Visualizzazione post con etichetta gary k wolf. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta gary k wolf. Mostra tutti i post

mercoledì 16 ottobre 2019


GUERRA AL GRANDE NULLA 

Titolo originale: A Case of Conscience
Autore: James Blish
Anno: 1958
Lingua originale: Inglese
Genere: Fantascienza
Sottogeneri: Thriller teologico, fantareligione, fantabiologia,
    distopia
Ambientazione: anno 2049;
    pianeta Lithia (I parte);
    Terra (II parte)
Editori (it.): Arnoldo Mondadori Editore; Editrice Nord
Edizioni italiane (elenco incompleto):
    Urania, n. 226 (marzo 1960) 
    Urania, n. 474 (novembre 1967)
    Cosmo Oro (maggio 1975)
    Urania Collezione, n. 196 (maggio 2019)
Codice ISBN (Cosmo Oro): ISBN 88-429-0314-0
Traduttori: Giorgio Severi, Riccardo Valla
Altre traduzioni:
    Tedesco: Der Gewissensfall
    Olandese: De Goddeloze Tuin van Eden
    Francese: Un cas de conscience
    Spagnolo: Un caso de conciencia
    Portoghese: Um Caso de Consciência
    Rumeno: Un caz de conștiință
    Polacco: Kwestia sumienia

Sinossi (da Mondourania.com, n. 474):
"Siamo in presenza di un pianeta e di una popolazione sostenuti dal Supremo Nemico. E' un'immensa trappola tesa a tutti noi, a tutti gli uomini della Terra e fuori dalla Terra: La sola cosa che possiamo fare è respingerla, la sola cosa che possiamo dire è: Vade retro Satana." A parlare così è il Padre Ruiz-Sanchez, gesuita, scienziato, esploratore spaziale, che nel pianeta Lithia e nei suoi troppo razionali, troppo morali, troppo sereni, troppo perfetti abitanti, vede all'improvviso una perfida e ironica creazione del Demonio. Stimolante, audace, originale, come certe "utopie" di Sheckley, questo "thriller" teologico ha rinnovato il tema tradizionale dei nostri rapporti con gli extra-terrestri, ed è ormai considerato a buon diritto un testo fondamentale della fs. moderna.

Sinossi (da Mondourania.com, n. 226): 
E' possibile che gli altri mondi non siano abitati. Ma finora, niente esclude che possano invece ospitare forme di vita, simili o no alla nostra. Questo è un problema che le scoperte della nuova scienza rendono attuale e non più ignorabile, una questione che va considerata sotto tutti gli aspetti. Anche quello religioso. Infatti, fra i doveri della Chiesa c'è quello di mantenersi in linea coi tempi; e il punto a cui è arrivata la giovane scienza spaziale ha spinto appunto la Chiesa a interessarsi dell'eventualità che esistano altri pianeti abitati. A questo proposito importanti esponenti del Clero hanno consentito a rispondere alle domande dei giornalisti, e il risultato delle speciali recenti interviste è stato ampiamente pubblicato su autorevoli quotidiani. Il romanzo che presentiamo in questo numero sembra scritto proprio in seguito alle ipotesi formulate da un Padre Gesuita nel corso del colloquio cui abbiamo accennato. E, guarda caso, a protagonista del suo romanzo, James Blish ha scelto un Gesuita. Il tema è ardito, e solo un autore intelligente, obiettivo, e abile come Blish lo poteva affrontare. Ne è uscito il racconto più eccitante cha sia mai stato scritto nel campo della fantascienza. Un romanzo che i lettori di Urania non possono ignorare.

Trama: 
Il gesuita peruviano Padre Ramon Ruiz-Sanchez, biologo e biochimico, giunge sul pianeta Lithia assieme al fisico Cleaver, al chimico Michelis e al geologo Agronski. I quattro scenziati formano una commissione il cui compito è studiare a fondo il pianeta, dotato di una ricca biosfera e abitato da esseri senzienti, per decidere se sia o meno adatto alla colonizzazione umana. I nativi di Lithia sono Rettiliani: in pratica somigliano a pingui lucertoloni dalla statura eretta, alti più di tre metri e dotati di grande intelligenza. La logica vorrebbe che il pianeta fosse subito dichiarato off limits, senza nemmeno essere esplorato da un equipaggio umano - anche per evitare il concreto rischio di contaminazioni biologiche, non solo dalla Terra a Lithia, ma anche nell'inversa direzione. Evidentemente i terrestri del XXI secolo descritti da Blish non hanno simili scrupoli. Si tratta di una società decadente, quasi in fase terminale. La maggior parte della popolazione vive inumata in rifugi antiatomici; l'unica organizzazione religiosa presente, dotata di immenso potere, sembra essere la Chiesa Cattolica Romana. Tra Padre Ramon e gli altri membri della commissione inviata sul pianeta alieno non vi è accordo sulle politiche future. Michelis e Agronski ritengono che non vi siano risorse lithiane degne di essere sfruttate; soltanto il perfido Cleaver è dell'idea di usare il mondo dei Rettiliani per produrre e stoccare armi atomiche in gran quantità. Più complessa e articolata la posizione del gesuita. Dapprima egli è incline a considerare la civiltà autoctona di Lithia come preadamitica, ossia priva del Peccato Originale, in quanto gli abitanti vivono in perfetto ordine morale senza bisogno alcuno di credere all'esistenza di Dio e senza alcun comandamento. Pian piano che approfondisce la sua conoscenza, per diretta esperienza con un nativo, Chtexa, ecco che in Padre Ramon inizia a farsi strada un grave sospetto. Lithia sarebbe in tutto e per tutto opera di Satana. L'Avversario avrebbe dato origine a tale mondo facendone una trappola per gli esseri umani, per convincerli della possibilità di una vita perfetta senza alcuna nozione di Dio. Giunge per la commissione guidata dal gesuita il giorno della partenza. Prima che le operazioni di imbarco siano completate, il lithiano Chtexa consegna a Padre Ramon un dono: è una specie di anfora sigillata contenente un uovo fecondato, destinato a dare origine a un girino che è proprio il figlio del donatore. Il suo nome è Egtverchi e ne è già consapevole quando ancora è un embrione. Il desiderio di Chtexa è che Egtverchi sia cresciuto tra gli umani per apprenderne gli usi e i costumi. Pur essendo sconvolto, il gesuita accetta e prende con sé il singolare presente. Questo sarà un gravissimo errore, una falla nell'ordine cosmico che permetterà alla Distruzione di irrompere, portando il marasma sulla Terra e la Nemesi di Lithia.


