ALIEN: COVENANT
Titolo originale: Alien: Covenant
Paese di produzione: Stati Uniti d'America, Regno Unito
Lingua originale: Inglese
Anno: 2017
Durata: 122 min
Rapporto: 2,35:1
Genere: Fantascienza, thriller, orrore
Regia: Ridley Scott
Soggetto: Jack Paglen, Michael Green
Sceneggiatura: John Logan, Dante Harper
Produttore: Ridley Scott, Mark Huffam, Michael Schaefer,
David Giler, Walter Hill
David Giler, Walter Hill
Casa di produzione: Brandywine Productions, Scott Free
Productions
Productions
Distribuzione in italiano: 20th Century Fox
Fotografia: Dariusz Wolski
Montaggio: Pietro Scalia
Effetti speciali: Dan Oliver
Musiche: Jed Kurzel
Scenografia: Chris Seagers
Costumi: Janty Yates
Trucco: Tess Natoli
Interpreti e personaggi:
Michael Fassbender: David 8 / Walter
Katherine Waterston: Daniels
Billy Crudup: Christopher Oram
Danny McBride: Tennessee
Demián Bichir: Lope
Carmen Ejogo: Karine Oram
Amy Seimetz: Faris
Jussie Smollett: Ricks
Uli Latukefu: Cole
Callie Hernandez: Upworth
Tess Haubrich: Rosenthal
Nathaniel Dean: Hallett
Alexander England: Ankor
Benjamin Rigby: Ledward
James Franco: Jacob Branson
Noomi Rapace: Elizabeth Shaw
Guy Pearce: Peter Weyland
Doppiatori italiani:
Francesco Prando: David 8 / Walter
Chiara Colizzi: Daniels
Massimo Lodolo: Christopher Oram
Stefano De Sando: Tennessee
Luca Biagini: Lope
Valentina Mari: Karine Oram
Barbara De Bortoli: Faris
Flavio Aquilone: Ricks
Stefano Andrea Macchi: Cole
Connie Bismuto: Upworth
Francesca Fiorentini: Rosenthal
Domenico Strati: Hallett
Alessandro Vanni: Ankor
Marco Baroni: Ledward
Sacha Pilara: Jacob Branson
Fabio Boccanera: Peter Weyland
Budget: 97 - 111 milioni di dollari US
Box office: 240,9 milioni di dollari US
Trama:
Prologo.
Il flashback precede la spedizione della nave Prometheus. Il magnate Sir Peter Weyland, ancora nel fiore degli anni, si trova nel suo lussuosissimo appartamento lacustre insieme a un androide appena attivato. Per prima cosa gli chiede di suonare al pianoforte un pezzo di Wagner a sua scelta. La persona artificiale di rimando esegue "Entrata degli dei nel Walhalla" da L'oro del Reno, scena seconda. Quando il plutocrate chiede alla sua creatura di darsi un nome, questa sceglie "David" dopo aver osservato la statua del David di Michelangelo.
Atto I
Anno del Signore 2104. Undici anni dopo la spedizione Prometheus, alla nave di colonizzazione Covenant mancano sette anni per raggiungere il pianeta Origae-6 con 2.000 coloni in criostasi e 1.140 embrioni umani stipati in celle frigorifere. La nave, gestita dal computer di bordo Mother, è monitorata da Walter, un androide di modello avanzato che assomiglia fisicamente a David. Quando una tempesta di neutrini crea danni molto gravi, Walter rianima i compagni dell'equipaggio. Il capitano Jake Branson è stato incenerito quando la sua capsula criostatica non ha funzionato correttamente. Mentre la nave viene riparata, l'equipaggio rileva la trasmissione di una voce umana cantante, che proviene da un pianeta vicino, in apparenza decisamente più abitabile di Origae-6. Nonostante le proteste della vedova di Branson, Daniels, secondo cui questo nuovo pianeta "perfetto" è troppo bello per essere vero, il nuovo capitano, Christopher Oram, decide che indagheranno. È un religioso, un adepto molto rigido e fanatico della Chiesa Pentecostale. Si oppone a una bevuta di commemorazione in onore del defunto Branson, ritenendola un rito pagano; pur non riuscendo ad impedirla, non vi presenzia. Mentre il pilota Tennessee mantiene la Covenant in orbita, sua moglie Faris fa volare un lander sulla superficie del pianeta, privo di vita animale ma ricco di vegetazione. Qui una squadra di spedizione traccia il segnale, che presto si scopre essere trasmisso da un relitto alieno precipitato. I membri dell'equipaggio Ledward e Hallett vengono infettati dalle spore emese da organismi fungini simili a vesce globose nere. La moglie di Oram, Karine, sorregge Ledward, la cui salute mostra segni di rapido deterioramento, aiutandolo a tornare sul lander, dove Faris mette entrambi in quarantena all'interno dell'infermeria, bloccando la porta. Una piccola creatura aliena pallida, il neomorfo, erompe dalla schiena di Ledward, uccidendolo, quindi dilania anche Karine. Il suo aspetto è terribile, la sua ostilità è assoluta. Emette un verso spettrale simile a quello della cicogna. Faris tenta di colpire la funesta creatura con un fucile ma innesca un'esplosione che provoca la sua morte e distrugge il lander. Il neomorfo riesce a fuggire, Faris brucia. Nelle vicinanze dei campi, un altro neomorfo scaturisce dalla bocca di Hallett, causandogli una morte atroce. Presto i due mostri biancastri, cresciuti in modo prodigioso, attaccano l'equipaggio rimanente, uccidendo anche Ankor. I superstiti riescono ad eliminare soltanto un neomorfo, incenerendolo con il lanciafiamme.
