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venerdì 4 novembre 2022

ETIMOLOGIA DI TANGO

Un caso particolarmente arduo da trattare è quello dell'etimologia del nome del famosissimo ballo argentino, il tango. Le proposte sono innumerevoli, contraddittorie e poco convincenti. 

Ricordo un grossolano tentativo di spiegare la parola, che fu enunciato da un partecipante alla prima edizione del Grande Fratello, Pietro Taricone - nel frattempo deceduto. All'epoca il "gieffino" esibiva qualche rudimento di latino, vantandosi di essere un maestro di etimologie: tra le sue "perle" si riportano snob spiegato come "sine nobilitate" (ossia "senza nobiltà") e il toponimo belga Spa interpretato come "salus per aquas" (ossia "salute per mezzo delle acque"). Allo stesso modo riconduceva tango, nome del ballo argentino, al verbo latino tangere "toccare", ritenendolo una pura e semplice forma coniugata (prima persona singolare del presente indicativo, tango "io tocco"). Il suo ragionamento era questo:  quando si balla il tango si tocca la donna, la si palpa sensualmente, così la danza stessa deve per forza di cose prendere il nome da questa attività sessuale pubblica. Non a caso, il tango fu condannato dalla Chiesa Romana, in tempi in cui il tuonare di un Pontefice aveva ancora qualche importanza e poteva incutere timore in vasti strati della popolazione, un po' come il Mago di Oz. 

Passiamo ora in rassegna quanto ho potuto reperire. 

Etimologie neolatine di tango 

A dire il vero, l'origine da esiti romanzi del latino tangere "toccare" è stata più volte proposta, tuttavia non nel senso di "toccare una donna", bensì in quello di "toccare uno strumento (a corda)", ossia "suonare uno strumento", oppure in altri modi più complessi e implausibili. 
Ecco un elenco di proposte: 
1) Spagnolo tañer "suonare uno strumento". 
"Altri ritengono che il termine derivi dallo spagnolo tañer (a sua volta dal latino tangĕre), cioè suonare uno strumento." 
(estratto da: Una parola al giorno)
2) Portoghese tanger "suonare uno strumento" (corrisponde allo spagnolo tañer). 
3) Portoghese tangomão "trafficante di schiavi in Africa", "portoghese africanizzato". William W. Megenney (2003) suppone che si tratti di un composto di tanger e di mão "mano", quasi un "toccamano", attribuendo la sua prima attestazione al creolo portoghese di São Tomé descritto da Alonso de Sandoval (XVII secolo). Lo stesso Megenney la somiglianza alla parola espressiva portoghese tanglomanglo, tanglomang, tangolomango "specie di magia, stregoneria", che ne potrebbe essere una deformazione. Sono tuttavia dell'idea che tangomão sia piuttosto un adattamento dell'arabo ترجمان tarjumān "interprete"
4) Antico francese (dialetto di Normandia) tangue "tipo di ballo". La parola, attestata in epoca medievale, appartiene di certo alla descritta categoria semantica. È verosimile che fosse un ballo con accompagnamento di strumenti a corda, da cui il nome. Ovviamente non ha nulla a che fare con l'omofono tangue, tanque "concime di alghe", che è dal norreno þang "alghe".  
5) Francese tanguer "beccheggiare", "oscillare", tangage "beccheggio, movimento oscillatorio". Sono parole tipiche del gergo marinaresco, derivate dall'antico francese tengre "oscillare". Anche se ci sono dubbi, la radice dovrebbe essere dal latino tangere "toccare", con questo slittamento semantico:
"toccare" => "toccare ritmicamente" => "far oscillare" => "beccheggiare", "oscillare". Si noti però che esiste in antico frisone il verbo tangeln "oscillare", che suggerisce piuttosto un'origine germanica.
6) Spagnolo tángano "gioco che consiste nel cercare di abbattere un cilindro lanciandogli contro pezzetti di pietra, ossicini o dischi". Il gioco è anche chiamato tanga, mentre il cilindro da colpire è chiamato tango. Queste parole, tángano, tanga e tango, sono fatte derivare dal latino tangere "toccare". È il solito genio dei romanisti. Da qui è nato il mito secondo cui il tango avrebbe tratto il suo nome da un ossicino! Non si capisce secondo quale logica. 

Etimologie Romaní di tango 

1) Secondo quanto riportato da William Sayers (2013), la parola tango sarebbe di origine Romaní e deriverebbe da un precedente *tanzkó, dove -kó è un tipico suffisso agentivo. La radice della parola sarebbe un prestito dal tedesco Tanz "danza, ballo". Questa parola *tanzkó dovrebbe essere giunta  nella regione rioplatense dal Kalderash (lingua di un importante sottogruppo Rom della Romania), non dal Caló (lingua para-Romaní iberica). 
Si vede che questa derivazione è abbastanza implausibile per motivi fonetici. Non si dovrebbe avere la scomparsa di -z- nel gruppo consonantico -nzk-. In spagnolo, una simile parola avrebbe poi dato *tazco, non tango
2) Un'altra possibilità, sempre riportata in Sayers (2013), è che tango derivi dalla parola Romaní tang "stretto, compresso; costretto, forzato" (variante tango). La semantica sarebbe abbastanza ragionevole: l'uso di questo aggettivo deriverebbe dal fatto che l'uomo e la donna ballano appiccicati, avvinghiati, stretti l'uno all'altra. Anche se per altra via, senza passare attraverso il latino scolastico, si arriverebbe ancora all'idea espressa a suo tempo da Taricone. In ogni caso, sembra che questo aggettivo tang, tango non sia applicato al ballo. Ci vorrebbe il parere di uno ziganologo, anche se tutto questo convince poco. 

Etimologie arabe di tango 

1) Nell'Andalusia è in uso la parola tanguillo, che indica un tipo di danza, il flamenco. L'origine è dall'arabo taḥanjul, parola rara e difficilmente traducibile, connessa con il verbo biyitḥanjil "egli fa qualche passo di corsa seguito un gran salto". La consonante affricata araba -j- (suona come la g- di getto) sarebbe diventata un'occlusiva velare -gu- in andaluso (suona come la g- di gatto) - cosa di per sé abbastanza strana. L'ipotesi è che da questo tanguillo sia poi stato retroformato tango, essendo l'elemento -illo interpretato erroneamente come un suffisso diminutivo.
2) La parola araba طنبور ṭunbūr "strumento musicale a corde", confusa in parte con طبول ṭabūl "tamburi" (plurale di طبل ṭabl "tamburo"), ha dato l'italiano tamburo e lo spagnolo tambór. L'ipotesi diffusa è che tambór, pronunciato tambó dagli schiavi africani deportati in America Latina, sia poi diventato chissà come tangó. Quindi, per retrocessione dell'accento, questo tangó sarebbe diventato infine tango. Non mi risultano casi di sviluppo di -mb- in -ng- e sono incline a rigettare questa teoria già soltanto per la sua implausibilità a livello fonetico. La semantica è essa stessa poco soddisfacente. Si immagina che si sia avuto il passaggio da "tamburo" a "ballo al suono dei tamburi", da cui "tipo di ballo". Troviamo attestazioni di tango con significati come "spazio chiuso per feste comuni", "società di neri liberi e liberti", "luogo di riunione di dette società", che però non è affatto un derivato di tambó(r): sembra essere invece una voce di origine africana (vedi nel seguito). Si sarebbe quindi avuta la coalescenza di due parole del tutto diverse.   

Etimologie africane di tango 

Cercare in Africa possibili parole in grado di spiegare le origini del tango, si rivela un'impresa molto difficile. Ci si imbatte in problemi come la scarsa disponibilità di dati, la facilità che le informazioni siano distorte, la mancanza di ricostruzioni complete e affidabili delle protolingue. Megenney (2003) riporta alcuni dati, da me integrati con altre fonti disponibili nel Web, inclusi vocabolario on line.  

