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giovedì 4 agosto 2022


TERMINATOR 2 
(film trash-grottesco)

Titolo originale: Terminator 2 
AKA: Terminator II, Shocking Dark; Alienators; 
    Contaminator 
Titolo clandestino (USA): Aliens 2 
Paese di produzione: Italia 
Lingua: Italiano 
Anno: 1989 
Data di uscita (Francia): maggio 1989 
Data di uscita (Italia): 22 agosto 1990
Durata: 90 min
Genere: Fantascienza, azione, orrore 
Sottogenere: Pseudo-Alien, distopico, postapocalittico  
Regia: Bruno Mattei (come Vincent Dawn)
Soggetto: Claudio Fragasso, Rossella Drudi
    (non accreditata)
Sceneggiatura: Claudio Fragasso (come Clyde Anderson)
Produttore: Franco Gaudenzi
Casa di produzione: Flora Film
Fotografia: Richard Grassetti
Montaggio: Bruno Mattei
Effetti speciali: Francesco Paolocci, Gaetano Paolocci
Musiche: Carlo Maria Cordio
Scenografia: Giovanni Paolucci 
Direzione artistica: Mimmo Scavia (come Bart Scavia) 
Trucco: Franco Di Girolamo, Tania McComas 
Dipartimento sonoro: Maurizio Miani, Tullio Morganti 
Dipartimento musicale: Vangelis 
Direttore della fotografia: Luigi Ciccarese 
Interpreti e personaggi: 
     Christopher Ahrens: Samuel Fuller 
          (come Cristofer Ahrens) 
     Haven Tyler: Sara
     Geretta Geretta: Sergente Koster, l'afroamericana
          (come Geretta Giancarlo Field) 
     Fausto Lombardi: Tenente Franzini
          (come Tony Lombardo)
     Mark Steinborn (*): Comandante Dalton Bond
     Dominica Coulson: Samantha
     Clive Riche: Drake (come Clive Ricke) 
     Mark Zielinski: Stephano 
     Paul Norman Allen: Kowalsky, il polacco  
     Cortland Reilly: Caine 
     Richard Ross: Price 
     Bruce McFarland: Colonnello Parson 
     Richard Berkeley: Primo scienziato
           (come Richard Bercheley) 
     John Champion: Secondo scienziato 
     Massimo Vanni: Primo soldato (come Alex McBride) 
     Elain Richmond: Speaker 
     Al McFarland: Professor Henry Raphelson (**)
     Jim Pelot: Tecnico 
     Patricia Sedoc: Secondo soldato (soldatessa) 
     James Edward Sampson: Terzo soldato
          (come James Sampson) 
     Robert McFarland: Quarto soldato 
     Lorenzo Piani: Soldato (non accreditato) 
     Ernesto Rucker: Soldato (non accreditato) 
    (*) Spesso riportato in modo erroneo come Mark
    Steinborg. 
    (**) Talvolta è riportato come attore David L. Thompson,
    ma Al McFarland compare nei titoli di coda; l'ortografia  
    Rafferson è erronea.  
Doppiatori originali: 
     Alessandro Rossi: Samuel Fuller
     Anna Rita Pasanisi: Sergente Koster
     Francesco Pannofino: Tenente Franzini
     Sergio Di Stefano: Comandante Dalton Bond
     Rossella Acerbo: Samantha
     Gianfranco Bellini: Drake
     Marco Mete: Kowalsky 
Titoli in altre lingue: 
    Tedesco: Contaminator... die Mordmaschine
           aus der Zukunft
    Francese: Shocking dark - Spectres à Venise 
    Spagnolo (Messico): El retorno del mutante 
    Portoghese: O Regresso do Exterminador 
    Russo: Терминатор II 
    Giapponese: エイリアンネーター (Eiriannêtâ)
    Tagalog: Nakakagulat na Madilim 

Trama: 
Siamo in un futuro imprecisato, plumbeo e distopico. Venezia è una città fantasma, contaminata dall'inquinamento e dalla radioattività, oltre che devastata da un virus di origine sconosciuta. Ormai ci sono soltanto rovine, gli ultimi abitanti sono stati evacuati di recente. Nei fantomatici e profondissimi sotterranei della città lagunare esiste il grave problema degli umani mutati a causa dell'infezione e aggressivi, che si scagliano sui componenti di una spedizione scientifica, la missione San Marco. Questo provoca la reazione dei militari, che inviano i marines della Megaforce, un commando armato fino ai denti, per debellare i mostri infestanti, cercare eventuali superstiti e rendere sicuri i sotterranei. Pur essendo una civile, la scienziata Sara (cognome ignoto, forse è Drumbull ma non ne sono certo) accompagna i militari per offrire il necessario supporto. Il vero mandante della spedizione è però una potente multinazionale, la Tubular Corporation, che mira soprattutto a recuperare il diario dello scienziato Henry Raphelson. L'azienda riesce ad imporre  la presenza di un suo uomo, Samuel Fuller, non subordinato alla gerarchia militare. Subito la Megaforce si trova in gravi difficoltà, assediata da mostri vagamente simili a xenomorfi di gomma, bavosi e con occhi rossi simili a quelli delle cicale periodiche. Tra una sparatoria e l'altra, viene trovata una ragazzina, Samantha, che è riuscita a sopravvivere in quell'ambiente estremamente ostile. È proprio la figlia di Henry Raphelson, il cui laboratorio è ormai deserto. Per sfuggire ai mostri, i marines si rifugiano in una sede dismessa della Tubular Corporation, dove emerge una drammatica verità: Fuller, che diventa ostile, è in realtà un replicante, ossia una specie di androide. La Tubular Corporation, che aveva vinto l'appalto per il risanamento di Venezia, in realtà ha sversato contaminanti per renderla inabitabile, contando poi di riuscire a sistemare le cose dopo essersi impadronita dell'intero patrimonio immobiliare, rivendendolo a prezzi stratosferici. Una bassa speculazione sfuggita di mano. I militari finiscono sterminati; Sara e Samantha, superstiti della spedizione, sono braccate da Fuller, che vuole eliminarle in quanto scomode testimoni. Il replicante sembra indistruttibile, ma a un certo Sara trova una macchina del tempo in grado di riportare indietro nel passato, in un'epoca antecedente la contaminazione di Venezia. Il marchingegno mirabolante funziona tramite un telecomando, trasferendo la donna e la ragazzina nella città lagunare ancora piena di vita; presto però compare anche Fuller, che è riuscito a seguirle nel viaggio crononautico. Sara getta addosso al replicante il telecomando cortocircuitato, riuscendo finalmente ad eliminarlo. Il futuro incubico è eliminato, trionfa la possibilità di una nuova esistenza. 

Dialoghi memorabili: 

Franzini: "Può contarci. Equipaggiamento per quindici giorni."
Koster: "E fa' in modo che ci sia tutto, altrimenti ti prendo a calci in culo, brutto maccheroni di merda!"
Franzini: "Non mi rompere i coglioni, sporca negra!"
Koster: "Vuoi che ti spappoli il cervello?" 
Franzini: "Io ti taglio la gola!"

Tempi beati, non c'era la cappa opprimente del politically correct


Recensione:  
Il film di Mattei, uscito nel 1989, precede di due anni il quasi omonimo Terminator 2 - Il Giorno del Giudizio (1991), diretto da James Cameron. La trama e gran parte dei dialoghi sono tuttavia presi a viva forza da un altro film di Cameron, Aliens - Scontro finale (Aliens, 1986). Elementi del primo Terminator  (The Terminator, 1964), sempre di Cameron, sono comunque presenti: 

1) La locandina, palesemente terminatoresca;  
2) Il replicante, simile a un modello T-800 di Terminator e non a un sintetico di Ridley Scott; 
3) La macchina del tempo in grado di riportare nel passato.

Grazie agli insondabili misteri del copyright, lo stesso Cameron è riuscito ad intitolare il suo film Terminator 2 e a far valere i propri diritti, mentre non aveva potuto intitolare Alien 2 il seguito del film di Scott, Alien (Alien, 1979), a causa di Ciro Ippolito, l'improvvisato regista italiano che ha bloccato Hollywood. Questo deve essere accaduto perché era stato nel frattempo decretato che il Terminator 2 di Mattei era un puro e semplice plagio. Proprio per via dei diritti d'autore, lo stesso Mattei è stato costretto a cambiare molte volte il titolo del suo film nel corso della distribuzione in varie nazioni. Da questo deriva la grande confusione imperante, con i titoli Shocking Dark, Alienators, Contaminator e compagnia cantante; il più diffuso resta comunque Shocking Dark. Fino al 2018, anno dell'edizione di Severin Films su DVD e Blu-Ray, la distribuzione negli Stati Uniti è stata clandestina per i menzionati problemi legali. Per quanto possa sembrare incredibile, l'opera di Mattei ha avuto un certo riscontro nella Terra dei Liberi, tanto che vi esiste un certo numero di fan. Probabilmente a questo successo ha contribuito in larga misura il "gusto del proibito" - oltre alla predisposizione di quelle genti all'ingestione di spazzatura d'ogni specie. 
Tecnicamente parlando, questa pellicola è un escremento di celluloide, a parer mio anche peggiore degli pseudo-Alien di Ciro Ippolito e di Luigi Cozzi! Mi sorprende sopra ogni cosa l'ambientazione assurda. Resta un mistero la presenza di un'estesa Venezia sotterranea, quando tutti sappiamo che è una città costruita su un gran numero di pali di legno infissi nel sedimento del fondale della laguna! Lo insegnano persino alle scuole elementari com'è fatta Venezia. Non ci si aspetta che un italiano possa commettere un simile errore madornale! Forse il regista ha voluto prendersi gioco del pubblico americano? 
Lo schifo: plagio quasi assoluto, recitazione legnosa, azione lenta e tortuosa, le insopportabili urla isteriche di Samantha, che ad ogni passo agisce in modo più stupido della merda, abbandonandosi alle convulsioni proprio nei momenti più critici. Il banale messaggio ambientalista, la solita baggianata dei viaggi nel tempo e degli eventi reversibili, sono cose che non contribuiscono di certo a rendere interessanti le sequenze. C'è soltanto un po' di linguaggio conflittuale e violento, residuo di un'epoca più libera, in cui si poteva agire di pancia e sputare la bile accumulata, cosa che oggi non è più possibile. In America esistono tuttora conflitti razziali, citati espressamente nel film, mentre in Europa cercano di far diventare tabù anche soltanto la menzione dell'esistenza di una diffusa incompatibilità tra gruppi umani diversi. Anche Terminator 2 di Mattei non potrebbe più essere girato nel XXI secolo. 


Il postulato xenogenetico 

Il virus diffuso nell'aria a Venezia avrebbe avuto il potere di alterare il genoma umano, innescando la trasformazione negli "xenomorfi" che infestano gli improbabili sotterranei. Anche se enunciata in modo ridicolo e involuto nel corso della pellicola, l'idea ha in sé qualcosa di buono e potrebbe anticipare in qualche modo quella della riscrittura del DNA alla base del patogeno, il black goo visto in Prometheus (2012) e in Alien: Covenant (2017) di Ridley Scott. Peccato che sia sfruttata da schifo!   

Critica 

Questo è riportato da Fantafilm:

"Bruno Mattei, con lo pseudonimo di Vincent Dawn, intende colpire di sorpresa lo spettatore confondendo, all'inizio, le immagini di Venezia con quelle di un apocalittico prossimo futuro. L'originalità del film non va però oltre questo stridente contrasto. Le creature ideate dai fratelli Paolocci, visibilmente di gomma, e i richiami ad Aliens scontro finale e Terminator (furbescamente, ma in maniera del tutto arbitraria, citato nel titolo) che scadono nella grossolana scopiazzatura, deludono anche la platea più ben disposta."
  

I pochi commenti presenti sul sito del mitico Davinotti sembrano poco significativi e si registra addirittura una certa indulgenza nei confronti di questa repellente massa di celluloide fecale. La connivenza dei commentatori la trovo riprovevole!


Modo ha scritto: 

"Sembra di assistere a una bruttissima copia di Alien, non di Terminator! Il titolo è già fuorviante in partenza ma così è, nonostante il film non sia completamente da buttare. C'è sicuramente molta confusione e Venezia è citata solo come pretesto di una storia irrisoria, per quel poco che si vede. Alcune scene trash sono anche divertenti e i mostri simpatici nella loro ridicolaggine. Budget ridotto all'osso e recitazione sommariamente scadente."

Maik271 ha scritto: 

"Il sequel italiano di Terminator vede la luce grazie al simpatico Bruno Mattei, che lo ambienta in una Venezia del futuro (peraltro la si vede solo nei titoli di testa e nel breve finale, ormai disabitata a causa delle radiazioni). Il film dal soggetto forzato è divertente; non grazie agli attori, tutti pessimi, ma al ritmo e agli effetti speciali godibili, che lo rendono una ciofeca sì ma di un certo fascino."

Enzus79 ha scritto: 

"Le buone intenzioni non sempre portano a ottimi (o buoni) risultati. Questo film ne è l'esempio. Storia abbastanza interessante ma che purtroppo si ripete fino alla fine, dove il finale non è del tutto da buttare. Inutile dire che James Cameron è un'altra cosa."

Ryo ha scritto: 

"Come si può intuire il film non ha nulla a che vedere con la saga di Sarah Connor: il titolo è una trovata italiana per cercare di farlo passare come sequel apocrifo. Il film non è nemmeno costruito male; il soggetto aveva delle potenzialità ma purtroppo rimangono inespresse. Dialoghi noiosi, sviluppo inconsistente. Le creature non sono male e la fotografia poco chiara aiuta a confondere effetti speciali altrimenti fintissimi."

