" 
   (quando è aggiunta a parola finente per vocale, l'enclitica 
   in genere ha la forma -c)
ne snis dibrogiator "non sia su di noi il bando" 
   di- "da" 
   brogis "paese" 
   Il verbo indica l'esilio, l'espulsione dalla propria terra:
   dibrogiator "è espulso dal paese".
dlixomos snis "possiamo noi essere degni" 
enepon "volto"  
enepon Toutateis "il volto di Toutatis" 
iccatis "guaritore" 
  La frase iccatis dagos suuispe "guaritore, buono e saggio"
  è un inciso riferito a Esus; non concorda quindi
  con il genitivo Esous "di Esus". 
in cenetlei "nella stirpe", "nella nazione"  
   cenetla "stirpe", "nazione"  
in cridiiobi "nei cuori" 
   dativo plurale di cridiion "cuore" 
in menuanbi "nei pensieri", "nelle menti" 
in touta "nella tribù"  
in ueniia "nella famiglia" 
rata "benedizioni" (neutro plurale) 
   raton "benedizione", "grazia"  
rata Esous "le benedizioni di Esus" 
seni "antenati"  
  La frase seni in cridiiiobi "antenati nei cuori" si riferisce
  a noi (soggetto di sistamos): 
  seni è un nominativo plurale e non si riferisce ad ateras,
  che è un accusativo. 
sepomor "seguiamo" 
   Il verbo è deponente, come in latino, ma è caratterizzato 
   da polisemia: oltre a "seguire" significa anche "dire".  
sexetor "sarà seminato" 
   Il verbo è passivo. 
   sexeti "egli seminerà" (forma attiva) 
silon Antumni "il seme dell'Ade" 
   silon "seme", "progenie" 
   Antumni "dell'Ade" (genitivo di Antumnos "Ade") 
sistamos "stiamo" 
   La conservazione del gruppo consonantico -st- è un tratto 
   arcaico.  
snis "noi" (accusativo) 
   uer snis "su di noi"  
sondei "qui", "in questo luogo" 
Taranis nertacos "il forte Taranis" 
   Taranis "Dio del Tuono"
   nerton "forza" 
   nertacos "forte" 
toexrexti "sorti", "scaturiti" 
Toutatis "Dio della Tribù" 
uolugatun "torcia" (accusativo) 
   uolugatus "torcia" 

Notevole l'arcaismo di questi versi. Si colgono elementi comuni al Mitraismo. Potrebbero essere dovuti a convergenza evolutiva, o forse al fatto che il Fondatore del Mitraismo romano era a conoscenza della mitologia celtica, così come doveva avere qualche rudimento della lingua etrusca. Incluse quindi nei Misteri di Mithra materiale che non proveniva dalla Persia. Di questo parleremo con maggior dettaglio in altra sede. 

Etimologia di Toutatis 

Il teonimo Toutatis (arcaico Teutatis) deriva da touta "tribù" (arcaico teuta). 
Forma tramandata da Lucano (Pharsalia): Teutates 
Altre varianti: Totatis, Totates 
Teonimi affini documentati in iscrizioni in latino: Teutanus, Teutenus, Teutanicus, Toutiorix 

Secondo alcuni, Toutatis sarebbe derivato dall'aplologia di un originario *Teuto-tatis "Padre della Tribù". Tuttavia questa ipotesi è contraddetta dal fatto che la scansione metrica del nome, testimoniata da Lucano, presuppone una vocale -ā- lunga. 

Pronunce originali: 
Toutatis /'toʊta:tis/ 
Teutatis /'teʊta:tis/ 

Questi dittonghi non erano familiari ai Romani. In particolare, mancava /oʊ/. Tuttavia, va detto che spesso veniva trascritto correttamente nelle iscrizioni monumentali. In epoca tarda, aveva la tendenza ad evolversi in /o:/ o addirittura in /u:/.  

Ho un'idea, che non mi pare sia mai stata enunciata in letteratura: la derivazione da un antico composto *Teuto-potis "Signore della Tribù". A causa della scomparsa dell'occlusiva sorda /p/ in protoceltico, *Teuto-potis sarebbe diventato *Teutōtis, in tempo per partecipare al mutamento di /o:/ in /a:/, dando quindi *Teutātis (e questo è il punto debole della teoria). 