1) Lingue Bantu  
- parole col significato di "riunione" 
Ai tempi della tratta degli schiavi era usata la parola tango "punto di raccolta degli schiavi", in Africa; "punto di vendita degli schiavi", nelle Americhe (José Gobello, Ricardo Rodríguez Molla). Questo vocabolo deve aver avuto origine in una lingua Bantu al momento non identificata. 
Kikongo: tango "tipo di suono di tamburo, danza e canto del Congo" (Díaz Fabelo, 1998) 
Kikongo: tanga "festa, banchetto", plurale matanga "feste, banchetti" 
- parole col significato di "sole", da cui "ora" e quindi "spazio", "tempo"
Kikongo: ntangu "sole" (sinonimo: mwini "sole") 
Kikongo (dialetto Luango): ntango "sole" (Diaz Fabelo, 1998)
Kituba: ntangu "momento", "tempo", "era" 
Lingala: ntango "tempo"
- parole indicanti una caratteristica legata al movimento 
Kikongo: tánngu "versatilità" (Megenney, 2003)  
2) Lingue non Bantu  
- Ibibio: tamgu "danzare" (Etymonline.com). 

La lingua Ibibio, parlata in Nigeria, appartiene alla famiglia Volta-Congo. Nel 2013 contava circa 4,5 milioni di locutori. La derivazione della parola tango da un verbo Ibibio sembra lineare e plausibile, tanto da essere considerata la soluzione del problema da diversi siti di grande importanza, tra cui Wiktionary. A dispetto di ciò, trovo lecito nutrire qualche dubbio e preferisco l'ipotesi della parola Bantu col significato di "riunione". 

Altre etimologie di tango 

1) Sayers (2013) riporta una proposta etimologica dal tedesco Tingel-Tangel "ballo da cabaret". Verosimilmente si tratta di una denominazione gergale di origine espressiva. 
2) Blas Matamoro (1996) propone addirittura l'origine dal vocabolo Quechua tampu che significa "luogo di riunione", "taverna" (adattato in spagnolo come tambo), menzionando quindi il tango come una danza usata nell'isola canaria di Hierro nel XIX secolo, supponendo che vi sia stata introdotta dal Sudamerica coloniale. 
3) C'è chi ha proposto che tango derivi da fandango "tipo di danza andalusa", la cui etimologia è incerta, nella migliore delle ipotesi. L'unica labile proposta a cui ho potuto accedere, è che la parola fandango abbia connessione con il portoghese fado "canzone popolare", alla lettera "fato, destino". La trovo risibile. Comunque sia, il passaggio da fandango a tango è sommamente implausibile già per motivi fonetici. 
4) Tra le più stravaganti proposte c'è quella dell'origine dal supposto nome di una città giapponese, Tango: sarebbero state le comunità nipponiche trapiantate a Cuba nel XIX secolo a inventare il ballo da cui sarebbe poi derivato il tango. Chiaramente è una ridicola storiella di etimologia popolare inventata ex post. Non ho trovato una città giapponese, bensì una provincia con tale nome. Questo riporta Wikipedia: "Tango, propriamente Tango no Kuni (丹後国), fu una provincia del Giappone, nell'area che è ora la parte settentrionale della prefettura di Kyoto, di fronte al mare del Giappone. Tango confinava con le province di Tajima, Tamba e Wakasa. In periodi diversi sia Maizuru che Miyazu furono le capitali della provincia di Tango." 

Origine onomatopeica 

Questo riporta il Vocabolario Treccani alla voce "tango":

[voce spagn., di origine sudamer. e forse di natura onomatopeica (si ritiene che abbia indicato dapprima un tipo di tamburo e poi una danza eseguita da neri al suono del tamburo)] 

Sarebbe dunque una parola fatta di aria sottile, senza alcuna reale provenienza da una qualsiasi lingua umana: soltanto il suono del tamburo reso foneticamente come "tang tang", nella regione del Río de la Plata. Come teoria mi pare abbastanza ridicola. 

Sono convinto che, con un po' di pazienza, riuscirei a raccogliere molte altre proposte etimologiche ancora più strambe! Sono convinto che non manchi chi si cimenterebbe nel costruire storielle a partire da vocaboli puramente omofoni, come lo Swahili tango "cetriolo", il Tagalog tango "cenno" e il giapponese たんご tango "parola"!

Link: 

William W. Megenney, 2003: 
https://www.jstor.org/stable/23054732

William Sayers, 2013: 
https://www.jstor.org/stable/43803264 

Conclusioni: 

Capisco bene lo scetticismo e lo sfinimento. C'è sempre chi afferma un radicale nichilismo gnoseologico imbattendosi negli infiniti e inconcludenti tentativi di trovare un'etimologia credibile al  nome del tango. Riporto addirittura il caso di un internauta che, di fronte alla teoria dell'ossicino e alla teoria dei Giapponesi, urla a gran voce: "DROGA!" Si pretendono risposte esatte, assolute, irrevocabili. Se queste non arrivano, ecco che i filologi e i linguisti si drogano! Detto questo, rimango dell'idea di un'origine Bantu e sono convinto che col tempo si potrà fare maggiore chiarezza. 

domenica 10 ottobre 2021

RELITTI DELLA LINGUA PICTICA PRE-CELTICA NELLO SHELTA

La lingua Shelta (/ˈʃɛltə/) è parlata in particolare in Irlanda e nel Regno Unito dalla popolazione itinerante dei Mincéirí, la cui denominazione anglosassone è Pavees o Irish Travellers (ossia "Viaggiatori Irlandesi"). In passato erano spesso chiamati Tinkers (ossia "Stagnini"), come altri gruppi con cui non devono essere confusi; questo termine basato sulla professione è ora considerato spregiativo. Anche l'epiteto White Gypsies è inappropriato, dato che non esiste alcuna parentela genetica con le genti di lingua Romaní. Soltanto il modo di vivere presenta analogie, cosa che potrebbe essere dovuta a contatti occorsi durante i secoli. Questi sono alcuni nomi della lingua Shelta, tanto peculiare che avrebbe meritato un maggior interesse accademico: the Cant, de Gammon, Tarri (Thari), Shelta Thari, Seiltis, Sheldru, Shelter, Shelteroch, the Ould Thing, Tinker's Cant. Il termine inglese Cant è sinonimo di gergo o di argot, soprattutto con riferimento all'ambiente criminale (ben noto è il Thieves' Cant, il Gergo dei Ladri, equivalente anglosassone del furbesco). Seiltis è semplicemente la forma gaelica di Shelta. Sheldru è invece la corrispondente forma in lingua Shelta. Tarri e Thari sono modi di trascrivere la parola Shelta che significa "linguaggio", "parlare". Non è facile avere una stima credibile del numero di parlanti. La rivista Ethnologue: Languages of the World riporta questi numeri: 30.000 parlanti nel Regno Unito, 6.000 in Irlanda e 50.000 negli Stati Uniti. Si noti che gli Irish Travellers oppongono una grande resistenza a ogni tentativo di indagine. A quanto pare, esiste tra loro una singolare superstizione, secondo cui se uno straniero avrà la conoscenza completa della lingha Shelta, ne farà uso per infliggere nuove discriminazioni.  

Per trascrivere le parole della lingua Shelta utilizzo l'ortografia di Robert Alexander Stewart MacAlister (1870 - 1950), che fu professore di Archeologia Celtica allo University College Dublin. La sua opera, The Secret Languages of Ireland ("Le lingue segrete dell'Irlanda", Cambridge, 1937), resta di fondamentale importanza come fonte di informazioni. Molto utile è anche la tesi di laurea di Alice Binchy, Shelta: An Historical and Contemporary Analysis (1985), che usa un'ortogafia alquanto diversa. 
 