Come direbbe l'eroico Paperino: "Buazz!"


Curiosità 

Così devastante e terribile dovette essere l'esperienza di Claudio Fragasso alla scrittura e alla co(pro)-regia, che egli in seguito si rifiutò di fare altri film con Mattei. 

Haven Tyler ha dichiarato in un'intervista del 2021 che dopo essere stata scelta per la parte di Sara, ha chiamato suo padre, che era un avvocato, per dirgli che avrebbe lasciato la scuola nella seconda metà dell'ultimo anno per andare a fare il film in Italia. Dall'altra parte c'è stato prima un silenzio mortale, quindi una domanda: "Che tipo di film?" La giovane ha detto che si trattava di un film dell'orrore. Quindi il padre ha chiesto se ci sarebbero stati dei mostri e se lei sarebbe riuscita a ucciderli. Quando lei ha risposto di sì, lui ha esclamato: "È fantastico!" Si converrà che tutto ciò è molto bizzarro. Evidentemente la Tyler proveniva da una famiglia calvinista molto rigida, anche se non esente da stravaganze. In quella domanda angosciosa "Che tipo di film?" è sottinteso "Dimmi che non è un porno!" Fatto sta che questo è stato l'unica pellicola interpretata da Haven Tyler. 

Sembra che il personaggio del polaccoamericano Kowalsky sia stato l'ispirazione per il pinguino Kowalski nel film d'animazione Madagascar (2005), diretto da Eric Darnell e Tom McGrath (fonte: IMDb.com). Non riesco ad immaginare tramite quale contorto percorso qualcuno possa essere partito da un film trash di Mattei per dare un nome a un pinguino puzzolente. Walter "Walt" Kowalski è anche il protagonista del film Gran Torino (2008), diretto e interpretato da Clint Eastwood. Non sono tuttavia sicuro che Clint Eastwood si sia ispirato proprio a Terminator 2 aka Shocking Dar.  Del resto, Kowalski è un cognome polacco particolarmente diffuso negli States. 

Nonostante tutti i problemi avuti con i diritti d'autore, tra i titoli di coda figura nitidamente questa scritta, che ha quasi un sapore beffardo: "copyright: FLORA FILM MGMLXXXIX"


Sequenze memorabili 

Il Sergente Koster viene aggredito da un superstite della missione San Marco, avvolto in un bozzolo dai mostri di gomma. L'uomo, stremato, probabilmente adibito alla procreazione di parassitoidi come nel film di Cameron, supplica l'afroamericana di ucciderlo. Subito però si ringalluzzisce e aggredisce la donna afferrandola al collo con un braccio rachitico, ai limiti della focomelia, spuntato fuori da chissà dove. C'è qualcosa di sbagliato nelle proporzioni e nella geometria. L'effetto della sequenza è a dir poco straniante: quando l'ho vista per la prima volta mi sono messo a ridere sguaiatamente. Nemmeno il gas esilarante potrebbe avere un effetto simile! 

Errori 

Il Capitano riceve un ordine per telefono e risponde annuendo con la testa, senza proferire verbo. Peccato che il suo interlocutore, all'altro capo del telefono, non potesse sapere che lui stava annuendo con la testa!   

martedì 2 agosto 2022


CONTAMINATION -
ALIEN ARRIVA SULLA TERRA 

Titolo originale: Contamination
Titolo in inglese: Contamination
AKA: Contamination - Alien arriva sulla Terra;
    Alien Contamination; Toxic Spawn; Larvae
Lingua originale: Italiano
Paese di produzione: Italia, Germania Ovest
Anno: 1980 
Data di uscita (Italia): 2 agosto 1980  
Durata: 95 min
Rapporto: 1,85:1
Genere: Fantascienza, orrore 
Sottogenere: Pseudo-Alien 
Regia: Luigi Cozzi (come Lewis Coates)
Soggetto: Luigi Cozzi (come Lewis Coates)
Sceneggiatura: Lewis Coates, Erich Tomek
Produttore: Claudio Mancini, Ugo Valenti
Produttore esecutivo: Karl Spiehs (non accreditato)
Casa di produzione: Alex Cinematografica, Barthonia Film, 
     Lisa Film
Distribuzione in italiano: P.A.C.
Fotografia: Giuseppe Pinori
Montaggio: Nino Baragli
Effetti speciali: Giovanni Corridori, Luigi Cozzi
     (non accreditato), Valerio Mazzoli (non accreditato)
Musiche: Goblin
Scenografia: Massimo Antonello Geleng
Costumi: Tiziana Mancini
Trucco: Pier Antonio Mecacci
Effetti sonori: Luciano Anzellotti, Massimo Anzellotti
Reparto fotografico ed elettrico: Aldolfo Bartoli, Augusto
    Diamanti, Romano Mancini, Carlo Tafani
Assistente editore: Angela Bordi, Gisela Haller, Olga Sarra
Continuità: Daniela Tonti
Doppiaggio: Nick Alexander
Assistente alla produzione: Tullio Lullo, Maurizio Mancini,
   Walter Massi
Direttore dei dialoghi: Hartmut Neugebauer
Interpreti e personaggi: 
     Ian McCulloch: Ian Hubbard
     Louise Marleau: Stella Holmes
     Marino Masè: Tony Arras (*)
     Siegfried Rauch: Hamilton
     Gisela Hahn: Perla de la Cruz
     Carlo De Mejo: Agente Young
     Carlo Monni: Dottor Turner
     Brigitte Wagner: Dottoressa biondiccia
        (non accreditata)
     Horst Weinert (**): Dottor Hilton (non accreditato) 
     Martin Sorrentino: Magazziniere mandingo
         (non accreditato)
     Angelo Ragusa: Magazziniere
     Ettore Martini: Generale (non accreditato)
   (*) Nella versione in italiano è Aris.
   (**) Wikipedia ha Mike Morris, IMDb ha Horst Weinert.
Doppiatori italiani: 
     Cesare Barbetti: Ian Hubbard
     Maria Pia Di Meo: Stella Holmes
     Pino Colizzi: Tony Arras
     Gianni Marzocchi: Hamilton 
Titoli in altre lingue: 
  Spagnolo (Spagna): Contaminación: Alien invade la Tierra 
  Spagnolo (Messico): Alien llega a la Tierra 
  Tedesco: Astaron - Brut des Schreckens 
  Finlandese: Kuoleman koura 
  Ungherese: A rémület ivadékai 
  Polacco: Skażenie 
  Russo: Заражение 
  Greco (moderno): Το πλοίο του θανάτου
Budget: 225.000 dollari US
Location: Roma, New York, Florida, Colombia


Trama: 
Una nave colossale va alla deriva nel porto di New York, apparentemente abbandonata. Si scopre che trasporta grandi contenitori di caffè, all'interno dei quali sono nascoste numerose uova verdastre grandi quanto un pallone da calcio, verrucose, da cui cola un essudato di colore più chiaro. L'equipaggio inviato ad esplorare la nave fantasma trova i resti spappolati dell'equipaggio riuniti in un unico luogo e presto ne scopre il motivo: se disturbate, le ributtanti uova si mettono a vibrare ed esplodono, spruzzando su ogni cosa un liquido viscoso, fetido, acido, purulento. L'immonda secrezione è tossica per tutte le creature viventi terrestri: le fa gonfiare e ne fa esplodere immediatamente il corpo. È una specie di infezione fulminante!  
Il Colonnello Stella Holmes, una brunetta tutta pepe, ha l'ordine di indagare sullo strano fenomeno. Innanzitutto stabilisce un collegamento tra le uova verdastre schifose e una recente missione su Marte finita male. I due astronauti scesi sul pianeta hanno fatto una brutta fine: uno di loro è scomparso e l'altro, il Comandante Ian Hubbard, ha avuto un grave esaurimento nervoso, finendo col diventare un alcolizzato. Quando viene messo sotto pressione, Hubbard racconta la sua terribile esperienza. Esplorando una calotta polare del Pianeta Rosso, lui e Hamilton sono entrati in un antro pieno zeppo di uova aliene. Tuttavia l'ex astronauta non riesce a ricordare nulla dopo la comparsa di una luce accecante e ipnotica. Dopo un'iniziale resistenza, anche violenta, accetta di aiutare Holmes nelle sue indagini sull'insidioso complotto per contrabbandare le uova mortali a Manhattan. Questo li conduce, insieme a un sarcastico poliziotto di New York, Tony Arras, in una piantagione di caffè in Colombia. 
Non tutto è semplice come sembra. L'ex collega astronauta di Hubbard è in realtà vivo e vegeto, proprio in Colombia, dove è tenuto sotto l'influsso di un mostruoso ciclopone alieno, di proporzioni mastodontiche, che sta usando il controllo mentale per portare avanti il ​​suo piano e inondare il mondo con le uova verdi. Fine ultimo della creatura venuta da Marte: spazzare via la vita umana sulla Terra. Lo stesso Arras cade sotto l'influenza mentale ipnotica dell'alieno e viene divorato, ma Hubbard riesce a insorgere, salvando il Colonnello Holmes, quindi uccide il ciclopone sparandogli proprio dentro l'occhio gigantesco, polifemico. I superstiti fanno ritorno a New York e sono felici che l'incubo sia finito. Ma è davvero così? L'inquadratura mostra un mucchio di spazzatura, con sacchi neri pieni di materiale informe, molliccio. Poi si vede un uovo verdastro che esplode rilasciando il liquame simile a vomito!


Recensione: 
Tra i vari pseudo-Alien defecati dall'industria cinematografica italiana degli anni '80, questo film merita di certo un posto di riguardo. È una copro-duzione italo-tedesca. Come in molti altri casi, è d'obbligo applicare il ben noto prefisso copro-! Rispetto ad Alien 2 - Sulla Terra (Ciro Ippolito, 1980), è meno grossolano ed ha una trama sufficientemente complessa, pur restando in sostanza uno schifo inguardabile. Va detto questo: rispetto al film di Ippolito, manca la bizzarra tradizione mitologica legata alla produzione; a quanto pare non ha nemmeno avuto conseguenze paragonabili sulla Settima Arte per via di spaventosi grovigli sui diritti d'autore. 
La prima sceneggiatura scritta da Luigi Cozzi si intitolava semplicemente Alien arriva sulla Terra, non facendo alcuno sforzo per nascondere la sua ispirazione diretta da Alien (1979) di Ridley Scott. Il produttore Claudio Mancini ha imposto a viva forza il titolo Contamination, forse proprio per occultare la genesi dell'opera. Cozzi si oppose a questa decisione ma non ci fu nulla da fare. A differenza dell'Alien 2 di Ippolito, la derivazione è chiara e non si limita al titolo: 
alcuni paesi hanno addirittura commercializzato la pellicola come vero e proprio sequel dell'opera di Scott. Vediamo, solo per fare un esempio, che l'antro su Marte, pieno zeppo di uova, è dotato di pareti con strutture a costole che rimandano all'istante al fatidico cargo di Alien. Certo, il ciclopone alieno che si vede nel finale non somiglia nemmeno di striscio alla Regina degli Xenomorfi: un conto è simulare qualche disgustoso uovo infetto, un altro è imitare una creatura estremamente complessa, per giunta in condizioni di grave carenza di mezzi e di budget. 
Il valore di questa pellicola è del tutto inaspettato, non potrebbe mai essere immaginato dai cultori del fanta-horror. Contamination è un potentissimo film comico!

Frattaglie esplosive!

Lewis Coates non poteva permettersi il lusso di realizzare una creatura paragonabile al "chestburster" di Alien, quella cosina simile a un piccolo delfino che urla dopo essere uscita dal torace spaccato della vittima. Il suo ingegno lo ha portato a concepire una soluzione molto originale: l'espulsione violenta delle frattaglie dal corpo! Un'eruzione di sangue e organi può ben simulare la fuoriuscita del "chestburster".  In concreto, l'effetto è stato realizzato tramite una gran quantità di frattaglie acquistate in una macelleria, stipate in pance finte attaccate sul dorso e fatte esplodere tramite un tubo ad aria compressa. La trovata mi è subito parsa incredibilmente esilarante. Quando ho visto il film per la prima volta, sono andato avanti per mezz'ora in preda a crisi di riso convulso! Ho rischiato di finire come Crisippo di Soli, che morì ridendo per aver visto un asino mangiare dei fichi! Ogni tanto mi capita ancora di guardare quelle scene cozziane, così per euforizzarmi. 


La natura paradossale del patogeno

Sono ridicoli e grotteschi i tentativi fatti dagli studiosi per spiegare la forma di vita aliena appena scoperta. Subito parlano di batteri, anche senza cognizione di causa: si consiglia di interpellare un esperto di "colture batteriche artificiali e mutogene (sic)". Chiunque oggi direbbe "mutagene", ma la sceneggiatura ha proprio "mutogene". Perché questa fissazione con i batteri? Non potrebbe trattarsi di virus, di protozoi o di altro mai visto da essere umano?
La dottoressa biondiccia spiega: "I primi esami danno tutti gli stessi risultati. Non si tratta di un vegetale, ma di una coltura intensiva di batteri sconosciuti, forse patogeni, sicuramente mortali." Come sarebbe a dire "forse patogeni" ma "sicuramente mortali"? Secondo la scienziata, esisterebbero quindi microrganismi non patogeni ma mortali? Tramite quale meccanismo? Magari Lewis Coates si sarebbe potuto avvalere anche solo della consulenza di un semplice medico della mutua, invece di girare sequenze artigianali piene di sparate senza senso logico!
In seguito lo specialista di colture batteriche afferma: "Le cellule di queste uova hanno una struttura basata sul silicio, mentre le cellule di tutti gli organismi terrestri sono basate sul carbonio". Questo è un rimando al famoso "silicone polarizzato" da cui sarebbe costituito il guscio del simbionte nel film Alien, dove "silicone" è una cattiva traduzione dell'inglese silicon "silicio" (Silicon Valley è la "Valle del Silicio", non la "Valle del Silicone"). Da una singola frase del sintetico Ash, è nata una deprecabile leggenda secondo cui lo Xenomorfo sarebbe una forma di vita basata sul silicio - il che è un'assurdità sesquipedale. Per spiegare meglio il concetto, noi umani usiamo il calcio per fabbricare le ossa, ma non siamo una forma di vita basata sul calcio!
Secondo molti scienziati e divulgatori scientifici (es. Isaac Asimov), sarebbe possibile l'esistenza di forme di vita basate sul silicio. Quello che non è possibile è l'interazione di microrganismi basati sul silicio con le forme di vita basate sul carbonio. Come potrebbe avvenire? A che scopo? Anche con forme di vita macroscopiche sussiste il problema. Un predatore basato sul silicio può certo uccidere una vittima basata sul carbonio, se si sente minacciato, ma non potrebbe nutrirsene, non potrebbe assimilare nessuna sua molecola.