Recensione: 
Oltre a essere un thriller teologico, il romanzo di Blish è soprattutto un thriller sulfureo. Questo è stato tra i primi libri di fantascienza in cui mi sono imbattuto e non è stato un incontro facile. Ho dovuto interrompere più volte la lettura: troppo angosciante. In ogni caso ho subito compreso l'estremo interesse degli argomenti trattati. Anche se le parole "manicheismo" e "manicheo" sono in tutto menzionate soltanto tre volte, esse hanno un'importanza cardinale. Non è poi così facile che un'opera di fantascienza faccia anche una semplice menzione di questo pensiero religioso perseguitato in modo atroce nel corso dei secoli, dimenticato dalle genti eppure ancora temuto dalle religioni del mondo. Questo è riportato nella Biblioteca Galattica e merita la massima attenzione: 

"L’argomento attorno il quale è costruita la vicenda narrata nel romanzo è di matrice teologica. Il protagonista è padre Ramon, uno studioso, biologo, gesuita. Egli ritiene che Lithia, un pianeta alieno appena scoperto, e la razza intelligente che lo abita siano frutti del demonio, attribuendo a Satana una potenza creatrice e cadendo così nell’eresia manichea. Intanto, uno di questi alieni vive e cresce sulla Terra, minacciando di distruggere, come un novello anticristo, l’intera società terrestre, prima che padre Ramon riesca a porre un rimedio definitivo all’aberrazione…"  

Purtroppo i fantascientisti quadrati non prestano a tutto questo attenzione alcuna. A quanto pare religione e antropologia non destano il loro interesse, anzi, causano viva irritazione.

Sine ipse factum est Nihil 

Il titolo in italiano è decisamente atipico: in quasi tutte le altre lingue è stata scelta la traduzione letterale dell'inglese A Case of Conscience. Senza dubbio Guerra al Grande Nulla è qualcosa di grande effetto. Se si fosse tradotto in modo pedissequo Un caso di coscienza, ben pochi sarebbero stati attratti dal romanzo di Blish. Il Grande Nulla è Satana, l'Avversario di Dio. Nella versione originale ho potuto constatare che la locuzione usata è Great Nothing. Il teologo gesuita, Padre Ramon Ruiz-Sanchez, ha ricavato l'immagine del Grande Nulla da una discussione in cui il chimico Michelis, che definiva l'atomo, fondamento della realtà materiale, come un buco all'interno di un buco, a sua volta all'interno di un buco e così via, secondo una ricorsività frattale che non conosce fine. Forse Blish non ne era al corrente, ma non c'è niente di più lontano dalla teologia della Chiesa Romana di questo uso della parola Nulla. Un uso che invece era tipico dei Catari Assoluti. Peire Autier, l'Apostolo della Linguadoca, diceva chiaramente che il mondo materiale è il Nulla, perché è stato fatto senza il Verbo.

Incoerenze narrative

Papa Adriano VIII, un austero e imponente norvegese ormai incanutito (ex biondiccio), di carattere ipereccitabile, riceve Padre Ruiz-Sanchez, confermandone l'esclusione dalla Chiesa. Così argomenta il Pontefice: il gesuita, non appena caduto nell'eresia manichea, sarebbe stato scomunicato in automatico, senza bisogno alcuno di pronunciamento (ossia lata sententia). In ogni caso la scomunica viene ribadita con dure parole. Il gesuita, caduto nelle dottrine che attribuiscono a Satana potere creatore, può solo essere visto con orrore dal corpo ecclesiastico e considerato come una cellula tumorale da cauterizzare. Nonostante questo, Adriano VIII gli dà alcuni suggerimenti, prima di congedarlo. Innanzitutto getta dubbio sugli stessi sensi degli umani, insinuando che il pianeta Lithia potrebbe essere illusorio, che non c'è bisogno di credere che sia una creazione del Maligno, bensì soltanto un'allucinazione da lui indotta, un'illusione. Quindi afferma che l'unico modo per porre fine alla crisi lithiana sarebbe pronunciare un esorcismo. Esorcizzare un intero pianeta. L'obiezione mossa dall'uomo della compagnia di Gesù a questo invito è incentrata sull'obsolescenza secolare della pratica esorcistica. La Chiesa del 2049 è rancidamente preconciliare, eppure i preti hanno smesso di utilizzare l'esorcismo per evitare di essere scambiati per manipolatori di ingenui e spargitori di superstizioni. Accusati da chi? Blish descrive una Chiesa potentissima, con tanto di Inquisizione. Cosa avrebbe dovuto temere un clero tanto influente? Fatto sta che l'esorcismo compiuto da Padre Ruiz-Sanchez da un osservatorio lunare, riesce alla perfezione. Lithia subisce una grande e improvvisa catastrofe che la trasforma in un mondo inabitabile. A dire il vero, l'autore lascia il lettore nel dubbio. Il fisico Cleaver aveva collocato sul pianeta un quantitativo immenso di ordigni nucleari e fatto costruire impianti in grado di provocare una reazione a catena, fondendo gli atomi di litio, abbondantissimi, in un unico super-atomo in grado di esplodere come un minuscolo Big Bang. Probabilità e verosimiglianza vogliono che proprio questa sia la causa della Fine di Lithia, non certo l'opera di un esorciccio. Veniamo ora alla formula esorcistica pronunciata dal ex gesuita scomunicato e attribuita a Gregorio VIII: 

- Io, sacerdote di Cristo, ordino a voi, spiriti malvagi, che agitate queste nuvole...
- ... di ritirarvi da esse e disperdetevi in luoghi selvatici e deserti, onde non possiate più nuocere né agli uomini né agli animali, né alle piante né a cosa alcuna che sia stata concepita per il servizio dell'uomo.

  "E tu, Grande Nulla, stupido e lubrico, tu, Scrofa Stercorata, nero spirito del Tartaro, io ti scaglio, o Porcarie Pedicose, nell'infernale cucina."
  "Per l'Apocalisse di Gesù Cristo, che il Signore ha inviato ai Suoi servi per far loro conoscere le cose che stanno per essere; e che Egli ha significato, inviando il Suo Angelo; io ti esorcizzo, Angelo della Perversità:
  "Per i sette candelieri d'oro e per quello che è come il Figlio dell'Uomo, ritto in mezzo ai candelieri; per la sua voce, come la voce di molte acque; per le sue parole "Ecco, son vivo, io ch'ero morto; e vivrò sempre e sempre; e ho le chiavi della morte e dell'Inferno"; io ti dico, Angelo della Perdizione: via, VIA, VIA!"


