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giovedì 2 febbraio 2023


LORD OF AGES 

Gruppo: Blood Axis
Album: Blót: Sacrifice in Sweden
Paese: Stati Uniti d'America 
Anno: 1998 
Genere: Neofolk, Experimental, Modern Classical, 
    Dark Ambient 
Sottogenere: Martial Neofolk 
Ispirazione: Ricostruzionismo  
Etichetta: Cold Meat Industry – CMI.X  
Formato: CD, Album, Repress, DBS Discbox Slider 
Link: 

(seconda parte: inno mitraico)

(video completo)

Tracklist dell'Album: 
   Sarabande Oratoria - 4:03
   Herjafather - 7:09
   Seeker - 3:35
   Electricity - 6:09
   Lord Of Ages - 6:44
   The March Of Brian Boru - 3:49
   The Gospel Of Inhumanity - 4:48
   Eternal Soul - 4:04
   Between Birds Of Prey - 8:50
   Reign I Forever - 7:21
   The Hangman And The Papist - 4:11
   Storm Of Steel - 8:54

Formazione: 
   Michael J. Moynihan 
   Robert Ferbrache 
   Annabel Lee

Testo: 

Lord of Ages 

Fertile earth Pallas who procreates everything
Rock-bound spring that fed the twin brothers with nectar
This young bull that he carried on his shoulders
According to his ways - and I have received it
I have borne on my shoulders the greatest things of the gods
Sweet are the livers of the birds but care reigns over
He who is piously reborn and created by sweet things
You must conduct the right through clouded times - together
And here, as the first the ram runs exactly on his course
And you saved us after having shed the eternal blood
Accept oh holy Father
Accept the incense-burning lions
Through whom we offer the incense
Through whom we ourselves are consumed

And hail to the lions
For many a new years
Hail to the lions 

Mithras, god of the Morning - our trumpets waken the world
Rome is above the nations, but Thou art over all
Now as the names are answered and the guards are marched away
Mithras, also a soldier, give us strength for the day!

Mithras, god of the Noontide - the heather swims in the heat
Our helmets scorch our foreheads, our sandals burn our feet
Now in the ungirt hour, now as we blink and drowse
Mithras, also a soldier, keep us true to our vows!

Mithras, Lord of Ages, below You we march!
Invincible Sun, the flame of Life, You dwell within our hearts

Mithras, god of the Sunset - low on the western main
Thou descending immortal, immortals arise again
Now as the watch has ended, now as the wine is drawn
Mithras, also a soldier, keep us pure till the dawn! 

Mithras, lord of the Midnight - here where the great bull dies
Look on Thy children in darkness, oh take our sacrifice
Many roads Thou hast fashioned, all of them lead to the light
Mithras, also a soldier, teach us to die aright!

Mithras, Lord of Ages, below You we march!
Invincible Sun, the flame of Life, You dwell within our hearts

Mithras, Lord of Ages, below You we march!
Unconquerable Sun, the flame of Life, You dwell within our hearts

Traduzione: 

Signore delle Età 

Fertile Terra Pallade che procrea ogni cosa
Sorgente rocciosa che ha nutrito i fratelli gemelli con il nettare
Questo giovane toro che egli portava sulle spalle
Secondo i suoi modi - e l'ho ricevuto
Ho portato sulle mie spalle le cose più grandi degli dei
Dolci sono i fegati degli uccelli ma la cura regna su
Colui che è rinato piamente e creato da cose dolci
Devi condurre il giusto attraverso tempi nuvolosi - insieme
E qui, come il primo l'ariete corre esattamente sul suo corso
E ci hai salvati dopo aver versato il sangue eterno
Accetta, o Padre santo
Accetta i leoni che bruciano incenso
Attraverso i quali offriamo l'incenso
Attraverso i quali noi stessi siamo consumati

E ave ai leoni
Per molti anni nuovi
Ave ai leoni

Mithra, Dio del Mattino, le nostre trombe destano il mondo!
Roma sovrasta le Nazioni, ma Tu sei al di sopra di tutto!
Ora che abbiamo risposto all’appello e smontato la guardia
Mithra, che come noi sei un soldato, donaci la forza per affrontare la giornata!

Mithra, Dio del Mezzogiorno, l’erica ondeggia nella calura.
I nostri elmi ci scottano la fronte, i nostri sandali ci bruciano i piedi.
Adesso in questa ora oziosa, quando le palpebre si fanno pesanti di sonno,
Mithra, che come noi sei un soldato, tienici saldi ai nostri giuramenti! 

Mithra, Signore delle Età, sotto di Te marciamo! 
Sole Invincibile, Fiamma della Vita, Tu abiti nei nostri cuori 

Mithra, Dio del Tramonto, che cali ad Occidente
Tu che immortale discendi, per risorgere di nuovo immortale!
Ora che il turno di guardia è finito, ora che il vino è spillato,
Mithra, che come noi sei un soldato, mantienici puri fino all’alba!