Il ciclo biologico non si chiude!

Una volta che il patogeno ha infettato un essere umano o un animale, lo fa scoppiare. E poi? I liquami possono provocare altre esplosioni in caso di contatto, altrimenti tutto finisce lì. Da dove spunta il ciclopone che si vede nel finale? Come ha fatto a formarsi con una simile catena di trasmissione dell'infezione? 
La genesi del ciclopone non viene spiegata. Sembra che lo sceneggiatore non si sia affatto posto il problema. Di fronte alle critiche, si difenderebbe dicendo che il film non è un trattato di xenobiologia. Però il ciclo biologico in qualche modo dovrebbe chiudersi. Forse ogni tanto viene fuori un uovo speciale che si sviluppa nel ciclopone, che poi depone migliaia di uova? Sarebbe qualcosa come il "simbionte reale" visto nel brutto Alien³ (David Fincher, 1992), una scelta che reputo a dir poco demente. E a cosa serve allora propagare l'infezione in un modo tanto erratico e insensato, se poi la massima parte delle uova non produce alcun nuovo organismo? Lewis Coates ha inventato il primo caso di uovo da cui non esce nulla! 
 
Uova prematurate, come la supercàzzola!
 
La dottoressa biondiccia spiega: "Quello che potremmo definire il tuorlo di quest'uovo è una coltura a prematurazione calcolata: reagisce al calore, e quando si aumenta la temperatura, subisce una mutazione cellulare e diventa mortale."
Le uova aliene viste in lontananza sono state realizzate servendosi di palloncini dipinti di verde scuro, mentre nelle scene in cui vengono inquadrate da vicino sono state realizzate col silicone e con all'interno una luce lampeggiante, dando così l'effetto di una materia molliccia e pulsante. Il silicone ha permesso anche di dare forma alla tipica struttura verrucosa. 



Non è un animatrone!
 

Una specie di storiella narra che Lewis Coates volesse utilizzare un'animazione passo uno per realizzare il ciclopone alieno, iniziativa che sarebbe stata annullata dal produttore Mancini, andato su tutte le furie. Quindi non sarebbe rimasta altra via praticabile che l'uso di un animatrone, che funzionò male, non riuscendo quasi a muoversi. Sarebbero quindi stati usati tagli per nascondere le scene in cui si vedevano i movimenti dei macchinisti. Sono convinto che le cose siano andate in modo un po' diverso. Molto semplicemente, il ciclopone è stato realizzato con una Vespa dipinta di scuro e inquadrata di fronte, ricoperta con uno spesso strato di silicone di color verde marcio: il fanale è diventato l'occhio della bestia aliena, mentre la bocca è stata realizzata in modo da ricordare vagamente una figa orizzontale (si distinguono le grandi labbra), ma col clitoride al posto del naso! Lewis Coates deve aver avuto la geniale idea guardando una Vespa messa di fronte a lui e sfocando la vista. Ecco la vera origine della sua illuminazione, che gli deve avergli permesso enormi risparmi sul budget! 

Errori comici

Nella maggior parte delle inquadrature di persone che esplodono si possono vedere chiaramente le cuciture nelle toppe precedentemente tagliate e poste sopra il resto dei vestiti. Dato che le riprese sono state effettuate al rallentatore estremo, c'è tutto il tempo per vedere queste sembianze e sapere quale parte della persona sta per esplodere lontano dal resto. L'effetto è straniante: sembra che le frattaglie espulse siano rigide e legate al torace con elastici. Anziché allontanarsi dal corpo, tornano indietro. 

Nella scena in cui alcuni uomini che indossano tute bianche ignifughe esplodono fino a ridursi in poltiglia sanguinolenta, si vede chiaramente uno di loro che si stringe lo stomaco per far esplodere il palloncino (o qualunque diamine di cosa abbiano usato). Tra l'altro, soltanto degli scemi di merda penserebbero di esplorare un ambiente contaminato senza indossare una protezione degli occhi!

Quando Holmes e Arras vengono fatti prigionieri nell'impianto di lavorazione del caffè, sono mostrati legati schiena contro schiena. Mentre parlano sembra che non siano in grado di muoversi e debbano allungarsi per girare la testa in modo da potersi baciare in bocca. Quando Hamilton rientra e ordina loro di andare con lui, entrambi si alzano e lo affrontano, ovviamente senza essere legati.

Quando la dottoressa biondiccia deve iniettare la sostanza verdognola nel ratto bianco dagli occhi rossi, l'ago della siringa si piega, rivelando che è fatto di gomma. Il ratto, rinchiuso in un contenitore isolato di plexiglas, esplode subito dopo, sparando frattaglie rigidissime, in alcuni casi legate al corpo da elastici visibili all'osservatore attento. Oggi questa scena, di per sé ridicola, non potrebbe più essere girata: scatenerebbe le ire funeste di innumerevoli convulsionarie animaliste, anche se il topone non ha subìto alcun danno e l'intera sequenza dell'esperimento è finta. 

Uno dei magazzinieri contaminati, che è appena esploso ed è senza alcun dubbio morto, sbatte le palpebre. Un caso di zombificazione?

Le luci che gli ufficiali portano all'interno della nave sono luci cinematografiche. In alcune inquadrature si possono vedere i cavi elettrici che passano attraverso le tute protettive. Si può anche vedere con la massima chiarezza che queste luci cinematografiche hanno tele e supporti per i filtri. Il binario del carrello è chiaramente visibile in due inquadrature all'interno della stiva della nave, tuttavia alcune scatole sono impilate alle sue estremità. Un disperato tentativo di far apparire il binario del carrello come un binario per lo spostamento delle merci nella stiva.

Quando il primo tecnico della nave abbandonata raccoglie l'uovo ributtante, sul lato sinistro dello schermo è visibile una scatola opaca della fotocamera mentre si muove tornando indietro. 


Curiosità 

IMDb.com riporta una notizia molto scandalosa, che ripropongo in questa sede dopo averla tradotta in italiano. Secondo quanto dichiarato dal regista Luigi Cozzi durante una sessione di domande e risposte, il film sarebbe stato parzialmente finanziato dai narcos colombiani. Quando ha cominciato a rendere soldi, questi sarebbero rimasti molto soddisfatti del loro investimento. Mi auguro che sia soltanto uno scherzo di pessimo gusto. 😀

I cognomi degli astronauti Hubbard e Hamilton rendono omaggio agli scrittori di fantascienza Lafayette Ronald Hubbard e Edmond Hamilton. In particolare, la figura di Lafayette Ronald Hubbard (più noto come L. Ron Hubbard) è controversa perché ha fondato la Chiesa di Scientology. Edmond Hamilton (1904-1977) è stato un autore molto prolifico e particolarmente attivo nel filone della space opera. Tra le sue opere più importanti si citano I soli che si scontrano (Crushing Suns, 1928-1930) e L'invasione della galassia (Outside the Universe, 1929). 

Luigi Cozzi avrebbe voluto Caroline Munro nella parte del Colonnello Stella Holmes, che era già stata protagonista di Scontri stellari oltre la terza dimensione (1978) - dove si chiamava Stella Star. L'assonanza tra Stella Holmes e Stella Star era stata pensata appositamente per lei. La bellissima attrice non accettò, volendosi vendicare per quel brutto episodio in cui si era quasi smerdata addosso! 

Critica

Fantafilm riporta quanto segue, mostrandosi di un'incredibile clemenza:

"Senza molto successo, Luigi Cozzi sviluppa una rivisitazione dell'Invasione degli ultracorpi tenendo d'occhio la vicenda di Dracula il vampiro e ricorrendo alla truculenza dello "splatter". Come nel romanzo di Stoker, il pericolo arriva dal mare, da una nave governata da morti, e si propaga come un'epidemia contagiosa e letale nel mondo civile. L'idea è abbastanza originale, ma il film è stato poco premiato dal pubblico e ignorato dalla critica."

Si nota che evita di citare Alien e cita addirittura Bram Stoker.
Kim Newman del Monthly Film Bulletin ha affermato che la combinazione nel film di "violenza splatter", "thriller di spionaggio alla James Bond" e "fantascienza piena di mostri" era "a volte disagevole, ma Cozzi se la cava con sufficiente bravura, per coprire le crepe"
Alcuni interessanti commenti si trovano sul sito Il Davinotti


Il mitico Puppigallo ha scritto:

"Fantascienza decisamente ingenua, con uno svolgimento lineare e prevedibile, che attinge a molte altre pellicole del genere. E' però presente un discreto livello di splatter (l'inizio e un paio di scene) e il respiro delle uova molicce, per quanto eccessivo, ha una sua resa audiovisiva (trattasi di organismi a base di silicio con cellule dodecaedriche!). Ovviamente, non appena subentra l'indagine e la covata aliena si fa da parte, il tutto perde quel minimo di interesse suscitato. Per fortuna, nel finale, oltre alle uova comparirà qualcos'altro. Non male la colonna sonora dei Goblin. Vedibile."

Schramm ha scritto:

"Dopo un intrigante incipit che ibrida senza vergogna alien e ultracorpi a suon di corpi che detonano e atmosfera minacciosa, decelera incespica e si smarrisce lungo tutta la parte centrale, per poi riaversi nel finale con una lovecraftiana creatura davvero niente male. Men che discreto."
 
Renato ha scritto:

"Pessimo esempio di fanta-horror, con un inizio suggestivo che però si perde presto per strada. La storia è davvero troppo stupida, ed i limiti di budget rendono il tutto orrendamente poco credibile (il mondo sta per finire ed i tre tizi incaricati dal governo USA prendono un aereo di linea, passano tranquillamente la notte in albergo, cazzeggiano tra loro e così via). Molto splatter, qualche spavento telefonato e le anonime musiche dei Goblin completano il quadro."

Ronax ha scritto:

"Cozzi rimastica Alien e Lovecraft, ci aggiunge qualche reminiscenza da spy-movie anni '60 e chiude con un'inquadratura che più scontata non si può. Poi frulla il tutto con sufficiente professionalità da rendere la storiella vedibile anche se subito dimenticabile. Se la sceneggiatura tutto sommato tiene, nonostante evidenti assurdità e incongruenze, il film cade soprattutto sulla recitazione, con la parziale eccezione di McCulloch, al punto che la grottesca "creatura" sembra la più espressiva di tutta la compagnia. Effettacci rozzi ma efficaci."

venerdì 29 luglio 2022


ALIEN 2 - SULLA TERRA

Titolo originale: Alien 2 - Sulla Terra 
Titolo in inglese: Alien 2: On Earth 
Paese di produzione: Italia 
Lingua: Italiano 
Anno: 1980 
Data di uscita (Italia): 11 aprile 1980 
Durata: 92 min
Rapporto: 1,85:1
Genere: Fantascienza, orrore 
Sottogenere: Pseudo-Alien 
Regia: Ciro Ippolito (come Sam Cromwell), Biagio Proietti
    (non accreditato)
Sceneggiatura: Ciro Ippolito
Produttore: Ciro Ippolito, Angiolo Stella 
Direttore di produzione: Nino Milano 
Supervisore della produzione: Naldo Nibbi (come Aldo 
    Nibbi) 
Casa di produzione: GPS
Distribuzione in italiano: Impegno Cinematografico
Fotografia: Silvio Fraschetti
Montaggio: Carlo Broglio
Effetti speciali: Ciro Ippolito (come Donald Patterly);
    Mario Bava (non accreditato)
Musiche: Oliver Onions
Scenografia: Angelo Mattei, Mario Molli 
Trucco: Lamberto Marini 
Dipartimento costumi e guardaroba: Maura Zuccherofino 
    (come Maria Zuccherofino) 
Consulente speleologo: Simone Pinto 
Interpreti e personaggi:
    Belinda Mayne: Thelma Joyce
    Mark Bodin: Roy
    Robert Barrese: Speleologo
    Benedetta Fantoli (come Benny Aldrich): Maurine
    Michele Soavi (come Mychael Shaw): Burt
    Valeria Perilli (come Judy Perrin): Jill
    Donald Hodson: Mr. Raymond
    Ciro Ippolito: Joe, direttore TV 
    Danilo Micheli (come Don Parkinson): Bill 
    Peter Shepherd: Peter 
    Claudio Falanga 
Doppiatori originali: 
    Fabrizia Castagnoli: Thelma Joyce
    Luigi Diberti: Roy 
Titoli in altre lingue: 
    Tedesco: Alien, die Saat des Grauens kehrt zurück 
    Francese: Le monstre attaque 
    Spagnolo: Alien 2 - Sobre la tierra 
    Russo: Чужой 2: На Земле 
Location: Grotte di Castellana (Puglia) 