Sono riuscito a trovare un testo molto simile, sebbene non identico. Vi compare la Scrofa Stercorata, così come il sudicio branco di porci (Porcarie Pedicose). Nessuna menzione del Grande Nulla. Perché è stata utilizzata una locuzione manichea, Grande Nulla, in un esorcismo cattolico? Bisogna poi chiedersi come sia possibile che Ruiz-Sanchez, ormai decaduto dalla sua condizione ecclesiastica e privato della veste, sia stato al contempo investito dal Papa di cotanta autorità. Perché non è stato lo stesso Vescovo di Roma ad esorcizzare Lithia?

Il problema del Darwinismo 

I Lithiani hanno un sistema riproduttivo molto peculiare, che prevede una ricapitolazione esterna delle fasi evolutive. Nell'embrione umano si ha un processo di sviluppo che comporta il passaggio da una forma simile a quella di un pesce, con tanto di branchie, a una forma simile a quella di un anfibio, quindi a quella di un rettile, ancora dotato di coda e di un sistema circolatorio che mescola il sangue venoso a quello arterioso. Quindi, nelle fasi finali, la coda sparisce, si forma un setto cardiaco che separa la circolazione del sangue ossigenato da qualle del sangue ricco di scorie. Per descrivere tutto ciò i biologi utilizzano proprio la parola ricapitolazione. L'ontogenesi ricapitola la filogenesi, per usare le parole di Haeckel. Bene, nei Rettiliani di Lithia questo avviene al di fuori del corpo materno. La femmina depone le uova fecondate nelle acque del mare. La prole viene lasciata a se stessa: ogni cura parentale è impossibile. Così i nuovi nati assumono la forma di lamprede, quindi di pesci veri e propri. Poi tornano alla terra, diventando come grossi anfiossi o pesci polmonati. Crescendo ancora, si sviluppano le zampe e si trasformano in anfibi simili a rane toro. Questi esseri migrano nella giungla, diventando quindi lucertole bipedi che saltano come canguri, emergendo dalla vegetazione solo quando sono abbastanza maturi per essere accolti nella società. Tutto ciò ha un impatto devastante su Padre Ruiz-Sanchez, che rappresenta una Chiesa ostile all'evoluzionismo, ossessionata dalla verità letterale del racconto della Genesi. Ecco che prende corpo nel gesuita l'idea che Lithia sia una fabbricazione dell'Avversario, essendo uno dei suoi fini proprio quello di dimostrare la veridicità delle dottrine di Darwin sull'evoluzione delle specie.

L'ombelico di Adamo

In un mondo in cui l'Islam sembra scomparso, la città di Bassora in Iraq, a noi tristemente nota per via di attentati e stragi, è stata sede di un'importante assemblea ecclesiastica. È la Dieta di Bassora, tenutasi nel 1999, che ha condannato le dottrine di Darwin. Gli argomenti addotti sono talmente grossolani e folli da spingere molti lettori a credere che Blish abbia voluto fare una tagliente satira della religione cattolica e più in generale del Cristianesimo nel suo insieme. Secondo le dottrine prevalse alla Dieta di Bassora, Dio avrebbe creato Adamo con l'ombelico per dargli integrità fisica e perfezione, anche se il Primo Uomo non era uscito dal grembo di una donna. Così, allo stesso modo, Dio avrebbe creato la geologia terrestre con strati e testimonianze di una passato mai esistito. Dunque si dovrebbe postulare un Dio Ingannatore, simile ai Farisei e agli Scribi - anche se ovviamente il clero non è in grado di trarre questa logica conclusione delle sue stesse premesse. Quando ero un marmocchio ha assistito agli ultimi rigurgiti di ostilità cattolica verso l'evoluzionismo. Una suora rachitica si scagliò contro Darwin dicendo cose ridicole: "Se l'uomo viene dalle scimmie, da dove sono venute le scimmie? Gli scienziati dicono che le scimmie sono venute dal Nulla!" La religiosa la giudicai subito una idiota. Mi veniva da ridere, perché mi immaginavo questo Nulla come un mare grigiastro e crepitante, come uno schermo di una TV non sintonizzata, da cui uscivano senza sosta scimmie già adulte! Soltanto pochi anni dopo, la versione della Chiesa Romana era questa: i giorni della Genesi potevano benissimo essere ere geologiche, e Dio sarebbe intervenuto a infondere l'anima a un ominide generato tramite evoluzione delle specie. Il gesuita di Blish riporta questa dottrina, pur rifiutandola senza fornire un'adeguata critica, senza dire il perché. Il punto è che Guerra al Grande Nulla fu letto con attenzione da molti fondamentalisti protestanti in America, così un bel giorno vidi su un giornale la foto del faccione di un pastore, dotato di lunga barba; sopra l'immagine c'era scritto: "E DIO CREÒ LA TERRA CON I FOSSILI DENTRO!"

Incapacità predittiva della fantateologia 

Una delle principali critiche rivolte al romanzo di Blish è partita proprio da un gesuita, Frate Guy Consolmagno, direttore dell'Osservatorio Vaticano. Secondo il religioso-scienziato, Guerra al Grande Nulla sarebbe nient'altro che un ammasso di "cattiva teologia", scritto senza alcuna reale conoscenza della Compagnia di Gesù e delle sue dottrine. Queste sono state le obiezioni di Blish agli attacchi di Consolmagno: 

  1) Guerra al Grande Nulla descrive la Chiesa Romana del futuro, la cui teologia può quindi essere ben diversa da quella della metà del XX secolo;
  2) Guerra al Grande Nulla non è stato scritto come un corpo di dottrine teologiche: il centro e il senso della narrazione è invece un singolo uomo. 