Mithra, Dio della Mezzanotte, qui dove muore il grande toro,
proteggi i Tuoi figli nell’oscurità. Oh accetta il nostro sacrificio!
Molte sono le strade che Tu hai tracciato e tutte conducono alla Luce!
Mithra, tu che come noi sei un soldato, insegnaci a morire nel giusto 

Mithra, Signore delle Età, sotto di Te marciamo! 
Sole Invincibile, Fiamma della Vita, Tu abiti nei nostri cuori 

Mithra, Signore delle Età, sotto di Te marciamo! 
Sole Inconquistabile, Fiamma della Vita, Tu abiti nei nostri cuori 


Recensione: 

Questo brano, di una potenza incredibile, fa sentire in ogni fibra lo spirito stesso dei Misteri di Mithra, come se si potesse ancora parteciparvi. È un'opera ricostruzionista, che si prefigge lo scopo di riportare in vita un mondo scomparso. La trovo interessantissima anche dal punto di vista filologico. Il ricostruzionismo può essere grossolano o fine, a seconda dei mezzi impiegati, che possono essere grossolani o fini. Va preso per quello che è. Come chiunque si può rendere conto, non è possibile risalire all'intero patrimonio rituale e mitologico di una religione scomparsa da tanto tempo soltanto a partire dalla sua iconografia e dalle scarse testimonianze degli autori antichi. La musica è un campo ancora più problematico, specie in assenza di una notazione, dal momento che non lascia traccia. La lingua latina ha una struttura metrica molto diversa da quella della lingua inglese: mal si adatta ai ritmi della musica Neofolk. Tuttavia sarebbe molto interessante cercare di produrre e di musicare testi in latino. Riporto un primo tentativo, un abbozzo:  

Mithra, Domine Saeculorum, sub te gradimur! 
Sol Invicte, Flamma Vitae, vivis in cordibus nostris 

Purtroppo non si riuscirà mai a confrontare con la realtà effettiva ciò che è stato ricostruito (verosimile o meno che sia). 

Origini del testo

Il testo dei Blood Axis è composto da due parti distinte. La prima è connessa all'iniziazione al grado di Leone: sembra un testo unico, originale, di cui non sono riuscito a reperire la fonte nel Web. La seconda è un inno mitraico, in sostanza una musicazione della poesia di Rudyard Kipling A Song to Mithras ("Un canto a Mitra"), dal libro Puck of Pook’s Hill! ("Puck il folletto"), 1906. Sono state effettuate alcune modifiche, ad esempio l'uso della parola world "mondo" anziché Wall "Vallo". In tre occorrenze è anche usato il pronome You anziché Thou, il che accade nei versi aggiunti a quelli di Kipling. Il testo originale della poesia è consultabile nel sito della Kipling Society:


L'autore inglese, notoriamente affiliato alla Massoneria, aveva un particolare interesse per i Misteri di Mithra. Il nesso è senza dubbio profondo, anche se controverso. La menzione della divinità persiana ricorre spesso nei testi iniziatici della Libera Muratoria. Rimando a una pagina del sito The New Mithraeum, che riporta dati molto utili (Simeoni, 2021):  


Una possibile ispirazione di Kipling 

Daniel Hadas (King's College London) docente di latino medievale, è dell'idea che l'ispirazione di Kipling sia da ricercarsi in quattro inni di Sant'Ambrogio, che sono noti con questi titoli: 

1) Aeterne rerum conditor
2) Splendor paternae gloriae
3) Iam surgit hora tertia
4) Deus creator omnium

I componimenti di Sant'Ambrogio, un tempo molto noti e ora quasi del tutto dimenticati, ovviamente sono dedicati a Cristo. Ebbene, Kipling dovette immaginare che esistessero i loro corrispondenti mitraici (Mackenzie, Holberton, 2020). La cosa non è di per sé improbabile, anche perché l'universo culturale dell'Impero Romano traeva i prodotti più disparati da concetti comuni, che costituivano un sostrato oltremodo fecondo. 


Elementi autobiografici 

David Walsh, della Durham University (2021), nota che in diversi racconti di Kipling ambientati nell'Impero Romano, gli adepti di Mithra erano dipinti come modelli di lealtà, etica ed eroismo, in netto contrasto con i personaggi cristiani, descritti come problematici e conflittuali. Questo potrebbe essere derivato dalle cattive esperienze avute dall'autore con i missionari evangelici in India, che con la loro intolleranza alimentavano tumulti. 


Mithra e il taurobolium

Si noterà che la religione di Mithra non comportava la reale uccisione di vittime taurine in sacrifici, a dispetto di quanto è popolarmente creduto. La Tauroctonia, che è il fondamento mitologico del culto, non coincideva con il taurobolium, che era invece il sacrificio di un toro nell'ambito del culto della Dea Cibele. Del resto, si deve sempre aver presente un fatto: i mitrei erano luoghi angusti, che nella maggior parte dei casi potevano ospitare una ventina o una trentina di persone al massimo, quindi non era materialmente possibile molta libertà di movimento. La menzione all'uccisione del Toro Cosmico nel testo di Kipling e in quello dei Blood Axis è un riferimento alla mitologia mitraica, non  necessariamente a un atto compiuto da umani. Dall'analisi dei rifiuti sepolti nei pressi di numerosi mitrei, si è scoperto che la dieta degli adepti in occasione dei conviti era costituita prevalentemente da carne di porco e di pollo (Battisti, 2017). 



Curiosità: 

Lo sfondo del video pubblicato su YouTube nel canale Konsaliki (2010) è una ricostruzione del mitreo di Carrawburgh, situato sul Vallo di Adriano. Per maggiori informazioni si rimanda a questa pagina, che riporta un interessante articolo della studiosa Flora M. Kirk:

giovedì 29 dicembre 2022

ETIMOLOGIA CELTICA DEL TOPONIMO LIPOMO

Lipomo (in dialetto comasco Lipòmm /li'pɔm/) è un comune italiano della provincia di Como in Lombardia, con circa 5.900 abitanti (anno 2022), situato all'altitudine di 384 metri sul livello del mare.

Converrete anche voi che come toponimo è a dir poco singolare. Il suo aspetto fonologico, con quella sua terminazione in -omo, non è cosa in cui ci si possa facilmente imbattere. Quale sarà la sua origine? Ebbene, mi sono occupato dell'etimologia di Lipomo fin dal primo momento in cui ne ho avuto notizia, tanto mi è parso esotico il suo nome. 