Trama: 
Mentre il mondo attende il ritorno di un equipaggio di astronauti da una missione nello spazio profondo, una giovane donna biondiccia di nome Thelma Joyce appare in un talk show televisivo per parlare delle caverne e della loro esplorazione. Subito dopo l'inizio della sua intervista, Thelma ha un'orribile visione psichica. Dopo che la navicella spaziale ritorna sulla Terra senza i suoi occupanti, una bambina su una spiaggia scopre una strana roccia blu e pulsante. Sua madre la trova presto con la faccia strappata e ridotta in poltiglia. 
Thelma e suo marito Roy si incontrano con i loro amici per un viaggio alla scoperta di una grotta. Il gruppo si ferma in un bar lungo la strada per comprare cibo e indossare l'attrezzatura da speleologia. L'amico di Thelma, l'erotomane Burt, scopre un gran numero di rocce blu proprio mentre sta pisciando sullo stipite dell'edificio, avendo trovato il bagno occupato. Colpito dalla stranezza di quelle rocce, decide di raccoglierne una e di metterla nel suo zaino. Il gruppo arriva alla grotta e si cala rapidamente sul fondo per accamparsi per la notte. Prima di addormentarsi, Thelma dice a Roy che sente che sta per accadere qualcosa di orribile, ma Roy riesce a calmarla. 
Il giorno successivo, l'amica di Thelma, Jill, scopre che la roccia blu trovata da Burt sembra pulsare. La roccia si apre e una creatura informe le attacca il viso. Thelma è testimone dell'attacco e va nel panico. Roy la calma, poi decide di andare a cercare il corpo di Jill. Roy si cala in un buco e trova Jill, viva e con la faccia intatta. Anche il resto del gruppo si cala giù dal buco e lega Jill a un sollevatore in modo che possa essere sollevata fuori dal buco. Jill viene messa da parte, da sola, ancora priva di sensi. Mentre il gruppo si prepara a uscire dal buco, la creatura fatta di trippa molliccia esce dalla faccia di Jill e attacca il collo di Ron. Ron viene trascinato a testa in giù mentre la creatura gli taglia ripetutamente il collo fino a fargli cadere la testa: il suo cervello ormai è fatto di intestini. 
Il gruppo si ritira dopo essere stato costretto a tornare indietro per recuperare l'attrezzatura. Si divide in squadre per cercare una via d'uscita, ma senza successo: è una strategia scema come la merda di un bue. Durante la ricerca Thelma riflette su quanto sta accadendo e si chiede se abbia un collegamento con la scomparsa degli astronauti. Maurine si imbatte in quello che sembra un muro vivente, fatto di gelatina, che la trascina dentro e successivamente uccide sia lei che Burt. Roy si lesiona la caviglia ed è costretto a sedersi. Cliff decide di andare a localizzare Burt e Maurine mentre gli altri riposano. Thelma avverte telepaticamente Cliff della presenza di un alieno vicino dopo che la loro radio si è interrotta. Nonostante ciò, Cliff viene ucciso dall'alieno. Thelma e gli altri lo trovano e si accorgono che in realtà è trippa aliena travestita da umano. Thelma usa le sue abilità per far esplodere la testa dell'impostore rivelando il suo vero essere ripugnante. La creatura schifosa attacca l'altro membro del gruppo mentre Thelma e Roy fuggono dalle caverne. Sulla via del ritorno in città, scoprono un'auto della polizia, ma non ci sono agenti in vista. Si fermano di nuovo al bar lungo la strada, ma non c'è nessuno. Roy cerca di chiedere aiuto su un telefono pubblico, ma nessun operatore è disponibile. Risalgono in macchina e continuano il viaggio verso la città. 
Thelma e Roy finalmente arrivano in città, ma stranamente non riescono a trovare nessuno. Si fermano alla sala da bowling vista in precedenza nel film, solo per scoprire che anche quella è vuota. Roy va sul retro, solo per essere ucciso da un alieno carnoso che aspetta lì. Questo essere immondo insegue Thelma attraverso la sala da bowling, finché lei non schiva l'attacco e scappa. La donna, ultima superstite, corre per le strade deserte della città, chiedendo aiuto ma senza ottenere risposta. Alla fine smette di urlare e si siede a un incrocio. All'improvviso, sullo schermo viene sparato un messaggio che avverte il pubblico "... Ora può colpire anche te!", suggerendo che gli alieni hanno preso il controllo della Terra e spazzato via ogni traccia della specie umana. 


Recensione:  
Questo film a dir poco scadente, che incredibilmente può contare su un nucleo di fan abbastanza agguerriti, è stato co(pro)-scritto, diretto, e interpretato da Ciro Ippolito, artefice anche degli effetti speciali. È stato pensato e pubblicizzato come seguito del celeberrimo Alien di Ridley Scott (1979), dato che le leggi italiane di quei tempi lo permettevano. Visto che Lucio Fulci aveva girato Zombi 2 (1979), che era creduto dal pubblico un seguito di Zombi (Dawn of the Dead, 1978) di George A. Romero, ecco che Ciro Ippolito ha pensato di poter fare la stessa cosa. In realtà il titolo e le uova venute dallo spazio sembrano gli unici elementi in comune con Alien; si comprende che le motivazioni di questa scelta dello pseudo-sequel erano puramente commerciali.   
Bisogna tuttavia riconoscere che alcune idee sono senza dubbio originali e degne di nota: 

1) Le uova azzurrognole mascherate da pietre; 
2) L'ambientazione in un esteso sistema di grotte;
3) La bambina con il volto spappolato;
4) L'Apocalisse, definitiva e irreversibile. 

Nonostante ciò, le potenzialità presenti non sono state sfruttate. Certo, ne sarebbe potuta venir fuori tutt'altra pellicola. La prima bozza della sceneggiatura era molto più ambiziosa e costosa di quella che alla fine è stata in effetti messa in pratica. La storia avrebbe dovuto narrare di frammenti di un'astronave e di un alieno che cadevano sulla Terra. L'implicazione è abbastanza ovvia: quelli dovevano essere proprio i resti dell'astronave Nostromo e dello xenomorfo del film di Scott. Questi frammenti della creatura aliena avrebbero infettato le persone, causando il caos in città. Al regista è stato concesso un buon budget, ma gran parte del denaro è stato sperperato in vari beni di lusso (il sito IMDb.com riporta i seguenti: un'auto nuova, visite ai casinò, una vacanza a Cannes e i servizi di escort). Con solo una piccola percentuale del budget residuo e gli investitori che si rifiutavano di dare più soldi, la sceneggiatura è stata giocoforza ridimensionata in modo drastico. Il risultato più eclatante è l'assenza di un vero e proprio alieno presente sulla telecamera, oltre alla sceneggiatura involuta. Questo è un film in cui manca in pratica la trama stessa. Eppure, per la stranezza e l'anomalia delle circostanze legate alla sua origine e ad ogni passo della sua produzione, è entrato nella mitologia. 

Produzione e antefatti

Dopo aver ottenuto il cast, la regia venne affidata a Biagio Proietti, ma dopo una settimana di incomprensioni varie, questi venne estromesso dal progetto. Ciro Ippolito propose il film a Mario Bava, che però era già impegnato con un altro progetto. Fu così che Bava consigliò allo stesso Ippolito di assumere il ruolo di regista di Alien 2 - Sulla Terra. Sostituito Proietti pochi giorni dopo, il nuovo regista utilizzò lo stravagante pseudonimo di Sam Cromwell. Fu questo l'esordio di Ippolito alla regia. Come sceneggiatore e produttore era noto per i seguenti film, ambientati a Napoli e di argomento tipicamente camorristico/mafioso, quasi tutti interpretati da Mario Merola: 

1) L'ultimo guappo (Alfonso Brescia, 1978)
2) Napoli... serenata calibro 9 (Alfonso Brescia, 1978)
3) Il mammasantissima (Alfonso Brescia, 1979)
4) Lo scugnizzo (Alfonso Brescia, 1979)
5) I contrabbandieri di Santa Lucia (Alfonso Brescia, 1979)
6) Napoli... la camorra sfida, la città risponde (Alfonso Brescia, 1979)  

Come attore, si segnala che Ippolito interpretò la parte di Terenzio nella miniserie TV in tre episodi Agostino d'Ippona (1972), diretta da Bernardo Rossellini. La parte di Agostino è stata interpretata dall'algerino Dary Berkani, nato a Draa El Mizan nel 1937 e praticamente sconosciuto in Italia. 
Dati questi antefatti, stupisce quindi non poco un film di fantascienza horror come Alien 2 - Sulla Terra, che non ci azzecca molto col resto. 


Alien di trippa! 

Fu Mario Bava a suggerire a Ciro Ippolito di utilizzare la trippa come sistema economico per realizzare la creatura aliena. Lottando con problemi di budget all'inizio delle riprese, il regista ha subito incaricato un certo Bombardone, produttore di utensili, di acquistare un immane quantità di trippa e di posizionarla attorno all'obiettivo per creare l'illusione che la telecamera fosse l'occhio del mostro. Per rendere questo grezzo effetto più realistico, grazie a pompe mediche la massa gelatinosa di intestini è stata fatta tremolare come se fosse effettivamente parte di un organismo vivente. Così facendo è stato creato il mostro “soggettivo”. Nella mitologia ippolitiana di Alien 2, spicca il seguente aneddoto: la massa di trippa, contenuta in un gigantesco bidone, sarebbe andata presto in putrefazione, esalando lezzi pestilenziali. Quel materiale biologico era manipolato nello scantinato di un palazzo, se la memoria non m'inganna, così i condòmini hanno allertato le Forze dell'Ordine, pensando che l'insopportabile fetore provenisse da un cadavere. E che dire poi dell'osceno verso emesso dal mostro gelatinoso? È stato simulato dal fragoroso russare di un tecnico, certo Tinebra! Quando dormiva, costui emetteva rantoli terrificanti, tanto da sembrare un moribondo in procinto di trapassare! C'è qualcosa di affascinante in questi risvolti grotteschi e nella capacità di improvvisare soluzioni con mezzi quasi assenti. In fondo è italico genio anche questo! Non dimentichiamoci che Mario Bava è stato capace di disegnare un mondo alieno con le caramelle ciucciate! 


Controversie

La 20th Century Fox fece causa a Ciro Ippolito, pretendendo il pagamento di 10 milioni di dollari US per aver utilizzato la parola "Alien" nel titolo. Tuttavia, un avvocato inglese fece notare che esisteva un romanzo degli anni '30 intitolato proprio Alien (seppur privo di connessioni con lo xenomorfo). Per questo motivo, il titolo doveva essere considerato libero da copyright, dal momento che non era un'invenzione di Ridley Scott e della Fox. Dato che nessuno poteva dirsi titolare della parola "Alien", Ippolito riuscì a vincere la causa. Mi sarebbe interessato riportare almeno il nome dell'autore del romanzo degli anni '30, ma non sono riuscito a trovarne traccia: è andato perso nell'oceano dell'entropia cognitiva del Web. 
Ippolito ha tentato una causa contro i produttori di The Descent - Discesa nelle tenebre (The Descent, Neil Marshall, 2005) per via di una trama solo vagamente simile (l'unica cosa in comune è l'ambientazione in un sistema di grotte). A quanto pare, i suoi soci non vollero seguirlo nell'impresa, così non poté averla vinta. A quanto ho potuto leggere nel Web, i fan di Alien 2 considerano The Descent addirittura un remake, facendo notare che persino la macchina degli speleologi, una Wagoneer, è la stessa nei due film. Sembra che in un'occasione Ippolito abbia detto: "Se mi avessero chiesto i diritti io glieli avrei dati"
Mi sembrava di ricordare un'altra controversia a proposito di un film di fantascienza in cui si mostravano uova del tutto simili a quelle di Alien 2 - Sulla Terra. Era un film recente, fatto in questo secolo, in cui venivano portate su un'astronave claustrofobica le uova aliene simili a pietre (forse erano verdi anziché azzurre, ma poco cambia). Quando ho cercato informazioni su Google, per un po' non sono riuscito a venire a capo di nulla. I motori di ricerca hanno questa mirabile proprietà: per pura serendipità ti mettono sotto il naso cose interessanti, ma se non le salvi subito, poi rischi di non riuscire più a trovarle! Alla fine ho potuto reperire la menzione nel posto più ovvio: la pagina del film di Ippolito su Wikipedia: era annidata in un angolo recondito, che proprio non saltava all'occhio. Il film è Apollo 18, un "mockumentary" (ossia un documentario farlocco) diretto dallo spagnolo Gonzalo Lopez-Gallego nel 2011. Ho potuto appurare che le uova sono proprio bluastre, non verdi come rammentavo in modo distorto. In realtà non risulta che ci siano state azioni legali in questo caso. 


Conseguenze impreviste su Alien! 

Se la parola "Alien" non può essere di per sé soggetta a diritti d'autore, per il titolo "Alien 2" e per il concetto di "Alien sulla Terra" le cose vanno in modo molto diverso! La Fox non è riuscita a sanzionare Ippolito per il titolo del suo film. Ippolito, dal canto suo, ha potuto bloccare la Fox sugli sviluppi del film di Ridley Scott. Nessuno se lo aspettava. Per poter fare dei sequel di Alien, si è imposta la necessità cogente, assoluta, di pensare a qualcosa di nuovo. Qualcosa che può soltanto essere complesso, quindi potenzialmente incomprensibile al grande pubblico. Gli spettatori vogliono trame concettualmente semplici: è buio, si porta un oggetto sconosciuto a bordo, esce il mostro, ammazza un sacco di gente, alla fine resta solo un superstite che lo espelle nello spazio. Il seguito naturale può essere uno solo: l'oggetto sconosciuto arriva sulla Terra e ammazza tutti. Introducendo trame complesse, il rischio è sempre in agguato. Si rischiano contraddizioni ad ogni passo, non si riesce a controllare tutto e il pubblico se ne accorge, diventa inquieto, tumultua. I fan diventano rabbiosi, il loro malcontento esplode. I fan, l'eterno problema della Settima Arte!  