Riporto un prospetto riassuntivo dell'ortografia usata da MacAlister. 
 
Vocali e dittonghi: 
 
a /æ/ (-a- nell'inglese bat
e /ε/ (-e- nell'inglese pen)
i /ɪ/ (-i- nell'inglese drink)
o /ɔ/ (-o- nell'inglese britannico odd)
u /ʌ/ in sillaba tonica (-u- nell'inglese but)
u /ə/ in sillaba atona (-u- nell'inglese oakum)
ā /a:/ (-a- nell'inglese far)
ē /eɪ/ (-ay nell'inglese pay
ī /i:/ (-ee- nell'inglese need
ō /oʊ/ (-o- nell'inglese americano know)
ū /u:/ (-oo- nell'inglese boot
ai /εɪ/ (-ay nell'inglese pay)
au /aʊ/ (-ou- nell'inglese mouse)
å /ɔ:/ (-aw nell'inglese paw)
aw /ɔ:/ (-aw nell'inglese paw)
ei /aɪ/ (-i- nell'inglese nine)
oi /ɔɪ/ (-oy nell'inglese boy)
ou /aʊ/ (-ou- nell'inglese mouse
 
Consonanti: 
 
p è l'occlusiva labiale sorda (p- nell'italiano pari)
t è l'occlusiva dentale sorda (t- nell'italiano toro)
k è l'occlusiva velare sorda (c nell'inglese come)
b è l'occlusiva labiale sonora (b- nell'italiano bue)
d è l'occlusiva dentale sonora (d- nell'italiano due)
g è l'occlusiva velare sonora (g- nell'italiano gatto
f è la fricativa labiodentale sorda (f- nell'inglese fit)
θ è la fricativa interdentale sorda (th- nell'inglese thin
χ è la fricativa uvulare sorda  (-ch- nel tedesco Achtung
   ma più intensa) 
h è la fricativa glottale sorda (h- nell'inglese high)
v è la fricativa labiodentale sonora (v nell'inglese
   vixen)
m è la nasale bilabiale sonora (m- nell'inglese man)
n è la nasale dentale sonora (n- nell'inglese not)
l è la laterale approssimante alveolare (l- nell'inglese
   let)
r è la monovibrante alveolare /ɾ/ (r- nell'inglese raw
s è la fricativa alveolare sorda (s- nell'inglese sin)
š è la fricativa postalveolare sorda /ʃ/ (sh- nell'inglese
   she
)
c è l'affricata postalveolare sorda /tʃ/ (ch- nell'inglese
   chat
)
w è l'approssimante labiale (w- nell'inglese window)
y è l'approssimante palatale /j/ (y nell'inglese you
' dopo consonante indica un'approssimante palatale /j/: 
  b' /bj/ (-bi- nell'italiano biondo)
  d' /dj/, /dʒ/ (d- nell'inglese duty o j- nell'inglese jet
  g' /gj/ (ghi- nell'italiano ghiotto)
  p' /pj/ (pi- nell'italiano più)
  t' /tj/, /tʃ/ (t- nell'inglese tube o ch- nell'inglese chat)
  k' /kj/ (chi- nell'italiano chiave)
  m' /mj/ (mi- nell'italiano miagolare)
  n' /nj/ (n- nell'inglese britannico new
  l' /lj/ (-gli- nell'italiano moglie)
  r' /rj/ (ri- nell'italiano riuscire)
  χ' /ç/ (-ch nel tedesco ich)
 
Talvolta si trovano in MacAlister ortografie diverse da questa, ad esempo alcune parole hanno la fricativa interdentale trascritta con th anziché con θ. Anche in questi casi non ho effettuato alcun cambiamento rispetto alla fonte. 
 
Pubblico in questa sede una versione del Padre Nostro in Shelta, riportato dallo stesso MacAlister come trascrizione dell'originale raccolto dallo ziganologo John Sampson. Lo studioso ha indicato gli elementi grammaticali di origine inglese mettendoli tra parentesi; ho preferito evidenziarli non mettendoli in grassetto corsivo:

Mwīlša's gāter swurt a mun'iaθ |
mun'i-grå a krad'i dīlša
's munik |
grå
be grēdid šedi ladu as a-swúrt in mun'aθ |
bug mwīlša talósk-min'úrt gošta dura |
get'al
our šako arḗk mwīlša get'as nīd'as gredi g'amiaθ mwīlša |
nīdeš salk mwī'l sturt g'amiaθ
but bog mwīlša aχím g'amiaθ |
dī'l
the srīdug tād'iraθ and mun'iaθ gradum a gradum. 

Si noti la presenza della Dossologia, "Perché tuo è il Regno, (tua) la potenza e la gloria nei secoli". Il finale "Amen" non è riportato da MacAlister, ma il testo di Sampson ha Naemia. Esiste anche un'altra versione del Padre Nostro, senza Dossologia, redatta in uno Shelta più recente. In realtà sembra essere in una lingua molto anglicizzata in cui soltanto alcune parole sono in Shelta. 
 
Una questione della massima importanza è l'origine della lingua Shelta, che non può essere liquidata come un semplice linguaggio segreto usato per non farsi capire dagli estranei. È documentato che esistevano un tempo parlanti monolingui (MacAlister, 1937). Michael Daniel Schmidt, nel suo lavoro Beyond Indo European, si pone una domanda cruciale: 
"Is the Shelta language a mixed language of Irish or English, or is it far older?" ("La lingua Shelta è una lingua mista di irlandese o inglese, o è molto più antica?"
A questo interrogativo posso rispondere con certezza. La lingua Shelta non è un semplice miscuglio di parole irlandesi e inglesi. È qualcosa di molto più antico e posso fornirne le prove.
 
Moltissime parole dello Shelta non hanno etimologia convincente. Non sono gaeliche irlandesi né Romaní, né Yiddish, etc. La loro pretesa origine da complicate metatesi e altri stravolgimenti di parole gaeliche irlandesi sembra in molti casi piuttosto improbabile e diverse proposte etimologiche dello stesso MacAlister sono evidentemente dovute a persistenti preconcetti - primo tra tutti quello della natura artificiale dello Shelta. Più di un autore ha osato supporre che si trova materiale antichissimo in questa lingua, troppo spessa considerata un semplice gergo o slang. L'origine di questi strati lessicali è stata riportata al popolo pre-celtico dei Picti (chiamati Cruithne in antico irlandese), discendenti dei Caledoni e attestati anche nel patrimonio mitologico dell'Irlanda. Tra gli autori che hanno sostenuto questa tesi, possiamo menzionare senz'altro Charles Godfrey Leland (1882) e Kuno Meyer (1909). Putroppo il mondo accademico sta conducendo una politica di negazione radicale e ideologica della stessa esistenza di una lingua pre-celtica e pre-indoeuropea dei Picti. Gli autori che non aderiscono a questa linea di pensiero sono pochi (esempi: Francisco Villar e Theo Venneman).      
Riporto un elenco di parole Shelta la cui etimologia è da considerarsi oscura, con traduzione in italiano e in inglese. 