Riporto alcune suggestioni etimologiche, o meglio paretimologiche, reperite nel Web (i grassetti sono miei). La fonte delle parti tra virgolette è il sito del Comune di Lipomo. Le riporto nel testo per spirito di chiarezza, anche perché la pagina web sembra piuttosto fragile.


1) Etimologia grecizzante 
"Sul toponimo sono state formulate tre ipotesi: la prima ne ricerca l’origine nelle parole greche «lipo» (da «leipo», mancare) e «omoios», «simile»: quindi diseguale, non uniforme, in relazione al terreno irregolare e a balze caratteristico della zona."
Nota: 
A parte il fatto che il greco ὅμοιος va traslitterato hómoios (la vocale iniziale ha lo spirito aspro), una simile formazione è quanto di più implausibile esista. La semantica ipotizzata è insensata. Tuttavia, il verbo greco λείπω (léipō) "mancare" è realmente imparentato con la radice celtica da cui deriva il toponimo (vedi nel seguito).

2) Etimologia francesizzante
"Meno attendibile, un seconda ipotesi sostiene invece una derivazione dal francese: «lieu-pommes», ossia luogo delle mele, con riferimento alla coltivazione di questi frutti, oppure luogo delle patate («pommes de terre»)." 
Nota:
La natura grossolana di questa falsa etimologia lascia di ghiaccio. 

3) Etimologia mitologica 
"Una terza e più convincente ipotesi fa invece riferimento al poema del cosiddetto «Anonimo Cumano», che canta la decennale guerra fra Como e Milano. Nel testo curato dal padre somasco Giuseppe Maria Stampa si fa riferimento a Lepomum e Leppomum, anche se probabilmente è un errore di scrittura nel riportare l’originale Leponium. Quest’ultimo sembrerebbe derivare da Laeponius, il nome del comandante della postazione militare negli avamposti di Como. Al valoroso militare sarebbe stata assegnata una villa o un fondo nella zona dell’attuale Comune di Lipomo." 
Nota: 
Lepomum e Leppomum non sono errori per *Leponium, semmai il contrario. Tuttavia il nome Laeponius esiste realmente e ha la stessa radice celtica da cui deriva il toponimo (vedi nel seguito). 
4) Etimologia romanistica 
"Può essere interpretato come una forma equivalente di "i pomi", alludendo alla presenza di tali piante in loco." 
Nota: 
Questa proposta etimologica è per così dire la versione ufficiale del mondo accademico. Sembra collegarsi con l'etimologia 2), ma in realtà non è identica. 

La vera etimologia celtica 

Latino: *Lippomagus < protoceltico *Lēpomagos,
      *Lippomagos
  significato: Campo dell'Abbandonato 
  tardo celtico: *LEPPOMO, *LIPPOMO
  forma latinizzata: LEPOMUM, LEPPOMUM  
  evoluzione romanza: LIPOMM, LIPOMO 
Nota: 
Per l'evoluzione dell'elemento *magos in -mo nei composti toponomastici, si confrontino i numerosi esempi della Gallia Transalpina: 

*Rotomagos (Rotomagus) => Rothomao =>
=> Rothomo => Rouen 

Questo mutamento è avvenuto a causa della lenizione della consonante -g-, che è scomparsa. 

1) Primo membro del composto: 

Protoceltico: *lēpos, *lippos < *leikwos 
Significato: abbandonato 
Note: 
Dalla stessa radice deriva il nome dei Leponzi (Lēpontiī). 

Protoindoeuropeo: *leikw- 
Significato: lasciare, abbandonare 
Note: 
Ha dato origine al latino linquō e al greco antico λείπω.


Xavier Delamarre è l'autore dell'ottimo articolo Enfants abandonnés gaulois et la souche LĒP-, LIP-, LIPPO-, LĒP-ONT-  (2019), consultabile su Academia.edu: 


Abstract: 

"There is a recurring root of the Gaulish onomastics which forms the stems Lipo-, Lipuco-, lepont-, and, with the spelling <ae > rendering ē, Laepo-, Laepico-, Laeponio-, that has been linked to the I.-E. root *leikw- 'to leave, to quit'. Two funerary inscriptions of proconsular Africa contain the names of two children : Maculipus in Mactar and Maportulip (us) in Dougga. These are two Gaulish names which must be read *Magu-lipo-s 'abandoned child' and *Mapo-ritu-lipo-s ' son abandoned on a passway', given by Gaulish groups, probably demobilized soldiers settled localy."  

Traduzione: 

"C'è una radice ricorrente dell'onomastica Gallica che forma i temi Lipo-, Lipuco-, Lepont-, e, con l'ortografia <ae> che rende ē, Laepo-, Laepico-, Laeponio-, che è stato collegato alla radice indoeuropea *leikw- 'lasciare, abbandonare'. Due iscrizioni funerarie dell'Africa Proconsolare contengono i nomi di due bambini: Maculipus a Mactar e Maportulip(us) a Dougga. Questi sono due nomi Gallici che devono essere letti *Magu-lipo-s 'bambino abbandonato' e *Mapo-ritu-lipo-s 'figlio abbandonato su una via di passaggio', dati da gruppi Gallici, probabilmente soldati smobilitati stanziati localmente."