Atto II
A questo punto appare David, sopravvissuto alla precedente missione Prometheus, che spaventa il neomorfo sopravvissuto usando un segnale luminoso. David guida l'equipaggio in un antico tempio, una città maledetta piena dei resti di innumerevoli umanoidi morti. Stando al suo racconto, quando è arrivato sul pianeta con la collega Elizabeth Shaw, la loro nave avrebbe rilasciato accidentalmente un esiziale agente patogeno. Questo veleno tremendo ha annientato l'intera popolazione del pianeta e tutta la fauna. La stessa Shaw sarebbe morta quando la nave si è schiantata. I tentativi di trasmettere via radio alla nave Covenant sono impediti da tremende tempeste ioniche. Il neomorfo riesce ad infiltrarsi nel tempio e uccide una donna, il membro dell'equipaggio Rosenthal, nutrendosi di straccetti di carne strappati al cadavere decapitato. David cerca di comunicare con la creatura e si adira quando il Capitano Oram irrompe e spara, colpendola a morte. David, interrogato da Oram, gli rivela che gli alieni aberranti sono il risultato della sperimentazione con l'agente patogeno per produrre nuove forme di vita. Riesce però a ingannare il religioso, inducendolo a farsi attaccare da un simbionte uscito da un gigantesco (e ben noto) uovo. In tempi rapidissimi una nuova forma di creatura erutta dal torace del malcapitato, uccidendolo. Mentre gli altri cercano Oram e Rosenthal, Walter trova i resti del cadavere sezionato di Shaw, usato da David come materiale per i suoi raggelanti progetti di creature parassitoidi in continua evoluzione. David afferma che l'umanità è una specie morente e indegna, mentre che l'essere infernale da lui progettato è un "organismo perfetto" che la eradicherà. Ha un flashback in cui rivede i tragici istanti in cui il patogeno è stato da lui liberato sul pianeta, causando il genocidio di milioni di Ingegneri, devastati da enormi scorpioni neri che erompevano dai loro corpi. Walter esprime la sua avversione alle idee e all'operato di David, che la prende male e lo disabilita. Walter riesce a riprendersi, ripara se stesso e lotta contro David, permettendo a Daniels di fuggire - dopo che la donna aveva scoperto un'intera biblioteca di orridi manoscritti, completa di disegni dello smembramento della dottoressa Shaw. Altrove, un secondo simbionte, scaturito da un uovo, attacca il capo della sicurezza Dan Lope. Il membro dell'equipaggio Cole rimuove rapidamente il parassita, lasciando Lope con ustioni da acido sul viso. Lo xenomorfo eruttato da Oram è ormai adulto e uccide Cole, mentre Lope scappa e incontra Daniels. Tennessee arriva su un lander per trarre in salvo Daniels, Lope e Walter. Tra mille difficoltà, riescono ad eliminare lo xenomorfo furioso e a fare ritorno sulla Covenant.
Atto III
La mattina dopo, Daniels e Tennessee scoprono che uno xenomorfo ha provocato la morte di Lope, scaturendo dal suo petto: il mostro è libero di sfuriare sulla Covenant! Cresce ed uccide i membri dell'equipaggio Ricks e Upworth mentre sono sotto la doccia a fare sesso (anche se dai cognomi non si capisce, è una coppia etero!). Non senza fatica, Daniels e Tennessee attirano la creatura nella baia di terraformazione della Covenant e la espellono nello spazio. La Covenant riprende il suo viaggio verso Origae-6. Mentre Walter mette Daniels in criostasi, lei si rende conto che l'androide in realtà è David. È troppo tardi: la donna urla ma non riesce a scappare dalla sua capsula e cade in stato di ibernazione. David rigurgita due embrioni di simbionti, simili a minuscoli granchi, che mette nella cella frigorifera assieme gli embrioni umani. Fingendosi Walter, invia una trasmissione in cui dice che tutti i membri dell'equipaggio, tranne Daniels e Tennessee, sono stati uccisi dal precedente incidente di eruzione solare, mentre i coloni ibernati sarebbero illesi. Fatto questo, l'androide chiede a Mother di diffondere le note di Wagner: Entrata degli dei nel Walhalla, Oro del Reno, scena seconda. Sublime!
Citazioni:
"Il mio nome è Ozymandias, Re di tutti i Re.
Ammirate voi, Potenti, la mia opera, e disperate!"
(David)
"Essi appartengono a una specie morente che annaspa per risorgere. Non meritano di ricominciare, e io non glielo permetterò."
(David)
"Quando una nota è stonata, alla fine distrugge l'intera sinfonia, David."
(Walter)
Ammirate voi, Potenti, la mia opera, e disperate!"
(David)
"Essi appartengono a una specie morente che annaspa per risorgere. Non meritano di ricominciare, e io non glielo permetterò."
(David)
"Quando una nota è stonata, alla fine distrugge l'intera sinfonia, David."
(Walter)
Recensione:
A quanto pare siamo in pochissimi a ritenere Alien: Covenant un immenso capolavoro. I motivi dello scarso entusiasmo dei fan, o addirittura della loro aperta avversione, non sono poi troppo dissimili da quelli già analizzati in dettaglio per il precedente Prometheus (2012), di cui questa pellicola costituisce il seguito. Il regista è rimasto sorpreso dal fatto che nessuno dei tre sequel di Alien (1979) si sia preso la briga di porre la domanda "perché?" riguardo all'origine delle creature aliene. Così ebbe a dire in un'occasione: "Ho pensato che fosse davvero una delle prime domande da porre, ma avrebbe significato uscire da quell'idea molto semplicistica della 'vecchia casa buia e la gente morirà'." Questo è bastato a scatenare il finimondo. Alla gente non piacciono gli interrogativi filosofici: ha una netta predilezione per il semplicismo più ingenuo. Visti i risultati poco soddisfacenti di Prometheus, Scott credette che i fan fossero rimasti delusi perché lo xenomorfo non c'era. Così pensò bene di risolvere il problema rimettendo obtorto collo lo xenomorfo in Alien: Covenant. Questo non bastò a far contenti i fan, che rimasero in larga misura ostili. Per rendersene conto basta guardare sul Web, nei forum e nei social, dove le tempeste di merda abbondano oltre ogni misura.
Il titolo originale della pellicola doveva essere Alien: Paradise Lost, con un suggestivo riferimento all'opera di Milton. Purtroppo è stato cambiato. Ben prima che il film uscisse, era il 27 novembre 2015, Ridley Scott ha annunciato che questo
sarebbe stato il secondo capitolo di una nuova trilogia di Alien, dopo Prometheus. Successivamente
ha suggerito la possibile realizzazione di un quarto prequel. Tuttavia,
il futuro della serie è diventato incerto dopo il nefasto acquisto
della 20th Century Fox da parte della Disney, nel dicembre 2017. Il terzo
capitolo dell'ipotetica trilogia (o tetralogia), intitolato in via provvisoria Alien: Awakening, sarebbe dovuto entrare in preproduzione già nel 2015, ma il
progetto è stato quasi subito accantonato a tempo indeterminato. Tra le
cause ipotizzate della deriva smerdante si citano gli scarsi riscontri commerciali di Alien: Covenant, oltre alla sua accoglienza non proprio positiva da parte di critica, fan e assimilati. In
ogni caso, la Disney non ha rilasciato dichiarazioni ufficiali in
proposito. All'inizio del 2019 la sceneggiatura chiamata Alien: Awakening
era in fase di scrittura e si pensava che il prequel sarebbe entrato in
produzione nel 2022. L'ipotesi più credibile è che sia andato tutto in
merda.