Un'altra possibilità è che il suffisso -ātis sia analogo a quello che si trova in etnonimi come Nantuātes "Valligiani" (da nantus "valle"), con corrispondenze anche in latino: Ravennātēs "abitanti di  Ravenna" (singolare Ravennās), etc. Sono necessari ulteriori studi. 

Interpretatio Romana: Identificato in genere con Marte, nella sua funzione di divinità della guerra. Tuttavia, presiedeva anche alla fertilità e alla ricchezza, prova dell'enorme difficoltà di sovrapporre universi culturali abbastanza distanti. Molto probabilmente, questo nome accomunava molteplici divinità. Esiste la possibilità che ogni tribù celtica avesse un Toutatis diverso.

Un rapido confronto 

Propongo un nuovo elenco di corrispondenze tra il gallico e il latino, dovute all'antica origine comune delle due lingue, entrambe di chiarissima eredità indoeuropea. 

gallico au noxti "dalla notte" : latino a nocte 
gallico beramos "che portiamo" : latino feramus 
gallico buont "siano", buonti "saranno" : latino fiant 
gallico cridion "cuore" : latino cor 
gallico dligeton "legge", "dovere" : latino lex 
gallico in cridiiobi "nei cuori" : latino in cordibus 
gallico -pe, -c "e" : latino -que 
gallico menuan "pensiero", "mente" : latino mens 
gallico senos "vecchio" : latino senex 
gallico seni "vecchi", "antenati" : latino senes 
gallico sepomor "seguiamo" : latino sequimur 
gallico sexetor "sarà seminato" : latino seges "campo seminato" 
gallico sistamos "stiamo" : latino sistimus "collochiamo" 
gallico snis "noi" : latino nos 
gallico Taranis "Dio del Tuono" : latino tonitru(s) "tuono"
gallico touta "tribù" : latino totus "tutto" 
gallico uer snis "su di noi" : latino super nos 

Ricordo gli orribili tempi della scuola. C'era un bullo ripugnante, un certo R., che si menava vanto della sua ignoranza belluina e ciclopica. Un giorno l'insegnante di latino disse che Virgilio, non contento dell'Eneide, aveva incaricato un amico di bruciarla, di non tramandarla ai posteri. Le volontà espresse dal Poeta di Mantova in limine mortis non erano state esaudite, per fortuna. Ecco, R. disse che lui l'Eneide l'avrebbe bruciata con immensa gioia. Gli brillavano gli occhi, pieni di luce maligna. Immagino come sarebbe furioso se, oltre alla lingua di Cesare, a scuola si dovesse studiare anche quella di Vercingetorige! 

venerdì 10 febbraio 2023


ESVS 

Titolo originale: Esvs (Esus) 
Gruppo: Eluveite 
Album: Evocation II - Pantheon 
Anno: 2017 
Genere: Heavy metal, musica celtica 
Sottogenere: Folk metal, Celtic metal 
Paese: Svizzera 
Lingua: Gallico 
Etichetta: Nuclear Blast 
Formato: CD 
Formazione Eluveitie (2017):
    Fabienne Erni – voce, arpa celtica, mandola
    Chrigel Glanzmann – voce, mandolino, flauto traverso, 
        fischio,  cornamusa, gaita, chitarra acustica, bodhràn
    Rafael Salzmann – chitarra
    Jonas Wolf – chitarra
    Kay Brem – basso
    Alain Ackermann – batteria
    Matteo Sisti – cornamusa, flauto, fischio
    Nicole Ansperger – violino
    Michalina Malisz – ghironda 
Etimologia del nome del gruppo: dall'antroponimo etrusco Eluveitie, adattamento del nome celtico degli Elvezi.
Link: 


Testo in gallico: 