James Blish (1921 - 1975), che era un agnostico, concepì un Cattolicesimo futuro molto robusto, dotato di una teologia granitica e pervasiva, per quanto rozza, capace di influenzare in modo assai potente la politica terrestre. L'autore non ha saputo prevedere la Morte Teologica della Chiesa Romana, lo svuotamento della stessa istituzione del Papato, il proliferare di sètte come Comunione e Liberazione, i Neocatecumenali e i Mariolatri Medjugoristi, che si sono formate come funghi sul putrescente tronco ecclesiastico. Queste congreghe settarie sono considerate dalle plebi, in modo alquanto stolto, genuine manifestazioni della religione cattolica, anche se la realtà è molto diversa: gli adepti di Don Giussani sono neopelagiani che credono nella salvezza tramite le opere; i Medjugoristi sono idolatri superstiziosi, etc. Non possiamo aspettarci che nel 1958 lo scrittore americano potesse avere idea di questi sviluppi. Non dobbiamo dimenticarci che proprio in quell'anno finì il pontificato di Pio XII, il 9 ottobre. Il 20 ottobre iniziò il pontificato di Giovanni XXIII, che annunciò il Concilio Vaticano II il 25 gennaio del 1959 presso la Sala Capitolare del Monastero di San Paolo di Roma. La prima sessione del Concilio ebbe inizio nell'ottobre del 1962. Il 3 giugno dell'anno successivo, i lavori si interruppero a causa della morte del Pontefice. Le altre tre sessioni furono convocate e presiedute dal successore Paolo VI. Quindi è ovvio che il Cattolicesimo Romano di cui leggiamo in Guerra al Grande Nulla sia preconciliare.

Protocolli ecclesiastici 

Secondo le dottrine della Chiesa Romana, enunciate dalla Società di Gesù, particolarmente sensibile a questo tema, un'ipotetica specie intelligente extraterrestre può soltanto ricadere in tre categoria: 

1) Creature senzienti ma prive di anima; 
2) Creature senzienti con anima caduta, a causa di un peccato ancestrale non inevitabile (equivalente al Peccato Originale);
3) Creature senzienti con anima non caduta. 


Nel caso 3), queste creature non cadute devono per necessità vivere in condizone di totale felicità e di immortalità, in un mondo paradisiaco che non conosce il peccato. Anni fa mi sono imbattuto in una discussione televisiva in cui proprio un gesuita affermava l'estrema apertura della Chiesa Romana alla possibilità di esistenza di civiltà aliene, precisando però l'impossibilità di accettare il discorso induista di incarnazioni divine su altri mondi (parole quasi testuali). I protocolli ecclesiastici, pensati molto per tempo nell'eventualità di un contatto, raccomandano le seguenti politiche: 

1) Non tentare nemmeno di evangelizzare le creature senzienti che risultassero prive di anima; 
2) Cercare con ogni mezzo di evangelizzare le creature senzienti con anima caduta;
3) Cercare di imparare dalle creature senzienti immortali e senza peccato lo stato di perpetua grazia divina. 


Non sembra passare nemmeno per la mente dei Gesuiti che la convivenza tra gli umani e una specie extraterrestre non caduta che vivesse nell'equivalente dell'Eden potrebbe portarle proprio il Peccato Originale e quindi decretarne la contaminazione. Misteri delle sottigliezze dell'Ordine di Loyola. Si vede che i Lithiani non appartengono a nessuna delle tre categorie elencate dai protocolli gesuitici. Se i Rettiliani incontrati da Padre Ruiz-Sanchez fossero una specie non caduta, sarebbero immortali e avrebbero una conoscenza innata di Dio, godrebbero della sua presenza immanente. Visto che questi lucertoloni bipedi non concepiscono Dio e hanno una morale assiomatica, ne scaturisce la tragedia religiosa - per l'appunto, il caso di coscienza.  

L'artificio del Tempo di Newton 

L'impianto narrativo è ostile a gran parte della Scienza moderna. Viene così immaginato un artificio concettuale che permette di abolire, pur in certe condizioni fisiche, l'intera Relatività speciale di Einstein, permettendo così una perfetta sincronizzazione tra azioni che occorrono a molti anni luce di distanza. In questo modo l'esorcismo dell'ex gesuita Ruiz-Sanchez può giungere dalla Luna fino a Lithia in tempo reale, viaggiando di fatto a una velocità ben superiore a quella della luce nel vuoto. Questa rimozione della teoria relativistica è a tutti gli effetti una reintroduzione del Tempo Assoluto concepito da Newton come una dimensione immutabile che esiste in modo perfettamente indipendente dagli enti in essa immersi - o addirittura dalla presenza o meno degli enti stessi. 

Il paradosso delle eresie 

A far rabbrividire Padre Ruiz-Sanchez e a farlo propendere per una spiegazione manichea della realtà che lo affligge è l'attenta osservazione della società rettiliana di Lithia. Tutto ciò che apprende gli conferma di essere di fronte a una sfida a tutti i dogmi in cui è stato educato. In particolare, si preoccupa delle conclusioni a cui potrebbero giungere gli esseri umani venendo in contatto con questi alieni. Conclusioni non soltanto atee, dedotte dalla ricapitolazione esterna tipica del sistema riproduttivo dei lucertoloni, ma anche un'affermazione di idee pelagiane, negatrici della necessità della Grazia di Dio per giungere alla Salvezza. Anzi, l'uomo può essere buono anche senza Dio, anche senza credere nella sua esistenza - cosa che porterebbe alla perdita del potere del Vaticano. Così Padre Ruiz-Sanchez, per sfuggire a una credenza condannata come ereticale, ne abbraccia un'altra ritenuta ancor più temibile. Emerge a questo punto la natura paradossale dell'eresiologia della Chiesa di Roma. Non viene riconosciuta alcuna differenza tra una singola idea ritenuta eretica, sorta in un singolo individuo isolato, e un corpo dottrinale completo di una religione organizzata e distinta da quella cattolica. Questo è il fondamento dell'Inquisizione, che perseguita il singolo per un'idea, proprio come perseguita il credente di una congregazione anatemizzata. Se un prete adotta un'idea manichea, è considerato come un credente di una Chiesa Manichea. Se un prete adotta un'idea pelagiana, è considerato come un credente di una Chiesa Pelagiana. Poi succede che neopelagiani come Josemaría Escrivá de Balaguer siano fatti santi.


Maledetti tagli di Urania! 