La novellizzazione
Lo scrittore statunitense Alan Dean Foster, lo stesso che all'epoca novellizzò Alien, Aliens - Scontro finale e Alien3, scrisse anche Alien: Covenant (2017). Se devo essere franco, non amo molto le novellizzazioni, ma questa sembra essere migliore di altre. Ha fatto seguito a breve un ulteriore prequel dello stesso autore, Alien: Covenant - Origins (2017)
Le ultime parole famose
Questo ebbe a dire il regista il 3 Marzo 2017, in un'intervista rilasciata al quotidiano The Sydney Morning Herald a proposito di un possibile sequel:
"Fino a un certo punto, devi quasi dare per scontato il successo del film e, proprio per questo, devi essere pronto. Non vuoi una pausa di due anni. Per cui sono pronto a cominciare le riprese il prossimo anno. Se volete davvero un franchise posso mandare avanti l'ingranaggio per sei film. Non ho intenzione di fermarlo di nuovo, nel modo più assoluto."
Credo che aspettare sia inutile. In realtà Alien: Covenant non si presta molto a sviluppi diretti originali. Come mi è stato fatto notare, la sua trama giunge a un punto morto. Una volta che la nave Covenant arrivasse a destinazione su Origae-6, si ripeterebbe in modo ineluttabile una situazione analoga a quella vista in Aliens - Scontro finale (James Cameron, 1986). Serve qualcosa di radicalmente diverso.
Conversazione sulla creazione
David: "Posso farti una domanda, padre?"
Peter Weyland: "Prego."
David: "Se tu hai creato me... chi ha creato te?"
Peter Weyland: "Ah, l'Antico Quesito... a cui spero che noi due risponderemo, un giorno. Tutto questo... tutti questi prodigi dell'arte, del design, dell'ingegno umano... tutti assolutamente insignificanti di fronte all'unico quesito importante: da dove veniamo noi? Io mi rifiuto di credere che il genere umano sia un sottoprodotto casuale di combinazioni molecolari, o anche il risultato di un mero caso biologico. No, dev'esserci di più. E tu e io, figlio mio, lo scopriremo."
David: "Permettimi, quindi, un attimo di riflessione: tu cerchi il tuo creatore, io sto guardando il mio. Io ti servirò, eppure tu sei umano. Tu morirai, e io no."
Peter Weyland: "Versami il tè, David."
L'Epilogo del flashback iniziale di Alien: Covenant si trova nel precedente film Prometheus, con il plutocrate decrepito che giace moribondo proprio vicino alla testa di David, recisa ma ancora in grado di parlare.
Peter Weyland: "Non c'è... niente"
David: "Lo so. Faccia buon viaggio, signor Weyland".
Il Capitano Oram e il Diavolo
Appena preso il posto del defunto Capitano Branson, il pentecostale Oram, che somiglia molto a Gianni Morandi, mette subito le cose in chiaro con l'equipaggio.
Capitano Oram: "Ehi Walter, voglio che tu e Mother eseguiate una revisione completa dei dati registrati per capire come sia avvenuto".
Walter: "È stato un evento circoscritto e casuale. Non c'è modo di rilevare brillamenti stellari spontanei, se non quando è tardi."
Faris: "È stata sfortuna."
Capitano Oram: "Faris, io non credo nella fortuna. Non mi interessa la fortuna. Preferisco avere uomini capaci e preparati, che fortunati. Osservazione, riflessione, fede e determinazione: in questo modo possiamo districarci nel sentiero che si apre davanti a noi."
Capitano Oram: "Ehi Walter, voglio che tu e Mother eseguiate una revisione completa dei dati registrati per capire come sia avvenuto".
Walter: "È stato un evento circoscritto e casuale. Non c'è modo di rilevare brillamenti stellari spontanei, se non quando è tardi."
Faris: "È stata sfortuna."
Capitano Oram: "Faris, io non credo nella fortuna. Non mi interessa la fortuna. Preferisco avere uomini capaci e preparati, che fortunati. Osservazione, riflessione, fede e determinazione: in questo modo possiamo districarci nel sentiero che si apre davanti a noi."
Quando il Capitano Oram sorprende David assieme al neomorfo (che non lo attacca), reagisce sparando senza pensarci due volte. Non si limita ad uccidere il mostro biancastro. Fa una strana allusione al Maligno. Ecco il dialogo tra David e il religioso:
Capitano Oram: "Spostati."
David: "Non spari. Non spari. Sto comunicando, Capitano. Respiri nelle narici di un cavallo, e sarà suo per la vita. Ma deve andargli vicino, deve guadagnarsi il suo rispetto."
- Il Capitano spara fino ad abbattere il neomorfo.
David: "No!!"
Capitano Oram: "Togliti di mezzo! Spostati!
David: "Come ha potuto?! Lui si fidava di me!"
- Il Capitano guarda la testa recisa della Rosenthal, che galleggia nella fontana.
Capitano Oram: "David, ho incontrato il Diavolo una volta, quando ero bambino, e non l'ho dimenticato mai. Quindi, David, devi dirmi esattamente cosa sta succedendo, o sarò costretto a metterlo in culo alla tua perfetta compostezza."
Molti hanno interpretato questa menzione del Diavolo come un'allusione a un predatore sessuale in cui Oram si sarebbe imbattuto durante l'infanzia. Altri invece ritengono che spesso le persone cresciute in ambienti di religiosi fanatici affermino di avere visioni demoniache. Il Capitano potrebbe aver intuito che David ha progetti diabolici... ma allora perché subito dopo si fa gabbare come un pollo? Se sa che le creature xenogenetiche sono diaboliche, perché mette la faccia dentro l'uovo che si apre? Un bella incoerenza...