ESVS 

Cauaros
Cauaros
Iccatis tausiias
Iccatis tausiias
Cauaros saitlon
Ateslaððes
Etic atediueððes
Iccatis tausiias
Iccatis tausiias
Cauaros saitlon
Iccatis tausiias
Cauaros saitlon
Iccatis tausiias
Ateslaððes
Etic atediueððes
Ateslaððes
Etic atediueððes
Pos buet atebrita
Pos ategabat rotos bitous
Pos buet atebrita
Pos ategabat rotos bitous
Ateslaððes
Etic atediueððes
Ateslaððes
Etic atediueððes
Cauaros saitlon
Iccatis tausiias
Cauaros saitlon
Iccatis tausiias
Ateslaððes
Etic atediueððes
Ateslaððes
Etic atediueððes
Pos buet atebrita
Pos ategabat rotos bitous 

Testo in inglese: 

Cauaros
Cauaros
Healing silencer
Healing silencer
Cauaros
Eternal fighter
Cauaros
You will fall again
And you will end again
Healing silencer
Healing silencer
Eternal fighter
Healing silencer
Eternal fighter
Healing silencer
You will fall again
And you will end again
You will fall again
And you will end again
So there can be resurrection again
So the sempiternal cycle can begin again
So there can be resurrection again
So the sempiternal cycle can begin again
You will fall again
And you will end again
You will fall again
And you will end again
Eternal fighter
Healing silencer
Eternal fighter
Healing silencer
You will fall again
And you will end again
You will fall again
And you will end again
So there can be resurrection again
So the sempiternal cycle can begin again 

Testo in italiano (tradotto dal gallico): 

Eroe 
Eroe 
Guaritore del silenzio
Guaritore del silenzio 
Eroe dei secoli  
Tu cadrai di nuovo 
E giungerai di nuovo alla fine
Guaritore del silenzio
Guaritore del silenzio 
Eroe dei secoli 
Guaritore del silenzio 
Eroe dei secoli 
Guaritore del silenzio 
Tu cadrai di nuovo 
E giungerai di nuovo alla fine
Tu cadrai di nuovo 
E giungerai di nuovo alla fine 
Così ci sarà la resurrezione 
Così ricominci il ciclo dell'eternità 
Così ci sarà la resurrezione 
Così ricominci il ciclo dell'eternità 
Tu cadrai di nuovo 
E giungerai di nuovo alla fine 
Tu cadrai di nuovo 
E giungerai di nuovo alla fine 
Eroe dei secoli 
Guaritore del silenzio 
Eroe dei secoli 
Guaritore del silenzio 
Tu cadrai di nuovo 
E giungerai di nuovo alla fine 
Tu cadrai di nuovo 
E giungerai di nuovo alla fine 
Così ci sarà la resurrezione 
Così ricominci il ciclo dell'eternità 

Recensione: 
Questo è un testo splendido e prezioso, che potremmo definire druidico. Immagino che fossero così i versi che gli apprendisti dovevano mandare a memoria in grandissimo numero, senza poter fallire nella loro declamazione. È come se la perduta Scienza dei Druidi, ricostruita tramite attestazioni sparse e un potente lavoro filologico, potesse tornare a rifulgere in quest'epoca di assoluta desolazione! Avrò sempre grandissime parole di lode per gli Eluveitie e per gli studiosi che hanno reso possibile il loro progetto! 

Glossario gallico: 

atebrita "resurrezione" 
ategabat "ricominci" (congiuntivo) 
ateslaððes "cadrai di nuovo" 
  ate- "di nuovo" 
  slaððes "tu cadrai" 
atediueððes "giungerai di nuovo alla fine" 
  diueððes "tu giungerai alla fine" 
buet "sarà" 
cauaros "eroe" 
   cauaros saitlon "eroe dei secoli" 
   saitlon "dei secoli" (genitivo plurale di saitlon "secolo")
   Nota:  
   La parola "secolo" indicava la durata della vita umana.  
etic "e" (congiunzione) 
iccatis "guaritore" 
pos "così" 
rotos bitous "il ciclo dell'eternità", "il ciclo del mondo" 
  rotos "ruota", "ciclo"  
  bitous "dell'eternita", "del mondo" (genitivo di bitus "eternità",
     "mondo" 
tausiias "del silenzio" (genitivo di tausiia "silenzio",
     da tausos "silenzioso") 

Iconografia di Esus 

Divinità guerriera, che in epoca preromana richiedeva sacrifici umani tramite impiccagione, Esus è spesso rappresentato in epoca gallo-romana come un giovane uomo nell'atto di abbattere un albero. Spesso lo si vede assieme a un gigantesco toro che ha su di sé tre uccelli: questo bovino mitologico è TARVOS TRIGARANUS, ossia il "Toro con Tre Gru" (gallico tarvos "toro", tri- "tre", garanus "gru"). Finora possiamo dire poco sul significato di queste immagini, ma sono convinto che con un attento e approfondito studio si sarà in grado di chiarire ogni dettaglio, anche il più minuscolo. 