Una vittima dei famosi tagli di Urania è l'Appendice (Il pianeta Lithia), che è oltremodo interessante. Anche una succinta guida alla pronuncia dei nomi lithiani, all'inizio dell'opera, è stata ritenuta superflua dalla redazione uranica, che l'ha soppressa senza indugio assieme all'introduzione dell'autore - una premessa fondamentale per capire meglio la narrazione. Quando mi sono accorto di questo vile scempio, sono stato invaso da una profonda irritazione. Con mio sommo rammarico sono stato costretto ad arrendermi all'evidenza: gli Urania sono in genere inaffidabili. Purtroppo non mi è possibile leggere nella versione originale tutti i romanzi che ho letto finora nella versione uranica: semplicemente non ho abbastanza tempo per farlo. Se solo penso che molte volte ho sognato su scritti mutilati, mi viene un travaso di bile. Per fortuna ho potuto recuperare un'edizione integrale di Guerra al Grande Nulla

Il pianeta Lithia

L'Appendice è troppo lunga per essere riportata in questa sede, ma vale la pena riportarne un breve riassunto. Lithia orbita attorno a una stella simile al Sole, Alpha Arietis, distante da noi circa 50 anni luce. Secondo pianeta del suo sistema, il suo anno dura circa 380 giorni terrestri (456 giorni lithiani). La gravità è 0,82 volte quella terrestre, a causa della bassa densità degli elementi che costituiscono il pianeta: vi abbonda il litio - da cui il nome che gli è stato attribuito dagli scopritori - mentre il ferro vi è rarissimo, l'unica sua sorgente essendo le meteore. La percentuale di ossigeno nell'atmosfera è 31,27% in volume, mentre quella di CO2 è 0,31% in volume. Temperature medie elevate (30 °C al polo, 38 °C all'equatore, d'estate, circa 15 °C in meno d'inverno). L'umidità è molto elevata e abbondano le foreste. L'unica luna di Lithia ha poco più di 2000 km di diametro; scarsa è l'attività tettonica e i continenti sono tre. Le specie vegetali sono estremamente varie. Gli animali presentano ordini molto simili a quelli che si trovano sulla Terra. Particolarmente diffusi sono gli artropodi, che possono raggiungere grandi dimensioni. Molti sono gli insetti in grado di spruzzare veleni, in genere alcaloidi e in un caso persino acido cianidrico. Sulla terraferma sono molto comuni anfibi e rettili, mentre i mammiferi, poco rappresentati, somigliano a grossi topi. Animali affini ai pesci abbondano nelle acque. Oltre alla specie dominante senziente, l'animale terrestre più grande è il raro allosauro lithiano, mentre un ittiosauro simile a un pesce lungo 10 metri domina i mari.

La lingua lithiana  

Tutti i Rettiliani di Lithia parlano un'unica lingua, che almeno in parte è innata, ossia codificata nelle sequenze del genoma. Come ci viene spiegato, ogni lithiano conosce il proprio nome come eredità genetica, senza bisogno di apprenderlo. Ecco una descrizione sommaria e imprecisa della fonetica lithiana, tradotta con qualche adattamento dall'originale di Blish: 

Se a qualcuno interessa, le parole lithiane che compaiono qui e là nel romanzo si pronunciano nel modo seguente: 
  XOREDESHCH. La X corrisponde alla K dell'inglese (o alla chi del greco); SHCH contiene due suoni diversi, come in molte parole russe: il suono sci di "scia" seguito dal suono della ci dolce di "cima". (Pron.: Koredesc)
  GTON. La G è gutturale, contro il palato duro (come in "gola")
  CHTEXA. Il suono del CH in questa parola è come il suono sci di scia. (Pron.: Sc-tèka). 
  GCHTEHT. Suono G gutturale, seguito dal suono sci; la seconda H serve a indicare che la seconda T è muta. (Pron.: Gh-sc-tètt.) 
  GLESHCHTEHK. Come in precedenza: G gutturale, doppio suono SHCH, l'ultima H indica che la K è muta. (Pron.: Gh-le-sc-tèq.)
 


Questa è una traduzione adattata alla realtà fonetica della lingua italiana: com'è ovvio, la versione originale riporta esempi diversi.  Per spiegare la pronuncia di SHCH si utilizza "fish-church". Nei gruppi consonantici finali -HT e -HK è la consonante H a non pronunciarsi e ad essere ritenuta un equivalente del "segno muto" dell'antico russo. Il traduttore si è ingarbugliato non poco. Noto la censura del commento del paffuto Agronski: "Chi può sputare può anche imparare il lithiano"

Purtroppo Blish non aveva alcuna conoscenza di linguistica, ma possiamo dedurre dalle sue note che la lettera X renda un'occlusiva aspirata /kh/ e non una fricativa. Una trascrizione abbastanza infelice e fuorviante (più di un lettore avrà pensato di pronunciare /ks/). A quanto ho potuto constatare, il solo vocabolo traducibile è gchteht "tipo di bevanda simile al tè". Per il resto sono nomi di individui (Chtexa, Egtverchi) o toponimi (Xoredeshch Sfath, Xoredeshch Gton, etc.). Insomma, Blish ha perso una splendida occasione per fare fantalinguistica e per deliziare gli animi più sensibili a queste creazioni! 

Curiosità  

Esiste un romanzo breve omonimo, A case of conscienze, il cui autore è Ken McLeod. Spesso si ingenera confusione nel Web, al punto che girano file in cui lo scritto di McLeod è attribuito erroneamente a James Blish. Cosa buffa, proprio Ken McLeod ha scritto un'interessante introduzione a un'edizione albionica di Guerra al Grande Nulla

Nel 1959 il romanzo di Blish ha vinto il Premio Hugo per il miglior romanzo. Questo riconoscimento ha molto contribuito a diffondere la fama di quest'opera, non senza generare accese controversie. 

Con una certa sorpresa sono venuto a sapere che un'edizione di A Case of Conscience è stata curata da Gary K. Wolfe (2012). Qualcosa mi disturbava: avevo confuso questo autore con il Gary K. Wolf (senza -e finale) che ha scritto Quarto: uccidi il padre e la madre e più noto per il soggetto dell'orrido film Chi ha (in)castrato Roger Rabbit? Si tratta di due persone diverse!  

Altre recensioni e reazioni nel Web 

Ero convinto di aver scritto a suo tempo qualche riga su Anobii. Ho potuto constatare che mi sbagliavo. I miei banchi di memoria stagnante hanno subìto una distorsione! Ho comunque trovato qualche intervento degno di nota.