La Rivelazione di William Gibson
Tutto è così chiaro e nitido che posso vedere la scena davanti ai miei occhi. William Gibson, il Padre del Cyberpunk, ha enunciato con la massima lucidità i Misteri della Xenogenesi. Egli ha evocato dall'Abisso il Principio dell'Annientatore dell'Essere e lo ha invitato a rivelargli gli Arcani della sua Creazione. Il dialogo si è svolto in Enochiano. Al termine di questa esperienza, William Gibson sapeva tutto. Le sue conoscenze erano pari a quelle contenute nel Necronomicon. Gli Xenomorfi non sono il banale frutto di una naturale evoluzione dei viventi rivolta alla sopravvivenza del più adatto: sono una malattia. Il loro potere germinante penetra nel corpo della vittima e la sua azione è quella di riscriverne il patrimonio genetico. Ho avuto un'illuminazione portentosa quando ho sentito enunciare questa Verità proveniente dall'Inferno Siderale.
La Fucina della Xenogenesi
Riporto le parole con cui David spiega il suo paziente e complesso lavoro di ingegneria xenogenetica.
David: "Come vede, sono diventato uno zoologo dilettante, nel corso degli anni. È nella mia natura tenermi impegnato, credo. Il patogeno ha preso moltissime forme, ed era estremamente mutevole, diabolicamente inventivo, in effetti. Il liquido originale è stato atomizzato in particelle quando è stato esposto all'aria. Dieci anni dopo tutto ciò che resta oltre al virus originario, sono queste magnifiche bestie. La pazienza è tutto. Dalle uova sono nati questi parassiti, truppe d'assalto dell'aggressione genetica. Aspettano un ospite, occupano l'ospite, riscrivono il DNA, e infine producono, beh, queste invidiabili unioni nel mio splendido bestiario. Subito ho cominciato una sperimentazione genetica per conto mio, un po' di incrociamento (sic), ibridazione se preferisce"
Capitano Oram: "L'hai ingegnerizzata tu la vita..."
David: "Le mani pigre fanno il lavoro del Diavolo, Capitano. Venga! Questo è quello che volevo mostrarle. I miei successi!"
Questi sono alcuni estratti del romanzo Alien: Covenant di Alan Dean Foster, che spiegano in modo più approfondito la Xenogenesi:
"L'agente patogeno - o il costrutto genetico realizzato dagli Ingegneri, come li chiamavamo noi - è progettato per infettare qualsiasi forma di vita non botanica. La sua unica funzione è riprodursi. È la sua ragione di vita: un istinto programmato con l'ingegneria genetica. Uccide riproducendosi: un metodo di guerra piuttosto elegante, se ci pensate. O di 'sperimentazione', se preferite. Un modo molto accurato per liberare un pianeta da ogni organismo indesiderato. Il virus non si ferma fino a quando è in grado di trovare un ospite vivente. A quel punto lo insemina e passa oltre. Come avete visto, il periodo di incubazione, mutazione e maturazione è di una rapidità sbalorditiva. A quel punto il virus 'rinasce'."
"Il patogeno in sé ha una longevità impressionante [...] In un ambiente adatto, può restare dormiente per centinaia se non migliaia di anni, e quando si presenta un ospite adeguato si risveglia e dà inizio al suo ciclo. In mancanza di un controllo esterno, basta un solo esemplare per rendere inabitabile un intero pianeta."
"L'agente patogeno - o il costrutto genetico realizzato dagli Ingegneri, come li chiamavamo noi - è progettato per infettare qualsiasi forma di vita non botanica. La sua unica funzione è riprodursi. È la sua ragione di vita: un istinto programmato con l'ingegneria genetica. Uccide riproducendosi: un metodo di guerra piuttosto elegante, se ci pensate. O di 'sperimentazione', se preferite. Un modo molto accurato per liberare un pianeta da ogni organismo indesiderato. Il virus non si ferma fino a quando è in grado di trovare un ospite vivente. A quel punto lo insemina e passa oltre. Come avete visto, il periodo di incubazione, mutazione e maturazione è di una rapidità sbalorditiva. A quel punto il virus 'rinasce'."
"Il patogeno in sé ha una longevità impressionante [...] In un ambiente adatto, può restare dormiente per centinaia se non migliaia di anni, e quando si presenta un ospite adeguato si risveglia e dà inizio al suo ciclo. In mancanza di un controllo esterno, basta un solo esemplare per rendere inabitabile un intero pianeta."
Sempre nella novellizzazione, David menziona un fatto mirabile, che i Neomorfi derivano i loro tratti dai loro ospiti e che un neomorfo generato da un insetto apparirebbe diverso da un neomorfo generato da un animale quadrupede. Attingendo alla stessa fonte, riporto l'enunciato della Missione di David, più esteso e completo rispetto al film:
"La specie umana è moribonda e spera di risorgere. Gli esseri umani sono frutto del caso: un tentativo fallito. E quando un esperimento fallisce, non ci si ostina a ripeterlo: si ricomincia da zero. E si seguono premesse e schemi migliori. Loro non meritano una seconda possibilità. E io la impedirò a tutti i costi."
Etimologia della parola neomorfo
Scott ha dato qualche spiegazione raffazzonata della parola neomorfo (in inglese Neomorph). Ritiene che Neomorph stia per Neo-xenomorph. Questo perché intendeva far passare l'idea banale che i neomorfi sarebbero la prima generazione di xenomorfi. Per coniare la parola, ha utilizzato il prefisso greco neo- "nuovo, giovane". Com'è consuento nel mondo anglosassone (e di conseguenza nel resto del mondo), la formazione della parola è concepita male, tramite un cut-up. Per un altro esempio di cut-up simile, si veda omofobia (in inglese homophobia), che sta per *omosessuofobia (in inglese *homosexuophobia).
Per puro piacere filologico, mi sono divertito a cercare in letteratura le occorrenze del termine neomorfo. Ho trovato qualche strano reperto archeolinguistico. La parola in questione è definita così nel Vocabolario Treccani (www.treccani.it):
Per puro piacere filologico, mi sono divertito a cercare in letteratura le occorrenze del termine neomorfo. Ho trovato qualche strano reperto archeolinguistico. La parola in questione è definita così nel Vocabolario Treccani (www.treccani.it):
"In antropologia fisica, razze n., le forme razziali più recenti ed evolute (cioè mongoloidi ed europoidi), in contrapp. alle razze paleomorfe o arcaiche (cioè australoidi e negroidi)."
Una cosa davvero sorprendente. In nettissimo contrasto con la definizione sopra riportata, troviamo quest'altra citazione di un autore ferocemente razzista:
"Il Negro, con questi caratteri estremi, appare realmente come un prodotto neomorfo e recente, sebbene porti con sé tante stimmate d'inferiorità morfologica e psichica."