alamaχ, elima, elimloχ "latte" (ingl. milk
anált "pulire" (ingl. to clean)
   vedi nalk 
astúrt "in", "dentro" (ingl. in, into)
atomier "tanto più", "inoltre" (ingl. all the more, moreover)
awárt, wart "uno" (ingl. one)
aχáram "domani (ingl. tomorrow)
aχḗr "la notte scorsa" (ingl. last night)
aχím "fuori" (ingl. out
aχíver "prima"; "sempre" (ingl. before; ever)
aχónšk "questa notte" (ingl. this night)
blānōg "vacca" (ingl. cow)
brauen "grano", "chicco di grano" (ingl. corn, grain)
brās, pras "cibo" (ingl. food)
brāsi "nutrire" (ingl. to feed)
brod "casa" (ingl. a house)
bug "dare" (ingl. to give)
b'ēg "rubare" (ingl. to steal)
b'ini "piccolo" (ingl. little, small)
b'ōr' "donna" (ingl. woman)  
Dāl'on "Dio" (ingl. God
dolimi "oscurità, tenebra" (ingl. darkness)
dorahōg "crepuscolo, sera" (ingl. dusk, evening)
dunik "vacca" (ingl. cow)
dura
, turan "pane" (ingl. bread
d'arelallan "occhio" (ingl. an eye)
d'asag
"persona" (ingl. person)
d'ima "bastoncino" (ingl. stick)
d'onådu "andare" (ingl. to go)
d'orker, yergan "stagno (metallo)" (ingl. tin)
d'ūχ "vestiti" (ingl. clothes)
elum, helm "città" (ingl. city, town)
enaχ "berretto" (ingl. cap)
enok
, enoχ, inoχ, ainoχ "cosa, qualcosa" (ingl. thing,
    something
ērpa "altro" (ingl. other
fīk'ir "spazzata", "scopata" (ingl. a sweep; è documentato
    un suo uso anche in senso sessuale, vedi Binchy, 1985)
fīn "uomo" (ingl. man)
galapa "felce" (ingl. fern
gāter "birra" (ingl. beer
gåt "giovane" (ingl. young
gåt'ena "un giovane" (ingl. a young person
gåt'rin "bambino" (ingl. child)
getūl "scuotere", "tremare", "temere", "tremante", "paura",
   "impaurito" (ingl. to shake, tremble, to fear, trembling,
   fear
, afraid)
   agetūl, agratis "impaurito" (ingl. afraid)
get' "caldo" (ingl. hot)

gifan, g'ofan "cavallo" (ingl. horse
gita "paura" (ingl. fear)
    vedi getūl
gloχ "uomo" (ingl. man)
    gloχi "uomini" (ingl. men)
glōnsk "uomo" (ingl. man)
glōri "udire", "ascoltare" (ingl. to hear, listen to)
glōrōg "orecchio" (ingl. ear)
glūtug "lana" (ingl. wool)
goithean "cane" (ingl. dog)
goiχera "bambino" (ingl. child)
gop "povero" (ingl. poor)
gori "dare" (ingl. to give)
goχ', goχ'i "lasciare", "mettere" (ingl. to leave, put, place)
gōti "dare" (ingl. to give)
gradum "vita; anima" (ingl. life; soul)
graisk "filo" (ingl. thread)
grani "sapere" (ingl. to know)
grani "volere" (ingl. to want
granlum "ottone" (ingl. brass
granlum "vicino (n.)" (ingl. a neighbour)
graχu "fretta" (ingl. hurry)
graχul "verso" (ingl. towards
grādna, gran'a "chiodo" (ingl. nail, irl. tairnge)
gråt "oro" (ingl. gold)
grent'a "rapido" (ingl. quick)
gresko "voce" (ingl. voice
grēdi "fare" (ingl. to make)
grēd' "capelli" (ingl. hair)
grēχol "dente" (ingl. tooth)
grifi "cavalla" (ingl. mare)
gris "anima" (ingl. soul
gris "sorte", "incantesimo" (ingl. fortune, charm)
griso "predire la sorte" (ingl. to tell fortunes)
grīsk "paglia" (ingl. straw)
grīson "novità" (ingl. news)
grīwa "spazzare", "spazzata" (ingl. to sweep; a sweep)
grīwog "fata"; "strega" (ingl. fairy; witch)
grōmug, rūmōg "uovo" (ingl. egg
grunim "farina d'avena" (ingl. oat-meal)
gruχ "brina", "ghiaccio" (ingl. frost, ice)
grūd', klūd' "piuma" (ingl. feather)
grūsku "mentre" (ingl. whilst
grūt "nuovo" (ingl. new)
guš, gūš "sedersi" (ingl. to sit)
gušu "bollitore" (ingl. kettle)
gušu "sella" (ingl. saddle)
gut "filo di metallo, cavo" (ingl. wire)
gūt "nero" (ingl. black)
gūtena "fabbro" (ingl. smith
gwōp "freddo" (ingl. cold)
g'ami, g'amoχ "cattivo" (ingl. bad)
g'et'a "venti (20)" (ingl. twenty)
g'ofag "scrofa" (ingl. sow)
g'ōr' "pene" (ingl. penis
g'ūk "uomo anziano" (ingl. old man
g'ūksta "scimmia" (ingl. monkey)
g'ūk'ra "mendicante" (ingl. beggar)