2) Secondo membro del composto: 

Protoceltico: *magos 
Genere: neutro 
Significato: campo, pianura 

Declinazione: 

Singolare: 
nominativo: *magos 
vocativo: *magos 
accusativo: *magos 
genitivo: *magesos 
dativo: *magesī 
strumentale: *magesī 
locativo: *mages 

Plurale: 
nominativo: *magesā 
vocativo: *magesā 
accusativo: *magesā 
genitivo: *mageson 
dativo: *magesbo(s)  
strumentale: *magesbi(s)  

Duale: 
nominativo: *magese 
vocativo: *magese 
accusativo: *magese 
genitivo: *magesous 
dativo: *magesbon 
strumentale: *magesbin 

In gallico la sibilante intervocalica -s- è caduta: 
gen. sing. *magesos > *magios
nom./voc./acc. plurale *magesā > *magiā
etc. 

L'adattamento in latino, diffusissimo nei toponimi, è -magus, che è passato al genere maschile, II declinazione:
genitivo: -magī 
dativo: -magō
accusativo: -magum.

Dal protoceltico *magos deriva direttamente antico irlandese maġ "campo; pianura" (irlandese moderno mamagh). 

Declinazione: 

Singolare: 
nominativo: maġ n-
vocativo: maġ n-
accusativo: maġ n-
genitivo: maiġe 
dativo: maiġ, muiġ 

Plurale:
nominativo: maiġe 
vocativo: maiġe 
accusativo: maiġe 
genitivo: maiġe n-
dativo: maiġiḃ 

Duale: 
nominativo: maġ n-
vocativo: maġ n-
accusativo: maġ n-
genitivo: maiġe 
dativo: maiġiḃ 
Una nota scatologica

Ho appreso che gli abitanti di Lipomo sono tradizionalmente denominati Merdée, epiteto poco eulogistico che ha a che fare con le feci. Soltanto gli abitanti di un paese hanno un epiteto più infamante: sono le genti di Longone al Segrino, dette Süscia bügnun, ossia "succhiatori di foruncoli". Il sego e il pus sono peggio della merda! Riporto il link a un documento in formato che contiene una lista di nomignoli attribuiti agli abitanti di molti comuni. 


Il nome Merdee proviene direttamente da un aggettivo del latino volgare: merdārius "stercorario, fecale".

Si può cercare di ricostruire l'origine di questa designazione non proprio piacevole. Gli abitanti di Lipomo conservavano una lingua neoceltica e i culti pagani in un'epoca in cui Como era stata pienamente romanizzata e cristianizzata. Così venivano considerati paria e denigrati in modo atroce. Anche quando la lingua neoceltica è sparita e la cristianizzazione è stata completa, la discriminazione è continuata e si è tramandata per secoli. Sono cose poco piacevoli, me ne rendo conto, ma nasconderle non giova a nessuno. 

Conclusioni 

Stabilita la genuina etimologia celtica di Lipomo, notiamo che il toponimo ha qualcosa di eccezionale: a quanto mi risulta, in Lombardia sarebbe l'unico esito moderno di un composto derivato dal protoceltico *magos. A quanto mi consta, nella toponomastica dell'Insubria di epoca romana sono attestati soltanto due composti formati allo stesso modo: Bardomagus (non lungi da Milano) e Cameliomagus o Comillomagus (nei pressi dell'attuale Broni, provincia di Pavia). Mi piace pensare che se questi toponimi fossero sopravvissuti, oggi avremmo i comuni di Bardomo e di Camillomo. Per contro, in Gallia Transalpina simili formazioni sono numerosissime. 

martedì 27 dicembre 2022

ETIMOLOGIA CELTICA DEL TOPONIMO MISINTO

Misinto (in dialetto brianzolo Misent /mi'zent/) è un comune italiano con circa 5.700 abitanti (anno 2022), situato nella parte occidentale della provincia di Monza e Brianza, all'altitudine di 252 metri sul livello del mare. Se devo esprimere un'opinione personale, mi sembra un paesino piuttosto squallido. Eppure dal punto di vista etimologico è sicuramente molto interessante. 

Attestazioni storiche 

Mediosente (
Codex Langobardorumanno 926 "de Mediosen[te]", anno 974 "de loco Mediosente"esiste poi menzione di un presbitero Gottefredus de Mediosentecfr. Frisi, 1794)
Misente, Misentum (documenti ecclesiastici, XII sec.) 
Misentis (Liber Notitiae, XIII sec.) 
Mixintum (XV-XVI sec., solo in documenti di altri comuni; la lettera -x- trascrive la sibilante sonora /z/
Misinto (unica forma usata a partire dal XVIII sec.) 



La tradizionale etimologia dei romanisti 

Il mondo accademico, in modo abbastanza compatto, presuppone per il toponimo Misinto una derivazione dal latino LOCUS MEDIŌ CINCTUS "luogo cinto a metà", donde *MEDIOCINCTUS
Si segnalano varianti riportate nel Web: 

  - Locus Medius Cinctus 
  - Locus medium cinctus 
  - Medio-Cinctus 
  - Medium-Cinctus 

Ne esistono senza dubbio altre. Nessuna è attestata in documenti storici e alcune sono palesemente erronee. 

Un'etimologia alternativa e implausibile

Dante Olivieri nel suo Dizionario di toponomastica lombarda (1931) riporta quanto segue (il grassetto è mio): 

Se non è illusione, par di vedervi un nome composto di IN] MEDIO SENTE "in mezzo allo spineto". 

Latino sentis "spina; spineto" è imparentato con sentus "spinoso; ruvido", di etimologia abbastanza incerta (si suppone da un proto-indoeuropeo *ksen- "cardare"). In ogni caso non è voce volgare e ha dato pochissimi esiti toponomastici nella Romània (mi vengono in mente soltanto Santigueiro e Santigoso, in Galizia). 
 