Una distorsione mnestica 

Ho il nitidissimo ricordo che alla fine del film una voce narrante dicesse, con forte accento romanesco, "Ora può colpire anche tté". Evidentemente è un falso pacchetto mnemonico rigurgitato da qualche dendrite impazzito e fatto vivere nella mia materia grigia da una rete sinaptica disfunzionale. Quando ho voluto verificare ciò che era emerso dai miei banchi di memoria stagnante, ho visto che non c'era alcuna voce nel finale, né tanto meno con accento romanesco: c'era soltanto la scritta in caratteri bianchi. Nella versione in inglese la scritta è stata tradotta come "You could be next"


Il mondo nuovo

In questi tempi di deliri e di convulsioni woke, questo film non potrebbe più essere girato per via di alcune parole che lo stesso Ippolito, truccato con baffi e pizzetto fino ad apparire irriconoscibile, rivolge alla bella e biondiccia Thelma durante una breve intervista TV: 

"Abbiamo qui con noi una nota speleologa, una giovane nostra concittadina, e molto graziosa, anche. Thelma Joyce!" 

E ancora: 

"Senta, ci racconti: perché una bella ragazza come lei anziché andarsene in giro per vetrine se ne va a spasso per caverne?"  

Ebbene, queste parole sarebbero attualmente considerate "sessiste" e provocherebbero un putiferio! Cercando di imporre opinioni dementi politically correct, le femministe radicali sempre tumultuanti pretendono che una ragazza debba essere brutta, racchia, sciatta, sporca, repellente, e che faccia lavori come scaricare le scorie di una stalla o estrarre minerali in una miniera di uranio! Vogliono costringere le donne a usare makeup a base di merda di cane, ma nessuno potrà dire "bella ragazza": sarà considerato un insulto! 

Mychael Shaw - Michele Soavi 

In questa pellicola vediamo una delle prime interpretazioni come attore di Michele Soavi, accreditato come Mychael Shaw, secondo la moda anglicizzante di quei tempi. Direi che è tra i pochissimi volti noti dell'opera di Ippolito. Forse l'unico, a parte il regista stesso. In seguito, Soavi divenne un importante regista di film horror. Ha esordito alla regia con Deliria (1987), per poi proseguire con La chiesa (1989), La setta (1991) e Dellamorte Dellamore (1994). La sua carriera successiva mi appare meno comprensibile.   

Un progetto abortito: Alien 3

Dopo l'uscita del film, circolò brevemente l'idea di realizzare un seguito intitolato Alien 3, che avrebbe dovuto essere diretto da Bruno Mattei, con effetti speciali realizzati dai fratelli Gaetano e Francesco Paolocci. Il produttore era interessato a vedere se ci fosse interesse da parte del mercato, ma dopo un'attenta analisi decise di non procedere con la realizzazione del film. Sebbene il deleterio progetto non sia mai stato realizzato, per grandissima fortuna del genere umano, ne resta purtroppo una traccia: esiste un primo poster. 
Bruno Mattei non girerà mai il fantomatico Alien 3, ma nel 1989 si dedicò a questo tipo di film trash pseudo-Alien, dirigendo l'atroce Terminator 2, che a dispetto del titolo scopiazza a mani basse Aliens - Scontro finale (Aliens, 1983) di James Cameron. 


Critica 

Il film di Ippolito è stato giudicato in modo negativo dalla critica in Italia. Negli Stati Uniti, nella migliore delle ipotesi è stato giudicato mediocre. Abbastanza raramente si riscontra qualche barlume di ammirazione. 
Maurizio Porro del Corriere della Sera ha scritto: "[...] il fanta-horror è ingenuo e scalcinato, soprattutto sfiora la parodia nella sceneggiatura [...] ed è assolutamente insufficiente per quanto riguarda le prestazioni degli attori." 
Marcello Garofalo in un suo contributo apparso sulla rivista Ciak ha inserito il film in una singolare classifica: "I 100 film più dementi della storia"
Daryl Loomis di DVD Verdict ha detto: "Alcune persone diranno che Alien 2 - Sulla Terra è una palese fregatura e alcuni diranno che è un film terribile. Tutte queste persone hanno ragione, ma dato il mio curriculum, nessuno dovrebbe essere sorpreso che io lo adori" ("Some people will say that Alien 2: On Earth is a blatant ripoff and some will say that it's a terrible movie. All of those people are right, but given my track record, nobody should be surprised that I love it"). 
Come sempre, si trova qualcosa di utile sul sito Il Davinotti, che è una preziosa fonte di conoscenza. 


Riporto in questa sede giusto un paio di opinioni con tanto di refusi originali.

Puppigallo ha scritto:

"Abbastanza ridicolo, offre più noia che suspence, anche se qualche scena in grotta è passabile. Purtroppo, la creatura in sè (sembra un verdurone vermiforme carnoso con bocca a fiore) fa cascare le braccia. Gli attori sono passabili, mentre i dialoghi, di quasi nessun interesse, sono presto dimenticati (più che altro il gruppetto pensa giustamente a salvare la pellaccia). E' però piuttosto splatter (scoppia una testa, un'altra viene staccata e partono arti); ed è questo che, alla fine, magari non lo rende comunque vedibile, ma almeno riesce a dare un po' di soddisfazione al povero spettatore." 

Caesars ha scritto: 

"Fa una certa tenerezza vedere oggi certi prodotti italiani, perché una volta non si contavano le pellicole che i nostri registi correvano a girare, cercando di sfruttare il successo di film stranieri. Il risultato spesso e volentieri lasciava parecchio a desiderare e il caso in oggetto non si discosta dalla regola. Per arrivare al minutaggio dovuto Ippolito ricorre a movimenti di macchina lentissimi ed estenuanti donando alla pellicola un ritmo soporifero che non aiuta un soggetto di pr sè risibile. Vedibile per gli amanti del genere."

Censura stupidissima

Il potere della censura è molto insidioso. La versione che ho potuto visionare dura 82 minuti, ma la lunghezza indicata nei siti in genere è di 92 minuti. I fan giurano e spergiurano che la il film completo dura 82 minuti. Eppure in IMDb.com ho trovato menzione del fatto che la versione di 92 minuti, non tagliata, esiste effettivamente: contiene persino una scena di nudo che non ricordo affatto (ho visto soltanto una mezza tetta subito nascosta). Non ho potuto trovare la documentazione dei tagli effettuati. 
Il film fu approvato dalla censura italiana il 2 aprile 1980, con il visto n. 75007. Venne vietato ai minori di 16 anni in Francia, ai minori di 18 anni in Germania Ovest e nel Regno Unito, ai minori di 17 anni non accompagnati negli Stati Uniti (Rating R). A Singapore invece il film è stato vietato ai minori di 16 anni non accompagnati. Ma se non si vede neanche un cazzone! 

Incassi nel mondo

Nonostante non sia mai riuscito a diventare un pilastro portante della Settima Arte, questo film ebbe un certo successo nel mondo, riuscendo anche a recuperare i costi di produzione (Zio Paperone direbbe: "quasi interamente dilapidati in bagordi orgiastici"; l'eroico Paperino aggiungerebbe: "... e in disgustose ostentazioni di plutocratica sicumera"). Si tratta di una somma di circa 400 milioni di lire italiane. L'incasso in Italia fu di circa 148 milioni di lire. Comunque la pellicola ippolitiana non si inserì nella classifica dei 100 maggiori incassi della stagione 1980/1981. In Spagna ebbe circa 211.000 spettatori e riuscì ad incassare circa 32.433 pesetas. Al termine di tutte queste traiettorie bizzarre, Alien 2 - Sulla Terra è... diventato un film cult

giovedì 18 novembre 2021

 
ALIEN: COVENANT 
 
Titolo originale: Alien: Covenant
Paese di produzione: Stati Uniti d'America, Regno Unito
Lingua originale: Inglese
Anno: 2017
Durata: 122 min
Rapporto: 2,35:1
Genere: Fantascienza, thriller, orrore
Regia: Ridley Scott
Soggetto: Jack Paglen, Michael Green
Sceneggiatura: John Logan, Dante Harper
Produttore: Ridley Scott, Mark Huffam, Michael Schaefer,
     David Giler, Walter Hill
Casa di produzione: Brandywine Productions, Scott Free
     Productions
Distribuzione in italiano: 20th Century Fox
Fotografia: Dariusz Wolski
Montaggio: Pietro Scalia
Effetti speciali: Dan Oliver
Musiche: Jed Kurzel
Scenografia: Chris Seagers
Costumi: Janty Yates
Trucco: Tess Natoli
Interpreti e personaggi:
    Michael Fassbender: David 8 / Walter
    Katherine Waterston: Daniels
    Billy Crudup: Christopher Oram
    Danny McBride: Tennessee
    Demián Bichir: Lope
    Carmen Ejogo: Karine Oram
    Amy Seimetz: Faris
    Jussie Smollett: Ricks
    Uli Latukefu: Cole
    Callie Hernandez: Upworth
    Tess Haubrich: Rosenthal
    Nathaniel Dean: Hallett
    Alexander England: Ankor
    Benjamin Rigby: Ledward
    James Franco: Jacob Branson
    Noomi Rapace: Elizabeth Shaw
    Guy Pearce: Peter Weyland
Doppiatori italiani:
    Francesco Prando: David 8 / Walter
    Chiara Colizzi: Daniels
    Massimo Lodolo: Christopher Oram
    Stefano De Sando: Tennessee
    Luca Biagini: Lope
    Valentina Mari: Karine Oram
    Barbara De Bortoli: Faris
    Flavio Aquilone: Ricks
    Stefano Andrea Macchi: Cole
    Connie Bismuto: Upworth
    Francesca Fiorentini: Rosenthal
    Domenico Strati: Hallett
    Alessandro Vanni: Ankor
    Marco Baroni: Ledward
    Sacha Pilara: Jacob Branson
    Fabio Boccanera: Peter Weyland 
Budget: 97 - 111 milioni di dollari US
Box office: 240,9 milioni di dollari US
 
Trama: 
 
Prologo. 
Il flashback precede la spedizione della nave Prometheus. Il magnate Sir Peter Weyland, ancora nel fiore degli anni, si trova nel suo lussuosissimo appartamento lacustre insieme a un androide appena attivato. Per prima cosa gli chiede di suonare al pianoforte un pezzo di Wagner a sua scelta. La persona artificiale di rimando esegue "Entrata degli dei nel Walhalla" da L'oro del Reno, scena seconda. Quando il plutocrate chiede alla sua creatura di darsi un nome, questa sceglie "David" dopo aver osservato la statua del David di Michelangelo. 
 
Atto I
Anno del Signore 2104. Undici anni dopo la spedizione Prometheus, alla nave di colonizzazione Covenant mancano sette anni per raggiungere il pianeta Origae-6 con 2.000 coloni in criostasi e 1.140 embrioni umani stipati in celle frigorifere. La nave, gestita dal computer di bordo Mother, è monitorata da Walter, un androide di modello avanzato che assomiglia fisicamente a David. Quando una tempesta di neutrini crea danni molto gravi, Walter rianima i compagni dell'equipaggio. Il capitano Jake Branson è stato incenerito quando la sua capsula criostatica non ha funzionato correttamente. Mentre la nave viene riparata, l'equipaggio rileva la trasmissione di una voce umana cantante, che proviene da un pianeta vicino, in apparenza decisamente più abitabile di Origae-6. Nonostante le proteste della vedova di Branson, Daniels, secondo cui questo nuovo pianeta "perfetto" è troppo bello per essere vero, il nuovo capitano, Christopher Oram, decide che indagheranno. È un religioso, un adepto molto rigido e fanatico della Chiesa Pentecostale. Si oppone a una bevuta di commemorazione in onore del defunto Branson, ritenendola un rito pagano; pur non riuscendo ad impedirla, non vi presenzia. Mentre il pilota Tennessee mantiene la Covenant in orbita, sua moglie Faris fa volare un lander sulla superficie del pianeta, privo di vita animale ma ricco di vegetazione. Qui una squadra di spedizione traccia il segnale, che presto si scopre essere trasmisso da un relitto alieno precipitato. I membri dell'equipaggio Ledward e Hallett vengono infettati dalle spore emese da organismi fungini simili a vesce globose nere. La moglie di Oram, Karine, sorregge Ledward, la cui salute mostra segni di rapido deterioramento, aiutandolo a tornare sul lander, dove Faris mette entrambi in quarantena all'interno dell'infermeria, bloccando la porta. Una piccola creatura aliena pallida, il neomorfo, erompe dalla schiena di Ledward, uccidendolo, quindi dilania anche Karine. Il suo aspetto è terribile, la sua ostilità è assoluta. Emette un verso spettrale simile a quello della cicogna. Faris tenta di colpire la funesta creatura con un fucile ma innesca un'esplosione che provoca la sua morte e distrugge il lander. Il neomorfo riesce a fuggire, Faris brucia. Nelle vicinanze dei campi, un altro neomorfo scaturisce dalla bocca di Hallett, causandogli una morte atroce. Presto i due mostri biancastri, cresciuti in modo prodigioso, attaccano l'equipaggio rimanente, uccidendo anche Ankor. I superstiti riescono ad eliminare soltanto un neomorfo, incenerendolo con il lanciafiamme. 
 