hal "attraverso" (ingl. across
hālor "berretto" (ingl. cap)
hawrum "mattino" (ingl. morning)
horsk "attraverso; sopra" (ingl. across; over)
kad'ōg
"pietra" (ingl. stone)
kamag "gallina" (ingl. hen)
kamrailid' "lite", "lotta" (ingl. quarrel, fight)
kam'ra, komera "cane" (ingl. dog)
karb "vecchia" (ingl. old woman
karbug, karbu "mercato" (ingl. market)
kari "comprare" (ingl. to buy)
karib "rubare" (ingl. to steal
karib "uccidere" (ingl. to kill)
kartson "ago" (ingl. needle)
kauvi "testicolo" (ingl. testicle)
klisp "rompere" (ingl. to break)
klītug "pecora" (ingl. sheep)
koldni "germoglio" (ingl. bud)
kolum "pecora" (ingl. sheep)
kon "notte" (ingl. night
korib "scaldare" (ingl. to warm)
kōri, kōli "piede" (ingl. foot
kōrig "vulva" (ingl. cunt)
kraudug "gallina" (ingl. hen)
kretum "sabbia" (ingl. sand)
kriš "vecchio" (ingl. old)
krišena "il vecchio" (ingl. the old one, the elder, the eldest)
krīmūm "pecora" (ingl. sheep
krīpa, krīpuχ "gatto" (ingl. cat)
kun'a "feci, escrementi" (lat. excreta)  
kun'i "defecare" (lat. cacare
kuri "cavallo", "asino" (ingl. horse, donkey
kurlim "chiudere" (ingl. to close)
kūn'a "prete" (ingl. priest)
k'erp, t'erp "mentire" (ingl. to lie)
k'ērk "indumento" (ingl. garment)
laskon, laskern, lóskum "sale" (ingl. salt
ladu "terra", "sporcizia" (ingl. earth; dirt
larsp, lasp "gusto" (ingl. taste)
lat'rum "burro" (ingl. butter)
lābi "nascondere" (ingl. to hide)
liba "sangue" (ingl. blood
linska "nome" (ingl. name)
līspa "piatto" (ingl. dish)
lobān "tenda" (ingl. tent)
lod "bianco" (ingl. white)  
lodaχ, glodaχ "fango", "sporcizia", "fuliggine" (ingl. mud,
   dirt, soot
lork "carro" (ingl. car, cart)
luba "parola" (ingl. word
ludus "luce" (ingl. light)
lud'ra "nord" (ingl. North)
   Lud'ra munk'ri "Ulster" (lett. Paese del Nord)
lugil "gridare", "urlare" (ingl. to cry out, to cry aloud)
luš "mangiare", "bere", "mordere", "fumare"  (ingl. to eat,
   drink, bite, smoke)
lutram "prostituta" (ingl. a prostitute)
lūrk "occhio" (ingl. eye)
lūt "pappa di cereali" (ingl. porridge
l'art "mente" (ingl. mind)
l'īrk "intelligenza" (ingl. wit, sense
l'īrko "arguto" (ingl. witty
l'ogaχ "ragazzino" (ingl. a small boy)
madel "coda" (ingl. tail)
mang "discorso" (ingl. talking
maχon "coppa, tazza" (ingl. cup)
mašīn "oca" (ingl. goose)
mål'a "mano"; "braccio"; "maniglia" (ingl. hand; arm;
    handle)
medel "nero" (ingl. black)
med'ri "portare (un figlio)" (ingl. to carry)
mērko, mērkōg "naso" (ingl. nose)
milk "pezzo" (ingl. a bite, piece)
min'úrt "ora", "oggi" (ingl. now, today)
misli "andare, camminare", "andarsene" (ingl. to go, walk
    depart
    ar-mislo "andato" (ingl. gone)
mīder, mīdril "diavolo" (ingl. devil)
mīlšōg "lingua" (ingl. tongue)
molson "asino" (ingl. an ass)
mong "stupido" (ingl. a fool)
mugel "mela" (ingl. apple)
mul "donna" (ingl. woman)  
munik, munika, munska "nome" (ingl. name)
munk'ri "paese" (ingl. country)
mun'i "buono" (ingl. good
mwik "occidente, ovest" (ingl. West)
Mwikamo "Connacht"
m'aur "grasso (agg. e n.)" (ingl. fat)  
m'ena, mwēn'a "ieri" (ingl. yesterday)
m'iskon "seno di donna" (ingl. breast)
nalk
"pulire, lavare" (ingl. to clean, to wash)
    nalki "pulito" (ingl. clean)
    nolk "pulito" (ingl. clean)
nanti "rapa" (ingl. turnip)
naper "immischiarsi" (ingl. to meddle with)
naper "vanga" (ingl. spade)
nglū "chiodo" (ingl. a nail)
nīd'a "persona" (ingl. person)
nīp "giallo" (ingl. yellow)
nolsk
"vicino (agg., avv.)" (ingl. near
nōb'ri "torba", "acquitrino" (ingl. turf, peat; bog)
nulsk? "quando?" (ingl. when?)
nup "dietro" (ingl. back, at the back of, behind)
nūp "orinare" (ingl. to micturate)
n'akul "legare", "legaccio" (ingl. to tie; binding)
n'āk "mancare" (ingl. to lack)
n'edas "luogo" (ingl. place)
n'ēfin "vergogna" (ingl. shame
n'ērp "odore", "annusare" (ingl. a small, to smell)
n'ok "volere, desiderare" (ingl. to wish, to want)
n'uk "testa", "punta", "uno" (ingl. head, top, one)
   n'uki "teste"
oid
, aid "burro" (ingl. butter
   oid t'erpu "formaggio" (lett. burro cotto)
olomi
"notte" (ingl. night)
pāni "lepre" (ingl. hare)
pek
"pane" (ingl. bread
radam "guerra" (ingl. war
   gloχ radam "soldato (lett. uomo di guerra)
rāgli "giardino" (ingl. garden)
rāk, rark "modo, maniera" (ingl. a way, manner)
rāks "senza" (ingl. without
rågli "ridere" (ingl. to laugh)
rengan "pentola" (ingl. kettle, pot)
rēb' "fieno" (ingl. hay)
rēglum "ferro" (ingl. iron
rid'u, ridyū "incinta" (ingl. enceinte)
rilū "pazzo" (ingl. mad)
rīl'e "bevanda intossicante (ingl. intoxicating drink
rīsk "rasoio" (ingl. razor)
rīšpa "paio" (ingl. pair)
robikin "pioggia" (ingl. rain)
rud'u "innamorato" (ingl. sweetheart)
sahu, satu "affogare" (ingl. to drown, drowning)
sakel "demolire" (ingl. to demolish)
salk, solk "prendere", "arrestare" (ingl. to take, to arrest)
sārk' "campo" (ingl. field)
sinål "birra" (ingl. beer)
skai, skok "acqua" (ingl. water)  
   skai m'aura "olio" (lett. acqua di grasso") 
skaihan "marinaio" (ingl. sailor)
skaihōp "whisky" (ingl. whisky
skåfer, skawfer "argento"; "lega da saldatura" (ingl. silver;
   solder; il significato di "argento" è confermato in Binchy,
   1985)
skēv "pesce" (ingl. fish)
skōbug "nave" (ingl. ship)
skōp "aperto" (ingl. open)
skraχo, sk'aχo, škråχ "albero"; "cespuglio" (ingl. tree;
    bush)
skrål "decente" (ingl. decent)
skurlum "bruciare" (ingl. to burn)
slang "catena" (ingl. chain)
slāhog "ratto" (ingl. rat)
slug "cadere" (ingl. to fall)
sluχul, sruχul "legno" (ingl. a wood)
slūfa "legno" (ingl. wood)
smarag "naso" (ingl. a nose)
    vedi mērko, mērkōg
smaχ "sputare" (ingl. to spit)
sori "sepoltura" (ingl. burial)
sorš "resina" (ingl. resin)
spurk, "coire" (lat. coire; ingl. to have sex)
spurk'ra "fornicatore", "fornicatrice" (ingl. fornicator)
sragon, srāgon "vestito" (ingl. cloth)
sramala "ladrone" (ingl. robber
sringan "bevanda" (ingl. drink)
srīd'a, srīχa "vino" (ingl. wine)
stam'ra "sputare" (ingl. to spit)
sturt "in", "dentro" (ingl. in, into
   vedi astúrt 
st'ēmon "ratto" (ingl. rat)
st'īmon "collo" (ingl. neck)
subaχ "cinghiale" (ingl. boar)
sugad' "medico" (ingl. doctor)
sugū "guerra" (ingl. war)
sumōl "ladrone"; "rapinare" (ingl. robber; to rob
surdu "commercio" (ingl. trade)
surgu "mare" (ingl. sea)
surgu "mercato" (ingl. market)
surgu "spina" (ingl. thorn
surk "appendere, impiccare" (ingl. to hang)
   gloχ surku "boia" (lett. uomo dell'impiccagione)
surtul "aratro" (ingl. plough)
sūbl'i "fratello" (ingl. brother)
sūni "vedere", "guardare" (ingl. to see, to look)
sūrk "capelli" (ingl. hair)
swudal "gentiluomo" (ingl. gentleman)
swurk, swurko "cantare" (ingl. to sing)
swurkin "canzone" (ingl. song
swurt "su, sopra"(ingl. on, upon, up, above
šal'wa "muto" (ingl. dumb)
šan "vapore" (ingl. steam)
šang "pensare", "capire" (ingl. to think, to understand)
šangar "serpente"; "anguilla" (ingl. a snake; an eel)
šarig "vessare" (ingl. to vex)
   šarog "vessato" (ingl. vexed)