Blacktia ha scritto: 

Gran prima parte, ricca di sapienti digressioni tecniche e dal buon ritmo narrativo, la seconda parte (sulla terra) molto più lenta e macchinosa, con intrecci morali opinabili ed un finale oggettivamente debole.

Un utente anonimo ha scritto: 

Idea interessante, esecuzione ingenua 

Una civiltà aliena, un attentato ai dogmi della fede: un'angolazione insolita dalla quale esplorare i rapporti fra l'umanità e un'altra forma di vita intelligente, anzi più intelligente.
E' questo il punto di forza del romanzo, che tuttavia alcune ingenuità nello stile ("As you know, Bob"; informazioni esposte in modo forzato e didascalico) e nell'evoluzione della vicenda (troppo rapida) rendono non del tutto soddisfacente, malgrado le premesse.
Godibili i dati "scientifici" relativi al pianeta Lithia, in appendice al romanzo. 


Gianni Sarti ha scritto:

Più che un romanzo è una antologia di due racconti legati da un esile filo.
Nel primo quattro scienziati terrestri, tra cui un sagace sacerdote alle soglie dell'eresia, si trovano a giudicare un pianeta lontano e la sua società perfetta ma senza valori. Questa parte è brillante, ha idee mirabili e uno stile narrativo colmo di informazioni scientifiche: bellissima.
Nella seconda parte un cucciolo della società aliena perfetta cresce sulla Terra, una Terra improbabile con personaggi assurdi che si comportano in modo illogico. L'interesse alla storia scompare, ci si sente traditi, viene da chiedersi che fine abbia fatto il geniale scrittore della prima parte.


Tinebrella ha scritto:

Questo libro può solo avere due letture: o è una sottile ma feroce critica al dogmatismo e all'ottusità fanatica della Chiesa, o è una boiata di una ridicolaggine senza pari.
E al di là di questo, non è comunque una bella storia, per quanto l'idea di fondo possa essere originale.

sabato 12 ottobre 2019


QUARTO: UCCIDI IL PADRE E LA MADRE 

Titolo originale: A Generation Removed 
Autore: Gary K. Wolf 
Anno: 1977
Lingua originale: Inglese

Tipologia: Romanzo
Genere: Fantascienza
Sottogenere: Distopia, sociale, conflitto generazionale

Edizione italiana: 10/6/1079
Editore: Mondadori
Collana: Urania settimanale - I romanzi, n. 787
Numero pagine: 192 
Traduzione: Vittorio Curtoni
Codice ASIN: B00A8N1QZ2
Codice ISBN-10: A000008268 


Sinossi (da Mondourania.com):
Dal 13 al 19 in numeri cardinali inglesi finiscono per teen (thirteen, fourteen, ecc.) e di qui viene la parola teen-ager, che designa il gruppo migliore, più attivo, più impegnato e responsabile dell'umanità. Dopo i teen-agers vengono coloro che pur non essendo più nei loro teens, sono ancora nei loro twenties, non hanno cioè superato i 29 anni, e vanno quindi considerati, se non più con totale ammirazione, perlomeno con profondo rispetto. A entrambi questi gruppi si applica logicamente, la Carta dei Diritti dell'Uomo, mentre ai due gruppi successivi (per gli individui cioè che sono nei loro thirties e nei loro forties) si applica quella dei Doveri. Ma dopo il 49°, massimo 55° anno di età? Che fare di questi gerryes (dal greco geron, vecchio) improduttivi e rompiballe? Quale carta applicargli se non quella del Forno Crematorio? 


Trama:
Herschel Lichter è un poliziotto che si avvicina alla sua età di dismissione dal servizio. La sua carriera è stata inversa rispetto a quanto siamo abituati a pensare: da giovane ha ricoperto un importante incarico di investigatore, ma col passar degli anni le sue mansioni sono diventate sempre più burocratiche e umilianti. In altre parole è stato rimosso dal servizio attivo per essere messo davanto a un computer a inserire dati in schedari informatici. Gli Stati Uniti d'America sono una distopia che ricorda per certi versi la Cambogia di Pol Pot, in cui i ministri e i giudici erano bambini o adolescenti, crudelissimi e privi di qualsiasi empatia. Il diretto superiore di Lichter, noto semplicemente come Capitano (i giovanissimi notabili possono scegliersi il nominativo), è un panzone ripugnante, un ragazzino bulimico dal carattere collerico e tirannico. Qual è il futuro che aspetta chi si avvicina alla fine della propria vita lavorativa? Qualcosa di assai avvilente. Ormai a Lichter mancano pochi anni prima di essere dichiarato un gerry e di perdere ogni diritto umano e civile. Ecco che accade qualcosa di inatteso e in apparenza improbabile: l'attempato poliziotto viene richiamato in servizio attivo per infiltrarsi in un'organizzazione clandestina di gerryes, l'EDA (Esercito Degli Anziani, infelice traduzione dell'originale OPA, ossia Old People Army), che rappresenta una spina nel fianco delle autorità giovaniliste. Lichter, che non è uno stupido, comprende che la sua sola possibilità è la militanza attiva nell'EDA. Non si capisce infatti perché mai un agente dovrebbe continuare a servire uno Stato che gli dà come unica possibilità l'essere infornato in un crematorio alla prima analisi medica sballata. Chiunque si sarebbe potuto aspettare un esito di questo genere, tranne quel coglione di Capitano - che nel frattempo si viene a trovare in una situazione sempre più precaria: avvicinandosi ai vent'anni di età, ossia maturando, la sua autorità pian piano passa al suo secondo in comando, il pestilenziale Falange. Questo essere ripugnante e brutale nutre verso i gerryes un odio assoluto e l'unica cosa che desidera è il loro annientamento. Nel frattempo Lichter riesce ad avvicinarsi ai vertici dell'EDA. A guidare l'organizzazione è un prete cattolico combattivo ma piuttosto antipatico, il segaligno Ed Gilroy. Il secondo in comando è Bo-Blue Bonnera, un gigantesco ex giocatore di football con le mani rese immense come quelle del Gianni Nazionale da iniezioni di silicone polarizzato, che le fanno somigliare a poderosi simbionti di xenomorfo, a facehuggers: non riesce nemmeno a srotolare la carta igienica e necessita di costante assistenza per la pulizia del deretano. Estelle Hopkins è una grannie ancora molto libidinosa, una pasionaria che gestisce una grande bidonville dove i gerryes perseguitati trovano il loro rifugio. Ha un debole per Herschel e gli si concede. Il susseguirsi degli eventi è precipitoso, difficile concentrarlo in poche righe. Le pressioni della polizia di Chicago si fanno insostenibili, così la dirigenza dell'EDA organizza l'esodo degli abitanti della bidonville verso il confine del Canada, nazione tollerante che non sopprime gli anziani. Con l'aiuto di Herschel, tutti i gerryes vengono caricati su una flotta di pullman che sfreccia verso il Settentrione. Non mancano i colpi di scena, tra strepitare incessante di poliziotti isterici e infinite ondate di suspense. Tutto converge verso un drammatico assedio, non diverso da quello di Alamo, in cui l'eroico David Crockett oppose resistenza strenua alle truppe di Satana, pardon, di Santana.
Ben pochi riusciranno a salvarsi dalla carneficina, grazie all'aiuto di volontari canadesi. L'ingenuo finale, in una caduta di stile che rasenta il crasso francesismo, vede Herschel insoddisfatto della sia vita da esule e intenzionato a fare ritorno in patria per fomentare la Rivoluzione - come se un fuggiasco scampato a un incendio morisse dal desiderio di tornare tra le fiamme che quasi lo hanno ucciso. La lotta dell'EDA, com'è ovvio, viene paragonata alla Resistenza contro il Nazifascismo. Le ultime pagine sono riempite di massici assortimenti di pasticcini retorici. L'anacronismo impera, la teologia civica del Male Metastorico permea ogni cosa: gli USA e il Canada finiscono soffocati da un insidioso precursore del politically correct