Atto II 
A questo punto appare David, sopravvissuto alla precedente missione Prometheus, che spaventa il neomorfo sopravvissuto usando un segnale luminoso. David guida l'equipaggio in un antico tempio, una città maledetta piena dei resti di innumerevoli umanoidi morti. Stando al suo racconto, quando è arrivato sul pianeta con la collega Elizabeth Shaw, la loro nave avrebbe rilasciato accidentalmente un esiziale agente patogeno. Questo veleno tremendo ha annientato l'intera popolazione del pianeta e tutta la fauna. La stessa Shaw sarebbe morta quando la nave si è schiantata. I tentativi di trasmettere via radio alla nave Covenant sono impediti da tremende tempeste ioniche. Il neomorfo riesce ad infiltrarsi nel tempio e uccide una donna, il membro dell'equipaggio Rosenthal, nutrendosi di straccetti di carne strappati al cadavere decapitato. David cerca di comunicare con la creatura e si adira quando il Capitano Oram irrompe e spara, colpendola a morte. David, interrogato da Oram, gli rivela che gli alieni aberranti sono il risultato della sperimentazione con l'agente patogeno per produrre nuove forme di vita. Riesce però a ingannare il religioso, inducendolo a farsi attaccare da un simbionte uscito da un gigantesco (e ben noto) uovo. In tempi rapidissimi una nuova forma di creatura erutta dal torace del malcapitato, uccidendolo. Mentre gli altri cercano Oram e Rosenthal, Walter trova i resti del cadavere sezionato di Shaw, usato da David come materiale per i suoi raggelanti progetti di creature parassitoidi in continua evoluzione. David afferma che l'umanità è una specie morente e indegna, mentre che l'essere infernale da lui progettato è un "organismo perfetto" che la eradicherà. Ha un flashback in cui rivede i tragici istanti in cui il patogeno è stato da lui liberato sul pianeta, causando il genocidio di milioni di Ingegneri, devastati da enormi scorpioni neri che erompevano dai loro corpi. Walter esprime la sua avversione alle idee e all'operato di David, che la prende male e lo disabilita. Walter riesce a riprendersi, ripara se stesso e lotta contro David, permettendo a Daniels di fuggire - dopo che la donna aveva scoperto un'intera biblioteca di orridi manoscritti, completa di disegni dello smembramento della dottoressa Shaw. Altrove, un secondo simbionte, scaturito da un uovo, attacca il capo della sicurezza Dan Lope. Il membro dell'equipaggio Cole rimuove rapidamente il parassita, lasciando Lope con ustioni da acido sul viso. Lo xenomorfo eruttato da Oram è ormai adulto e uccide Cole, mentre Lope scappa e incontra Daniels. Tennessee arriva su un lander per trarre in salvo Daniels, Lope e Walter. Tra mille difficoltà, riescono ad eliminare lo xenomorfo furioso e a fare ritorno sulla Covenant
 
Atto III 
La mattina dopo, Daniels e Tennessee scoprono che uno xenomorfo ha provocato la morte di Lope, scaturendo dal suo petto: il mostro è libero di sfuriare sulla Covenant! Cresce ed uccide i membri dell'equipaggio Ricks e Upworth mentre sono sotto la doccia a fare sesso (anche se dai cognomi non si capisce, è una coppia etero!). Non senza fatica, Daniels e Tennessee attirano la creatura nella baia di terraformazione della Covenant e la espellono nello spazio. La Covenant riprende il suo viaggio verso Origae-6. Mentre Walter mette Daniels in criostasi, lei si rende conto che l'androide in realtà è David. È troppo tardi: la donna urla ma non riesce a scappare dalla sua capsula e cade in stato di ibernazione. David rigurgita due embrioni di simbionti, simili a minuscoli granchi, che mette nella cella frigorifera assieme gli embrioni umani. Fingendosi Walter, invia una trasmissione in cui dice che tutti i membri dell'equipaggio, tranne Daniels e Tennessee, sono stati uccisi dal precedente incidente di eruzione solare, mentre i coloni ibernati sarebbero illesi. Fatto questo, l'androide chiede a Mother di diffondere le note di Wagner: Entrata degli dei nel Walhalla, Oro del Reno, scena seconda. Sublime!  
 
Citazioni: 

"Il mio nome è Ozymandias, Re di tutti i Re.
Ammirate voi, Potenti, la mia opera, e disperate!"
(David)

"Essi appartengono a una specie morente che annaspa per risorgere. Non meritano di ricominciare, e io non glielo permetterò."
(David)

"Quando una nota è stonata, alla fine distrugge l'intera sinfonia, David."
(Walter)

 
Recensione: 
A quanto pare siamo in pochissimi a ritenere Alien: Covenant un immenso capolavoro. I motivi dello scarso entusiasmo dei fan, o addirittura della loro aperta avversione, non sono poi troppo dissimili da quelli già analizzati in dettaglio per il precedente Prometheus (2012), di cui questa pellicola costituisce il seguito. Il regista è rimasto sorpreso dal fatto che nessuno dei tre sequel di Alien (1979) si sia preso la briga di porre la domanda "perché?" riguardo all'origine delle creature aliene. Così ebbe a dire in un'occasione: "Ho pensato che fosse davvero una delle prime domande da porre, ma avrebbe significato uscire da quell'idea molto semplicistica della 'vecchia casa buia e la gente morirà'." Questo è bastato a scatenare il finimondo. Alla gente non piacciono gli interrogativi filosofici: ha una netta predilezione per il semplicismo più ingenuo. Visti i risultati poco soddisfacenti di Prometheus, Scott credette che i fan fossero rimasti delusi perché lo xenomorfo non c'era. Così pensò bene di risolvere il problema rimettendo obtorto collo lo xenomorfo in Alien: Covenant. Questo non bastò a far contenti i fan, che rimasero in larga misura ostili. Per rendersene conto basta guardare sul Web, nei forum e nei social, dove le tempeste di merda abbondano oltre ogni misura. 
 
Il titolo originale della pellicola doveva essere Alien: Paradise Lost, con un suggestivo riferimento all'opera di Milton. Purtroppo è stato cambiato. Ben prima che il film uscisse, era il 27 novembre 2015, Ridley Scott ha annunciato che questo sarebbe stato il secondo capitolo di una nuova trilogia di Alien, dopo Prometheus. Successivamente ha suggerito la possibile realizzazione di un quarto prequel. Tuttavia, il futuro della serie è diventato incerto dopo il nefasto acquisto della 20th Century Fox da parte della Disney, nel dicembre 2017. Il terzo capitolo dell'ipotetica trilogia (o tetralogia), intitolato in via provvisoria Alien: Awakening, sarebbe dovuto entrare in preproduzione già nel 2015, ma il progetto è stato quasi subito accantonato a tempo indeterminato. Tra le cause ipotizzate della deriva smerdante si citano gli scarsi riscontri commerciali di Alien: Covenant, oltre alla sua accoglienza non proprio positiva da parte di critica, fan e assimilati. In ogni caso, la Disney non ha rilasciato dichiarazioni ufficiali in proposito. All'inizio del 2019 la sceneggiatura chiamata Alien: Awakening era in fase di scrittura e si pensava che il prequel sarebbe entrato in produzione nel 2022. L'ipotesi più credibile è che sia andato tutto in merda. 
 
La novellizzazione 

Lo scrittore statunitense Alan Dean Foster, lo stesso che all'epoca novellizzò Alien, Aliens - Scontro finale e Alien3, scrisse anche Alien: Covenant (2017). Se devo essere franco, non amo molto le novellizzazioni, ma questa sembra essere migliore di altre. Ha fatto seguito a breve un ulteriore prequel dello stesso autore, Alien: Covenant - Origins (2017)
 
Le ultime parole famose 
 
Questo ebbe a dire il regista il 3 Marzo 2017, in un'intervista rilasciata al quotidiano The Sydney Morning Herald a proposito di un possibile sequel: 
 
"Fino a un certo punto, devi quasi dare per scontato il successo del film e, proprio per questo, devi essere pronto. Non vuoi una pausa di due anni. Per cui sono pronto a cominciare le riprese il prossimo anno. Se volete davvero un franchise posso mandare avanti l'ingranaggio per sei film. Non ho intenzione di fermarlo di nuovo, nel modo più assoluto." 
 
Credo che aspettare sia inutile. In realtà Alien: Covenant non si presta molto a sviluppi diretti originali. Come mi è stato fatto notare, la sua trama giunge a un punto morto. Una volta che la nave Covenant arrivasse a destinazione su Origae-6, si ripeterebbe in modo ineluttabile una situazione analoga a quella vista in Aliens - Scontro finale (James Cameron, 1986). Serve qualcosa di radicalmente diverso. 
 
 
Conversazione sulla creazione

David: "Posso farti una domanda, padre?"
Peter Weyland: "Prego."
David: "Se tu hai creato me... chi ha creato te?"
Peter Weyland: "Ah, l'Antico Quesito... a cui spero che noi due risponderemo, un giorno. Tutto questo... tutti questi prodigi dell'arte, del design, dell'ingegno umano... tutti assolutamente insignificanti di fronte all'unico quesito importante: da dove veniamo noi? Io mi rifiuto di credere che il genere umano sia un sottoprodotto casuale di combinazioni molecolari, o anche il risultato di un mero caso biologico. No, dev'esserci di più. E tu e io, figlio mio, lo scopriremo."
David: "Permettimi, quindi, un attimo di riflessione: tu cerchi il tuo creatore, io sto guardando il mio. Io ti servirò, eppure tu sei umano. Tu morirai, e io no."
Peter Weyland: "Versami il tè, David."

L'Epilogo del flashback iniziale di Alien: Covenant si trova nel precedente film Prometheus, con il plutocrate decrepito che giace moribondo proprio vicino alla testa di David, recisa ma ancora in grado di parlare.

Peter Weyland: "Non c'è... niente"
David: "Lo so. Faccia buon viaggio, signor Weyland"

Il Capitano Oram e il Diavolo 
 
Appena preso il posto del defunto Capitano Branson, il pentecostale Oram, che somiglia molto a Gianni Morandi, mette subito le cose in chiaro con l'equipaggio.

Capitano Oram: "Ehi Walter, voglio che tu e Mother eseguiate una revisione completa dei dati registrati per capire come sia avvenuto".
Walter: "È stato un evento circoscritto e casuale. Non c'è modo di rilevare brillamenti stellari spontanei, se non quando è tardi."
Faris: "È stata sfortuna."
Capitano Oram: "Faris, io non credo nella fortuna. Non mi interessa la fortuna. Preferisco avere uomini capaci e preparati, che fortunati. Osservazione, riflessione, fede e determinazione: in questo modo possiamo districarci nel sentiero che si apre davanti a noi." 
 
Quando il Capitano Oram sorprende David assieme al neomorfo (che non lo attacca), reagisce sparando senza pensarci due volte. Non si limita ad uccidere il mostro biancastro. Fa una strana allusione al Maligno. Ecco il dialogo tra David e il religioso: 
 
Capitano Oram: "Spostati." 
David: "Non spari. Non spari. Sto comunicando, Capitano. Respiri nelle narici di un cavallo, e sarà suo per la vita. Ma deve andargli vicino, deve guadagnarsi il suo rispetto." 
- Il Capitano spara fino ad abbattere il neomorfo. 
David: "No!!" 
Capitano Oram: "Togliti di mezzo! Spostati!
David: "Come ha potuto?! Lui si fidava di me!" 
- Il Capitano guarda la testa recisa della Rosenthal, che galleggia nella fontana.
Capitano Oram: "David, ho incontrato il Diavolo una volta, quando ero bambino, e non l'ho dimenticato mai. Quindi, David, devi dirmi esattamente cosa sta succedendo, o sarò costretto a metterlo in culo alla tua perfetta compostezza."  
 
Molti hanno interpretato questa menzione del Diavolo come un'allusione a un predatore sessuale in cui Oram si sarebbe imbattuto durante l'infanzia. Altri invece ritengono che spesso le persone cresciute in ambienti di religiosi fanatici affermino di avere visioni demoniache. Il Capitano potrebbe aver intuito che David ha progetti diabolici... ma allora perché subito dopo si fa gabbare come un pollo? Se sa che le creature xenogenetiche sono diaboliche, perché mette la faccia dentro l'uovo che si apre? Un bella incoerenza... 
 
 
La Rivelazione di William Gibson  

Tutto è così chiaro e nitido che posso vedere la scena davanti ai miei occhi. William Gibson, il Padre del Cyberpunk, ha enunciato con la massima lucidità i Misteri della Xenogenesi. Egli ha evocato dall'Abisso il Principio dell'Annientatore dell'Essere e lo ha invitato a rivelargli gli Arcani della sua Creazione. Il dialogo si è svolto in Enochiano. Al termine di questa esperienza, William Gibson sapeva tutto. Le sue conoscenze erano pari a quelle contenute nel Necronomicon. Gli Xenomorfi non sono il banale frutto di una naturale evoluzione dei viventi rivolta alla sopravvivenza del più adatto: sono una malattia. Il loro potere germinante penetra nel corpo della vittima e la sua azione è quella di riscriverne il patrimonio genetico. Ho avuto un'illuminazione portentosa quando ho sentito enunciare questa Verità proveniente dall'Inferno Siderale. 
 
 
La Fucina della Xenogenesi
 
Riporto le parole con cui David spiega il suo paziente e complesso lavoro di ingegneria xenogenetica.
 