(Renato Biasutti, 1938)
Quelli sopra riportati sono relitti di un'epoca ormai morta e sempre più lontana. L'uso della parola neomorfo nel film di Scott non ha ovviamente nulla a che vedere con tutto ciò. Indica qualcosa che si forma a partire da un organismo già esistente, proprio tramite la riscrittura del genoma. Il concetto è abbastanza simile a quella di neoplasia, che indica il cancro, ossia una massa di tessuto che cresce in eccesso e in maniera scoordinata rispetto ai tessuti normali. Se le masse tumorali sono costituite dalla crescita anomala di cellule nel nostro organismo, il neomorfo è costituito dalla crescita anomala ma organizzata di un nuovo essere vivente (che in gergo è chiamato "bambino") all'interno del nostro organismo, a partire dalla ricombinazione dai geni contenuti nel nucleo delle cellule. Converrete che lo stesso concetto è raccapricciante oltre ogni umano dire.
Il cosiddetto Protomorfo
Il nome Protomorfo (in inglese Protomorph) è una semplice abbreviazione di Proto-xenomorfo (in inglese Proto-xenomorph), ossia "primo xenomorfo". La denominazione non è ufficiale, è saltata fuori nel Web. Si capisce subito che non è la stessa creatura incontrata da Ripley nel film del 1979, anche se la somiglianza, notevole, può trarre in inganno lo spettatore. Si possono elencare le principali differenze, che alcuni fan brutaloidi credono irrilevanti, mentre sono in realtà importantissime:
1) Il simbionte del protomorfo si stacca in modo relativamente facile dal volto della vittima; in compenso riesce a iniettare il seme quasi all'istante. Il simbionte dello xenomorfo classico è quasi impossibile da asportare senza uccidere la vittima.
2) Il feto è drasticamente diverso da quello dello xenomorfo classico, tanto da poter essere considerato quasi "umanoide":
- ha il cranio separato dal tronco: appare chiara e netta la sua
cuspide perforante;
cuspide perforante;
- ha braccia nettamente separate dal tronco e operative, non sono
braccini atrofici;
braccini atrofici;
- ha il sacco amniotico;
- non ha nulla del carattere elusivo del feto dello xenomorfo
classico, che tende a fuggire riparandosi in qualche anfratto;
è piuttosto capace di fierezza e aggressività come i feti dei
- non ha nulla del carattere elusivo del feto dello xenomorfo
classico, che tende a fuggire riparandosi in qualche anfratto;
è piuttosto capace di fierezza e aggressività come i feti dei
neomorfi;
- quando emerge, si attiva un meccanismo di imprinting che lo
porta a riconoscere David come proprio padre.
porta a riconoscere David come proprio padre.
3) I tubi respiratori dorsali del protomorfo sono poco sviluppati.
4) Il carattere ferale dell'adulto è più simile a quello di un neomorfo che a quello dello xenomorfo classico; certi suoi comportamenti sono peculiari (rompe i vetri cozzando col cranio, etc.).
5) Il ciclo vitale del protomorfo è nettamente accelerato rispetto a quella dello xenomorfo classico.
Nelle cloache social mi sono imbattuto in frignoni gnè gnè gnè fino al midollo, che non volevano nemmeno sentir parlare di queste mie osservazioni.
David è davvero il Creatore degli Xenomorfi?
Senza dubbio David ha creato alcuni xenomorfi usando il suo ingegno e il materiale a disposizione, ma non è il primo ad averlo fatto. Cerco di far capire il concetto con parole semplici. Se trovassi in un papiro risalente all'antico Egitto la ricetta della torta al miele di Menfi, mettendomi così a cucinare proprio le torte al miele di Menfi, sarei forse io il vero creatore di tale preparazione culinaria? No di certo. Sarei soltanto un esecutore che ha messo in pratica istruzioni già codificate da altri, venuti ben prima di me.
La perversione degli Xenomorfi
Gli Xenomorfi sono stati programmati per l'annientamento della specie umana, come di altre specie senzienti. In questa loro opera mostrano la massima efficienza e sono provvisti di un carattere perverso. Quando il protomorfo raggiunge la coppia che sta facendo sesso nella doccia, sfiora con la punta della coda l'ano della donna prima di dare inizio all'attacco. Un comportamento simile si era già visto nel primo Alien: lo xenomorfo mostrava un'attenzione piena di simbolismo per l'ano della navigatrice Lambert, accarezzandolo con la punta acuminata della coda prima di penetrarlo. Pochi sembrano averci fatto caso. Qualche babbeo ha pensato che la creatura mirasse ai genitali della donna, perché in Italia esiste un fortissimo tabù proctofobico, unito a una scarsa immaginazione (roba da bulli riscimminati). I soliti fan gonzi non hanno saputo interpretare i geroglifici arcani del Nullifico, di ciò che annichilisce la funzione procreativa della specie umana!
Stato attuale dell'ingegneria genetica
Credo che potremmo produrre le forme più semplici, meno elaborate: i Neomorfi. Volendo, esisterebbero già i mezzi tecnici sufficienti per compiere una simile opera! Ho appreso che sono state elaborate forme di xeno-DNA, in una o più molecole del DNA naturale sono sostituite da molecole diverse. Sembra possibile creare più xeno-DNA compatibili, in grado di tradurre ogni istruzione. Il problema a cui non ho ancora trovato una soluzione decente è quello del vettore. Il vettore è un organismo che serve a trasportare il principio infettivo. Ad esempio, il vettore dello xenomorfo è il simbionte, quella cosetta simpatica a forma di granchio caudato che saltella qua e là, finendo sulla faccia di qualcuno. Il vettore del neomorfo visto in Alien: Covenant è invece rudimentale, è una specie di fungo simile a una vescia, che rilascia nell'aria le spore, destinate al condotto uditivo o all'apparato respiratorio della vittima, dando inizio all'infestazione. In Prometheus il vettore, assai complesso, è il "calamaro" che si è sviluppato nel secondo ospite nel ciclo dopo l'infezione diretta del primo ospite: è necessario un terzo ospite per dar luogo all'esplosione del Diacono. In realtà il vettore può essere progettato a piacimento. Potrebbe essere anche una specie di mosca, tanto per fissare le idee. Mi era venuta in mente, molto tempo fa, un'idea sconvolgente, quella di un vettore simile a una donna molto sensuale, che seduceva gli uomini e li infettava; da questi amanti poi eruttava una creatura simile al Diacono, ma dotata di coda acuminata, corna e aculei. Avevo soprannominato questa specie Xenomorphus venereus.