šarog "rosso" (ingl. red)
šark "tagliare" (ingl. to cut)
šākr "fratello" (ingl. brother)
šākr, šāka "quattro (4)" (ingl. four)
šeb, šib "chiamare", "nominare" (ingl. to call, to name)
šedi "riparare" (ingl. to mend)
šedi "stare in piedi" (ingl. to stand)
šedi "su", "sopra" (ingl. on, upon)
šelk "vendere" (ingl. to sell)
šeltu "sette (7)" (ingl. seven
šēkar, šelkar "sorella" (ingl. sister)
šērkū "figlia" (ingl. daughter)
šīkr, šīka, šēka "tre (3)" (ingl. three)
šīrk "erba" (ingl. grass
šīrt "giù", "in basso" (ingl. down, downwards
šl'ēma "rana" (ingl. frog)
šorknes "maledizione" (ingl. cursing)
šoru
"veglia", "funerale" (ingl. wake, funeral)
šuri "correre" (ingl. to run)
šūkr, skūkar "cinque (5)" (ingl. five
talop "ventre" (ingl. belly)
talōsk, tarosk "giorno" (ingl. day)
tarpōn "pappa di avena" (ingl. porridge)
tarsp "morire", "morte", "morto" (ingl. to die, death, dead)
tar'in "corda" (ingl. rope)
tāral "discorso", "modo di parlare", "lingua, linguaggio"
    (ingl. talk, saying, mode of speech, language)
tāri "parlare", "discorso", "lingua" (ingl. to talk, talk,
    language)
tån "giorno" (ingl. day)
tån "pieno" (ingl. full)
tåp, tåpa "vivo", "vita" (ingl. alive; life)
tom, tōm "grande", "molti" (ingl. big, great, many)
topa "coraggioso"; "bello" (ingl. brave; fine)
tōim, tāim "bianco" (ingl. white)
tōri
"venire" (ingl. to come)
tribli "famiglia" (ingl. family)
tripus "lotta", "lottare" (ingl. a fight; to fight)
trīp "minestra"; "goccia" (ingl. sup; drop)
tul "valore, prezzo" (ingl. worth, price)
tūr "ano" (lat., ingl. anus
tūrk "su" (ingl. up
tūrk "tempo" (ingl. time)
t'era "fuoco" (ingl. fire)
t'ērp
, t'elp "cuocere; bollire" (ingl. to cook; to boil)
t'ērpin "dito (della mano o del piede)" (ingl. finger, toe
t'oli "seguire" (ingl. to follow)
"necessità, bisogno" (ingl. necessity, need)
χaran
"mare" (ingl. sea)
yōrum
"latte" (ingl. milk)  

Alcuni importanti prestiti celtici in Shelta non provengono dall'irlandese, dato che non mostrano traccia di aspirazione, ossia di lenizione delle consonanti /p/, /t/, /k/, /b/, /d/, /g//m/. Talvolta si trovano occlusive anziché consonanti nasali. Si è parlato, a mio avviso impropriamente, di "deaspirazione" e di "denasalizzazione", come se si trattasse di giochini fatti a partire dalla forma scritta delle parole irlandesi - cosa assurda, anche perché lo Shelta è la lingua di un popolo agrafo. Ancora più assurdo è l'utilizzo del termine "perversione" per indicare fenomeni di metatesi e di sostituzione di consonanti.
 
Prefissi o articoli pre-celtici: 
 
d- 
g- 
gr- 
m- 
s- 
sr- / šr- 

Queste consonanti iniziali, che spesso si trovano aggiunte a parole ben note, di origine irlandese o addirittura inglese, devono essere resti di antichi elementi grammaticali fossilizzati, poi trasformati in un sistema di mascheramento. Il prefisso gr- porta spesso all'eliminazione di una consonante s- successiva. Il prefisso sr- (šr-) porta spesso all'eliminazionie di una consonante m- successiva.
 
Altri residui grammaticali:  

-al, suffisso che forma nomi dai verbi
-i, suffisso del plurale dei nomi 
-u, -o, suffisso del genitivo singolare 
-p, suffisso verbale (non celtico) 
 
Analizziamo ora, in concreto, la formazione del lessico Shelta.

Senza metatesi, con o senza articolo pre-celtico:
 
garo, goro "toro" < Proto-celtico *tarwos + articolo g-
gāter "padre" < Proto-celtico *ati:r "padre" + articolo g-  
  Si noti che la consonante -t- non mostra lenizione.  
dātair "padre" < Proto-celtico *ati:r "padre" + articolo d-
  Si noti che la consonante -t- non mostra lenizione.
grūla
"mela" < Proto-celtico *aballu- "mela" + articolo gr-
mugel "mela" < Proto-celtico *aballu- "mela" + articolo m-
  Si noti che la -g- sta per -b- ma non è lenita.
laburt "maledizione" < Proto-celtico *labar- "parlare"
  Si noti che la consonante -b- non mostra lenizione.
nad'ram "madre" < Proto-celtico *ma:ti:r "madre" +
     suffissoide -am 
  Si notino la dissimilazione della consonante iniziale *m- in n- e la consonante sonora -d'- per l'antica -t-, con un trattamento radicalmente dissimile da quello riscontrato in gaelico.  
srīgo "re" < Proto-celtico *ri:ks, *ri:go- "re" + articolo s-
  Si noti che la consonante -g- non mostra lenizione.
tribli "famiglia" < Proto-celtico *trebo- "villaggio"
t'al "metà" < Proto-celtico *leto- "metà" 
  Si noti che la consonante -t- non mostra lenizione.

Con metatesi, senza articolo pre-celtico:

aburt "del tutto" < Proto-celtico *are bitu "sul mondo"
åd, od < Proto-celtico *duwo "due"
kam "figlio" < Proto-celtico *makkwos 
  Nelle iscrizioni pictiche si ha MAQQ "figlio"; la metatesi è
  servita ad oscurare la parola. 
l'ibis "dolce" (agg.) < Proto-celtico *melissis 
  Si noti che la consonante -m- si è denasalizzata in -b-.
mark "osso" < Proto-celtico *kna:mis 
  Si noti che la consonante -m- non mostra lenizione. La forma
  Shelta deve essere da un precedente *kram, con kr- da *kn-
nap "bianco" < Proto-celtico *ba:nus "bianco, splendente"
  Si noti la vocale breve. 
nap "allattare" < Proto-celtico *bandijon "latte" 
  Irlandese bainne "latte" 
  Anche se si comprende l'origine comune, sono parole molto
  distanti. 
tōber "strada" < Proto-celtico *ba:tron,
  Gallico BATORON (Piatto di Lezoux, linea 10), 
  Irlandese bóthar "strada; via, modo"
  Si noti che le consonanti -b- e -t- non mostrano lenizione. 

Alcune notevoli parole di possibile origine celtica, anche se con trafila abbastanza oscura: 
 
ayen "nove" : Proto-celtico *nawan "nove" 
brauen "grano" : Proto-celtico *brawu: "macina"
   (lett. "cosa macinata")
brās, pras "cibo" : Proto-celtico *bra:ston "cibo"
    (lett. "cosa mangiata" < IE *gwerh3-
d'asag "due" : Proto-celtico *duwo "due"
   (forse IE *dwis "in due"; la fonetica non si spiega)
fīn "uomo" : Irlandese antico fían "banda di guerrieri" 
    < Proto-irlandese *we:na: (di origine oscura)
glōri "udire", "ascoltare", glōrōg "orecchia" :
   Proto-celtico *klinu- "udire"
grēsol, grisōg "barba" : Irlandese antico fésóg "barba",
    fés
"labbro; pelo di barba" < Proto-irlandese *winson
grēχol "dente" : Irlandese antico fiacail "dente"
    < Proto-irlandese *we:kkalis (parola di sostrato) 
grīš "cuore" : Proto-celtico *kridijon "cuore"
grīto "vento" : Irlandese antico gáeth "vento"
    < Proto-irlandese *gaita: (parola di sostrato)
grug'im "cagliata" : Proto-celtico *grutus "cagliata"
kesig "cavalla" : Proto-celtico *kankstika: "cavalla"
    (Gallese caseg; l'Umlaut della forma Shelta non si spiega)
skai "acqua" : Proto-celtico *udenskijos "acqua"
skok "acqua" : Proto-celtico *udenskijos "acqua"
skēv "pesce" : Proto-celtico *eiskos "pesce" < *peiskos  
slāhog "ratto" : Proto-celtico *lukots, *lukoto- "topo"
    (parola di sostrato) 
šorik, šroχar "chiave" : Proto-celtico *eks-koris "chiave"
tād'ir "forte, potente" : Irlandese antico láitir "forte,
    potente" < Proto-irlandese *la:didiris (parola di sostrato)
tūr "ano" : Proto-celtico *tukna: "ano" (presuppone 
    rotacismo)
 
In numerosi casi si hanno prestiti più recenti dal gaelico, spesso riconoscibili per la presenza del fenomeno della lenizione.