Interpretatio Romana. Esus è principalmente identificato con Marte; in epoca imperale è identificato anche con Mercurio e con Mithra. 

Etimologia di Esus 

Varianti documentate dagli autori latini: Hesus, Aesus, Aisus, Haesus. La consonante h- non è etimologica. Un caso simile si ha in Helvetii

Declinazione latina:
nominativo: Hesus, Aesus, Aisus, Haesus, Esus   
genitivo: Hesi, AesiAisi, Haesi, Esi  
dativo/ablativo: Heso, Aeso, Aiso, Haeso, Eso  
accusativo: Hesum, Aesum, Aisum, Haesum, Esum  
vocativo: Hese, Aese, Aise, Haese, Ese  

Declinazione gallica: 
Il gallico invece il tema è in -u- (equivale alla IV declinazione latina, non alla II).  
nominativo: Esus, Aisus 
genitivo: Esous, Aisous 
dativo: Esou, Aisou 
accusativo: Esun, Aisun 
vocativo: Esu, Aisu 

L'etimologia più accreditata dal mondo accademico è che Esus derivi dalla radice verbale protoindoeuropea h1eis-, che significa "essere riverente, adorare".  A parer mio, la derivazione del teonimo potrebbe essere di per sé ancora più semplice e diretta: come il proto-italico *aisos "dio", è un antico prestito dall'etrusco ais "dio". Non si capisce bene perché l'etimologia sia considerata incerta. Al massimo si può dire che è come un gatto che si morde la coda: è la radice etrusca ad essere un prestito dall'indoeuropeo o è il contrario? In ogni caso mi pare illogico escludere una connessione in nome della "natura non indoeuropea della lingua etrusca".  

Joseph Vendryes ha proposto che Esus derivi dalla parola protoindoeuropea *esu- "buono" (con la vocale e- breve). Tuttavia, Jan de Vries ritiene che questa ipotesi sia improbabile perché non si adatta alla descrizione di Esus come dio temibile. Per contro, Wolfgang Meid ha ipotizzato che Esus possa essere un eufemismo o un epiteto per il dio. Lo ha paragonato al nome divino irlandese Dagda, che significa "Dio Buono" (< *Dagodēuos). Diciamo che basterebbe osservare che Esus ha un antico dittongo ai- per escludere all'istante l'etimologia di Vendryes e la proposta di Meid! 

Antroponimi derivati dal teonimo Esus 

Riportiamo un po' di materiale onomastico trovato in iscrizioni gallo-romane, a mio avviso è interessantissimo, senza la pretesa di essere esaustivi. 

Antroponimi maschili: 

Esugenus < *Aisugenos "Generato da Esus" 
Esumagius < *Aisumagiios "Potente tramite Esus"
Esumopas < *Aisumopað "Schiavo di Esus" 
Esunertus < *Aisunertos "Che ha la Forza di Esus" 
Aesugesli (genitivo) : *Aisugēstlos "Ostaggio di Esus" 

Antroponimi femminili:  

Aesia "Di Esus" < *Aisiā 
Aesicunia "Del Cane di Esus" < *Aisicuniiā 
     (rimanda al mito irlandese di Cú Chulainn!) 

Abbiamo infine un etnonimo: 

Esuvii "Figli di Esus" 

Una buffa controversia 

Nel corso delle mie ricerche nel vasto Web mi sono reso conto dell'abisso dell'ignoranza umana. Un ignoranza che non è assenza di conoscenza, bensì qualcosa di aggressivo, che possiamo paragonare a un patogeno. Sembra che molti, soprattutto in America, credano che Esus sia il nome celtico di Cristo (sic!). Si basano sull'assonanza fortuita con Iesus, privo di qualsiasi connessione etimologica. Tutto ciò dà la misura della follia imperversante, che è stata resa possibile dai social!