L'autore: 
Gary K. Wolf, nato nel 1941 a Earlville, Illinois, deve la sua fama soprattutto al romanzo giallo Who Censored Roger Rabbit? (1981), da cui è stato tratto il film Chi ha incastrato Roger Rabbit? (Who Framed Roger Rabbit?, Robert Zemeckis, 1988). Proprio per via di quello squallido film (da me ribattezzato Chi ha castrato Roger Rabbit?) nel 1989 ha vinto il Premio Hugo per la miglior rappresentazione drammatica. Fedele della Chiesa di Roma, è noto per essere amico dell'arcivescovo John J. Myers di Newark, dimessosi nel 2016 per via dell'accusa di aver permesso a preti pedofili di continuare il proprio lavoro nella diocesi di Peoria. Un'ombra non da poco, mi pare. Tutto questo fa sì che lo stesso Wolf, per proprietà transitiva, non mi sia poi particolarmente simpatico.

Recensione: 
Senza dubbio è un romanzo importante e abbastanza inusuale. A quanto mi risulta, ha avuto un'unica edizione italiana. Naturalmente potrei sbagliarmi, questo è quanto deduco da ciò che sono riuscito a reperire nel vasto Web. Anche se non manca qualche incoerenza narrativa, possiamo affermare che quest'opera di Gary Wolf descrive una delle distopie più disturbanti dello scorso secolo. Certo, alcuni lettori rilevano un'ingenuità di fondo: i giovani sono tutti descritti come bestie feroci e mostri sadici, mentre i vecchi sono tutti buoni e nobili come per incanto. Eppure i vecchi non sono una razza a sé: come già è stato spiegato al nobile Principe Siddharta Gautama, è destino di ogni giovane diventare un vecchio attraverso un naturale e ineluttabile processo di decadenza. Proprio questo pare un limite non da poco all'odio antigeriatrico. Un giovane che alimenta nei confronti degli anziani un odio simile a quello che ha causato la morte di moltissimi Israeliti nei pogrom e nei campi di sterminio, non può ignorare che giungerà il giorno in cui subirà a sua volta lo stesso odio con tutte le sue conseguenze. A rigor di logica nessuno potrebbe sottrarsi a questa terribile verità. Il punto è che spesso la logica fallisce e la realtà stessa viene percepita in modo tutt'altro che lucido, per via di qualche inganno della mente. Ai nostri giorni sono assai numerosi i millennials che sognano lo sterminio dei boomers. I giovani senza speranze per il futuro ritengono che i boomers abbiano la colpa di tutti i mali del mondo, quindi pensano che sarebbe una buona cosa ucciderli a sprangate o gassarli. Questo perché i millennials sono convinti che il problema si estinguerà con i boomers, così come Hitler sosteneva che l'antisemitismo sarebbe scomparso con la soppressione dell'ultimo ebreo. In altre parole, questi millennials non credono di finire a loro volta minacciati dai più giovani, che li vedranno come pericolosi parassiti sociali - proprio come essi ora vedono i boomers. Non è quindi possibile escludere a priori che in un futuro non troppo lontano si innescheranno feedback in grado di portare a spaventosi massacri di vecchi. Il XX secolo fu caratterizzato prima dalla lotta razziale e dalla lotta di classe, poi dalla lotta di genere, quella simpatica cosa che ha reso i rapporti tra uomo e donna come Alien contro Predator. Non è difficile fare una profezia: il XXI secolo sarà il tempo in cui esploderà in tutte le sue tragiche conseguenze la lotta tra generazioni, di cui pure si sono registrati i prodromi nelle rivolte del '68.

Origini della distopia antigeriatrica wolfiana 

A quanto ho potuto appurare, sembra che il papista Wolf abbia concepito il suo mondo, dominato dall'odio verso i vecchi, a partire dalla semplice osservazione della realtà in cui viveva da ragazzo. In pratica tutto si riduceva a capelloni contro brontosauri, ma non era difficile immaginarsi un ribaltamento sociale in cui i rivoltosi avrebbero schiacciato i loro oppressori. Come ci ricorda un personaggio del romanzo, in un'epoca non lontana era in vigore una ferrea gerontocrazia, in cui i giovani non contavano nulla e non avevano nessuno spazio. Anzi, accadeva che i vecchi, che controllavano le istituzioni, mandassero i giovani a morire in guerra. 