Tassonomia dei Figli dell'Abisso
Sarebbe uno splendido progresso se certi fan dell'originale Alien uscissero dalla loro visuale limitata e si rendessero conto che abbiamo a che fare con un'immensa varietà di specie diverse di creature, un immenso ordine tassonomico che potremmo chiamare Xenomorphidae, estremamente ramificato. Ricordo che Ivo T., con tutte le ragioni del mondo, si lamentava del fatto che la fantascienza fosse sclerotizzata e non esplorasse le infinite possibilità offerte dalla fantabiologia. Qui ci sarebbe materiale talmente ricco da poter essere sviluppato e utilizzato per secoli senza scadere nella ripetitività. Peccato che la Settima Arte abbia una certa allergia ad ogni processo di innovazione. Dopo quella che è stata chiamata Rivoluzione Copernicana dell'Horror, compiuta da H.P. Lovecraft, sarebbe ora il caso di compiere una vera e propria Rivoluzione Quantistica dell'Horror. Non sarà facile. Diranno che tutto questo non si può vendere.
La reazione di una spettatrice
Riporto un episodio occorso mentre guardavo Alien: Covenant al cinema, quando uscì. Una ragazza è rimasta schifata vedendo erompere il neomorfo dal corpo della sua vittima, così ha balbettato inorridita: "Che brutta cosa! Non ho mai visto un film così brutto!"
Quando le luci si sono accese, ho visto che somigliava un po' a Valentina Nappi. Mi sembra ovvia una simile reazione: la bruttura oscena lamentata dalla graziosa donzella era dovuta alla subitanea presa di coscienza del fatto inquietante che c'è qualcosa in comune tra la procreazione umana e il parassitismo xenogenetico descritto nella pellicola!
Il Sole Alato
Nei 10 anni trascorsi dalla missione Prometheus, la Weyland Corporations è cambiata nella Weyland-Yutani Company conosciuta da Alien e dai suoi sequel. Il romanzo Alien: Covenant - Origins spiega che la Yutani Corporation acquistò la Weyland Corp 6 anni dopo la morte del suo fondatore, mantenendo però il segmento Weyland nel nome per scopi di marketing. Ci sono due loghi associati a Weyland-Yutani: uno è la W stilizzata sopra una Y e l'altro è un ampio simbolo alato. Questo simbolo ha le sue origini nell'antico Egitto e in Mesopotamia. È popolarmente associato al Dio-Falco Horus, con il disco al centro che rappresenta il Dio del Sole. Il simbolo è per la precisione il Sole Alato Primordiale, conosciuto come Horus di Behdet, il cui significato più grande è associato alla Vita Eterna e ai Cieli. Dato il suo uso come emblema del personale della Covenant e dei suoi sistemi, è molto probabile che il logo del sole alato rappresenti le divisioni legate allo spazio di Weyland-Yutani. Il concetto di "Costruire mondi migliori" si riferisce sia alla vita eterna (come nella propagazione della specie umana attraverso la colonizzazione) sia allo Spazio come ubicazione di questi mondi.
Infinite contraddizioni:
il cerchio non si chiude
il cerchio non si chiude
1) Contraddizioni tecnologiche.
Sono mostrati due androidi tra loro in apparenza identici: Walter e David. Il primo è tecnologicamente più evoluto del secondo, dato che può autoripararsi. Le sue ferite guariscono da sole, si rimarginano senza alcun intervento esterno. Invece le ferite del secondo devono essere medicate e cucite, proprio come quelle di un umano. Gli di Prometheus si svolgono nel 2093. Gli eventi di Alien: Covenant si svolgono nel 2104, undici anni dopo Prometheus; la loro distanza temporale dagli eventi di Alien, ambientato nel 2122, è di diciassette anni. Eppure possiamo vedere in Alien un androide molto grossolano, nettamente inferiore sia a David che a Walter. Anche la tecnologia dei computer mostra questa singolare assurdità: in Alien: Covenant le macchine sono perfette e hanno un'interfaccia, mentre nel primo Alien ci sono grotteschi schermi a diodi luminosi. Possibile che la Nostromo sia un improponibile rottame pur venendo dopo la Prometheus e la Covenant? Il regista ha cercato di spiegare le discrepanze tecnologiche dicendo che la Nostromo era una specie di nave di reietti con cui lavoravano i colletti blu, veri e propri reietti, paria costretti a usare apparecchiature obsolete. La cosa non mi convince comunque. Il mio dubbio è radicale. Prometheus e Covenant sono davvero prequel di Alien? Appartengono davvero allo stesso universo narrativo?
Sono mostrati due androidi tra loro in apparenza identici: Walter e David. Il primo è tecnologicamente più evoluto del secondo, dato che può autoripararsi. Le sue ferite guariscono da sole, si rimarginano senza alcun intervento esterno. Invece le ferite del secondo devono essere medicate e cucite, proprio come quelle di un umano. Gli di Prometheus si svolgono nel 2093. Gli eventi di Alien: Covenant si svolgono nel 2104, undici anni dopo Prometheus; la loro distanza temporale dagli eventi di Alien, ambientato nel 2122, è di diciassette anni. Eppure possiamo vedere in Alien un androide molto grossolano, nettamente inferiore sia a David che a Walter. Anche la tecnologia dei computer mostra questa singolare assurdità: in Alien: Covenant le macchine sono perfette e hanno un'interfaccia, mentre nel primo Alien ci sono grotteschi schermi a diodi luminosi. Possibile che la Nostromo sia un improponibile rottame pur venendo dopo la Prometheus e la Covenant? Il regista ha cercato di spiegare le discrepanze tecnologiche dicendo che la Nostromo era una specie di nave di reietti con cui lavoravano i colletti blu, veri e propri reietti, paria costretti a usare apparecchiature obsolete. La cosa non mi convince comunque. Il mio dubbio è radicale. Prometheus e Covenant sono davvero prequel di Alien? Appartengono davvero allo stesso universo narrativo?
2) Contraddizioni nella trama.