āvari, āvali, oura "città" < Irlandese a-bhaile "a casa" 
   (Baile Átha Clíath "Dublino) 
bilsag "labbra", "bocca" < Irlandese béal "labbro"
ēn "uno" < Irlandese aon "uno"
"carne" < Irlandese feoil "carne"
gaverog "capra" < Irlandese gabhar "capra"
goiχil "tutto", "ogni" < Irlandese gach uile "tutto e ogni 
grå "amore" < Irlandese grádh "amore" 
hāvari, havalo "casa, dimora" (ingl. home) < Irlandese 
   a-bhaile "a casa" 
lākīn "ragazza < Irlandese cailín "ragazza"
"letto, giaciglio" < Irlandese luighe "letto, giaciglio"
mwog "maiale" < Irlandese muc "maiale" 
rodus "porta" < Irlandese doras "porta"

Alcune parole devono essere prestiti dal latino connessi con la cristianizzazione dei Picti: 

1) Shelta d'umnik "domenica" (ingl. Sunday) - Latino dominica (diēs) "domenica"  
Nota:
Non può essere un prestito dall'Irlandese, che ha domhnach /'do:naχ/, sempre della stessa origine ma tramite una diversa trafila. Si nota che la parola Shelta ha la consonante -m- non lenita. La consonante palatale iniziale non si spiega. 
2) Shelta krimašt, kummašt "prete" (ingl. clergyman) - Latino presbyter, praebyter "presbitero". Antico irlandese cruimther "prete", nelle iscrizioni ogamiche QRIMITIR.    
3) Shelta risp "battezzare" (ingl. to christen) < *χrist-p, da *Xrist "Cristo" (latino Christus) con un tipico suffisso verbale pictico -p, che si trova anche in tarsp "morire", klisp "rompere" e t'ērp "cuocere".  
 
A questi possiamo aggiungere un termine "laico": 

4) Shelta kasin, kesum "formaggio" - Latino cāseus "formaggio". Alcuni dettagli fonetici non si spiegano, come la presenza dell'Umlaut nella forma kesum.
 
Riscontri onomastici ed epigrafici  

1) ACHIUIR 
Nome di un sovrano dei Picti. Corrisponde evidentemente allo Shelta aχíver "davanti", "sempre". Il suo significato deve essere "Principe". 
2) BRUDE 
Nome di diversi sovrani dei Picti, secondo alcuni era il termine per dire "re". Ha la stessa radice dello Shelta brod "casa". Il suo significato deve essere "Signore" (cfr. latino dominus "signore", corradicale di domus "casa).
3) EROP 
Nome di diversi sovrani dei Picti. Corrisponde evidentemente allo Shelta ērpa "altro". Il suo significato deve essere "Secondogenito".
4) TALORC 
Nome di diversi sovrani dei Picti. Ha la stessa radice dello Shelta talōsk "giorno". Il suo significato deve essere "Radioso", "Splendente".
5) TRZB 
La parola compare incisa su una stele di pietra in Scozia (Keiss Bay, Caithness). Il testo dell'iscrizione è NEHTO TRZB "Nechton è morto". Si tratta evidentemente dello Shelta tarsp "morte", "morire", "morto". Purtroppo il mondo accademico trascura o contesta questa lettura, a quanto pare perché lo studioso che l'ha proposta, Barry Fell, sarebbe stato "problematico". Fallacia logica ad hominem.

Somiglianze con il basco 

1) Shelta d'onådu "andare" - Basco joan "andare" 
   Proto-basco: *e-onan-i "andare"
2) Shelta elum, helm "città" - Basco hiri, iri, uri "città" 
   Proto-basco: *ili "città"
   Iberico: iltiŕ, iltun "città" 
3) Shelta g-, gr-, prefisso nominale - Basco har "quello",
      -a
, articolo determinativo 
   Proto-basco: *(h)aR "quello" (pronome distale)
4) Shelta galapa "felce" - Basco garo "felce" 
   Proto-basco: *galo "felce" 
5) Shelta grōmug, rūmōg "uovo" - Basco errun "deporre 
      uova", arraultze "uovo" (i)
   Proto-basco: *e-Run-i "deporre uova", *e-Ro-kun-tze(h)e 
      "uovo" 
6) Shelta kon "notte" - Basco gau "notte" 
   Proto-basco: *gau "notte"
7) Shelta kuri "cavallo"; "asino" - Basco behor "cavalla" 
   Proto-basco: *be-(h)oR "cavalla"
8) Shelta medel "nero" - Basco beltz "nero" 
   Proto-basco: *beletz < *mel- "nero, scuro"
   Paleosardo: MELE "nero"  
9) Shelta sluχul, sruχul, slūfa "legno" - Basco zur "legno" 
   Proto-basco: *zur "legno" 
10) Shelta šelk "vendere" - Basco sari, sal- "prezzo",
       saldu "vendere" 
   Proto-basco: *sali "prezzo"
   Iberico: śalir "valore" (di una moneta, etc.)  
11) Shelta šorknes "maledizione" - Basco sorgin "strega" 
   Proto-basco: *sor-gin "che fa maledizioni" 
12) Shelta tōri "venire" - Basco etorri "venire"
   Proto-basco: *e-toR-i "venire"
 
(i) La parola basca presenta moltissime varianti locali: arrautza, arrauntza, arroltze, arroitze, arrultze, arrontza, etc.
 
Somiglianze con l'etrusco

1) Shelta kad'ōg "pietra" - Latino catīnum "bacinella; apertura nella roccia" (di origine etrusca)
2) Shelta koldni "germoglio" - Etrusco clan "figlio" (ii)
3) Shelta kun'a "escrementi", kun'i "defecare" - Latino coenum, caenum "fango; sporcizia", inquināre "sporcare" (di origine etrusca) (iii) 
4) Shelta molson "asino" - Latino mūlus "mulo" < *mus(k)lo- (di origine etrusca, vedi l'antroponimo Musclena)
5) Shelta spurk "coire" - Latino spurcus "sporco", spurius "illegittimo" (di origine etrusca) (iv)
6) Shelta šērkū "figlia" - Etrusco seχ "figlia"
7) Shelta šākr, šāka "quattro" - Etrusco śa "quattro"
8) Shelta šīkr, šīka "tre" - Etrusco ci "tre" (in Shelta si è avuta assibilazione)
9) Shelta tāral "lingua, linguaggio", tāri "parlare" - Etrusco trin- "pronunciare"
10) Shelta tån "giorno" - Etrusco tinś- "giorno"
11) Shelta turan, dura "pane" - Latino turunda "tipo di focaccia" (di origine etrusca) 
 
A questi possiamo aggiungere il seguente raffronto: 
 
12) Shelta mul "donna" - Latino mulier "donna" (di origine sconosciuta)  

(ii) Trovo ridicola l'etimologia proposta da MacAlister per questa parola Shelta, dall'Irlandese coinnle, coindle "candela". 
(iii) Riferimento I
(iv) Riferimento II

Somiglianze con il proto-germanico 

1) Shelta nglū "chiodo" - Proto-germanico *naglaz "chiodo;
    unghia"
    (norreno nagl, inglese nail, tedesco Nagel, etc.)
2) Shelta skōbug "nave" - Proto-germanico *skipan "nave"
   (gotico skip, norreno skip, inglese ship, tedesco Schiff, etc.)
3) Shelta sringan "bevanda" - Proto-germanico *drinkanan  "bere"
   (gotico drigkan, norreno drekka, inglese to drink, tedesco
   trinken, etc.)