La vera etimologia celtica

Il nome di Misinto viene dal celtico *MEDIJOSINTUS (adattato in latino come *Mediosintus), che significa "Sentiero del Mezzo". Non deriva affatto dall'improbabile latino *MEDIOCINCTUS "cinto a metà", come postulano i romanisti, sempre ansiosi di annichilire ogni minima traccia dell'antica lingua celtica, parlata in Insubria e altrove prima del completamento della romanizzazione. 

Se l'etimologia proposta dai romanisti fosse corretta, anziché Misent /mi'zent/ avremmo *Messenc' /me'sentʃ/. Lo sviluppo del gruppo consonantico -nct- è in genere /ntʃ/ tranne che in sanctus "santo" > sant (per influenza della lingua alta). Così in milanese esisteva il vocabolo tenc' /tentʃ/ "nero corvino" < tinctus. Mi fu riferito di milanese che chiamava la moglie Tencia per il nero lucido dei suoi capelli; allo stesso modo vunc' /vuntʃ/ "sporco" deriva da unctus e corrisponde all'italiano unto (veneto onto). Allo stesso modo, il latino cinctus (con vocale tonica breve) avrebbe dato *senc' /sentʃ/. In italiano, dove questa palatalizzazione non si è prodotta, cīnctus (con vocale tonica lunga) ha dato cinto

Prendiamo ad esempio il toponimo Morsenchio (in provincia di Milano), italianizzato in modo ipercorretto del milanese Mursenc' /mur'sentʃ/, che proviene regolarmente dal latino LOCUS MŪRŌ CINCTUS "luogo cinto da un muro", ossia *MUROCINCTUS (Borghi, 2004). Ebbene, salta subito agli occhi il contrasto tra MorsenchioMisinto. In buona sostanza, il professor Guido Borghi riconobbe che avevo dimostrato l'origine celtica di Misinto a partire da mere considerazioni fonetiche. 

*Mediosintus < celtico *Medijosintus 
   significato: nel mezzo del sentiero, a metà del sentiero  
   tardo celtico: *MEDIOSINTO, *MEIOSINTO 
   attestazione: MEDIOSENTE 
   evoluzione romanza: MISENTE, MISENT, etc. 
Nota:
La vocale /e/ chiusa proviene dalla più antica /i/ breve. 

1) Primo membro del composto: 

Protoceltico: *medijos
    Forma femminile: *medijā 
    Primo membro di composti: *medijo- 
Significato: mezzo 
Uso: aggettivo 

Questo è un notissimo esempio di evoluzione storica di questa radice in un toponimo preromano:

Latino: Mediolānum < celtico *Medijolānon 
   significato: nel mezzo della pianura 
   tardo celtico: MEIOLANO (1)
   evoluzione romanza: MILANOMILÀN  

(1) Iscrizione su resti delle mura romane. 


Si noterà che la parola latina imparentata con quella celtica ha avuto una trafila ben diversa (es. Mezzovico, etc.). 

2) Secondo membro del composto: 

Protoceltico: *sintus < *sentus  
Genere: maschile 
Significato: sentiero 
N.B. 
Il passaggio dall'antica -e- tonica a -i- davanti al gruppo consonantico -nt- si trova anche in *kintus "primo", da un più antico *kentus

Declinazione:

Singolare:
nominativo: *sintus
vocativo: *sintu 
accusativo: *sintun 
genitivo: *sintous 
dativo: *sintou 
strumentale: *sintū 

Plurale:
nominativo: *sintowes
vocativo: *sintowes
accusativo: *sintūs 
genitivo: *sintowon 
dativo: *sintowobo(s), *sintubo(s)  
strumentale: *sintowobi(s), *suntubi(s)  

Duale:
nominativo: *sintū 
vocativo: *sintū 
accusativo: *sintū 
genitivo: *sintous 
dativo: *sintowobon, *sintubon 
Dal protoceltico *sintus deriva direttamente l'antico irlandese sét "sentiero" (irlandese moderno séad). 

Declinazione: 

Singolare: 
nominativo: sét 
vocativo: sét 
accusativo: sét n- 
genitivo: séto, séta 
dativo: séit 

Plurale:
nominativo: sétae 
vocativo: séotu
accusativo: séotu 
genitivo: sétae n-
dativo: sétaiḃ 

Duale: 
nominativo: sét 
vocativo: sét 
accusativo: sét 
genitivo: séto, séta 
dativo: sétaiḃ 

Protoindoeuropeo: *sent- 
Significato: andare 

Questa radice dà esiti notevoli in protogermanico:

Protogermanico: *sandjanan 
Significato: inviare, mandare  
   Esito tedesco moderno: senden 
   Esito inglese moderno: to send 

Protogermanico: *sinþaz 
Significato: cammino; viaggio 
   Esito gotico: sinþs 



Conclusioni 

Evidentemente Misinto prese il suo nome celtico dal fatto che si trovava all'incirca a metà strada di un sentiero che dal capoluogo degli Insubri portava al capoluogo dei Comensi. In epoca preromana un sentiero ben tracciato e battuto doveva già essere una comodità utilissima. 

domenica 25 dicembre 2022

GLI ANTROPONIMI LONGOBARDI IBRIDI

Mi viene spesso in mente un aneddoto raccontatomi da P., che riguarda il bigottissimo paesino di C., di cui è pietoso omettere il nome esteso. Quando i genitori dovevano scegliere come chiamare il loro pargolo, le preferenze andavano spessissimo al nome Matteo, seguito a distanza da Tommaso e Luca. A scuola si dava il caso che troppi bambini si chiamassero Matteo C., essendo C. il cognome più diffuso di quel borgo oltremodo infelice. La maestrina era imbarazzata dalla difficoltà di distinguere i suoi alunni. A un certo punto il parroco dovette intervenire perché i genitori si decidessero a dare ai nuovi nati nomi più originali. 
Ebbene, questo problema tra i Longobardi non esisteva! La varietà degli antroponimi era infatti immensa

Tra i numerosissimi nomi attestati, se ne trovano alcuni che combinano elementi latini e germanici. Queste formazioni così peculiari erano diffuse soprattutto tra i Longobardi, ma se ne trovavano esempi anche tra altre popolazioni germaniche, come Franchi e Alemanni. 