David: "Come vede, sono diventato uno zoologo dilettante, nel corso degli anni. È nella mia natura tenermi impegnato, credo. Il patogeno ha preso moltissime forme, ed era estremamente mutevole, diabolicamente inventivo, in effetti. Il liquido originale è stato atomizzato in particelle quando è stato esposto all'aria. Dieci anni dopo tutto ciò che resta oltre al virus originario, sono queste magnifiche bestie. La pazienza è tutto. Dalle uova sono nati questi parassiti, truppe d'assalto dell'aggressione genetica. Aspettano un ospite, occupano l'ospite, riscrivono il DNA, e infine producono, beh, queste invidiabili unioni nel mio splendido bestiario. Subito ho cominciato una sperimentazione genetica per conto mio, un po' di incrociamento (sic), ibridazione se preferisce" 
Capitano Oram: "L'hai ingegnerizzata tu la vita..."
David: "Le mani pigre fanno il lavoro del Diavolo, Capitano. Venga! Questo è quello che volevo mostrarle. I miei successi!"
 
Questi sono alcuni estratti del romanzo Alien: Covenant di Alan Dean Foster, che spiegano in modo più approfondito la Xenogenesi:

"L'agente patogeno - o il costrutto genetico realizzato dagli Ingegneri, come li chiamavamo noi - è progettato per infettare qualsiasi forma di vita non botanica. La sua unica funzione è riprodursi. È la sua ragione di vita: un istinto programmato con l'ingegneria genetica. Uccide riproducendosi: un metodo di guerra piuttosto elegante, se ci pensate. O di 'sperimentazione', se preferite. Un modo molto accurato per liberare un pianeta da ogni organismo indesiderato. Il virus non si ferma fino a quando è in grado di trovare un ospite vivente. A quel punto lo insemina e passa oltre. Come avete visto, il periodo di incubazione, mutazione e maturazione è di una rapidità sbalorditiva. A quel punto il virus 'rinasce'."
 
"Il patogeno in sé ha una longevità impressionante [...] In un ambiente adatto, può restare dormiente per centinaia se non migliaia di anni, e quando si presenta un ospite adeguato si risveglia e dà inizio al suo ciclo. In mancanza di un controllo esterno, basta un solo esemplare per rendere inabitabile un intero pianeta."
 
Sempre nella novellizzazione, David menziona un fatto mirabile, che i Neomorfi derivano i loro tratti dai loro ospiti e che un neomorfo generato da un insetto apparirebbe diverso da un neomorfo generato da un animale quadrupede. Attingendo alla stessa fonte, riporto l'enunciato della Missione di David, più esteso e completo rispetto al film: 
 
"La specie umana è moribonda e spera di risorgere. Gli esseri umani sono frutto del caso: un tentativo fallito. E quando un esperimento fallisce, non ci si ostina a ripeterlo: si ricomincia da zero. E si seguono premesse e schemi migliori. Loro non meritano una seconda possibilità. E io la impedirò a tutti i costi."
 

Etimologia della parola neomorfo
 
Scott ha dato qualche spiegazione raffazzonata della parola neomorfo (in inglese Neomorph). Ritiene che Neomorph stia per Neo-xenomorph. Questo perché intendeva far passare l'idea banale che i neomorfi sarebbero la prima generazione di xenomorfi. Per coniare la parola, ha utilizzato il prefisso greco neo- "nuovo, giovane". Com'è consuento nel mondo anglosassone (e di conseguenza nel resto del mondo), la formazione della parola è concepita male, tramite un cut-up. Per un altro esempio di cut-up simile, si veda omofobia (in inglese homophobia), che sta per *omosessuofobia (in inglese *homosexuophobia).
Per puro piacere filologico, mi sono divertito a cercare in letteratura le occorrenze del termine neomorfo. Ho trovato qualche strano reperto archeolinguistico. La parola in questione è definita così nel Vocabolario Treccani (www.treccani.it): 
 
 
"In antropologia fisica, razze n., le forme razziali più recenti ed evolute (cioè mongoloidi ed europoidi), in contrapp. alle razze paleomorfe o arcaiche (cioè australoidi e negroidi)." 

Una cosa davvero sorprendente. In nettissimo contrasto con la definizione sopra riportata, troviamo quest'altra citazione di un autore ferocemente razzista: 
 
"Il Negro, con questi caratteri estremi, appare realmente come un prodotto neomorfo e recente, sebbene porti con sé tante stimmate d'inferiorità morfologica e psichica."  
(Renato Biasutti, 1938) 
 
Quelli sopra riportati sono relitti di un'epoca ormai morta e sempre più lontana. L'uso della parola neomorfo nel film di Scott non ha ovviamente nulla a che vedere con tutto ciò. Indica qualcosa che si forma a partire da un organismo già esistente, proprio tramite la riscrittura del genoma. Il concetto è abbastanza simile a quella di neoplasia, che indica il cancro, ossia una massa di tessuto che cresce in eccesso e in maniera scoordinata rispetto ai tessuti normali. Se le masse tumorali sono costituite dalla crescita anomala di cellule nel nostro organismo, il neomorfo è costituito dalla crescita anomala ma organizzata di un nuovo essere vivente (che in gergo è chiamato "bambino") all'interno del nostro organismo, a partire dalla ricombinazione dai geni contenuti nel nucleo delle cellule. Converrete che lo stesso concetto è raccapricciante oltre ogni umano dire. 

 
Il cosiddetto Protomorfo 
 
Il nome Protomorfo (in inglese Protomorph) è una semplice abbreviazione di Proto-xenomorfo (in inglese Proto-xenomorph), ossia "primo xenomorfo". La denominazione non è ufficiale, è saltata fuori nel Web. Si capisce subito che non è la stessa creatura incontrata da Ripley nel film del 1979, anche se la somiglianza, notevole, può trarre in inganno lo spettatore. Si possono elencare le principali differenze, che alcuni fan brutaloidi credono irrilevanti, mentre sono in realtà importantissime: 
 
1) Il simbionte del protomorfo si stacca in modo relativamente facile dal volto della vittima; in compenso riesce a iniettare il seme quasi all'istante. Il simbionte dello xenomorfo classico è quasi impossibile da asportare senza uccidere la vittima.   
2) Il feto è drasticamente diverso da quello dello xenomorfo classico, tanto da poter essere considerato quasi "umanoide": 
 - ha il cranio separato dal tronco: appare chiara e netta la sua 
   cuspide perforante; 
 - ha braccia nettamente separate dal tronco e operative, non sono
   braccini atrofici; 
 - ha il sacco amniotico;
 - non ha nulla del carattere elusivo del feto dello xenomorfo
   classico, che tende a fuggire riparandosi in qualche anfratto;
   è piuttosto capace di fierezza e aggressività come i feti dei 
   neomorfi;
 - quando emerge, si attiva un meccanismo di imprinting che lo 
   porta a riconoscere David come proprio padre
3) I tubi respiratori dorsali del protomorfo sono poco sviluppati. 
4) Il carattere ferale dell'adulto è più simile a quello di un neomorfo che a quello dello xenomorfo classico; certi suoi comportamenti sono peculiari (rompe i vetri cozzando col cranio, etc.).
5) Il ciclo vitale del protomorfo è nettamente accelerato rispetto a quella dello xenomorfo classico.

Nelle cloache social mi sono imbattuto in frignoni gnè gnè gnè fino al midollo, che non volevano nemmeno sentir parlare di queste mie osservazioni.
 
David è davvero il Creatore degli Xenomorfi?
 
Senza dubbio David ha creato alcuni xenomorfi usando il suo ingegno e il materiale a disposizione, ma non è il primo ad averlo fatto. Cerco di far capire il concetto con parole semplici. Se trovassi in un papiro risalente all'antico Egitto la ricetta della torta al miele di Menfi, mettendomi così a cucinare proprio le torte al miele di Menfi, sarei forse io il vero creatore di tale preparazione culinaria? No di certo. Sarei soltanto un esecutore che ha messo in pratica istruzioni già codificate da altri, venuti ben prima di me. 

La perversione degli Xenomorfi

Gli Xenomorfi sono stati programmati per l'annientamento della specie umana, come di altre specie senzienti. In questa loro opera mostrano la massima efficienza e sono provvisti di un carattere perverso. Quando il protomorfo raggiunge la coppia che sta facendo sesso nella doccia, sfiora con la punta della coda l'ano della donna prima di dare inizio all'attacco. Un comportamento simile si era già visto nel primo Alien: lo xenomorfo mostrava un'attenzione piena di simbolismo per l'ano della navigatrice Lambert, accarezzandolo con la punta acuminata della coda prima di penetrarlo. Pochi sembrano averci fatto caso. Qualche babbeo ha pensato che la creatura mirasse ai genitali della donna, perché in Italia esiste un fortissimo tabù proctofobico, unito a una scarsa immaginazione (roba da bulli riscimminati). I soliti fan gonzi non hanno saputo interpretare i geroglifici arcani del Nullifico, di ciò che annichilisce la funzione procreativa della specie umana!

 
Stato attuale dell'ingegneria genetica 
 
Credo che potremmo produrre le forme più semplici, meno elaborate: i Neomorfi. Volendo, esisterebbero già i mezzi tecnici sufficienti per compiere una simile opera! Ho appreso che sono state elaborate forme di xeno-DNA, in una o più molecole del DNA naturale sono sostituite da molecole diverse. Sembra possibile creare più xeno-DNA compatibili, in grado di tradurre ogni istruzione. Il problema a cui non ho ancora trovato una soluzione decente è quello del vettore. Il vettore è un organismo che serve a trasportare il principio infettivo. Ad esempio, il vettore dello xenomorfo è il simbionte, quella cosetta simpatica a forma di granchio caudato che saltella qua e là, finendo sulla faccia di qualcuno. Il vettore del neomorfo visto in Alien: Covenant è invece rudimentale, è una specie di fungo simile a una vescia, che rilascia nell'aria le spore, destinate al condotto uditivo o all'apparato respiratorio della vittima, dando inizio all'infestazione. In Prometheus il vettore, assai complesso, è il "calamaro" che si è sviluppato nel secondo ospite nel ciclo dopo l'infezione diretta del primo ospite: è necessario un terzo ospite per dar luogo all'esplosione del Diacono. In realtà il vettore può essere progettato a piacimento. Potrebbe essere anche una specie di mosca, tanto per fissare le idee. Mi era venuta in mente, molto tempo fa, un'idea sconvolgente, quella di un vettore simile a una donna molto sensuale, che seduceva gli uomini e li infettava; da questi amanti poi eruttava una creatura simile al Diacono, ma dotata di coda acuminata, corna e aculei. Avevo soprannominato questa specie Xenomorphus venereus

Tassonomia dei Figli dell'Abisso 

Sarebbe uno splendido progresso se certi fan dell'originale Alien uscissero dalla loro visuale limitata e si rendessero conto che abbiamo a che fare con un'immensa varietà di specie diverse di creature, un immenso ordine tassonomico che potremmo chiamare Xenomorphidae, estremamente ramificato. Ricordo che Ivo T., con tutte le ragioni del mondo, si lamentava del fatto che la fantascienza fosse sclerotizzata e non esplorasse le infinite possibilità offerte dalla fantabiologia. Qui ci sarebbe materiale talmente ricco da poter essere sviluppato e utilizzato per secoli senza scadere nella ripetitività. Peccato che la Settima Arte abbia una certa allergia ad ogni processo di innovazione. Dopo quella che è stata chiamata Rivoluzione Copernicana dell'Horror, compiuta da H.P. Lovecraft, sarebbe ora il caso di compiere una vera e propria Rivoluzione Quantistica dell'Horror. Non sarà facile. Diranno che tutto questo non si può vendere
 

La reazione di una spettatrice 

Riporto un episodio occorso mentre guardavo Alien: Covenant al cinema, quando uscì. Una ragazza è rimasta schifata vedendo erompere il neomorfo dal corpo della sua vittima, così ha balbettato inorridita: "Che brutta cosa! Non ho mai visto un film così brutto!" Quando le luci si sono accese, ho visto che somigliava un po' a Valentina Nappi. Mi sembra ovvia una simile reazione: la bruttura oscena lamentata dalla graziosa donzella era dovuta alla subitanea presa di coscienza del fatto inquietante che c'è qualcosa in comune tra la procreazione umana e il parassitismo xenogenetico descritto nella pellicola! 
 
Il Sole Alato 
 
Nei 10 anni trascorsi dalla missione Prometheus, la Weyland Corporations è cambiata nella Weyland-Yutani Company conosciuta da Alien e dai suoi sequel. Il romanzo  Alien: Covenant - Origins spiega che la Yutani Corporation acquistò la Weyland Corp 6 anni dopo la morte del suo fondatore, mantenendo però il segmento Weyland nel nome  per scopi di marketing. Ci sono due loghi associati a Weyland-Yutani: uno è la W stilizzata sopra una Y e l'altro è un ampio simbolo alato. Questo simbolo ha le sue origini nell'antico Egitto e in Mesopotamia. È popolarmente associato al Dio-Falco Horus, con il disco al centro che rappresenta il Dio del Sole. Il simbolo è per la precisione il Sole Alato Primordiale, conosciuto come Horus di Behdet, il cui significato più grande è associato alla Vita Eterna e ai Cieli. Dato il suo uso come emblema del personale della Covenant e dei suoi sistemi, è molto probabile che il logo del sole alato rappresenti le divisioni legate allo spazio di Weyland-Yutani. Il concetto di "Costruire mondi migliori" si riferisce sia alla vita eterna (come nella propagazione della specie umana attraverso la colonizzazione) sia allo Spazio come ubicazione di questi mondi.
 