I tre confronti che ho riportato li ho individuati a colpo d'occhio. Confido che questa sezione possa essere considerevolmente ampliata nel corso di ulteriori studi.

Somiglianze con lingue afroasiatiche

1) Shelta brod "casa" - Berbero (Ahaggar) afarra "recinto";
    Egiziano pr /'pa:rə/ "casa" 
2) Shelta guš, gūš "sedersi" - Ebraico kisse "sedia",
    Accadico kussûm "sedia"
3) Shelta m'aur "grasso" - Ebraico merī' "bestiame grasso";
    Accadico marû "grasso" (agg.) 
4) Shelta oid, aid "burro" - Berbero udi "burro", 
   Guanche oche "burro" (< *odi) (v) 
   Nota: Si tratta con ogni probabilità di un prestito culturale. 
5) Shelta surgu "spina" - Ebraico sīrīm "spine";
    Egiziano sr.t /'si:ra/ "spina" 
6) Shelta šīrk "erba" - Egiziano s3rj /'su:rə/ "tipo di pianta" 

(v) In Guanche l'antica /d/ del berbero si palatalizza e diventa /tʃ/, scritto ch nell'ortografia spagnola. 

Due di questi confronti li ho trovati io e non li ho visti trattati altrove: guš, oid
I quattro confronti rimanenti si trovano nell'opera di Michael Daniel Schmidt e Carla Acebo (2018): brod, m'aur, surgu, šīrk; altri ancora, proposti dagli stessi autori, non mi sembrano convincenti e non li tratto in questa sede.  

Somiglianze con il nord caucasico e con l'hurritico  
 
1) Shelta Dāl'on "Dio" - Ceceno Dēla "Dio"  
2) Shelta hawrum "mattino" - Ceceno ˀüüre "mattino";
    Hurritico hurri "mattino; oriente" 
3) Shelta kōri, kōli "piede" - Hurritico ukri "piede",
   "gamba", Urartaico kuri "piede", "gamba"
4) Shelta lork "carro", "carretto" - ceceno lār "guide
   ovali della culla; ventola della ruota del mulino"; Tindi
   raku "ruota"
5) Shelta mērko, mērkōg "naso" - Andi mahar "naso", 
    Bezhta märö "naso" 
6) Shelta t'era "fuoco", t'ērp, t'elp "cuocere; bollire" -
    Hurritico tari "fuoco" 
 
Sergei Starostin e altri hanno dimostrato che l'hurritico e l'urartaico sono imparentati con le lingue Nord est caucasiche, anche se la maggior parte del mondo accademico non considera provata questa proposta e permane nel suo scetticismo (più che altro seguendo vani ragionamenti sulla tipologia linguistica). 
 
Prestiti dal Romaní  
 
Sono numerosi i prestiti di materiale lessicale di origine Romaní. Eccone un elenco, che non ha la pretesa di essere completo: 
 
balast "capelli" < Romaní bal "capelli"
bēro "nave" < Romaní bero "nave"
bura, buri "grande; bello" < Romaní baro "grande"
čålra "coltello" < Romaní čuri "coltello"
fōki "gente" < Anglo-Romaní fowki "gente" (vi)
fōros "fiera" < Romaní foro, foros "città; mercato"
gošta "abbondanza", "molti" < Romani kušto "buono" 
kaine "orecchie" < Romaní kanya "orecchie" 
k'en, k'ena "casa" < Romani kher, ker "casa" (vii)
maksti "gatto" < Romaní mačka "gatto" 
muskro "poliziotto" < Romaní moskero "poliziotto" 
pāni "acqua" < Romaní pani "acqua"
pokkonus "magistrato" < Anglo-Romaní pokonyus
    "Giustizia della Pace"
simi "brodo" < Anglo-Romaní zimin "brodo" 
skipsy "cestino" < Romaní kipsi "cestino"
smentena "crema" < Romaní smetana "panna acida" (viii) 
stardy "cappello" < Romaní stadi, stadik "cappello"
šušei "coniglio" < Romaní šošoi "coniglio"
vonger "denaro" < Anglo-Romaní vonger "carbone"
yūr "orologio" < Romaní yora, (h)ora "orologio; ora"

(vi) Prestito evidente dall'inglese folk "gente".
(vii) Probabilmente la parola Shelta in origine era una forma declinata.
(viii) Questo è un evidente prestito slavo.

Prestiti da altre fonti 
 
Esistono non pochi prestiti da altre lingue, come lo Yiddish, il Polari e svariati gerghi inglesi. Questi sono alcuni esempi: 

blaci, blatchi "carbone" < Inglese black "nero"
blinkam "candela" < Inglese to blink "lampeggiare" 
bovi "toro" < Polari bovi "toro" < Italiano bove 
bulla "lettera, nota" < Latino medievale bulla "bolla" 
bonar "buono" < Polari bona "buono" < Italiano buono
cid /tʃɪd/ "agnello" < Inglese kid "capretto"
finnif "cinque pence" < Yiddish finf "cinque"
mund'ari "pranzo" < Polari mangarie "cibo"
    < Italiano mangiare
"bocca" < Yiddish pi "bocca" (viii)
stīmera "pipa" < Inglese steam "vapore"
 
(viii) Termine di origine ebraica (pe "bocca", "bocca di"; "la mia bocca). La parola Yiddish più comune per indicare la bocca è moyl (plurale mayler, diminutivo maylkh; cfr. tedesco Maul). Esempio: makhn fun moyl a kholyeve "mettere un piede nella bocca di qualcuno". 

Può ora essere utile un glossarietto Shelta - Irlandese 

aχím = amach
aχíver = roimh
ayen = naoi
brauen = arbhar
bug
= gabh
b'ōr'
= bean
Dālyon
= Día
gāter "birra" = leann
gāter
"padre" = athair
gifan
= capall
gloχ
= fear
glōnsk
= fear
gråt
= ór 
gresko = guth 
grōmug = ubh
gūt
= dubh
gūtena
= gabha
g'ami
= olc
g'amiaθ
= olcas
g'amoχ
= olc
g'ofan
= capall
hal
= thar 
hawrum = maidin
horsk
= thar 
kraudug = cearc
kriš
= sean
laskon
= salann
liba
= fuil
mark
= cnámh
medel = dubh
mwog
= muc
oid = im
skai
= uisce
skēv
= iasc
skok
= uisce  
srīd'a = fíon
šarog
= dearg
talop = bolg
talōsk
=
tarsp
= bás 
tribli = teaghlach 
t'al = leath
t'era
= tine 
yōrum = bainne 

Questo è un brevissimo frasario di espressioni tipiche (tratte da MacAlister, con un'ortografia lievemente diversa da quella usata nel dizionario):
 
gåp my thūr "baciami il culo" 
lŭsh my kunya lyē smolkera "mangia la mia merda con
    un cucchiaio"
spŭrk dhī-īlsha! "fottiti!"
labúrth sheltū a Dhalyōn dhī-īl! "le sette maledizioni
    di Dio su di te!"
 
Conclusioni  

Questo è il prospetto riassuntivo dell'analisi del lessico Shelta: 

1) Materiale lessicale pre-goidelico
   i) Materiale lessicale pre-celtico e pre-indoeuropeo 
     - Pictico
     - Altre lingue pre-indoeuropee 
   ii) Materiale lessicale celtico pre-goidelico
      - originale
      - criptato (linguaggi segreti dei Druidi e dei Vati)
2) Materiale lessicale goidelico 
    - originale 
    - criptato (linguaggi segreti dei Druidi e dei Vati)
3) Materiale lessicale recente 
   - Inglese (originale e criptato) 
   - Romani
   - Polari 
   - Yiddish 
   - Altro