Questo riporta l'ungherese István Vig nella sua opera Nomi propri di persona e attitudine linguistica. Ricostruzione dell’attitudine linguistica delle persone di nome longobardo nell’Italia longobarda (2020): 

"I nomi ibridi sono antroponimi sorti in seguito alla mutuazione reciproca di costituenti di nomi di persona di due lingue. Nel dominio linguistico germanico-romanzo8 sono caratteristici due tipi di formazione degli antroponimi, la composizione e la suffissazione. Nel primo caso un elemento latino/romanzo ed uno germanico vengono messi insieme, secondo le regole di composizione delle lingue germaniche. Nel secondo vengono aggiunti suffissi latini/romanzi ad elementi germanici o, viceversa, suffissi germanici ad elementi romanzi."
(Haubrichs 2004: 181‒183, 196) 

8 Così Haubrichs, ma nell’Italia longobarda del secolo VIII non è da escludersi neanche il termine latino parlato tardo di seconda fase.  
(la presente nota di Vig mi pare poco condivisibile

Questo invece afferma Romano Colizzi nella sua opera Evoluzione fonetica del longobardo (2022), consultabile su Academia.edu: 
"In tutto 15 persone, in relazione alle carte pervenuteci, hanno nomi ibridi. I nomi ibridi indicano un ulteriore avvicinamento delle due etnie, un processo di longobardizzazione della società, ma nello stesso tempo il latino si afferma come lingua comune e la lingua longobarda si affievolisce si disperde."

Riporto una serie di antroponimi longobardi ibridi attestati nelle iscrizioni, spesso in forma latinizzata nella morfologia (maschili: nominativo in -us; accusativo in -um
nominativo / accusativo volgare in -u; genitivo in -i; dativo in -o). Sono composti a partire da una radice latina come primo membro del composto e da una radice longobarda come secondo membro. Spesso si trova un suffisso diminutivo latino (maschile -ulus, femminile -ula), che del resto si trova anche in nomi formati da sole radici germaniche. Le attestazioni sono tratte da Bruckner, Meyer, Francovich Onesti, Colizzi, Vig.  

1) Angel- < lat. angelus "angelo" 

maschili: 

   Angelperti (gen.) 

2) Bone-, Boni < lat. bonus "buono" 
   (corrispondente longobardo: gode-)

maschili: 

   Bonecausus 
   Bonerissi 
   Bonichis 
   Bonifrit, Bonifrid, Bomfrid  
   Bonipert 
   Bonipertus 
   Boniprand 
   Boniprandus 
   Bonuald 
   Bonualdus 

femminili: 

   Bonecunda 
   Bonetruda 

È noto un calciatore che di cognome fa Boniperti. All'origine della sua stirpe deve esserci stato un longobardo di nome Bonipert
Lo stesso nome, Bonipert, fu portato dal primo vescovo di Pécs, in Ungheria (XI sec.). 

3) Castel- < lat. castellum "castello" 

maschili: 

   Castelchisi 
   Castelmannus 

4) Crist- < lat. Christus "Cristo" 

maschili:

   Cristelmo (dat.) 

A San Gallo, in area alemannica, troviamo attestato l'antroponimo Cristulfus, formato in modo simile.

5) Domne-, Domni- < lat. Dominus "Signore" 

maschili: 

   Domnarius 
   DomnerisiDomnerissi 
   Domnichi 
   Domnipertus 

6) Dulce-Dulci- < lat. dulcis "dolce" 

maschili: 

   Dulceramus 
   Dulcipert 
   Dulciperto (dat.) 

7) Firmi- < lat. firmus "fermo" 

maschili: 

   Firmiteu 

8) Flori-, Fluri- < lat. flōs (acc. flōrem) "fiore" 

maschili: 

   Floripert 
   Fluriprandus 

9) Iohanne-, Iohanni-, Ianni- < lat. Iōhannēs
      "Giovanni" (Apostolo; Battista)

maschili: 

   Iohannemari 
   Iohanniperto (dat.) 
   Ianniperti (gen.) 

10) Iuste- < lat. iūstus "giusto"  

maschili:

   Iustemari 
   Iustulphus 

11) Leo(n)-, Leoni- < lat. leō (acc. leōnem) "leone"

maschili: 

   Leonipertus, Leonpertus, Leompertus  
   Leonprandus 

12) Luci- < lat. lūx (acc. lūcem) "luce" 

maschili: 

   Lucepertus, Lucipertus  
   Luceradus 
   LucifriLucifre 
   Lucifridus 
   Luciprand 

femminili: 

   Luciperga 
   Lucipergula 

13) Lupe-, Lupi-, Lope- < lat. lupus "lupo" 
   (corrispondente longobardo: ulfe-, vulfe-, gulf-)

maschili: 

   Lopari 
   Lopenandus 
   Lupardus 
   Lupari 
   Luparius 
   Luperissi 
   Lupigis, Lopechis 
   Lupipertus 
   Lupiprandi (gen.) 
   Lupoald 
   Lupualdus, Lopoaldus 
   Lupuini (nom.) 

femminili: 

    Lupara 

Lopari corrisponde al nativo Ulfari, Gulfarius.