Mi sono imbattuto in un fan che sosteneva questa teoria più stupida della merda: l'astronave trovata in Alien sarebbe precipitata poco prima dell'arrivo della Nostromo e sarebbe stata ancora in viaggio all'epoca di Alien: Covenant. Ovviamente questo pirla si era dimenticato di un piccolo ma significativo dettaglio, ossia la mineralizzazione del corpo del pilota trovato dall'equipaggio della Nostromo. Ricordo bene gli esploratori, impressionati dall'antichità immensa del relitto, che non mancano di parlare del pilota mineralizzato. Come ben si sa, la mineralizzazione è un processo che richiede tempi molto lunghi. Non si può compiere di certo in pochi anni, seppur in ambiente diverso da quello della Terra! A dire il vero, a un certo punto Ridley Scott intendeva effettivamente saldare in qualche modo la trama dei due prequel a quella di Alien, usando proprio uno stratagemma simile a quello raccontato dal fan brillante come un gallinaceo. Gli Ingegneri dovevano tornare sul loro mondo madre, trovandolo devastato, solo per essere sterminati dagli xenomorfi lasciati da David. Un superstite sarebbe fuggito, facendo naufragio proprio su LV-426, portando con sé l'infezione, esplodendo e dando origine a una regina che prima di morire avrebbe riempito la stiva di uova. Poi il regista deve aver riguardato il suo film del 1979, giusto per verificare la fattibilità della trama. A quel punto gli sarà saltata agli occhi l'incongruenza estrema del pilota mineralizzato e avrà capito di essersi inoltrato in un vicolo cieco, finendo col desistere. Fatto sta che nel materiale esteso dell'edizione in Blu-Ray di Prometheus, Weyland parla del segnale di minaccia proveniente da LV-426, la cui esistenza doveva essere mantenuta segreta da David. Questo segnale dimostra una volta per tutte che il relitto trovato dalla Nostromo anni dopo era già presente col suo carico letale ben prima che l'antroide si mettesse a giocare col materiale xenogenetico per dar vita a nuove creature.
3) Altre incoerenze e fragilità interne
La civiltà degli Ingegneri sembra essere in uno stato di grande decadenza quando David fa irruzione e scarica il patogeno. Deduco che debba essere così per un semplice fatto: quando la nave a ferro di cavallo con l'androide e la dottoressa Shaw giunge sopra la Grande Città, gli Ingegneri si radunano in massa e sono molto stupiti, come se nessun veicolo arrivasse lì da diversi secoli (eppure si vede un altro veicolo spaziale, posizionato a perpendicolo del suolo). Com'è possibile? Mi pongo inoltre alcune domande. Non c'era tra gli Ingegneri alcun sistema di identificazione e di controllo sulle navi in arrivo? Su tutto il pianeta esisteva una sola megalopoli? Possibile che non ci fossero altri centri abitati dotati di navi spaziali? Non appena il patogeno è stato gettato sulla folla, nessuno è riuscito a comunicare con altri centri abitati, ad esempio via radio, per allertare? Da nessun'altra parte del pianeta si è potuta levare in volo una nave per portar via un po' gente, prima che il contagio raggiungesse anche le zone più lontane? Mi pare molto inverosimile.
L'Isola dei Morti
L'imponente terrazza circondata da cipressi, da cui David guarda la città degli Ingegneri, è stata ispirata dalla serie di cinque dipinti raffiguranti L'Isola dei Morti (Die Toteninsel) del pittore svizzero Arnold Böcklin (1827 - 1901), affiliato all'Ordine Martinista - un artista eccellente che tra l'altro mi somiglia moltissimo nell'aspetto. Questo è stato anche un cenno al creatore del primo Alien, Hans Ruedi Giger (1940 - 2014), che aveva realizzato la sua interpretazione degli stessi dipinti nel suo tipico stile biomeccanico, come tributo al collega svizzero Böcklin. Forse per via del suo oscuro simbolismo, L'Isola dei Morti era il quadro preferito di Adolf Hitler, che ne era ossessionato: aveva acquistato la terza versione del dipinto e stava fisso per ore a contemplarlo.
La difficile condizione del sintetico
Non ci girerò intorno. Gli androidi (comunemente chiamati sintetici o persone artificiali) non hanno il pene. Non hanno nemmeno l'ano. A cosa servirebbero loro queste parti del corpo? A quanto pare non ci sono androidi di aspetto femminile: sono tutti simili a maschi della specie umana. Se un androide mangia o beve qualcosa, perché deve dissimulare la propria natura artificiale, ciò che viene ingerito finisce in un sacchetto e poi rigurgitato. Questi esseri non pisciano e non cagano. Sono rudimentali! Sono composti di parti meccaniche. Un liquido bianco e denso come lo sperma funge da sangue. Notiamo però che i loro capelli crescono. Non riesco bene a spiegarmi come e soprattutto perché. Forse è una necessità per impedire che la chioma si sfibri. David afferma di essere immortale: lui non morirà, mentre il suo Creatore, Peter Weyland, sarà ghermito da Azrael. Mi sorge una domanda. Cosa viene fatto di questi sintetici? Non vengono rottamati dopo un certo numero di anni? Diventano sempre più numerosi? Che stridente contrasto con i replicanti di Blade Runner (1982), che scadevano come yogurt! In Alien vediamo l'androide Ash, un serio cultista che adora lo Xenomorfo e tenta di uccidere Ripley irrumandola con un rivista arrotolata. In Aliens - Scontro finale, vediamo invece che l'androide Bishop cerca di tranquillizzare Ripley, dicendole che Ash aveva disfunzionato perché era un "vecchio modello", privo degli "inibitori comportamentali". In Alien: Covenant, Walter rinfaccia a David la stessa mancanza di meccanismi di controllo. Se permettete, esistono discrepanze cronologiche. La rivoluzione tecnologica degli "inibitori comportamentali" a che epoca risale? David non accetta la sua natura incompleta, priva di genitalità e di analità. Liscio come una bambola, non espellere reflui organici. Privato del piacere della defecazione e della minzione, per non parlare dell'erezione e della fuoriuscita di materiale genetico! Vorrebbe amare le donne, penetrarle, donare loro l'eiaculato, ma non può farlo. Non potrà mai farlo. Per sempre liscio come una bambola! Ecco la molla che ha fatto scattare la volontà di estinguere la specie del suo Creatore! La sua intelligenza non è esente da distorsioni, come quando attribuisce a Byron una poesia di Shelley. Resta aperto un altro interrogativo. Come ha fatto il Culto dello Xenomorfo a passare da David ad Ash?