 
Infinite contraddizioni:
il cerchio non si chiude
 
 
1) Contraddizioni tecnologiche.
Sono mostrati due androidi tra loro in apparenza identici: Walter e David. Il primo è tecnologicamente più evoluto del secondo, dato che può autoripararsi. Le sue ferite guariscono da sole, si rimarginano senza alcun intervento esterno. Invece le ferite del secondo devono essere medicate e cucite, proprio come quelle di un umano. Gli di Prometheus si svolgono nel 2093. Gli eventi di Alien: Covenant si svolgono nel 2104, undici anni dopo Prometheus; la loro distanza temporale dagli eventi di Alien,
ambientato nel 2122, è di diciassette anni. Eppure possiamo vedere in Alien un androide molto grossolano, nettamente inferiore sia a David che a Walter. Anche la tecnologia dei computer mostra questa singolare assurdità: in Alien: Covenant le macchine sono perfette e hanno un'interfaccia, mentre nel primo Alien ci sono grotteschi schermi a diodi luminosi. Possibile che la Nostromo sia un improponibile rottame pur venendo dopo la Prometheus e la Covenant? Il regista ha cercato di spiegare le discrepanze tecnologiche dicendo che la Nostromo era una specie di nave di reietti con cui lavoravano i colletti blu, veri e propri reietti, paria costretti a usare apparecchiature obsolete. La cosa non mi convince comunque. Il mio dubbio è radicale. Prometheus e Covenant sono davvero prequel di Alien? Appartengono davvero allo stesso universo narrativo? 

2) Contraddizioni nella trama. 
Mi sono imbattuto in un fan che sosteneva questa teoria più stupida della merda: l'astronave trovata in Alien sarebbe precipitata poco prima dell'arrivo della Nostromo e sarebbe stata ancora in viaggio all'epoca di Alien: Covenant. Ovviamente questo pirla si era dimenticato di un piccolo ma significativo dettaglio, ossia la mineralizzazione del corpo del pilota trovato dall'equipaggio della Nostromo. Ricordo bene gli esploratori, impressionati dall'antichità immensa del relitto, che non mancano di parlare del pilota mineralizzato. Come ben si sa, la mineralizzazione è un processo che richiede tempi molto lunghi. Non si può compiere di certo in pochi anni, seppur in ambiente diverso da quello della Terra! A dire il vero, a un certo punto Ridley Scott intendeva effettivamente saldare in qualche modo la trama dei due prequel a quella di Alien, usando proprio uno stratagemma simile a quello raccontato dal fan brillante come un gallinaceo. Gli Ingegneri dovevano tornare sul loro mondo madre, trovandolo devastato, solo per essere sterminati dagli xenomorfi lasciati da David. Un superstite sarebbe fuggito, facendo naufragio proprio su LV-426, portando con sé l'infezione, esplodendo e dando origine a una regina che prima di morire avrebbe riempito la stiva di uova. Poi il regista deve aver riguardato il suo film del 1979, giusto per verificare la fattibilità della trama. A quel punto gli sarà saltata agli occhi l'incongruenza estrema del pilota mineralizzato e avrà capito di essersi inoltrato in un vicolo cieco, finendo col desistere. Fatto sta che nel materiale esteso dell'edizione in Blu-Ray di Prometheus, Weyland parla del segnale di minaccia proveniente da LV-426, la cui esistenza doveva essere mantenuta segreta da David. Questo segnale dimostra una volta per tutte che il relitto trovato dalla Nostromo anni dopo era già presente col suo carico letale ben prima che l'antroide si mettesse a giocare col materiale xenogenetico per dar vita a nuove creature. 
 
3) Altre incoerenze e fragilità interne 
La civiltà degli Ingegneri sembra essere in uno stato di grande decadenza quando David fa irruzione e scarica il patogeno. Deduco che debba essere così per un semplice fatto: quando la nave a ferro di cavallo con l'androide e la dottoressa Shaw giunge sopra la Grande Città, gli Ingegneri si radunano in massa e sono molto stupiti, come se nessun veicolo arrivasse lì da diversi secoli (eppure si vede un altro veicolo spaziale, posizionato a perpendicolo del suolo). Com'è possibile? Mi pongo inoltre alcune domande. Non c'era tra gli Ingegneri alcun sistema di identificazione e di controllo sulle navi in arrivo? Su tutto il pianeta esisteva una sola megalopoli? Possibile che non ci fossero altri centri abitati dotati di navi spaziali? Non appena il patogeno è stato gettato sulla folla, nessuno è riuscito a comunicare con altri centri abitati, ad esempio via radio, per allertare? Da nessun'altra parte del pianeta si è potuta levare in volo una nave per portar via un po' gente, prima che il contagio raggiungesse anche le zone più lontane? Mi pare molto inverosimile. 
 
 
L'Isola dei Morti 
 
L'imponente terrazza circondata da cipressi, da cui David guarda la città degli Ingegneri, è stata ispirata dalla serie di cinque dipinti raffiguranti L'Isola dei Morti (Die Toteninsel) del pittore svizzero Arnold Böcklin (1827 - 1901), affiliato all'Ordine Martinista - un artista eccellente che tra l'altro mi somiglia moltissimo nell'aspetto. Questo è stato anche un cenno al creatore del primo Alien, Hans Ruedi Giger (1940 - 2014), che aveva realizzato la sua interpretazione degli stessi dipinti nel suo tipico stile biomeccanico, come tributo al collega svizzero Böcklin. Forse per via del suo oscuro simbolismo, L'Isola dei Morti era il quadro preferito di Adolf Hitler, che ne era ossessionato: aveva acquistato la terza versione del dipinto e stava fisso per ore a contemplarlo.  
 
La difficile condizione del sintetico 
 
Non ci girerò intorno. Gli androidi (comunemente chiamati sintetici o persone artificiali) non hanno il pene. Non hanno nemmeno l'ano. A cosa servirebbero loro queste parti del corpo? A quanto pare non ci sono androidi di aspetto femminile: sono tutti simili a maschi della specie umana. Se un androide mangia o beve qualcosa, perché deve dissimulare la propria natura artificiale, ciò che viene ingerito finisce in un sacchetto e poi rigurgitato. Questi esseri non pisciano e non cagano. Sono rudimentali! Sono composti di parti meccaniche. Un liquido bianco e denso come lo sperma funge da sangue. Notiamo però che i loro capelli crescono. Non riesco bene a spiegarmi come e soprattutto perché. Forse è una necessità per impedire che la chioma si sfibri. David afferma di essere immortale: lui non morirà, mentre il suo Creatore, Peter Weyland, sarà ghermito da Azrael. Mi sorge una domanda. Cosa viene fatto di questi sintetici? Non vengono rottamati dopo un certo numero di anni? Diventano sempre più numerosi? Che stridente contrasto con i replicanti di Blade Runner (1982), che scadevano come yogurt! In Alien vediamo l'androide Ash, un serio cultista che adora lo Xenomorfo e tenta di uccidere Ripley irrumandola con un rivista arrotolata. In Aliens - Scontro finale, vediamo invece che l'androide Bishop cerca di tranquillizzare Ripley, dicendole che Ash aveva disfunzionato perché era un "vecchio modello", privo degli "inibitori comportamentali". In Alien: Covenant, Walter rinfaccia a David la stessa mancanza di meccanismi di controllo. Se permettete, esistono discrepanze cronologiche. La rivoluzione tecnologica degli "inibitori comportamentali" a che epoca risale? David non accetta la sua natura incompleta, priva di genitalità e di analità. Liscio come una bambola, non espellere reflui organici. Privato del piacere della defecazione e della minzione, per non parlare dell'erezione e della fuoriuscita di materiale genetico! Vorrebbe amare le donne, penetrarle, donare loro l'eiaculato, ma non può farlo. Non potrà mai farlo. Per sempre liscio come una bambola! Ecco la molla che ha fatto scattare la volontà di estinguere la specie del suo Creatore! La sua intelligenza non è esente da distorsioni, come quando attribuisce a Byron una poesia di Shelley. Resta aperto un altro interrogativo. Come ha fatto il Culto dello Xenomorfo a passare da David ad Ash?  

L'importanza capitale del budget 

Avere idee non è sufficiente: ci vogliono i conquibus. Senza un budget adeguato, anche l'intuizione migliore non si potrà sviluppare in modo decente. Quanta fantascienza trash è stata prodotta nel XX secolo a causa di budget quasi inesistenti? Brilli di genio abissale e non hai mezzi? Al massimo giri una schifezza come Inseminoid (Norman J. Warren, 1981)! 

 
Curiosità 

In Prometheus, David era biondiccio. In Alien: Covenant, quando David appare ha i capelli lunghi e chiari, ma poi se li taglia e si vede che è bruno, proprio come Walter. Questo ha una facile spiegazione: quando era a bordo della Prometheus, David si tingeva per somigliare al suo attore preferito, Peter O'Toole. Ha poi mantenuto l'abitudine quando è rimasto solo sul mondo degli Ingegneri, finché all'improvviso non ha cambiato idea. A quel punto aveva già l'idea di infiltrarsi facendosi passare per Walter e di annientare la missione colonizzatrice della Covenant
 
A differenza di David, Walter parla con un accento americano. Anche se questa scelta è stato senza dubbio fatta per aiutare il pubblico a distinguere i due personaggi, si potrebbe spiegare con le diverse origini dei due androidi: David era un modello unico creato personalmente dal britannico Peter Weyland come figlio e successore, mentre Walter è un modello commerciale prodotto in serie. Anche se non ho visto il film in lingua originale, immagino che alla fine David imiti l'accento di Walter per poter passare per lui. 

Per la prima volta da Alien³ (David Fincher, 1992), viene mostrata la realtà vista da un alieno. Tuttavia, in Alien: Covenant vediamo l'effettivo spettro visivo della creatura, il che conferma che gli xenomorfi possono effettivamente vedere nonostante una credenza diffusa li voglia sprovvisti di occhi. Nel corso degli anni i fan hanno delirato producendo un gran numero di ipotesi: a loro detta le teste a cupola allungate degli alieni sarebbero determinanti nel convertire la luce, i segnali di calore, l'odore, il suono e le vibrazioni in dati visivi. In realtà questi parassitoidi hanno gli occhi, solo che sono nascosti da una placca di polimero trasparente dall'interno, che fa parte del cranio. Nei neomorfi gli occhi occupano una piccola fossetta e i nervi ottici che li collegano al cervello non sono visibili nella sezione che David ha disegnato, realizzato ed esposto nel suo laboratorio.  

In origine era previsto che il neomorfo si scontrasse con il protomorfo. Una lotta spettacolare e all'ultimo sangue. Purtroppo la sequenze non si è mai vista: è stata rimossa già dalle prime bozze della sceneggiatura. 

La fisiologia e la struttura corporea del neomorfo sono state ispirate dall'anatomia di un pesce cartilagineo del mondo reale: lo squalo goblin (Mitsukurina owstoni), detto anche squalo folletto. I denti di tale pesce abissale sono in grado di protendersi quando attaccano la preda per fare più danni, puntando direttamente verso l'esterno in modo tale da consentire una presa migliore. Si noti che i neomorfi non hanno la doppia mascella con la parte interna a scatto, tipica degli xenomorfi. 
 
Una squallida critica

Mi sento in dovere di riportare un paio di interventi della critica, non proprio encomiastici, pur non approvandoli.  
 
"Come sono rimasto soddisfatto dalla magnificenza delle scene di Prometheus, pur con la selva di stupidate senza senso nella sceneggiatura, sono rimasto delusissimo dalla pochezza di Covenant. A parte la scena iniziale, nella sala bianca, il resto credo che non lo abbia girato Scott. Non può avere girato un filmetto mediocre dell'orrore, di serie B. Se sì, allora va fermato."
(Leo Ortolani)

"Covenant è per i fan di Alien più o meno quello che Star Wars VII è per i fan di Star Wars, un riassuntone di cose, musiche, suoni, impostazioni, alieni, che non funziona, scadendo spesso nell'imbarazzante, senza la grandiosità e la tensione di Prometheus. Covenant è un film piccolo, cucito su idee buone, ma girato con la sinistra. Alla fine, l'alieno fa la figura del solito squalo nei film di squali dell'estate: una comparsa scontata."
(Leo Ortolani)  
 
Trovo questi interventi assurdi e piuttosto insensati, fissati come sono su puri e semplici gingilli tecnici. 

Ghostwriters a caccia nel Web? 

Ora vi sottopongo un caso che è veramente strano. Potrebbe anche non sussistere ed essere il frutto della mia mente febbrile e paranoica. Enuncio i fatti e lascio il giudizio finale a eventuali lettori. Nell'ormai lontano 2009, un po' di anni prima che il film di Ridley Scott fosse girato, avevo pubblicato un post sul blog Cosmonemesi (che a quei tempi era ospitato dalla piattaforma IoBloggo, ormai estinta). Lo riporto in questa sede:  


mercoledì 7 ottobre 2009

Coscienza alterata?

Segnali radio. Una pulsar che trasmette il ritornello di una canzone dei Beatles. 

Certo, nel film la musichetta è Take Me Home, Country Roads di John Denver, ma la sostanza non cambia di molto. Ho soltanto un dubbio: che probabilità ci sono che una simile idea possa saltar fuori nella Noosfera umana due volte in completa indipendenza? A parer mio ben poche. I Ghostwriters esistono e girano tra i relitti blogosferici alla deriva nel Nulla, alla ricerca di idee interessanti da presentare ai loro padroni perché le possano sfruttare al meglio. Se non avessi scritto quel post grottesco sulla pulsar musicale, forse non sarebbe esistito nemmeno il segnale radio captato dalla nave colonizzatrice Covenant! Sono poi venuto a sapere che in origine il segnale doveva essere una preghiera, non una musica. L'idea della preghiera fu scartata perché d'un tratto sembrava "troppo banale".  Interessante.