14) Magne-, Magni- < lat. magnus "grande" 

maschili: 

   Magnipert
   Magnipertus, Magnepertus 
   Magnipertuli (gen.) 
   Magnolfus 
   Magnualdus
 

femminili:

   Magnerada 
   Magniperga 

15) Michel- < lat. Michael "Michele" (Arcangelo) 

maschili: 

   Michelpert 

Cfr. Colizzi. 

16) Pauli- < lat. Paulus "Paolo" (Apostolo)

maschili: 

   Paulipertu 

femminili: 

   Pauliperta 

17) Petre-Pedre- < lat. Petrus "Pietro" (Apostolo)

maschili: 

Pedremundus 
Petrepertus, Petribertus 

18) Placi- < lat. placēre "piacere" 

maschili: 

   Placimundus 
   Placiprandus 

19) Urse-, Ursi-, Urs-Orse- < lat. ursus "orso" 
   (corrispondente longobardo: pere-, peri-, pero-)

maschili: 

   Ursemarius 
   Ursengardo (dat.) 
   Urseramus 
   Ursipertus, Ursepertus, Urspertus   
   Ursoaldus 
   Orseprandu

Si noterà che il Bruckner faceva i salti mortali per cercare di spiegare questi elementi come puramente germanici, rifiutando l'origine latina. Tuttavia le sue interpretazioni non sono affatto convincenti.

Alcune note semantiche 

Molti di questi antroponimi presuppongono la conoscenza del significato e quindi la persistenza della lingua longobarda come viva e vitale. Ecco alcuni esempi: 

Angelperti (gen.) "Angelo Splendente" 
Bonecausus "Buon Goto" 
Bonichis "Buon Ostaggio" 
Bonifrit "Buona Pace"
Bonipert "Buono Splendente" 
Boniprand "Buona Spada", "Buon Tizzone" 
Bonuald "Principe Buono" 
Castelchisi "Ostaggio del Castello" 
Castelmannus "Castellano", "Uomo del Castello"
Cristelmo (dat.) "Protezione di Cristo", "Elmo di Cristo"  
Domnarius "Esercito del Signore" 
Domnerissi "Principe del Signore" 
Iohannemari "Famoso come San Giovanni" 
Iohanniperto (dat.) "Splendente come San Giovanni"
Iustulphus "Lupo Giusto" 
Leonipertus "Leone Splendente" 
Lopenandus "Audace come un lupo" 
Luceradus "Consiglio della Luce" 
Lucifri, Lucifridus "Pace della Luce" 
Lupari, Luparius "Esercito del Lupo" 
Luperissi "Principe dei Lupi", "Principe Lupo" 
Lupigis "Ostaggio del Lupo" 
Lupipertus "Lupo Splendente" 
Lupualdus, Lopoaldus "Principe Lupo" 
Lupuini "Amico del Lupo" 
Magnerada "Grande Consiglio" 
Magnipert "Grande Splendente" 
Magnolfus "Grande Lupo" 
Magnualdus "Grande Principe" 
Michelpert "Splendente come San Michele" 
Pedremundus "Autorità di San Pietro" 
Petrepertus "Splendente come San Pietro" 
Ursemarius "Orso Famoso" 
Ursipertus "Orso Splendente" 
Ursoaldus "Principe Orso" 

Si possono scorgere persino alcune kenningar. Solo per fare un esempio, il Lupo doveva essere un riferimento a Godan, ossia a Odino. Elementi pagani persistettero a lungo in un contesto cristiano.

Alcuni nomi suonano in apparenza strani o addirittura incongruenti, ma possono comunque essere spiegati facilmente. Ad esempio questo:  

Dulceramus "Dolce Corvo" 

Possiamo ricostruire una narrazione. Un uomo aveva un figlio magrissimo dai capelli corvini, che nella figura ricordava un corvo. Fu trovato che uno sciame d'api lo aveva avvolto senza arrecargli alcun nocumento. Così fu chiamato "Dolce Corvo". Non è impossibile che sia andata proprio così. 

Sovrapposizioni parziali 

In alcuni casi si è verificata una parziale confusione tra l'elemento nativo e l'elemento importato. Ne diamo alcuni esempi. 

1) Longobardo "forza" / Latino "grande" 

i) Radice germanica genuina:  
Magen-, Magin-, Machin-, Main-
    < protogermanico *maγinan "forza"

maschili: 

   Magenarius 
   Maginardus, Mainardus 
   Maginfredus, Machimfredus 
   Maienolfus 
   Mainoaldus 

femminili: 

   Mainsinda 

ii) Radice latina:  
Magne-, Magni-
    < latino magnus "grande" 

   Magnifredus 
   Magnolfus 
   Magnualdus 

2) Longobardo "caro" / Latino "lupo" 

i) Radice germanica genuina: 
Leupi-, Leup-, Leopi-, Liupe- 
   < protogermanico *leuβaz "caro" 

   Leupichis 
   Leupchis 
   Leopegisus 
   Liupechisus 

ii) Radice latina: 
Lupe-, Lupi-, Lope- 
   < latino lupus "lupo" 

   Lupigis 
   Lopechis 

3) Longobardo "lode" / Latino "lupo" 

i) Radice germanica genuina: 
   Lube-, Lubon- 
  < protogermanico *luβan "lode" 

   Lubedeus, Lubedeo 
   Lubonpertus 

ii) Radice latina: 
Lupe-, Lube- 
   < latino lupus 
   
   Lupecino (dat.) 
   Lubechenus, Lubecinus  

4) Longobardo "caro coraggioso" / Latino "leopardo" 

i) Radice germanica genuina: 
Leopard-
     < protogermanico *leuβaχarduz "caro coraggioso"