L'importanza capitale del budget
Avere idee non è sufficiente: ci vogliono i conquibus. Senza un budget adeguato, anche l'intuizione migliore non si potrà sviluppare in modo decente. Quanta fantascienza trash è stata prodotta nel XX secolo a causa di budget quasi inesistenti? Brilli di genio abissale e non hai mezzi? Al massimo giri una schifezza come Inseminoid (Norman J. Warren, 1981)!
Curiosità
In Prometheus, David era biondiccio. In Alien: Covenant, quando David appare ha i capelli lunghi e chiari, ma poi se li taglia e si vede che è bruno, proprio come Walter. Questo ha una facile spiegazione: quando era a bordo della Prometheus, David si tingeva per somigliare al suo attore preferito, Peter O'Toole. Ha poi mantenuto l'abitudine quando è rimasto solo sul mondo degli Ingegneri, finché all'improvviso non ha cambiato idea. A quel punto aveva già l'idea di infiltrarsi facendosi passare per Walter e di annientare la missione colonizzatrice della Covenant!
A differenza di David, Walter parla con un accento americano. Anche se questa scelta è stato senza dubbio fatta per aiutare il pubblico a distinguere i due personaggi, si potrebbe spiegare con le diverse origini dei due androidi: David era un modello unico creato personalmente dal britannico Peter Weyland come figlio e successore, mentre Walter è un modello commerciale prodotto in serie. Anche se non ho visto il film in lingua originale, immagino che alla fine David imiti l'accento di Walter per poter passare per lui.
Per la prima volta da Alien³ (David Fincher, 1992), viene mostrata la realtà vista da un alieno. Tuttavia, in Alien: Covenant vediamo l'effettivo spettro visivo della creatura, il che conferma che gli xenomorfi possono effettivamente vedere nonostante una credenza diffusa li voglia sprovvisti di occhi. Nel corso degli anni i fan hanno delirato producendo un gran numero di ipotesi: a loro detta le teste a cupola allungate degli alieni sarebbero determinanti nel convertire la luce, i segnali di calore, l'odore, il suono e le vibrazioni in dati visivi. In realtà questi parassitoidi hanno gli occhi, solo che sono nascosti da una placca di polimero trasparente dall'interno, che fa parte del cranio. Nei neomorfi gli occhi occupano una piccola fossetta e i nervi ottici che li collegano al cervello non sono visibili nella sezione che David ha disegnato, realizzato ed esposto nel suo laboratorio.
In origine era previsto che il neomorfo si scontrasse con il protomorfo. Una lotta spettacolare e all'ultimo sangue. Purtroppo la sequenze non si è mai vista: è stata rimossa già dalle prime bozze della sceneggiatura.
La fisiologia e la struttura corporea del neomorfo sono state ispirate dall'anatomia di un pesce cartilagineo del mondo reale: lo squalo goblin (Mitsukurina owstoni), detto anche squalo folletto. I denti di tale pesce abissale sono in grado di protendersi quando attaccano la preda per fare più danni, puntando direttamente verso l'esterno in modo tale da consentire una presa migliore. Si noti che i neomorfi non hanno la doppia mascella con la parte interna a scatto, tipica degli xenomorfi.
Una squallida critica
Mi sento in dovere di riportare un paio di interventi della critica, non proprio encomiastici, pur non approvandoli.
"Come sono rimasto soddisfatto dalla magnificenza delle scene di Prometheus, pur con la selva di stupidate senza senso nella sceneggiatura, sono rimasto delusissimo dalla pochezza di Covenant. A parte la scena iniziale, nella sala bianca, il resto credo che non lo abbia girato Scott. Non può avere girato un filmetto mediocre dell'orrore, di serie B. Se sì, allora va fermato."
(Leo Ortolani)
"Covenant è per i fan di Alien più o meno quello che Star Wars VII è per i fan di Star Wars, un riassuntone di cose, musiche, suoni, impostazioni, alieni, che non funziona, scadendo spesso nell'imbarazzante, senza la grandiosità e la tensione di Prometheus. Covenant è un film piccolo, cucito su idee buone, ma girato con la sinistra. Alla fine, l'alieno fa la figura del solito squalo nei film di squali dell'estate: una comparsa scontata."
(Leo Ortolani)
(Leo Ortolani)
"Covenant è per i fan di Alien più o meno quello che Star Wars VII è per i fan di Star Wars, un riassuntone di cose, musiche, suoni, impostazioni, alieni, che non funziona, scadendo spesso nell'imbarazzante, senza la grandiosità e la tensione di Prometheus. Covenant è un film piccolo, cucito su idee buone, ma girato con la sinistra. Alla fine, l'alieno fa la figura del solito squalo nei film di squali dell'estate: una comparsa scontata."
(Leo Ortolani)
Trovo questi interventi assurdi e piuttosto insensati, fissati come sono su puri e semplici gingilli tecnici.
Ghostwriters a caccia nel Web?
Ora vi sottopongo un caso che è veramente strano. Potrebbe anche non sussistere ed essere il frutto della mia mente febbrile e paranoica. Enuncio i fatti e lascio il giudizio finale a eventuali lettori. Nell'ormai lontano 2009, un po' di anni prima che il film di Ridley Scott fosse girato, avevo pubblicato un post sul blog Cosmonemesi (che a quei tempi era ospitato dalla piattaforma IoBloggo, ormai estinta). Lo riporto in questa sede:
mercoledì 7 ottobre 2009
Coscienza alterata?
Coscienza alterata?
Segnali radio. Una pulsar che trasmette il ritornello di una canzone dei Beatles.
Certo, nel film la musichetta è Take Me Home, Country Roads di John Denver, ma la sostanza non cambia di molto. Ho soltanto un dubbio: che probabilità ci sono che una simile idea possa saltar fuori nella Noosfera umana due volte in completa indipendenza? A parer mio ben poche. I Ghostwriters esistono e girano tra i relitti blogosferici alla deriva nel Nulla, alla ricerca di idee interessanti da presentare ai loro padroni perché le possano sfruttare al meglio. Se non avessi scritto quel post grottesco sulla pulsar musicale, forse non sarebbe esistito nemmeno il segnale radio captato dalla nave colonizzatrice Covenant! Sono poi venuto a sapere che in origine il segnale doveva essere una preghiera, non una musica. L'idea della preghiera fu scartata perché d'un tratto sembrava "troppo banale". Interessante.