lunedì 28 agosto 2023

ETIMOLOGIA DI TAMARRO: UN PRESTITO DALL'ARABO

Gerghi e slang sono sempre di estremo interesse. Vi si possono trovare cose inattese. Negli anni '80 del XX secolo, si diffuse tra i giovani l'uso della parola tamarro, col significato di "zoticone, cafone", "individuo rozzo che si veste in modo appariscente". I Paninari usavano l'epiteto tamarro per indicare i loro peggiori nemici. Pochi si sono posti domande sull'etimologia di questo termine. 

Forma originale: tamarro 
Forme gergali evolute: tarro, zarro 
Sinonimi: truzzo, tànghero 
Traduzione in inglese colloquiale: chav (1), trash (2)

(1) chav è un prestito dal Romaní: chav, chavo "ragazzo (rom)" 
(2) trash significa letteralmente "spazzatura"

Ebbene, a questo punto si può svelare la vera etimologia. L'origine della parola tamarro è dall'arabo تَمَّار tammār "venditore di datteri", chiaro nome agentivo tratto da تَمْر tamr "dattero". 


تَمَّار tammār "venditore di datteri" 
plurale regolare: تَمَّارُون  tammārūn
femminile: تَمَّارَة  tammāra 

 تَمْر tamr "dattero"
collettivo e singulativo: تَمْرَة  tamra 
plurale fratto: تُمُور  tumūr 

Durante il dominio musulmano in Sicilia, i venditori di datteri erano considerati particolarmente grossolani, rudi. 
La trafila semantica è la seguente: 

"venditore di datteri" => "individuo grossolano", "zotico" => tamarro 

Conclusioni 

Riporto alcuni ricordi dei tempi del liceo. V., una ragazza riccia e biondiccia che andava in giro a far pompini a ragazzi più grandi, ovviamente schifando a morte i compagni di classe, diceva cose terribili sui tamarri! In un'occasione ha detto che non si lavavano le parti intime. Li considerava animali ripugnanti e li odiava in modo feroce. Questo perché in un'occasione aveva cercato di fellarne uno ed era rimasta sconvolta dalla sporcizia simile a formaggio, dallo smegma sul prepuzio!

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