Cattiva gestione di un'idea geniale 

La coerenza logica dell'impianto narrativo è tutto sommato abbastanza fragile. A Chicago l'odio verso i gerryes giunge a livelli genocidari, di vero e proprio eliminazionismo. Eppure sappiamo che esistono intere aree urbane popolate da gerryes - e anche abbastanza affollate. Esistono meccanismi sociali come le visite mediche da superare e centri per l'eutanasia (i centri Euta, nella versione originale Euth), ove operano energumeni capaci di compiere spedizioni devastanti e di terminare all'istante chi non è in regola. Sono descritte in più occasioni autentiche cremazioni di massa, con infornate di decine di vecchi in una apposita camera di combustione. Eppure gli anziani si accumulano senza sosta, a un ritmo quasi impossibile da computare, come se nascessero dal Nulla o per generazione spontanea. La verosimiglianza demografica non sembra esistere. Dati i presupposti di un odio tanto feroce, resta da capire perché le autorità giovaniliste delle aree metropolitane non provvedano all'eliminazione automatica di chi ha raggiunto il limite di età. In un paesino rurale, il sindaco afferma di aver risolto il problema dei gerryes sopprimendoli all'istante, facendoli passare per il camino. Se Wolf avesse descritto una nazione che uccide in automatico gli ultracinquantenni, non avrebbe avuto più niente da narrare. Ecco spiegata la debolezza concettuale dell'opera. Il sospetto è che l'opera originale potesse anche essere migliore e che le sue imperfezioni siano almeno in parte da attribuirsi ai famigerati tagli di Urania! Non dobbiamo mai dimenticarcelo: nello scorso secolo Urania era una specie di versione moderna del letto di Procuste. Le esigenze del formato tascabile erano tiranniche, così tutto ciò che era giudicato inessenziale veniva amputato!

Una pessima traduzione

Ormai un po' d'inglese lo conosciamo tutti. Non parlo della lingua del Beowulf, che rimane per pochi eletti e che già masticavo prima che esplodessero le ultime ondate di meschine polemiche postmoderniste. La mia fede in Urania, già messa a dura prova, si trasforma in iconoclastia. Che necessità c'era, ditemi, o redattori meritevoli di damnatio memoriae, che necessità c'era di accettare la traduzione di OPA (Old People Army) con un'abominevole EDA, per giunta spiegato come Esercito Degli Anziani? Da quando in qua una miserabile preposizione ha pieno diritto di dare la propria lettera iniziale in un fottuto acronimo? L'inglese WHO (Wolrd Health Organization) è stato reso in italiano con OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), non con un fantomatico *OMDS. Se prendete una preposizione e la trasformate in una parola piena, usandola per ricavarne un'iniziale in una sigla già di per sé depracabile, siete soltanto incompetenti. Fate schifo! 

Il Genocidio Democratico 

Ne vado scrivendo da anni. Ho ripetuto la mia intuizione su Facebook e altrove nella Rete, martellando senza sosta. Gli orridi fatti che accadranno, in qualche modo sono stati preconizzati dal romanzo di Wolf, anche se la genesi dell'Olocausto a venire avrà come punto di partenza la bieca materialità di questo cosmo e delle leggi fisiche che lo governano. 

"Si stanno preparando le basi del Genocidio Democratico. Lo chiamo così perché sarà il primo ad avvenire in pieno regime di democrazia, senza cambiare di un iota le leggi delle nazioni. Macinerà milioni di anziani e di malati, che saranno terminati con un apposito kit e cremati. Le ceneri saranno gettate direttamente nell'immondizia." 
(16 aprile 2018, Facebook)

"ll Genocidio Democratico sta prendendo forma. Il crollo dei sistemi sanitari porterà all'eliminazione dei "non assistibili". Si arriverà al punto che basterà essere infelici, obesi o diabetici per essere terminati. I numeri saranno spaventosi. Ci saranno decine di milioni di morti in tutta Europa, e non c'è nulla al mondo che lo possa evitare."
(20 giugno 2015, Facebook)


"Così, sotto il sole radioso di questa Democrazia, milioni di cittadini verranno terminati e smaltiti nei forni crematori. Quando il sistema sanitario crollerà e il numero di malati di cancro crescerà a dismisura, quando ci saranno milioni di persone con problemi neurologici gravi, allora praticheranno l'eutanasia di massa. Masse di cadaveri finiranno nelle tramogge degli inceneritori di rifiuti urbani e nei forni rotanti dei cementifici. Le ceneri saranno gettate via come immondizia, perché non ci saranno risorse per fare altro. Senza che nulla cambi nell'ordinamento delle nazioni, tutto questo diverrà realtà. Sarà la forza stessa dei fatti ad agire, irriducibile a qualsiasi categoria mentale umana. La macchina dello sterminio non discriminerà nessuno: macinerà tutti senza distinzioni." 
(31 gennaio 2015, blog di Iobloggo, estinto) 

Eppure non è servito a nulla parlarne: nessuno ascolta. 

Altre recensioni e reazioni nel Web

Non sembra che quest'opera di Wolf abbia lasciato un gran segno in Italia. Ho trovato qualche recensione su Anobii.

Stanis ha scritto, con un certo scetticismo:

"Questo romanzo ha una trama talmente assurda che va ascritto alle opere surreali più che alla fantascienza. Senza considerare poi la bassa qualità della scrittura e della caratterizzazione (i personaggi, tagliati con l'accetta, sono nettamente demarcati fra buoni e cattivi - i primi eroici e virtuosi, i secondi covo di ogni vizio ed eccesso). Davvero non capisco come lo si possa considerare un'opera rilevante."

L'intervento di Pinnegialle è lungo e complesso intervento. Ne riporto alcuni passi.

"In Italia, ha fatto discutere la dichiarazione di Beppe Grillo, il guru del movimento cinque stelle, che diceva di togliere il diritto di voto agli ultrasettantenni perché - a suo dire - questi sono giunti oramai alla fine della loro esistenza e non voterebbero con la ragionevolezza di volere costruire un mondo migliore per il tempo futuro. Dichiarazioni come sempre di carattere "folkloristico" (a voler essere buoni) e che dimostrano la totale mancanza di cultura sociale da parte del personaggio, che adotta schemi di pensiero esclusivi e vuoti sul piano della analisi complessiva della società."

Per quanto io detesti vivamente Grillo, i grillini e i loro deliri, devo dire che un riferimento augusto per le controverse dichiarazioni succitate purtroppo esiste. Gli Etruschi ritenevano che superata una certa età nessuno potesse fare qualcosa di valido, così le persone anziane si dovevano astenere dal compiere sacrifici e dall'occuparsi delle cose della religione: ogni loro atto era considerato vano. Per maggiori dettagli si veda ad esempio Facchetti, 2000.