Leopard, Leobard, Lepard  
Leopardus 

ii) Radice latina: 
Leopard- 
   < latino leopardus 

Leopardus 

Nota:
Sono attestate numerose varianti in Germania e altrove (Förstermann, Ferguson): Liubhart, Liubhard, Leobhart, Leopart, Leupard, etc. Dal composto protogermanico deve essersi formato il nome longobardo che ha dato origine al cognome di Giacomo Leopardi. 
In tedesco moderno l'antroponimo ha lasciato come eredi numerosi cognomi: Liebert, Liebhardt, Liphard, Liphardt, Lipparth, Lippert, Lübbert

5) Longobardo "fama" / Latino "Roma" 

i) Radice germanica genuina: 
Rome-, Rom- 
   < protogermanico *χrōmiz "fama", "gloria" 

Rometruda 

ii) Radice latina: 
Rome-, Rom- 
   < latino Rōma 

Romuald, Romoald 

Nota:
È ben possibile che questo antroponimo fosse compreso come "Principe Famoso", ma anche come "Principe di Roma". Si noterò che in anglosassone il nome di Romolo (lat. Rōmulus) è attestato come Romwalus

La bella e prosperosa Leonilde 

Anni fa mi trovavo in stazione ad attendere il treno della mattina, quando notai una donna biondiccia e molto affascinante. Era davvero una bella milf. Parlava con alcune sue amiche di molti argomenti. Ascoltando le conversazioni, mi resi conto che aveva un nome assai inconsueto per quest'epoca: Leonilde. Non ci sono dubbi: il padre glielo aveva dato perché era un appassionato dei Longobardi. Mi sembra di buon auspicio. 

Conclusioni 

Nonostante siano stati fatti numerosi studi sui nomi ibridi longobardi, possiamo dire che non sia un argomento molto conosciuto. Mi auguro che questo mio trattatello possa ispirare ulteriori approfondimenti.     

mercoledì 21 dicembre 2022

LIDINLAIB: UNA FRASE LONGOBARDA ATTESTATA

Dal testo dell'Editto di Rotari si può estrarre qualcosa di estremamente interessante, che intendo sottoporre all'attenzione degli eventuali lettori: una breve frase in longobardo. 

173. Si quis res suas alii thingauerit, et dixerit in ipso thinx lidinlaib, id est, quod in die obitus sui reliquerit: non dispergat res ipsas postea doloso animo, nisi fruatur eas cum ratione. Et si tales ei enuenerit necessitas, ut terra cum mancipia aut sine mancipia uindere aut locum pigneris ponere debeat, dicat prius illi, cui thingauit: "Ecce uedis, quia necessitate conpulsus res istas uado dare; si tibi uedetur, subueni mihi et res istas conseruo in tuam proprietatem." Tunc si noluerit subuenire, quod alii dederit, sit illi stabilem et firmum, qui acceperit. 

Alcune note etimologiche: 

Forma protogermanica: *līþ in laiβōn 
   (< *līþanan "andare", "passare"; *in "in";
    *laiβō "eredità", "resto", "ciò che rimane"

Classificazione grammaticale: frase 
Significato: "vada in eredità" 
  Esito longobardo: lidinlaib 
    Varianti attestate: lidelaib, lidinlayb 
    Varianti latinizzate: lidinlaibus, lidhilahibum 
    Varianti corrotte: lidin laid, lidemlaid 
Nota: 
Si ha il dileguo della desinenza dell'accusativo femminile, retto dalla preposizione in. La cosa, pur essendo abbastanza insolita, non deve stupire.    


Un noto antroponimo: 

Lapo 
Forma protogermanica: *Laiβaz 
  (< *laiβō "eredità", "resto", "ciò che rimane") 
Significato: "Eredità" 
Uso: Antroponimo maschile
La radice si trova come secondo elemento in alcuni nomi longobardi toscani: Teudelapus, Guidilapus. La riduzione del dittongo -ai- in -a- è frequente nel materiale antroponimico attestato in Toscana (Onesti, 2000). È possibile che proprio da composti di questo genere sia derivato come ipocoristico il nome Lapo.  
Nota: 
Sono convinto che si debbano considerare degne d'irrisione e di scherno le proposte etimologiche di chi vede in Lapo un ipocoristico di Iacopo o un'alterazione capricciosa di Lupo

Conclusioni: 

Si tenga presente che il mondo accademico è compatto nel negare l'esistenza di frasi in longobardo. Solo per fare un esempio, la pur validissima Nicoletta Francovich Onesti (Università di Siena), nel suo articolo La lingua dei Longobardi, caratteristiche e problemi (2014), afferma quanto segue: 

"Non ci sono testi estesi che documentino la lingua dei Longobardi; di questa conosciamo solo singoli termini, parole sparse, immerse separatamente nel contesto latino delle fonti scritte altomedievali; non abbiamo perciò neanche una frase intera, ma solo parole staccate e non di rado latinizzate nella fonetica e nella morfologia." 

Inoltre è ripetutamente affermata l'inconoscibilità di qualcosa che invece si evince in modo alquanto chiaro dall'analisi del materiale disponibile: 

"Non possiamo perciò sapere quasi niente della morfologia e della sintassi di questa lingua, ma possiamo ricavare informazioni solo sulla fonetica, il lessico e la formazione delle parole del longobardo."

Come se i Longobardi potessero parlare una lingua importata da Marte! Il carissimo e irriverente amico fiorentino R. sbotterebbe: "L'è roba 'a mmatti!" 

Alla luce dei fatti da me esposti, non si può dire che non esista nemmeno una frase attestata nella lingua dei Longobardi: lidinlaib è una frase a tutti gli effetti. Neppure si può dire che la morfologia sia sconosciuta e che nulla se ne possa dedurre. Non mi spingo oltre.